RC Submarine Build Starts with Plenty of Research
[Ben]’s a 15-year-old who loves engineering and loves taking on new challenges. He’s made some cool stuff over the years, but the high water mark (no pun intended) has to be this impressively documented remote controlled submarine.
His new build starts off with more research than the actual building. [Ben] spent a ton of time investigating the design of the submarine from its shape, to the propeller system, to the best way to waterproof everything, keeping his sub in tip-top shape. He decides to go with the Russian-style Akula submarine, which is probably the generic look that most of us would think of when we hear the word submarine. He had some interesting thoughts on the propeller system (like the syringe ballast we’ve seen before), and which type of motor to use. In the end, he decided with a pump that would fill a chamber with water, allowing the submarine to submerge, or fill with air, making the submarine buoyant, allowing it to resurface.
However, what we found most interesting about his build is how he explains the rationale for all his design decisions and clearly documents his thought process on his project page. We really can’t do [Ben]’s project justice in a short post, so head over to his project page to see it for yourself.
While you’re at it, check out some of these other cool submarine builds that we’ve featured here on Hackaday
Sicurezza Online in Cina: Introduzione del Numero di Rete Unico
Il Ministero della Pubblica Sicurezza e l’Amministrazione statale delle informazioni su Internet della Cina hanno sottoposto alla discussione una bozza del nuovo “Regolamento sulla rete nazionale di identificazione personale”. Questo passo mira a rafforzare la protezione delle informazioni personali dei cittadini e a creare un sistema affidabile per verificare l’identità su Internet.
La nuova legge si basa su leggi cinesi chiave come la legge sulla sicurezza informatica, la legge sulla protezione dei dati, la legge sulla protezione dei dati personali e la legge contro le telecomunicazioni e le frodi su Internet. Ciò fornisce una solida base giuridica per l’implementazione del nuovo sistema e garantisce che sia conforme alle normative esistenti sulla protezione dei dati e sulla sicurezza informatica.
Una caratteristica fondamentale del nuovo sistema sarà l’introduzione di un “numero di rete” (net ID) e di un “certificato di rete”. Questi strumenti consentiranno agli utenti di registrarsi e verificare in modo sicuro la propria identità online senza rivelare informazioni personali.
Il numero di rete è un identificatore univoco composto da lettere e numeri che corrisponderà alle informazioni personali del cittadino. Un certificato online è un ID digitale che contiene un numero online e informazioni personali crittografate. È importante notare che l’ottenimento di questi ID digitali sarà volontario per i cittadini di età superiore ai 14 anni.
Il nuovo sistema aiuterà a ridurre al minimo la raccolta e l’archiviazione dei dati personali, riducendo così i rischi di fuga di informazioni. La piattaforma fornirà solo i risultati della verifica dell’identità senza la necessità di archiviare dati completi. Nei casi in cui ciò sia necessario, i dati verranno archiviati solo con il consenso dell’utente e nella misura minima necessaria.
Il progetto di legge prevede inoltre requisiti rigorosi per il trattamento e la protezione dei dati personali. Gli utenti devono essere informati delle finalità e delle modalità del trattamento dei loro dati, nonché dei loro diritti e delle misure per proteggere le informazioni.
Il progetto presta particolare attenzione alla tutela dei diritti dei minori. Per i minori di 14 anni, l’ottenimento dell’ID digitale è possibile solo con il consenso dei genitori o dei tutori. Gli adolescenti dai 14 ai 18 anni potranno ottenere un numero di rete e un certificato sotto la supervisione di un adulto.
Le nuove regole incoraggiano le società di Internet ad implementare questo sistema. Qualora l’utente sia stato identificato attraverso la piattaforma nazionale, i servizi non potranno richiedere ulteriori dati personali. Ciò può ridurre significativamente i rischi di fuga di dati e uso improprio.
Il Ministero della Pubblica Sicurezza e l’Amministrazione statale delle informazioni su Internet monitoreranno il funzionamento di questo sistema e garantiranno il rispetto dei requisiti di sicurezza dei dati.
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Polish billionaire plans to sue Meta over fake advertisements
Polish billionaire Rafal Brzoska and his wife plan to sue Meta over fake advertisements on Facebook and Instagram that feature his face and false information regarding her circulating on the social media platforms.
A Simple Portable PS4 Build
Building a portable console is hard, right? You have to do lots of wiring, maybe trim a few PCBs, and learn all about the finer points of high-end motherboard design! Or, you could keep it simple. That’s just what [Francesco6n] did when he built this portable PS4.
The aim for this build wasn’t to build the smallest, sleekest, or prettiest portable PS4. It was just to build a functional one that worked. To that end, the guts of the PS4 was installed in a 3D-printed case decorated with the usual square-circle-cross-triangle motif. A 1024×600 Acer Aspire One laptop display was installed in a clamshell configuration to act as the screen for the build. Inside the case is a large GPU-style cooler which helps keep temperatures down. As for power, there’s no need to plug this thing in everywhere you go. Instead, it’s capable of running for up to 90 minutes continuously thanks to a battery pack consisting of eighteen 18650 cells. In a beautiful touch of cross-platform cooperation, an Xbox 360 supply is used to power the thing when mains power is available.
It’s a neat build, and one that doesn’t overcomplicate things. Projects like this are a great way to get your feet wet with portable console hacking, letting you learn the ropes without too much pressure. More pictures after the break.
