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Da Palo Alto al Pentagono, Trump porta i vertici delle Big Tech nelle Forze armate

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Che la supremazia strategica sia una diretta conseguenza di quella tecnologica è una costante della storia militare. Dall’invenzione della ruota all’avvento dell’intelligenza artificiale, la componente tecnologica ha sempre rivestito un ruolo di primo



Tutto su Broadcom, il gigante che vale più di Piazza Affari

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La capitalizzazione di Broadcom è superiore a quella dell'intera borsa italiana. Ciononostante, risulta difficile per molti capire perché startmag.it/innovazione/broadc…



Forza Uria: bulldozer, scudi umani e distruzioni a Gaza


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Coloni israeliani volontari, spesso senza la supervisione dei militari, abbattono le case dei palestinesi per conto di una società privata al servizio dell'esercito
L'articolo Forza Uria: pagineesteri.it/2025/09/06/med…



Faux Potentiometers Use Magnets, No Contacts


Ever tear open a potentiometer? If you haven’t, you can still probably guess what’s inside. A streak of resistive material with some kind of contact that moves across it as you rotate the shaft, right? Usually, you’d be right, but [T. K. Hareedran] writes about a different kind of pot: ones that use magnetic sensing.

Why mess with something simple? Simplicity has its price. Traditional units may not be very accurate, can be prone to temperature and contamination effects, and the contact will eventually wear out the resistive strip inside. However, we were a little curious about how a magnetic potentiometer could offer a resistive output. The answer? It doesn’t.

Really, these would be better described as rotary encoders with a voltage output. They aren’t really potentiometers. The SK22B mentioned in the article, for example, requires a 5 V input and outputs somewhere between 10% and 90% of that voltage on the ersatz wiper pin.

That makes the devices much easier to puzzle out. The linearity of a device like that is better than a real pot, and, of course, the life expectancy is greatly increased. On the other hand, we’d rather get one with quadrature or I2C output and read it digitally, but if you need a voltage, these devices are certainly an option.

[T. K.] goes on to show how he fabricated his own non-contact sensor using photosensors and a gray-coded wheel with a single track. You do need to be careful about where you position the sensors, though.

Could you make a real non-contact resistive pot? Seems like you could get close with an FET output stage, but it wouldn’t be as generally applicable as a good old-fashioned smear of carbon. If you have a better idea, drop it in the comments or build it and give us a tip.

Want a 20A-capable device? Build it. Want to see how we like to read encoders?


hackaday.com/2025/09/06/faux-p…



The Decisioninator Decides Dinner, Saves Marriage


For something non-explosive, this might be the most American project we’ve featured in a while. [Makerinator]’s domestic bliss was apparently threatened by the question “what shall we have for dinner”– that’s probably pretty universal. Deciding that the solution was automation is probably universal to software devs and associated personalities the world over. That the project, aptly called “The Decisioninator” apes a popular game-show mechanic to randomly select a fast-food restaurant? Only people with 100-octanes of freedom running through their veins can truly appreciate its genius.

In form factor, it’s a tiny slot machine which [Makerinator] fabbed up on his laser cutter. The lovely “paintjob” was actually a print out with dye-sublimation ink that was transferred to plywood before laser cutting. Mounted to this are illuminated arcade buttons and a small ISP display. The interface is simplicity itself: the big button spins a virtual “wheel” on the display (with sound effects inspired by The Price is Right) to tell the family what deliciously unhealthy slop they’ll be consuming, while the other button changes decision modes. Of course you can pick more than just dinner with The Decisioninator. You need only decide what spinners to program. Which, uh, that might be a problem.

Luckily [Makerinator] was able to come up with a few modes without recursively creating a The Decisioninator-inator. He’s got the whole thing running on a Pi4, which, with its 1980s supercomputer performance, is hilariously overpowered for the role it plays (in true American fashion). He’s coded the whole thing in the Flame Engine, which is a game engine built on the Flutter UI toolkit by American technology giant Google.

What’s more American than tech giants and fast food? A propane powered plasma cannon, for one thing; or maybe mental gymnastics to translate into freedom units, for another.

Thanks to [Makerinator] for the tip.


hackaday.com/2025/09/05/the-de…



Robot da ristorante hackerabili: potevano servire il sushi… a casa dell’attaccante


Uno specialista di sicurezza indipendente, noto con il nickname BobDaHacker, ha scoperto delle falle di sicurezza in Pudu Robotics (il principale fornitore mondiale di robot di servizio commerciali). Le vulnerabilità consentivano agli aggressori di reindirizzare i robot in qualsiasi posizione e costringerli a eseguire comandi arbitrari.

Pudu Robotics è un’azienda cinese produttrice di robot che svolgono compiti che vanno dal servire il cibo nei ristoranti con BellaBot alla gestione di sistemi progettati dall’uomo come gli ascensori con FlashBot. Secondo Frost & Sullivan, l’azienda ha detenuto una quota di mercato del 23% per questi dispositivi lo scorso anno.

BobDaHacker ha scoperto di poter accedere al software di controllo dei bot perché l’accesso amministrativo non era bloccato. Per eseguire questo attacco, l’aggressore aveva bisogno di un token di autorizzazione valido, che poteva essere ottenuto tramite cross-site scripting o semplicemente creando un account di prova, progettato per testare i bot prima di acquistarli.

Dopo l’autenticazione iniziale, non sono stati effettuati ulteriori controlli di sicurezza, consentendo a chiunque di modificare gli ordini, spostare i robot in nuove posizioni e rinominarli per rendere più difficile il ripristino dopo un attacco.

In altre parole, l’aggressore è stato in grado di reindirizzare il cibo ordinato verso destinazioni arbitrarie o persino di disabilitare l’intera flotta di robot da ristorante. Il ricercatore osserva inoltre che gli aggressori potrebbero costringere FlashBot a danneggiare i sistemi dell’ufficio o a rubare proprietà intellettuale.

