Gli hacker criminali di The Gentlemen pubblicano la prima vittima italiana
Nella giornata di oggi, la nuova cyber-gang “The Gentlemen” rivendica all’interno del proprio Data Leak Site (DLS) il primo attacco ad una azienda italiana.
Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di tali dati. Al momento, non è possibile verificare in modo indipendente l’autenticità delle informazioni riportate, poiché l’organizzazione coinvolta non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio sito web. Di conseguenza, questo articolo deve essere considerato esclusivamente a scopo informativo e di intelligence.
All’interno del post, la gang riporta quanto segue:
Laboratorio Clinico Santa Rita
Santa Rita Laboratorios offers a wide range of medical laboratory services, including hematology, immunology, microbiology, and molecular biology. The company is committed to preserving health through accurate diagnostics and operates with state-of-the-art technology and high-resolution equipment. They provide personalized medical assistance 24/7, as well as home sample collection services for client convenience. Intended clients include individuals seeking reliable laboratory tests and diagnostics.”
Chi sono i criminali informatici di The gentlemen
La cyber gang The Gentlemen è emersa di recente nello scenario del cybercrime distinguendosi per un approccio organizzato e un’infrastruttura ben strutturata. Il gruppo opera attraverso un proprio data leak site nel dark web, dove pubblica avvisi di compromissione e minacce di esposizione dei dati.
La loro comunicazione è caratterizzata da uno stile curato e studiato, con un’immagine pubblica che mira a costruire credibilità e timore nel settore della criminalità informatica, nonostante la relativa novità della loro presenza. Questo aspetto lascia intendere che dietro al progetto possano esserci attori già esperti di ransomware e data extortion.
Il modus operandi dei The Gentlemen ricalca i modelli tipici del ransomware moderno: compromissione iniziale delle infrastrutture, esfiltrazione dei dati sensibili e successiva estorsione basata sulla minaccia di pubblicazione. Le prime vittime individuate dal gruppo appartengono a settori sensibili come sanità, manifattura e servizi, aree particolarmente appetibili per la pressione che la perdita o la fuga di informazioni può generare. Il loro sito non si limita a elencare le vittime, ma fornisce anche dettagli sui dati sottratti, aumentando così la pressione psicologica sulle aziende colpite.
La rapidità con cui il gruppo si è imposto nell’ecosistema del cybercrime solleva interrogativi sulla sua reale origine e sulla possibilità che sia una riorganizzazione o una “costola” di operatori già noti. La capacità di attrarre l’attenzione della comunità di sicurezza informatica. In un panorama già saturo di gang ransomware, i The Gentlemen puntano a differenziarsi con uno stile comunicativo elegante ma allo stesso tempo aggressivo, posizionandosi rapidamente come una minaccia emergente di cui monitorare attentamente le mosse future.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Cos’è il ransomware as a service (RaaS)
Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.
Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.
Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:
- Il ransomware cos’è. Scopriamo il funzionamento della RaaS
- Perché l’Italia è al terzo posto negli attacchi ransomware
- Difficoltà di attribuzione di un attacco informatico e false flag
- Alla scoperta del gruppo Ransomware Lockbit 2.0
- Intervista al rappresentante di LockBit 2.0
- Il 2021 è stato un anno difficile sul piano degli incidenti informatici
- Alla scoperta del gruppo Ransomware Darkside
- Intervista al portavoce di Revil UNKNOW, sul forum XSS
- Intervista al portavoce di BlackMatter
Come proteggersi dal ransomware
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:
- Formare il personale attraverso corsi di Awareness;
- Utilizzare un piano di backup e ripristino dei dati per tutte le informazioni critiche. Eseguire e testare backup regolari per limitare l’impatto della perdita di dati o del sistema e per accelerare il processo di ripristino. Da tenere presente che anche i backup connessi alla rete possono essere influenzati dal ransomware. I backup critici devono essere isolati dalla rete per una protezione ottimale;
- Mantenere il sistema operativo e tutto il software sempre aggiornato con le patch più recenti. Le applicazioni ei sistemi operativi vulnerabili sono l’obiettivo della maggior parte degli attacchi. Garantire che questi siano corretti con gli ultimi aggiornamenti riduce notevolmente il numero di punti di ingresso sfruttabili a disposizione di un utente malintenzionato;
- Mantenere aggiornato il software antivirus ed eseguire la scansione di tutto il software scaricato da Internet prima dell’esecuzione;
- Limitare la capacità degli utenti (autorizzazioni) di installare ed eseguire applicazioni software indesiderate e applicare il principio del “privilegio minimo” a tutti i sistemi e servizi. La limitazione di questi privilegi può impedire l’esecuzione del malware o limitarne la capacità di diffondersi attraverso la rete;
- Evitare di abilitare le macro dagli allegati di posta elettronica. Se un utente apre l’allegato e abilita le macro, il codice incorporato eseguirà il malware sul computer;
- Non seguire i collegamenti Web non richiesti nelle e-mail;
- Esporre le connessione Remote Desktop Protocol (RDP) mai direttamente su internet. Qualora si ha necessità di un accesso da internet, il tutto deve essere mediato da una VPN;
- Implementare sistemi di Intrusion Prevention System (IPS) e Web Application Firewall (WAF) come protezione perimetrale a ridosso dei servizi esposti su internet.
