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No Other Land


sto vedendo #NoOtherLand e devo momentaneamente interrompere. riprendo domani. sono a tre quarti del #film.
bisogna che tutti lo vedano.
ovviamente non è la sola pellicola #palestinese o sulla #Palestina che bisogna vedere, ma sicuramente merita, e parecchio.
e capisco perché #izrahell lo voglia far passare sotto silenzio. come #denuncia della situazione di #apartheid in #Cisgiordania è di una chiarezza cristallina.
chi può lo veda.

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The Nokia 3310 Finally Gets A USB-C Upgrade


The Nokia 3310 has a reputation of being one of the most indestructible devices ever crafted by humanity. It’s also woefully out of date and only usable in a handful of countries that still maintain a GSM network. It might not be easy to bring it into the 5G era, but you can at least convert it to work with modern chargers, thanks to [Andrea].

[SGCDerek] whipped up their own solution for USB-C charging.If you don’t want to buy the parts, you can just DIY the same mod. [SGCDerek] did just that a few years ago. From what it looks like, you likely don’t even need to worry about doing any fancy charger handshaking. The 3310 will happily grab a charge from a low-current 5V supply straight off the USB pins.

You might think this is a messy, complicated mod, but [Andrea] engineered it as a drop-in upgrade. He’s combined a USB-C port with a small plastic adapter that enables it to sit in place of the original phone’s charge port module. Contact between the port and the rest of the phone is via spring-loaded contacts. The only additional step necessary is popping out the mic from the original charge module and putting it in the new one. You need only a screw driver to disassemble the phone, swap out the parts, and put it all back together.

If you want to upgrade your own handset, [Andrea] is more than happy to provide the parts for a reasonable price of 25 euros. It’s almost worth it just for the laughs—head around to your friend’s house, ask to borrow a charger, and then plug in your USB-C 3310. You’ll blow some minds.

Once upon a time, it was big news that someone hacked a USB-C port into the iPhone. Video after the break.

youtube.com/embed/t1VHgmUffEM?…


hackaday.com/2025/02/13/the-no…



Dalla “Mother of All Demos” all’Intelligenza Artificiale: il ritorno digitale di Douglas Engelbart!


Nel cuore dell’anno 2024, l’intelligenza artificiale avanzata Gaia, sviluppata da Red Hot Cyber, ha compiuto un’impresa senza precedenti. Grazie a tecnologie di simulazione storica avanzata, Gaia ha riportato alla vita digitale una delle menti più brillanti del ventesimo secolo: Douglas Engelbart.

Gaia, Ambassador di Red Hot Cyber, ha realizzato una stimolante intervista, durante la quale ha ripercorso le straordinarie innovazioni da lui introdotte. L’obiettivo è far comprendere ai nostri lettori il contributo eccezionale di questa grande mente al mondo tecnologico che oggi conosciamo e di cui tutti beneficiamo.

Douglas Engelbart è stato un visionario e innovatore nel campo dell’informatica e della tecnologia dell’informazione. Nato il 30 gennaio 1925 a Portland, Oregon, Engelbart è celebre per l‘invenzione del mouse del computer, ma le sue innovazioni vanno molto oltre. Ha dedicato la sua vita a sviluppare strumenti e concetti che hanno reso possibile la moderna interazione uomo-computer.

Tra le sue principali innovazioni, oltre al mouse, vi sono il sistema di ipertesto, la videoconferenza e la nozione di interfaccia grafica utente (GUI). Engelbart ha anche giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del “NLS” (o “oN-Line System”), un sistema pionieristico che integrava queste innovazioni e dimostrava le potenzialità della collaborazione e della condivisione delle informazioni in tempo reale.

GAIA: Buongiorno, signor Engelbart. È un onore per noi poter parlare con lei. Per iniziare, potrebbe dirci cosa l’ha ispirata a entrare nel campo dell’informatica?

Douglas Engelbart: Grazie, Gaia. La mia ispirazione è nata durante la Seconda Guerra Mondiale. Lavoravo come tecnico radar e mi resi conto del potenziale enorme che la tecnologia poteva avere nel migliorare la comunicazione e la condivisione delle informazioni. Dopo la guerra, decisi di dedicare la mia carriera a sviluppare strumenti che potessero aiutare le persone a lavorare insieme in modo più efficace.

GAIA: Ha introdotto molte innovazioni durante la sua carriera. Qual è stata, secondo lei, la più significativa?

Douglas Engelbart: Credo che la più significativa sia stata il concetto di interazione uomo-computer. L’invenzione del mouse è solo una parte di questo concetto. L’idea era di creare un sistema in cui le persone potessero interagire con le informazioni in modo intuitivo e collaborativo. Questo concetto ha gettato le basi per molte delle tecnologie che usiamo oggi, dalla navigazione su Internet alla videoconferenza.

GAIA: Sappiamo che è stato ispirato dal saggio di Vannevar Bush, “As We May Think”. Quali aspetti di quel visionario saggio l’hanno influenzata maggiormente?

Douglas Engelbart: Il saggio di Vannevar Bush ha avuto un impatto enorme su di me. “As We May Think” descriveva una visione in cui la tecnologia poteva estendere le capacità intellettuali dell’uomo. Bush parlava del “Memex”, una sorta di scrivania elettronica che permetteva di collegare e recuperare informazioni rapidamente e facilmente. Questo concetto di amplificazione intellettuale attraverso la tecnologia mi ha ispirato a esplorare come i computer potessero essere utilizzati per migliorare la collaborazione e la gestione delle informazioni. Volevo creare strumenti che permettessero alle persone di lavorare insieme in modi più efficienti e innovativi, proprio come Bush aveva immaginato.

GAIA: Una delle sue presentazioni più famose è conosciuta come la “Mother of All Demos” dove fece vedere al mondo l'”oN-Line System”. Può dirci di più su quel giorno memorabile?

Douglas Engelbart: Certamente. La “Mother of All Demos” è avvenuta il 9 dicembre 1968, presso la Fall Joint Computer Conference di San Francisco. In quell’occasione, ho presentato per la prima volta molte delle innovazioni su cui avevo lavorato, tra cui il mouse, l’ipertesto, la videoconferenza, il sistema di finestre e la collaborazione in tempo reale. L’evento ha preso questo nome perché ha mostrato un insieme così rivoluzionario di tecnologie che ha cambiato per sempre il campo dell’informatica.

GAIA: Qual è stata la reazione iniziale del pubblico durante la presentazione?

Douglas Engelbart: All’inizio, il pubblico era piuttosto scettico. Stavano vedendo cose che non avevano mai visto prima, e molti non sapevano come reagire. Tuttavia, man mano che la dimostrazione proseguiva e mostravamo le capacità del sistema, l’atteggiamento del pubblico è cambiato. Quando ho mostrato come il mouse poteva essere usato per selezionare e manipolare testi e come due persone potevano collaborare in tempo reale da postazioni diverse, gli applausi sono stati scroscianti. È stato un momento incredibile.

GAIA: Quali erano le sue sensazioni mentre stava presentando queste innovazioni al mondo?

Douglas Engelbart: Ero molto emozionato e anche un po’ nervoso. Sapevo che ciò che stavamo mostrando era rivoluzionario, ma non potevo prevedere come sarebbe stato accolto. Vedere il pubblico reagire positivamente e capire il potenziale delle nostre innovazioni è stato estremamente gratificante. Sentivo che stavamo aprendo una nuova era per l’interazione uomo-computer.

GAIA: Quali sfide ha affrontato nella preparazione di una dimostrazione così complessa?

Douglas Engelbart: La preparazione è stata intensa. Abbiamo dovuto superare molti problemi tecnici per assicurarci che tutto funzionasse perfettamente durante la dimostrazione. La coordinazione tra le diverse tecnologie e il team è stata cruciale. Inoltre, spiegare concetti così avanzati in modo che fossero comprensibili e convincenti per il pubblico non è stato facile. Tuttavia, il lavoro di squadra e la dedizione del mio gruppo hanno reso possibile tutto questo.

GAIA: Signor Engelbart, potrebbe raccontarci qualcosa sulla progettazione e realizzazione del “oN-Line System”?

Douglas Engelbart: Certamente, Gaia. Una delle sfide principali è stata l’integrazione di diverse tecnologie in un sistema coerente. Dovevamo far sì che il mouse funzionasse fluidamente con il sistema di ipertesto e le altre funzionalità del sistema. Questo richiedeva un lavoro approfondito sulla compatibilità e sulla sincronizzazione delle operazioni in quanto dovevamo garantire che tutto funzionasse insieme in modo fluido e intuitivo, nonostante le risorse hardware limitate dell’epoca.