Quando il ricercatore ha provato a contattare i rappresentanti di Pudu Robotics per informarli del problema, non ha ricevuto risposta. Così, il 12 agosto, BobDaHacker ha inviato le prime e-mail, ma i reparti di assistenza tecnica, supporto e vendite non hanno risposto. Dopo aver atteso fino al 21 agosto, lo specialista ha inviato nuovamente nuove e-mail, contattando più di 50 dipendenti dell’azienda nel tentativo di attirare l’attenzione di almeno qualcuno.

Non avendo ricevuto risposta, il ricercatore ha contattato i clienti dei ristoranti di Pudu Robotics; la catena di ristoranti giapponese Skylark Holdings e la catena Zensho hanno preso sul serio gli avvertimenti.

Circa 48 ore dopo che BobDaHacker aveva contattato i clienti, Pudu Robotics ha finalmente risposto alla sua email. Tuttavia, l’esperto ha scritto che la risposta era chiaramente stata scritta da ChatGPT. “Non si sono nemmeno preoccupati di rimuovere il segnaposto nel modello di ChatGPT. È semplicemente uno sforzo incredibile”, ha affermato l’esperto.

L’azienda ha ringraziato lo specialista per aver scoperto le vulnerabilità con il seguente messaggio: “Grazie per il vostro prezioso contributo alla nostra sicurezza. Se desiderate condividere maggiori dettagli o avete domande, non esitate a contattarmi direttamente”, ha scritto il rappresentante dell’azienda.

Tuttavia, da allora Pudu Robotics ha risolto le vulnerabilità individuate dal ricercatore e ha messo in sicurezza i propri sistemi.

Il 3 settembre, BobDaHacker ha aggiornato il suo post e ha riferito che, a quanto pare, l’azienda non aveva ignorato i suoi messaggi. Le prime email non erano effettivamente arrivate ai destinatari previsti, ma una segnalazione dei problemi era stata successivamente ricevuta tramite altri canali. Successivamente, gli sviluppatori hanno iniziato a lavorare a una soluzione, ma l’azienda ha contattato il ricercatore solo quando la correzione era pronta per essere implementata..

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“La Croce di Gesù è la scoperta più grande della vita, il valore che modifica tutti i valori”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, in cui ha sottolineato che la grande “invenzione” di Elena, madre dell’imperatore Costa…


“Il tesoro che accende la speranza è la vita di Gesù: bisogna mettersi sulle sue tracce”. E’ l’invito del Papa, nell’udienza giubilare di oggi in piazza San Pietro, dedicata alla figura di Elena, madre dell’imperatore Costantino, e alla sua ricerca s…


GAZA. Inchiesta dell’AP sull’attacco israeliano al Nasser: uccisi giornalisti e medici


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'indagine dell'agenzia di stampa rivela che le forze israeliane hanno utilizzato proiettili di carri armati ad alto potenziale per colpire il complesso ospedaliero di Khan Yunis, prendendolo di mira quattro volte, il tutto senza



“Una donna che cerca. Una donna che scava”. Così il Papa ha definito Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino, al centro dell’udienza giubilare di oggi in piazza San Pietro.



Non un Papa di transizione, ma un nuovo inizio. È questo il tratto che attraversa “Ripartiamo da Cristo” (Edizioni San Paolo), il volume con cui Stefano Stimamiglio prova a leggere i primi passi del pontificato di Leone XIV.


L’AI A2 ha rilevato 102 bug 0day e creato exploit nelle app Android a 1,77 dollari


I sistemi di intelligenza artificiale sono stati criticati per aver creato report di vulnerabilità confusi e per aver inondato gli sviluppatori open source di reclami irrilevanti. Ma i ricercatori dell’Università di Nanchino e dell’Università di Sydney hanno un esempio del contrario: hanno presentato un agente chiamato A2, in grado di trovare e verificare le vulnerabilità nelle applicazioni Android, simulando il lavoro di un bug hunter. Il nuovo sviluppo è la continuazione del precedente progetto A1, che era in grado di sfruttare i bug negli smart contract.

Gli autori affermano che A2 ha raggiunto una copertura del 78,3% sulla suite di test Ghera , superando l’analizzatore statico APKHunt, che ha ottenuto solo il 30%. Eseguito su 169 APK reali, ha rilevato 104 vulnerabilità zero-day, di cui 57 confermate da exploit funzionanti generati automaticamente. Tra queste, un bug di media gravità in un’app con oltre 10 milioni di installazioni. Si trattava di un problema di reindirizzamento intenzionale che ha permesso al malware di prendere il controllo.

La caratteristica distintiva principale di A2 è il modulo di convalida, assente nel suo predecessore.

Il vecchio sistema A1 utilizzava uno schema di verifica fisso che valutava solo se un attacco avrebbe portato profitto. A2, invece, è in grado di confermare una vulnerabilità passo dopo passo, suddividendo il processo in attività specifiche. A titolo di esempio, gli autori citano uno scenario con un’applicazione in cui la chiave AES era memorizzata in chiaro. L’agente trova prima la chiave nel file strings.xml, quindi la utilizza per generare un token di reimpostazione della password falso e infine verifica che questo token bypassi effettivamente l’autenticazione. Tutte le fasi sono accompagnate da verifica automatica: dalla corrispondenza dei valori alla conferma dell’attività dell’applicazione e alla visualizzazione dell’indirizzo desiderato sullo schermo.

Per funzionare, A2 combina diversi modelli linguistici commerciali : OpenAI o3, Gemini 2.5 Pro, Gemini 2.5 Flash e GPT-oss-120b. Sono distribuiti in base ai ruoli: il pianificatore elabora una strategia di attacco, l’esecutore esegue le azioni e il validatore conferma il risultato. Questa architettura, secondo gli autori, riproduce la metodologia umana, il che ha permesso di ridurre il rumore e aumentare il numero di risultati confermati. Gli sviluppatori sottolineano che gli strumenti di analisi tradizionali producono migliaia di segnali insignificanti e pochissime minacce reali, mentre il loro agente è in grado di dimostrare immediatamente la sfruttabilità di un errore.