- Implementare una piattaforma di sicurezza XDR, nativamente automatizzata, possibilmente supportata da un servizio MDR 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo di raggiungere una protezione e una visibilità completa ed efficace su endpoint, utenti, reti e applicazioni, indipendentemente dalle risorse, dalle dimensioni del team o dalle competenze, fornendo altresì rilevamento, correlazione, analisi e risposta automatizzate.
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.
Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
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Phishing in Classe! 115.000 email per 13.500 organizzazioni con Google Classroom
I ricercatori di Check Point hanno scoperto una campagna di phishing attiva su larga scala che sfrutta Google Classroom, una piattaforma a cui si affidano milioni di studenti ed educatori in tutto il mondo.
Nel corso di una sola settimana, gli aggressori hanno lanciato cinque ondate coordinate, distribuendo più di 115.000 e-mail di phishing rivolte a 13.500 organizzazioni di diversi settori. Sono state prese di mira organizzazioni in Europa, Nord America, Medio Oriente e Asia.
Uno strumento affidabile trasformato in un vettore di minacce
Google Classroom è progettato per mettere in contatto insegnanti e studenti attraverso inviti a partecipare a classi virtuali. Gli aggressori hanno sfruttato questa fiducia inviando inviti fasulli che contenevano offerte commerciali non correlate, che andavano dalla rivendita di prodotti ai servizi SEO.
Ogni e-mail indirizzava i destinatari a contattare i truffatori tramite un numero di telefono WhatsApp, una tattica spesso legata a schemi di frode.
L’inganno funziona perché i sistemi di sicurezza tendono a fidarsi dei messaggi provenienti da servizi Google legittimi. Sfruttando l’infrastruttura di Google Classroom, gli aggressori sono stati in grado di aggirare alcuni livelli di sicurezza tradizionali, tentando di raggiungere le caselle di posta elettronica di oltre 13.500 aziende prima che le difese venissero attivate.
Anatomia della campagna
- Scala: 115.000 e-mail di phishing inviate tra il 6 e il 12 agosto 2025.
- Obiettivi: 13.500 organizzazioni in tutto il mondo, in diversi settori.
- Esca: Falsi inviti a Google Classroom contenenti offerte non correlate all’istruzione
- Invito all’azione (call to action): Un numero di telefono WhatsApp, progettato per spostare la conversazione al di fuori della posta elettronica e del monitoraggio aziendale.
- Metodo di consegna: Cinque ondate principali, ognuna delle quali ha sfruttato la legittimità di Google Classroom per eludere i filtri.
Come Check Point ha bloccato l’attacco
Nonostante l’uso sofisticato da parte degli aggressori della fidata infrastruttura, la tecnologia SmartPhish di Check Point Harmony Email & Collaboration ha rilevato e bloccato automaticamente la maggior parte dei tentativi di phishing. Ulteriori livelli di sicurezza hanno impedito ai messaggi rimanenti di raggiungere gli utenti finali.
