Vulnerabilità di sicurezza in PowerShell: Una nuova Command Injection su Windows
Un aggiornamento di sicurezza urgente è stato rilasciato per risolvere una vulnerabilità critica in Windows PowerShell, che permette agli aggressori di eseguire codice malevolo sui sistemi colpiti. Questa falla di sicurezza, catalogata come CVE-2025-54100, è stata divulgata il 9 dicembre 2025 e costituisce una minaccia considerevole per l’integrità dei sistemi informatici a livello globale.
Microsoft classifica la vulnerabilità come importante, con un punteggio di gravità CVSS di 7,8. La debolezza, identificata come CWE-77, si riferisce alla neutralizzazione impropria di elementi speciali impiegati negli attacchi di iniezione di comandi.
Microsoft considera remota la possibilità che questa vulnerabilità venga sfruttata in attacchi reali. La vulnerabilità è stata già divulgata pubblicamente. Gli aggressori devono disporre di accesso locale e dell’intervento dell’utente per eseguire l’attacco, pertanto sono costretti a cercare di indurre gli utenti ad aprire file dannosi o eseguire comandi sospetti.
Patch di sicurezza sono state rilasciate da Microsoft su diverse piattaforme. È fondamentale che le organizzazioni che operano con Windows Server 2025, Windows 11 nelle versioni 24H2 e 25H2, e Windows Server 2022, procedano con l’applicazione delle patch mediante KB5072033 o KB5074204, dando priorità all’aggiornamento.
Il difetto si verifica quando elementi speciali in Windows PowerShell vengono neutralizzati in modo improprio durante gli attacchi di iniezione di comandi. Ciò permette ad aggressori non autorizzati di eseguire codice arbitrario localmente tramite comandi appositamente predisposti.
Microsoft consiglia di utilizzare l’opzione UseBasicParsing per impedire l’esecuzione di codice script dal contenuto Web. Inoltre, le organizzazioni dovrebbero implementare le linee guida contenute nell’articolo KB5074596 in merito alle misure di sicurezza di PowerShell 5.1 per mitigare i rischi legati all’esecuzione degli script.
La vulnerabilità colpisce un’ampia gamma di sistemi operativi Windows, tra cui Windows 10, Windows 11, Windows Server 2008 fino alla versione 2025 e varie configurazioni di sistema. Gli utenti che utilizzano Windows 10 e versioni precedenti necessitano di aggiornamenti separati, come KB5071546 o KB5071544.
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Telegram perde il suo status di piattaforma comoda per i criminali informatici
Telegram, che nel corso della sua storia è diventata una delle app di messaggistica più popolari al mondo, sta gradualmente perdendo il suo status di piattaforma comoda per i criminali informatici.
Gli analisti di Kaspersky Lab hanno monitorato il ciclo di vita di centinaia di canali underground e hanno concluso che la moderazione più severa stanno letteralmente estromettendo l’underground dall’app di messaggistica.
Gli esperti sottolineano che Telegram è inferiore alle app di messaggistica sicura dedicate in termini di protezione della privacy: le chat non utilizzano la crittografia end-to-end di default, l’intera infrastruttura è centralizzata e il codice del server è chiuso.
Sebbene questo probabilmente non rappresenti un problema significativo per l’utente medio, implica la dipendenza da terze parti e il rischio di deanonimizzazione per i criminali. Non è un caso che le proposte di vietare completamente Telegram per motivi di lavoro siano sempre più frequenti sui forum underground.
Confronto dei criteri di anonimato dei messenger (Kaspersky Lab)
Tuttavia, sono proprio le funzionalità integrate del servizio a renderlo una piattaforma aziendale conveniente per i criminali.
I bot gestiscono l’accettazione e il pagamento degli ordini, vendono log di infostealer , abbonamenti MaaS, servizi di doxxing, frodi con carte di credito e altre frodi online minori. Questa attività criminale “snella” e altamente automatizzata si adatta perfettamente al modello di Telegram: il proprietario è in gran parte estraneo alle operazioni e i file pubblicati sui canali vengono archiviati a tempo indeterminato.
Tuttavia, prodotti esclusivi – accesso alle reti aziendali, exploit zero-day– rimangono sui forum darknet tradizionali con sistemi di reputazione, depositi e garanzie sulle transazioni.