I ricercatori hanno anche calcolato il costo del sistema. Il rilevamento delle vulnerabilità costa tra 0,0004 e 0,03 dollari per app utilizzando modelli diversi, mentre un ciclo completo con verifica costa in media 1,77 dollari. Allo stesso tempo, se si utilizza solo Gemini 2.5 Pro, il costo aumenta a 8,94 dollari per bug. A titolo di confronto, l’anno scorso un team dell’Università dell’Illinois ha dimostrato che GPT-4 crea un exploit a partire dalla descrizione di una vulnerabilità per 8,80 dollari. Si scopre che il costo per individuare e confermare le falle nelle app mobili è paragonabile al costo di una vulnerabilità di media gravità nei programmi bug bounty, dove le ricompense sono calcolate in centinaia e migliaia di dollari.

Gli esperti sottolineano che A2 supera già le prestazioni degli analizzatori statici di programmi Android e A1 si avvicina ai migliori risultati negli smart contract. Sono fiduciosi che questo approccio possa accelerare e semplificare il lavoro sia dei ricercatori che degli hacker, perché invece di sviluppare strumenti complessi, è sufficiente richiamare l’API di modelli già addestrati. Tuttavia, rimane un problema: i cacciatori di ricompense possono utilizzare A2 per un rapido arricchimento, ma i programmi di ricompensa non coprono tutti i bug. Questo lascia delle scappatoie per gli aggressori che possono utilizzare direttamente gli errori trovati.

Gli autori dell’articolo ritengono che il settore stia appena iniziando a svilupparsi e che ci si possa aspettare un’impennata di attività sia negli attacchi difensivi che in quelli offensivi nel prossimo futuro. I rappresentanti del settore sottolineano che sistemi come A2 spostano le ricerche di vulnerabilità da allarmi infiniti a risultati confermati, riducendo il numero di falsi positivi e consentendo di concentrarsi sui rischi reali.

Per ora, il codice sorgente è disponibile solo per i ricercatori con partnership ufficiali, per mantenere un equilibrio tra scienza aperta e divulgazione responsabile.

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Leone XIV è arrivato in piazza San Pietro per l'udienza giubilare, che si svolge alla viglia della doppia canonizzazione, in programma domattina in questa stessa piazza e alla stessa ora, di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, i cui drappi con le r…


LECS powered by Cyber Evolution: la prima black box NDR completamente Made in Italy


Nel panorama attuale della cybersecurity, le minacce si muovono sempre più rapidamente e con maggiore sofisticazione. I tradizionali strumenti di difesa non bastano più a garantire visibilità completa, soprattutto quando l’attacco non lascia tracce evidenti sugli endpoint o sfrutta tecniche fileless. In questo contesto si afferma il concetto diNetwork Detection and Response (NDR): una tecnologia progettata per rilevare comportamenti anomali all’interno del traffico di rete e attivare contromisure intelligenti.

Ma cos’è esattamente un NDR? Come funziona? E perché rappresenta una componente sempre più cruciale nella strategia di sicurezza aziendale?

Cos’è il Network Detection and Response


IlNetwork Detection and Responseè un sistema avanzato di monitoraggio e analisi del traffico di rete in grado di individuare, in tempo reale, attività sospette o malevole che sfuggono ai tradizionali controlli basati su firme o agent.

A differenza degli strumenti perimetrali tradizionali, l’NDR osserva il comportamento interno alla rete (trafficoest-ovest) e i flussi in uscita (nord-sud) per identificare anomalie indicative di compromissione: esfiltrazioni di dati, movimenti laterali, beaconing verso server di controllo (Command & Control), e molto altro.

L’obiettivo è chiaro:rilevare attacchi in corso anche in assenza di segnali evidenti, e rispondere prima che causino danni.

Come funziona un NDR


Un sistema NDR si basa su tre pilastri tecnologici:

Deep packet Inspection (DPI)
Analizza in profondità i pacchetti di rete, estraendo informazioni dettagliate su protocolli, payload e pattern di comunicazione.

  1. Machine Learning e Behavioural Analytics
    Crea un modello del comportamento “normale” all’interno della rete, rilevando automaticamente deviazioni sospette che potrebbero indicare una minaccia.
  2. Threat Intelligence e Indicatori di Compromissione (IOC)
    Confronta indirizzi IP, URL, certificati e altri metadati con blacklist note, fonti OSINT e feed di intelligence aggiornati.

Il risultato è unasorveglianza costante e invisibile, capace di riconoscere segnali deboli che potrebbero preludere a un attacco complesso.

Perché adottare un NDR


L’NDR non è un semplice strumento di controllo: è unarisorsa strategicaper qualunque azienda che voglia proteggere i propri asset digitali in modo proattivo.

Ecco perché:

  • visibilità estesa: monitora tutti i flussi, anche tra dispositivi non gestiti o privi di agent;
  • rilevamento in tempo reale: individua minacce sofisticate prima che causino danni;
  • riduzione del dwell-time: accorcia il tempo medio di permanenza dell’attaccante nella rete;
  • complementarietà con EDR/SIEM: fornisce una prospettiva unica e integrabile nelle architetture esistenti;
  • adattabilità: si applica a contesti IT classici, ambienti OT, reti cloud e ibride.

In particolare, l’NDR è cruciale per contesti ad alta criticità (sanità, manifattura, infrastrutture OT) dove dispositivi non monitorabili direttamente – come PLC, HMI, SCADA – rappresentano un punto debole.

LECS: l’NDR evoluto, invisibile, adattivo

Nel panorama delle soluzioni NDR,LECSoffre un approccio radicalmente innovativo con il suo modulo proprietarioSpecto.

Progettato per unasorveglianza continua e non intrusiva, Specto analizza tutto il traffico in transito, impiegando tecniche proprietarie diHidden Analysise un motore AI avanzato integrato con la piattaformaTiresia.

Le caratteristiche distintive di Specto:


  • Analisi full-packetcon modelli adattivi comportamentali
  • Monitoraggio esteso a reti IT, OT e cloud-based
  • Integrazione nativa con intelligenza artificiale LECS
  • Reazione immediata attraverso il motoreRaises, che attiva l’isolamento automatico di asset compromessi (fino all’Air‑Gap energetico)
  • Connettività diretta con il sistema XDR LECS per una visione cross-layer


Quando serve davvero un NDR?


