"Advertisers are increasingly just going to be able to give us a business objective and give us a credit card or bank account, and have the AI system basically figure out everything else."#AI #Meta #Ticketmaster
We speak to the creator of ICEBlock about Apple banning their app, and what this means for people trying to access information about ICE.#Podcast
Al via la Contro-Conferenza della società civile “”Sulle droghe abbiamo un piano”
Il 6, 7 e 8 novembre si tiene a Roma la Contro-Conferenza sulle droghe, autoconvocata dalla rete di associazioni della società civile, attiva da anni per riforme puntuali e onnicomprensive di leggi e politiche in materia di stupefacenti proibiti.
La tre giorni si tiene in concomitanza con la Conferenza Nazionale governativa sulle Droghe che, contrariamente a quanto propagandato, ha sistematicamente evitato qualsiasi coinvolgimento di voci critiche all’approccio proibizionista, punizionista e paternalista del Governo Meloni.
Il programma inizia giovedì 6, alla Città dell’Altra Economia, alle ore 17:30, con tre sessioni con ospiti internazionali che affronteranno quanto avviene in seno all’Onu e l’Ue in materia droghe. Ci saranno approfondimenti, esperienze e storie di successo di riduzione del danno di accesso alle cosiddette terapie psichedeliche.
Venerdì 7, alla Città dell’Altra Economia, dalle ore 9, verrà presentato il piano di politiche alternative a quelle governative. La proposta affronterà la stigmatizzazione delle persone che usano droghe, il carcere e le misure alternative alla restrizione della libertà personale, l’impatto delle nuove misure repressive sulle politiche sociali, le riforme e le sinergie necessarie tra servizi su dipendenze e salute delle persone che usano sostanze. Per finire, è previsto un confronto tra realtà provenienti da zone o quartieri nell’occhio del ciclone repressivo e mediatico.
Alle ore 21, al Cinema Troisi si terrà una puntata live del podcast Illuminismo Psichedelico, seguita dalla proiezione del film All the beauty and the Bloodshed di Laura Poitras.
Sabato 8, alla Sala della Protomoteca in Campidoglio, dalle ore 9, dopo i saluti istituzionali del Comune di Roma, si terrà un dibattito sulla regolamentazione delle sostanze a partire dalle realtà tedesche e maltesi sulla cannabis, un confronto con i membri della rete nazionale degli Enti Locali per l’Innovazione sulle Droghe (ELIDE) e una conferenza stampa di presentazione del documento finale della Contro-Conferenza e le conclusioni. Dalle 14, in piazza Ugo La Malfa, inizierà il ritrovo per la Million Marijuana March, che dal Circo Massimo arriverà in Piazza Vittorio passando per il Colosseo.
L’articolo 15 della legge 309/90 sulle droghe prevede che: “15. Ogni tre anni venga convocata una conferenza nazionale sui problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti, alla quale si invitano soggetti pubblici e privati che esplicano la loro attività nel campo della prevenzione e della cura della tossicodipendenza”. La chiusura del governo alle proposte e alle critiche da parte di associazioni e reti civiche ha reso necessaria l’organizzazione di un incontro che denunciasse i passi indietro istituzionali, avvenuti dalla VI Conferenza convocata dal Governo Draghi a Genova nel 2021, dove analisi e contributi indipendenti erano stati parte integrante dell’incontro ufficiale.
Il copione della Conferenza governativa appare già scritto, e da mesi, dalle norme repressive dal decreto anti-rave, dal decreto cosiddetto Caivano, che ha riempito di minori le carceri, dalla trasformazione del codice stradale in una legge che criminalizza ulteriormente i consumatori di droghe, nonché dal cosiddetto Decreto Sicurezza che restringe le libertà individuali, assimilando sostanze senza effetti psicoattivi, come la cannabis light, a sostanze psicotrope proibite. Un copione che, come a norma della legge “Fini-Giovanardi”, prevede che “le conclusioni della Conferenza vengano comunicate al Parlamento anche al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall’esperienza applicativa” e che quindi lascia presagire ulteriori giri di vite illiberali e criminogeni.
La Controconferenza è convocata da: A Buon Diritto, ARCI, Antigone, Associazione Luca Coscioni, CGIL, CNCA, Comunità di San Benedetto al Porto, Forum Droghe, Gruppo Abele, ItaNPUD, ITARDD, L’Altro Diritto, La Società della Ragione, L’Isola di Arran, LILA, Meglio Legale e Tutela Pazienti Cannabis Medica.
L'articolo Al via la Contro-Conferenza della società civile “”Sulle droghe abbiamo un piano” proviene da Associazione Luca Coscioni.
Anna Pompili a “50 anni di storia e storie dei consultori” – Quali presìdi di cura e di diritti
Roma – Sala Consiliare del Municipio I, Circonvallazione Trionfale 19
Giovedì 7 novembre 2025
Ore 15:00
, Anna Pompili, ginecologa e Consigliera Generale dell’Associazione Luca Coscioni, interverrà in occasione dell’incontro pubblico “50 anni di storia e storie dei consultori. Quali presìdi di cura e di diritti”, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità del Municipio I Roma Centro.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per celebrare i 50 anni dalla nascita dei consultori in Italia, ripercorrendone la storia attraverso esperienze e testimonianze, e discutere il loro futuro come presìdi di prossimità per la salute e la libertà delle persone.
Tra gli interventi, insieme ad Anna Pompili:
- Lorenza Bonaccorsi, Presidente del Municipio I
 - Claudia Santoloce, Assessora alle Politiche sociali e Pari opportunità del Municipio I
 - Laura Anelli, ginecologa coordinatrice dei consultori ASL RM1
 - Monica Moriconi, delegata del Sindaco ASL RM1
 - Silvia Ippolito, medico referente rapporti con le scuole del Distretto 1
 
