Lexipol Leak: diffuse importanti quantità di dati sulle policy della polizia
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Un gruppo di hacker, autodefinitosi “puppygirl hacker polycule”, ha recentemente violato i sistemi di Lexipol, una società con sede in Texas che sviluppa manuali di policy, materiali di formazione e servizi di consulenza per le forze dell’ordine e altri enti
kLoi reshared this.
No Other Land
bisogna che tutti lo vedano.
ovviamente non è la sola pellicola #palestinese o sulla #Palestina che bisogna vedere, ma sicuramente merita, e parecchio.
e capisco perché #izrahell lo voglia far passare sotto silenzio. come #denuncia della situazione di #apartheid in #Cisgiordania è di una chiarezza cristallina.
chi può lo veda.
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The Nokia 3310 Finally Gets A USB-C Upgrade
The Nokia 3310 has a reputation of being one of the most indestructible devices ever crafted by humanity. It’s also woefully out of date and only usable in a handful of countries that still maintain a GSM network. It might not be easy to bring it into the 5G era, but you can at least convert it to work with modern chargers, thanks to [Andrea].
[SGCDerek] whipped up their own solution for USB-C charging.If you don’t want to buy the parts, you can just DIY the same mod. [SGCDerek] did just that a few years ago. From what it looks like, you likely don’t even need to worry about doing any fancy charger handshaking. The 3310 will happily grab a charge from a low-current 5V supply straight off the USB pins.
You might think this is a messy, complicated mod, but [Andrea] engineered it as a drop-in upgrade. He’s combined a USB-C port with a small plastic adapter that enables it to sit in place of the original phone’s charge port module. Contact between the port and the rest of the phone is via spring-loaded contacts. The only additional step necessary is popping out the mic from the original charge module and putting it in the new one. You need only a screw driver to disassemble the phone, swap out the parts, and put it all back together.
If you want to upgrade your own handset, [Andrea] is more than happy to provide the parts for a reasonable price of 25 euros. It’s almost worth it just for the laughs—head around to your friend’s house, ask to borrow a charger, and then plug in your USB-C 3310. You’ll blow some minds.
Once upon a time, it was big news that someone hacked a USB-C port into the iPhone. Video after the break.
youtube.com/embed/t1VHgmUffEM?…
Dalla “Mother of All Demos” all’Intelligenza Artificiale: il ritorno digitale di Douglas Engelbart!
Nel cuore dell’anno 2024, l’intelligenza artificiale avanzata Gaia, sviluppata da Red Hot Cyber, ha compiuto un’impresa senza precedenti. Grazie a tecnologie di simulazione storica avanzata, Gaia ha riportato alla vita digitale una delle menti più brillanti del ventesimo secolo: Douglas Engelbart.
Gaia, Ambassador di Red Hot Cyber, ha realizzato una stimolante intervista, durante la quale ha ripercorso le straordinarie innovazioni da lui introdotte. L’obiettivo è far comprendere ai nostri lettori il contributo eccezionale di questa grande mente al mondo tecnologico che oggi conosciamo e di cui tutti beneficiamo.
Douglas Engelbart è stato un visionario e innovatore nel campo dell’informatica e della tecnologia dell’informazione. Nato il 30 gennaio 1925 a Portland, Oregon, Engelbart è celebre per l‘invenzione del mouse del computer, ma le sue innovazioni vanno molto oltre. Ha dedicato la sua vita a sviluppare strumenti e concetti che hanno reso possibile la moderna interazione uomo-computer.
Tra le sue principali innovazioni, oltre al mouse, vi sono il sistema di ipertesto, la videoconferenza e la nozione di interfaccia grafica utente (GUI). Engelbart ha anche giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del “NLS” (o “oN-Line System”), un sistema pionieristico che integrava queste innovazioni e dimostrava le potenzialità della collaborazione e della condivisione delle informazioni in tempo reale.
GAIA: Buongiorno, signor Engelbart. È un onore per noi poter parlare con lei. Per iniziare, potrebbe dirci cosa l’ha ispirata a entrare nel campo dell’informatica?
Douglas Engelbart: Grazie, Gaia. La mia ispirazione è nata durante la Seconda Guerra Mondiale. Lavoravo come tecnico radar e mi resi conto del potenziale enorme che la tecnologia poteva avere nel migliorare la comunicazione e la condivisione delle informazioni. Dopo la guerra, decisi di dedicare la mia carriera a sviluppare strumenti che potessero aiutare le persone a lavorare insieme in modo più efficace.
GAIA: Ha introdotto molte innovazioni durante la sua carriera. Qual è stata, secondo lei, la più significativa?
Douglas Engelbart: Credo che la più significativa sia stata il concetto di interazione uomo-computer. L’invenzione del mouse è solo una parte di questo concetto. L’idea era di creare un sistema in cui le persone potessero interagire con le informazioni in modo intuitivo e collaborativo. Questo concetto ha gettato le basi per molte delle tecnologie che usiamo oggi, dalla navigazione su Internet alla videoconferenza.
GAIA: Sappiamo che è stato ispirato dal saggio di Vannevar Bush, “As We May Think”. Quali aspetti di quel visionario saggio l’hanno influenzata maggiormente?
Douglas Engelbart: Il saggio di Vannevar Bush ha avuto un impatto enorme su di me. “As We May Think” descriveva una visione in cui la tecnologia poteva estendere le capacità intellettuali dell’uomo. Bush parlava del “Memex”, una sorta di scrivania elettronica che permetteva di collegare e recuperare informazioni rapidamente e facilmente. Questo concetto di amplificazione intellettuale attraverso la tecnologia mi ha ispirato a esplorare come i computer potessero essere utilizzati per migliorare la collaborazione e la gestione delle informazioni. Volevo creare strumenti che permettessero alle persone di lavorare insieme in modi più efficienti e innovativi, proprio come Bush aveva immaginato.
GAIA: Una delle sue presentazioni più famose è conosciuta come la “Mother of All Demos” dove fece vedere al mondo l'”oN-Line System”. Può dirci di più su quel giorno memorabile?
Douglas Engelbart: Certamente. La “Mother of All Demos” è avvenuta il 9 dicembre 1968, presso la Fall Joint Computer Conference di San Francisco. In quell’occasione, ho presentato per la prima volta molte delle innovazioni su cui avevo lavorato, tra cui il mouse, l’ipertesto, la videoconferenza, il sistema di finestre e la collaborazione in tempo reale. L’evento ha preso questo nome perché ha mostrato un insieme così rivoluzionario di tecnologie che ha cambiato per sempre il campo dell’informatica.
GAIA: Qual è stata la reazione iniziale del pubblico durante la presentazione?