Una sezione separata dello studio è dedicata alla durata di vita dei canali underground. Sulla base dei dati di oltre 800 risorse bloccate, gli analisti hanno stimato la loro durata media in circa sette mesi. Tuttavia, la mediana è aumentata: mentre nel 2021-2022 un canale durava in media cinque mesi, nel 2023-2024 ha raggiunto i nove. Ciò non significa che la persecuzione sia diminuita: il grafico dei blocchi mostra un forte picco nel 2022, legato all’attività degli hacktivisti, e livelli costantemente elevati fino a metà del 2025. Anche i minimi di fine 2024 sono paragonabili ai picchi del 2023.
I criminali informatici stanno cercando di adattarsi: cambiano canale in modalità “on-demand”, pubblicano messaggi “innocui” per camuffare la propria identità e annotano i post con disclaimer e dichiarazioni sulla legalità del contenuto. Tuttavia, un’analisi di risorse di lunga data mostra che queste misure vengono applicate sporadicamente e generalmente non riescono a impedire il blocco.
Di conseguenza, grandi comunità stanno iniziando a cercare alternative. Ad esempio, nel 2025, uno dei gruppi più grandi, BFRepo, con quasi 9.000 iscritti, ha annunciato il suo passaggio al messenger decentralizzato SimpleX dopo una serie di ban su Telegram. Un altro gruppo ben noto, Angel Drainer, si è spinto ancora oltre e ha lanciato il proprio messenger chiuso con il presunto supporto per i moderni protocolli crittografici, raccomandando allo stesso tempo agli utenti di abbandonare Telegram.
Gli autori del rapporto concludono in modo inequivocabile: Telegram un tempo sembrava un rifugio relativamente sicuro per i criminali, ma quell’era sta finendo. La crescente moderazione e la pressione da parte di vari attori, dai detentori di copyright ai gruppi di hacktivisti, stanno rendendo l’infrastruttura underground del messenger sempre più instabile.
Tuttavia, la scomparsa dei canali underground da Telegram non significa una riduzione delle minacce informatiche: le comunità criminali stanno semplicemente migrando verso altri servizi o sviluppando soluzioni proprie. Gli analisti esortano le aziende e gli specialisti della sicurezza informatica a monitorare attentamente la migrazione delle piattaforme e ad adattare i propri sistemi di monitoraggio ai nuovi focolai di attività criminale informatica.
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Digital Fights: Digital Lights: Wir kämpfen gegen Handydurchsuchungen bei Geflüchteten
Step into my Particle Accelerator
If you get a chance to visit a computer history museum and see some of the very old computers, you’ll think they took up a full room. But if you ask, you’ll often find that the power supply was in another room and the cooling system was in yet another. So when you get a computer that fit on, say, a large desk and maybe have a few tape drives all together in a normal-sized office, people thought of it as “small.” We’re seeing a similar evolution in particle accelerators, which, a new startup company says, can be room-sized according to a post by [Charles Q. Choi] over at IEEE Spectrum.
Usually, when you think of a particle accelerator, you think of a giant housing like the 3.2-kilometer-long SLAC accelerator. That’s because these machines use magnets to accelerate the particles, and just like a car needs a certain distance to get to a particular speed, you have to have room for the particle to accelerate to the desired velocity.
A relatively new technique, though, doesn’t use magnets. Instead, very powerful (but very short) laser pulses create plasma from gas. The plasma oscillates in the wake of the laser, accelerating electrons to relativistic speeds. These so-called wakefield accelerators can, in theory, produce very high-energy electrons and don’t need much space to do it.
The startup company, TAU Systems, is about to roll out a commercial system that can generate 60 to 100 MeV at 100 Hz. They also intend to increase the output over time. For reference, SLAC generates 50,000 MeV. But, then again, it takes two miles of raceway to do it.
The initial market is likely to be radiation testing for space electronics. Higher energies will open the door to next-generation X-ray lithography for IC production, and more. There are likely applications for accelerated electrons that we don’t see today because it isn’t feasible to generate them without a massive facility.
On the other hand, don’t get your checkbook out yet. The units will cost about $10 million at the bottom end. Still a bargain compared to the alternatives.
You can do some of this now on a chip. Particle accelerators have come a long way.
Photo from Tau Systems.