Modera Daniela Spinaci, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Municipio I.
L’incontro è aperto a studenti, cittadine e cittadini, associazioni e comitati.
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Francesca Re e Mario Riccio all’incontro “Scelte di fine vita: ragioni e limiti del diritto penale”
Roma – Dipartimento di Giurisprudenza, Università Roma Tre
Via Ostiense 159, Aula 9Martedì 4 novembre 2025
Ore 10:00 – 12:00
Mario Riccio, Consigliere Generale e medico anestesista, e l’avv. Francesca Re, dottoressa di ricerca in diritto penale e Consigliera Generale dell’Associazione Luca Coscioni, intervengono all’interno del corso di Diritto Penale II e Diritto Penale Europeo del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre, si terrà un incontro pubblico dal titolo:
“Scelte di fine vita: ragioni e limiti del diritto penale”.
L’appuntamento si inserisce nel quadro delle attività accademiche ma sarà aperto anche al pubblico interessato, fino a esaurimento posti.
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Domani si svolgerà l’udienza in Corte costituzionale sulla legge regionale della Toscana sul Fine vita
L’Associazione Luca Coscioni ha depositato un’opinione scritta
“La legge toscana è pienamente legittima, rientra nelle competenze regionali”, dichiara Filomena Gallo. Le fa eco Marco Cappato: “Il Parlamento sospenda l’esame della legge governativa in attesa del pronunciamento della Consulta”
Domani, 4 novembre, si terrà in Corte costituzionale l’udienza relativa al ricorso del Governo contro la legge della Regione Toscana n. 16/2025, frutto dell’iniziativa popolare “Liberi Subito” dell’Associazione Luca Coscioni, che regola nel dettaglio le modalità e i tempi per la verifica dei requisiti per l’accesso alla morte volontaria medicalmente assistita, così come stabilita dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. La normativa si colloca pienamente nell’ambito delle competenze regionali in materia di tutela della salute, come stabilito dall’articolo 117 della Costituzione sulla ripartizione del potere legislativo esercitato da Stato e Regioni.
L’Associazione Luca Coscioni, per prospettare alla Corte le motivazioni sulla legittimità della legge toscana, ha depositato un’opinione scritta a titolo di amicus curiae, in cui evidenzia come la normativa regionale garantisca diritti fondamentali nel pieno rispetto della cornice costituzionale e del principio di autodeterminazione sancito dalla stessa Corte.
“La Regione Toscana ha operato nel pieno rispetto della Costituzione, introducendo una procedura trasparente e verificabile, che risponde direttamente ai requisiti stabiliti dalla Corte stessa: requisiti che la legge toscana non modifica né amplia rispetto alla sentenza “Cappato”, ma si limita ad attuare con chiarezza e uniformità, eliminando disparità di accesso alle verifiche e all’assistenza. Se questa legge dovesse cadere, chi vive una condizione di sofferenza irreversibile si vedrebbe privato di strumenti per esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione in tempi certi”, dichiara Filomena Gallo, avvocata e Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni.
Appare paradossale che, mentre impugna la legge toscana sostenendo una presunta interferenza con le competenze statali, lo stesso Governo – nel caso di “Libera” – abbia dichiarato, in sede giudiziaria, che la fornitura dei dispositivi necessari all’autosomministrazione del farmaco per la morte volontaria assistita rientra nelle competenze delle Regioni.
“In attesa del pronunciamento della Consulta, il Parlamento dovrebbe sospendere l’esame della legge proposta dal Governo, che, tra le altre modifiche, cancellerebbe proprio il ruolo del Servizio sanitario nazionale e quindi delle Regioni , pur stabilito con chiarezza della Corte costituzionale”, afferma Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
L’Associazione Luca Coscioni auspica che la Corte costituzionale confermi il testo il rispetto delle competenze regionali e respinga il ricorso governativo, a tutela dei diritti fondamentali delle persone malate.
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Dual-Arm Mobile Bot Built on IKEA Cart Costs Hundreds, Not Thousands
There are many incredible open-source robotic arm projects out there, but there’s a dearth of affordable, stable, and mobile robotic platforms with arms. That’s where XLeRobot comes in. It builds on the fantastic LeRobot framework to make a unit that can be trained for autonomous tasks via machine learning, as well as operated remotely.
