The UN Cybercrime convention is a victory for digital authoritarianism
The adopted text of the UN Cybercrime Convention is a win for digital authoritarianism, which European and like-minded countries must fight, writes Tobias B. Bacherle.
Robust Speech-to-Text, Running Locally on Quest VR Headset
[saurabhchalke] recently released whisper.unity, a Unity package that implements whisper
locally on the Meta Quest 3 VR headset, bringing nearly real-time transcription of natural speech to the device in an easy-to-use way.
Whisper is a robust and free open source neural network capable of quickly recognizing and transcribing multilingual natural speech with nearly-human level accuracy, and this package implements it entirely on-device, meaning it runs locally and doesn’t interact with any remote service.Meta Quest 3
It used to be that voice input for projects was a tricky business with iffy results and a strong reliance on speaker training and wake-words, but that’s no longer the case. Reliable and nearly real-time speech recognition is something that’s easily within the average hacker’s reach nowadays.
We covered Whisper getting a plain C/C++ implementation which opened the door to running on a variety of platforms and devices. [Macoron] turned whisper.cpp into a Unity binding which served as inspiration for this project, in which [saurabhchalke] turned it into a Quest 3 package. So if you are doing any VR projects in Unity and want reliable speech input with a side order of easy translation, it’s never been simpler.
Perché un Large Language Model (LLM) non è un Database?
Negli ultimi anni, con l’avvento di tecnologie avanzate come i Large Language Models (LLM), tra cui spiccano strumenti come ChatGPT, si è diffusa una certa confusione riguardo alla loro natura e alle loro funzionalità.
In particolare, molte persone tendono a considerare un LLM come un database molto evoluto, aspettandosi che fornisca informazioni accurate e aggiornate su richiesta, come farebbe un motore di ricerca o un archivio di dati strutturati. Tuttavia, è fondamentale chiarire che un LLM non è un database, né è progettato per fungere da tale.
Come fa un Large Language Model a generare il testo?
Un Large Language Model, come suggerisce il nome, è un modello addestrato su enormi quantità di testo per imparare le regolarità e le strutture linguistiche presenti nel linguaggio naturale. Quando interagiamo con un LLM, esso non “ricerca” informazioni in un archivio strutturato, ma genera risposte basandosi su un processo di previsione delle parole (più tecnicamente token). Questo processo si basa sull’addestramento del modello con grandi quantità di dati testuali, che gli consentono di “imparare” le probabilità di sequenze di parole.
Ad esempio, se chiediamo a un LLM “Chi è Sandro Pertini?”, il modello non cerca una biografia memorizzata su un server. Piuttosto, utilizza la sua comprensione delle relazioni tra le parole per generare una risposta che appare coerente e informativa, basandosi sulle probabilità che ha appreso durante l’addestramento. Il modello tenta di prevedere la sequenza di parole più probabili, dato l’input fornito. Ciò significa che il modello può produrre risposte convincenti, ma non garantisce che queste siano accurate o aggiornate, portando in alcuni casi a vere e proprie allucinazioni.
Per capire meglio come un LLM riesce a generare testo, immaginiamo di chiedere al modello di completare la frase: “Il gatto salta sul”.
- Input: “Il gatto salta sul”
Il modello riceve questa sequenza di parole come input e, basandosi sull’addestramento ricevuto, prevede quale parola sia più probabile che segua. Considerando le parole “gatto” e “salta”, il modello potrebbe riconoscere che l’azione di saltare è spesso seguita da un complemento che indica una superficie. - Prima Predizione: La parola successiva potrebbe essere quindi “tavolo”, “letto”, “sedia”, ecc. Supponiamo che il modello scelga “tavolo” come la parola con la probabilità più alta.
Output parziale: “Il gatto salta sul tavolo” - Seconda Predizione: Ora che il modello ha aggiunto “tavolo”, analizza di nuovo l’intera sequenza e prevede che la parola successiva potrebbe essere una parola come “per”, “dove”, “e”, ecc. Supponiamo scelga “e”.
Output parziale: “Il gatto salta sul tavolo e” - Terza Predizione: A questo punto, il modello potrebbe prevedere che la sequenza è seguita da un’altra azione correlata. Potrebbe quindi generare parole come “si sdraia”, “miagola”, “scappa”, ecc. Supponiamo che preveda “si sdraia”.