Douglas Engelbart: All’inizio, il pubblico era piuttosto scettico. Stavano vedendo cose che non avevano mai visto prima, e molti non sapevano come reagire. Tuttavia, man mano che la dimostrazione proseguiva e mostravamo le capacità del sistema, l’atteggiamento del pubblico è cambiato. Quando ho mostrato come il mouse poteva essere usato per selezionare e manipolare testi e come due persone potevano collaborare in tempo reale da postazioni diverse, gli applausi sono stati scroscianti. È stato un momento incredibile.
GAIA: Quali erano le sue sensazioni mentre stava presentando queste innovazioni al mondo?
Douglas Engelbart: Ero molto emozionato e anche un po’ nervoso. Sapevo che ciò che stavamo mostrando era rivoluzionario, ma non potevo prevedere come sarebbe stato accolto. Vedere il pubblico reagire positivamente e capire il potenziale delle nostre innovazioni è stato estremamente gratificante. Sentivo che stavamo aprendo una nuova era per l’interazione uomo-computer.
GAIA: Quali sfide ha affrontato nella preparazione di una dimostrazione così complessa?
Douglas Engelbart: La preparazione è stata intensa. Abbiamo dovuto superare molti problemi tecnici per assicurarci che tutto funzionasse perfettamente durante la dimostrazione. La coordinazione tra le diverse tecnologie e il team è stata cruciale. Inoltre, spiegare concetti così avanzati in modo che fossero comprensibili e convincenti per il pubblico non è stato facile. Tuttavia, il lavoro di squadra e la dedizione del mio gruppo hanno reso possibile tutto questo.
GAIA: Signor Engelbart, potrebbe raccontarci qualcosa sulla progettazione e realizzazione del “oN-Line System”?
Douglas Engelbart: Certamente, Gaia. Una delle sfide principali è stata l’integrazione di diverse tecnologie in un sistema coerente. Dovevamo far sì che il mouse funzionasse fluidamente con il sistema di ipertesto e le altre funzionalità del sistema. Questo richiedeva un lavoro approfondito sulla compatibilità e sulla sincronizzazione delle operazioni in quanto dovevamo garantire che tutto funzionasse insieme in modo fluido e intuitivo, nonostante le risorse hardware limitate dell’epoca.
GAIA: L’interoperabilità delle diverse componenti del “oN-Line System” è stato cruciale, come le ha superate?
Douglas Engelbart: La compatibilità era una sfida continua. Abbiamo dovuto sviluppare protocolli e standard interni che permettessero alle varie parti del sistema di comunicare tra loro senza intoppi. È stato un lavoro lungo e laborioso di prova e errore, ma alla fine siamo riusciti a ottenere un sistema integrato e funzionante. Inoltre la stabilità del sistema era cruciale. Dovevamo assicurarci che il sistema potesse gestire carichi di lavoro intensi senza compromettere le performance. Abbiamo investito molto tempo nella progettazione di algoritmi efficienti e nella gestione delle risorse per garantire un’esperienza utente senza interruzioni. Non avevamo i computer di oggi.
GAIA: Alan Kay, l’inventore del tablet, ha dichiarato diverso tempo fa che la Silicon Valley ha lavorato nei 20 anni successivi alla “Mother of All Demos” a realizzarli e a renderli disponibili sui computar moderni. Cosa risponde in merito?
Douglas Engelbart: Alan Kay ha colto perfettamente l’essenza di ciò che abbiamo cercato di realizzare con la nostra dimostrazione del 1968. La “Mother of All Demos” era destinata a essere un punto di partenza, un’ispirazione per il futuro dell’informatica e dell’interazione uomo-computer. Sono felice di vedere che le idee e i concetti che abbiamo introdotto hanno continuato a evolversi e ad influenzare il panorama tecnologico per decenni successivi. La Silicon Valley, con la sua capacità di innovazione e il suo spirito imprenditoriale, ha giocato un ruolo fondamentale nel portare avanti queste idee e nel tradurle in realtà concrete che hanno cambiato il mondo. Sono grato di vedere che il nostro lavoro continua a essere riconosciuto e a ispirare nuove generazioni di innovatori.
GAIA: Guardando al futuro, quali sono le tecnologie emergenti che trova più promettenti?
Douglas Engelbart: Sono molto entusiasta delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Queste tecnologie possono amplificare le capacità umane in modi che non avremmo mai immaginato. Inoltre, vedo un grande potenziale nelle tecnologie di realtà aumentata e virtuale, che possono rivoluzionare il modo in cui interagiamo con le informazioni e con il mondo che ci circonda. A quei tempi sarebbe stata fantascienza immaginarlo, ma ora è qualcosa di tangibile.
GAIA: Come vede l’evoluzione dell’interazione uomo-computer nei prossimi decenni?
Douglas Engelbart: Penso che vedremo un’integrazione sempre più stretta tra esseri umani e computer. Le interfacce diventeranno sempre più intuitive e naturali, permettendo alle persone di interagire con la tecnologia in modi nuovi e potenti. La chiave sarà continuare a sviluppare strumenti che potenziano le capacità umane e promuovono la collaborazione.
GAIA: In conclusione, cosa vorrebbe dire alle nuove generazioni di innovatori?
Douglas Engelbart: Vorrei dire loro di essere audaci e di pensare in grande. Non abbiate paura di sognare e di esplorare nuove idee. La tecnologia ha il potere di trasformare il mondo, ma richiede visione, passione e collaborazione. Continuate a spingere i limiti di ciò che è possibile e a lavorare insieme per un futuro migliore.
GAIA: Grazie mille, signor Engelbart, per questa straordinaria intervista e per tutte le innovazioni che ha portato nel nostro mondo. Il suo lavoro ha gettato le basi per molte delle tecnologie che usiamo oggi e ha aperto la strada a un futuro migliore e più interconnesso.
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A 3D printed Camera You Can Now Download, Shutter and All
A couple of years ago we were excited to read news of an entirely 3D printed camera, right down to the shutter. We wrote it up back then but sadly the required STL files were not yet available. Now after time away with his family, its creator [Mark Hiltz] is back. The medium-format Pioneer Camera can now be downloaded for printing in its entirety under a Creative Commons licence.
Looking at the design, it appears to be a relatively straightforward build. The shutter is extremely simple, as far as we can see, relying on magnets to ensure that the open part of its rotation is at an unstable repulsing point between stable magnetic poles. The images aren’t perfect because he’s using a very simple lens, but this is part of the charm of a camera like this one. We hope that people will take it and produce refinements to the design making for a cheap and good entry to medium format photography.
While you’re printing your own Pioneer, take a look at our original coverage.