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Un Hacker di 19 anni scopre le chiavi API di OpenAI oltre a 66.000 Vulnerabilità sul web
Il 19enne Bill Demirkapi ricercatore indipendente e hacker white hat, ha sviluppato un metodo per identificare le vulnerabilità su larga scala su Internet utilizzando fonti di dati non standard.
I risultati del lavoro sono stati presentati alla conferenza Def con di Las Vegas. Tra gli almeno 15.000 segreti rinvenuti (per “segreti” si intendono dati sensibili come password, chiavi API , token di autenticazione, ecc ..) c’erano centinaia di account associati alla Corte Suprema del Nebraska e ai suoi sistemi IT, nonché dati di accesso ai canali Slack dell’università di Stanford .
Di particolare interesse sono state le oltre mille chiavi API appartenenti ai clienti OpenAI. Tra le organizzazioni che hanno inavvertitamente esposto dati sensibili figurano un importante produttore di smartphone, clienti fintech e una società multimiliardaria di sicurezza informatica.
Demirkapi ha anche creato un sistema automatizzato che revoca i dati compromessi, rendendoli privi di valore per i potenziali aggressori.
La seconda area di ricerca riguardava le vulnerabilità dei siti web. L’hacker ha scoperto 66.000 siti con vulnerabilità in sottodomini non utilizzati (“dangling”). Tra le persone colpite figurano alcune delle proprietà web più grandi del mondo, compreso un dominio di prova di proprietà del New York Times.
Per dimostrare i pericoli dei sottodomini vulnerabili, Demirkapi ha condotto un esperimento. Ha pubblicato temporaneamente un articolo satirico sul dominio di prova del New York Times con il titolo provocatorio “Gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Russia mentre le tensioni aumentano, inviando onde d’urto attraverso la comunità internazionale”. L’articolo è rimasto disponibile per circa una settimana. Questo esperimento ha mostrato chiaramente come le vulnerabilità possano essere sfruttate per diffondere disinformazione o effettuare attacchi di phishing.
Per trovare le chiavi segrete, il ricercatore si è rivolto a VirusTotal, un servizio di proprietà di Google che viene generalmente utilizzato per scansionare i file alla ricerca di malware. Utilizzando le regole Retrohunt e YARA, ha analizzato oltre 1,5 milioni di campioni alla ricerca di dati sensibili.
Per garantire che le chiavi e i segreti trovati fossero aggiornati, Demirkapi ha eseguito le richieste API. Ciò gli ha permesso di confermare che le informazioni scoperte erano ancora attive e potevano essere utilizzate dagli aggressori.
Per identificare i siti Web vulnerabili, l’esperto ha utilizzato i dati di replica DNS passiva. Di conseguenza, sono stati scoperti più di 78.000 servizi cloud non protetti associati a 66.000 domini di primo livello.
Alon Schindel, vicepresidente della ricerca sulle minacce informatiche presso Wiz, osserva che esiste un’enorme varietà di dati sensibili che gli sviluppatori possono inavvertitamente lasciare nel codice o rivelare durante il processo di creazione del software. Questi includono password, chiavi di crittografia, token di accesso API, segreti del provider cloud e certificati TLS. Schindel sottolinea che il pericolo principale è che la loro divulgazione possa fornire agli aggressori un accesso non autorizzato a basi di codice, database e altre infrastrutture digitali riservate.
Secondo Demirkapi, individuare i problemi è solo metà dell’opera. Ha anche adottato misure critiche per correggere i problemi riscontrati. Ad esempio, OpenAI ha segnalato più di 1.000 chiavi API esposte, dopodiché l’azienda ha fornito una chiave API pubblica per revocare automaticamente i dati compromessi.
Tuttavia, non tutte le aziende erano pronte a collaborare. GitHub e Amazon Web Services hanno negato l’accesso agli strumenti di reporting esistenti. Ciò ha costretto Demirkapi a trovare soluzioni alternative, incluso l’utilizzo di GitHub per caricare automaticamente i segreti per abilitare il sistema di scansione dei dati sensibili della piattaforma .
Daiping Liu, responsabile della ricerca senior presso Palo Alto Networks, afferma che il problema dei domini è diffuso. In ogni momento, decine di migliaia di documenti sono a rischio, ha affermato. Liu aggiunge che i domini più grandi potrebbero essere particolarmente vulnerabili a questo problema perché sono più difficili da gestire e sono più soggetti a errori umani. Questo spiega perché anche giganti come il New York Times potrebbero essere in pericolo.
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8 anni di GDPR: La carta fedeltà di un supermercato greco non è ancora conforme
noyb ha presentato un reclamo contro il supermercato greco Alfa Vita (AB)
mickey13 August 2024
Elogio dell’equità: quando la manovra finanziaria dell’Italia vale metà del compenso di Elon Musk
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori
Disuguaglianza alle stelle: il compenso di Musk è quasi un milione di volte quello che guadagna in un anno un dipendente della Tesla
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"tante tante volte v’è occorso di non incontrare il vocabolo che amate, ossia..." --> continua qui: https://t.ly/5B30
Si definiscono "antifascisti", ma censurano il pensiero altrui e approvano le limitazioni delle libertà personali.
Si definiscono "antirazzisti", ma sono gli unici a dare peso al colore della pelle, giudicando il prossimo in base ad esso.
Si definiscono "democratici", ma scavalcano le elezioni e sognano la fine delle sovranità nazionali.
Si definiscono "tolleranti", ma attaccano con violenza chiunque non la pensi come loro, dal web alle piazze.