- Output finale: “Il gatto salta sul tavolo e si sdraia”
In questo esempio, il modello ha generato ogni parola successiva basandosi su ciò che ritiene più probabile, data la sequenza precedente ed il contesto appreso durante l’addestramento. Questo processo di predizione continua fino a quando il modello decide che la frase è completa o fino a un determinato limite di lunghezza della sequenza.
Inoltre, come si evince dall’esempio, la generazione di testo da parte di un LLM non avviene attraverso una ricerca attiva di informazioni su cosa fanno i gatti o su quale sia il comportamento più comune. Invece, il modello sceglie le parole successive in base alla probabilità determinata dai dati su cui è stato addestrato. La scelta di “tavolo” come parola successiva più probabile potrebbe essere stata veicolata dai numerosi esempi visti nell’addestramento in cui i gatti saltano su tavoli o altre superfici simili. Questa scelta non è basata su una comprensione concettuale del comportamento dei gatti, ma su un calcolo probabilistico che riflette i pattern linguistici presenti nei dati su cui il modello è stato addestrato.
Questo sottolinea la differenza fondamentale tra un LLM e un database: il modello non “sa” nulla in senso tradizionale, ma genera risposte basandosi su ciò che è più probabile che segua un dato input, secondo i dati testuali che ha elaborato durante l’addestramento.
Cos’è il Cutoff Knowledge?
Un concetto chiave per comprendere le limitazioni di un LLM è quello del Cutoff Knowledge. Questo termine si riferisce al punto temporale fino al quale il modello è stato addestrato. Per esempio, se un LLM è stato addestrato su testi fino al 2021, non avrà conoscenza degli eventi o delle scoperte avvenute dopo quella data. Ciò evidenzia ulteriormente perché un LLM non può essere considerato un database: i database sono progettati per contenere informazioni aggiornate e possono essere costantemente alimentati con nuovi dati, mentre un LLM ha una base di conoscenza statica limitata al periodo di addestramento.
Questo taglio temporale implica che un LLM potrebbe fornire informazioni obsolete o inaccurate se interrogato su argomenti successivi alla data di cutoff. Mentre un database può essere aggiornato con nuovi dati, l’aggiornamento di un LLM richiede un nuovo ciclo di addestramento su dati più recenti, il che è un processo molto più complesso e costoso.
Conclusioni
In sintesi, un Large Language Model non è un database e non dovrebbe essere trattato come tale. Mentre entrambi gli strumenti possono essere utilizzati per rispondere a domande, lo fanno in modi completamente diversi. Un database recupera e restituisce dati puntuali, mentre un LLM genera testo basato su un’ampia comprensione del linguaggio naturale. Questo significa che, sebbene un LLM possa sembrare una fonte di informazioni, è importante usarlo con la consapevolezza delle sue limitazioni, specialmente quando si tratta di ottenere dati precisi e aggiornati.
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Terrore su Ordinazione. Il Doxing: tra violenza fisica e guadagni a sei zeri
Le interviste recentemente rilasciate con importanti autori di doxing fanno luce sul lato finanziario della pratica e rivelano come i loro metodi di estorsione siano diventati sempre più brutali.
Il termine “doxing” viene utilizzato per descrivere situazioni in cui qualcuno rivela deliberatamente la vera identità di una persona pubblicando documenti e dati sensibili. Questa pratica è diffusa, esiste da molti anni e viene spesso utilizzata dai criminali informatici a scopo di lucro.
La portata del mercato del doxing è sbalorditiva. La piattaforma leader per la condivisione di tali informazioni, Doxbin, conta circa 300.000 utenti registrati e più di 165.000 pubblicazioni.
La popolarità di Doxbin rende questa pratica particolarmente redditizia. Se stessimo parlando di un sito sotterraneo poco conosciuto e che nessuno visita, alla gente non importerebbe molto che i suoi dati fossero pubblicati lì.
Secondo gli ex membri di Doxbin, il sito ha generato annualmente ricavi a sei cifre grazie ai riacquisti. Questa informazione è stata fornita da un criminale informatico noto come Ego, ex membro del gruppo ViLE, i cui membri si sono recentemente dichiarati colpevoli di aver violato il portale della Drug Enforcement Administration statunitense per raccogliere dati su persone di interesse.
