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Il Tribunale dell’Unione Europea “salva” il trasferimento dei dati personali verso gli Stati Uniti. Per ora


Quello dello scorso 1 aprile non era un pesce d’aprile: la prima udienza del caso Latombe c. Commissione, infatti, rinviava alla data del 3 settembre per un giudizio sul ricorso presentato per l’annullamento della decisione di adeguatezza relativa al Data Privacy Framework.

Una decisione di adeguatezza è lo strumento giuridico previsto dall’art. 45 GDPR attraverso il quale la Commissione riconosce che un paese terzo o un’organizzazione garantisce un livello di protezione adeguato, anche in relazione a un ambito territoriale o settoriale, consentendo così il trasferimento internazionale dei dati personali senza che debbano ricorrere ulteriori autorizzazioni o condizioni.

Con un comunicato stampa la il Tribunale dell’Unione europea ha reso noto l’esito del giudizio, respingendo il ricorso e riconoscendo che il quadro normativo vigente negli Stati Uniti garantisce un livello di protezione “essenzialmente equivalente” a quello garantito dalla normativa europea sulla protezione dei dati personali.

Insomma: al momento è stato evitato un effetto “Schrems III”. Ma c’è ancora la possibilità di un altro grado di giudizio.

Il precedente delle “sentenze Schrems” e la reazione di noyb.


La storia degli accordi fra Stati Uniti e Unione Europea per il trasferimento dei dati personali è particolarmente travagliata: prima il Safe Harbor, poi il Privacy Shield vennero annullati in seguito alle sentenze Schrems I e Schrems II. Motivo per cui nel 2023 è intervenuto il nuovo accordo del Data Privacy Framework.

Le questioni cruciali affrontate anche nel ricorso di Latombe riguardano l’effettività delle tutela giurisdizionale e la legittimità della raccolta e impiego dei dati da parte delle agenzie di intelligence statunitensi.

Nella sentenza si affronta il percorso di rafforzamento delle garanzie fondamentali implementate dagli Stati Uniti in materia di trattamento dei dati personali attraverso l’istituzione e il funzionamento della Data Protection Review Court (DPRC), la corte incaricata del controllo della protezione dei dati. L’indipendenza della DPRC, contestata nel ricorso, è stata confermata constatando che è stata assicurata in forza degli ordini esecutivi presidenziali. Circa il tema della raccolta massiva dei dati personali da parte delle agenzie di intelligence, il Tribunale ha valutato che la tutela giurisdizionale offerta dalla DPRC è equivalente rispetto a quella garantita dal diritto dell’Unione.

La reazione di noyb, l’ONG di Max Schrems di attivisti dei diritti digitali, contesta la decisione del Tribunale e fa intendere che nel caso di differenti argomenti di ricorso, o anche di un’impugnazione della sentenza di fronte alla CGUE, l’esito sarà ben differente. Uno dei punti critici riguarda l’indipendenza, garantita da un ordine presidenziale e non dalla legge, che in relazione all’attuale contesto dell’amministrazione Trump non può certamente dirsi un presidio sufficiente.

Il futuro incerto del Data Privacy Framework.


Le sorti del Data Privacy Framework restano incerte. Elemento che può essere deducibile anche da uno dei passaggi della sentenza, in cui si ricorda che la Commissione deve valutare eventuali mutamenti del contesto normativo nel tempo.

Insomma: non c’è nessun “sempre e per sempre”, ma è possibile che l’adeguatezza venga riesaminata ed essere sospesa, modificata o revocata in tutto o in parte da parte della stessa Commissione. O altrimenti essere annullata per effetto di un intervento della CGUE.

Qualora dovesse venir meno il Data Privacy Framework, è comunque possibile comunque fare ricorso a garanzie adeguate o altrimenti ricevere un’autorizzazione specifica da parte di un’autorità di controllo, come previsto dall’art. 46 GDPR e come avvenuto in precedenza.

Tutto questo è un déjà-vu. Ma più che un glitch della Matrix, esprime l’inevitabile interferenza della politica internazionale sulla stabilità della normativa. Rendendo evidenti e ricorrenti le contrapposte pretese di sovratensione normativa tanto da parte degli Stati Uniti che dell’Unione Europea.

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Android Colabrodo Edition: risolte 120 vulnerabilità e due zero-day


Gli sviluppatori di Google hanno rilasciato aggiornamenti di sicurezza per Android che risolvono 120 vulnerabilità del sistema operativo. Due di queste vulnerabilità, secondo l’azienda, sono già state sfruttate dagli hacker in attacchi mirati.

Gli errori 0-day risolti questo mese sono stati identificati come CVE-2025-38352 (punteggio CVSS 7,4) – una Privilege Escalation nel componente del kernel Linux e il CVE-2025-48543 – Privilege Escalation nel componente Android Runtime.

Google sottolinea che queste vulnerabilità sono già state sfruttate in attacchi mirati e limitati, ma l’azienda non ha divulgato dettagli su questi incidenti. Si dice che le vulnerabilità non richiedano alcuna interazione da parte dell’utente per essere sfruttate.

Il CVE-2025-38352 è una vulnerabilità del kernel Linux scoperta il 22 luglio 2025 e corretta nelle versioni 6.12.35-1 e successive. Il problema è correlato a una race condition nei timer della CPU POSIX e causa errori nella routine di pulizia delle attività, che destabilizzando il kernel e causando crash, denial of service ed escalation dei privilegi.

Invece il CVE-2025-48543, a sua volta, colpisce Android Runtime, dove vengono eseguite le applicazioni Java/Kotlin e i servizi di sistema. Potenzialmente, consente a un’applicazione dannosa di aggirare la protezione sandbox e ottenere l’accesso a funzionalità di sistema di livello superiore.

Oltre ai due bug 0-day sfruttati attivamente, l’aggiornamento di settembre ha corretto quattro bug critici.

Il CVE-2025-48539, un bug di Remote Code Execution (RCE) nel componente di sistema Android, che consente a un aggressore che si trova in prossimità fisica o di rete (ad esempio, nel raggio di azione di Bluetooth o Wi-Fi) di eseguire codice arbitrario sul dispositivo senza alcuna interazione o privilegio da parte dell’utente.