Si definiscono "progressisti", ma stanno cancellando tutte le conquiste in materia di libertà di espressione.
Si definiscono "acculturati", ma vogliono riscrivere la Storia a seconda della loro ideologia.
Si definiscono "rivoluzionari", ma agiscono, parlano e pensano sempre e solo come vogliono i grandi media.
Si definiscono "di sinistra", ma distruggono i diritti sociali dei lavoratori e hanno dalla loro parte le più potenti multinazionali.
Si definiscono "umani", ma sfruttano i migranti come manodopera a basso costo nei campi e santificano gli scafisti.
Si definiscono "competenti", ma a furia di andare loro dietro l'Italia si è impoverita e deindustrializzata.
Si definiscono "cittadini europei", ma dell'Europa disprezzano la Storia, la cultura, le radici e i popoli.
Si definiscono "cittadini del mondo", ma sognano un globo in cui tutto è omologato e appiattito in nome dei mercati.
Sono la parte peggiore dell'umanità e credono di essere l'esatto opposto.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
Ci ha lasciato oggi, a 92 anni, il compagno Mario Brunetti, intellettuale calabrese meridionalista, esponente della comunità arbëreshe, socialista e comunista democratico che è rimasto sempre fedele alla lezione di Antonio Gramsci e Rodolfo Morandi.
Mario Brunetti per tre mandati è stato parlamentare di Rifondazione Comunista, dopo una lunga militanza nello Psiup, nel PdUP e in Democrazia Proletaria. Ci ha lasciato, nel lavoro fatto come Presidente del Comitato dei diritti umani della Commissione Esteri della Camera, delle importanti testimonianze scritte.
Nel 1998 seguì Cossutta nella scissione ma tornò dopo alcuni anni a collaborare con Rifondazione per la sua netta opposizione allo stravolgimento della Costituzione – dal contrasto alle famigerate modifiche del Titolo V, all’opposizione ai diversi e pericolosi tentativi di cambiamento avvenuti nel corso degli ultimi decenni. La nostra comune battaglia si è infine rinforzata nel denunciare, insieme e per primi, le pericolosità insite nei propositi leghisti volti ad affermare l’Autonomia differenziata.
Non possiamo dimenticare il suo infaticabile lavoro di meridionalista e di difensore dei diritti e delle peculiarità delle minoranze etniche nonché l’organizzazione ultratrentennale degli Itinerari Gramsciani: in questo quadro, grazie alle sue ricerche ed ai suoi studi, è stato possibile conoscere e datare con precisione le origini arbëreshe, di Plataci (Cs), della famiglia paterna di Antonio Gramsci.
Con Mario perdiamo un intellettuale di assoluto valore, un compagno che ha messo il suo sapere al servizio della sua terra e un militante della sinistra autentica che ha onorato il nostro partito con un lavoro instancabile per la causa della Pace e della giustizia sociale. Il suo esempio di lavoro culturale e politico e i suoi libri rappresentano un’eredità fondamentale.
Domani alle 17:30, alla Villa vecchia di Cosenza gli daremo, insieme ai suoi cari familiari ed ai loro amici, l’ultimo saluto laico con le nostre bandiere rosse al vento.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Mimmo Serrao, segretario regionale Calabria
Gianmaria Milicchio, segretario provinciale Cosenza
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Enrico Lai*
Risulterebbe parecchio singolare che la politica si affidi al capitale e al libero mercato per avviare la transizione energetica in Sardegna.
Quello stesso libero mercato e quello stesso capitale che nel sistema di accumulo capitalista, a partire dall’industria fordista dell’900 in poi, ha sfruttato il territorio inquinandolo e mai bonificandolo e ha sfruttato tantissime masse di lavoratrici e lavoratori lasciando sul territorio disoccupazione e malattie. Possono essere quindi loro stessi a porsi alla guida col “placet” della politica di governo nella transizione energetica? Verrebbe da dire spudoratamente “not in my name”.
Affidarsi armi e bagagli a lor signori, ovvero gli stessi che hanno prodotto crisi climatiche, ambientali, sanitarie e occupazionali, è il peggio che possiamo augurarci per il nostro futuro. Quindi il timore che il tema del “pubblico” a limitazione del “laissez faire” liberista e neoliberista non entri con prepotenza nel dibattito politico, così come purtroppo non sta avvenendo, lascia presagire che il “mito della caverna” di Platone sia più che una realtà tangibile.
Ad oggi ho il timore che si guardi e si ragioni su delle ombre proiettate appunto alla fine della caverna e non sulla realtà concreta ed essenziale dei fatti. Basta voltarsi per vedere la luce del sole e la “verità”. In fin dei conti dopo anni di narrazioni sulla dicotomia “privato bello, pubblico brutto” non sorprende che questo motto sia diventato senso comune in diversi strati di popolazione ed egemone nella quasi totalità della classe politica. Oggi più che mai, ritengo, sia indispensabile ribaltare seccamente questo concetto della “mano invisibile” di Adam Smith.
La transizione energetica o la si fa o non la si fa. “Tertium non datur”. Ritengo che adoperarsi a favore sia un obbligo civile e un dovere politico improcrastinabile della classe dirigente per lasciare un mondo migliore, ma soprattutto per salvaguardarlo, ai nostri figli e ai nostri nipoti. Questo è un punto che deve coinvolgere tutte e tutti. In qualunque ambito lavorativo, istituzionale e sociale a partire dalla conoscenza e dall’istruzione nelle scuole primarie. Purtroppo poco si parla nel dibattito pubblico di ciò. La comunità scientifica da decenni ormai è unanime nel ritenere che i cambiamenti climatici con fenomeni sempre più estremi, frequenti e devastanti in larga misura derivanti dall’uso di combustibili fossili rischiano di lasciarci un mondo completamente differente da come lo conosciamo.