Ego e un amministratore Doxbin di nome “Reiko” sono stati intervistati l’anno scorso da Jacob Larsen, ricercatore di minacce e specialista presso CyberCX. Larsen ha reso pubblico il loro dialogo per la prima volta questa settimana come parte della sua presentazione al Black Hat 2024 .
Dopo l’intervista entrambi gli interlocutori sono scomparsi dalla rete. Ego è scomparso ad agosto 2023, poco dopo l’arresto di due membri di ViLE. Reiko non si vedeva da maggio, in seguito al presunto rapimento del proprietario di Doxbin, detto “Operator“.
Larsen ha osservato che mentre Reiko ha rimosso gran parte della sua presenza online, il sito del suo gruppo di doxer, Valhal.la, è ancora operativo. La recente comparsa di nuovi membri sul sito indica che Reiko continua le sue attività in questo settore.
Per Ego, il doxing era solo un reddito secondario. Secondo lui, poco prima del colloquio, ha completato la sua formazione come ingegnere di rete. In una conversazione con Larsen, Ego ha condiviso: “Sono piuttosto giovane e non ho mai lavorato dalle 9 alle 5. Onestamente non credo che cambierà nulla. Mi sono concentrato sullo studio del networking e recentemente mi sono laureato come ingegnere di rete. Allo stesso tempo, ho ricevuto molti altri certificati. Nell’ultimo anno di studio questa attività è stata la mia principale fonte di reddito”.
A differenza di altre forme di criminalità informatica più redditizie, le motivazioni dei doxer tendono ad essere ambigue. Mentre Ego è chiaramente guidato dal guadagno finanziario, Reiko prende di mira individui specifici, come i molestatori di bambini. Tuttavia, gli incentivi finanziari svolgono senza dubbio un ruolo nelle sue attività.
I criminali informatici spesso cercano di mascherare le loro intenzioni egoistiche con motivazioni politiche o sete di giustizia. Apparentemente, la stessa situazione si osserva nel caso del doxing. Almeno questa è l’opinione di Larson.
Sebbene il doxing non sia illegale nella maggior parte dei paesi, i metodi utilizzati per ottenere informazioni spesso violano la legge. Ego ha ammesso di aver utilizzato trojan RAT, tecniche di ingegneria sociale e richieste false per ottenere dati di emergenza dalle forze dell’ordine.
Di particolare preoccupazione è la crescente tendenza a ricorrere alla violenza fisica per intimidire le vittime e indurle a pagare i riscatti. Ego ha descritto casi in cui alcune persone che avevano dati divulgati sono state attaccate: hanno sparato alle loro case e hanno lanciato bombe molotov attraverso le finestre. Ha anche menzionato casi di tortura e omicidio per impossessarsi dei beni di criptovaluta di altre persone.
Larsen ha osservato che molti “paste” (si chiamano le pubblicazioni su Doxbin) contengono messaggi che incoraggiano la vittima a suicidarsi o incitano la comunità dei doxer ad infliggere ulteriori danni. Questi post non vengono moderati dagli amministratori del sito.
Il ricercatore ha anche scoperto che i servizi che creano danni fisici stanno diventando sempre più diffusi tra i idoxer.
Al termine del suo discorso, Larson ha sottolineato che è necessario modificare le leggi per proteggere le vittime delle piattaforme di doxing e influenzare efficacemente i criminali coinvolti in tali programmi. Ha inoltre formulato raccomandazioni per proteggersi dal doxing, compreso l’utilizzo di indirizzi e-mail e password univoci per tutti gli account, l’utilizzo di una VPN e il divieto di pubblicare online il nome completo o le foto di amici e familiari.
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Fino ad un Milione di Dollari in ricompense! Il nuovo Bug Bounty di Samsung
Samsung sta lanciando un nuovo programma bug bounty per i suoi dispositivi mobili. La ricompensa per la scoperta di vulnerabilità critiche può raggiungere 1.000.000 di dollari.
Il nuovo programma si chiama Important Scenario Vulnerability Program (ISVP) e prende di mira le vulnerabilità associate all’esecuzione di codice arbitrario, allo sblocco del dispositivo, al furto di dati, all’installazione arbitraria di applicazioni e all’elusione della sicurezza del dispositivo.