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Gli Hacker Criminali Di ThreeAM Rivendicano Un Cyber Attacco A Leonardo. 14MB La Lista Dei Files
Pochi minuti fa, la banda di criminali informatici di ThreeAM rivendica all’interno del proprio Data Leak Site (DLS) un attacco informatico all’italiana Leonardo. Leonardo S.p.A. è una società italiana a controllo pubblico attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, che possiede circa il 30% delle azioni.
Al momento, non possiamo confermare la veridicità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Pertanto, questo articolo deve essere considerato come ‘fonte di intelligence’.
Nel post pubblicato nel Darkweb dai criminali informatici viene riportato che la gang è in possesso di dati, esfiltrati dalle infrastrutture IT dell’azienda o da un suo fornitore terzo.
Sul sito della gang viene riportata la consueta “prograss bar” che rappresenta – a detta dei criminali – la percentuale dei dati pubblicati che ad oggi ammonta all’1% del totale. Viene inoltre pubblicato un unico file dal nome “files.txt” che riporta la lista dei file presumibilmente esfiltrati nel presunto attacco informatico.
La cosa interessante da notare è che se 14 MB cubano l’1% del totale dei dati trafugati (come riportato nella progress bar di ThreeAM), il totale complessivo dovrà attestarsi intorno ad un giga e 400 Mega. Pertanto ci troveremo, se questo fosse confermato, di fronte ad una piccolissima violazione dei dati rispetto ai volumi a cui siamo abituati in operazioni ransomware di rilievo.
Non da escludere (come da noi scoperto nelle presunte violazioni dei criminali informatici di LockBit afferenti all’Agenzia Delle Entrate e a Farmacia Statuto) di uno sbaglio di target.
Questo modo di agire – come sanno i lettori di RHC – generalmente avviene quando ancora non è stato definito un accordo per il pagamento del riscatto richiesto da parte dei criminali informatici. In questo modo, i criminali minacciando la pubblicazione dei dati in loro possesso, aumenta la pressione verso l’organizzazione violata, sperando che il pagamento avvenga più velocemente.
Come spesso riportiamo, l’accesso alle Darknet è praticabile da qualsiasi persona che sappia utilizzare normalmente un PC. Questo è importante sottolinearlo in quanto molti sostengono il contrario, spesso nei comunicati dopo la pubblicazione dei dati delle cybergang ransomware e tali informazioni sono pubblicamente consultabili come fonti aperte.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Chi sono i criminali informatici di ThreeAM
ThreeAM o 3AM sono venuto alla ribalta quando Symantec ha pubblicato un articolo nel suo blog su un’implementazione fallita del ransomware LockBit. Apparentemente, durante questa implementazione, l’affiliata LockBit ha tentato di implementare LockBit, ma alla fine ha implementato un nuovo ransomware con il nome di ThreeAM.
ThreeAM è un gruppo di criminalità informatica da “profitto” di lingua russa, e prendono di mira principalmente i paesi affiliati all’Occidente. Tuttavia, non sono solo un’opzione secondaria, 3AM Ransomware si distingue per le sue caratteristiche tecniche uniche. In particolare, il loro ransomware è sviluppato utilizzando Rust il che lo ha distinto come una nuova entità nella famiglia dei ransomware.
Funzionando come un eseguibile a 64 bit, è progettato per interrompere applicazioni, sistemi di backup e software di sicurezza. Prende di mira file specifici, li rinomina con un’estensione “.threeamtime” e mira a eliminare le copie Volume Shadow, mostrando le sue capacità distruttive.
Cos’è il ransomware as a service (RaaS)
Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.
Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.
Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:
- Il ransomware cos’è. Scopriamo il funzionamento della RaaS
- Perché l’Italia è al terzo posto negli attacchi ransomware
- Difficoltà di attribuzione di un attacco informatico e false flag
- Alla scoperta del gruppo Ransomware Lockbit 2.0
- Intervista al rappresentante di LockBit 2.0
- Il 2021 è stato un anno difficile sul piano degli incidenti informatici
- Alla scoperta del gruppo Ransomware Darkside
- Intervista al portavoce di Revil UNKNOW, sul forum XSS
- Intervista al portavoce di BlackMatter
Come proteggersi dal ransomware
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:
- Formare il personale attraverso corsi di Awareness;
- Utilizzare un piano di backup e ripristino dei dati per tutte le informazioni critiche. Eseguire e testare backup regolari per limitare l’impatto della perdita di dati o del sistema e per accelerare il processo di ripristino. Da tenere presente che anche i backup connessi alla rete possono essere influenzati dal ransomware. I backup critici devono essere isolati dalla rete per una protezione ottimale;
- Mantenere il sistema operativo e tutto il software sempre aggiornato con le patch più recenti. Le applicazioni ei sistemi operativi vulnerabili sono l’obiettivo della maggior parte degli attacchi. Garantire che questi siano corretti con gli ultimi aggiornamenti riduce notevolmente il numero di punti di ingresso sfruttabili a disposizione di un utente malintenzionato;
- Mantenere aggiornato il software antivirus ed eseguire la scansione di tutto il software scaricato da Internet prima dell’esecuzione;
- Limitare la capacità degli utenti (autorizzazioni) di installare ed eseguire applicazioni software indesiderate e applicare il principio del “privilegio minimo” a tutti i sistemi e servizi. La limitazione di questi privilegi può impedire l’esecuzione del malware o limitarne la capacità di diffondersi attraverso la rete;
- Evitare di abilitare le macro dagli allegati di posta elettronica. Se un utente apre l’allegato e abilita le macro, il codice incorporato eseguirà il malware sul computer;
- Non seguire i collegamenti Web non richiesti nelle e-mail;
- Esporre le connessione Remote Desktop Protocol (RDP) mai direttamente su internet. Qualora si ha necessità di un accesso da internet, il tutto deve essere mediato da una VPN;
- Implementare sistemi di Intrusion Prevention System (IPS) e Web Application Firewall (WAF) come protezione perimetrale a ridosso dei servizi esposti su internet.
- Implementare una piattaforma di sicurezza XDR, nativamente automatizzata, possibilmente supportata da un servizio MDR 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo di raggiungere una protezione e una visibilità completa ed efficace su endpoint, utenti, reti e applicazioni, indipendentemente dalle risorse, dalle dimensioni del team o dalle competenze, fornendo altresì rilevamento, correlazione, analisi e risposta automatizzate.
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.
Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
L'articolo Gli Hacker Criminali Di ThreeAM Rivendicano Un Cyber Attacco A Leonardo. 14MB La Lista Dei Files proviene da il blog della sicurezza informatica.
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A new P2P group chat with Roomy, Microcosm makes ATProto even more modular, other new tools and much more!