Le vulnerabilità CVE-2025-21450, CVE-2025-21483 e CVE-2025-27034 riguardano componenti proprietari Qualcomm. Secondo i dettagli forniti da Qualcomm nel proprio bollettino sulla sicurezza , la vulnerabilità CVE-2025-21450 riguarda il sistema di controllo GPS, la vulnerabilità CVE-2025-21483 riguarda problemi con gli stack di dati di rete e la vulnerabilità CVE-2025-27034 riguarda un problema nel processore di chiamata multimodale.

Google ha tradizionalmente preparato due livelli di patch: 2025-09-01 e 2025-09-05, per dare ai partner la possibilità di correggere più rapidamente alcune delle vulnerabilità comuni a tutti i dispositivi Android.

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Violazione dati Chess.com! Servizi gratuiti per gli utenti colpiti dal Data Breach


Secondo quanto emerso, Chess.com, il gigante degli scacchi online, ha subito una violazione dei dati che ha messo a rischio le informazioni personali di 4.541 individui, come indicato in una documentazione inviata all’ufficio del procuratore generale dello stato del Maine.

L’incidente informatico è avvenuto il 5 giugno 2025 ed è stato scoperto quasi due settimane dopo, il 19 giugno 2025. Chess.com ha confermato che la violazione è stata il risultato di un attacco informatico esterno, in cui gli aggressori hanno ottenuto l’accesso non autorizzato a dati sensibili.

L’azienda ha riferito che gli hacker sono riusciti a ottenere nomi e dati personali, senza tuttavia fornire un dettaglio completo di tutti gli elementi di dati esposti. La violazione ha interessato utenti di diverse regioni, tra cui un residente del Maine.

Chess.com ha iniziato a informare le persone interessate tramite avvisi scritti il 3 settembre 2025. Per contribuire a proteggere la propria comunità, l’azienda offre 12 mesi di servizi gratuiti di protezione contro il furto di identità.

La notifica è stata presentata formalmente da Elias Colabelli, responsabile del dipartimento legale e responsabile della protezione dei dati di Chess.com, il quale ha sottolineato che l’azienda sta rafforzando i propri sistemi per prevenire incidenti simili in futuro.

Sebbene il numero di utenti interessati possa sembrare basso rispetto ad altre violazioni di dati su larga scala , l’incidente sottolinea come anche le principali piattaforme online rimangano obiettivi per i criminali informatici. Con oltre 150 milioni di utenti in tutto il mondo, Chess.com detiene un’enorme quantità di dati personali, il che lo rende un bersaglio redditizio per gli hacker.

Gli esperti di sicurezza informatica avvertono che violazioni di questo tipo possono aprire la strada a furti di identità, tentativi di phishing e ulteriori frodi se i dati rubati circolano nei mercati clandestini. Chess.com non ha ancora rivelato se le forze dell’ordine siano coinvolte nell’indagine. L’azienda afferma di continuare a lavorare per rafforzare i protocolli di sicurezza e monitorare attentamente i propri sistemi.

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Misteri berlinesi


Animate da un profondo amore per la Germania e per le «cose tedesche», connotate da una prosa limpida e volte alla ricerca del cuore di Berlino, queste pagine propongono al lettore di procedere a un’appassionata e meticolosa ricognizione della topografia della città: dei luoghi, cioè, che caratterizzano maggiormente la metropoli, una capitale dalla storia unica, considerato che nel corso del Novecento è stata prima distrutta, poi divisa, quindi riunita.

Sebbene intenzionato a seguire le orme dei grandi flâneurs, quali Franz Hessel, Siegfried Krakauer, Walter Benjamin e Hanns Zischler, lo studioso di estetica Flavio Cuniberto trasforma ben presto il proprio vagabondaggio in un itinerario di conoscenza: avvalendosi di un cospicuo numero di citazioni, individua dapprima i simboli più ovvi della nuova Berlino, ne coglie poi la dimensione fiabesca e non manca di riflettere su quella mostruosa, sempre incombente sulle vicende tedesche, che si rivela una negazione violenta della forma.

Il suo sguardo si rivolge in seguito alla città ebraica, che costituisce il primo baricentro, mentre il secondo è formato dalle opere dell’architetto e urbanista Karl Friedrich Schinkel, le quali hanno il proprio fulcro nell’Isola dei Musei. A questo proposito, va osservato come sia proprio la forma-museo a simboleggiare la vocazione profonda di Berlino, che si rivela sempre più un crogiuolo di tradizioni e, in particolare, di quelle più arcaiche, esotiche, cariche di energie primordiali. Fa notare acutamente Cunimberto: «L’apertura al mondo africano non avviene, insomma, nella prospettiva del collezionismo o del semplice apprezzamento estetico (come può accadere in un museo etnologico), ma quasi incoraggiando una vera e propria assimilazione delle culture africane, una immissione di elementi africani nella cultura del Vecchio Mondo» (p. 117).

Accade così che l’indagine dell’A., all’apparenza una sorta di «introduzione alla capitale tedesca», densa di richiami a luoghi noti, debba in realtà essere considerata la ricerca di un centro simbolico in qualche modo assoluto: quell’umbilicus urbis che la città non ha mai avuto, e del quale sembra avvertire la necessità proprio nella fase della sua rifondazione, i cui numi tutelari, in certo qual modo «esoterici», sembrano essere sia il berlinese Schinkel, esponente di un germanesimo che si apre alla totalità delle culture, sia l’ebreoamburghese Aby Warburg, sostenitore delle grandi iniziative museografiche berlinesi. Secondo Cuniberto, l’Isola dei Musei ha trovato il proprio definitivo ampliamento e coronamento nello Schloss («Castello»), che, progettato dal vicentino Franco Stella e inaugurato con il nome di Humboldt-Forum nel dicembre del 2020, ospita le magnifiche raccolte di arte orientale e la non meno bella documentazione relativa alle culture extraeuropee.