Un NDR è particolarmente utile quando:

  • gestiscireti mistecon dispositivi IoT/OT difficili da proteggere
  • temi attacchifilelessoAPTche sfuggono ai tradizionali antivirus
  • vuoi identificaremovimenti lateralipost-breach
  • hai necessità divisibilità forensesul traffico per investigazioni rapide

Oggi,l’assenza di un NDR è una vulnerabilità. L’attaccante che entra nella tua rete senza lasciare traccia sull’endpoint potrebbe rimanere inosservato per settimane. Con LECS, puoi intercettarlo prima che sia troppo tardi.

Conclusione


Il Network Detection and Response rappresenta la risposta più concreta e intelligente alle minacce che si muovono sotto il radar delle soluzioni tradizionali. LECS, conSpecto,TiresiaeRaises, integra un NDR di nuova generazione in un ecosistema plug & play che unisce visibilità, automazione e reazione rapida.

Non lasciare cieca la tua rete. Metti LECS a sorvegliare! LECS è un prodotti di Cyber Evolution srl

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Dopo i mercati, la Cina invade anche i campi di battaglia con i suoi droni

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nonostante Pechino si sia sempre dichiarata neutrale rispetto al conflitto in Ucraina, le evidenze emerse recentemente dimostrano un coinvolgimento ben più concreto nella guerra di Vladimir Putin. La Cina, infatti, fornisce a Mosca componentistica e materiali essenziali





Matt Carus è uno youtuber attivista antifemminista che ultimamente ha criticato il giornalista Saverio Tommasi per due video, il primo relativo al caso della ragazza che avrebbe subito una grave molestia durante una tac e il secondo relativo al caso del


Matt Carus è uno youtuber attivista antifemminista che ultimamente ha criticato il giornalista Saverio Tommasi per due video, il primo relativo al caso della ragazza che avrebbe subito una grave molestia durante una tac e il secondo relativo al caso del sito dove si pubblicavano foto intime di ragazze.
Non si tratta di video o discorsi in cui si deplora un fatto, un crimine, una violazione, qualcosa di amorale o disdicevole, come ad esempio la pubblicazione di foto private e intime senza consenso, ma un'accusa agli uomini, secondo la logica, ormai diffusa, che ogni pretesto è buono per colpevolizzarli.
Prendiamo il caso della ragazza che avrebbe subito una molestia dal medico. Ammesso che realmente si sia trattato di una molestia e grave, che cosa gli fa pensare sia un fenomeno diffuso! Quanti medici o casi di medici conoscete che molestano le pazienti o rivolgono loro frasi piccanti?
Che cosa poi deve essere considerata molestia? Un complimento, una richiesta, un apprezzamento, uno sguardo, un atteggiamento, il cercare di sedurre e la seduzione, il desiderio stesso, l'attrazione? E siamo sicuri che, se ognuna di queste cose può essere considerata molestia, le donne si astengano da tali comportamenti?
Esistono poi molte pagine nei social gestite da donne che pubblicano foto o video erotici proprie o di ragazze sexy, alcune famose altri di cui non si sa nulla.
E' naturale che si sia attratti dal sesso, o vogliamo di nuovo demonizzarlo?
Spesso apprezzamenti sgradevoli sono fatti da donne sia nei confronti di uomini e sia di altre donne. Ricordiamo alcune applicazioni, oggi in voga, dove letteralmente si schedano gli uomini, ma di questo ci si guarda dal parlarne. Se una cosa del genere fosse fatta dagli uomini nei confronti delle donne, causerebbe un inferno di proteste (giustamente), ma viene ignorata in quanto è ai danni degli uomini! Ultimamente tuttavia le donne stanno usando tali applicazioni anche per dare giudizi negativi e screditare altre donne.
Il problema è che i comportamenti rimproverati agli uomini sono considerati non gravi o sono ipocritamente ignorati quando commessi da donne.
Saverio Tommasi non si ferma qui, ma continua descrivendo la realtà come una specie di inferno per le donne, che devono vivere nella paura, sentirsi giudicate, per il corpo, il vestire, sono continuamente molestate, ecc. Si tratta di una ricostruzione totalmente falsa, ma evidentemente colpisce l'immaginario collettivo e ha l

e sue conseguenze.

Vi invitiamo a guardare per approfondire https://t.me/controladeriva/87



Tom Petty – la fondazione celebra Wildflowers con un regalo ai fans…..
freezonemagazine.com/news/tom-…
La fondazione Tom Petty ha celebrato il trentesimo anniversario di Wildflowers pubblicando un autentico tesoro per i fan: un filmato inedito delle prove accompagnato dalla struggente ballata Crawling Back To You. Il video d’archivio, diretto da Justin Kreutzmann, mostra le prove del tour Dogs With Wings del 1995 riprese dal


Tom Petty – la fondazione celebra Wildflowers con un regalo ai fans…..
freezonemagazine.com/news/tom-…
La fondazione Tom Petty ha celebrato il trentesimo anniversario di Wildflowers pubblicando un autentico tesoro per i fan: un filmato inedito delle prove accompagnato dalla struggente ballata Crawling Back To You. Il video d’archivio, diretto da Justin Kreutzmann, mostra le prove del tour Dogs With Wings del 1995 riprese dal


Perché piovono multe su Google

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Nel giro di una settimana il colosso di Mountain View ha incassato tre multe: una in Francia e una negli Stati Uniti per motivi legati alla privacy, ma la più salata (2,95 miliardi di euro) arriva dall'Ue, per pratiche abusive nel settore della tecnologia pubblicitaria

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IL FEMMINISMO NON FA MALE SOLO AGLI UOMINI, DISGREGA LA SOCIETA' E NUOCE ALLE STESSE DONNE! NON SI TRATTA DI UN FENOMENO SPONTANEO MA ARTIFICIOSO E CONTINUAMENTE ALIMENTATO.