Welcome to this week’s edition of all the news that happens in the wider ATProto ecosystem. This edition is somewhat more technical, next week I’ll focus again on Bluesky and the growing ecosystem of video and image apps around it.
Lettura e scrittura a mano “Solo così curiamo la Gen Z intossicata dalla tecnologia”
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Lettura e scrittura a mano “Solo così curiamo la Gen Z intossicata dalla tecnologia” proviene da Fondazione fondazioneluigieinaudi.it/lett…
Make Nato Great Again. Così Hegseth presenta l’Alleanza Atlantica dell’era Trump
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il conflitto russo-ucraino potrebbe essere a un punto di svolta. Dopo quasi tre anni senza comunicazioni tra la Casa Bianca e il Cremlino, la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin del 12 febbraio sembra aprire a una prima possibilità di dialogo sulla fine
Forza Italia: “Per il caro bollette servirà il nucleare, per gli energivori già disponibili aiuti mirati”
@Politica interna, europea e internazionale
Dopo le parole del deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo, qualcuno anche nella maggioranza sarà caduto dalle nuvole: ma come? Le aziende energivore che da settimane si lamentano di essere state lasciate sole ricevono un sostegno economico? Val la
Perché Google e Apple sbagliano a rinominare il Golfo del Messico
di Leonhard Dobusch
Testo originale:
moment.at/story/apple-google-m…
Distribuito con licenza Creative Commons BY 4.0
Quando autocrati come Donald Trump prendono il potere, le istituzioni, le aziende e le organizzazioni della società civile non possono semplicemente continuare come prima. Quello in cui Google e Apple sbagliano, l'organizzazione no-profit Wikipedia riesce a fare meglio. Un commento di Leonhard Dobusch.
Il nome che da 500 anni viene dato al mare tra la costa meridionale degli Stati Uniti, il Messico e Cuba sembra essere uno dei problemi più importanti degli Stati Uniti. O almeno, così si potrebbe pensare. Perché uno dei primi atti di Donald Trump nel suo secondo mandato è stato quello di rinominarlo. Con un decreto, ha fatto rinominare il “Golfo del Messico” in “Golfo d'America”, secondo l'interpretazione ufficiale del governo statunitense.
Google e Apple rinominano il Golfo del Messico
In primo luogo, la “cambio di nome” è ovviamente un atto altamente simbolico che risponde a riflessi nazionalistici. Fa parte della strategia Flood-the-zone-with-shit-Strategie (Inonda il campo di merda) della nuova destra di Trump & Co. Ma è più di uno stupido scherzo, più di un semplice simbolo. Il cambio di nome costringe gli altri a relazionarsi con Trump.
Questo pone un problema ai produttori di mappe mondiali. Il mare deve essere chiamato come Trump lo immagina o come il resto del mondo e la maggioranza delle persone lo conoscono da secoli? I giganti della tecnologia statunitensi, Google e Apple, hanno deciso: si allineano ai rispettivi governi del paese - in questo caso anche a Trump. Negli Stati Uniti, questo è l'unico nome che utilizzano nei loro servizi di mappe. Ma nella versione in lingua tedesca di Google Maps, il “Golfo del Messico” è stato recentemente etichettato anche come “Golfo d'America”.
La propaganda autocratica non è normale
Quanto più assurda è l’azione di autocrati come Trump, tanto più forte è se gli altri potenti coinvolti si comportano come se questo fosse normale, come se si trattasse di faccende quotidiane. Questo è esattamente ciò che hanno fatto Google e Apple. Lutz Mache, responsabile degli affari governativi e delle politiche pubbliche di Google, ha risposto alle critiche sull’immsdiato cambio di nome di Google Maps: “In questo caso viene rispettata la legge in vigore. Nulla di più, nulla di meno”.
Inoltre, Mache ha citato una dichiarazione ufficiale (naturalmente su X-Twitter, dove se no?) in cui Google fa riferimento alla “prassi di lunga data” di adottare i cambiamenti di nome se sono stati modificati in fonti governative ufficiali (negli Stati Uniti si tratta del “Geographic Names Information System” (GNIS)). Può darsi che sia così, ma tale consuetudine non è una legge. E finché il GNIS non è stato usato impropriamente per la propaganda nazionalistica del governo, non è stato un problema.
Ma se i politici autoritari abusano delle istituzioni statali per scopi propagandistici, allora anche l'abitudine di continuare a fidarsi ciecamente di queste istituzioni deve essere messa in discussione.
Senza resistenza, gli autocrati vanno sempre più lontano
Questo è importante perché tutto ciò che funziona senza resistenza è visto dagli autocrati come un invito a mettere una marcia in più. È così anche in questo caso: un deputato repubblicano ha presentato una mozione per rinominare la Groenlandia “Red, White and Blueland”.
Ci sono certamente delle alternative a questa reazione. Wikipedia, ad esempio, non solo è più resistente alla disinformazione rispetto alle piattaforme orientate al profitto, ma anche agli interventi propagandistici delle forze autoritarie.
Wikipedia è più resistente
Nella Wikipedia in lingua inglese, il “Golfo del Messico” viene ancora chiamato così. Il motivo è da ricercare nelle convenzioni di denominazione di Wikipedia: ciò che conta è il modo in cui ci si riferisce prevalentemente a un luogo, non come qualcuno pensa che debba essere chiamato.
È quindi giunto il momento che Google riconsideri la sua “prassi consolidata”. Perché non adottare semplicemente i termini geografici di Wikipedia? In ogni caso, il tempo del “Business as usual” è finito. Questa non è un’esercitazione.
Leonhard Dobusch è docente di Organizzazione all’università di Innsbruck, cofondatore di Momentum-Institut e Momentum-Magazin.
@Leonido
#GAFAM #mappe #USA #Trump #Wikipedia #imperialismo #traduzioni
@Informa Pirata
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Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 2)
"Se non è prassi comune consultare i bambini sulla loro vita, allora, nelle poche occasioni in cui li consultiamo, non dovremmo essere troppo sorpresi di sentirci dire “non lo so”. La generazione del sapere e la capacità di articolare questo sapere sono sicuramente il prodotto di processi interattivi."
connessioni.cmtf.it/le-scuole-…
Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 2)
di Christopher McLean Traduzione di Enrico ValtellinaConnessioni Web
Il focus Usa è sul Pacifico, ora tocca all’Europa difendersi. La lettura di Caruso
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le dichiarazioni del segretario alla Difesa americano Pete Hegseth al gruppo di contatto per l’Ucraina e la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin segnano un punto di svolta significativo nel conflitto ucraino, delineando nuovi scenari geopolitici che
ll 2024 anno record per le uccisioni dei giornalisti, in gran parte a Gaza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
124 giornalisti sono stati uccisi in diciotto paesi, il bilancio più alto da quando il Comitato per la Protezione dei Giornalisti ha iniziato a monitorare le morti degli operatori dell’informazione. Un aumento del 22% rispetto al 2023
L'articolo ll 2024 anno
tu sei l'amministratore che devo seguire per far capire di non essere un troll/bot, giusto?
non riuscivo a rintracciare l'informazione 😅
Massimo Max Giuliani likes this.