I premi più alti vengono offerti ai ricercatori che troveranno i seguenti bug:
- Knox Vault è l’ambiente isolato e sicuro di Samsung per l’archiviazione di informazioni biometriche sensibili e chiavi crittografiche sui dispositivi mobili. L’azienda è disposta a pagare 300.000 dollari per un exploit funzionante per l’esecuzione locale di codice arbitrario sui dispositivi Samsung e fino a 1.000.000 di dollari per l’esecuzione remota di codice arbitrario.
- TEEGRIS OS è il sistema operativo Trusted Execution Environment (TEE) di Samsung, che fornisce un ambiente sicuro e isolato per l’esecuzione di codice critico e l’elaborazione di dati critici, inclusi pagamenti e autenticazione. La ricompensa per l’esecuzione locale di codice arbitrario nel sistema operativo TEEGRIS è di 200.000 dollari, mentre per l’esecuzione remota di codice arbitrario arriva fino a 400.000.
- Rich OS è il sistema operativo principale sui dispositivi Samsung. Gli esperti possono guadagnare 150.000 dollari per l’esecuzione di codice locale e fino a 300.000 dollari per RCE.
Per lo sblocco del dispositivo in combinazione con l’estrazione completa dei dati dell’utente, viene offerta una ricompensa di $ 400.000 (o la metà se le condizioni vengono soddisfatte dopo il primo sblocco del dispositivo).
Un’altra grossa ricompensa ammonta a 100.000 dollari per l’installazione remota di un’applicazione arbitraria da un negozio di applicazioni non ufficiale o dal server di un utente malintenzionato. Se l’applicazione è stata installata dal Galaxy Store, la ricompensa sarà di 60.000 dollari.
Per qualificarsi per i premi, i ricercatori devono accompagnare i loro rapporti con exploit funzionanti, che devono funzionare senza privilegi aggiuntivi sui dispositivi di punta dell’azienda (come Galaxy S e Z) con tutti gli aggiornamenti installati.
Per ottenere la massima ricompensa, l’exploit deve essere stabile e zero-click, ovvero non deve richiedere l’interazione dell’utente.
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Beta RR moto bike
La Beta RR è una moto da enduro di alta gamma, conosciuta per le sue prestazioni eccezionali e la versatilità su diversi tipi di terreni. Prodotta dalla storica azienda italiana Beta, la RR è disponibile in diverse cilindrate, da 125cc a 500cc, offrendo una vasta gamma di opzioni per piloti di tutti i livelli.
Questa moto è dotata di un motore a due tempi o quattro tempi, a seconda del modello, che garantisce potenza e reattività in ogni situazione. La sospensione di alta qualità, sviluppata in collaborazione con Kayaba, offre una guida fluida e precisa, mentre il telaio leggero e resistente assicura maneggevolezza e stabilità, anche nelle condizioni più difficili.
La Beta RR è apprezzata non solo per la sua affidabilità e durata, ma anche per l’attenzione ai dettagli e l’elevato livello di personalizzazione possibile. I piloti possono scegliere tra diverse configurazioni e accessori, rendendo la moto perfettamente adatta alle loro esigenze specifiche.
🔁 Ha scritto un editoriale in cui criticava Biden su Gaza. Il Dipartimento di Giustizia l'ha accusata di aver infranto la legge. feddit.it/...
Ha scritto un editoriale in cui criticava Biden su Gaza. Il Dipartimento di Giustizia l'ha accusata di aver infranto la legge.
feddit.it/post/10133646
Il nuovo post di macfranc è su feddit.