Ma com'è sta storia che il petrolio scende di prezzo e i carburanti aumentano? 🤨🧐😠
Il petrolio chiude in calo a New York a 57,60 dollari al barile - Ultima ora - Ansa.it
ansa.it/sito/notizie/topnews/2…
Designing a Simpler Cycloidal Drive
Cycloidal drives have an entrancing motion, as well as a few other advantages – high torque and efficiency, low backlash, and compactness among them. However, much as [Sergei Mishin] likes them, it can be difficult to 3D-print high-torque drives, and it’s sometimes inconvenient to have the input and output shafts in-line. When, therefore, he came across a video of an industrial three-ring reducing drive, which works on a similar principle, he naturally designed his own 3D-printable drive.
The main issue with 3D-printing a normal cycloidal drive is with the eccentrically-mounted cycloidal plate, since the pins which run through its holes need bearings to keep them from quickly wearing out the plastic plate at high torque. This puts some unfortunate constraints on the size of the drive. A three-ring drive also uses an eccentric drive shaft to cause cycloidal plates to oscillate around a set of pins, but the input and output shafts are offset so that the plates encompass both the pins and the eccentric driveshaft. This simplifies construction significantly, and also makes it possible to add more than one input or output shaft.
As the name indicates, these drives use three plates 120 degrees out of phase with each other; [Sergei] tried a design with only two plates 180 degrees out of phase, but since there was a point at which the plates could rotate just as easily in either direction, it jammed easily. Unlike standard cycloidal gears, these plates use epicycloidal rather than hypocycloidal profiles, since they move around the outside of the pins. [Sergei] helpfully wrote a Python script that can generate profiles, animate them, and export to DXF. The final performance of these drives will depend on their design parameters and printing material, but [Sergei] tested a 20:1 drive and reached a respectable 9.8 Newton-meters before it started skipping.
Even without this design’s advantages, it’s still possible to 3D-print a cycloidal drive, its cousin the harmonic drive, or even more exotic drive configurations.
youtube.com/embed/WMgny-yDjvs?…
Amiibo Emulator Becomes Pocket 2.4 GHz Spectrum Analyzer
As technology marches on, gear that once required expensive lab equipment is now showing up in devices you can buy for less than a nice dinner. A case in point: those tiny displays originally sold as Nintendo amiibo emulators. Thanks to [ATC1441], one of these pocket-sized gadgets has been transformed into 2.4 GHz spectrum analyzer.
These emulators are built around the Nordic nRF52832 SoC, the same chip found in tons of low-power Bluetooth devices, and most versions come with either a small LCD or OLED screen plus a coin cell or rechargeable LiPo. Because they all share the same core silicon, [ATC1441]’s hack works across a wide range of models. Don’t expect lab-grade performance; the analyzer only covers the range the Bluetooth chip inside supports. But that’s exactly where Wi-Fi, Bluetooth, Zigbee, and a dozen other protocols fight for bandwidth, so it’s perfect for spotting crowded channels and picking the least congested one.
Flashing the custom firmware is dead simple: put the device into DFU mode, drag over the .zip file, and you’re done. All the files, instructions, and source are up on [ATC1441]’s PixlAnlyzer GitHub repo. Check out some of the other amiibo hacks we’ve featured as well.
youtube.com/embed/kgrsfGIeL9w?…
Journalists warn of silenced sources
From national outlets to college newspapers, reporters are running into the same troubling trend: sources who are afraid to speak to journalists because they worry about retaliation from the federal government.
This fear, and how journalists can respond to it, was the focus of a recent panel discussion hosted by Freedom of the Press Foundation (FPF), the Association of Health Care Journalists, and the Society of Environmental Journalists. Reporters from a range of beats described how the second Trump administration has changed the way people talk to the press, and what journalists do to reassure sources and keep them safe.
youtube.com/embed/rIyRDQFEl4k?…
For journalist Grace Hussain, a solutions correspondent at Sentient Media, this shift became unmistakable when sources who relied on federal funding suddenly backed out of participating in her reporting. “Their concerns were very legitimate,” Hussain said, “It was possible that their funding could get retracted or withdrawn” for speaking to the press.
When Hussain reached out to other reporters, she found that sources’ reluctance to speak to the press for fear of federal retaliation is an increasingly widespread issue that’s already harming news coverage. “There are a lot of stories that are under-covered, and it’s just getting more difficult at this point to do that sort of coverage with the climate that we’re in,” she said.