IL FEMMINISMO NON FA MALE SOLO AGLI UOMINI, DISGREGA LA SOCIETA' E NUOCE ALLE STESSE DONNE! NON SI TRATTA DI UN FENOMENO SPONTANEO MA ARTIFICIOSO E CONTINUAMENTE ALIMENTATO.

Oggi siamo pieni di fanatismi distopici di ogni genere.
Un posto a parte occupa il femminismo, un fenomeno nulla affatto spontaneo, ma imposto e alimentato da uno stupido conformismo e dai media.
Il femminismo ha concorso pian piano a creare un clima in cui la causa di tutti i mali è il maschio bianco etero e qualsiasi pretesto è buono per colpevolizzare l'uomo, suscitare l'odio e la divisione fra i sessi.
Un fatto di cronaca viene strumentalizzato quando è possibile per scatenare campagne di odio e in modo da colpevolizzare l'uomo a livello collettivo.
Il colpevole quando è uomo viene mostrificato, prima ancora i giudici dimostrino le sue responsabilità, e la sua colpa viene resa collettiva, mentre la donna, quando accusata di un reato, viene giustificata e la sua colpa attenuata.
Siccome non è mai abbastanza per le femministe questo clima sarà sempre peggio, fino alla vera e propria persecuzione delle persone di sesso maschile, alimentata dall'odio.
C'è molta arroganza nel ritenere che le donne non abbiano, nel bene e nel male, i medesimi comportamenti e desideri, giusti o sbagliati, degli uomini. Vediamo infatti che le donne fanno le stesse cose di cui vengono sovente accusati gli uomini! E spesso un fatto è considerato grave solo se commesso da un uomo.

Si è inoltre creato un fantasma, il patriarcato, una società dove storicamente la donna ha vissuto una condizione umiliante e asservita all'uomo, da cui adesso, grazie i movimenti femministi, si riscatta. Questa fantomatica visione femminista della realtà e della storia umana viene accettata in modo acritico e ogni dissenso a livello culturale suscita polemiche e accuse di sessismo. A tal proposito ricordiamo ad esempio il caso del fisico Alessandro Strumia, che avendo dimostrato, dati alla mano, che le donne non sono affatto discriminate nella scienza è stato licenziato e ha dovuto subire discredito e accuse senza senso.

La storia umana, occorre precisare, non è lotta tra i generi, bensì lotta tra popolo e una classe ricca dominante che lo sfrutta, mentre la donna è stata sempre al centro della società e dell'interesse dell'uomo (tutta la nostra arte lo dimostra).
Ci sono rivendicazioni plausibili delle donne? Sì, certo, ma molte da parte degli uomini, sia storicamente, dove in realtà il ruolo dell'uomo era molto più duro e rigido, e sia anche oggi, dove le leggi ad esempio penalizzano il diritto di un bambino al proprio padre biologico (gli uomini ingannati sulla paternità o che non sanno di essere padri sono tantissimi. Si è obbligati a crescere i figli della compagna anche se non propri e non i figli biologici! Ha senso!?).
C'è un diritto oggi che gli uomini hanno e le donne no? Nessuno che si sappia nei paesi occidentali. Anche la paga per stessa mansione e orario è uguale: il gender pay gap non esiste per legge.

Il femminismo dunque non è affatto un fenomeno positivo, bensì distruttivo per la società. Esso, sebbene sia portato avanti da una minoranza (agguerrita e piena di rancore) e non condiviso di fatto dalla maggioranza delle donne (che in realtà non lo seguono affatto), ha un influenza sproporzionata a livello politico e culturale, tanto da imporre leggi spesso assurde e che in realtà ledono diritti, con il pretesto di tutelare le donne.

Attraverso il femminismo viene imposta una nuova pseudo morale, un puritanesimo femminista, che finisce per dividere i sessi e creare artificiosità nei rapporti e intolleranza, ciò deteriora i rapporti umani e il rapporto uomo-donna, da sempre basati sulla tolleranza e la spontaneità.


Attraverso la propaganda il femminismo influenza negativamente le giovani generazioni, creando disagio, paure infondate, diffidenza verso l'altro sesso.
Stanno creando un mondo distopico, dove ci sarà un solco tra i due sessi, una divisione che pregiudicherà i rapporti umani, una specie di pseudo morale basata sulla separazione dei sessi, in cui non sarà

Contro la Deriva Antropologica e La Censura, [01/09/25 20:47]
consentito un approccio, forse anche rivolgere la parola a una donna estranea, non parliamo del corteggiarla o farle complimenti.

Esisterà un nuovo puritanesimo, una morale rigida, dove anche uno sguardo sarà considerato stupro, e quindi una società distopica, mai vista prima.
Nessuno si aspetta che le prime persone a soffrire di questo siano le donne stesse. E' la natura stessa a insorgere: le donne chiedono attenzione da parte di uomini, che per paura ne danno sempre meno.
Le donne non vogliono restare da sole tutta la vita, e invece tante si ritrovano sole a una certa età, finite le illusioni della giovinezza, a essere senza uno scopo, avere una famiglia e figli.
Erano state convinte che i loro desideri naturali, verso l'altro sesso o di avere accanto a sé un uomo, formarsi una famiglia, avere figli, fossero alienanti. Convinti che per una donna fosse meglio lavorare 12 ore al giorno che stare in compagnia dei figli, quando molti padri lo desidererebbero al posto loro.

Da un lato la libertà sessuale è stata giustamente accolta, dopo un secolo e mezzo di repressione dall'Ottocento - mentre molto più tollerante nei secoli precedenti - dall'altro abbiamo la demonizzazione del sesso e del desiderio sessuale maschile quando rivolto verso una donna (mentre nulla di male se orientato a persone del medesimo sesso).

Non solo ma l'essenza stessa dell'uomo, la mascolinità, viene definita tossica, negativa. Ed ecco che l'uomo può redimersi femminilizzandosi o attraverso la sua devirilizzazione.
Il gender è anche una conseguenza del solco scavato tra i sessi.
Quando i rapporti umani vengono snaturati ed è impossibile relazionarsi normalmente e senza timore con l'altro sesso, il naturale desiderio di esso conduce a incarnare in sé stesso l'altro sesso.