XLeRobot, designed by [Vector Wang], has a pretty clever design that makes optimal use of easy to obtain parts. In addition to the mostly 3D-printed hardware, it uses an IKEA cart with stacked bin-like shelves as its main frame.
The top bin holds dual arms and a central stalk with a “head”. There’s still room left in that top bin, a handy feature that gives the robot a place to stow or carry objects.
The bottom of the cart gets the three-wheeled motion unit. Three omnidirectional wheels provide a stable base while also allowing the robot to propel itself in any direction and turn on a dime. The motion unit bolts to the bottom, but because the IKEA cart’s shelf bottoms are a metal mesh, no drilling is required.
It’s all very tidy, and results in a mobile robotics platform that is cheap enough for most hobbyists to afford, while being big enough to navigate indoor environments and do useful tasks.
Sound intriguing? You don’t even need to build one before playing with it, because it’s possible to pilot a simulated XLeRobot in VR. If you have Ubuntu and a Quest 3, you can be up and running in about 10 minutes.
The first link in this post is the project’s main page, and the GitHub repository is where the 3D models and design files live. Heavy use of 3D printing and open software means costs can be kept low, which keeps things accessible.
Want a closer look at the inner workings? Check out the build video, embedded just below.
youtube.com/embed/upB1CEFeOlk?…
MCE Blaster Translates TTL For Modern(ish) Monitors
VGA isn’t much used anymore, but it’s not hard to get a hold of monitors with that input. How about the older standards like EGA, CGA, or MDA? Well, it’s good luck on eBay or at the recycling yard to get a period-appropriate monitor, but the bulky, fragile CRTs seem to have been less likely to survive than computers that drove them. That’s what [Scrap Computer]’s MCE Blaster is for: it sits betwixt the retrocomputer’s TTL output and the VGA input of a (more) modern monitor, be it CRT or LCD.
Taking the TTL input and spitting out a properly-formatted VGA signal isn’t trivial, but with a Raspberry Pi Pico (or Pico2) sitting in the middle, there’s plenty of horsepower to act as a translator. There’s a certain irony in having a video dongle with more horsepower than your whole machine, but that’s the price of progress, perhaps. This project is cheaper and simpler to implement than others that connect to upscalers.
MCEBlaster is now on rev 0.3, which aside from adding compatibility with the Pi Pico, also allows a TLL offset. The older versions had a problem where it was possible to perfectly synchronize the sampling rate of the Pi Pico with the TLL signal from the computer’s graphics adapter… but during the crossover period between pulses, which wasn’t exactly ideal. The offset allows for that. There are also trim pots to manually adjust the R, G, and B channels. This has the fun result of allowing you to turn down the R and B channels so you can pretend your CRT has a green phosphor, or dial down the G and zero the B to get a homey amber glow. It also lets you correct the brightness, if things are looking a little dim or overblown.
The whole thing is open source on GitHub, with an active development community. We’ve embedded the rev.0.3 release video below so you can see how it works and how well it works.
Of course, CGA and EGA weren’t the only options back in the day, and we covered some of the competition before. Thanks to the open-source nature of this project, MCE Blaster may support some of them someday, too.
youtube.com/embed/SX1B-mfE6yk?…
Dentro NVIDIA: Jensen Huang guida 36 manager, 36.000 dipendenti e legge 20.000 email al giorno
Il CEO di NVIDIA, Jen-Hsun Huang, oggi supervisiona direttamente 36 collaboratori suddivisi in sette aree chiave: strategia, hardware, software, intelligenza artificiale, pubbliche relazioni, networking e assistenti esecutivi. Un cambiamento notevole rispetto ai 55 diretti riportati nel marzo 2024.
Nove dirigenti operano nel settore hardware, sette nell’intelligenza artificiale e tecnologie avanzate, e tre nelle pubbliche relazioni. Tra i principali nomi figurano Jonah Alben (Senior Vice President of GPU Engineering), Dwight Diercks (Executive Vice President of Software), Bill Dally (Chief Scientist) e Xinzhou Wu (Vice President Automotive).
Nel frattempo, il numero totale dei dipendenti NVIDIA è cresciuto del 21,6% in un solo anno, toccando quota 36.000. Un’espansione che segna la possibile transizione da un modello organizzativo orizzontale a una struttura più verticale.
  