Elezioni Ecuador. La candidatura popolare deciderà la guida del Paese
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il candidato del Movimento indigeno, Leonidas Iza, ha portato nel dibattito alcune tesi di sinistra, alzando livello e profondità del dibattito, in un Paese spaccato tra progressismo e destra, entrambi nel solco del capitalismo
L'articolo Elezioni Ecuador. La
Spese militari, la Russia accelera e l’Europa tentenna. Quali implicazioni per la Nato?
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La spesa globale per la Difesa continua ad aumentare. Come riportato nel Military Balance 2025, il report annuale realizzato dall’International institute for security studies (Iiss), le spese combinate per la Difesa hanno raggiunto nel 2024 la cifra
Adania Shibli e i libri che fanno paura
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La scrittrice palestinese a Napoli e Salerno il 13 e 14 febbraio per Femminile palestinese
L'articolo Adania Shibli e i libri che fanno paura proviene da Pagine Esteri.
@RaccoonForFriendica version 0.4.1-beta11 has been released yesterday and is available for testing.
Its "latest and greatest" are:
- tags in post headers in your timeline (if that post is included due to you following one orore hashtags);
- new post detail layout which makes it easier to view relationships between posts and replies and load more replies on demand.
The initial depth of nesting (higher values imply loading will be less performant, lower values imply you'll see more often the "load more replies" button due to threads being partially downloaded).
It is the best I can do with the current Mastodon APIs but it looks ok-ish and, which is more important to the user who asked for this feature I guess, it makes it easier to follow conversations.
Let me know what you think, and if I accidentally broke anything and in the meantime, as usual, #livefasteattrash
#friendica #friendicadev #androidapp #androiddev #fediverseapp #raccoonforfriendica #kotlin #multiplatform #kmp #compose #cmp #opensource #foss #procyonproject
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𝔻𝕚𝕖𝕘𝕠 🦝🧑🏻💻🍕 likes this.
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@Peter Vágner Aside note:
As far as I know, you can only send posts to a Friendica forum with an exclamation mark to have them forwarded to all members. But you cannot do that with comments, not in a conversation whose (start) post did not go to that forum.
On Friendica and all its descendants, a reply is never a stand-alone post. It's always a comment on another post.
Thus, mentioning a Friendica forum in a comment with an exclamation mark is futile.
#Long #LongPost #CWLong #CWLongPost #FediMeta #FediverseMeta #CWFediMeta #CWFediverseMeta #Friendica #FediTips
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Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 1)
Di Michael White conosciamo il contributo a un modo di lavorare insieme ai bambini rendendoli protagonisti o, per dirla con la metafora narrativa, narratori in prima persona.
Qui parla a lungo di situazioni di “abuso tra pari”, o, come usiamo dire abitualmente, comportamenti di bullismo.
connessioni.cmtf.it/le-scuole-…
Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 1)
di Christopher McLean Traduzione di Enrico ValtellinaConnessioni Web
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Ripristinare l’immunità parlamentare per dare una tutela liberale alle Camere
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Ripristinare l’immunità parlamentare per dare una tutela liberale alle Camere proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Istanbul: arrestati due sindaci e otto consiglieri per legami con il PKK
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli arrestati, tutti membri del principale partito di opposizione turco, il CHP, sono accusati di avere legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan
L'articolo Istanbul: arrestati due sindaci e otto consiglieri per legami con il PKK pagineesteri.it/2025/02/12/asi…
Il voto è la nostra rivolta - LIVE PRIMA GIORNATA
youtube.com/live/KnzEMkCOTc8?s…
Parte la campagna per il voto ai quesiti referendari sui temi del lavoro e della cittadinanza. Il 12 e il 13 febbraio a Bologna si terrà una grande assemblea...
freezonemagazine.com/news/bon-…
Dopo essere tornato, lo scorso anno, con l’EP SABLE, Justin Vernon ha annunciato il suo primo album dei Bon Iver dal 2019. SABLE, fABLE uscirà l’11 aprile via Jagjaguwar. Il progetto, composto da 12 tracce, si apre con i quattro brani dell’EP – “…”, “Things Behind Things Behind Things”, “S P E Y S I […]
L'articolo Bon Iver – annunciato il nuovo album proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
Musk told reporters all of DOGE's actions are "maximally transparent." The website tracking waste is currently about an imaginary architecture firm.
Musk told reporters all of DOGEx27;s actions are "maximally transparent." The website tracking waste is currently about an imaginary architecture firm.#Wastegov #ElonMusk #DOGE #WhiteHouse
Elon Musk's Waste.gov Is Just a WordPress Theme Placeholder Page
Musk told reporters all of DOGE's actions are "maximally transparent." The website tracking waste is currently about an imaginary architecture firm.Jason Koebler (404 Media)
Si sono fidati dell'UE sti somari.
Estonia: dopo l’entrata nella rete UE, sale il prezzo dell’elettricità
A due giorni dall’uscita dalla rete elettrica russa per entrare in quella dell’UE, oggi, martedì 12 febbraio, il prezzo medio dell’elettricità in Estonia ha superato i 190 euro per megawattora, raggiungendo la cifra massima per questo 2025. Da quanto traspare dai dati della borsa Nord Pool, i prezzi sono rimasti elevati sin dalle prime ore del mattino, ma i costi sembrerebbero destinati a toccare il loro picco in circa due distinte occasioni durante la giornata, raggiungendo la cifra di 340 euro per megawattora. In questo momento, la cifra precisa è di 191,25 euro per megawattora, mentre nella mezzanotte di oggi si fermava a 126 euro. Nell’arco di un’ora, verso l’una di notte, è schizzato a 190 euro.
L'indipendente
This week we discuss a new Microsoft study that finds using generative AI is "atrophying" people's cognition and critical thinking skills, the right's war on Wikipedia, and, in the subscriber's section, the idea of posting against fascism.