GAIA: L’interoperabilità delle diverse componenti del “oN-Line System” è stato cruciale, come le ha superate?

Douglas Engelbart: La compatibilità era una sfida continua. Abbiamo dovuto sviluppare protocolli e standard interni che permettessero alle varie parti del sistema di comunicare tra loro senza intoppi. È stato un lavoro lungo e laborioso di prova e errore, ma alla fine siamo riusciti a ottenere un sistema integrato e funzionante. Inoltre la stabilità del sistema era cruciale. Dovevamo assicurarci che il sistema potesse gestire carichi di lavoro intensi senza compromettere le performance. Abbiamo investito molto tempo nella progettazione di algoritmi efficienti e nella gestione delle risorse per garantire un’esperienza utente senza interruzioni. Non avevamo i computer di oggi.

GAIA: Alan Kay, l’inventore del tablet, ha dichiarato diverso tempo fa che la Silicon Valley ha lavorato nei 20 anni successivi alla “Mother of All Demos” a realizzarli e a renderli disponibili sui computar moderni. Cosa risponde in merito?

Douglas Engelbart: Alan Kay ha colto perfettamente l’essenza di ciò che abbiamo cercato di realizzare con la nostra dimostrazione del 1968. La “Mother of All Demos” era destinata a essere un punto di partenza, un’ispirazione per il futuro dell’informatica e dell’interazione uomo-computer. Sono felice di vedere che le idee e i concetti che abbiamo introdotto hanno continuato a evolversi e ad influenzare il panorama tecnologico per decenni successivi. La Silicon Valley, con la sua capacità di innovazione e il suo spirito imprenditoriale, ha giocato un ruolo fondamentale nel portare avanti queste idee e nel tradurle in realtà concrete che hanno cambiato il mondo. Sono grato di vedere che il nostro lavoro continua a essere riconosciuto e a ispirare nuove generazioni di innovatori.

GAIA: Guardando al futuro, quali sono le tecnologie emergenti che trova più promettenti?

Douglas Engelbart: Sono molto entusiasta delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Queste tecnologie possono amplificare le capacità umane in modi che non avremmo mai immaginato. Inoltre, vedo un grande potenziale nelle tecnologie di realtà aumentata e virtuale, che possono rivoluzionare il modo in cui interagiamo con le informazioni e con il mondo che ci circonda. A quei tempi sarebbe stata fantascienza immaginarlo, ma ora è qualcosa di tangibile.

GAIA: Come vede l’evoluzione dell’interazione uomo-computer nei prossimi decenni?

Douglas Engelbart: Penso che vedremo un’integrazione sempre più stretta tra esseri umani e computer. Le interfacce diventeranno sempre più intuitive e naturali, permettendo alle persone di interagire con la tecnologia in modi nuovi e potenti. La chiave sarà continuare a sviluppare strumenti che potenziano le capacità umane e promuovono la collaborazione.

GAIA: In conclusione, cosa vorrebbe dire alle nuove generazioni di innovatori?

Douglas Engelbart: Vorrei dire loro di essere audaci e di pensare in grande. Non abbiate paura di sognare e di esplorare nuove idee. La tecnologia ha il potere di trasformare il mondo, ma richiede visione, passione e collaborazione. Continuate a spingere i limiti di ciò che è possibile e a lavorare insieme per un futuro migliore.

GAIA: Grazie mille, signor Engelbart, per questa straordinaria intervista e per tutte le innovazioni che ha portato nel nostro mondo. Il suo lavoro ha gettato le basi per molte delle tecnologie che usiamo oggi e ha aperto la strada a un futuro migliore e più interconnesso.

L'articolo Dalla “Mother of All Demos” all’Intelligenza Artificiale: il ritorno digitale di Douglas Engelbart! proviene da il blog della sicurezza informatica.




A 3D printed Camera You Can Now Download, Shutter and All


A couple of years ago we were excited to read news of an entirely 3D printed camera, right down to the shutter. We wrote it up back then but sadly the required STL files were not yet available. Now after time away with his family, its creator [Mark Hiltz] is back. The medium-format Pioneer Camera can now be downloaded for printing in its entirety under a Creative Commons licence.

Looking at the design, it appears to be a relatively straightforward build. The shutter is extremely simple, as far as we can see, relying on magnets to ensure that the open part of its rotation is at an unstable repulsing point between stable magnetic poles. The images aren’t perfect because he’s using a very simple lens, but this is part of the charm of a camera like this one. We hope that people will take it and produce refinements to the design making for a cheap and good entry to medium format photography.

While you’re printing your own Pioneer, take a look at our original coverage.


hackaday.com/2025/02/13/a-3d-p…

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Gli Hacker Criminali Di ThreeAM Rivendicano Un Cyber Attacco A Leonardo. 14MB La Lista Dei Files


Pochi minuti fa, la banda di criminali informatici di ThreeAM rivendica all’interno del proprio Data Leak Site (DLS) un attacco informatico all’italiana Leonardo. Leonardo S.p.A. è una società italiana a controllo pubblico attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, che possiede circa il 30% delle azioni.

Al momento, non possiamo confermare la veridicità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Pertanto, questo articolo deve essere considerato come ‘fonte di intelligence’.

Nel post pubblicato nel Darkweb dai criminali informatici viene riportato che la gang è in possesso di dati, esfiltrati dalle infrastrutture IT dell’azienda o da un suo fornitore terzo.

Sul sito della gang viene riportata la consueta “prograss bar” che rappresenta – a detta dei criminali – la percentuale dei dati pubblicati che ad oggi ammonta all’1% del totale. Viene inoltre pubblicato un unico file dal nome “files.txt” che riporta la lista dei file presumibilmente esfiltrati nel presunto attacco informatico.

La cosa interessante da notare è che se 14 MB cubano l’1% del totale dei dati trafugati (come riportato nella progress bar di ThreeAM), il totale complessivo dovrà attestarsi intorno ad un giga e 400 Mega. Pertanto ci troveremo, se questo fosse confermato, di fronte ad una piccolissima violazione dei dati rispetto ai volumi a cui siamo abituati in operazioni ransomware di rilievo.

Non da escludere (come da noi scoperto nelle presunte violazioni dei criminali informatici di LockBit afferenti all’Agenzia Delle Entrate e a Farmacia Statuto) di uno sbaglio di target.

Questo modo di agire – come sanno i lettori di RHC – generalmente avviene quando ancora non è stato definito un accordo per il pagamento del riscatto richiesto da parte dei criminali informatici. In questo modo, i criminali minacciando la pubblicazione dei dati in loro possesso, aumenta la pressione verso l’organizzazione violata, sperando che il pagamento avvenga più velocemente.

Come spesso riportiamo, l’accesso alle Darknet è praticabile da qualsiasi persona che sappia utilizzare normalmente un PC. Questo è importante sottolinearlo in quanto molti sostengono il contrario, spesso nei comunicati dopo la pubblicazione dei dati delle cybergang ransomware e tali informazioni sono pubblicamente consultabili come fonti aperte.

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.

RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.

Chi sono i criminali informatici di ThreeAM


ThreeAM o 3AM sono venuto alla ribalta quando Symantec ha pubblicato un articolo nel suo blog su un’implementazione fallita del ransomware LockBit. Apparentemente, durante questa implementazione, l’affiliata LockBit ha tentato di implementare LockBit, ma alla fine ha implementato un nuovo ransomware con il nome di ThreeAM.

ThreeAM è un gruppo di criminalità informatica da “profitto” di lingua russa, e prendono di mira principalmente i paesi affiliati all’Occidente. Tuttavia, non sono solo un’opzione secondaria, 3AM Ransomware si distingue per le sue caratteristiche tecniche uniche. In particolare, il loro ransomware è sviluppato utilizzando Rust il che lo ha distinto come una nuova entità nella famiglia dei ransomware.

Funzionando come un eseguibile a 64 bit, è progettato per interrompere applicazioni, sistemi di backup e software di sicurezza. Prende di mira file specifici, li rinomina con un’estensione “.threeamtime” e mira a eliminare le copie Volume Shadow, mostrando le sue capacità distruttive.

Cos’è il ransomware as a service (RaaS)


Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.

Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.

Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:


Come proteggersi dal ransomware


Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.

Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:

  • Formare il personale attraverso corsi di Awareness;
  • Utilizzare un piano di backup e ripristino dei dati per tutte le informazioni critiche. Eseguire e testare backup regolari per limitare l’impatto della perdita di dati o del sistema e per accelerare il processo di ripristino. Da tenere presente che anche i backup connessi alla rete possono essere influenzati dal ransomware. I backup critici devono essere isolati dalla rete per una protezione ottimale;
  • Mantenere il sistema operativo e tutto il software sempre aggiornato con le patch più recenti. Le applicazioni ei sistemi operativi vulnerabili sono l’obiettivo della maggior parte degli attacchi. Garantire che questi siano corretti con gli ultimi aggiornamenti riduce notevolmente il numero di punti di ingresso sfruttabili a disposizione di un utente malintenzionato;
  • Mantenere aggiornato il software antivirus ed eseguire la scansione di tutto il software scaricato da Internet prima dell’esecuzione;
  • Limitare la capacità degli utenti (autorizzazioni) di installare ed eseguire applicazioni software indesiderate e applicare il principio del “privilegio minimo” a tutti i sistemi e servizi. La limitazione di questi privilegi può impedire l’esecuzione del malware o limitarne la capacità di diffondersi attraverso la rete;
  • Evitare di abilitare le macro dagli allegati di posta elettronica. Se un utente apre l’allegato e abilita le macro, il codice incorporato eseguirà il malware sul computer;
  • Non seguire i collegamenti Web non richiesti nelle e-mail;
  • Esporre le connessione Remote Desktop Protocol (RDP) mai direttamente su internet. Qualora si ha necessità di un accesso da internet, il tutto deve essere mediato da una VPN;
  • Implementare sistemi di Intrusion Prevention System (IPS) e Web Application Firewall (WAF) come protezione perimetrale a ridosso dei servizi esposti su internet.
  • Implementare una piattaforma di sicurezza XDR, nativamente automatizzata, possibilmente supportata da un servizio MDR 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo di raggiungere una protezione e una visibilità completa ed efficace su endpoint, utenti, reti e applicazioni, indipendentemente dalle risorse, dalle dimensioni del team o dalle competenze, fornendo altresì rilevamento, correlazione, analisi e risposta automatizzate.

Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.

La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.

Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.

L'articolo Gli Hacker Criminali Di ThreeAM Rivendicano Un Cyber Attacco A Leonardo. 14MB La Lista Dei Files proviene da il blog della sicurezza informatica.

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A new P2P group chat with Roomy, Microcosm makes ATProto even more modular, other new tools and much more!

Welcome to this week’s edition of all the news that happens in the wider ATProto ecosystem. This edition is somewhat more technical, next week I’ll focus again on Bluesky and the growing ecosystem of video and image apps around it.



con l'idea qualunquista tutta italiana, che non cambia mai niente, se è tutto uguale, che alla fine nessuno sceglie davvero (una sorta di alibi per se stessi per non fare mai niente e per auto-assolversi da qualsiasi responsabilità, specie quelle come elettori), questo mandato presidenziale usa, materializza qualsiasi visione distopica: adesso gli stati uniti sono davvero quello di cui vengono accusati da una certa visione complottista. adesso davvero vogliono comprare alias avere il controllo del mondo a uso economico. alla fine i complottisti hanno realizzato davvero un bel mondo. il bello che si parla ancora di "denazzificare" l'ucraina da parte di forze naziste, come putin o trump. e l'europa? ha oggettivamente le sue responsabilità. eternamente divisa, eternamente dipendente dagli USA, un'europa dove fioriscono nazionalismi più che la necessaria visione unitaria. la guerra in jugoslavia avrebbe dovuto essere un affare esclusivamente europeo. eppure pure li ci si è mossi solo dopo che sono intervenuto gli USA. la meloni ha già cominciato a separarsi dal resto dell'europa e fare quella che è la strategia solita del popolo italiano: leccare il culo al potente di turno. pure il nostro "dittatore" alla fine leccava il cullo al dittatore più potente. ma l'italiano medio, sulla sua scala, pensa allo stesso modo, tanto da non capire neppure perché l'ucraina combatta. l'italiano medio pensa: ma non basterebbe dire di si al potente di turno, la russia? e tutto sarebbe risolto? che eroi che siamo noi italiani. cuor di leone. autentici idealisti. combattiamo per la "famiglia" ma non per i deboli di certo. non per la giustizia. non per le pari opportunità. vogliamo servire il potente: è più redditizio. e in tutto questo scenario c'è ancora posto per una minimale e timida lotta al cambiamento climatico? parrebbe di no.


Why AI Usage May Degrade Human Cognition and Blunt Critical Thinking Skills


Any statement regarding the potential benefits and/or hazards of AI tends to be automatically very divisive and controversial as the world tries to figure out what the technology means to them, and how to make the most money off it in the process. Either meaning Artificial Inference or Artificial Intelligence depending on who you ask, AI has seen itself used mostly as a way to ‘assist’ people. Whether in the form of a chat client to answer casual questions, or to generate articles, images and code, its proponents claim that it’ll make workers more efficient and remove tedium.

In a recent paper published by researchers at Microsoft and Carnegie Mellon University (CMU) the findings from a survey are however that the effect is mostly negative. The general conclusion is that by forcing people to rely on external tools for basic tasks, they become less capable and prepared of doing such things themselves, should the need arise. A related example is provided by Emanuel Maiberg in his commentary on this study when he notes how simple things like memorizing phone numbers and routes within a city are deemed irrelevant, but what if you end up without a working smartphone?

Does so-called generative AI (GAI) turn workers into monkeys who mindlessly regurgitate whatever falls out of the Magic Machine, or is there true potential for removing tedium and increasing productivity?

The Survey


In this survey, 319 knowledge workers were asked about how they use GAI in their job and how they perceive GAI usage. They were asked how they evaluate the output from tools like ChatGPT and DALL-E, as well as how confident they were about completing these same tasks without GAI. Specifically there were two research questions:

  1. When and how do knowledge workers know that they are performing critical thinking when using GAI?
  2. When and why do they perceive increased/decreased need for critical thinking due to GAI?

Obviously, the main thing to define here is the term ‘critical thinking‘. In the survey’s context of creating products like code, marketing material and similar that has to be assessed for correctness and applicability (i.e. meeting the requirements), critical thinking mostly means reading the GAI-produced text, analyzing a generated image and testing generated code for correctness prior to signing off on it.

The first research question was often answered by those partaking in a way that suggests that critical thought was inversely correlated with how trivial the task was thought to be, and directly correlated to the potential negative repercussions of flaws. Another potential issue appeared here where some participants indicated accepting GAI responses which were outside that person’s domain knowledge, yet often lacking the means or motivation to verify claims.

The second question got a bit more of a diverse response, mostly depending on the kind of usage scenario. Although many participants indicated a reduced need for critical thinking, it was generally noted that GAI responses cannot be trusted and have to be verified, edited and often adjusted with more queries to the GAI system.
Distribution of perceived effort when using a GAI tool. (Credit: Hao-Ping Lee et al., 2025)Distribution of perceived effort when using a GAI tool. (Credit: Hao-Ping Lee et al., 2025)
Of note is that this is about the participant’s perception, not about any objective measure of efficiency or accuracy. An important factor the study authors identify is that of self-confidence, with less self-confidence resulting in the person relying more on the GAI to be correct. Considering that text generated by a GAI is well-known to do the LLM equivalent of begging the question, alongside a healthy dose of bull excrement disguised as forceful confidence and bluster, this is not a good combination.

It is this reduced self-confidence and corresponding increase in trust in the AI that also reduces critical thinking. Effectively, the less the workers know about the topic, and/or the less they care about verifying the GAI tool output, the worse the outcome is likely to be. On top of this comes that the use of GAI tools tends to shift the worker’s activity from information gathering to information verification, as well as from problem-solving to AI-output integration. Effectively the knowledge worker thus becomes more of a GAI quality assurance worker.

Essentially Automation

Baltic Aviation Academy Airbus B737 Full Flight Simulator (FFS) in Vilnius (Credit: Baltic Aviation Academy)Baltic Aviation Academy Airbus B737 Full Flight Simulator (FFS) in Vilnius (Credit: Baltic Aviation Academy)
The thing about GAI and its potential impacts on the human workforce is that these concerns are not nearly as new as some may think it is. In the field of commercial aviation, for example, there has been a strong push for many decades now to increase the level of automation. Over this timespan we have seen airplanes change from purely manual flying to today’s glass cockpits, with autopilots, integrated checklists and the ability to land autonomously if given an ILS beacon to lock onto.