Lizzy Lawrence, who covers the Food and Drug Administration for Stat, has seen a different but equally unsettling pattern. Lawrence has found that more government sources want to talk about what’s happening in their agencies, but often only if they’re not named. Since Trump returned to office, she said, many sources “would request only to speak on the condition of anonymity, because of fears of being fired.” As a result, her newsroom is relying more on confidential sources, with strict guardrails, like requiring multiple sources to corroborate information.
For ProPublica reporter Sharon Lerner, who’s covered health and the environment across multiple administrations, the heightened fear is impossible to miss. Some longtime sources have cut off communication with her, including one who told her they were falsely suspected of leaking.
And yet, she added, speaking to the press may be one of the last options left for employees trying to expose wrongdoing. “So many of the avenues for federal employees to seek justice or address retaliation have been shut down,” Lerner said.
This chilling effect extends beyond federal agencies. Emily Spatz, editor-in-chief of Northeastern’s independent student newspaper The Huntington News, described how fear spread among international students after federal agents detained Mahmoud Kahlil and Rümeysa Öztürk. Visa revocations of students at Northeastern only deepened the concern.
Students started asking the newspaper to take down previously published op-eds they worried could put them at risk, a step Spatz took after careful consideration. The newsroom ultimately removed six op-eds but posted a public website documenting each removal to preserve transparency.
Even as the paper worked hard to protect sources, many became reluctant to participate in their reporting. One student, for instance, insisted the newspaper remove a photo showing the back of their head, a method the paper had used specifically to avoid identifying sources.
Harlo Holmes, the chief information security officer and director of digital security at FPF, said these patterns mirror what journalists usually experience under authoritarian regimes, but — until now — have not been seen in the United States. Whistleblowing is a “humongously heroic act,” Holmes said, “and it is not always without its repercussions.”
She urged reporters to adopt rigorous threat-modeling practices and to be transparent with sources about the tools and techniques they use to keep them safe. Whether using SecureDrop, Signal, or other encrypted channels, she said journalists should make it easy for sources to find out how to contact them securely. “A little bit of education goes a long way,” she said.
For more on how journalists are working harder than ever to protect vulnerable sources, watch the full event recording here.
Covering immigration in a climate of fear
As the federal government ramps up immigration enforcement, sweeping through cities, detaining citizens and noncitizens, separating families, and carrying out deportations, journalists covering immigration have had to step up their work, too.
Journalists on the immigration beat today are tasked with everything from uncovering government falsehoods to figuring out what their communities need to know and protecting their sources. Recently, Freedom of the Press Foundation (FPF) hosted a conversation with journalists Maritza Félix, the founder and director of Conecta Arizona; Arelis Hernández, a reporter for The Washington Post; and Lam Thuy Vo, an investigative reporter with Documented. They discussed the challenges they face and shared how they report on immigration with humanity and accuracy, while keeping their sources and themselves safe.
youtube.com/embed/OPPo0YzKfnA?…
Immigration reporting has grown a lot more difficult, explained Hernández, as sources increasingly fear retaliation from the government. “I spend a lot of time at the front end explaining, ‘Where will this go? What will it look like?’” Hernández said, describing her process of working with sources to ensure they participate in reporting knowingly and safely. She also outlined her own precautions, from using encrypted devices to carrying protective gear, highlighting just how unsafe conditions have become, even for U.S.-born reporters.
Like Hernández, Félix also emphasized the intense fear and uncertainty many immigrant sources experience. Other sources, however, may be unaware of the possible consequences of speaking to reporters and need to be protected as well. “I think when we’re talking about sources, particularly with immigration, we’re talking about people who are sharing their most vulnerable moments in their life, and I think the way that we treat it is going to be very decisive on their future,” she said.
Journalists who are themselves immigrants must also manage personal risk, Félix said, “but the risk is always going to be there just because of who we are and what we represent in this country.” She pointed to the arrest and deportation of journalist Mario Guevara in Georgia, saying it “made me think that could have been me” before she became a U.S. citizen. She recommended that newsrooms provide security training, mental health resources, and operational protocols for both staff and freelancers.