Questo incidente sottolinea l’importanza delle difese a più livelli. Gli aggressori utilizzano sempre più spesso servizi cloud legittimi, rendendo i gateway di posta elettronica tradizionali insufficienti a bloccare le tattiche di phishing in continua evoluzione.
Cosa devono fare le organizzazioni
- Educare: Istruire utenti, studenti e dipendenti a trattare con cautela gli inviti inattesi (anche quelli provenienti da piattaforme familiari).
- Prevenzione avanzata delle minacce: Utilizzate un rilevamento basato sull’intelligenza artificiale che analizza il contesto e l’intento, non solo la reputazione del mittente.
- Monitorare le applicazioni cloud: Estendete la protezione dal phishing oltre le e-mail anche alle app di collaborazione, alle piattaforme di messaggistica e ai servizi SaaS.
- Difendersi dall’ingegneria sociale: Essere consapevoli che gli aggressori spingono sempre più spesso le vittime verso comunicazioni al di fuori dei canali “ufficiali” (come WhatsApp) per eludere i controlli aziendali.
Gli aggressori continuano a trovare modi creativi per sfruttare servizi legittimi come Google Classroom per ottenere fiducia, aggirare le difese e raggiungere obiettivi su larga scala. Con oltre 115.000 e-mail in una sola settimana, questa campagna evidenzia la facilità con cui i criminali informatici possono armare le piattaforme digitali a scopo di frode.
Riconosciuto come Leader e Outperformer nel GigaOm Radar 2025 per l’Anti-Phishing, Check Point Harmony Email & Collaboration fornisce la difesa avanzata e stratificata necessaria per proteggere le organizzazioni dagli attacchi di phishing, anche quando si nascondono in bella vista.
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Druck auf Bundesregierung: Schleswig-Holstein drängt auf Digitalabgabe
NO INCENERITORE: LIBERI DAI VELENI DI ROMA È UN PATTO PER IL FUTURO
NO INCENERITORE: LIBERI DAI VELENI DI ROMA È UN PATTO PER IL FUTURO
“No all’inceneritore” è stato lo striscione che Carla, attivista di Albano, ha confezionato con le sue mani per consegnarlo a bambine e bambini che, con orgoglio hanno poi portato lungo tutto il percorso del corteo. Con quella luce negli occhi che solo i più piccoli sanno sprigionare, erano a decine, tanto da formare con le loro mamme e papà una testa del corteo numericamente tanto significativa da separare, a grande distanza da tutti loro riempita, lo striscione liberi dai veleni di Roma che gli attivisti dell’Unione dei Comitati hanno condiviso con i tre Sindaci di Albano, Ardea e Pomezia. Il “No all’inceneritore” è stato il coro continuo che ha accompagnato tutto il corteo fino alla Chimec, primo stabilimento a rischio di incidente rilevante (RIR), situato a poche centinaia di metri dal terreno di Ama. L’elevata concentrazione di stabilimenti RIR, quattro nella sola area di Santa Palomba, fa dell’area un’area a elevato rischio di crisi ambientale e in quanto tale inidonea a ospitare l’impianto.
In migliaia siamo partiti per arrivare davanti alla Chimec dove ci sono stati gli interventi istituzionali aperti da Veronica Felici, Sindaco di Pomezia, Maurizio Cremonini, Sindaco di Ardea e Massimiliano Borrelli, Sindaco di Albano. Per il Municipio 9, il sito ricade nel suo territorio, il Consigliere Massimiliano De Julis; gli interventi istituzionali sono terminati con Alessandra Zeppieri, Consigliera alla Regione Lazio. Al corteo i consiglieri comunali di Pomezia Giacomo castro e Renzo Mercanti, di Albano Salvatore Tedone e Barbara Cerro, consigliera di Marino.
La fiaccolata che al ritorno ha concluso il corteo ha reso ancor più suggestiva la straordinaria mobilitazione a sostegno di “liberi dai veleni di Roma”, una mobilitazione che ha coinvolto in donne e uomini consapevoli che la difesa della Terra dove viviamo, della salute di tutti noi e delle generazioni che verranno, dell’ambiente e di un paesaggio senza eguali passa per l’impegno in prima persona. Liberi dai Veleni di Roma diviene così un patto per il futuro della Terra dove viviamo capace di coinvolgere cittadini e istituzioni anche nei passi successivi.