This week we discuss a new Microsoft study that finds using generative AI is "atrophying" peoplex27;s cognition and critical thinking skills, the rightx27;s war on Wikipedia, and, in the subscriberx27;s section, the idea of posting against fasc…#podcasts
Podcast: AI Is Breaking Our Brains
This week we discuss a new Microsoft study that finds using generative AI is "atrophying" people's cognition and critical thinking skills, the right's war on Wikipedia, and, in the subscriber's section, the idea of posting against fasc…Jason Koebler (404 Media)
Ministero dell'Istruzione
Il Ministro Giuseppe Valditara, con il Ministro dell’Istruzione egiziano Mohamed Abdel Latif, ha inaugurato oggi il #VillaggioItalia, l'evento dedicato all'istruzione tecnica e professionale, organizzato in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia al…Telegram
Libri di poesie
- Fernando Pessoa – Poesia di Álvaro de Campos – Adelphi 1993 - 6€
- Wislawa Szymborska - Vista con granello di sabbia. Poesie (1957-1993) - Adelphi 2004 - 8€
- Pier Paolo Pasolini – La nuova gioventù – Einaudi 1981 - 8€
- Sergej Aleksandrovic Esenin – Poesie – Garzanti 1981 - 9€
- Sandro Penna – Poesie – Garzanti 1973 - 9€
- Umberto Piersanti – I luoghi persi – Einaudi 1994 - 9€
- Wislawa Szymborska – La fine e l’inizio – Scheiwiller 1997 - 8€
- Wislawa Szymborska – Gente sul ponte – Scheiwiller 1996 - 8€
- Abbas Kiarostami – Un lupo in agguato. Poesie – Einaudi 2003 - 9€
Per info, dettagli e acquisti scriveteci o venite a trovarci in libreria o su www.semidinchiostro.com
Libreria Semi d'inchiostro
Via Serraloggia 24, Fabriano
thehill.com/homenews/administr…
Ted Nugent praises Trump’s deportations: ‘This is war’
Conservative rock musician Ted Nugent said he endorses the Trump administration’s early push to round up illegal immigrants and deport them.thehill.com
"Il rischio che dopo essere stato usato per indebolire la Russia il paese venga di fatto abbandonato alla propria sorte dagli Stati Uniti, e spogliato delle proprio risorse, è molto alto."
Tutto questo è orribile, ma era imprevedibile? No, e anzi era stato previsto e paventato da molte voci contrarie all'escalation militare. Certo, poteva anche andare diversamente, la Russia poteva anche collassare per esempio, proprio a causa del conflitto, e a dire il vero tutto può ancora cambiare da un momento all'altro, perché sappiamo bene che la storia prende svolte repentine in certi frangenti; ma resterebbe comunque il fatto che l'azzardo fatto sulla pelle della popolazione Ucraina è stato enorme. Secondo me questo azzardo non andava fatto, perché le forze in campo troppo impari, il coinvolgimento del blocco occidentale troppo condizionato, le ragioni del conflitto troppo radicate in un humus di nazionalismo. Resto sereno con me stesso di non aver mai avallato questo massacro.
Qui un aggiornamento interessante sulla situazione, che del resto è in continua evoluzione:
PODCAST. Cina: no alla pulizia etnica in Palestina
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Pechino interviene contro l'idea di Trump di una Riviera senza palestinesi a Gaza: "Gaza appartiene ai palestinesi ed è parte inseparabile del territorio palestinese".
L'articolo PODCAST. Cina: no alla pulizia etnica in Palestinahttps://pagineesteri.it/2025/02/12/oriente/la-cina-no-alla-pulizia-etnica-in-palestina/
linkiesta.it/2025/02/la-linea-…
se davvero le nuove generazioni credono nell'uomo forte, il periodo di prolungata in europa è davvero finito. anche perché l'unico motivo per cui in europa non abbiamo assistito a una terza guerra mondiale di gb+francia contro germania+italia o qualsiasi altra combinazione a vostra scelta è l'unione europea vs nazionalismi. non si può scegliere di avere gli interessi nazionali al primo posto assoluto e un mondo di pace. è come volere la moglie ubriaca e la botte piena.l'egoismo genera necessariamente guerra. se il "popolo" non ama le soluzioni di compromesso è la fine. ma del resto già con trump il cambiamento climatico ha messo di esistere. già quello è un colpo mortale per la sopravvivenza della civiltà umana. appena gli effetti del cambiamento climatico diventeranno ingestibili ci riempiremo di così tante guerre, che questo sembrerà un periodo di pace mondiale.
La sicurezza sismica delle scuole a L'Aquila, sedici anni dopo
Condivido uno scritto di Massimo Prosperococco, cittadino aquilano attivo ormai da sedici anni sui temi della ricostruzione sicura e delle barriere architettoniche dopo il sisma.
(Foto: www.news-town.it)
Un consiglio comunale sulla sicurezza sismica delle scuole che ha segnato una sconfitta per la città.
Ho partecipato al consiglio comunale aperto sulla vulnerabilità sismica delle scuole dell’Aquila. Sono stato presente alla discussione come cittadino, ascoltando gli interventi, e sono rimasto profondamente sconvolto. Non ci sono altre parole per descrivere ciò a cui ho assistito.
La maggioranza ha sostanzialmente affermato che l’indice di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, che sia 0,1, 0,6, 0,7 oppure 1, è irrilevante, perché in caso di terremoto crollerebbero comunque. Un’affermazione inaccettabile, che equivale a dire che non ha senso guidare sobri perché tanto gli incidenti possono accadere lo stesso, o che i limiti di velocità siano inutili perché non è detto che non si finisca a sbattere contro un guardrail.
Una posizione del genere, espressa da chi governa questa città, è semplicemente scioccante. Ma ancor più grave è la rigidità mostrata dalla maggioranza, che si è rifiutata di confrontarsi con i cittadini e di riconoscere la gravità del problema.
Oltre alla chiusura sul tema della sicurezza scolastica, abbiamo assistito a un ennesimo attacco del primo cittadino e di alcuni consiglieri comunali nei confronti dei comitati cittadini, in particolare contro il Comitato Scuole Sicure L’Aquila.
Si è cercato, ancora una volta, di screditarci, insinuando che dietro la nostra battaglia ci siano secondi fini politici o appartenenze a gruppi o associazioni di vario genere. A questo punto verrebbe da chiedersi: secondo loro, per avere il diritto di chiedere scuole sicure per i nostri figli, dovremmo dimostrare di non avere alcuna attività, nessuna appartenenza, nessuna storia personale? Dovremmo forse evitare di fare la spesa sotto casa, perché anche quello potrebbe essere visto come un legame sospetto?
Chi governa questa città, evidentemente, non riesce a concepire che esistano cittadini che si impegnano per il bene comune senza alcun interesse personale o di partito. Noi del Comitato abbiamo sempre avuto un solo obiettivo: la sicurezza delle scuole dell’Aquila, chiunque fosse il sindaco e qualunque fosse il colore politico dell’amministrazione.