Both Félix and Vo, who work in newsrooms by and for immigrant communities, emphasized the need for journalists to actively listen to the people they cover. “If you’re trying to serve immigrants, build a listening mechanism, some kind of way of continuing to listen to both leaders in the community, service providers, but also community members,” Vo advised. She also recommended that journalists use risk assessments and threat modeling to plan how to protect themselves and their sources.
Watch the full discussion here.
Tempesta e freddo su 850mila sfollati vittime dello stato genocida di israele.
Rahaf, bimba di otto mesi, morta di freddo a Kahn Younis
differx.noblogs.org/2025/12/11…
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gli USA intendono passare ai raggi x i social di chiunque entri nel loro territorio
differx.noblogs.org/2025/12/11…
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un'opera di Leonora Carrington
March Sunday / Leonora Carrington. 1990
differx.noblogs.org/2025/12/10…
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‘Architects of AI’ Wins Time Person of the Year, Sends Gambling Markets Into a Meltdown#TimePersonoftheYear
Il Portogallo paralizzato dal primo sciopero generale dopo 12 anni
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I sindacati portoghesi hanno proclamato lo sciopero contro un piano del governo che faciliterà i licenziamenti ed estenderà la precarietà nel mondo del lavoro
L'articolohttps://pagineesteri.it/2025/12/11/europa/il-portogallo-paralizzato-dal-primo-sciopero-generale-dopo-12-anni/
Presentazione del libro “E sceglierai la vita. Guerra e pace lungo le strade di Yitzhak Rabin” di Adam Smulevich
@Politica interna, europea e internazionale
11 dicembre 2025, ore 18:00 – Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi, roma Oltre all’autore interverranno Piero Fassino, Deputato della Repubblica Fiamma Nirenstein, giornalista
Gelosia 2.0
noblogo.org/lalchimistadigital…
tempo iperdenso e linee di fuga
noblogo.org/differx/e-un-perio…
è un periodo in cui le scadenze di consegna di lavori (non pagati o pagati...
& slowforward (entropia gratis) + ko-fi (help, support!)...differxdiario
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Dozens of government websites have fallen victim to a PDF-based SEO scam, while others have been hijacked to sell sex toys.#AI
The discovery of fire-cracked handaxes and sparking tools in southern Britain pushes the timeline of controlled fires back 350,000 years.#TheAbstract
Se stai programmando una vacanza negli USA, controlla i tuoi post sui social anche vecchi di 5 anni
Gli USA vogliono rendere obbligatorio l'accesso ai profili social per i visitatori europei prima di farli entrare alla frontiera. A meno che non siano milionariRiccardo Piccolo (Wired Italia)
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Marco Perduca al Teatro Off/Off per “Diritto a stare bene”
Marco Perduca al Teatro Off/Off per “Diritto a stare bene”
Marco Perduca, coordinatore delle iniziative dell’Associazione Luca Coscioni sulla ricerca e l’uso terapeutico delle sostanze psichedeliche parteciperà alla celebrazione del raggiungimento delle 72.000 firme raccolte a sostegno della campagna nazionale “Diritto a Stare Bene”
Teatro Off/Off, Via Giulia 20 – Roma
Sabato 13 dicembre 2025
Ore 16:00 – 19:00
La proposta di legge di iniziativa popolare mira all’istituzione di un servizio nazionale pubblico di psicologia, accessibile, gratuito e integrato nel Servizio Sanitario Nazionale.
Insieme a lui interverranno Maria Teresa Bellucci (viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali), Maura Latini (Presidente Coop Italia), Francesco Maesano (coordinatore nazionale Diritto a stare bene), Michela Marzano (filosofa e docente universitaria),Linda Laura Sabbadini (statistica e pioniera negli studi di genere),Maria Antonietta Gulino (Presidente CNOP) e Parlamentari di diversi schieramenti.
A seguire, dalle ore 20:00, la festa continuerà al Campomagnetico (Vicolo delle Grotte 3) con un talk show targato Mentifricio e DJ set.
L'articolo Marco Perduca al Teatro Off/Off per “Diritto a stare bene” proviene da Associazione Luca Coscioni.