L’hardware resta il cuore dell’azienda
Nonostante l’ascesa dell’intelligenza artificiale, Huang continua a concentrare l’attenzione sull’hardware, pilastro storico dell’azienda. Le divisioni che rispondono direttamente al CEO includono GPU, telecomunicazioni e sistemi DGX. Parallelamente, le tecnologie emergenti — tra cui AI, embodied intelligence e guida autonoma — stanno diventando il secondo pilastro strategico di NVIDIA.
A guidare questo settore è Xinzhou Wu, ex dirigente di Qualcomm e XPeng Motors, oggi al vertice della divisione Automotive. Sotto la sua direzione, i ricavi del comparto automobilistico NVIDIA sono quasi raddoppiati, passando da 281 a 567 milioni di dollari tra gli esercizi 2024 e 2025.
 
Un leader con 36 interlocutori diretti
Gestire un numero così ampio di collaboratori diretti non è comune tra i CEO del settore tecnologico. Elon Musk, ad esempio, conta 19 diretti in Tesla e solo cinque nella startup xAI. Tuttavia, Huang ha sempre sostenuto un modello orizzontale, basato sulla trasparenza e sul flusso rapido delle informazioni.
Il manager riceve ogni settimana migliaia di e-mail dai dipendenti — circa 20.000 — e risponde personalmente a molte di esse. Questa comunicazione diretta, che evita riunioni individuali, ha permesso a Huang di mantenere una visione precisa dei progetti e del mercato.
Tuttavia, con l’espansione dell’organico, questa struttura si è dimostrata sempre più complessa da mantenere. Il numero di diretti riporti è quindi sceso da 55 a 36, un segnale di progressiva verticalizzazione dell’organizzazione.
 
Profitti record e crescita esplosiva
Nel 2024 NVIDIA ha registrato un utile netto di 29,5 miliardi di dollari, con un incremento annuo del 600%. Nei primi tre mesi del 2025, il profitto ha già toccato 14,8 miliardi, in aumento del 628% rispetto all’anno precedente.
Questa crescita senza precedenti ha comportato anche un’espansione della forza lavoro, la più ampia degli ultimi 16 anni. Ma un’organizzazione di tali dimensioni richiede un equilibrio tra velocità decisionale e gestione del flusso informativo.
 
La cultura interna di Huang: disciplina e risultati
Jensen Huang è noto per il suo stile di leadership rigoroso. Niente palestre, sale relax o spazi ricreativi negli uffici NVIDIA: tutto è orientato all’efficienza. Le lunghe ore di lavoro e le scadenze continue sono considerate parte integrante della cultura aziendale.
Nonostante il suo carattere esigente, Huang è conosciuto per la fedeltà verso i dipendenti: raramente licenzia. Anche di fronte a gravi errori tecnici — come nel 2009, quando un difetto di progettazione costò 200 milioni di dollari — preferì riassegnare il personale piuttosto che allontanarlo.
Come ha affermato un dirigente di NVIDIA: “Potrebbe rimproverarti, urlarti contro o addirittura insultarti, ma non ti licenzierà mai”. Anche quando il contesto aziendale è sfavorevole e un reparto deve essere chiuso, “farà del suo meglio per riassegnare i dipendenti ad altre posizioni che ne hanno bisogno”.
La sua filosofia è riassunta in una frase spesso citata all’interno dell’azienda: “Il secondo posto è solo il primo dei perdenti.”
Con questa mentalità, Huang ha trasformato NVIDIA da produttore di schede grafiche in una potenza mondiale dell’intelligenza artificiale e del calcolo avanzato.
 
NVIDIA e la nuova era del calcolo ad alte prestazioni
Negli ultimi anni NVIDIA non si è limitata a dominare il mercato delle GPU, ma ha progressivamente conquistato un ruolo centrale anche nel campo del calcolo scientifico e dei supercomputer. I suoi processori alimentano oggi i sistemi più avanzati al mondo, utilizzati per la simulazione climatica, la modellazione molecolare e la ricerca sull’energia pulita. Questa espansione ha trasformato la società in un’infrastruttura essenziale della ricerca e dell’innovazione globale.
Con l’introduzione dell’architettura Blackwell, annunciata nel 2025, NVIDIA ha fatto un ulteriore salto generazionale. I nuovi chip, progettati per combinare intelligenza artificiale e calcolo classico, promettono prestazioni mai viste con una drastica riduzione dei consumi energetici. L’azienda ha già annunciato partnership con università e centri di ricerca per integrare Blackwell nei supercomputer di nuova generazione.
Questa strategia mira a rafforzare il predominio di NVIDIA nel segmento dei data center, dove oggi l’azienda controlla oltre l’80 % del mercato delle GPU per l’AI. La capacità di unire potenza computazionale e sostenibilità energetica sarà la chiave del suo vantaggio competitivo nel decennio a venire.
 