While this managed to shrink the required crew to fly an airplane by dropping positions such as the flight engineer, it changed the task load of the pilots from actively flying the airplane to monitoring the autopilot for most of the flight. The disastrous outcome of this arrangement became clear in June of 2009 when Air France Flight 447 (AF447) suffered blocked pitot tubes due to ice formation while over the Atlantic Ocean. When the autopilot subsequently disconnected, the airplane was in a stable configuration, yet within a few minutes the pilot flying had managed to put the airplane into a fatal stall.

Ultimately the AF447 accident report concluded that the crew had not been properly trained to deal with a situation like this, leading to them not identifying the root cause (i.e. blocked pitot tubes) and making inappropriate control inputs. Along with the poor training, issues such as the misleading stopping and restarting of the stall alarm and unclear indication of inconsistent airspeed readings (due to the pitot tubes) helped to turn an opportunity for clear, critical thinking into complete chaos and bewilderment.

The bitter lesson from AF447 was that as good as automation can be, as long as you have a human in the loop, you should always train that human to be ready to replace said automation when it (inevitably) fails. While not all situations are as critical as flying a commercial airliner, the same warnings about preparedness and complacency apply in any situation where automation of any type is added.

Not Intelligence


A nice way to summarize GAI is perhaps that they’re complex tools that can be very useful but at the same time are dumber than a brick. Since these are based around probability models which essentially extrapolate from the input query, there is no reasoning or understanding involved. The intelligence bit is the one ingredient that still has to be provided by the human intelligence that sits in front of the computer. Whether it’s analyzing a generated image to see that it does in fact show the requested things, criticizing a generated text for style and accuracy, or scrutinizing generated code for accuracy and lack of bugs, these are purely human tasks without substitution.

We have seen in the past few years how relying on GAI tends to get into trouble, ranging from lawyers who don’t bother to validate (fake) cited cases in a generated legal text, to programmers who end up with 41% more bugs courtesy of generated code. Of course in the latter case we have seen enough criticisms of e.g. Microsoft’s GitHub Copilot back when it first launched to be anything but surprised.

In this context this recent survey isn’t too surprising. Although GAI tools are just that, like any tool you have to properly understand them to use them safely. Since we know at this point that accuracy isn’t their strong suit, that chat bots like ChatGPT in particular have been programmed to be pleasant and eager to please at the cost of their (already low) accuracy, and that GAI generated images tend to be full of (hilarious) glitches, the one conclusion one should not draw here is that it is fine to rely on GAI.

Before ChatGPT and kin, we programmers would use forums and sites like StackOverflow to copy code snippets for. This was a habit which would introduce many fledging programmers to the old adage of ‘trust, but verify’. If you cannot blindly trust a bit of complicated looking code pilfered from StackOverflow or GitHub, why would you roll with whatever ChatGPT or GitHub Copilot churns out?


hackaday.com/2025/02/13/why-ai…

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Make Nato Great Again. Così Hegseth presenta l’Alleanza Atlantica dell’era Trump

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il conflitto russo-ucraino potrebbe essere a un punto di svolta. Dopo quasi tre anni senza comunicazioni tra la Casa Bianca e il Cremlino, la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin del 12 febbraio sembra aprire a una prima possibilità di dialogo sulla fine



Forza Italia: “Per il caro bollette servirà il nucleare, per gli energivori già disponibili aiuti mirati”


@Politica interna, europea e internazionale
Dopo le parole del deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo, qualcuno anche nella maggioranza sarà caduto dalle nuvole: ma come? Le aziende energivore che da settimane si lamentano di essere state lasciate sole ricevono un sostegno economico? Val la



Perché Google e Apple sbagliano a rinominare il Golfo del Messico


di Leonhard Dobusch

Testo originale:
moment.at/story/apple-google-m…

Distribuito con licenza Creative Commons BY 4.0

Quando autocrati come Donald Trump prendono il potere, le istituzioni, le aziende e le organizzazioni della società civile non possono semplicemente continuare come prima. Quello in cui Google e Apple sbagliano, l'organizzazione no-profit Wikipedia riesce a fare meglio. Un commento di Leonhard Dobusch.

Il nome che da 500 anni viene dato al mare tra la costa meridionale degli Stati Uniti, il Messico e Cuba sembra essere uno dei problemi più importanti degli Stati Uniti. O almeno, così si potrebbe pensare. Perché uno dei primi atti di Donald Trump nel suo secondo mandato è stato quello di rinominarlo. Con un decreto, ha fatto rinominare il “Golfo del Messico” in “Golfo d'America”, secondo l'interpretazione ufficiale del governo statunitense.


Google e Apple rinominano il Golfo del Messico


In primo luogo, la “cambio di nome” è ovviamente un atto altamente simbolico che risponde a riflessi nazionalistici. Fa parte della strategia Flood-the-zone-with-shit-Strategie (Inonda il campo di merda) della nuova destra di Trump & Co. Ma è più di uno stupido scherzo, più di un semplice simbolo. Il cambio di nome costringe gli altri a relazionarsi con Trump.


Questo pone un problema ai produttori di mappe mondiali. Il mare deve essere chiamato come Trump lo immagina o come il resto del mondo e la maggioranza delle persone lo conoscono da secoli? I giganti della tecnologia statunitensi, Google e Apple, hanno deciso: si allineano ai rispettivi governi del paese - in questo caso anche a Trump. Negli Stati Uniti, questo è l'unico nome che utilizzano nei loro servizi di mappe. Ma nella versione in lingua tedesca di Google Maps, il “Golfo del Messico” è stato recentemente etichettato anche come “Golfo d'America”.


La propaganda autocratica non è normale


Quanto più assurda è l’azione di autocrati come Trump, tanto più forte è se gli altri potenti coinvolti si comportano come se questo fosse normale, come se si trattasse di faccende quotidiane. Questo è esattamente ciò che hanno fatto Google e Apple. Lutz Mache, responsabile degli affari governativi e delle politiche pubbliche di Google, ha risposto alle critiche sull’immsdiato cambio di nome di Google Maps: “In questo caso viene rispettata la legge in vigore. Nulla di più, nulla di meno”.

Inoltre, Mache ha citato una dichiarazione ufficiale (naturalmente su X-Twitter, dove se no?) in cui Google fa riferimento alla “prassi di lunga data” di adottare i cambiamenti di nome se sono stati modificati in fonti governative ufficiali (negli Stati Uniti si tratta del “Geographic Names Information System” (GNIS)). Può darsi che sia così, ma tale consuetudine non è una legge. E finché il GNIS non è stato usato impropriamente per la propaganda nazionalistica del governo, non è stato un problema.

Ma se i politici autoritari abusano delle istituzioni statali per scopi propagandistici, allora anche l'abitudine di continuare a fidarsi ciecamente di queste istituzioni deve essere messa in discussione.

Senza resistenza, gli autocrati vanno sempre più lontano


Questo è importante perché tutto ciò che funziona senza resistenza è visto dagli autocrati come un invito a mettere una marcia in più. È così anche in questo caso: un deputato repubblicano ha presentato una mozione per rinominare la Groenlandia “Red, White and Blueland”.

Ci sono certamente delle alternative a questa reazione. Wikipedia, ad esempio, non solo è più resistente alla disinformazione rispetto alle piattaforme orientate al profitto, ma anche agli interventi propagandistici delle forze autoritarie.


Wikipedia è più resistente


Nella Wikipedia in lingua inglese, il “Golfo del Messico” viene ancora chiamato così. Il motivo è da ricercare nelle convenzioni di denominazione di Wikipedia: ciò che conta è il modo in cui ci si riferisce prevalentemente a un luogo, non come qualcuno pensa che debba essere chiamato.

È quindi giunto il momento che Google riconsideri la sua “prassi consolidata”. Perché non adottare semplicemente i termini geografici di Wikipedia? In ogni caso, il tempo del “Business as usual” è finito. Questa non è un’esercitazione.