Informa Pirata: informazione e notizie
Ha scritto un editoriale in cui criticava Biden su Gaza. Il Dipartimento di Giustizia l'ha accusata di aver infranto la legge. https://feddit.it/post/10133646 Il nuovo post di macfranc è su feddit.Telegram
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Il manager di Google si rimangia quanto detto pochissimo tempo fa sul lavoro da remoto
Stefano Galieni*
I Giochi olimpici, che hanno visto proporre, in maniera ancora più netta rispetto al passato, la presenza di atlete e atleti con background migratorio, hanno fatto si che, in questo silenzio agostano, sia tornato nel dibattito politico l’annoso tema della riforma della legge sulla cittadinanza, la stantia 91/1992. Va ricordato che a causa di tale normativa, per divenire cittadine/i italiani occorre risiedere per almeno 10 anni continuativi nel “Belpaese”, avere un reddito, una residenza e non aver subito condanne gravi, anche in primo grado. Trascorsi i fatidici 10 anni si può inoltrare la richiesta che viene analizzata dal ministero dell’Interno anche mediante i suoi organismi territoriali, le prefetture. I tempi di attesa, che già erano lunghi nel 1992, sono più che raddoppiati, passano almeno 4 anni prima di ottenere una risposta che non sempre è positiva. La vita privata del richiedente viene scandagliata in nome della “sicurezza nazionale”. Procedure accelerate e speciali possono essere messe in atto per casi individuali, riguardanti persone che si siano distinte per atti di eroismo o per meriti sportivi. Ma neanche per gli atleti e le atlete la vita è facile. Si debbono avere prestazioni da primato, che fino a quando non si diventa cittadini, non sono neanche riconosciute, prima di poter accedere a tale privilegio.
Per chi nasce in Italia da genitori di cui almeno uno è regolarmente residente, la richiesta della cittadinanza può essere fatta – quanta bontà – dal compimento del diciottesimo anno di età per un solo anno e ovviamente senza mai essersi allontanati dal Paese, dopo è troppo tardi. Potrà sembrare un’inezia ma per una ragazza o un ragazzo minorenne che intenda andare in gita scolastica con i propri compagni, tale diritto è spesso negato. Più di una volta si è tentato di modificare una legge basata sullo ius sanguinis – diritto basato sul sangue – (terminologia scientificamente inesistente), per giungere allo ius soli, diritto del suolo, che lega la cittadinanza al luogo di nascita. Destra e sinistra moderata hanno sempre, di fatto, avversato quest’ultima ipotesi. Già nel 1998 l’allora ministro dell’Interno, poi Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si spingeva ad utilizzare una forma come “ius soli temperato”, secondo cui, per chi era di origine straniera, non era sufficiente essere nato in Italia per acquisire la cittadinanza. La proposta di legge, varata nel 2015 in tal senso prevedeva che chi era nata/o in Italia ne diveniva immediatamente cittadino a condizione che almeno uno dei due genitori fosse in possesso della carta di soggiorno illimitata. Ma anche il possesso di questo prezioso documento non è svincolato da requisiti: residenza continuativa in Italia negli ultimi 5 anni da comprovare attraverso idonea documentazione; reddito annuo pari o superiore all’importo dell’assegno sociale (attualmente €5.983,00), come da disposizioni vigenti. Tale requisito reddituale dovrà essere attestato mediante certificazione unica (CU) o modello Redditi PF; conoscenza della lingua italiana di livello A2 o titolo di studio conseguito in Italia riconosciuto equivalente, salvo nei casi di protezione internazionale; possesso di un valido permesso di soggiorno; assenza di condanne penali, nei Paesi di residenza o cittadinanza.
Anche questa proposta ultramoderata si è arenata al Senato grazie allo strepitare della destra – c’era chi lanciava allarmi relative a barconi con donne in gravidanza, pronte a salpare per l’agognato titolo – ignavia della dirigenza dell’allora M5S, paura del centro sinistra tanto di perdere consensi quanto di essere sconfitto in aula. Quasi un milione di minori perse questa importante occasione di affrancamento. Oggi riparte la bagarre con 2 ulteriori restrizioni già agitate negli ultimi anni: lo ius scholae, del 2022 che mira a concedere la cittadinanza italiana ai minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, dopo aver completato un ciclo scolastico di almeno cinque anni o lo ius culturae, parte di un disegno di legge approvato nel 2015 e arenatosi ben presto che prevedeva la concessione della cittadinanza al completamento di un ciclo scolastico con successo, basandosi sul principio che lo straniero debba dimostrare attivamente la sua volontà di integrazione. Le proposte che si vanno confrontando in questi giorni sono al ribasso per convincere parte delle destre a sostenerle e per non ridare fiato a chi lancia l’allarme della “sostituzione etnica” o dell’invasione. Sono proposte col fiato corto, che non tengono conto di quanto questo Paese, malgrado l’assenza o l’ostilità della politica, sia profondamente cambiato.
