Atreju è il messaggio
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/atreju-…
La festa intitolata al noto personaggio de “La storia infinita” è un appuntamento che si ripete da diversi anni, sempre sotto l’egida della destra, ora sotto la ditta di Fratelli d’Italia. La novità di quest’anno, però, è il carattere da simil Festival di Sanremo che ne contraddistingue riti e programmi, con
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Neat Techniques To Make Interactive Light Sculptures
[Voria Labs] has created a whole bunch of artworks referred to as Lumanoi Interactive Light Sculptures. A new video explains the hardware behind these beautiful glowing pieces, as well as the magic that makes their interactivity work.
The basic architecture of the Lumanoi pieces starts with a custom main control board, based around the ESP-32-S3-WROOM-2. It’s got two I2C buses onboard, as well as an extension port with some GPIO breakouts. The controller also has lots of protection features and can shut down the whole sculpture if needed. The main control board works in turn with a series of daisy-chained “cell” boards attached via a 20-pin ribbon cable. The cable carries 24-volt power, a bunch of grounds, and LED and UART data that can be passed from cell to cell. The cells are responsible for spitting out data to addressable LEDs that light the sculpture, and also have their own microcontrollers and photodiodes, allowing them to do all kinds of neat tricks.
As for interactivity, simple sensors provide ways for the viewer to interact with the glowing artwork. Ambient light sensors connected via I2C can pick up the brightness of the room as well as respond to passing shadows, while touch controls give a more direct interface to those interacting with the art.
[Voria Labs] has provided a great primer on building hardcore LED sculptures in a smart, robust manner. We love a good art piece here, from the mechanical to the purely illuminatory. Video after the break.
youtube.com/embed/pELnzIHmLkI?…
Natale 2025
torino.ils.org/2025/12/07/nata…
Segnalato dal LUG di #Torino e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Si conclude un ennesimo anno dello Sportello di Assistenza Settimanale, e – come da tradizione – ci concediamo qualche settimana di pausa. L’ultimo giorno del 2025 in cui passare a trovarci sarà mercoledì 17 dicembre, ed il primo
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Carcerati e liberazioni anticipate
@Politica interna, europea e internazionale
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Anatomy Of A Minimalist Home Computer
There are plenty of well-known models among the 8-bit machines of the 1980s, and most readers could rattle them off without a thought. They were merely the stars among a plethora of others, and even for a seasoned follower of the retrocomputing world, there are fresh models from foreign markets that continue to surprise and delight. [Dave Collins] is treating us to an in-depth look at the VTech VZ-200, a budget machine that did particularly well in Asian markets. On the way, we learn a lot about a very cleverly designed machine.
The meat of the design centres not around the Z80 microprocessor or the 6847 video chip, but the three 74LS chips handling both address decoding and timing for video RAM access. That they managed this with only three devices is the exceptionally clever part. While there are some compromises similar to other minimalist machines in what memory ranges can be addressed, they are not sufficient to derail the experience.
Perhaps the most ingenuity comes in using not just the logic functions of the chips, but their timings. The designers of this circuit really knew the devices and used them to their full potential. Here in 2025, this is something novice designers using FPGAs have to learn; back then, it was learned the hard way on the breadboard.
All in all, it’s a fascinating read from a digital logic perspective as much as a retrocomputing one. If you want more, it seems this isn’t the only hacker-friendly VTech machine.
John Dalton, CC BY-SA 3.0.
Apple in crisi: lascia anche il responsabile dei chip Johny Srouji
Apple sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti ai vertici, con l’uscita di figure chiave che hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo tecnologico dell’azienda. L’ultimo dirigente a dare l’addio è Johny Srouji, Senior Vice President delle Tecnologie Hardware, noto per aver guidato lo sviluppo dei chip interni Apple, dalla serie A per dispositivi mobili fino ai recenti processori M per computer desktop.
Secondo fonti riportate da Bloomberg, Srouji avrebbe comunicato a Tim Cook la volontà di lasciare l’azienda, ipotizzando un futuro incarico in un’altra società. La sua uscita segue quella di altri dirigenti di rilievo: a dicembre hanno lasciato Apple anche John Giannandrea, responsabile dell’intelligenza artificiale, e Alan Dye, capo del design dell’interfaccia utente, quest’ultimo passato immediatamente a Meta.