Ma va anche rilevato come Misteri berlinesi non si limiti a fornire un’analisi relativa alla metropoli bagnata dalla Sprea e dall’Havel: attorno a questa indagine, che prende in esame l’estetica, l’architettura, la filosofia, la letteratura, l’ermeneutica, si dispongono varie riflessioni che riguardano il carattere di una nazione. Si tratta di pensieri che hanno per oggetto quel quid che costituisce l’innegabile diversità tedesca e che queste «passeggiate» si propongono di osservare, comprendere, cogliere.

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TFINER is an Atompunk Solar Sail Lookalike


Figure 7-8, caption: Example thrust sheet rotation using tether control. Credit: NASA/James Bickford.

It’s not every day we hear of a new space propulsion method. Even rarer to hear of one that actually seems halfway practical. Yet that’s what we have in the case of TFINER, a proposal by [James A. Bickford] we found summarized on Centauri Dreams by [Paul Gilster] .

TFINER stands for Thin-Film Nuclear Engine Rocket Engine, and it’s a hoot. The word “rocket” is in the name, so you know there’s got to be some reaction mass, but this thing looks more like a solar sail. The secret is that the “sail” is the rocket: as the name implies, it hosts a thin film of nuclear materialwhose decay products provide the reaction mass. (In the Phase I study for NASA’s Innovative Advanced Concepts office (NIAC), it’s alpha particles from Thorium-228 or Radium-228.) Alpha particles go pretty quick (about 5% c for these isotopes), so the ISP on this thing is amazing. (1.81 million seconds!)
Figure 3-1 From Bickford’s Phase I report shows the basic idea.
Now you might be thinking, “nuclear decay is isotropic! The sail will thrust equally in both directions and go nowhere!”– which would be true, if the sail was made of Thorium or Radium. It’s not; the radioisotope is a 9.5 um thin film on a 35 um beryllium back-plane that’s going to absorb any alpha emissions going the wrong way around. 9.5um is thin enough that most of the alphas from the initial isotope and its decay products (lets not forget that most of this decay chain are alpha emitters — 5 in total for both Th and Ra) aimed roughly normal to the surface will make it out.

Since the payload is behind the sail, it’s going to need a touch of shielding or rather long shrouds; the reference design calls for 400 m cables. Playing out or reeling in the cables would allow for some degree of thrust-vectoring, but this thing isn’t going to turn on a dime.

It’s also not going to have oodles of thrust, but the small thrust it does produce is continuous, and will add up to large deltaV over time. After a few years, the thrust is going to fall off (the half-life of Th-228 is 1.91 years, or 5.74 for Ra-228; either way the decay products are too short-lived to matter) but [Bickford]’s paper gives terminal/cruising velocity in either case of ~100 km/s.

Sure, that’s not fast enough to be convenient to measure as a fraction of the speed of light, and maybe it’s not great for a quick trip to Alpha Centauri but that’s plenty fast enough for to reach the furthest reaches of our solar system. For a flyby, anyway: like a solid-fueled rocket, once your burn is done, it’s done. Stopping isn’t really on offer here. The proposal references extra-solar comets like Oumuamua as potential flyby targets. That, and the focus of the Sun’s gravitational lens effect. Said focus is fortunately not a point, but a line, so no worries about a “blink and you miss it” fast-flyby. You can imagine we love both of those ideas.

NASA must have too, since NIAC was interested enough to advance this concept to a Phase II study. As reported at Centauri Dreams, the Phase II study will involve some actual hardware, albeit a ~1 square centimeter demonstrator rather than anything that will fly. We look forward to it. Future work also apparently includes the idea of combining the TFINER concept with an actual solar sail to get maximum possible delta-V from an Oberth-effect sundive. We really look forward to that one.


hackaday.com/2025/09/04/tfiner…



Repairing a Tektronix 577 Curve Tracer


Looking in the back of the Tektronix 577

Over on his YouTube channel our hacker [Jerry Walker] repairs a Tektronix 577 curve tracer.

A curve tracer is a piece of equipment which plots I-V (current vs voltage) curves, among other things. This old bit of Tektronix kit is rocking a CRT, which dates it. According to TekWiki the Tektronix 577 was introduced in 1972.

In this repair video [Jerry] goes to use his Tektronix 577 only to discover that it is nonfunctional. He begins his investigation by popping off the back cover and checking out the voltages across the voltage rails. His investigations suggest a short circuit. He pushes on that which means he has to remove the side panel to follow a lead into the guts of the machine.

Then, in order to find the shorted component he suspect exists, [Jerry] breaks out the old thermal cam. And the thermal cam leads to the fault: a shorted tantalum capacitor, just as he suspected to begin with! After replacing the shorted tantalum capacitor this old workhorse is like new.

There are probably quite a number of repair lessons in this video, but we think that an important takeaway is just how useful a thermal camera can be when it comes time for fault finding. If you’re interested in electronics repair a thermal cam is a good trick to have up your sleeve, it excels at finding short circuits.

If you’re interested in repairing old Tektronix gear be sure to check out Repairing An Old Tektronix TDS8000 Scope.

youtube.com/embed/SI-DL0fU0Pc?…


hackaday.com/2025/09/04/repair…



in Italia i magistrati hanno uno scudo penale, e grazie a questo governo pure la polizia, carabinieri e adesso i medici. a quando altre categorie? giusto per risolvere i problemi di malasanità...


al di la dell'essere di destra o di sinistra, in quale universo pare accettabile che il presidente di una nazione mandi l'esercito a presidiare solo le città con amministrazione locale controllata dall'opposizione?


In sentencing memos and exhibits, Pratt's attorney paints of picture that points at Pratt's abusive father, his ADHD, his co-conspirators, the entire pornography industry, and the victims themselves.

In sentencing memos and exhibits, Prattx27;s attorney paints of picture that points at Prattx27;s abusive father, his ADHD, his co-conspirators, the entire pornography industry, and the victims themselves.#girlsdoporn


Ahead of Sentencing, GirlsDoPorn Ringleader Michael Pratt Attempts to Seem Reformed


Days away from finding out his sentence for sex trafficking as the ringleader of Girls Do Porn, Michael James Pratt and his attorney are attempting to paint a picture of a man reformed behind bars, through personal letters and certificates from classes he has passed inside prison.