A partire dai mutamenti di flora, fauna e clima fino all’allarme più devastante che è quello dell’immigrazione climatica. L’UNHCR (alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati) stima che all’anno ci siano circa 20 milioni di persone obbligate a emigrare a causa del clima con conseguente destabilizzazione antropologica delle stesse comunità e una mutazione irreversibile della società mondiale con tutti i danni economici prodotti a corollario. Questo perché è indispensabile avere un approccio scientifico e non moralista al tema. E’ lo snodo centrale.
La transizione energetica scollegata da una lettura storica del sistema di accumulo capitalista che non tiene in considerazione la “questione di classe”, sarebbe mero “giardinaggio”. Così come il rifiuto della realtà e del principio “non nel mio giardino” non farebbe altro che produrre una situazione peggiorativa del quadro economico e ambientale. Nel solco di conquista del territorio sardo avviato dalla speculazione delle multinazionali del sole e del vento, ci viene sempre in aiuto Marx. Ad oggi siamo davanti a un attacco colonialista, figlio del capitalismo e nipote della globalizzazione. La transizione energetica va immaginata partecipata, democratica, riconosciuta ma in particolar modo voluta. Soprattutto voluta perché necessaria e non rimandabile.
Nell’ambito di una seppur debole autonomia speciale la Sardegna all’articolo 4 del proprio Statuto Speciale può legiferare in merito alla produzione e alla distribuzione dell’energia elettrica. Esiste quindi uno strumento che ci permetterebbe di limitare fortemente la “deregulation” parafrasando Humphrey Bogart: “è il mercato bellezza, e non puoi farci niente!”. Forse può essere non è esattamente così. E fa vibrare le vene ai polsi il fatto che non lo si riconosca come strumento efficace e utile per avviare delle scelte e una seria programmazione in tal senso.
Già negli anni ‘60 la stessa DC si dichiarava indisponibile alla privatizzazione dell’energia in Italia. Su questo ci tornerò con più precisione e dettaglio. Ad oggi però è utile sottolineare che da parte della giunta regionale non è previsto nessun piano energetico che sappia indicare puntualmente quali tipologie di energie rinnovabili ma solo la ricerca affannosa nell’individuazione di aree idonee all’installazione degli impianti di produzione privata per limitare le giuste preoccupazioni, totalmente fondate, delle sarde e dei sardi.
Faccio notare che nel 2006, anche noi come Partito della Rifondazione Comunista della Sardegna volevamo fortemente, anche a seguito della legge Salvacoste del compianto Luigi Cogodi, votando poi a favore del Piano Paesaggistico Regionale. PPR, costruito di concerto col ministero e le comunità locali, appunto per bloccare la speculazione dei “mattonari” e questo elemento lo rivendichiamo con estremo orgoglio tutt’oggi. Il PPR prevede già su tutti i comuni costieri quelle aree e quei beni individui tutelati che non possono essere alla mercé di nessuno, tantomeno degli autoproclamati “signori del vento”.
Non risulterebbe banale che, uno strumento che ha dato prova positiva e che continua a darla nel suo funzionamento, debba essere recuperato nell’ambito della mappatura delle zone interne invece che demonizzarlo e brandirlo come uno spauracchio solo perché antipatico al centrodestra e allo stesso PD che ha deciso persino di interrompere anticipatamente una legislatura regionale su questo preciso punto. Gli strumenti esistono già, usiamoli, miglioriamoli e adeguiamoli alle nuove esigenze che la fase storica ci pone davanti. Per questo nutro delle perplessità di natura giuridica in merito alla proposta di legge proveniente da più parti chiamata “Pratobello”, sebben sia un’iniziativa nobile e giusta che prova a dare una risposta alla salvaguardia del territorio sardo contro la speculazione arrembante e merita particolare attenzione e riconoscimento da parte di tutte e tutti.
Preciso, essendo utile, che noi fummo tra i pochi che posero all’attenzione del governo i vizi di incostituzionalità dell’ultimo Piano Casa della “giunta Solinas”. E la Corte Costituzionale esprimendosi qualche mese fa confermò l’orientamento giuridico già assunto in precedenza, ovvero il paesaggio e l’ambiente non è appannaggio esclusivo in termini di competenze della Regione di fatto cassandolo praticamente in tutta la sua interezza.
Per questo buttare fumo negli occhi delle sarde e dei sardi evocando la più nota rivolta di Pratobello del 1969, con dispiegamento di vele mediatiche così come sta facendo l’Unione Sarda, rischia di non rendere onore alla storia intrinseca sulla portata culturale di quel movimento, ma soprattutto di non produrre gli effetti sperati da tutti, ovvero arrestare oggi, non domani, ma soprattutto neanche dopodomani la speculazione sul territorio.