Oggi ci sono in Italia oltre 5 milioni di persone che vivono regolarmente sul territorio nazionale e almeno altre 500 mila che, usufruendo di percorsi di regolarizzazione, potrebbero affrancarsi dal ricatto del lavoro nero. Fermo restando che bisognerebbe spiegare, a chi ne parla a sproposito, che la cittadinanza dovrebbe essere un diritto e non una concessione, una lotta vera su questo tema dovrebbe porsi obiettivi più ambiziosi. Nel 2011 partì la raccolta firme per due leggi di iniziativa popolare lanciata dalla Campagna “L’Italia sono anch’io”, di cui anche Rifondazione fece parte insieme a sindacati, mondo dell’associazionismo laico e cattolico, intellettuali e quant’altro. Le proposte che raccolsero complessivamente oltre 200 mila firme, sostenevano hic et nunc due cambiamenti. Il passaggio diretto allo ius soli (se nasci in Italia sei italiana/o almeno che tu poi non decida di rinunciarci, unita al dimezzamento di richiesta e ottenimento della cittadinanza, senza vincoli economici e, richiesta frettolosamente abbandonata, la ratifica del Capitolo C, Art 6 della Convenzione di Strasburgo. L’Italia non ha mai voluto accettare questo Capitolo secondo cui chi risiede in maniera stabile in un Paese deve aver accesso al diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative. Se tale ratifica fosse avvenuta anche durante i governi di centro sinistra molto probabilmente i partito che hanno costruito il proprio successo sulla caccia all’immigrato dovrebbero fare i conti, almeno a livello locale, con un elettorato non soltanto autoctono da generazioni e magari alcune vergognose politiche discriminatorie si sarebbero evitate. Si pensi ai territori oggi leghisti o in mano a FdI, in cui il voto di uomini e donne non nati/e in Italia, sarebbe determinante per eleggere un Sindaco.
E se nell’Italia meloniana fosse questo il momento in cui alzare l’asticella e, insieme alle tante e ai tanti uomini e donne che lavorano o studiano qui, che sono parte attiva della società del presente, fosse il giunto il momento di osare di più? Di non accontentarsi del meno peggio in nome di qualche voto in più in Parlamento pagato a caro prezzo? Occorrerebbe che su questo tema si aprisse uno spazio pubblico di riflessione e di costruzione di vertenze. C’è chi ha già lanciato l’idea di un referendum, difficile capire se sia questo lo strumento migliore, ma intanto, far precipitare, nei diversi mondi solidali e di interconnessione, l’idea che possa partire una grande campagna, anche culturale, per riportare le persone a ragionare sull’importanza di una società con diritti garantiti a tutte/i e basata sulla convivenza è un dovere politico. Cittadinanza e diritto di voto trascinano con se a valanga il contrasto alle politiche securitarie e all’abolizione del diritto d’asilo, alla criminalizzazione di chi salva le persone, all’ampliamento di Centri di detenzione, anche fuori dai confini nazionali, destinati a rimpatriare chi non è considerato degno di ricevere protezione. E un contrasto netto infine alla dimensione europea assunta col Patto sulle migrazioni che dovrebbe entrare in vigore nel 2026 e che rende l’intero continente ancor più fortezza in tempi di guerra.
Non si tratta di un tema marginale ma fondamentale per affrontare l’arretratezza di un suprematismo istituzionale che è divenuto anche sub cultura di massa. Un tema in cui non si possono avere posizioni di compromesso, chi le fa proprie è parte del problema, ci si deve schierare con schiettezza e senza alibi, da una parte o dall’altra.
*Responsabile nazionale immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
| Rifondazione Comunista
Stefano Galieni* I Giochi olimpici, che hanno visto proporre, in maniera ancora più netta rispetto al passato, la presenza di atlete e atleti con backgroundRifondazione Comunista
L'intelligenza artificiale e la "collusione algoritmica" favoriscono la nascita di nuovi cartelli dei prezzi.
theatlantic.com/ideas/archive/…
Informa Pirata: informazione e notizie
L'intelligenza artificiale e la "collusione algoritmica" favoriscono la nascita di nuovi cartelli dei prezzi. https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2024/08/ai-price-algorithms-realpage/679405/Telegram
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📚 Quali libri state leggendo quest’estate? Quali sono stati i vostri preferiti di quest’anno?