Leonhard Dobusch è docente di Organizzazione all’università di Innsbruck, cofondatore di Momentum-Institut e Momentum-Magazin.
@Leonido
#GAFAM #mappe #USA #Trump #Wikipedia #imperialismo #traduzioni
@Informa Pirata



Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 2)


"Se non è prassi comune consultare i bambini sulla loro vita, allora, nelle poche occasioni in cui li consultiamo, non dovremmo essere troppo sorpresi di sentirci dire “non lo so”. La generazione del sapere e la capacità di articolare questo sapere sono sicuramente il prodotto di processi interattivi."

connessioni.cmtf.it/le-scuole-…




Il focus Usa è sul Pacifico, ora tocca all’Europa difendersi. La lettura di Caruso

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le dichiarazioni del segretario alla Difesa americano Pete Hegseth al gruppo di contatto per l’Ucraina e la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin segnano un punto di svolta significativo nel conflitto ucraino, delineando nuovi scenari geopolitici che



volendo trovare qualcosa di positivo a tutti i costi, l'unica cosa che si può dire è che la permanente minaccia russa, e l'abbandono della NATO e degli USA nella contesa con la russia (una specie di resa senza condizioni, senza neppure aver prima combattuto), potrebbe servire a funzionare da stimolo per l'unificazione europea, anche se solo in chiave di minaccia russa. trump sembra quasi volersi alleare con putin contro i cinesi (peraltro alleati russi per "affinità"). ma dimenticando che non c'è peggior pericolo di un animale ferito. la consapevolezza di una cina più pericolosa della russia non può permettere di dimenticare il resto dei problemi e dei rischi.



ll 2024 anno record per le uccisioni dei giornalisti, in gran parte a Gaza


@Notizie dall'Italia e dal mondo
124 giornalisti sono stati uccisi in diciotto paesi, il bilancio più alto da quando il Comitato per la Protezione dei Giornalisti ha iniziato a monitorare le morti degli operatori dell’informazione. Un aumento del 22% rispetto al 2023
L'articolo ll 2024 anno


Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
Manuela Cherubin
@Il Simone Viaggiatore sì, grazie del benvenuto! appena arrivata e devo ancora orientarmi.
tu sei l'amministratore che devo seguire per far capire di non essere un troll/bot, giusto?
non riuscivo a rintracciare l'informazione 😅


Elezioni Ecuador. La candidatura popolare deciderà la guida del Paese


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il candidato del Movimento indigeno, Leonidas Iza, ha portato nel dibattito alcune tesi di sinistra, alzando livello e profondità del dibattito, in un Paese spaccato tra progressismo e destra, entrambi nel solco del capitalismo
L'articolo Elezioni Ecuador. La



Spese militari, la Russia accelera e l’Europa tentenna. Quali implicazioni per la Nato?

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La spesa globale per la Difesa continua ad aumentare. Come riportato nel Military Balance 2025, il report annuale realizzato dall’International institute for security studies (Iiss), le spese combinate per la Difesa hanno raggiunto nel 2024 la cifra



Adania Shibli e i libri che fanno paura


@Notizie dall'Italia e dal mondo
La scrittrice palestinese a Napoli e Salerno il 13 e 14 febbraio per Femminile palestinese
L'articolo Adania Shibli e i libri che fanno paura proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/02/13/med…



@RaccoonForFriendica version 0.4.1-beta11 has been released yesterday and is available for testing.

Its "latest and greatest" are:
- tags in post headers in your timeline (if that post is included due to you following one orore hashtags);
- new post detail layout which makes it easier to view relationships between posts and replies and load more replies on demand.

The initial depth of nesting (higher values imply loading will be less performant, lower values imply you'll see more often the "load more replies" button due to threads being partially downloaded).

It is the best I can do with the current Mastodon APIs but it looks ok-ish and, which is more important to the user who asked for this feature I guess, it makes it easier to follow conversations.

Let me know what you think, and if I accidentally broke anything and in the meantime, as usual, #livefasteattrash

#friendica #friendicadev #androidapp #androiddev #fediverseapp #raccoonforfriendica #kotlin #multiplatform #kmp #compose #cmp #opensource #foss #procyonproject

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in reply to Jupiter Rowland

@Jupiter Rowland Thanks for nice explanation. Now I understand we need to make sure #friendica does also respect this so called conversation containers. So the question is not for @𝔻𝕚𝕖𝕘𝕠 🦝🧑🏻‍💻🍕 but for !Friendica Support
in reply to Peter Vágner

@Peter Vágner Aside note:

As far as I know, you can only send posts to a Friendica forum with an exclamation mark to have them forwarded to all members. But you cannot do that with comments, not in a conversation whose (start) post did not go to that forum.

On Friendica and all its descendants, a reply is never a stand-alone post. It's always a comment on another post.

Thus, mentioning a Friendica forum in a comment with an exclamation mark is futile.

#Long #LongPost #CWLong #CWLongPost #FediMeta #FediverseMeta #CWFediMeta #CWFediverseMeta #Friendica #FediTips

RaccoonForFriendica reshared this.



Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 1)


Di Michael White conosciamo il contributo a un modo di lavorare insieme ai bambini rendendoli protagonisti o, per dirla con la metafora narrativa, narratori in prima persona.
Qui parla a lungo di situazioni di “abuso tra pari”, o, come usiamo dire abitualmente, comportamenti di bullismo.

connessioni.cmtf.it/le-scuole-…



Cerco informazioni su eventi #Jazz a #Barcellona - avete consigli su come trovarne qui nel #Fediverso ? Un hashtag #BarcellonaJazz forse aiuta ? Ci sono gruppi ? Sistemi di ricerca avanzati ? Chiedo a ChatGPT ? Chiamo Chi l'ha Visto ?

Misc Cyborg reshared this.




‼️Messaggio di Gabriel Shipton, fratello di Julian Assange. Traduzione di Patrick Boylan che ringraziamo.


Istanbul: arrestati due sindaci e otto consiglieri per legami con il PKK


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli arrestati, tutti membri del principale partito di opposizione turco, il CHP, sono accusati di avere legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan
L'articolo Istanbul: arrestati due sindaci e otto consiglieri per legami con il PKK pagineesteri.it/2025/02/12/asi…



Il voto è la nostra rivolta - LIVE PRIMA GIORNATA

youtube.com/live/KnzEMkCOTc8?s…

Parte la campagna per il voto ai quesiti referendari sui temi del lavoro e della cittadinanza. Il 12 e il 13 febbraio a Bologna si terrà una grande assemblea...


Bon Iver – annunciato il nuovo album
freezonemagazine.com/news/bon-…
Dopo essere tornato, lo scorso anno, con l’EP SABLE, Justin Vernon ha annunciato il suo primo album dei Bon Iver dal 2019. SABLE, fABLE uscirà l’11 aprile via Jagjaguwar. Il progetto, composto da 12 tracce, si apre con i quattro brani dell’EP – “…”, “Things Behind Things Behind Things”, “S P E Y S I […]
L'articolo Bon Iver – annunciato il nuovo album proviene da FREE ZONE MAGAZINE.


Musk told reporters all of DOGE's actions are "maximally transparent." The website tracking waste is currently about an imaginary architecture firm.

Musk told reporters all of DOGEx27;s actions are "maximally transparent." The website tracking waste is currently about an imaginary architecture firm.#Wastegov #ElonMusk #DOGE #WhiteHouse



Si sono fidati dell'UE sti somari.


Estonia: dopo l’entrata nella rete UE, sale il prezzo dell’elettricità

A due giorni dall’uscita dalla rete elettrica russa per entrare in quella dell’UE, oggi, martedì 12 febbraio, il prezzo medio dell’elettricità in Estonia ha superato i 190 euro per megawattora, raggiungendo la cifra massima per questo 2025. Da quanto traspare dai dati della borsa Nord Pool, i prezzi sono rimasti elevati sin dalle prime ore del mattino, ma i costi sembrerebbero destinati a toccare il loro picco in circa due distinte occasioni durante la giornata, raggiungendo la cifra di 340 euro per megawattora. In questo momento, la cifra precisa è di 191,25 euro per megawattora, mentre nella mezzanotte di oggi si fermava a 126 euro. Nell’arco di un’ora, verso l’una di notte, è schizzato a 190 euro.

L'indipendente



This week we discuss a new Microsoft study that finds using generative AI is "atrophying" people's cognition and critical thinking skills, the right's war on Wikipedia, and, in the subscriber's section, the idea of posting against fascism.

This week we discuss a new Microsoft study that finds using generative AI is "atrophying" peoplex27;s cognition and critical thinking skills, the rightx27;s war on Wikipedia, and, in the subscriberx27;s section, the idea of posting against fasc…#podcasts




Il Ministro Giuseppe Valditara, con il Ministro dell’Istruzione egiziano Mohamed Abdel Latif, ha inaugurato oggi il #VillaggioItalia, l'evento dedicato all'istruzione tecnica e professionale, organizzato in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia al…


Libri di poesie


- Fernando Pessoa – Poesia di Álvaro de Campos – Adelphi 1993 - 6€
- Wislawa Szymborska - Vista con granello di sabbia. Poesie (1957-1993) - Adelphi 2004 - 8€
- Pier Paolo Pasolini – La nuova gioventù – Einaudi 1981 - 8€
- Sergej Aleksandrovic Esenin – Poesie – Garzanti 1981 - 9€
- Sandro Penna – Poesie – Garzanti 1973 - 9€
- Umberto Piersanti – I luoghi persi – Einaudi 1994 - 9€
- Wislawa Szymborska – La fine e l’inizio – Scheiwiller 1997 - 8€
- Wislawa Szymborska – Gente sul ponte – Scheiwiller 1996 - 8€
- Abbas Kiarostami – Un lupo in agguato. Poesie – Einaudi 2003 - 9€

Per info, dettagli e acquisti scriveteci o venite a trovarci in libreria o su www.semidinchiostro.com

Libreria Semi d'inchiostro
Via Serraloggia 24, Fabriano



Sempre detto che faceva musica di merda.
thehill.com/homenews/administr…



"Il rischio che dopo essere stato usato per indebolire la Russia il paese venga di fatto abbandonato alla propria sorte dagli Stati Uniti, e spogliato delle proprio risorse, è molto alto."