Srouji è entrato in Apple nel 2008, guidando inizialmente lo sviluppo del chip A4, primo sistema su chip realizzato internamente. Negli anni, ha coordinato l’evoluzione della progettazione dei processori, fino a diventare vicepresidente senior delle Tecnologie Hardware. Recentemente, ha anche avviato il progetto di modem interno per sostituire componenti Qualcomm.
Bloomberg segnala che Tim Cook sta cercando di trattenere Srouji, proponendogli una maggiore remunerazione e il possibile ruolo di Chief Technology Officer (CTO), che lo porrebbe al secondo posto nella gerarchia Apple. Tuttavia, alcune fonti interne ritengono che Srouji potrebbe non accettare di lavorare sotto un CEO diverso da Cook.
Rimpasto dirigenziale e nuovi equilibri
Gli addii recenti hanno innescato il più significativo rinnovamento dirigenziale di Apple degli ultimi decenni. Diversi ex dirigenti hanno trovato collocazione in Meta: oltre a Alan Dye, anche Ke Yang, responsabile delle funzionalità di intelligenza artificiale di Siri, si è trasferito nel colosso di Zuckerberg.
In parallelo, Apple ha annunciato alcune nuove nomine: Jennifer Newstead, ex responsabile legale di Meta, sostituirà Kate Adams come consulente legale generale, ruolo che Adams ricoprirà fino alla pensione prevista per fine 2026. Anche Lisa Jackson, vicepresidente per l’ambiente, le politiche e le iniziative sociali, ha confermato il ritiro.
Secondo Bloomberg, il potere decisionale in Apple si sta concentrando su quattro dirigenti chiave: John Ternus, potenziale successore di Cook, Eddy Cue (servizi), Craig Federighi (software) e Sabih Khan, nuovo COO.
Tim Cook e le voci sul suo stato di salute
Parallelamente alle dimissioni, il CEO Tim Cook, 65 anni, è stato oggetto di speculazioni circa possibili problemi di salute, alimentate dall’osservazione di lievi tremori durante alcune riunioni interne.
Fonti vicine al CEO hanno però smentito ogni indiscrezione. Al momento, non è previsto un suo ritiro a breve termine, ma la successione resta un tema centrale nei dibattiti interni all’azienda.
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E se domani agli USA girasse male e ci spegnessero il cloud? L’Europa? Paralizzata in 2 secondi
Negli ultimi mesi due episodi apparentemente scollegati tra loro hanno messo in luce una verità scomoda: l’Europa non controlla più la propria infrastruttura digitale. E questa dipendenza, in uno scenario geopolitico sempre più teso, non è soltanto un rischio economico, ma una vulnerabilità sistemica.
Il primo campanello d’allarme è arrivato quando Microsoft ha improvvisamente disabilitato l’accesso ad Azure all’unità di unità di intelligence israeliana. Si trattava dell’Unità 8200, precedentemente accusata di aver spiato i palestinesi nei territori controllati da Israele utilizzando la tecnologia Microsoft. Nessun preavviso, nessuna gradualità: un interruttore che si spegne e mostra quanto il potere decisionale su infrastrutture critiche sia nelle mani di poche corporation globali.
Il secondo episodio è di oggi, ancora più emblematico, riguarda la recente disputa fra X (la piattaforma di Elon Musk) e la Commissione europea. Dopo una multa da 120 milioni di euro per violazioni delle norme europee, X ha cancellato l’account pubblicitario della Commissione, accusandola di aver utilizzato in modo improprio gli strumenti della piattaforma. Bruxelles si è difesa ricordando di aver sospeso da mesi ogni forma di pubblicità su X e di aver utilizzato soltanto gli strumenti messi a disposizione.
Al di là delle dinamiche tra multinazionali e istituzioni, il messaggio è chiaro: la capacità dell’UE di comunicare sui social media, informare i cittadini e attuare politiche digitali è subordinata alla volontà commerciale di aziende non europee delle quali non ha nessun controllo.
La fine dell’illusione: la tecnologia non è neutra
Questi episodi mostrano un punto chiave: chi controlla la tecnologia controlla anche i comportamenti, la comunicazione e persino la politica delle nazioni. L’Europa lo ha scoperto tardi, per anni convinta che la globalizzazione digitale fosse sinonimo di neutralità.