Ritengo utile sottolineare che il direttore dell’Unione Sarda in un editoriale del 16 giugno sotto forma di lettera aperta alla presidente Giorgia Meloni e rivolgendosi a lei scriveva: ”Ci eravamo illusi, Cara Giorgia, quando incontrando il presidente algerino nel gennaio 2023 Lei rispolverò il gasdotto Sardegna-Italia. Ma forse avevamo capito male. Ora il disegno è chiarissimo: neppure un atomo di metano”. Una domanda sorge quindi francamente spontanea: la strenua e intransigente difesa del territorio identitario sardo proposto dall’Unione Sarda come si concilia con la metanizzazione attraverso una dorsale del gas che attraversa in lungo e in largo la Sardegna? Ma soprattutto come si concilia con la stessa transizione energetica? Ai posteri l’ardua sentenza.
Alcuni mesi fa, noi insieme ad altre forze, parlavamo di “agenzia sarda pubblica dell’energia”. E in sintonia col già richiamato articolo 4 dello Statuto Speciale oggi assume una connotazione di attualità sorprendente nell’ambito di un reale cambio di paradigma di produzione di beni e servizi. Un cambio che da una situazione di difesa strenua del territorio può passare a una situazione di limpida e cristallina opportunità per le sarde e i sardi.
L’agenzia, in cui il pubblico detiene la proprietà dell’energia prodotta, avrebbe la possibilità non solo di creazione di nuovi posti di lavoro ma soprattutto di realizzare parecchi utili da reinvestire sullo stato sociale come politiche attive del lavoro, sanità e scuola pubblica. Far passare, seduti sulla riva del fiume, questa opportunità sarebbe francamente deleterio, così come consegnarla ai privati. Con ogni evidenza nell’ambito della mappatura delle aree, di concerto con le comunità locali, nell’ambito della programmazione di quali e quante energie si debbano installare è imprescindibile trovare il giusto equilibrio. Non può esserci giustizia climatica senza giustizia sociale.
Il combinato disposto di PPR con l’Agenzia Sarda Pubblica dell’Energia è una delle soluzioni a parer mio più credibili che possono sottrarre dalla speculazione il territorio da una parte e avviare un effetto volano di natura economica per il benessere delle sarde e dei sardi dall’altra.
*Segretario regionale Sardegna, PRC-S.E. da “Il Manifesto sardo
Sulle energie rinnovabili il libero mercato è parte del problema e non della soluzione
Enrico Lai* Risulterebbe parecchio singolare che la politica si affidi al capitale e al libero mercato per avviare la transizione energetica in Sardegna.Rifondazione Comunista
Giovanni Russo Spena
Quest’anno “Itinerari gramsciani” a Plataci non si terrà, purtroppo. Il suo ideatore, il suo appassionato organizzatore , Mario Brunetti, poche ore fa, è morto. Ho conosciuto Mario nel 1972, quando fummo, insieme a Vittorio Foa, Pino Ferraris, , Silvano Miniati, Domenico Jervolino, Giangiacomo Migone , tra le altre e gli altri, fondatori del Nuovo Psiup/Sinistra Mpl e, poi, del Pdup, con le compagne e i compagni de “il manifesto”. Sini al percorso che portò a Democrazia Proletaria. Mario è stato, per me, un fratello maggiore; mi ha insegnato tanto. La sua splendida famiglia è stata (ed è) la mia famiglia. Evito qui elogi funebri, che Mario, sempre così sobrio, non amava. Ricordo solo che è stato un parlamentare importante, un coerente partigiano della Costituzione. Ha interpretato la sua funzione non solo come raffinato conoscitore e studioso delle aule e delle commissioni parlamentari, ma, soprattutto, nelle strade, nei luoghi di lavoro e della mancanza di lavoro, nei villaggi sperduti della globalizzazione, in Italia, come nell’America Latina, come nel Medio Oriente.
Nei luoghi delle ingiustizie e delle diseguaglianze, nei meandri del dolore, negli spazi delle lotte , delle rivolte, delle ribellioni. Abbiamo scritto insieme articoli, saggi per Sinistra Meridionale, che è l’amata creatura editoriale di Mario. Rigoroso e lucidissimo intellettuale, arbereshe. Stavamo, in questi giorni, discutendo di un convegno per sottolineare i danni che l’”autonomia differenziata” avrebbe prodotto per il Sud : una sorta di discussione /inchiesta popolare , come facemmo, guidati da Pino Ferraris, all’epoca della “rivolta” di Reggio Calabria. Mario è, infatti, un padre del meridionalismo contemporaneo. Un meridionalismo gramsciano, come ripeteva con convinzione. E si arrabbiava con noi, donne e uomini di sinistra, perché avevamo, sosteneva, sostanzialmente rimosso il Mezzogiorno dalle nostre strategie. “Il Sud non è un orpello; è centrale per pensare la rivoluzione”, ci ripeteva con accorata testardaggine. Mario ha formato, culturalmente e politicamente, tante ragazze e tanti giovani che saranno i nuovi meridionalisti. Intanto, mi sento (ci sentiamo), oggi, spaesati, molto soli. Senza Mario, orgogliosamente e liberamente comunista
per Mario Brunetti
Giovanni Russo Spena Quest'anno "Itinerari gramsciani" a Plataci non si terrà, purtroppo. Il suo ideatore, il suo appassionato organizzatore , MarRifondazione Comunista
Il controverso accordo delle Nazioni Unite (ONU) sulla lotta contro la criminalità informatica è stato pubblicato.
Il comitato ad hoc dell'ONU ha approvato il progetto di convenzione dopo circa tre anni di trattative.
NoyB fa partire 9 denunce contro Elmo e il suo social per diverse violazioni della privacy, in particolare legate al training della IA di Musk
🔁 **L'Italia mette i paletti a Dongfeng su #Infotainment e #cybersicurezza: utilizzare componenti "locali"** feddit.it/post/10056392 Il nuo...