GirlsDoPorn was a sex trafficking operation posing as a porn studio that Pratt ran from 2009 to 2020. By lying to the women they recruited, telling them that they were being hired for “modeling” gigs and adult video shoots that would never be distributed outside offline private collections, GirlsDoPorn’s operators coerced young, inexperienced women into shooting rough, hours-long sex scenes in San Diego hotel rooms. The videos were distributed on massive porn sites including Pornhub, where GirlsDoPorn was a content partner for years. Women who have come forward for the civil and federal trials against GirlsDoPorn have said their lives were upended by Pratt’s criminal enterprise.

💡
Were you a victim of GirlsDoPorn, or do you have knowledge of how it operated? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at sam.404. Otherwise, send me an email at sam@404media.co.

Pratt has been in custody since he was arrested in Spain on December 21, 2022 and extradited to the US. Prior to that, he’d been in hiding since fleeing the US in the middle of a massive civil trial in 2019, where 22 victims sued him and his co-conspirators for $22 million (a case they won). Right after his disappearance, Pratt was charged with federal counts of sex trafficking by force, fraud and coercion, and was on the FBI’s Most Wanted List for years. He initially pleaded not guilty to these charges in 2024, but changed his plea to guilty in June.

Exhibits filed by Pratt’s lawyer Brian White on Sept. 1 include letters, mostly anonymous, from people who knew him when he was younger asking the judge for leniency, including his sister and mother. “Mike's father, Steve Pratt, was not a good role model. He was a drinker and had a controlling personality. I caught Steve smacking Michael uncontrollably on a couple of occasions. I stopped it immediately,” his mother wrote.

“Three years of prison has given me enough time to think about this entire situation,” Pratt wrote in a letter to the court submitted on Monday. “Trying to understand things from other points of view has given me insight into how some victims were really affected by these videos. I put myself in the shoes of the women who participated, trying to see what they have gone through. I myself have been a victim of bullying and know how rough that is on the psyche. I cannot imagine the trauma experienced by a video being published where friends and family could come across it.”

We know, in fact, from years of testimonies and interviews—many while it was still unsafe for them to come forward, when the consequences of speaking up about this abuse risked compounding trauma and continued, violent harassment—how Pratt’s victims were impacted by his actions.

Several of the women who’ve testified in the civil and federal trials, and came forward to speak on the record to journalists, reported violent assault to the point of bleeding or injury, being trapped inside the hotel rooms with no clothing, and being lied to by Pratt and his co-conspirators about who would be able to see the videos. As one of the women targeted by GirlsDoPorn told me in 2021: “There were a few points where I was just like please, I need to stop, I need to stop, because it was just so much pain. I said, I can’t go on anymore… At that point I could have said nothing. I could have been mute. My voice was just not heard at all.” Another woman said while testifying during the civil trial: “They put furniture in front of the door, so what was I going to do—jump over the balcony?” GirlsDoPorn’s attorney at the time, Aaron Sadock, asked that woman on the stand if she had fun. “No, I did not have fun!” she said, crying.

Kristy Althaus, who sued Pornhub in 2023 for disseminating the videos, claimed that Pratt’s conspirators held her captive in a hotel room and filmed her being raped for nine to 10 hours, barricading the doors, ignoring her bleeding and cries, forcing her to consume alcohol, marijuana, and Xanax, and spiking her drink with oxycodone. According to that complaint, when she refused to return for another “shoot,” Pratt threatened her and her family, texting, “You have it coming for u,” “I will cut and kill you bitch,” and “You better be here by noon shoot 2tomorrow or your graveyard,” according to screenshots of texts from Althaus’s complaint.

For many of these women, the trauma and harassment didn’t stop once they left the hotel rooms. In some cases, they were disowned by their families and friends, harassed endlessly, struggled to find jobs in previously-prestigious careers and found it difficult to date or trust anyone intimately again.

In the defendant’s sentencing memorandum, White blames Pratt’s alcoholic, abusive father and his own ADHD; throws his co-conspirators under the bus; accuses the entire pornography industry of being “exploitative and dehumanizing;” and asserts again that the women lied in their testimonies.

The memo paints a picture of Pratt as a precocious child with a difficult upbringing in Christchurch, New Zealand, where he taught himself how to use computers and eventually learned about websites and affiliate marketing. “Mr. Pratt began looking for better ways to generate income, and through the associations he made in the affiliate marketing business, he learned that making videos to direct internet traffic to pornography sites could be financially successful,” the memo says. But when he tried to make a pornography business himself, he wasn’t very good at it, blaming the banning of Craigslist’s erotic ads in 2009 for his difficulties in finding models. He claims he posted ads seeking “models” as a way around the ban.

Pratt's lawyer asserts in the memorandum that his employee, Andre Reuben “Dre” Garcia, the main “actor” in most of the GirlsDoPorn videos, stopped when the women told him to stop. “She said, ‘stop, it’s not going to work.’ Garcia stopped,” the memo says. “The model offered to try a second time and again told Garcia to stop because it wasn’t going to work. Again, Garcia stopped. That was the end of it. Forcing a model to do something against her will was not Mr. Pratt’s intention.” He also claims that when Pratt heard complaints about Garcia from models, Pratt “instituted certain safety measures” like locking the hotel room refrigerators and putting more cameras in the room. Those “safety measures” didn’t include firing Garcia, however.

When he’s arguing that he should have a lower sentence than Garcia’s 20 years, Pratt acknowledges that Garcia sexually assaulted many of these women. “Garcia physically raped a number of the models before and after the video shoots, and multiple women were forced to continue having sex with him on video despite their pleas to stop due to pain or because the sex went beyond the scope of what they had agreed to do,” the memorandum states.

The exhibits filed as part of the memo also attempt to show how productive and busy Pratt has been in prison. His attorney submitted nearly 100 “certificates of completion” issued by the learning platform Edovo, which offers classes for incarcerated people. The classes Pratt passed include “Embracing Unexpected Change,” “Doing Time With Jesus,” several anger management courses, “Media Relations Foundations,” marketing classes for LinkedIn and Facebook, “Augmented Reality Marketing,” “Human Trafficking in the United States: The Truth and What You Can Do About It,” “Introduction to Artificial Intelligence,” and multiple cooking classes, including “Soups” and “Sauces.”