Merz: “Il welfare va riformato, non è più sostenibile "Viviamo da anni al di sopra delle nostre possibilità"


Merz: “Il welfare va riformato, non è più sostenibile
"Viviamo da anni al di sopra delle nostre possibilità"

Secondo il cancelliere tedesco Merz il sistema di welfare tedesco, sanità, pensioni e sussidi di disoccupazione, reddito di cittadinanza, non è più sostenibile e tuttavia si prepara a spendere cifre da capogiro in armi, sia da inviare all'Ucraina e sia per riarmare la Germania (i 100 miliardi di euro stanziati sono solo l'inizio).
Il sospetto è che i tagli enormi che si prepara a fare alla spesa pubblica servano solo a sostenere il riarmo.
Secondo la dottrina del cancelliere il mondo oggi si sarebbe diviso in due blocchi, da una parte i paesi democratici e l'altra l'asse delle autocrazie (in realtà tra paesi vassalli degli USA e liberi).
I nemici della democrazia sarebbero secondo costui Russia e Cina.

Quel che accade e i nuovi provvedimenti non piacciono ai tedeschi, già provati dalla situazione economica, dall'aumento alle stelle delle bollette per i servizi, specie l'energia elettrica, da vari disservizi, scuole affollate, ospedali che chiudono!
Mentre ciò accade, aziende produttrici di armi ricevono commesse statali da miliardi di euro! A beneficiare sopratutto le aziende statunitensi, ma non mancano quelle europee e tedesche.
Un esempio è quello della Rheinmetall, che nel corrente anno ha già registrato un fatturato di quasi 5 miliardi di euro.
Questo ha provocato l'indignazione di attivisti tedeschi che a migliaia hanno raggiunto la sede dell'azienda Rheinmetall per dire che loro sanno chi si arricchisce col mercato del dolore e della morte.
Da menzionare anche l'incendio alla villa del capogruppo della Rheinmetall, rivendicato da un gruppo di attivisti.

Che dire!? Responsabili siamo tutti noi, quelli che abbiamo applaudito al neoliberismo e creduto alle sue promesse! Ci aspettano anni cupi, la fine della democrazia, e gradualmente, sempre con pretesti, la fine del benessere europeo. Un benessere che è stato consentito dal lavoro e dal progresso umano, ma che viene inteso da parte di una élite, la quale crede che il mondo e la sua ricchezza le appartenga, come una concessione temporanea per impedire che il mondo cambiasse secondo la democrazia e la giustizia sociale.

https://t.me/controladeriva/77







Il 9 settembre a Città della Pieve per Gaza


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/il-9-se…
245 giornalisti uccisi, un dato che va aggiornato continuamente… Questo il numero dei giornalisti uccisi sulla striscia di Gaza perché ci raccontavano quello che lì sta accadendo. Uccisi per fare il loro lavoro di cronisti. Come se il diritto




Presentazione 1.0


come accennavo nella precedente presentazione, cercavo un luogo dove poter far vetrina delle 'robe che cucio'.

sono completamente autodidatta e mi muovo con il passaparola per ricevere commissioni per consolidare tecniche e ampliare gli orizzonti, oltre che per guadagnarmi da vivere.

studio modellistica appena ho un attimo, ma mi appoggio anche ad artigiani modellisti che creano cartamodelli che poi cucirò per voi (adulti e bambini).

uso solo tessuti certificati, da rivenditori scelti.

come piattaforma ho scelto di utilizzare Pixelfed.uno.

sperando di non sbagliare proverò a linkare la mia vetrina.

fatemi sapere se l'operazione è andata a buon fine, grazie


Abito bimba in popeline 100% cotone certificato GOTS. Cucio robe tentando di guadagnarmi da vivere. Cucio più o meno di tutto. Autodidatta, ho iniziato un anno fa e sono aperta a sperimentazioni. Studio modellistica nelle ore buche e propongo prezzi accessibili che mi consentano di cucire sempre di più e sempre con più precisione e tecnica. Se sei interessat*, contattami!


Thanks for citing us, House Republicans. Now do something


We were pleasantly surprised when congressional Republicans introduced our farewell article to the former president, titled Biden’s press freedom legacy: Empty words and hypocrisy, into the record at a House Judiciary Committee hearing this week.

That’s great — it’s always nice to have our work recognized. But if Republican lawmakers agree with us that former President Joe Biden was bad on press freedom, someone should really tell them about this Donald Trump character who’s in office now. All the abuses we identified in the article Republicans cited have (as the article predicted) worsened under the new president, and he’s come up with plenty of new ones too.

We wrote a letter to let the committee know that if it’s serious about addressing the issues our article discussed, regardless of who is in the White House, we’re here to help. We’ll let you know if they reply (but don’t hold your breath). Read the letter here or below.

freedom.press/static/pdf.js/we…


freedom.press/issues/thanks-fo…




Recording police is not ‘violence’


Dear Friend of Press Freedom,

For 164 days, Rümeysa Öztürk has faced deportation by the United States government for writing an op-ed it didn’t like, and for 83 days, Mario Guevara has been imprisoned for covering a protest. Read on for more, and click here to subscribe to our other newsletters.

Recording police is not ‘violence’


It was bad enough when government officials claimed that journalists are inciting violence by reporting. But now, they’re accusing reporters of actually committing violence.

The supposed violence by reporters? Recording videos. At least three times recently, a government official or lawyer has argued that simply recording law enforcement or Immigration and Customs Enforcement officers is a form of violence. Read more here.

Thanks for citing us, House Republicans. Now do something


Congressional Republicans introduced our farewell article to the former president, titled Biden’s press freedom legacy: Empty words and hypocrisy, into the record at a House Judiciary Committee hearing this week.