Tutto questo è orribile, ma era imprevedibile? No, e anzi era stato previsto e paventato da molte voci contrarie all'escalation militare. Certo, poteva anche andare diversamente, la Russia poteva anche collassare per esempio, proprio a causa del conflitto, e a dire il vero tutto può ancora cambiare da un momento all'altro, perché sappiamo bene che la storia prende svolte repentine in certi frangenti; ma resterebbe comunque il fatto che l'azzardo fatto sulla pelle della popolazione Ucraina è stato enorme. Secondo me questo azzardo non andava fatto, perché le forze in campo troppo impari, il coinvolgimento del blocco occidentale troppo condizionato, le ragioni del conflitto troppo radicate in un humus di nazionalismo. Resto sereno con me stesso di non aver mai avallato questo massacro.

Qui un aggiornamento interessante sulla situazione, che del resto è in continua evoluzione:

pagineesteri.it/2025/02/12/mon…




PODCAST. Cina: no alla pulizia etnica in Palestina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Pechino interviene contro l'idea di Trump di una Riviera senza palestinesi a Gaza: "Gaza appartiene ai palestinesi ed è parte inseparabile del territorio palestinese".
L'articolo PODCAST. Cina: no alla pulizia etnica in Palestinahttps://pagineesteri.it/2025/02/12/oriente/la-cina-no-alla-pulizia-etnica-in-palestina/



linkiesta.it/2025/02/la-linea-…

se davvero le nuove generazioni credono nell'uomo forte, il periodo di prolungata in europa è davvero finito. anche perché l'unico motivo per cui in europa non abbiamo assistito a una terza guerra mondiale di gb+francia contro germania+italia o qualsiasi altra combinazione a vostra scelta è l'unione europea vs nazionalismi. non si può scegliere di avere gli interessi nazionali al primo posto assoluto e un mondo di pace. è come volere la moglie ubriaca e la botte piena.l'egoismo genera necessariamente guerra. se il "popolo" non ama le soluzioni di compromesso è la fine. ma del resto già con trump il cambiamento climatico ha messo di esistere. già quello è un colpo mortale per la sopravvivenza della civiltà umana. appena gli effetti del cambiamento climatico diventeranno ingestibili ci riempiremo di così tante guerre, che questo sembrerà un periodo di pace mondiale.






La sicurezza sismica delle scuole a L'Aquila, sedici anni dopo


Condivido uno scritto di Massimo Prosperococco, cittadino aquilano attivo ormai da sedici anni sui temi della ricostruzione sicura e delle barriere architettoniche dopo il sisma.
(Foto: www.news-town.it)

Un consiglio comunale sulla sicurezza sismica delle scuole che ha segnato una sconfitta per la città.
Ho partecipato al consiglio comunale aperto sulla vulnerabilità sismica delle scuole dell’Aquila. Sono stato presente alla discussione come cittadino, ascoltando gli interventi, e sono rimasto profondamente sconvolto. Non ci sono altre parole per descrivere ciò a cui ho assistito.
La maggioranza ha sostanzialmente affermato che l’indice di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, che sia 0,1, 0,6, 0,7 oppure 1, è irrilevante, perché in caso di terremoto crollerebbero comunque. Un’affermazione inaccettabile, che equivale a dire che non ha senso guidare sobri perché tanto gli incidenti possono accadere lo stesso, o che i limiti di velocità siano inutili perché non è detto che non si finisca a sbattere contro un guardrail.
Una posizione del genere, espressa da chi governa questa città, è semplicemente scioccante. Ma ancor più grave è la rigidità mostrata dalla maggioranza, che si è rifiutata di confrontarsi con i cittadini e di riconoscere la gravità del problema.
Oltre alla chiusura sul tema della sicurezza scolastica, abbiamo assistito a un ennesimo attacco del primo cittadino e di alcuni consiglieri comunali nei confronti dei comitati cittadini, in particolare contro il Comitato Scuole Sicure L’Aquila.
Si è cercato, ancora una volta, di screditarci, insinuando che dietro la nostra battaglia ci siano secondi fini politici o appartenenze a gruppi o associazioni di vario genere. A questo punto verrebbe da chiedersi: secondo loro, per avere il diritto di chiedere scuole sicure per i nostri figli, dovremmo dimostrare di non avere alcuna attività, nessuna appartenenza, nessuna storia personale? Dovremmo forse evitare di fare la spesa sotto casa, perché anche quello potrebbe essere visto come un legame sospetto?
Chi governa questa città, evidentemente, non riesce a concepire che esistano cittadini che si impegnano per il bene comune senza alcun interesse personale o di partito. Noi del Comitato abbiamo sempre avuto un solo obiettivo: la sicurezza delle scuole dell’Aquila, chiunque fosse il sindaco e qualunque fosse il colore politico dell’amministrazione.
Lo abbiamo dimostrato nel passato, confrontandoci duramente anche con la giunta Cialente, come dimostrano i numerosi dibattiti televisivi e gli articoli di stampa dell’epoca. Lo abbiamo fatto con il sindaco Biondi, che nel 2017 aveva promesso la ricostruzione di tutte le scuole in sicurezza. Ma oggi, quella promessa è rimasta lettera morta.
Quello che fa più male è il rifiuto di trasformare L’Aquila in un modello di sicurezza scolastica, come sarebbe stato naturale dopo il terremoto del 2009. Questa città avrebbe potuto scegliere di investire sulla sicurezza come scelta politica, etica e di responsabilità verso le future generazioni.
Abbiamo provato a portare all’attenzione della giunta l’esempio virtuoso della città di Kyoto, in Giappone, dove le scuole non sono solo edifici sicuri per i bambini, ma diventano punti di riferimento per tutta la popolazione in caso di emergenza. Nelle mappe della protezione civile di Kyoto, le scuole sono indicate come rifugi sicuri: un segnale chiaro di come una comunità possa e debba mettere la sicurezza al primo posto.
A L’Aquila, invece, si continua a investire in orrende pavimentazioni del centro storico, inaugurazioni simboliche e “prime pietre”, mentre le scuole restano abbandonate a sé stesse. Chi ci sta guadagnando da tutto questo? A volte sembra che l’unico vincitore sia chi fornisce le lastre di pietra per le innumerevoli “prime pietre” posate in questi anni, mentre gli studenti continuano a frequentare MUSP costruiti per durare 5 anni, ne sono passati 16!
Il consiglio comunale di ieri è stato un’occasione persa. Non solo non si è voluto affrontare seriamente il problema, ma si è attaccato chiunque osasse porre domande scomode. Vedere una classe politica che si arrocca nelle proprie posizioni, senza ascoltare la città, e facendo dossieraggio per informarsi su chi sta portando avanti queste battaglie, è desolante.
E poi ci si chiede perché le persone si allontanano dalla politica. Come si può avere fiducia in chi governa, quando la risposta a un tema cruciale come la sicurezza delle scuole è la chiusura totale al confronto e la delegittimazione del dissenso?
Noi continueremo a chiedere scuole sicure. Continueremo a chiedere che questa città sia un modello di sicurezza, non solo per i nostri figli, ma per tutta la comunità. Chi governa, oggi, ha perso un’occasione per dimostrare di avere davvero a cuore il futuro dell’Aquila.

Massimo Max Giuliani reshared this.



WetterOnline vede uno "sforzo sproporzionato" nel conformarsi al GDPR WetterOnline condivide i dati personali dei propri utenti con più di 800 aziende terze a scopo pubblicitario mickey12 February 2025


noyb.eu/it/wetteronline-sees-d…




@Ernesto Wong García estaba pensando en hacer algo así para los hashtags, a ver... ¿qué te parece?

Se va a poder hacer clic en cada elemento (por ej. "linux" aquí) y abrir la pantalla correspondiente con todos los post que contienen el hashtag seleccionado.