**L'Italia mette i paletti a Dongfeng su #Infotainment e #cybersicurezza: utilizzare componenti "locali"**
feddit.it/post/10056392
Il nuovo post di francal è su feddit.
Informa Pirata: informazione e notizie
**L'Italia mette i paletti a Dongfeng su #Infotainment e #cybersicurezza: utilizzare componenti "locali"** https://feddit.it/post/10056392 Il nuovo post di francal è su feddit.Telegram
🔁 OpenStreetMap, l’alternativa crowdsourcing a Google Maps, compie 20 anni feddit.it/post/10055674 Il nuovo post di skariko è su feddit.i...
OpenStreetMap, l’alternativa crowdsourcing a Google Maps, compie 20 anni
feddit.it/post/10055674
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Informa Pirata: informazione e notizie
OpenStreetMap, l’alternativa crowdsourcing a Google Maps, compie 20 anni https://feddit.it/post/10055674 Il nuovo post di skariko è su feddit.it/c/openstreetmap_it https://www.wired.Telegram
GAZA. 100 uccisi nel bombardamento della scuola Al Tabin. Evacuazioni a Khan Yunis
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tra le vittime donne e bambini. Decine i feriti sono alcuni in fin di vita. L'ennesimo attacco a una scuola palestinese piena di sfollati è stato spiegato da Israele come il bombardamento di un "centro di comando di Hamas". Nuova incursione a
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Einaudi: il pensiero e l’azione – “Il buongoverno” con Paolo Silvestri
[quote]Il buongoverno nel pensiero di Einaudi e la sua concezione del liberalismo. Rubrica “Einaudi: il pensiero e l’azione”
L'articolo Einaudi: il pensiero e l’azione – “Il buongoverno” con fondazioneluigieinaudi.it/eina…
Tre obiettori dell’esercito israeliano: “Non parteciperemo al genocidio”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli obiettori di coscienza Yuval Moav, Itamar Greenberg e Oryan Mueller spiegano perché sono disposti ad andare in prigione pur di opporsi alla guerra.
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Corruzione nello sport, le linee guida delle Nazioni Unite per Mondiali di calcio e prossime Olimpiadi
Le Olimpiadi di Parigi sono appena terminate, e già l’ufficio delle Nazioni Unite contro la droga ed il crimine (#UNODC, United Nations Office on Drugs and Crime) è proiettato verso le prossime manifestazioni sportive di maggior interesse internazionale, ovvero il FIFA World Cup 2026 (Mondiali di calcio in Canada (2 città), Messico (3 città) e Stati Uniti (11 città)) e le Olimpiadi 2028 di Los Angeles.
Lo fa attraverso una pubblicazione che è un Rapporto sulla Corruzione nello Sport (Safeguarding Sport from Corruption: Focus on the FIFA World Cup 2026 and the 2028 Summer Olympics in Los Angeles), nel quale analizza la rilevante tematica (che con ogni evidenza interessa anche aspetti di cooperazione tra le Forze di polizia degli Stati) e fornisce alcune linee guida.
Secondo UNODC prima di tutto le città ospitanti per il FIFA World Cup 2026 e le Olimpiadi 2028 dovranno rispettare i principi sui diritti umani. Importante che la FIFA abbia migliorato il processo organizzativo con misure di integrità e audit indipendenti.
Sono elevati rischi di corruzione e infiltrazione di gruppi criminali organizzati.
Di conseguenza le raccomandazioni delle #NazioniUnite includono la creazione di punti di coordinamento tra autorità e stakeholder. Ciò implicherà necessariamente valutazioni dei rischi e piani di prevenzione per il movimento di persone.
Quali misure possono quindi essere adottate per prevenire la corruzione durante eventi sportivi di grande rilevanza come la FIFA World Cup 2026 e le Olimpiadi estive del 2028?
Si va dalla Cooperazione Interagenzia per promuovere la collaborazione tra autorità giudiziarie, agenzie anti-corruzione e organizzazioni sportive, sì da facilitare lo scambio di informazioni e coordinare le azioni contro la corruzione, alla mappatura dei Meccanismi di Segnalazione: ovvero condurre un'analisi dei meccanismi esistenti per la segnalazione e la prevenzione della corruzione, migliorando la loro applicazione e comprensione, per infine sviluppare le competenze di investigatori e funzionari per indagare e perseguire casi di corruzione, attraverso attività di sensibilizzazione e formazione su buone pratiche.
Tutto ciò perché sussistono rischi di corruzione associati alla FIFA World Cup 2026 e alle Olimpiadi del 2028, legati a conflitti di interesse e pratiche di corruzione durante la selezione delle città ospitanti, utilizzo di fondi pubblici per lo sviluppo di infrastrutture legate agli eventi, con possibilità di corruzione e appropriazione indebita ed aumento del rischio di manipolazione delle competizioni a causa della liberalizzazione dei mercati delle scommesse in Canada e Stati Uniti.