Le prestazioni sociosanitarie e le liste d’attesa: l’assenza ingiustificabile dal PNGLA
Il nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa viene presentato come la risposta sistemica ai ritardi nell’erogazione di visite ed esami, con l’obiettivo dichiarato di garantire maggiore trasparenza, tempi certi e tutele per gli utenti. Tuttavia, dentro questo impianto che ambisce alla modernizzazione del sistema, continua a persistere un vuoto enorme: quello dei servizi sociosanitari. RSA, interventi per la disabilità, residenzialità psichiatrica, centri diurni e assistenza domiciliare integrata restano completamente fuori dal perimetro del Piano, nonostante siano prestazioni riconosciute come Livelli Essenziali di Assistenza e finanziate dal Fondo sanitario nazionale. Non compaiono nelle tabelle dei tempi massimi, non sono associate a percorsi di tutela, e non esistono per esse standard nazionali di pubblicità delle graduatorie o di presa in carico entro tempi determinati. L’effetto è immediato: per migliaia di persone, l’attesa non ha limiti né garanzie.
Ne deriva un Paese a due velocità. Per una prestazione diagnostica, il cittadino può invocare tempi precisi e un quadro normativo che ne tutela il diritto; per un posto in RSA, per l’ingresso in una struttura per persone con disabilità grave o per avviare un percorso di cura residenziale in ambito psichiatrico, la stessa persona si ritrova relegata in un limbo amministrativo senza scadenze. Accade così che individui che hanno già superato la valutazione UVM/UVG, ai quali è stato riconosciuto un bisogno sanitario e approvato un progetto assistenziale personalizzato, rimangano per mesi – spesso anni – con la sola etichetta di “collocato in graduatoria”, espressione che nasconde la totale assenza di un termine entro cui la prestazione deve essere garantita. È una distorsione che amplifica le differenze territoriali e che si pone in evidente contrasto con il principio di uguaglianza e con il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. È incomprensibile che una prestazione sanitaria tradizionale debba essere erogata entro limiti certi, mentre una prestazione sociosanitaria, pur definita essenziale, sia lasciata oscillare tra disponibilità di posti, bilanci regionali e scelte amministrative mutevoli. Un’anomalia normativa e culturale che ricade proprio su chi è più fragile e sulle famiglie già gravate da responsabilità di cura.
In un contesto così carente, il cittadino è costretto a farsi carico di azioni di tutela. La prima è l’accesso agli atti: chiedere formalmente contezza della propria posizione, dei punteggi utilizzati per la valutazione, delle regole di priorità e dello storico degli scorrimenti. Obbligare l’amministrazione a mostrare i dati riduce lo spazio per arbitri e inerzie. Fondamentale anche richiedere aggiornamenti periodici, sempre per iscritto, sulla situazione della graduatoria e sui posti effettivamente disponibili. Quando l’attesa supera ogni ragionevolezza o il bisogno è particolarmente urgente, diventa necessario presentare una diffida formalizzata, richiamando il carattere essenziale delle prestazioni sociosanitarie, l’obbligo di assicurare i LEA e la giurisprudenza che tutela il nucleo incomprimibile del diritto alla salute. Nei casi più gravi, soprattutto quando la mancata presa in carico produce un danno diretto alla persona o alla famiglia, è possibile valutare il ricorso al giudice amministrativo o civile per ottenere l’attuazione del progetto individuale o la prestazione in deroga*. Non si tratta della via preferibile, ma spesso è l’unica che interrompe lo stallo istituzionale.
Non dovrebbe essere così. Un sistema sanitario “ambulatorialecentrico” che ignora le persone con bisogni complessi e di lunga durata rinuncia alla propria funzione pubblica più fondamentale. Finché il PNGLA continuerà a lasciare fuori l’integrazione sociosanitaria, il diritto alla salute resterà solido solo per le esigenze “semplici”, mentre diventerà incerto e contrattabile per chi necessita di percorsi assistenziali continuativi. Portare i servizi sociosanitari dentro il PNGLA non è mero tecnicismo amministrativo: è una scelta politica, culturale e civile. È il passo che ancora manca per superare la distanza storica tra sanità e sociale, per realizzare davvero l’integrazione sociosanitaria e per ridurre diseguaglianze che oggi gravano soprattutto sulle persone con cronicità, disabilità e non autosufficienza. Un sistema moderno non può più permettersi di relegare il bisogno più fragile ai margini della programmazione nazionale.