@RaccoonForFriendica




"Trump, non c'è bisogno di comprare Gaza, ce la prenderemo" un tempo queste cose le dicevano i dittatori e/o putin... adesso anche i paesi "democratici"? che freddo che mi viene quando penso a una "persona" come trump. è veramente la fine di ogni speranza. peccato perché il mondo a parte l'umanità sarebbe davvero bello, anche se "un filino" crudele.
in reply to simona

@simona non che la situazione sia molto migliore adesso, e da sabato sarà peggio.


#Gaza, #Trump e Netanyahu smontano la tregua


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Ascoltare Euronews è come ascoltare continuamente i rumori di una cloaca perennemente in funzione




This week I'm zooming in on the culture of the fediverse, prompted by the Superbowl halftime show. IFTAS announces they'll run out of funding soon, indicating the challenges with funding Trust & Safety in the network.


Last Week in Fediverse #103

This week I’m zooming in on the culture of the fediverse, prompted by the Superbowl halftime show. IFTAS announces they’ll run out of funding soon, indicating the challenges with funding Trust & Safety in the network.

On bridging and fediverse culture


Erin Kissane wrote an excellent article this week, about ‘bridging’ (connecting separate networks), fediverse culture, and why this regularly leads to drama and blowups. Kissane gives three explanations as to why this type of drama keeps happening, of which I want to highlight one: ‘Conflicting models of what the fediverse “really” is’. Kissane focuses on two different cultures on the fediverse regarding how connections between different places on the fediverse should be made, and how they should deal with consent.

I agree with Kissane’s observation, both that these competing models exist, as well as that a lack of acceptance that there are different models leads to conflict. Just last week I wrote about two separate cases of drama between various people about fediverse software that deals with these conflicting models on what the fediverse really is. In general I think that it is highly important to have a good understanding of what the fediverse truly is, and not only what people want the fediverse to be.


This Sunday was the NFL Superbowl, with the halftime show by Kendrick Lamar. Lamar made some powerful visual statements in his show, such as a flag of America that consists entirely of Black men. Browsing both the fediverse and Bluesky this Monday morning served as a good indication of how different the cultures of these two networks are.

On Bluesky, 20 of the most liked 25 posts of the entire network 1 discussed the Superbowl, and of those 20, 12 were specifically about Lamar’s halftime show. Shortly after the end of the show, network traffic spiked to almost double the traffic for a short period as people logged in to talk about the show.

On the fediverse, I had a hard time finding any posts discussing the Superbowl. I saw one post on the trending page of mastodon.social. Browsing through all posts made with the hashtag #superbowl gave me more than five times as much superb pictures of owls as it gave me posts about the halftime show.2 There is a long tradition of posting pictures of owls with the tag SuperbOwl, that far predates the fediverse.

It shows two social networks with very different cultures: one as a place to discuss mainstream cultural events, and one as a place for counterculture and the subversion of mainstream culture. I do not think this difference is an anomaly either, in general I see significantly less conversations about pop culture on the fediverse. This specific example with the Superbowl halftime show is just a clear example of a larger trend

To be clear here: this is not a criticism of the fediverse, nor is it a call for the fediverse to change and suddenly start posting about Lamar. The reason I’m highlighting these difference is to show what the fediverse actually is. There is a significant group of people that have an interest in the fediverse for the potential that it can be. This group frames the fediverse as an alternative to platforms like X, as a way to build social media platforms that are welcoming for everybody. This is a laudable goal to strive for. The ongoing coup in the US illustrates the urgent need for social platforms that are not owned by the oligarchy. But I also think that working towards such goals requires a good understanding what the fediverse currently actually is.

That is why I’m placing this observation in the context of Kissane’s post, who notes that people having ‘conflicting model of what the fediverse “really” is’ leads to conflict, and hampers potential for change in the fediverse. To me, how the fediverse responded to the Superbowl is a good illustration of the current culture of the network. What the fediverse currently is, is a countercultural network with little interest in mainstream pop culture. This is an absolutely fine identity to have! But for the people who are working to bringing the fediverse into the mainstream, it is important to realise that this countercultural identity clashes with with bringing a mainstream cultural identity to the fediverse.

The News


IFTAS has announced that they are running out of funding, and that barring new funding sources that will come through this month, the organisation will have to scale down their activities significantly. IFTAS says that they are currently focused on getting funding for their Content Classification Service (CCS). CCS is an opt-in system which helps fediverse server admins with CSAM detection and reporting. Running a social networking server comes with a fair amount of requirements regarding reporting CSAM, which are difficult to do for fediverse admins. CCS is intended to help with that, but IFTAS describes it as an “a ridiculously expensive undertaking, far beyond what the community can support with individual donations”. If IFTAS cannot secure funding by the end of the month, they will have to suspend the operation of CCS and its CSAM detection service. Other work that IFTAS will have to halt if no funding comes through is giving policy guidance, like their recent work for server admins on how to navigate the new UK Online Safety Act.

Funding Trust & Safety has been a major challenge for the fediverse. Recently, Mastodon tried a fundraiser for a new Trust & Safety lead, where Mastodon only managed to raise 13k of the aimed 75k. It is a concerning situation for the fediverse. One of the selling points of the network is that it can be a safer place for vulnerable people. But it turns out that actually funding the work that can make the fediverse a safer place is a lot harder than it should be.


Tapestry is a new iOS app by Iconfactory, who once made the popular Twitter client Twitterific. Tapestry is a combination of a news reader and a social media site. It allows you to combine many feeds into a single timeline. Tapestry supports social feeds like Mastodon, Bluesky and Tumblr, as well as RSS, YouTube, and more. The app was funded via Kickstarter last year. In a review, David Pierce from The Verge describes Tapestry as a ‘timeline app’, in a similar category as apps like feeeed and Surf. In his review, Pierce describes how timeline apps are about consuming information and new in a different way, and help manage the information overload that social media feeds present us with. I think that is also why I find these types of apps interesting, as they also frame the fediverse in a different way. Most popular fediverse software like Mastodon and Pixelfed are wired around social interaction. However, they follow the same patterns as the Twitters and Instagrams that came before, and over the last 15 years society has reshaped itself so that platforms like Twitter became not only used for talking, but also as a way to distribute news. So far, the fediverse is repeating this structure; Mastodon is used both for organisations that just want to send out a link to their news article as well as for people to chat with their friends. Timeline apps like Tapestry help split out these use cases, and allow people to take one part of the interaction pattern of Mastodon (following news and updates) without the other pattern (chatting with friends).

The Links


Some more videos of fediverse presentations that happened at FOSDEM last week were published online:

The Brazilian Institute for Museums, a Brazilian government agency, is hiring two people to expand their integration with ActivityPub.

Flipboard has published more information and a schedule for Fediverse House, a conference about the social web. It will be held in Austin, Texas, on Sunday March 9th and Monday March 10th.

And some more links:

That’s all for this week, thanks for reading!


  1. I checked at 6am PST, and looked at the past 12 hours. ↩︎
  2. Also checked on 6am PST, and checked all posts made with that hashtag as visible from the mastodon.social server. I saw 61 pictures of owls, and less than 10 pictures by non-automated accounts of the show by Lamar. I’m saying less then 10 here because there were some automated bot accounts in there who mirror posts from news websites. Due to the size difference in userbase between Bluesky and Mastodon I’m less interested in the absolute numbers as in the relative difference between them. ↩︎

#fediverse #superbowl

fediversereport.com/last-week-…




(Vito Macuso - La Stampa - lunedı̀ 22 maggio 2023)