Infatti, a sostegno della nuova petizione abbiamo raccolto oltre seimila firme, gran parte delle quali nei martedì estivi in presidio al sito. La prossima settimana intendiamo far valere tutte quelle firme davanti al Parlamento perché tutte le forze politiche comprendano che va posta fine alla stagione di Gualtieri posto al di sopra della legge per effetto di una norma che ha favorito e legalizzato l’abuso di potere. A chiedere di cancellare il potere di ordinanza in deroga a tutte le pertinenti normative di settore sono le donne e gli uomini che pretendono che la legge sia uguale per tutti, Gualtieri compreso, e che Repubblica finalmente tuteli tutti noi, oltre quanto di nostro già facciamo, specialmente per quei meravigliosi piccoli che aprivano il corteo di ieri. È per loro che trasformeremo il sito destinato a emettere veleni per oltre trent’anni in un parco naturale con polo museale perché Santa Palomba siamo tutti noi che difendiamo il diritto al futuro della Terra dove viviamo. Liberi dai veleni di Roma è quindi il nostro patto per il futuro.
Ambiente, StopInceneritore, NoInceneritore, NoInceneritori, ZeroWaste, Rifiuti, Riciclo, EconomiaCircolare, NoAlCarbone, EnergiaPulita,
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Proprio nel giorno in cui apprendiamo che la giudice Giusi Bartolazzi, capo di gabinetto del Ministro Nordio, è iscritta nel registro degli indagati per false dichiarazioni ai PM sulla
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L’Europa e Gaza: Von der Leyen sotto pressione resiste a sanzioni contro Israele
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel giorno del discorso sullo stato dell'Unione, nel Parlamento europeo la pazienza è esaurita. Iratxe García Pérez, capogruppo socialista, ha accusato Von der Leyen di essersi rifugiata in un silenzio “complice”
L'articolo L’Europa e Gaza: Von der
I governi europei non possono varare sanzioni contro Israele perché hanno dato in ostaggio i propri asset alla cybersecurity israeliana
Siamo oltre l’estremismo sionista più radicale: Israele è ormai uno stato-mafia, uno stato terrorista. Prepara una trappola e agisce come un killer verso chiunque, finge di negoziare e poi uccide i negoziatori. Non ha e non riconosce limiti: il diritto internazionale ormai per Tel Aviv è una nota a piè di pagina da ignorare con fastidio. Ricordiamolo adesso, in ogni momento, con la Flotilla diretta verso la Palestina.
LOGICA mafiosa, per altro, che Israele applica all’Europa. Dopo 19 round di sanzioni alla Russia, l’Europa e l’Italia non riescono a vararne neppure una contro Israele. È evidente che sono ricattati da Israele e dagli Stati uniti. Il governo italiano trema come una foglia perché gli apparati di sicurezza israeliani e americani ne limitano la sovranità e hanno la chiave della nostra cybersecurity.
Alberto Negri su @Il Manifesto (account NON ufficiale)
https://t.co/22rYeERNcs
@Politica interna, europea e internazionale
Contro nemici e alleati, è la logica dello Stato-mafia | il manifesto
Israele (Commenti) Siamo oltre l’estremismo sionista più radicale: Israele è ormai uno stato-mafia, uno stato terrorista. Prepara una trappola e agisce come un killer verso chiunque, finge di negoziare e poi uccide i negoziatori.Jacopo Favi (il manifesto)
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Alaa Abd el-Fattah: Ägyptens Präsident prüft Begnadigung von berühmtem Blogger
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO - CIRCOLARE N. 12 - Inizio anno scolastico 2025-2026
Si comunica che il giorno 12 settembre p.v. inizierà l’anno scolastico con le seguenti modalità:
- le classi prime entreranno alle ore 9,10 e si recheranno in palestra dove verranno accolte dal Dirigente Scolastico e dai docenti in orario;
- le altre classi entreranno regolarmente alle ore 8,10;
- venerdì 12 settembre le lezioni termineranno per tutti alle ore 12,10;
- sabato 13 settembre tutte le classi entreranno alle ore 8,10 e termineranno le lezioni alle ore 12,10;
- a partire dal 15 settembre si osserverà l’orario che sarà pubblicato all’interno del Registro Elettronico.