Federal prosecutors seek a 22-year prison sentence, while Pratt’s defense countered with around 17 years; Judge Janis L. Sammartino will hand Pratt his sentence on Monday in San Diego.
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…




Giorgio Armani: la grandezza e l’umiltà


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/giorgio…
Con la scomparsa di Giorgio Armani ci dice addio una certa idea di moda, una certa idea di Milano e anche una certa idea d’Italia. Armani, infatti, era un uomo colto, partito dal basso e rimasto umile per tutta la vita. Piacentino, classe 1934, si è affermato



questo è il governo meloni.

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questo sarebbe un grande statista...
in reply to simona

poi dice che uno bestemmia pure se non è credente!
in reply to simona

in cina con putin e il fascista della corea del nord sono li a prenderlo per il culo... lui e noi. e come dare loro torto...


A hacker has compromised Nexar, which turns peoples' cars into "virtual CCTV cameras" that organizations can then buy images from. The images include sensitive U.S. military and intelligence facilities.

A hacker has compromised Nexar, which turns peoplesx27; cars into "virtual CCTV cameras" that organizations can then buy images from. The images include sensitive U.S. military and intelligence facilities.#News


This Company Turns Dashcams into ‘Virtual CCTV Cameras.’ Then Hackers Got In


A hacker has broken into Nexar, a popular dashcam company that pitches its users’ dashcams as “virtual CCTV cameras” around the world that other people can buy images from, and accessed a database of terabytes of video recordings taken from cameras in drivers’ cars. The videos obtained by the hacker and shared with 404 Media capture people clearly unaware that a third party may be watching or listening in. A parent in a car soothing a baby. A man whistling along to the radio. Another person on a Facetime call. One appears to show a driver heading towards the entrance of the CIA’s headquarters. Other images, which are publicly available in a map that Nexar publishes online, show drivers around sensitive Department of Defense locations.

The hacker also found a list of companies and agencies that may have interacted with Nexar’s data business, which sells access to blurred images captured by the cameras and other related data. This can include monitoring the same location captured by Nexar’s cameras over time, and lets clients “explore the physical world and gain insights like never before,” and use its virtual CCTV cameras “to monitor specific points of interest,” according to Nexar’s website.

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#News #x27

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rilanciamo la mobilitazione con una nuova due giorni di raccolta firme


Questo primo fine settimana di settembre rilanciamo la mobilitazione con una nuova due giorni di raccolta firme.
Sabato 6 e domenica 7 torniamo nelle piazze per cancellare i poteri speciali grazie ai quali Gualtieri gioca la partita con un mazzo di carte truccato. Contro l'abuso di potere legalizzato puoi metterci la firma. Nella locandina trovi dove e quando firmare. Massima diffusione 💪🏼


404 Media first revealed ICE’s new app, called Mobile Fortify, in June. Now members of a congressional committee are pressing DHS for more information, including ICE's legal basis for using the app inside the U.S.

404 Media first revealed ICE’s new app, called Mobile Fortify, in June. Now members of a congressional committee are pressing DHS for more information, including ICEx27;s legal basis for using the app inside the U.S.#Impact


Congress Pushes DHS for Details on ICE’s New Facial Recognition App


Members of a congressional committee have demanded Department of Homeland Security (DHS) Secretary Kristi Noem for more information about Mobile Fortify, Immigration and Customs Enforcement’s (ICE) new facial recognition app, which taps into an unprecedented array of government databases and uses a system ordinarily reserved for when people enter or exit the U.S. 404 Media first revealed the app in June.

The Democratic lawmakers, Bennie G. Thompson, J. Luis Correa, and Shri Thanedar, are asking Noem a host of questions about the app, including what databases Mobile Fortify searches, the tool’s accuracy, and ICE’s legal basis for using the app to identify people outside of ports of entry, including U.S. citizens.

“Congress has long had concerns with the Federal government’s use of facial recognition technology and has regularly conducted oversight of how DHS utilizes this technology. The Mobile Fortify application has been deployed to the field while still in beta testing, which raises concerns about its accuracy,” the letter from the Committee on Homeland Security and addressed to Noem reads.

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Do you know anything else about this app? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at joseph.404 or send me an email at joseph@404media.co.

404 Media first revealed Mobile Fortify’s existence through leaked emails. Those emails showed that ICE officers could use the app to identify someone based on their fingerprints or face by just pointing a smartphone camera at them. The underlying Customs and Border Protection (CBP) system for the facial recognition part of the app is ordinarily used when people enter or leave the U.S. With Mobile Fortify, ICE then turned that capability inwards to identify people away from ports of entry.

In the footnotes of the letter, the lawmakers indicate they have a copy of a similar email, and the letter specifically cites 404 Media’s reporting.

In July 404 Media published a second report based on a Mobile Fortify user manual which explained the app’s capabilities and data sources in more detail. It said that Mobile Fortify uses a bank of 200 million images, and can pull up a subject’s name, nationality, date of birth, “alien” number, and whether a judge has marked them for deportation. It also showed that Mobile Fortify links databases from the State Department, CBP, the FBI, and states into a single tool. A “super query” feature lets ICE officers query multiple databases at once regarding “individuals, vehicles, airplanes, vessels, addresses, phone numbers and firearms.”

“Face recognition technology is notoriously unreliable, frequently generating false matches and resulting in a number of known wrongful arrests across the country. Immigration agents relying on this technology to try to identify people on the street is a recipe for disaster. Congress has never authorized DHS to use face recognition technology in this way, and the agency should shut this dangerous experiment down,” Nathan Freed Wessler, deputy director of the American Civil Liberties Union’s Speech, Privacy, and Technology Project, previously told 404 Media.

In their letter the lawmakers ask Noem questions about the app’s legality, including ICE’s legal basis to use the app to conduct biometric searches on people outside ports of entry; the databases Mobile Fortify has access to; any agreements between CBP and ICE about the app; information about the usage of the app, such as the frequency of ICE searches using the tool and what procedures ICE officials follow with the app; the app’s accuracy; and any policies or training to ICE agents on how to use the app.