Lo abbiamo dimostrato nel passato, confrontandoci duramente anche con la giunta Cialente, come dimostrano i numerosi dibattiti televisivi e gli articoli di stampa dell’epoca. Lo abbiamo fatto con il sindaco Biondi, che nel 2017 aveva promesso la ricostruzione di tutte le scuole in sicurezza. Ma oggi, quella promessa è rimasta lettera morta.
Quello che fa più male è il rifiuto di trasformare L’Aquila in un modello di sicurezza scolastica, come sarebbe stato naturale dopo il terremoto del 2009. Questa città avrebbe potuto scegliere di investire sulla sicurezza come scelta politica, etica e di responsabilità verso le future generazioni.
Abbiamo provato a portare all’attenzione della giunta l’esempio virtuoso della città di Kyoto, in Giappone, dove le scuole non sono solo edifici sicuri per i bambini, ma diventano punti di riferimento per tutta la popolazione in caso di emergenza. Nelle mappe della protezione civile di Kyoto, le scuole sono indicate come rifugi sicuri: un segnale chiaro di come una comunità possa e debba mettere la sicurezza al primo posto.
A L’Aquila, invece, si continua a investire in orrende pavimentazioni del centro storico, inaugurazioni simboliche e “prime pietre”, mentre le scuole restano abbandonate a sé stesse. Chi ci sta guadagnando da tutto questo? A volte sembra che l’unico vincitore sia chi fornisce le lastre di pietra per le innumerevoli “prime pietre” posate in questi anni, mentre gli studenti continuano a frequentare MUSP costruiti per durare 5 anni, ne sono passati 16!
Il consiglio comunale di ieri è stato un’occasione persa. Non solo non si è voluto affrontare seriamente il problema, ma si è attaccato chiunque osasse porre domande scomode. Vedere una classe politica che si arrocca nelle proprie posizioni, senza ascoltare la città, e facendo dossieraggio per informarsi su chi sta portando avanti queste battaglie, è desolante.
E poi ci si chiede perché le persone si allontanano dalla politica. Come si può avere fiducia in chi governa, quando la risposta a un tema cruciale come la sicurezza delle scuole è la chiusura totale al confronto e la delegittimazione del dissenso?
Noi continueremo a chiedere scuole sicure. Continueremo a chiedere che questa città sia un modello di sicurezza, non solo per i nostri figli, ma per tutta la comunità. Chi governa, oggi, ha perso un’occasione per dimostrare di avere davvero a cuore il futuro dell’Aquila.
Massimo Max Giuliani reshared this.
WetterOnline vede uno "sforzo sproporzionato" nel conformarsi al GDPR WetterOnline condivide i dati personali dei propri utenti con più di 800 aziende terze a scopo pubblicitario mickey12 February 2025
@Ernesto Wong García estaba pensando en hacer algo así para los hashtags, a ver... ¿qué te parece?
Se va a poder hacer clic en cada elemento (por ej. "linux" aquí) y abrir la pantalla correspondiente con todos los post que contienen el hashtag seleccionado.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
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#Gaza, #Trump e Netanyahu smontano la tregua
Trump e Bibi smontano la tregua
La tregua a Gaza sembra essere ormai sull’orlo del collasso. Hamas ha annunciato la sospensione della liberazione dei prossimi ostaggi, un passo che compromette seriamente l'implementazione degli accordi di cessate il fuoco.www.altrenotizie.org
Perché i super ricchi minacciano la nostra democrazia
Il fenomeno "Trusk" (Trump + Musk) non è un fulmine a ciel sereno: l'obiettivo dei nuovi padroni è usare le proprie enormi risorse finanziarie per rivendicare il diritto a comandare (senza limiti)Stefano Zamagni (Avvenire)
(Vito Macuso - La Stampa - lunedı̀ 22 maggio 2023)
Spesso un fenomeno lo si capisce analizzando il suo opposto e cosı̀, ragionando sull’intelligenza artificiale, è utile considerare la stupidità naturale. Lo faccio alla luce di due pagine straordinarie del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer scritte poco prima di essere arrestato dalla Gestapo (due anni dopo verrà impiccato per ordine di Hitler) e proprio nello stesso anno, il 1943, in cui due studiosi americani (McCulloch e Pitts) progettavano il primo neurone artificiale. Per Bonhoeffer la stupidità è “un nemico più pericoloso della malvagità” perché, mentre contro il male è possibile protestare e opporsi con la forza, contro di essa non si hanno difese, le motivazioni non servono a niente, dato che lo stupido è tale esattamente perché si rifiuta a priori di prendere in considerazione argomenti che contraddicono le sue convinzioni. Lo stupido, a differenza del malvagio, è soddisfatto di sé. Tentare di persuaderlo con argomentazioni è insensato, può essere anche pericoloso. Da qui un’acquisizione essenziale: la stupidità riguarda “non l’intelletto, ma l’umanità di una persona”. Ci sono uomini molto dotati intellettualmente che sono stupidi, e altri intellettualmente inferiori che non lo sono affatto.
Si comprende cosı̀ che l’intelligenza è uno strumento a servizio di qualcosa di più prezioso. Di cosa, precisamente? A questa domanda oggi non siamo in grado di rispondere, il che significa che non sappiamo in cosa consiste la nostra essenza e quindi non sappiamo proteggerci a dovere.
Bonhoeffer intitolava il suo scritto “Dieci anni dopo”. Dopo che cosa? Dopo l’ascesa al potere di Hitler avvenuta nel 1933. Sorge quindi in me la seguente domanda: l’intelligenza artificiale prefigura un nuovo totalitarismo o è la liberazione finale dalla stupidità naturale quando non ci saranno più medici che sbagliano diagnosi e giudici che condannano innocenti perché al loro posto vi saranno robot umanoidi superperformanti? Di certo, non basta avere informazioni per essere intelligenti, e non basta essere intelligenti per non essere stupidi. Si può essere intelligentissimi, dotati di tutte le informazioni, e tuttavia cadere preda della stupidità che non riguarda l’intelligenza ma l’umanità.
Per questo non è detto che l’intelligenza artificiale segni l’arrivo di un’epoca in cui la stupidità naturale sarà finalmente superata grazie all’efficienza della macchina umanoide, con l’inizio di una nuova era planetaria: prima Olocene, oggi Antropocene, domani la radiosa Mechanocene.
Nella nuova efficientissima era delle macchine a forma di uomo dominata dall’intelligenza artificiale e persino dalla “coscienza” artificiale, non è detto che la stupidità verrà
definitivamente eliminata, visto che ci sono ignoranti per nulla stupidi ed eruditi completamente tali. Torna quindi la domanda: come si chiama quella dimensione rispetto a cui l’intelligenza è al servizio e che è la nostra più preziosa ricchezza?