Con riguardo in particolare ai Mondiali di Calcio, come abbiamo accennato la FIFA ha previsto misure specifiche per prevenire la corruzione nella World Cup 2026, consistenti in audit Indipendenti, introduzione di misure di integrità per monitorare i mercati delle scommesse legali e prevenire la manipolazione delle competizioni e sviluppo di meccanismi di segnalazione per la prevenzione e la rilevazione della corruzione, coinvolgendo autorità competenti e organismi sportivi. I principali Rischi di Corruzione nell'Organizzazione del FIFA World Cup 2026 risiedono nella manipolazione dei processi di offerta e selezione degli host, spesso influenzata da interessi personali o politici, nella Corruzione nei Contratti, legati all'assegnazione di contratti per infrastrutture, beni e servizi e nella Rivendita di Biglietti, potendosi porre in atto Pratiche illecite da parte degli organizzatori che rivendono biglietti per profitto personale, compromettendo l'integrità dell'evento.
La pubblicazione è reperibile qui: unodc.org/documents/Safeguardi…
# CorruzionenelloSport #SafeguardingSportfromCorruption
Conte mette il veto su Renzi nel campo largo: “Rischia di far perdere voti anziché portarne”
@Politica interna, europea e internazionale
Giuseppe Conte chiude le porte all’eventuale ingresso di Matteo Renzi e della sua Italia Viva nel cosiddetto “campo largo” del centrosinistra: “Impossibile offrire spazio a chi, negli anni, non ha mai mostrato vocazione unitaria ma solo capacità demolitoria e ricattatoria”, dice il
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I Gazed Lovingly Into Strangers’ Eyes on ‘Eyechat’
Neal Agarwal's eyes-only video chat sets you up with a stranger's eyes only.Samantha Cole (404 Media)
Gasparri attacca Vannacci per le parole su Paola Egonu: “Scatola cranica vuota”
@Politica interna, europea e internazionale
Gasparri attacca Vannacci per le parole su Paola Egonu Maurizio Gasparri si scaglia contro Roberto Vannacci dopo le parole di quest’ultimo su Paola Egonu, pronunciate poche ore dopo la vittoria dell’oro della nazionale femminile di pallavolo alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’ex generale ed
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Alì Agamet: il Gigante con due volti e quattro braccia
[quote]L’incredibile storia di un capitano inglese, Alimberto Valdames, che, durante un viaggio verso Algeri, si trova ad affrontare una feroce battaglia navale contro una banda di corsari ottimani provenienti da Cipro. Tra i
Amo le Olimpiadi, per me hanno sempre qualcosa di più rispetto agli altri meeting e eventi sportivi.
Anche Paris 2024 mi sembra sia riuscita a trasmettere la "magia" della Ville Lumière, sorvolando (ma proprio in alta quota) sulle acque marroni della Senna.
Ci sono stati forse pochi record, perlomeno nell'ambito dell'atletica.
Mi hanno emozionato:
- la vittoria di Djokovic, per cui provo una grande antipatia ma ancor più grande rispetto per la carriera;
- la partita Italia-Giappone di volley maschile;
- quella Serbia-USA di basket
moltissimi altri momenti li ho persi e spero di poterli recuperare.
Confesso che anch'io mi sono goduto l'onda di meme su Kim Yeji e Yusuf Dikeç, adorando soprattutto quelli in chiave manga.
Mi spiace sapere che oggi non potrò accendere la tv e trovare le Olimpiadi.
Non mi spiace, invece, la fine delle pessime interviste, degli articoli scritti alla Cazzullo e delle crociate politico-cromosomiche.
Ho tifato ogni azzurro in gara, ma il tifo più grande l'ho fatto alla celebrazione di chiusura: dopo essermi esaltato su If I Ever Feel Better dei Phoenix, sorpreso su Nightcall di Kavinsky e deliziato su Playground Love degli AIR, a casa mia tutti abbiamo sperato di veder comparire sul palco Daft Punk o Justice. Non è successo, ma non posso dirmi deluso.
Adesso metto su Moon Safari per lasciarmi accompagnare verso la fine di questa estate.
Noi non dimentichiamo, così come non dimentichiamo che le radici di chi è al governo affondano nel crimine chiamato #fascismo
Nessuna #pacificazione. MAI.
Ora e sempre, Resistenza.
Prevedo di avere grossomodo il pomeriggio libero dalle 15:00-15:30 in poi, visto che mi sto svegliando prestissimo e comincio a lavorare di conseguenza (oggi ho avviato il timer alle 6:56, per dire. E sono in ufficio, a 40 minuti da casa. Fate vobis).
Se tutto funziona bene come spero conto di farlo più spesso. Come disse di recente un ex-collega: cosa sto a Berlino a fare?
#DigitalNomad #Workation
la noyb porta in tribunale la DPA svedese per essersi rifiutata di gestire correttamente i reclami
noyb sta portando l'IMY in tribunale per assicurarsi che finalmente rispetti i suoi obblighi
mickey12 August 2024
I piani di intelligenza artificiale di Twitter colpiti da altri 9 reclami per il GDPR
Twitter non ha informato gli utenti dell'utilizzo dei dati personali per l'addestramento dell'intelligenza artificiale e non ha chiesto il consenso.
ms11 August 2024
In Indonesia il nichel è un problema
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori
Il nichel è centrale per l'acciaio e le batterie. Ma l'estrazione in Indonesia mette a rischio ambiente e diritti umani
L'articolo In Indonesia il nichel è un problema proviene da Valori.
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Mike Masnick joins the Bluesky Board, new ideas on microblogging focused on specific topics, and more.