“To ensure ICE is equipped with technology that is accurate and in compliance with constitutional and legal requirements, the Committee on Homeland Security is conducting oversight of ICE’s deployment of the Mobile Fortify application,” the letter says.

CBP acknowledged a request for comment but did not provide a response in time for publication. ICE did not respond to a request for comment.

You can find a copy of the letter here.




Evento precongressuale a La Spezia: “Psichedelici e salute: nuove frontiere della terapia”


In occasione del XXII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, l’Associazione Luca Coscioni, in collaborazione con la Cellula Coscioni La Spezia e SIMEPSI, presenta l’evento

Psichedelici e salute: nuove frontiere della terapia

L’appuntamento è per sabato 27 settembre alle ore 10.00 presso l’Auditorium Beghi, in via del Canaletto 100, a La Spezia. L’evento, ad accesso libero, sarà registrato e poi reso disponibile sul canale YouTube dell’Associazione Luca Coscioni all’interno della playlist “Eventi precongressuali 2025”.
L’evento è in fase di accreditamento ECM per professioni sanitarie.


PROGRAMMA

ore 10 – 13 Prima sessione
moderano: Diego Silvestri e Guido Frosina


Ore 10 – 10.30 Introduzione, saluti vari – Marco Perducaore 10.30-11.50Modulo 1 – Fondamenti teorici “Dalla ricerca alla pratica: protocolli, evidenze e applicazioni cliniche”Dott. Dario Zaccheroni “Stati non ordinari di coscienza e psicoterapia assistita da psichedelici”

Dott.ssa Susanna Lucini Paioni “Medicina Psichedelica e nuovi paradigmi in salute mentale”

Dott. Lorenzo Goppa
“Funghi medicinali, psilocibina e prospettive di ricerca “

Ore 12.00 – 13.00Modulo 2: Applicazioni cliniche “Il cervello psichedelico: meccanismi d’azione e potenzialità”

Proff. Marco Scarselli “Uso terapeutico degli psichedelici: dal meccanismo d’azione alla efficacia clinica” Prof. Ciro Conversano “Uso terapeutico degli psichedelici: dal meccanismo d’azione alla efficacia clinica”

13-14.00 pausa pranzo

dalle ore 14.00 alle ore18.00
seconda sessione


14 – 15.20
Modulo 3 – Cultura, Società e riduzione del danno

Sara Ballotti
Dall’underground alla condivisione dell’esperienza psichedelica: i cerchi di integrazione
di illuminismo Psichedelico

Simone Toneatti e ITARDDservizi di riduzione del danno, rete ITARDD

Dott. Gabriele Marino “Tutte le teste ti porti via: origine e caratteri della psichedelia musicale”

Prof.ssa Teresa Prudente “Sostanze psicoattive, allucinazione e testo letterario: casi studio, forme, implicazioni

15.30 – 16.30
Modulo 4 – Psichedelici nelle cure palliative Dott. Luca Magnani “Accompagnamento al fine vita: dignità, significato e riduzione della sofferenza”

Ilaria Di LisoPotenzialità degli psichedelici nella malattia cronica e terminale e nel morire.” assistente spirituale

Diego Silvestri Numero Bianco

16.30
pausa caffè

16.45
Modulo 5 – confronto sui temi politici ed istituzionali locali
16.45
Voci dal territorio: Spazio riservato alle ASL e agli ordini professionali di psicologi e psichiatri, consiglieri regionali Liguria e domitato di bioetica regionale + Consiglieri regionali Liguria+ comitato di bioetica regionale

17.15
Quadro normativo e prospettive future Claudia Moretti, M. Perduca

17.45
“Innovazione e tradizione in medicina: quali prospettive per la Liguria?”
discussione aperta con i relatori, ripresa del focus sulle esigenze sanitarie specifiche del territoriomodera Marco Perduca

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Berichte über Überwachung in Gaza: Microsoft entlässt Mitarbeitende nach Protesten


netzpolitik.org/2025/berichte-…



Come possono avere successo gli zaini con la bocca di squalo?
Li trovo davvero orrendi. Soffro forse di un deficit cognitivo?


Mi hanno sospeso l'account su Facebook, senza spiegare il perché.


Mi hanno sospeso l'account su Facebook, senza spiegare il perché.

Mi danno 180 giorni per fare ricorso, poi lo disattiveranno.

Vogliono informazioni personali, un mio video e altro, che non voglio dare, dato che non mi fido di questa organizzazione, che ho usato, ma vedo che molti la odiano. Tra l'altro, a che diavolo serve un video, se non a schedarti! Non ha senso!

Da quando ho iniziato a parlare di certi problemi, denunciando un'ingiustizia, violenze a volte fisiche, ma soprattutto psichiche e il gaslighting, che ho subito nell'infanzia e da ragazzo, per essere figlio del vicino, e ho parlato della necessità dei bambini di avere entrambi i genitori naturali, sono stato perseguitato, subendo vari blocchi anche per mesi, continue cancellazioni di post che non dicevano niente di offensivo, contro la legge o simili.

Mentre cresceva la mia rabbia anche per fatti recenti legati alla mia situazione, mi sono anche occupato di altro, ma senza mai violare la legge o altro.

Di solito, quando commentavo, venivo pesantemente insultato e deriso da decine di troll, suppongo, che spesso venivano a farlo anche sul mio profilo.

Non mi hanno permesso il backup dei dati, delle foto e altri contenuti per me importanti, ho perso le mie relazioni e i miei contatti (purtroppo vivo isolato ed era l'unico modo per relazionarmi).

Non ho fatto niente di male, anche se capisco che le mie idee davano fastidio.

Siamo ancora in democrazia! Per me questo è nazismo e violenza, negazione dei diritti umani e della libertà di comunicazione e di espressione. Facebook non ha rispetto per le persone. Questo ho capito in questi anni.

in reply to Antonino Di Blasi

@Antonino Di Blasi Facebook è un gigantesco lago di merda, quindi non vedo perché lamentarsi così tanto: in fondo ti sei salvato. Comunque mi dispiace per quello che ti è successo, ma sappi che è un'esperienza comune a tantissime persone.

ho parlato della necessità dei bambini di avere entrambi i genitori naturali, sono stato perseguitato, subendo vari blocchi anche per mesi, continue cancellazioni di post che non dicevano niente di offensivo, contro la legge o simili.