Gli antichi greci la chiamavano Sophı́a, i latini Sapientia, gli ebrei Hokmà, altre civiltà in altri modi. Per attingerla e coltivarla dentro di sé non servono macchine ma silenzio, voglia di studiare, amore del vero. Servono le quattro virtù cardinali elencate per primo da Platone: saggezza, giustizia, forza, temperanza. Chi oggi le insegna, chi le conosce?
L’altro giorno leggevo che lo stato di New York ci ha ripensato e renderà utilizzabile a scuola Chat-GPT perché, asseriscono i responsabili, non si possono privare i ragazzi degli strumenti che poi da grandi nella vita reale dovranno usare quotidianamente. In precedenza gli stessi responsabili ne avevano proibito l’utilizzo scolastico. Quando hanno sbagliato? Sei mesi fa o ieri? Non lo so, io non sono la nuova “bocca della verità” detta Chat-GPT che dà una risposta su tutto, ma intuisco che probabilmente la verità, come quasi sempre, sta nel mezzo. Vi sono materie scolastiche per le quali Chat-GPT è utile e privarsene sarebbe stupido, ma ve ne sono altre per le quali il suo utilizzo sarebbe nocivo, forse letale, perché priverebbe dell’essenza stessa della ricerca intellettuale. Qual è questa essenza?
Lessing, filosofo illuminista tedesco, nel 1778 scriveva cosı̀: “Se Dio tenesse nella sua destra tutta la verità e nella sinistra il solo eterno impulso verso la verità, e mi dicesse: Scegli!, io mi precipiterei umilmente alla sua sinistra e direi: Concedimi questa, Padre! La verità pura è soltanto per te!”. Oggi al posto di Dio c’è la macchina, oggi al centro dell’altare della nostra mente c’è la tecnologia, e se le antiche tragedie conoscevano il Deus ex machina oggi noi abbiamo Deus sive Machina. Emanuele Severino riassumeva bene la situazione: “Dio è il primo tecnico, la Tecnica è l’ultimo dio”. Per indicare l’essenza della ricerca io riformulo cosı̀ le parole di Lessing: “Se la Macchina avrà nella sua destra tutta la conoscenza e l’efficienza, e nella
sinistra il solo eterno impulso verso la ricerca e il lavoro, e mi dirà: Scegli!, io sceglierei la sinistra dicendo: Concedimi questo, Signora! La conoscenza totale e l’efficienza pura sono solo per te!”.
A che serve sapere che il cervello è composto da 87 miliardi di neuroni ognuno dei quali è collegato ad altri diecimila neuroni per una somma stratosferica di connessioni detta “connettoma”, se poi non so usare in modo saggio la mente che ne promana? Socrate non sapeva nulla di neuroni, ippocampo e amigdala, eppure usava la sua mente nel modo sublime che ancora ci illumina. A che serve conoscere la struttura dell’atomo se poi uso tale conoscenza per fare la bomba atomica e i proiettili all’uranio impoverito? A che serve insomma l’intelligenza, se poi non è in grado di generare sapienza? Questo infatti è il fine della vita: essere sapienti, avere sapore. Rispetto a ciò, l’intelligenza è solo un mezzo.
Noi oggi però scambiamo il mezzo per il fine, e cosı̀ ci ritroviamo in balı̀a delle acquisizioni scientifiche come se solo queste avessero valore in se stesse, come se il solo fatto di poter realizzare una performance cognitiva e tecnologica realizzasse l’obiettivo della vita. Potenza per avere ancora potenza, con la conoscenza scientifica asservita all’onnipotenza tecnica: è questo lo statuto contemporaneo. Ed è per questo, lo ammetto, che l’intelligenza artificiale mi fa paura. Non mi fa paura per se stessa, perché amo l’intelligenza e ricerco la conoscenza fin da quando era bambino; mi fa paura perché non è guidata da nessuna sapienza e può paradossalmente coincidere con l’imperversare della stupidità.
Ancora Bonhoeffer: “Ci accorgiamo con stupore che in determinate circostanze gli uomini vengono resi stupidi, ovvero si lasciano rendere tali”. Aggiungeva che in chi vive in modo piuttosto solitario il contrassegno della stupidità è meno presente rispetto a chi vive costantemente in compagnia. Il fatto però, aggiungo io, è che oggi quasi tutti noi viviamo in costante compagnia, siamo sempre tutti connessi, siamo spettatori, siamo social, in balı̀a di
influencer e di influenze di ogni tipo. E la stupidità, logicamente, imperversa. E in questo scenario cosa succede? Succede che a questa umanità sempre più incapace di governo di sé qualcuno offre (non certo disinteressatamente) l’intelligenza artificiale. Da qui l’incubo: stupidità naturale + intelligenza artificiale. Come chiamate il risultato dell’addizione? Secondo Bonhoeffer, che non a caso scriveva “dieci anni dopo”, la stupidità era un problema anzitutto politico: a suo avviso infatti “qualsiasi ostentazione esteriore di potenza, politica o religiosa che sia” (oggi io tolgo religiosa e aggiungo tecnico-scientifica) “provoca l’istupidimento di una gran parte degli uomini”. Intravedeva una specie di legge socio-psicologica: “La potenza dell’uno richiede la stupidità degli altri”. E ancora: “Sotto la schiacciante impressione prodotta dall’ostentazione di potenza, l’uomo viene derubato della sua indipendenza interiore e rinuncia cosı̀, più o meno consapevolmente, ad assumere un atteggiamento personale davanti alle situazioni”.
Ecco, perfettamente delineato, il punto: l’indipendenza interiore. E' a questo che si deve mirare. Di tecnici che sanno tutto del genoma e delle reti neurali e che poi mettono le loro conoscenze al servizio di chi paga di più ne abbiamo a sufficienza, sono il risultato di una scuola che consegna solo istruzione e trascura del tutto l’educazione. L’istruzione infatti ha come obiettivo il tecnico, il competente; l’educazione invece l’uomo libero, indipendente. Le due cose, ovviamente, devono andare insieme, ma oggi prevale di gran lunga la prima.
In questo articolo ho sostenuto che l'intelligenza artificiale non è necessariamente il contrario della stupidità naturale. Vi può esserne un uso che riduce la stupidità naturale, e un altro che la incrementa. La stupidità infatti non è assenza di conoscenze ma assenza di saggezza, ovvero di quella qualità da cui dipende l’umanità.
Massimo Max Giuliani
in reply to Manuela Cherubin • •Manuela Cherubin
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