Una cultura aziendale forgiata sull’ambizione
Dietro ai successi tecnologici di NVIDIA si nasconde una cultura organizzativa unica, forgiata dal carisma e dalla disciplina di Jensen Huang. L’azienda si distingue per un approccio radicalmente meritocratico, dove la velocità di esecuzione e l’attenzione al dettaglio contano più delle gerarchie. Non esistono uffici lussuosi o benefit superflui: tutto è orientato all’eccellenza e all’innovazione.
Il motto interno, “No excuses, just results”, riassume la filosofia di Huang. Ogni progetto è trattato come una missione critica e ogni errore come un’occasione di miglioramento. Questa mentalità ha permesso all’azienda di superare momenti difficili, come il crollo del mercato delle criptovalute o le sfide geopolitiche legate all’export dei chip verso la Cina.
Allo stesso tempo, NVIDIA mantiene un legame di lealtà con i suoi collaboratori storici: molti dei top manager lavorano al fianco di Huang da oltre vent’anni. In un settore in cui il turnover è elevato, questa continuità interna è considerata una delle chiavi del suo successo duraturo.
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Chiuso Userbox e arrestato l’Admin dalla polizia di Mosca. Qualcosa sta cambiando
Negli ultimi mesi sembrerebbe che la Federazione Russa stia dando una vera e propria stretta al crimine informatico, in controtendenza rispetto a quanto eravamo abituati a vedere in passato, quando molti gruppi di cyber criminali operavano quasi indisturbati, spesso godendo di una sorta di protezione tacita.
Dopo gli arresti legati da parte del Ministero degli Interni Russo della gang di medusa Stealer di una settimana fa, un nuovo colpo è stato inferto con la detenzione del proprietario del bot di hacking “Userbox”, avvenuta oggi a Mosca.
 
Detenzione del proprietario della casella utente
Il proprietario del bot di hacking Userbox, noto anche come User_Search, è stato arrestato a Mosca, ha riferito Baza sul suo canale Telegram . Userbox è inattivo dal 1° novembre 2025. Il suo sviluppatore è accusato di accesso non autorizzato a informazioni informatiche.
Dal 1° novembre 2025, Userbox non risponde più alle richieste degli utenti. Quando si tenta di seguire un collegamento che in precedenza conduceva a una versione sbloccata del servizio IT , il browser visualizza un errore lato server. Il bot di Telegram ha smesso di funzionare dopo che le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nel team di Userbox.
Il nome del sospettato è Igor Morozov. È accusato di accesso non autorizzato a informazioni informatiche .
  
Il colpo della polizia informatica di Mosca
Nel febbraio 2025, in seguito al fallimento dell’aggregatore di dati “God’s Eye”, Userbox è emerso come piattaforma sostitutiva. Previamente, nel dicembre 2024, “God’s Eye” aveva iniziato a limitare la quantità di dati resi disponibili su richiesta degli utenti, adducendo come motivazione una normativa russa più stringente. Contestualmente, il team di “God’s Eye” è stato oggetto di un’indagine penale, a partire da un sequestro eseguito nel febbraio 2025, per l’uso illecito di dati personali, ai sensi del primo comma dell’articolo 272 del Codice Penale.
Dalla primavera del 2025, il mercato russo dei bot per l’information mining ha subito cambiamenti significativi. Una nuova legislazione ha introdotto la responsabilità penale per la gestione di dati personali trapelati. Queste modifiche normative riflettono un cambiamento nell’attenzione del governo: non più sui singoli hacker, ma sull’infrastruttura IT del data trading nel suo complesso.
Di conseguenza, come riportato da CNews , circa il 40% delle piattaforme IT in lingua russa specializzate nell’open data mining ha sospeso le operazioni o chiuso i battenti. Il mercato di tali servizi IT, potrebbe migrare verso il darkweb e finire sotto il controllo di operatori stranieri.
 
Clienti chiave
La maggior parte delle violazioni del 2024 ha interessato rivenditori, catene di farmacie, servizi online, servizi di consegna e servizi di ristorazione , osserva Nikita Novikov, esperto di sicurezza informatica di Angara Security : “Il mercato del data mining ha acquisito un’enorme quantità di dati sulle persone: il loro indirizzo, la loro famiglia, i loro interessi e le loro preferenze. Ciò ha notevolmente semplificato il lavoro degli ingegneri sociali , che ora lo sfruttano attivamente”.
Il data mining mobile è diventato significativamente più costoso: una chiamata mensile e i dettagli di un messaggio costano più dei dati sulle transazioni di un conto bancario, sebbene anche questi ultimi siano aumentati di prezzo, ma non in modo così netto rispetto ai livelli del 2022.
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When Digital Sovereignty Meets Everyday Life: Europe’s Big Tech Gamble
You do research on a product, maybe a pair of shoes, a gadget, or a flight ticket. And all of a sudden, every other ad on your screen is a copy of the same. It is easy and convenient to get over it – until you stop to think: how come the internet knows me so well?
- This is not how the periphery of an algorithm works, but a systematically curated process designed to influence user behaviour, shaping not just what we buy, but how we think and choose.
 