Non so in che modo ne parlavi, ma di solito, chi parla della "necessità dei bambini di avere entrambi i genitori naturali" il 99% delle volte è un bigotto, il 90% delle volte è un omofobo e il 100% delle volte non sa quello che dice.

Di solito, quando commentavo, venivo pesantemente insultato e deriso da decine di troll, suppongo, che spesso venivano a farlo anche sul mio profilo.

Anche a me da fastidio chi dice che i bambini hanno bisogno di genitori naturali. Anzi diciamo che mi sta anche sul cazzo. Perché avere due genitori naturali spesso significa avere una vita di merda. E non me ne frega di quello che dicono gli studi, perché gli studi bisogna saperli leggere: se uno studio dice che i "livelli di soddisfazione" (un indicatore molto difficile da quantificare...) dei bambini che vivono con entrambi i genitori sono più alti degli altri, forse (e dico forse) dipende solo dal fatto che una coppia che ha un figlio e che riesce a non divorziare prima che il figlio diventi grande forse è semplicemente una coppia civile, affiatata e benestante. E quindi, grazie al cazzo che i "livelli di soddisfazione" di un bambino cresciuto da una coppia coppia civile, affiatata e benestante sta mediamente meglio di uno cresciuto da qualcos'altro.
Attento quindi a non leggere gli studi in base alle tue convinzioni e ai tuoi pregiudizi.

Non mi hanno permesso il backup dei dati, delle foto e altri contenuti per me importanti, ho perso le mie relazioni e i miei contatti (purtroppo vivo isolato ed era l'unico modo per relazionarmi).

Se questo ti porta un malessere psicologico, forse dovresti fare causa a Meta Italia. Sono comunque dei bastardi

Non ho fatto niente di male, anche se capisco che le mie idee davano fastidio.

Mi dispiace che tu sia stato aggredito, ma ricordati che spesso le persone che lo hanno fatto e che ti hanno segnalato sono persone che subiscono offese, vessazioni, molestie e violenze da parte di quelli che credono che i figli dovrebbero crescere con i genitori naturali

Siamo ancora in democrazia! Per me questo è nazismo e violenza, negazione dei diritti umani e della libertà di comunicazione e di espressione. Facebook non ha rispetto per le persone. Questo ho capito in questi anni.

Facebook non c'entra niente con la democrazia. Facebook è crimine economico, è spionaggio, è droga di pessima qualità.

in reply to Antonino Di Blasi

@Antonino Di Blasi se può esserti di consolazione anni fa a me sospesero un account appena creato perché non rispettavo le regole della community con zero post, zero commenti, zero amici e neanche l'immagine del profilo. L' ho considerato un segno del destino. Oggi sono qui con molto piacere. Spero che tu possa recuperare almeno i contatti e se ci riesci invitali nel fediverso.


La mia risposta a "Sono un insegnante di liceo e vorrei cambiare lavoro. Mi fanno fare il burocrate, lo psicologo, l'informatico e il saltimbanco. Di tutto, tranne insegnare" di Matteo Radaelli
libramenteblog.blogspot.com/20…






Editoria scolastica: pubblicato il rapporto preliminare dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato


Editoria scolastica: pubblicato il rapporto preliminare dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha reso nota nel bollettino 30/2025 del 04/08/2025 la pubblicazione di un due provvedimenti sull’editoria scolastica e di un interessante allegato al provvedimento, recante il rapporto preliminare sull’editoria scolastica che analizza in profondità le dinamiche economiche e strutturali del settore.

Il termine per la conclusione del procedimento è stato prorogato al 31 dicembre 2025.

L’indagine nasce esattamente un anno fa dalla necessità di comprendere meglio come vengono adottati, distribuiti e utilizzati i libri di testo nelle scuole italiane, con particolare attenzione ai costi sostenuti dalle famiglie e all’effettiva transizione verso il digitale.

Il mercato dell’editoria scolastica in Italia ha un valore stimato di circa 800 milioni di euro, con pochi grandi gruppi editoriali che dominano l’offerta. Nonostante la crescente disponibilità di contenuti digitali, la modalità più diffusa resta quella mista, che combina il libro cartaceo con contenuti online. Tuttavia, l’utilizzo effettivo delle risorse digitali è ancora molto limitato: solo una piccola percentuale delle licenze viene attivata e gli accessi alle piattaforme sono sporadici. Questo evidenzia una transizione digitale incompleta, ostacolata da carenze infrastrutturali, scarsa formazione del personale docente e da sistemi chiusi che limitano la condivisione e la flessibilità.

Il rapporto sottolinea anche le forti disparità territoriali e sociali. I libri sono gratuiti solo nella scuola primaria, mentre nelle secondarie le spese ricadono interamente sulle famiglie, con costi che possono superare i mille euro l’anno per studente. I tetti di spesa imposti dal Ministero risultano spesso inefficaci e facilmente aggirati, aggravando il peso economico soprattutto nelle regioni del Sud.

Un altro punto critico riguarda il mercato dell’usato, che rappresenta una risorsa importante per molte famiglie ma che viene ostacolato dalle politiche editoriali, in particolare per quanto riguarda i contenuti digitali, che non possono essere riutilizzati o ceduti. Inoltre, il rapporto evidenzia come le risorse educative aperte (OER) e le autoproduzioni didattiche siano ancora marginali, frenate da vincoli normativi e dalla mancanza di incentivi.

In conclusione, l’AGCM invita a ripensare il modello editoriale scolastico, promuovendo maggiore interoperabilità tra piattaforme, incentivando la produzione di contenuti aperti e sostenendo economicamente le famiglie e le scuole. L’obiettivo è rendere l’istruzione più accessibile, equa e al passo con le trasformazioni digitali.