*Consiglio di Stato nella sent. n. 1 del 2020:
“[…] Ritiene il Collegio che una volta individuate le necessità dei disabili tramite il Piano individualizzato, l’attuazione del dovere di rendere il servizio comporti l’attivazione dei poteri -doveri di elaborare tempestivamente le proposte relative all’individuazione delle risorse necessarie a coprire il fabbisogno e, comunque, l’attivazione di ogni possibile soluzione organizzativa. […]…”
L'articolo Le prestazioni sociosanitarie e le liste d’attesa: l’assenza ingiustificabile dal PNGLA proviene da Associazione Luca Coscioni.
Gabriella Dodero e Jennifer Tocci all’incontro “Donare è vivere” a Genova
Gabriella Dodero, attivista della Cellula Coscioni di Genova e del Numero Bianco e Jennifer Tocci, coordinatrice della Cellula Coscioni di Genova, interverranno in occasione dell’incontro pubblico “Donare è vivere”, dove si parlerà di donazione di organi, tessuti e testamento biologico come espressione concreta del diritto all’autodeterminazione
Centro Civico Buranello – Sala Blu, Via G. Buranello 1, (Genova)
Martedì 16 dicembre 2025
Ore 17:45
L’incontro vedrà inoltre gli interventi di:
- Dr. Enzo Andorno, Direttore U.O. di Chirurgia epatobiliare e trapianti d’organo, Policlinico San Martino
- Dr. Emanuele Angelucci, Direttore Ematologia e Centro Trapianti Cellule Staminali e Terapie Cellulari, Policlinico San Martino
Modera Gianni Pastorino, consigliere regionale.
Un momento di approfondimento e dialogo aperto a tutta la cittadinanza, per promuovere consapevolezza e scelte informate su temi fondamentali per la vita e la libertà di ciascuno.
L'articolo Gabriella Dodero e Jennifer Tocci all’incontro “Donare è vivere” a Genova proviene da Associazione Luca Coscioni.
Diego Silvestri modera “Mi accompagni davvero a sopportare il dolore dall’inizio alla fine?” a Vicenza
Diego Silvestri, psichiatra e attivista dell’Associazione Luca Coscioni modererà l incontro informativo promosso da Faiberica Cooperativa Sociale, dedicato a familiari, professionisti e cittadinanza interessata ad approfondire uno degli aspetti più delicati della cura e del fine vita dal nome “Mi accompagni davvero a sopportare il dolore dall’inizio alla fine?”
Venerdì 12 dicembre 2025
Ore 18:30
Casa Provvidenza, Stradella delle Cappuccine 5, Vicenza
Interverranno:
Dott.ssa Angela Toffolatti, Medica di medicina generale – Palliativista, Dott.ssa Stefania Groppo, Referente infermieristica di Casa Provvidenza, componente del Comitato di Etica per la Pratica Clinica, Dott.ssa Anna Lanaro, Assistente sociale, responsabile dello sportello DAT ULSS 8 Vicenza, Dott.ssa Laura Ceriotti, Terapista occupazionale e coordinatrice di struttura, Rossella Menegato, familiare e scrittrice
L’incontro rappresenta un’occasione importante per confrontarsi sui diritti delle persone nelle fasi più critiche della vita, sulla possibilità di scegliere consapevolmente il proprio percorso terapeutico e sul ruolo delle strutture socio-sanitarie.
Per informazioni: eventi@faiberica.it
L'articolo Diego Silvestri modera “Mi accompagni davvero a sopportare il dolore dall’inizio alla fine?” a Vicenza proviene da Associazione Luca Coscioni.
Siccome siamo già all'11 e non l'ho ancora sentita, percepisco che questo potrebbe essere il mio anno e quindi ho deciso di gareggiare nell'epica sfida del #Whamageddon 😁
Stasera però vado a Pilates, lì c'è musica e sebbene l'istruttore sia un Grinch il rischio è alto...
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Niente. Sono stato eliminato subito, come una nazionale italiana di calcio qualsiasi.