As Europe now discusses “digital sovereignty,” it’s worth asking: who truly holds the reins of your digital life—you, your government, or the tech giants?
A recent article by Politico explains how France and Germany, in alliance with the United States, are championing a “sovereign digital transition,” the idea that Europe must reduce its dependence on foreign Big Tech giants and establish its own technological foundations. On paper, it appears to be a bold step toward autonomy. In practice, however, citizens across Europe are asking: What does this mean for me, my data, my digital life? (archive.ph/k7Nyz)
 
The Promise of a European Stack – What’s at Stake?
The ambition is high: from sovereign cloud infrastructure to home-grown AI and chip design, the goal is a Europe where tech is owned, governed, and secured by Europeans. But this raises significant questions. Who controls these platforms? Are they built for citizen empowerment or just national-industrial competition? Is “sovereignty” being framed as freedom, or as new walls around users’ data and digital behaviours?
 
Ground-Level Reality: Data, Dependence, and Digital Discomfort
- Commuters from the EU are receiving fines from London’s ULEZ zone even though they never drove there. The cross-border data sharing behind that fine is not some distant regulation—it’s a personal intrusion. (Source: Guardian – theguardian.com/uk-news/2024/j…? | archive.ph/s9EBF)
 - DataReportal’s “Digital 2025: Online Privacy Concerns” section highlights that in Europe, the number of connected adults worried about how companies use their personal data is a meaningful trend (although slightly down from previous years). (Source: Dataportal – datareportal.com/reports/digit… | archive.ph/vOwZp )
 - A case where the European Commission was ordered to compensate a citizen for improperly transferring his personal data outside the EU, illustrating how even high-level institutions can breach data-protection rights. (Source: Brussels Signal – brusselssignal.eu/2025/01/eu-c… | archive.ph/bN5lF)
 
These stories illustrate that what starts as “digital sovereignty” in high-level Brussels dialogue ends up in your bank records, your home, and your social feed.
 
Where Sovereignty Risks Turning Into Surveillance
According to the Politico piece, Europe’s push to take control of its tech stack is partly a response to U.S. dominance. But replacing one system with another raises the same concerns:
Will European infrastructure keep privacy at the centre, or will it become just another corporate/state-controlled ecosystem?
When national or bloc-level systems enforce age checks, data localization, and surveillance capabilities, will citizens gain freedom or lose it?
 
The Pirate Perspective: Tech for People, Not Power
For the European Pirates Party, the question isn’t whether Europe should build tech. It’s how and for whom. True sovereignty starts with the user’s choice, not just the state’s contracts and cloud servers.
Digital freedom means:
- Transparent platforms where citizens can inspect how their data is used.
 - User-controlled infrastructure, where opting out isn’t a penalty.
 - Open standards and interoperability, rather than locked-in systems that create new dependencies.
 - Governance by citizens, not just by ministers or industrial lobbyists.
 
 
What It Means For You
Ask: Who owns the cloud where your photos are stored? If Europe builds its own stack, will you still have the right to move your data freely?
Watch for: Platforms that claim “European control” but push the same manipulative algorithms and business models as before.
Insist on: User education and choice because no matter how sovereign the tech gets, if you don’t understand it, you are still powerless.
 