Ma parlare di tecnologia proprietaria significa affrontare una realtà molto diversa:
- servono anni di ricerca e sviluppo;
- serve visione politica di lungo periodo, indipendente dai cicli elettorali;
- serve percepire la tecnologia non come un settore industriale, ma come un pilastro strutturale della sicurezza nazionale.
E soprattutto significa accettare che nessun Paese è realmente sovrano se dipende da altri per servizi cloud, sistemi operativi, chip e infrastrutture digitali critiche.
Una dipendenza che ci espone a shock globali
Nel mondo iperconnesso di oggi, ogni incidente tecnologico ha effetti immediati e globali. Lo abbiamo visto recentemente con i blackout di AWS, Azure e Cloudflare (primo incidente e secondo incidente) hanno paralizzato servizi pubblici, aziende, banche, giornali, mobilità e sanità in mezzo mondo. Non si tratta più di “problemi tecnici”, ma di veri e propri rischi sistemici.
L’Europa, priva di un proprio stack tecnologico completo, vive in una condizione di dipendenza totale. Siamo un continente altamente digitalizzato che poggia… su fondamenta costruite altrove.
Serve un cloud europeo. E un sistema operativo europeo. E hardware europeo
Affermare la sovranità tecnologica non significa rifiutare il cloud, anzi: significa costruire il nostro.
Un cloud europeo, basato su hardware europeo, sistemi operativi europei, hypervisor europei e software europeo. Una filiera completa, dall’hardware all’applicazione.
Quanto tempo occorre? 20 anni!
Un percorso lungo, complesso, costoso. Ma oggi necessario più che lo sviluppo delle armi. Perché le armi del futuro, le armi “economiche”, sono queste e possono essere usate con un solo click.
- Serve un sistema operativo europeo, base di tutta la catena.
- Serve un hypervisor europeo, per garantire che la virtualizzazione non dipenda da logiche esterne.
- Serve un cloud europeo che risponda alle leggi europee, non a quelle di altri Paesi.
- Serve una filiera hardware, dal microchip ai server.
E serve soprattutto una scelta politica: programmare questo percorso per 20-30 anni, non per una legislatura.
Perché nell’attuale scacchiere geopolitico, chi controlla la tecnologia controlla le economie, le difese e le democrazie.
E oggi l’Europa non controlla nulla di tutto questo.
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Andrea reshared this.
Vorrei fare un giretto per l'ultimo e mi farebbe piacere avere le previsioni del traffico in autostrada (bollini rossi, bollini neri, quelle cose lì).
Non trovo niente...
È ancora presto o sono io che sono scarso a cercare?
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The Key to Plotting
Plotters aren’t as common as they once were. Today, many printers can get high enough resolution with dots that drawing things with a pen isn’t as necessary as it once was. But certainly you’ve at least seen or heard of machines that would draw graphics using a pen. Most of them were conceptually like a 3D printer with a pen instead of a hotend and no real Z-axis. But as [biosrhythm] reminds us, some plotters were suspiciously like typewriters fitted with pens.
Instead of type bars, type balls, or daisy wheels, machines like the Panasonic Penwriter used a pen to draw your text on the page, as you can see in the video below. Some models had direct computer control via a serial port, if you wanted to plot using software. At least one model included a white pen so you could cover up any mistakes.
If you didn’t have a computer, the machine had its own way to input data for graphs. How did that work? Read for yourself.
Panasonic wasn’t the only game in town, either. Silver Reed — a familiar name in old printers — had a similar model that could connect via a parallel port. Other familiar names are Smith Corona, Brother, Sharp, and Sears.
Since all the machines take the same pens, they probably have very similar insides. According to the post, Alps was the actual manufacturer of the internal plotting mechanism, at least.
The video doesn’t show it, but the machines would draw little letters just as well as graphics. Maybe better since you could change font sizes and shapes without switching a ball. They could even “type” vertically or at an angle, at least with external software.
Since plotters are, at heart, close to 3D printers, it is pretty easy to build one these days. If plotting from keystrokes is too mundane for you, try voice control.
youtube.com/embed/7IGrUeB100I?…
La dottrina Hegseth. Quattro assi per la pace attraverso la forza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dal palco della Reagan Library di Simi Valley, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha offerto quello che al Pentagono definiscono, a microfoni spenti, un’anticipazione sostanziale della prossima National Defense Strategy. Un intervento dai tratti politici e strategici, che conferma
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Eccoci qua a rompere le scatole un'altra volta ma sempre per lo stesso motivo: un paese più giusto.