That’s great — it’s always nice to have our work recognized. But if these lawmakers agree with us that former President Joe Biden was bad on press freedom, someone should really tell them about this Donald Trump character who’s in office now. All the abuses we identified in the article Republicans cited have (as the article predicted) worsened under the new president, and he’s come up with plenty of new ones too.

We wrote a letter to let the committee know that if it’s serious about addressing the issues our article discussed, regardless of who is in office, we’re here to help. We’ll let you know if they reply (but don’t hold your breath). Read the letter here.

Will secret law prevail in drug boat massacre?


The Trump administration has not provided any legal justification for blowing up a boat carrying 11 alleged Venezuelan drug traffickers on the Caribbean Sea. We filed a Freedom of Information Act request to find out if lawyers at the Justice Department’s Office of Legal Counsel were consulted before the slaughter and, if so, what they said.

If there is an OLC opinion about the targeting of the Venezuelan boat, the public and Congress should be able to debate it right now. Unfortunately, the government has long taken the position that OLC opinions should be secret, even though there should be no such thing as secret law in the United States. Read more here, and, if you want to learn more about government secrecy and what we’re doing to combat it, subscribe to The Classifieds.

Stop the judicial secrecy bill


An amendment to the National Defense Authorization Act would allow lawmakers to scrub information about themselves from the internet. The bill fails to achieve its stated purpose of keeping lawmakers safe — except from investigative journalism.

This week we helped lead a letter to senators from press freedom and civil liberties organizations objecting to the misguided legislation. Even if the NDAA amendment does not succeed, it’s likely that this bill will be back, and we’ll be ready to fight it. Read the letter here.

ICE revives contract for spyware


In 2023, Biden issued an executive order limiting government use of commercial spyware. Subsequently, the Biden administration issued a stop-work order on a $2 million contract between Immigration and Customs Enforcement and Paragon, a spyware vendor that makes products that have reportedly been used to spy on journalists.

It now appears ICE is reinstating this contract. Read more here and subscribe to our Digital Security Tips newsletter.

What we’re reading


Inside Trump’s decade-long war on the press: 75,000 posts, 3,500 direct attacks

Editor and Publisher
Trump’s anti-press rhetoric is “not bluster; it is not a personality trait. It is deliberate,” our U.S. Press Freedom Tracker’s Stephanie Sugars said. “It is very much at the cost of the strength of our social fabric and our shared reality.”


RSF and Avaaz launch international media operation

RSF
Great work by our friends at Reporters Without Borders organizing this response to Israel’s slaughter of journalists in Gaza. It’s unfortunate that more U.S. outlets did not participate. If the outlets you support were not among the few, ask them why.


Illinois restores protections for press targeted with frivolous lawsuits

The Dissenter
We spoke to The Dissenter about the Illinois Supreme Court’s ridiculous ruling that the state’s law against strategic lawsuits against public participation doesn’t protect reporting, and the recently passed bill to repair the damage.


He plagiarized and promoted falsehoods. The White House embraces him

The New York Times
We talked to the Times about influencers replacing journalists at the White House. Yes, it’s awful that Trump won’t grant reporters the honor of getting lied to at press briefings. But the decimation of FOIA — a source of facts, not spin — is even more concerning.


Noem accuses CBS of ‘deceptively’ editing interview about Abrego Garcia

The Hill
Kristi Noem’s complaints underscore why news outlets can’t settle frivolous lawsuits. Now, the door is wide open for government officials to question every editing decision news outlets make, whether to shorten an interview for time or to not air lies and nonsense.


Police body cameras are supposed to shed light. Rhode Island rules let officers keep footage in the dark

Rhode Island Current
When rules restrict police body cameras from being used to provide transparency, the only use left for them is surveillance.


Judge Charles Wilson defends New York Times v. Sullivan

Reason
A good recap of why “originalist” attacks on the actual malice standard — which limits defamation claims by public figures — are so disingenuous.


freedom.press/issues/recording…



sentitevi liberi di distruggere le case altrui... ci mancherebbe...


This week, we discuss slop in history, five-alarm fires, and AI art (not) at Dragon Con.#BehindTheBlog


Behind the Blog: Sleeping With Slop


This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss slop in history, five-alarm fires, and AI art (not) at Dragon Con.

EMANUEL: We published about a dozen stories this week and I only wrote one of them. I’ve already talked about it at length on this week’s podcast so I suggest you read the article and then listen to that if you’re interested in OnlyFans piracy, bad DMCA takedown request processes, and our continued overreliance on Google search for navigating the internet.

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Marco Cappato a Rovereto: “Storie dalla fine – Proiezione e dialogo


🗓 Venerdì 12 settembre 2025 – ore 18:00
📍 Mart – Sala Conferenze, Rovereto

Nell’ambito dell’Oriente Occidente Dance Festival, un evento speciale che unisce arte, riflessione e impegno civile: “Storie dalla fine”.

In programma la proiezione del film Polvo serán di Carlos Marques-Marcet, con le coreografie di Marcos Morau, seguita da un incontro con Marco Cappato, attivista per i diritti civili e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

Un’occasione per esplorare in modo intimo e coraggioso il tema del fine vita, abitando le zone di confine tra amore, libertà e scelta.

L’appuntamento rientra nel progetto speciale “La Veronal Studio”.

🎟 Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
🌐 Versione inglese disponibile sul sito di Oriente Occidente

L'articolo Marco Cappato a Rovereto: “Storie dalla fine – Proiezione e dialogo proviene da Associazione Luca Coscioni.



#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato ai nuovi Asili nido all’avanguardia in provincia di Cremona e di Brescia, realizzati grazie al #PNRR.

Qui tutti i dettagli ➡ mim.gov.



Marco Cappato a Trento – Dialogo sulla democrazia all’Università


In occasione di Uman Festival, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato sarà protagonista di un incontro pubblico dal titolo “Democrazia. In dialogo con Marco Cappato”.

L’appuntamento è per venerdì 12 settembre 2025 alle ore 15:00 presso l’Aula 002 del Dipartimento di Sociologia – Università di Trento, Via Giuseppe Verdi 26, a Trento.