Final Word
Europe’s digital sovereignty drive is exciting and potentially transformative. Europe’s digital sovereignty drive is exciting and potentially transformative.  However, if it continues without electing citizens to govern, we risk establishing a “sovereign tech” environment that denies users authority.
The Pirates’ message is unmistakable: sovereignty devoid of popular authority is merely another form of reliance. Let’s ensure that users, not tech companies or anyone else, own the data revolution.
PPI General Assembly: January 10th, 2026
We will hold our next GA on January 10th, 2026.
As usual, this will be an online conference. However, we will have an in person meeting in Potsdam, Germany. Please let us know if you are planning on physically coming to Potsdam, so we can plan a proper venue.
As usual, we will have speakers, elections, motions, and any other business. Please remember to suggest any statute revisions at least a month beforehand, if any. We will present more detailed announcements about motions. You are free to join in the organization by joining the Discourse: ga.pp-international.net/c/wint…
Thomas Ney and Lilia Kayra Kuyumcu will speak on behalf of the German Pirate Party.
All Pirate Parties and supporters are invited to attend.
More information, including the agenda and connection details, will be published soon.
Saree Makdisi: La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio
Saree Makdisi
"La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio"
DeriveApprodi
pagine: 224
deriveapprodi.com/libro/la-tol…
Come può un progetto violento di espropriazione e discriminazione essere immaginato, sentito e profondamente creduto come se fosse l’esatto opposto, ossia un’incarnazione di sostenibilità, inclusività e tolleranza multiculturale? Ecco la domanda a cui questo libro dà risposta. Al centro dell’analisi è lo Stato di Israele, da sempre difeso dai paladini dell’Occidente come presidio di democrazia e progresso in Medio Oriente. Saree Makdisi sostiene che alla base di questo tragico processo di alchimia politica vi è una specifica forma di negazione: la presenza palestinese in Palestina e la sua rivendicazione vengono negate in modo tale che il diniego sia esso stesso negato. Gli effetti della distruzione e della repressione sono dunque rovesciati in affermazioni di virtù liberali. L’autore esplora molti di questi atti di negazione: dalle foreste che coprono le rovine dei villaggi palestinesi distrutti al cosiddetto Museo della Tolleranza costruito sulle rovine di un cimitero musulmano a Gerusalemme; allo stesso modo, pinkwashing e greenwashing sono utilizzati per mistificare la realtà coloniale e costruire una nuova forma di orientalismo, in cui i valori occidentali vengono contrapposti a quelli dei barbari. L’occupazione israeliana ha prodotto così luoghi di cancellazione della memoria e di violenza razziale, in cui la «tolleranza» diventa nient’altro che una terra desolata.
Makdisi ci fa comprendere non solo le radici del massacro di Gaza, ma perché un genocidio sia negato e fatto passare per un atto di democrazia.
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freezonemagazine.com/articoli/…
Apparecchiare il tavolo con cura certosina. Questo potrebbe essere una subitanea riflessione approcciandoci all’ascolto di questo album, il quarto da solista, di Edward Abbiati registrato in compagnia dei fidati compagni di viaggi riuniti sotto il nome di The Rattling Chains. Perché in fondo chi come noi compra ancora i dischi degli artisti che amiamo
Caso Ghiglia, Report svela i conflitti d’interesse: ora mi aspetto le dimissioni delle persone coinvolte
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/caso-gh…
Chi avesse perso la puntata di Report di ieri sera vada a
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
La tregua per prendere #Gaza
La tregua per prendere Gaza
Il vero piano di Stati Uniti e, soprattutto, Israele per il futuro di Gaza comincia a delinearsi in maniera chiara proprio mentre le forze di occupazione continuano a violare senza nessuna conseguenza il “cessate il fuoco” teoricamente in vigore nell…www.altrenotizie.org
Join us at SFSCON 2025!
lugbz.org/join-us-at-sfscon-20…
Segnalato dal LUG di #Bolzano e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
The South Tyrol Free Software Conference (SFSCON) is back for 2025, and LUGBZ is proud to be present once again! This year, we’ll be showcasing our work at our stand and presenting the SFS-Awards, celebrating outstanding
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Il made in Italy era fatto ... in Romania. La Guardia di Finanza di Gorizia scopre l’inganno
I finanzieri del Comando Provinciale di Gorizia hanno scoperto un'organizzazione criminale coinvolta nella produzione e commercializzazione di capi di abbigliamento fabbricati in Romania ma falsamente etichettati come "Made in Italy".
L'indagine, che ha ricostruito l'intera filiera produttiva illecita, è stata avviata grazie al monitoraggio territoriale effettuato nella provincia dell'Isonzo, punto di accesso chiave della cosiddetta "Rotta Balcanica". Durante un normale controllo di frontiera, è stato individuato un camion con targa rumena che trasportava 1.600 capi di abbigliamento femminile recanti la fuorviante etichetta "Made in Italy".
Successive indagini, condotte dai finanzieri con il coordinamento della Procura della Repubblica locale, hanno portato alla luce un traffico di capi di abbigliamento femminile prodotti in una fabbrica rumena e destinati alla vendita in Italia tramite due aziende con sede in Lombardia.
Le perquisizioni effettuate presso le due aziende italiane e i loro principali clienti in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto hanno portato al sequestro di ulteriori 1.900 capi di abbigliamento con etichette di origine ingannevoli. Attraverso approfondite indagini, gli agenti sono stati in grado di ricostruire le fasi produttive e commerciali alla base della creazione e della vendita di questi capi, identificando i soggetti responsabili dell'intera operazione.