12 dicembre, sciopero generale contro la la finanziaria.
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Una nuova architettura per la difesa multidominio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Lo scorso 27 novembre Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, ha presentato il visionario progetto per uno scudo multidominio per la difesa delle infrastrutture critiche europee contro le minacce ibride in rapida evoluzione. L’inedito “Michelangelo Dome”, nel cui nome riecheggia l’architettura innovativa
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La forza prevale sulla forma
Articolo pubblicato in origine il 19/11/2025 su Transform Italia. di M. Minetti Questa è la traduzione dall’inglese “force over form” (Nunes 2025 p. 100) che costituisce un capitolo nodale del libro di Rodrigo Nunes Né verticale né orizzontale, recentemente tradotto … Continua a leggere→
Costruiamo una supply-chain europea forte con l’Italia alla guida. Parla Recchia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il primo dicembre, nella Sala della Ragione, durante la seconda edizione di Rimland (qui le foto dell’evento), il forum dedicato alla geostrategia e alla geoeconomia promosso dalla Rete delle Imprese dell’Aerospazio-Difesa del Lazio (Rial) con il supporto della presidenza del Consiglio comunale di
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Perché Usa e Ue bisticciano sulla multa europea a X di Musk
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Sovranità digitale e libertà di espressione: nuove tensioni tra Stati Uniti e Unione europea dopo la multa a X. Quali sono le differenze fra modelli regolatori te culturali tra America ed Europa. L'analisi di Costantino Del Riccio, esperto di stampa e comunicazione con esperienza trentennale
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Omelie sul Levitico
Questo secondo volume completa l’edizione bilingue delle omelie origeniane sul Levitico (per il primo volume, cfr Civ. Catt. 2021 II 191). Leggere le omelie di Origene è sempre come bere a una sorgente di spiritualità, tutta incentrata sull’interpretazione spirituale delle Sacre Scritture, cosa nella quale l’Alessandrino è maestro insuperabile. Non è però una fonte purissima, perché si porta dietro due presupposti dottrinali che in seguito la comunità dei teologi e dei credenti non ha ritenuto essere appartenenti al deposito della fede: la dottrina della preesistenza delle anime e quella dell’apocatastasi, ossia della purificazione finale di tutti i peccati.
Sebbene Origene ritenesse che queste dottrine fossero supportate dalle Scritture, esse sono chiaramente di derivazione platonica. Per Platone, infatti, le anime appartengono al mondo delle Idee, dal quale sono cadute per collocarsi in un corpo. In secondo luogo, per il filosofo greco il concetto di un male eterno è insostenibile, perché solo il Bene in sé è eterno. Questi presupporti platonici non appaiono sempre chiaramente nelle omelie di Origene, che cercava di non scandalizzare inutilmente i suoi ascoltatori, la maggioranza dei quali interpretava le Scritture alla lettera. Va poi tenuto presente che Rufino, il traduttore latino di queste omelie perdute nella versione greca, non si fa scrupolo di addomesticare il testo origeniano secondo la dottrina comune al IV secolo.
La curatrice del volume, Carla Noce, sia nelle introduzioni sia nelle note non manca di evidenziare i presupposti origeniani sopra indicati e ben sintetizzati in questa nota: «L’interpretazione origeniana individua in ogni rito e particolare del testo [del Levitico] una tappa del lungo processo di purificazione che conduce l’anima dalla caduta della preesistenza all’apocatastasi» (p. 73, nota 57). Forse è bene osservare che, per quanto condannate dagli antichi, queste dottrine sembrano ritrovare slancio tra alcuni moderni, i quali vedrebbero volentieri lo spirito umano inserito in una comunità di «esseri razionali», ivi compreso Dio, negando una qualche differenza di esito finale che non sia un ritorno di tutti all’Uno.
Questo volume contiene anche gli indici di tutti e due i tomi, curati da Sara Giorgetti. Per avere un’idea dei molti temi toccati da Origene, sarà utile consultare l’indice analitico (pp. 383-389). In particolare, la nona omelia commenta il capitolo 16 del Levitico, che descrive il grande rito dell’espiazione (Yom Kippur). La guida dell’esegesi origeniana è sempre Paolo, ma, in questo caso, soprattutto la lettera agli Ebrei. Origene è molto attento alla situazione spirituale dei suoi ascoltatori: sa che ci sono quelli che sono ancora bambini nella fede, capaci di ricevere solo il latte delle dottrine più semplici, mentre ai proficienti e ai perfetti è possibile offrire il cibo solido delle dottrine più ardue e difficili.