Qui:

@Scuola - Gruppo Forum

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in reply to Comitato Genitori Liceo Augusto

sicuramente le versioni digitali dei libri fanno schifo a dire poco. Non solo i testi devono essere letti sulle varie app (e adesso ce ne sono solo tre o quattro, per fortuna) ma non è possibile usarli in maniera diversa dal copincolla...

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I certificati emessi in modo errato per il servizio DNS 1.1.1.1 rappresentano una minaccia per Internet. I tre certificati sono stati emessi a maggio, ma sono venuti alla luce solo mercoledì.

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

Gli addetti ai lavori della sicurezza di Internet stanno lanciando l'allarme in merito al rilascio di tre certificati TLS per 1.1.1.1, un servizio DNS ampiamente utilizzato dalla rete di distribuzione di contenuti Cloudflare e dal registro Internet dell'Asia Pacific Network Information Centre (APNIC).

I certificati, emessi a maggio, possono essere utilizzati per decifrare le query di ricerca di dominio crittografate tramite DNS su HTTPS o DNS su TLS. Entrambi i protocolli forniscono la crittografia end-to-end quando i dispositivi degli utenti finali cercano l'indirizzo IP di un dominio specifico a cui desiderano accedere. Due dei certificati erano ancora validi al momento della pubblicazione di questo post su Ars.

arstechnica.com/security/2025/…

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EDRi mette in guardia contro la "semplificazione" del GDPR durante il dialogo con la Commissione UE

Il 16 luglio 2025, EDRi ha partecipato al dialogo sull'implementazione del GDPR della Commissione Europea. Abbiamo difeso il GDPR come pietra angolare del codice digitale dell'UE e ci siamo opposti ad ulteriori tentativi di indebolirlo in nome della "semplificazione". La discussione è stata più divisa di quanto suggerisca la sintesi ufficiale.

edri.org/our-work/edri-warns-a…

@Etica Digitale (Feddit)

Cosa c'è realmente in gioco nella spinta verso la semplificazione?
La proposta di modifica dell'articolo 30(5) può sembrare limitata, ma segnala un cambiamento più ampio: un tentativo deliberato di spostare la finestra di Overton verificando se le garanzie fondamentali del GDPR siano negoziabili. La proposta è priva di prove, aggira una valutazione d'impatto e contraddice apertamente la valutazione della Commissione stessa.

Non si tratta di migliorare la conformità o di aiutare le PMI. Riflette piuttosto una narrazione politica più ampia, plasmata dal Rapporto Draghi sulla competitività dell'UE e da più ampi programmi di deregolamentazione che riformulano i diritti come ostacoli alla crescita.

La cosiddetta crisi di competitività è una crisi artificiale: costruita per giustificare l'indebolimento delle tutele conquistate a fatica, non per affrontare gli ostacoli reali alla performance economica. Non ci sono prove credibili che il GDPR sia responsabile delle sfide economiche dell'UE. Al contrario, la posta in gioco è se la governance dei dati rimarrà fondata sui diritti o verrà rimodellata su modelli di business estrattivi.

Come abbiamo sottolineato durante il dialogo, la semplificazione non è neutrale. La domanda deve sempre essere: semplificazione per chi e a spese di chi?

Invece di indebolire i diritti, l'attenzione dovrebbe concentrarsi sul rafforzamento dell'applicazione delle norme e sul miglioramento dell'ecosistema normativo. Gli strumenti esistono già.

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Tlc, Gsma e Connect Europe invocano riforma globale del regolamento Ue sulle concentrazioni

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Le associazioni Gsma, che riunisce gli operatori di rete mobile, e Connect Europe, che rappresenta i principali fornitori di connettività in Europa,




A Pechino la People’s Liberation Army mostra le sue punte di diamante

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La parata militare svoltasi a Pechino per celebrare l’anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale è stata un’occasione preziosa per la Repubblica Popolare. Da una parte, la Cina ha potuto mostrare al mondo intero la solidità del blocco euroasiatico, radunando nella capitale del Celeste Impero leader



Proteste in Indonesia: crescita della rabbia sociale e solidarietà regionale


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nelle ultime settimane, il Paese è attraversato da una ondata di manifestazioni, generata da un mix di ingiustizie economiche e privilegi istituzionali
L'articolo Proteste in Indonesia: crescita della rabbia sociale e solidarietà regionale proviene da Pagine



Druetti: su Gaza e Israele i potenti sono muti, parole di Ceferin confermano quanto sapevamo


“Le parole del Presidente UEFA Ceferin sui motivi per cui Israele non viene esclusa dalle competizioni internazionali confermano quello che già sapevamo: su Gaza e il genocidio messo in atto da Israele i potenti del mondo sono muti.”

Lo dichiara la Segretaria Nazionale di Possibile Francesca Druetti, che insieme ad Andrea di Lenardo ha lanciato nelle scorse settimane una petizione, Stop The Game, che chiede che Italia-Israele (in programma il 14 ottobre a Udine) non si giochi e che ha raggiunto più di 20.000 firme. La petizione può essere firmata su www.possibile.com/unafirmaper.

“Ceferin — continua Druetti — sostiene che la Russia sia stata esclusa dalle competizioni internazionali per una forte pressione politica, mentre con Israele non sta avvenendo la stessa cosa, c’è solo una pressione della società civile. È una dichiarazione pavida, perché la UEFA potrebbe decidere in autonomia di sospendere almeno le squadre di club israeliane dalle sue competizioni, ma è una dichiarazione che descrive perfettamente i motivi per cui le bombe su scuole e ospedali, la carestia imposta alla popolazione palestinese, l’occupazione del territorio palestinese proseguono indisturbati da tanto tempo.”

“Con Possibile — conclude Druetti — siamo al fianco della società civile che continua a insistere perché Israele venga escluso dai Mondiali di Calcio e dalle altre competizioni. Continuiamo a insistere perché la Federazione Italiana Gioco Calcio raccolga l’appello di Renzo Ulivieri e della Associazione Italiana Allenatori Calcio, perché vengano ascoltate le decine di migliaia di persone che hanno firmato la nostra petizione. Di fronte a questo sta accadendo, c’è bisogno di una presa di posizione forte da parte di tutti i mondi, compreso quello dello sport.”

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