I genitori degli alunni delle classi prime che non hanno ancora ricevuto le credenziali per accedere all’area riservata del sito del Liceo Augusto, possono consultare l’elenco dei libri di testo nel sito dell’A.I.E. consultazione.adozioniaie.it/
La Casa Bianca vuole comprarsi una fetta di Intel
politico.com/news/2025/08/22/t…
—agitare prima degli USA—
"The real kick in the teeth is no matter how much manufacturing is brought back to the US these items will never be made in the USA. There is no upside."#Tariffs
Italia analfabeta: il 37% degli adulti fatica a leggere e comprendere testi - Primaonline - Ultime notizie
Dal rapporto Education at a Glance 2025 emergono divari educativi, investimenti sotto la media e calo nella mobilità internazionale degli studentiRedazione PrimaOnline (Primaonline - Ultime notizie)
Ministero dell'Istruzione
#Scuola, ulteriori 500 milioni di euro per #AgendaSud e #AgendaNord. Il Ministro, Giuseppe Valditara, ha firmato oggi due decreti per rafforzare i Piani, con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali e sostenere le #scuole con fragilità negli appr…Telegram
Offener Brief: Hunderte Wissenschaftler:innen stellen sich gegen Chatkontrolle
‘Danger to Democracy’: 500+ Top Scientists Urge EU Governments to Reject ‘Technically Infeasible’ Chat Control
Over 500 of the world’s leading cryptographers, security researchers, and scientists from 34 countries have today delivered a devastating verdict on the EU’s proposed “Chat Control” regulation. An open letter published this morning declares the plan to mass-scan private messages is “technically infeasible,” a “danger to democracy,” and will “completely undermine” the security and privacy of all European citizens.
The scientific consensus comes just days before a crucial meeting of EU national experts on September 12 and weeks before a final vote planned for October 14. The letter massively increases pressure on a handful of undecided governments—notably Germany—whose votes will decide whether to form a blocking minority to stop the law.What is ‘Chat Control’?
The proposed EU regulation would legally require providers of services like WhatsApp, Signal, Instagram, E-Mail and others to scan all users’ private digital communications and chats—including text messages, photos, and videos. This automated, suspicionless scanning would apply even to end-to-end encrypted chats, forcing companies to bypass or break their own security protections. Any content flagged by the algorithms as potential child sexual abuse material (CSAM) would be automatically reported to authorities, effectively creating a system of constant mass surveillance for hundreds of millions of Europeans.
What the researchers highlight (key points)
The open letter from the scientific community systematically dismantles the core arguments for Chat Control, warning that the technology simply does not work and would create a surveillance infrastructure ripe for abuse:
- A Recipe for Error and False Accusations: The scientists state it is “simply not feasible” to scan hundreds of millions of users’ private photos and messages with “an acceptable level of accuracy.” This would trigger a tsunami of false reports, placing innocent citizens—families sharing holiday photos, teenagers in consensual relationships, even doctors exchanging medical images—under automatic suspicion.
- The End of Secure Encryption: The letter confirms that any form of scanning “inherently undermines the protections that end-to-end encryption is designed to guarantee.” It creates a backdoor on every phone and computer, a single point of failure that the scientists warn will become a “high-value target for threat actors.”
- A Gift to Criminals, a Threat to the Innocent: Researchers confirm that detection algorithms are “easy to evade” by perpetrators with trivial technical modifications. The surveillance system would therefore fail to catch criminals while subjecting the entire population to invasive, error-prone scanning.
- A Blueprint for Authoritarianism: The letter issues a stark warning that the proposal will create “unprecedented capabilities for surveillance, control, and censorship” with an inherent risk of “function creep and abuse by less democratic regimes.”
The Political Battlefield: Undecided Nations Hold the Key
The future of digital privacy in Europe hangs in the balance, with EU member states deeply divided. A blocking minority requires rejection or abstention by at least four Member States representing more than 35% of the EU population. Based on current stances, the population threshold would be reached if Germany joined the “not in favour” group alongside the seven governments already not in favour.