Le indagini si sono concluse con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di Gorizia di 5 soggetti, responsabili della frode, e con lo smantellamento di un collaudato sistema produttivo in grado di immettere nei circuiti commerciali italiani ed europei quasi 3 milioni di capi di abbigliamento negli ultimi 5 anni.
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“La pretesa di Ghiglia irricevibile e pericolosa”. L’intervista di Roberto Natale (cda Rai) a Repubblica
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Chinese Civilization and the Computerization of the World
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Domani (martedì 4 novembre) alle 11.30 in Commissione Antimafia si svolgerà l’audizione di Sigfrido Ranucci, in seguito all’attentato nei suoi confronti. Una
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Introduzione Per oltre un millennio la tratta di Schiavi dall’Africa Orientale ha connesso le coste swahili dell’Africa orientale alla Penisola Arabica, al Golfo Persico e, per riverbero, all’India occidentale. Non fu una sequenza di razzie
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Autenticazione e tracciabilità nelle comunicazioni: così si contrasta il vishing
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I ricercatori della Fondazione SERICS hanno realizzato una soluzione anti-vishing, ribattezzata CallTrust, che passa per un sistema di autenticazione e tracciabilità e consente di contrastare lo schema del raggiro usa la falsificazione dei numeri
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Anduril sbarca nel Pacifico e cambia la geografia della difesa
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When Digital Sovereignty Meets Everyday Life: Europe’s Big Tech Gamble
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La Luna, il Golden Dome e la corsa con Pechino. Lo Spazio nella rivalità Usa-Cina
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Qual è la lingua meglio compresa dall'intelligenza artificiale? L'italiano tra le migliori
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SONDAGGIO. La società palestinese tra resistenza e stanchezza
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Secondo il rilevamento del PCPSR oltre la metà dei palestinesi continua a ritenere giusta la decisione di Hamas di attaccare Israele il 7 ottobre 2023, ma solo il 40% crede in una sua vittoria. Cresce il desiderio di rinnovamento politico e la richiesta di un governo unitario
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A Firenze una nuova data per lo sportello informativo sul Testamento Biologico
SMS Rifredi, Via Vittorio Emanuele II 303
Venerdì 7 novembre 2025
Dalle ore 17:00 alle 19:00
Aperto ogni primo venerdì del mese
In collaborazione con la Cellula Coscioni di Firenze, lo SMS Rifredi ospita uno sportello informativo mensile dedicato al testamento biologico (Disposizioni Anticipate di Trattamento – D.A.T.).
Lo sportello è pensato per fornire informazioni utili a comprendere, compilare e depositare correttamente il proprio testamento biologico, un documento fondamentale che permette a ogni persona di esprimere in anticipo la propria volontà sui trattamenti sanitari in caso di futura incapacità di decidere.
 Per informazioni:
cellulafirenze@associazionelucacoscioni.it
info@smsrifredi.it
L'articolo A Firenze una nuova data per lo sportello informativo sul Testamento Biologico proviene da Associazione Luca Coscioni.
Ne parlava Ghittoni in Morning stamattina.
Sembra un film... la parabola di una persona per bene che viene piegata dalla violenza del sistema in cui si trova diventandone complice ma poi trova la forza di un colpo di reni che potrebbe portarla al riscatto.
Il riscatto però sarebbe collaborare con la comunità internazionale (visto che quella israeliana e in uno stato comatoso) per assicurare alla giustizia i responsabili del genocidio.
Vedremo.
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Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, in visita in Argentina, Paese membro della FIEP
Nella circostanza si sono svolti incontri per il rafforzamento della cooperazione con il Direttore Nazionale della Gendarmería Nacional, Comandante Generale Claudio Miguel Brilloni, e il Commissario Generale Luis Alejandro Rolle, Capo della Policía Federal Argentina.
Lo Stato sud-americano partecipa con la sua Gendarmeria Nazionale alla #FIEP (fiep.org/), un'associazione di Gendarmerie e Forze di Polizia nazionali con Status Militare.
L'obiettivo della FIEP (che iniziò la sua attività con le forze militari di Francia, Italia, Spagna e Portogallo) è quello di ampliare e rafforzare le relazioni reciproche, promuovere una riflessione innovativa e attiva sulle forme di cooperazione di polizia e valorizzare il suo modello di organizzazione e strutture all'estero.
L'Associazione facilita, in conformità agli accordi internazionali vigenti e alle normative nazionali, lo scambio di informazioni ed esperienze nei seguenti settori: Risorse umane (compresa la formazione e il reclutamento); Organizzazione del servizio; Nuove tecnologie e logistica; Affari Internazionali.
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A corollario della sua visita il Comandante Generale #Luongo è stato insignito della Medaglia d’Onore d’Oro della Policía Federal Argentina. \
A seguire, si é tenuto l’incontro con l’Ambasciatore d’Italia, Min. Plen. Fabrizio Lucentini, e i Carabinieri in servizio presso l'Ambasciata di Buenos Aires.
fabrizio reshared this.
Il Tribunale penale internazionale dell’Aia si libera di Office per evitare ricatti trumpiani?
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Dopo che Trump ha sanzionato il procuratore capo della CPI, Karim Khan, per il mandato d'arresto nei confronti di Netanyahu il magistrato s'è
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