In occasione di Uman Festival, l’attivista e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato sarà protagonista di un incontro pubblico dal titolo “Democrazia. In dialogo con Marco Cappato”.

Un momento di confronto con studenti, studentesse e cittadinanza, per discutere il valore della partecipazione democratica e dei diritti civili in Italia e in Europa.

Partecipano:
🔹 Marco Cappato (Associazione Luca Coscioni)
🔹 Marta Citriniti (Presidente Tridentum)
🔹 Renata Maria Giordano (Presidente ELSA Trento)
🔹 Prof.ssa Marta Tomasi (Università di Trento)

📌 Aula 002, Dipartimento di Sociologia – Università di Trento
🎟 Ingresso libero, aperto a tutte e tutti

L'articolo Marco Cappato a Trento – Dialogo sulla democrazia all’Università proviene da Associazione Luca Coscioni.



Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge recante la riforma dell’Esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, misure per la valorizzazione del personale scolastico e per la sicurezza dei viaggi d’istruzione.


PresaDiretta 2025/26 - Dalla prigionia alla libertà, le parole di Assange sul giornalismo -...

PresaDiretta 2025/26 - Dalla prigionia alla libertà, le parole di Assange sul giornalismo - 07/09/2025 - Video - RaiPlay share.google/QXCAZZDvu3XT1uyzl

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Recording police is ‘violence’? Absolutely not.


It was bad enough when government officials claimed that journalists incite violence by reporting. But now, they’re accusing reporters of actually committing violence.

The supposed violence by reporters? Recording videos. At least three times recently, a government official or lawyer has argued that simply recording law enforcement or Immigration and Customs Enforcement officers is a form of violence.

In July, Department of Homeland Security Secretary Kristi Noem proclaimed during a news conference following ICE raids on California farms that videotaping ICE agents performing operations is “violence.” Noem lumped video recordings in with other forms of actual violence, like throwing rocks or Molotov cocktails at agents.

Then, in August, Justice Department lawyer Sean Skedzielewski argued, during a court hearing over the Los Angeles Police Department’s mistreatment of journalists covering protests, that videotaping law enforcement officers “can be used for violence.” He claimed recording is violent because it can reveal officers’ identities, leading to harassment, and can encourage more protesters to join the fray.

Also in August, the government applied similar logic as it fought against the release of Mario Guevara, the only journalist in U.S. custody after being arrested for newsgathering. Guevara, who is originally from El Salvador, was detained while covering a protest in Georgia and turned over to ICE for deportation. In a bond hearing before an immigration court in July, according to the Committee to Protect Journalists, the government argued that Guevara’s recording and livestreaming of law enforcement “presents a safety threat.”

At the risk of stating the obvious, videotaping someone is not the equivalent of throwing a firebomb at them. Actually, recordings of law enforcement officers made by journalists and members of the public allow the public to see what the police are up to and hold officers accountable for abusing their authority or breaking the law.

That includes holding officers who are violating the First Amendment accountable in court. Adam Rose, chair of the press rights committee for the LA Press Club, said that Skedzielewski also denied in court that DHS officers had pointed weapons at journalists, despite video evidence submitted to the court of them doing exactly that.

Skedzielewski “wound up making our case for us,” Rose told us. “His own argument showed how the government can try to lie in court, and why filming in public is critical to ensure the truth comes out.”

Video recording police in public is also protected by the First Amendment, as both Rose and Mickey Osterreicher, the general counsel for the National Press Photographers Association, point out. “The claim that journalists and others video recording police are engaged in ‘acts of violence’ is not only absurd on its face but flies in the face of the law and common sense,” said Osterreicher.

That constitutional right applies even if officers would prefer not to be identified. The government often claims that officers must not be identified because they’re at risk of (real) violence or harassment. But the correct response to those threats is to prosecute and punish those who actually break the law by harassing or physically attacking police, not make up crimes to go after those who exercise their First Amendment right to record them.

The government claims at other times that officers should not be recorded because they’re undercover. The government has been known to abuse this argument, including by making bizarre claims that any officer who may, at some point, go undercover should be treated as undercover at all times. Plus, journalists have no way of knowing whether a particular agent participating in an immigration raid or officer policing a protest is undercover at the moment they’re recording. The responsibility of preserving officers’ cover is on the officer and the government, not journalists and the public who can observe them working in plain view.

These justifications, however, are mere pretext for the government’s true purpose. Officials want courts and the public to believe that recording agents and officers is a violent act because it justifies officers’ own violent response to the press.

In LA, government attorney Skedzielewski didn’t just argue that video recording is violent. He said that meant that justified officers in using force against people videotaping them. This claim—made in a court that’s already restrained police from attacking journalists after they were documented violently assaulting and detaining reporters repeatedly —should seriously alarm journalists and anyone who wants to record police.

“For an officer of the court to conflate the use of recordings to reveal police officers’ identities with the actual making of those recordings, in order to justify the use of excessive force against those doing the recording, shows complete ignorance of the law, disregard for the Constitution, a blatant attempt to demonize those who would dare risk their health and safety to provide visual proof of police behavior, or all three,” said Osterreicher.

That demonization is working, unfortunately, especially when it comes to ICE officers’ beliefs about how they can respond to being recorded. In recent months, ICE officers have knocked phones out of the hands of those recording them, pulled weapons on people photographing or videotaping them, and even arrested U.S. citizens for filming them.

The escalating attacks on journalists and citizens who are recording police show the danger of the government’s rhetoric. All who care about press freedom and transparency must push back on claims equating filming to violence.

When officials say at news conferences that video recording is violent, journalists should challenge that assertion and cite the law.

When attorneys argue that recording police justifies violence or arrest, they should have their arguments confronted by opposing counsel and the judge, who has the power to sanction lawyers who ignore First Amendment jurisprudence to make frivolous arguments on behalf of the government.

And when ICE officers harass or detain someone for videotaping them, everyone else should take out their phones and hit the record button.

Recording the police isn’t violence. Don’t let officials get away with loud, incorrect claims to the contrary to diminish our First Amendment rights.


freedom.press/issues/recording…

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