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iWatch serie 8 GPS - Questo è un post automatico da FediMercatino.it
Prezzo: 130 €
Vendo per passaggio ad altro modello. Perfettamente funzionante. L'ho usato per fare sport quindi presenta normali segni di usura per il tipo di utilizzo. Cinturino blu mezzanotte. Cassa 45. Ricordo che tutti gli iWatch hanno problemi di tanto in tanto nella rilevazione della funzione ECG, bisogna tenere la digital crown ben pulita!
Il Mercatino del Fediverso 💵♻️ reshared this.
SUDAN. Droni delle RSF uccidono 79 civili, tra cui 43 bambini
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La milizia paramilitare è stata responsabile nelle scorse settimane di massacri e stupri di massa nella città di El Fasher (Darfur)
L'articolo SUDAN. Droni delle RSF uccidono 79 civili, pagineesteri.it/2025/12/07/afr…
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L’AI aumenta la produttività? Quattro verità scomode spiegano la risposta
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Nonostante la narrativa degli ultimi anni dipinga l’AI come rivoluzionaria, i dati mostrano una realtà più complessa: il 95% dei progetti AI non produce risultati economici misurabili. L’intervento di Gianmarco
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L'articolo è pieno di spunti interessanti e idee per il futuro. Nell'attesa di vedere come andrà a finire, non posso non notare che nel 2021 il 90% dei progetti di innovazione tecnologica non davano ROI misurabile. Forse quello che stiamo osservando a proposito di AI è una caratteristica più generale della trasformazione digitale...
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Scientists found sugars that are essential for life on asteroid Bennu, which has a 1 in 2,700 chance of hitting Earth in 2182.#TheAbstract
Carino... allora io posso invocare lo scioglimento della Polizia Municipale? Pure loro, certe multe...
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Si tratta di un ampio documento di 30 pagine che è in parte un manifesto ideologico, in parte un reset della politica estera e in parte un giro di vittoria.
L'NSS definisce il presidente Trump come "il presidente della pace", sostenendo che durante soli otto mesi del suo secondo mandato:
“ha garantito una pace senza precedenti in otto conflitti in tutto il mondo… e ha posto fine alla guerra a Gaza con la restituzione di tutti gli ostaggi viventi alle loro famiglie.”— NSS, p. 8–9
Ma uno sguardo più attento a ciascuna affermazione – e una lettura riga per riga della strategia – rivela un mix di reali successi diplomatici , successi esagerati e interpretazioni favorevoli alle pubbliche relazioni di conflitti fragili o ancora irrisolti .
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Informazione precaria nell’Ue, ora scatta l’allarme rosso. Il nuovo rapporto pubblicato dall’Efj
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/informa…
Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha appena inviato un forte segnale ai decisori
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Non spegnere i riflettori su Alberto Trentini, tre appuntamenti con Articolo 21
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/non-spe…
Lunedì mattina dalle ore 8,30 sui nostri canali social torneremo a parlare di Alberto Trentini. Da oltre un anno Alberto, cooperante
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L'UE sa esattamente cosa sta facendo.
Non sta solo punendo Musk.
Si sta affermando come regolatore globale del linguaggio digitale, della governance delle piattaforme e della trasparenza algoritmica.
Altri paesi (Australia, Brasile, India, Corea del Sud, Nuova Zelanda) stanno attualmente elaborando leggi in stile DSA.
Una volta che l'UE crea un precedente, inizia il copia-incolla globale.
E Musk ha fatto di sé il banco di prova.
Questa multa non è solo una punizione, è un messaggio geopolitico:
I miliardari della tecnologia non sono stati sovrani.
L'UE lo è.
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Congo-Ruanda, infuriano i combattimenti. Ennesimo accordo inutile targato Trump
@Notizie dall'Italia e dal mondo
«Stiamo risolvendo una guerra che dura da decenni», si è vantato Donald Trump dopo la firma dell'ennesimo accordo. Ma in Congo infuriano i combattimenti tra l'esercito e le milizie sostenute dal Ruanda
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RFanciola
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