😢
DNS-Massenüberwachung: „Das war dringend notwendig, diese neue Idee einer Schleppnetzfahndung im Internet abzuwenden“
Gaza in ginocchio: freddo, pioggia e nuovi bombardamenti israeliani devastano il territorio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Sommersi i campi degli sfollati. A Khan Younis una neonata di otto mesi è morta per il freddo. L’Unrwa chiede aiuti urgenti per affrontare l’inverno
L'articolo Gaza in ginocchio: freddo, pioggia e nuovi bombardamenti
La Cina accelera sui portadroni. Primo volo per il Jiutian
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La provincia dello Shaanxi, nella Cina nord-orientale, è stata teatro del primo volo di prova del “Jiutian”, termine cinese traducibile con “Nove cieli” che indica il mastodontico velivolo unmanned portadroni prodotto dalla statale Xi’an Chida Aircraft Parts Manufacturing e presentato dalla Repubblica
today.it/economia/tassa-2-euro…
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Tatiana e la fuga dalla paura: “Credevo di essere malata. Poi il panico è diventato vergogna: non avevo la forza di tornare a casa”
Tatiana Tramacere parla dopo il finto sequestro a Nardò (Lecce): “Chiedo scusa a tutti, ero spaventata dal clamore che si era creato. Ero in un periodo buio, aspettavo un esame. Non è stata una bravata: Dragos mi ha accolto da amico.Nino Femiani (Quotidiano Nazionale)
“Riflessioni sul fine vita – Aspetti etici e giuridici” a Pontinia con la Cellula Coscioni di Latina
Aula Consiliare, Comune di Pontinia
Giovedì 11 dicembre 2025
Ore 18:00
La Cellula Coscioni di Latina promuove un momento di confronto aperto sul tema del fine vita, con particolare attenzione agli aspetti etici, giuridici e sanitari.
L’incontro sarà introdotto da Matteo Lovato, Consigliere Comunale del Comune di Pontinia e Maria Grazia Boaretto, Coordinatrice della Cellula Coscioni di Latina
Seguiranno gli interventi di Eligio Tombolillo, Sindaco del Comune di Pontinia, Michela Guarda, Dirigente infermieristico Hospice San Marco, Massimo Frisetti, Avvocato penalista del Foro di Latina, Luca Palombo, Infermiere e Coordinatore Cellula Coscioni Latina, Ferdinando Tucci, Psicoterapeuta
Una preziosa occasione per approfondire diritti e strumenti a tutela dell’autodeterminazione nel fine vita, tra cui le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT).
L'articolo “Riflessioni sul fine vita – Aspetti etici e giuridici” a Pontinia con la Cellula Coscioni di Latina proviene da Associazione Luca Coscioni.
EDRi-gram, 11 December 2025
What has the EDRi network been up to over the past few weeks? Find out the latest digital rights news in our bi-weekly newsletter. In this edition: 2025 might be almost over, but we aren’t done fighting for digital rights
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Bandire i social media ai minori di 16 anni?
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È notizia di questi giorni che – primo governante al mondo – in Australia il premier Anthony Albanese ha deciso di bandire i social media ai minori di 16 anni. L'intervento del professor Marco Mayer in occasione della Cyberweek 2025 presso l'Università di Tel Aviv
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linkiesta.it/2025/12/possibile…
credo che meloni che non è scema (anche se mediamente incompetente) ma solo malvagia sappia tutto. non è persona corretta.
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informapirata ⁂
in reply to simona • • •simona likes this.
Luca Sironi
in reply to informapirata ⁂ • • •tra un po va a finire che DEVI avere i social commerciali perche' devono controllarli.
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Luca Sironi
in reply to Luca Sironi • • •se non hai neanche instagram nel 2025, hai qualcosa da nascondere !
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informapirata ⁂
in reply to Luca Sironi • • •Elena Brescacin
in reply to Luca Sironi • • •No, scherzo. Ma sinceramente per il tipo di vacanze che faccio io, due sono le cose: non rompete le palle se mi spoglio, e datemi da mangiare che sia bene e abbondante. Solo l'Italia le può garantire entrambe nello stesso posto.
Finlandia e Olanda, ci sono stata 30 anni fa e mi trovai bene. Ma ora che hanno l'estrema destra pure loro in mezzo ai piedi...
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Elena Brescacin
in reply to Elena Brescacin • • •"non mi si rompa se mi spoglio" si intende stare in costume da bagno, in pantaloncini corti e magliettina, insomma sbragate.
Col culo dentro o fuori, di solito dentro. Perché basta la faccia, è un duplicato