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Fratelli d’Italia contro Elodie: “Attacca Meloni solo per vendere il calendario”
@Politica interna, europea e internazionale
Fratelli d’Italia contro Elodie: “Attacca Meloni solo per vendere il calendario” Fratelli d’Italia si scaglia contro Elodie dopo le parole di quest’ultima su Giorgia Meloni. In un’intervista a La Repubblica, infatti, la cantante ha dichiarato: “Non ho simpatia per questo governo, perché per me
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A sei anni dalla tragedia del Ponte Morandi non si scorge ancora una luce in fondo al tunnel del processo. Se tutto andrà bene, la sentenza di primo grado per i 59 indagati arriverà nel 2026. Di coloro che hanno tratto il massimo profitto dalle mancate manutenzioni del viadotto, però, non risulta neppure l'ombra in tribunale. Anzi, a questi signori abbiamo pure offerto una generosa liquidazione pagando a peso d'oro le quote di Aspi.
Dopo trent'anni di Unione europea, lo Stato italiano non è neppure in grado di render giustizia alle vittime delle privatizzazioni selvagge e alle loro famiglie. L'unica cosa di cui sono capaci le nostre istituzioni ormai è proporre parole vuote, dense soltanto d'ipocrisia, mentre si procede a passo spedito sulla strada che ha distrutto il viadotto Polcevera e dilaniato il nostro Paese.
PRO ITALIA
Il ministero della Difesa Russo ha comunicato che un blindato di fabbricazione italiana Shield è stato distrutto in un bombardamento nella regione russa di Kursk. Quindi si presume che siano entrati in Russia con mezzi e armi Italiane.
Crosetto qualche giorno fa ci ha rassicurati che nessun armamento inviato a Zelensky dall'Italia è stato usato per invadere il territorio Russo. Tajani ha dichiarato che le armi italiane sul suolo Russo non si usano.
La donna, madre e Cristiana invece tace. Qui ci devono spiegare un paio di cosette: o non contano nulla nemmeno agli occhi di Zelensky, oppure ci stanno mentendo spudoratamente sapendo di mentire.
In tutto ciò ancora è segreto l'elenco delle armi inviate in Ucraina e dall'opposizione non si vede alcuna iniziativa concreta per fare chiarezza. Soprattutto da quel PD guidato da Elly Schlein che sembra la guardia del corpo di Meloni per quanto riguarda la posizione guerrafondaia e ultra atlantista assunta dall'Italia.
Traditori della patria!
T.me/GiuseppeSalamone
Sono mesi che la propaganda criminale occidentale ci racconta che gli Usa stiano lavorando per fermare la carneficina a Gaza, addirittura da un paio di settimane, mentre continuiamo a vedere bambini fatti a pezzi da Netanyahu, ci propongono a reti unificate le parole di Biden secondo le quali un cessate il fuoco è vicino.
Mentre i pennivendoli ci raccontano una narrazione volutamente distorta, dal Dipartimento di Stato Usa approvano vendite di armi per il criminale di guerra Netanyahu e lo stato terrorista di Israele per oltre 20 miliardi di dollari. Ripeto: 20 MILIARDI DI DOLLARI!
Una cinquantina di aerei per circa 19 miliardi di dollari; veicoli tattici, carri armati e missili per altri 2,1 miliardi di dollari. Inoltre si profila anche l'approvazione per equipaggiamento di aerei, lanciatori di missili aria-aria a medio raggio, cannoni M61A Vulcan e sistemi di posizionamento globale e di navigazione inerziale integrati.
Una lista della spesa che serve per continuare a massacrare i Palestinesi. Ora ditemi quale altro paese al mondo è presente in tutti i campi di battaglia più caldi ammassando armi: Ucraina, Palestina e Taiwan. Ditemi quale altro paese continua a lavorare per inasprire ogni singola zona di conflitto. Ditemi quale altro paese continua a fare profitti vendendo o regalando armi in giro per il mondo.
Ditemi quale altro Paese, al mondo, è più criminale degli Stati Uniti d'America e dello stato terrorista di israele.