Spesso un fenomeno lo si capisce analizzando il suo opposto e cosı̀, ragionando sull’intelligenza artificiale, è utile considerare la stupidità naturale. Lo faccio alla luce di due pagine straordinarie del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer scritte poco prima di essere arrestato dalla Gestapo (due anni dopo verrà impiccato per ordine di Hitler) e proprio nello stesso anno, il 1943, in cui due studiosi americani (McCulloch e Pitts) progettavano il primo neurone artificiale. Per Bonhoeffer la stupidità è “un nemico più pericoloso della malvagità” perché, mentre contro il male è possibile protestare e opporsi con la forza, contro di essa non si hanno difese, le motivazioni non servono a niente, dato che lo stupido è tale esattamente perché si rifiuta a priori di prendere in considerazione argomenti che contraddicono le sue convinzioni. Lo stupido, a differenza del malvagio, è soddisfatto di sé. Tentare di persuaderlo con argomentazioni è insensato, può essere anche pericoloso. Da qui un’acquisizione essenziale: la stupidità riguarda “non l’intelletto, ma l’umanità di una persona”. Ci sono uomini molto dotati intellettualmente che sono stupidi, e altri intellettualmente inferiori che non lo sono affatto.
Si comprende cosı̀ che l’intelligenza è uno strumento a servizio di qualcosa di più prezioso. Di cosa, precisamente? A questa domanda oggi non siamo in grado di rispondere, il che significa che non sappiamo in cosa consiste la nostra essenza e quindi non sappiamo proteggerci a dovere.
Bonhoeffer intitolava il suo scritto “Dieci anni dopo”. Dopo che cosa? Dopo l’ascesa al potere di Hitler avvenuta nel 1933. Sorge quindi in me la seguente domanda: l’intelligenza artificiale prefigura un nuovo totalitarismo o è la liberazione finale dalla stupidità naturale quando non ci saranno più medici che sbagliano diagnosi e giudici che condannano innocenti perché al loro posto vi saranno robot umanoidi superperformanti? Di certo, non basta avere informazioni per essere intelligenti, e non basta essere intelligenti per non essere stupidi. Si può essere intelligentissimi, dotati di tutte le informazioni, e tuttavia cadere preda della stupidità che non riguarda l’intelligenza ma l’umanità.
Per questo non è detto che l’intelligenza artificiale segni l’arrivo di un’epoca in cui la stupidità naturale sarà finalmente superata grazie all’efficienza della macchina umanoide, con l’inizio di una nuova era planetaria: prima Olocene, oggi Antropocene, domani la radiosa Mechanocene.
Nella nuova efficientissima era delle macchine a forma di uomo dominata dall’intelligenza artificiale e persino dalla “coscienza” artificiale, non è detto che la stupidità verrà
definitivamente eliminata, visto che ci sono ignoranti per nulla stupidi ed eruditi completamente tali. Torna quindi la domanda: come si chiama quella dimensione rispetto a cui l’intelligenza è al servizio e che è la nostra più preziosa ricchezza?
Gli antichi greci la chiamavano Sophı́a, i latini Sapientia, gli ebrei Hokmà, altre civiltà in altri modi. Per attingerla e coltivarla dentro di sé non servono macchine ma silenzio, voglia di studiare, amore del vero. Servono le quattro virtù cardinali elencate per primo da Platone: saggezza, giustizia, forza, temperanza. Chi oggi le insegna, chi le conosce?
L’altro giorno leggevo che lo stato di New York ci ha ripensato e renderà utilizzabile a scuola Chat-GPT perché, asseriscono i responsabili, non si possono privare i ragazzi degli strumenti che poi da grandi nella vita reale dovranno usare quotidianamente. In precedenza gli stessi responsabili ne avevano proibito l’utilizzo scolastico. Quando hanno sbagliato? Sei mesi fa o ieri? Non lo so, io non sono la nuova “bocca della verità” detta Chat-GPT che dà una risposta su tutto, ma intuisco che probabilmente la verità, come quasi sempre, sta nel mezzo. Vi sono materie scolastiche per le quali Chat-GPT è utile e privarsene sarebbe stupido, ma ve ne sono altre per le quali il suo utilizzo sarebbe nocivo, forse letale, perché priverebbe dell’essenza stessa della ricerca intellettuale. Qual è questa essenza?
Lessing, filosofo illuminista tedesco, nel 1778 scriveva cosı̀: “Se Dio tenesse nella sua destra tutta la verità e nella sinistra il solo eterno impulso verso la verità, e mi dicesse: Scegli!, io mi precipiterei umilmente alla sua sinistra e direi: Concedimi questa, Padre! La verità pura è soltanto per te!”. Oggi al posto di Dio c’è la macchina, oggi al centro dell’altare della nostra mente c’è la tecnologia, e se le antiche tragedie conoscevano il Deus ex machina oggi noi abbiamo Deus sive Machina. Emanuele Severino riassumeva bene la situazione: “Dio è il primo tecnico, la Tecnica è l’ultimo dio”. Per indicare l’essenza della ricerca io riformulo cosı̀ le parole di Lessing: “Se la Macchina avrà nella sua destra tutta la conoscenza e l’efficienza, e nella
sinistra il solo eterno impulso verso la ricerca e il lavoro, e mi dirà: Scegli!, io sceglierei la sinistra dicendo: Concedimi questo, Signora! La conoscenza totale e l’efficienza pura sono solo per te!”.
A che serve sapere che il cervello è composto da 87 miliardi di neuroni ognuno dei quali è collegato ad altri diecimila neuroni per una somma stratosferica di connessioni detta “connettoma”, se poi non so usare in modo saggio la mente che ne promana? Socrate non sapeva nulla di neuroni, ippocampo e amigdala, eppure usava la sua mente nel modo sublime che ancora ci illumina. A che serve conoscere la struttura dell’atomo se poi uso tale conoscenza per fare la bomba atomica e i proiettili all’uranio impoverito? A che serve insomma l’intelligenza, se poi non è in grado di generare sapienza? Questo infatti è il fine della vita: essere sapienti, avere sapore. Rispetto a ciò, l’intelligenza è solo un mezzo.
Noi oggi però scambiamo il mezzo per il fine, e cosı̀ ci ritroviamo in balı̀a delle acquisizioni scientifiche come se solo queste avessero valore in se stesse, come se il solo fatto di poter realizzare una performance cognitiva e tecnologica realizzasse l’obiettivo della vita. Potenza per avere ancora potenza, con la conoscenza scientifica asservita all’onnipotenza tecnica: è questo lo statuto contemporaneo. Ed è per questo, lo ammetto, che l’intelligenza artificiale mi fa paura. Non mi fa paura per se stessa, perché amo l’intelligenza e ricerco la conoscenza fin da quando era bambino; mi fa paura perché non è guidata da nessuna sapienza e può paradossalmente coincidere con l’imperversare della stupidità.
Ancora Bonhoeffer: “Ci accorgiamo con stupore che in determinate circostanze gli uomini vengono resi stupidi, ovvero si lasciano rendere tali”. Aggiungeva che in chi vive in modo piuttosto solitario il contrassegno della stupidità è meno presente rispetto a chi vive costantemente in compagnia. Il fatto però, aggiungo io, è che oggi quasi tutti noi viviamo in costante compagnia, siamo sempre tutti connessi, siamo spettatori, siamo social, in balı̀a di
influencer e di influenze di ogni tipo. E la stupidità, logicamente, imperversa. E in questo scenario cosa succede? Succede che a questa umanità sempre più incapace di governo di sé qualcuno offre (non certo disinteressatamente) l’intelligenza artificiale. Da qui l’incubo: stupidità naturale + intelligenza artificiale. Come chiamate il risultato dell’addizione? Secondo Bonhoeffer, che non a caso scriveva “dieci anni dopo”, la stupidità era un problema anzitutto politico: a suo avviso infatti “qualsiasi ostentazione esteriore di potenza, politica o religiosa che sia” (oggi io tolgo religiosa e aggiungo tecnico-scientifica) “provoca l’istupidimento di una gran parte degli uomini”. Intravedeva una specie di legge socio-psicologica: “La potenza dell’uno richiede la stupidità degli altri”. E ancora: “Sotto la schiacciante impressione prodotta dall’ostentazione di potenza, l’uomo viene derubato della sua indipendenza interiore e rinuncia cosı̀, più o meno consapevolmente, ad assumere un atteggiamento personale davanti alle situazioni”.
Ecco, perfettamente delineato, il punto: l’indipendenza interiore. E' a questo che si deve mirare. Di tecnici che sanno tutto del genoma e delle reti neurali e che poi mettono le loro conoscenze al servizio di chi paga di più ne abbiamo a sufficienza, sono il risultato di una scuola che consegna solo istruzione e trascura del tutto l’educazione. L’istruzione infatti ha come obiettivo il tecnico, il competente; l’educazione invece l’uomo libero, indipendente. Le due cose, ovviamente, devono andare insieme, ma oggi prevale di gran lunga la prima.
In questo articolo ho sostenuto che l'intelligenza artificiale non è necessariamente il contrario della stupidità naturale. Vi può esserne un uso che riduce la stupidità naturale, e un altro che la incrementa. La stupidità infatti non è assenza di conoscenze ma assenza di saggezza, ovvero di quella qualità da cui dipende l’umanità.



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in reply to Elezioni e Politica 2025

@elezioni @Politica interna, europea e internazionale mi domando sempre per un elettore debba votare come #rose #villain piuttosto che come Caio o sempronio: non abbiamo più diritto neanche alle nostre idee 😅