[share author='Laurens Hof' profile='https://fediversereport.com/author/laurenshof/' avatar='https://poliverso.org/photo/206608119366e42c304ffac007248590-5.jpeg?ts=1734620326' link='https://fediversereport.com/last-week-in-fediverse-ep-79/' posted='2024-08-11 17:09:02' guid='08552256-1ddb98c771664f15-878de609' message_id='https://fediversereport.com/last-week-in-fediverse-ep-79/']Last Week in Fediverse – ep 79
While we’re busy enjoying the summer (or the Olympics), here is this week’s fediverse news.
The News
Mike Masnick, author of the ‘Protocols, not Platforms‘ paper has joined Bluesky’s Board of Directors. There has been a seat available since Jack Dorsey suddenly left the board a few months ago. In his personal announcement post, Masnick says that ‘Bluesky is the service that is coming closest to making the vision I articulated in my paper a reality‘. Masnick also explains that one of the key aspects that excites him about Bluesky is how ‘they recognize how a future version of the company could, itself, be a threat to the vision the current team has. As a result, they are designing the system to be technically resistant to such a threat.’
With the current implementation of Bluesky, two parts of the architecture (the Relay and the AppView) are theoretically decentralised, but with no incentive structure for other people to also run an alternative part of the infrastructure, nobody actually has done so. Furthermore, the Identity part of Bluesky is still fully centralised and under control of Bluesky, with no clear path to change this. This places Bluesky significantly behind other major fediverse software, who are all already fully resistant to future self-harm. As Masnick values this principle, it is worth seeing how his position on the board will influence the direction of the development of the AT Protocol.
Two new fediverse projects that stand out to me for a similar reason; they both shift away from ‘microblogging about anything you want’ to a community that is clearly defined by interests or topics. CollabFC is a football-based social network, that creates a specific network for football clubs. When you join a hub for a club, such as Liverpool for example, you have the possibility for a ‘local’ feed dedicated to Liverpool, as well as a feed for all other football instances. Gush is a platform that is in development for talking about video games. Part review site similar to BookWyrm and NeoDB, it focuses on posting about specific games. What is different about it is that each game ‘a first-class object that you can reference and share across the fediverse’. Both of these platforms are early in their lifecycle, but point in a direction of more focused discussion on fediverse platforms.
Bonfire shared some more information about their upcoming platform Mosaic. Full details will be available in September, but it looks like a front-end UI for displaying posts as a website instead of the regular feeds. Something similar is Servus, a CMS for Nostr, or Npub.pro, which are both experiments for Nostr to display posts not as a feed but a website as well. Meanwhile, the main aspect that is holding up the release of the ‘main’ version of Bonfire is a slow performance, and the Bonfire team put out two bounties for developers to help them fix this issue.
Threads held an AMA about the fediverse with Flipboard’s Mike McCue and Blockparty’s Tracy Chou. It seems relevant that Threads wants to promote their fediverse connection by hosting an AMA on their main account, but there were little answers that stood out or provided new information, with most answers talking more about a conceptual understanding of what the fediverse could be, more than what the actual rest of the fediverse outside of Threads actually looks like.
Manyfold is an open source self hosted platform for sharing your 3d printer files. They have been working on adding ActivityPub support, and the latest update added experimental early stage support for ActivityPub.
Link aggregator platform Kbin is getting closer and closer to being completely dead, with the main flagship instance kbin.social now also being offline. The lead developer could not keep up with work on the platform due to personal reasons for a while now. The project has been superseded by the hard fork Mbin, which has been around for a while now, and got another update this week.
The Links
- Newsmast’s Michael Foster writes about ‘how can we persuade organisations and creators that it makes sense to federate using tools they already have in place’.
- Bandwagon, the upcoming fediverse music sharing platform, is expanding their beta test.
- Buffer recently added support for Bluesky, and the Buffer CEO wrote a blog post about the significance of Bluesky and decentralised social networks.
- Elena Rossini’s newsletter ‘The Future is Federated’ does an extensive deep dive into Friendica.
- WeDistribute takes a closer look at the successful ‘Mastodon for Harris’ campaign, which raised over half a million USD.
- Bluesky is summoning a community marketing manager.
- The new video series Fediverse Files by WordPress.com has a second episode in which they interview Evan Prodromou about ActivityPub.
- Font Awesome for the fediverse, with Decentralised Social Icons, by WeDistribute.
- A blog by Smoke Signal, an upcoming event platform build on top of atproto, about building communities with atproto.
- Mastodon posted an update about the first half of 2024 for their Patreon supporters.
- A closer look at the new features in Newsmast latest update.
- For the atproto devs: an atproto browser.
- Owncast Newsletter August 2024.
- TechLinked discusses the fediverse and how the web is different now in their podcast.
- IFTAS Connect July 2024 roundup. IFTAS is also looking for admin support while they are seeking funding to continue their work on building an opt-in content classifier to detect CSAM.
- A proof of concept for fediverse spam filtering.
- This week’s fediverse software updates.
That’s all for this week, thanks for reading!
Elena Brescacin likes this.
L’overtourism: sfruttamento dei luoghi pubblici, guadagno dei privati l Contropiano
«“Il turismo è diventato sempre più una risorsa per pochi e un problema per molti”. Questa è la frase cardine di una piccola inchiesta che Contropiano ha riportato (profeticamente) nel 2019. Il focus era il problema che oggi sta cominciando ad essere notato anche dai media mainstream. Le manifestazioni e le proteste, più o meno partecipate, che stanno fiorendo nelle grandi mete turistiche europee: Spagna e Portogallo davanti a tutti, ma che si ritrovano anche nella Grecia a partire dallo scorso anno.»
Andrea Russo
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