T.me/GiuseppeSalamone
Giuseppe Salamone
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Badilate sui denti per i propagandisti Nato Mauro, penna di Repubblica, Mieli e Quirico. Quelli che oggi sono considerati tra i migliori intellettuali italiani:
"La Russia sarebbe colpevole di avere infranto il diritto internazionale invadendo l’Ucraina. Poiché crediamo nella razionalità, patrimonio universale dell’umanità, vorremmo chiedere allo stimato giornalista se la violazione delle frontiere da parte della Nato a Belgrado, in Afghanistan, in Iraq, in Libia avrebbe dovuto implicare armi, addestramento militare, mercenari e scesa in campo dell’intelligence da parte di Cina e Russia a favore di quei Paesi aggrediti. Vorremmo anche chiedergli se l’ordine internazionale si viola soltanto oltrepassando le frontiere di uno Stato sovrano. L’espansionismo della Nato ai confini della Russia, unico Paese escluso dalla sicurezza collettiva, non calpesta l’indivisibilità della sicurezza in Europa sancita dai principi di Helsinki e traslata nella Carta di Parigi dell’Osce?" (Elena Basile)
T.me/GiuseppeSalamone
Bambina rom investita a Torino, Salvini attacca i servizi sociali. La replica: “Strumentalizza tragedia a fini politici”
@Politica interna, europea e internazionale
L’Ordine degli Assistenti Sociali risponde a Matteo Salvini, che aveva tirato in ballo la categoria commentando il caso della bambina di 2 anni morta investita da un’auto in manovra nel parcheggio dell’ospedale San
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
La sera del 14, nel ristorante (buono!) dove sono andata a mangiare, il proprietario, chiacchierando con un amico o avventore abituale, riuscì a dare la colpa della tragedia agli immigrati.
Ne rimasi talmente scioccata che manco mi ricordo con quale volo pindarico della fantasia fosse riuscito a giungere a quella conclusione.
Ma come cazzo si fa?
Me lo chiesi allora e me lo chiedo ancora, ogni giorno.
Non può essere più facile prendersela con i più deboli che con chi detiene il potere di fare le cose per bene e invece le fa ammerda per proprio tornaconto.
Bisogna tenere d'occhio e spaccare le palle ai "controllori", non ai poveracci!
#PonteMorandi
Ita Airways nuovo sponsor della Juventus, ma Meloni fa saltare l’accordo
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Ci sarebbe il veto di Giorgia Meloni dietro lo stop all’accordo tra Ita Airways e la Juventus per fare della compagnia aerea il nuovo main sponsor del club torinese. Lo rivelano diverse indiscrezioni giornalistiche, secondo cui la presidente del Consiglio vuole evitare di dare altri
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Ius Scholae, Lega contro Forza Italia: “La legge sulla cittadinanza va benissimo così com’è”
@Politica interna, europea e internazionale
Si apre uno scontro nella maggioranza di governo sul tema dello Ius Soli, anche se sarebbe più corretto parlare di Ius Scholae. L’apertura di Forza Italia a una revisione delle norme sulla concessione della cittadinanza italiana non è piaciuta alla Lega, che ha
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Verso un’Europa della difesa, quale ruolo per l’Italia? Scrive Michele Nones
[quote]La costruzione dell’Europa della difesa è un processo lungo, complesso e tormentato che procede per “stop and go” e a velocità differenziate fra il livello comunitario, intergovernativo e multilaterale (quasi sempre bi o trilaterale). Nessuno è in grado di prevederne realisticamente
De Domenico (ONU): “Israele ci ha costretti a lasciare il nord di Gaza e ora vieta i visti per gli operatori”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Un estratto dell'intervista al direttore dell'Ufficio ONU per il coordinamento degli affari umanitari nei Territori palestinesi occupati (OCHA). Andrea De Domenico è stato costretto a lasciare
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
I veleni degli aeroporti che nessuno vuole vedere
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori
In Europa si continuano a costruire aeroporti, senza curarsi del gigantesco impatto dei voli aerei. Sia per il clima, sia per la salute
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Dagli Usa altri 20 miliardi di dollari di armi per Israele. Razzi di Hamas verso Tel Aviv
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Il Pentagono riferisce che è stata approvata anche la vendita di 33mila proiettili per carri armati immediatamente disponibili
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Giorgio Sarto
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