- Pro-Surveillance Bloc (14): A coalition led by Denmark, Ireland, Spain, and Italy is pushing hard for the law. They are joined by Bulgaria, Croatia, Cyprus, France, Hungary, Latvia, Lithuania, Malta, Portugal, and Slovakia.
- The Resistance (7): A firm group of critics includes Austria, Belgium, the Czech Republic, Finland, Luxembourg, the Netherlands, and Poland.
- The Kingmakers (7): The deciding votes lie with Estonia, Germany, Greece, Romania, Slovenia, and Sweden. Germany’s position is pivotal. A ‘No’ vote or an abstention from Berlin would kill the bill.
Patrick Breyer, a digital rights advocate and former Member of the European Parliament for the Pirate Party, urges the undecided governments to heed the scientific evidence:
“This letter is a final, unambiguous warning from the people who build and secure our digital world. They are screaming that this law is a technical and ethical disaster. Any minister who votes for this is willfully ignoring the unanimous advice of experts. The excuse that this can be done without breaking encryption is a lie, and the myth that exempting encrypted services would solve all problems has now been proven wrong.
I am calling on the government of Germany, in particular, to show political courage, but also on France to reconsider its stance. Do not sacrifice the fundamental rights of 500 million citizens for a security fantasy that will not protect a single child. The choice is simple: stand with the experts and defend a free and secure internet for all – including children, or stand with the surveillance hardliners and deploy authoritarian China-style methods. Europe is at a crossroads, and your vote will define its digital future.”
The Pirate Party and the scientific community advocate for investing in proven child protection measures, such as strengthening law enforcement’s targeted investigation capabilities, designing communications apps more securely, funding victim support and prevention programs, and promoting digital literacy, rather than pursuing dangerous mass surveillance technologies.
Suggested questions for competent national ministries:
- Encryption and national security: How will E2EE used by citizens, public authorities, businesses and critical services remain uncompromised under any detection mandates?
- Accuracy and efficacy: What evidence shows image/URL scanning can achieve low false‑positive/negative rates at EU scale and resist trivial evasion? The German Federal Crime agency has reported an error rate of 48% in 2024 (page 18).
- Scope and function creep: How does the government intend to ensure detection cannot be expanded or repurposed to broader surveillance/censorship in future (e.g., text/audio, political content)?
- Child protection outcomes: Which evidence‑based measures (education, digital literacy, trauma‑informed victim support, faster handling of voluntary reports, targeted investigations) will be prioritised?
Key quotes from the open letter:
- “On‑device detection, regardless of its technical implementation, inherently undermines the protections that end‑to‑end encryption is designed to guarantee.”
- “Existing research confirms that state‑of‑the‑art detectors would yield unacceptably high false positive and false negative rates, making them unsuitable for large‑scale detection campaigns at the scale of hundreds of millions of users.”
- “There is no machine‑learning algorithm that can [detect unknown CSAM] without committing a large number of errors … and all known algorithms are fundamentally susceptible to evasion.”
Further Information:
- Open Letter from 500+ Scientists (9 Sept 2025): csa-scientist-open-letter.org/…
- Map of National Positions and background information: www.chatcontrol.eu
Upcoming Dates:
- 12 September 2025: Council working party meeting on the proposal.
- 14 October 2025: Planned final vote by EU home affairs ministers.
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Eleonora
in reply to Informa Pirata • • •Alberto Negri, uno dei pochi giornalisti con la schiena dritta
@politica @ilmanifesto
Dummy-X 🇮🇹
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Informa Pirata
in reply to Dummy-X 🇮🇹 • •@Dummy-X 🇮🇹 non è sbagliato affidarsi ad altri Stati se dispongono di prodotti migliori, soprattutto quando si tratta di stati alleati. Quello che non è possibile però è legarsi mani e piedi a fornitori che sono estensioni dello stesso stato per servizi strategici dal punto di vista della sovranità nazionale
@Il Manifesto (account NON ufficiale)
[AF]2050
in reply to Informa Pirata • • •Otttoz
in reply to Informa Pirata • • •