Giorgia Meloni al Financial Times: “Scegliere tra Europa e Usa? Idea infantile, Trump è il primo alleato dell’Italia”. E si propone di “costruire ponti” tra le due sponde dell’Atlantico
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L’idea che l’Italia debba scegliere tra gli Stati Uniti e l’Europa è “infantile” e “superficiale”, visto che Washington e il
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Sam Altman: “L’AGI arriverà durante la presidenza Trump!”. Ma siamo davvero certi?
Sam Altman, CEO di OpenAI intervistato recentemente ha ribadito che l’umanità è vicina alla creazione di un’intelligenza artificiale generale (AGI), un’intelligenza artificiale paragonabile all’intelligenza umana. Secondo lui, per raggiungere questo obiettivo è sufficiente ampliare i modelli esistenti come ChatGPT. “L’AGI probabilmente emergerà durante la presidenza Trump”, ha previsto il miliardario, proseguendo la linea che OpenAI ha portato avanti sin dal trionfale debutto del suo chatbot nel novembre 2022.
Nel 2023 l’azienda ha sviluppato ulteriormente questa idea nel suo blog, affermando che “la prima AGI sarà solo un punto nel continuum dell’intelligence”. Il concetto sembra plausibile, se non fosse per un difetto fondamentale: l’intelligenza, qualunque cosa sia, quasi certamente non si sviluppa in un continuum.
È comprensibile il motivo per cui un insider della Silicon Valley con un’enorme fortuna in gioco concepisca lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in questo modo. Questa posizione, tuttavia, perde di persuasività se prendiamo in considerazione un altro tipo di pensiero che l’intelligenza artificiale ha trascurato fin dal suo inizio: la ragione naturale.
Cos’è l’intelligenza naturale?
Gli esseri umani usano il linguaggio per comunicare, quindi l’intelligenza artificiale conversazionale crea l’illusione di intelligenza. Esiste però una differenza fondamentale tra loro: ChatGPT manipola simboli, mentre gli esseri umani usano la parola per descrivere cose e fenomeni circostanti. Noi esistiamo nella realtà fisica, emotiva e sociale, mentre le reti neurali operano solo con astrazioni. Ecco perché i modelli linguistici, nonostante la loro fluidità, generano assurdità con incrollabile certezza: non hanno alcuna connessione reale con il mondo.
Ricercatori e imprenditori come Altman continuano a fare previsioni sul futuro dell’intelligenza artificiale, dando per scontato di conoscere la strada giusta. Nella comunità scientifica si fa largo uso del termine “fattore g” o “intelligenza generale”, un’abilità cognitiva di base che sta alla base di vari processi mentali. Gli scienziati ne distinguono due componenti: “intelligenza cristallizzata” – conoscenza ed esperienza accumulate, e “intelligenza fluida” – la capacità di risolvere nuovi problemi, trovare schemi e pensare in modo astratto. È l’intelligenza fluida che consente all’individuo di adattarsi a nuove situazioni e di imparare. Tuttavia, resta ancora un mistero come esattamente nascano queste capacità e quali processi nel cervello ne siano responsabili.
Se un alieno arrivasse sulla Terra e analizzasse il pensiero degli esseri umani e delle macchine, rimarrebbe sorpreso nel vedere che la ricerca sull’intelligenza artificiale sta prosperando e che gli scienziati sono convinti di essere pronti a ricostruire la civiltà, anche se lavorano con una vaga definizione di intelligenza stessa. E studiare il mondo animale solleverebbe ancora più interrogativi. Dopotutto, l’intelligenza naturale, anziché semplicemente “crescere” con l’aumento dei dati e della potenza di calcolo, si manifesta in modo diverso nelle diverse specie.
Ciò che potremmo definire intelligenza ecologica è riscontrabile in creature che vanno dalle pulci agli elefanti. Ogni specie ha sviluppato capacità cognitive uniche che la aiutano a sopravvivere nella sua nicchia ecologica. E se definiamo l’intelligenza come la capacità di interagire efficacemente con l’ambiente, allora il miglior esempio di “intelligenza artificiale generale” potrebbe non essere una voluminosa rete neurale con miliardi di parametri, ma un insetto primitivo (a prima vista).
Guida alla navigazione della mosca della frutta
Un ambito importante dello sviluppo dell’intelligenza artificiale è la navigazione autonoma, che definisce l’intelligenza come la capacità di muoversi in modo indipendente e sicuro. Tali sistemi, basati su reti neurali profonde con apprendimento tramite rinforzo, utilizzano una combinazione di sensori (lidar, telecamere e radar) per rilevare gli ostacoli e pianificare i percorsi. Con un addestramento adeguato, il meccanismo può sviluppare strategie per muoversi in sicurezza anche in ambienti caotici.
In tal caso, la specie che merita un proprio ciclo di finanziamenti da parte di OpenAI è la Drosophila melanogaster, ovvero l’umile moscerino della frutta. Dotate di cervelli microscopici che pesano quasi nulla, queste creature mostrano riflessi per evitare le collisioni che superano le capacità di qualsiasi auto a guida autonoma. In una frazione di secondo, rilevano segnali di movimento, prevedono traiettorie ed eseguono manovre. La ricerca ha dimostrato che le mosche calcolano le vie di fuga più velocemente dei sistemi avanzati di visione artificiale.
Intelligenza collettiva e l’illusione dell’intelligenza distribuita
Anche i giganti della tecnologia sognano da tempo di creare una “intelligenza collettiva”, un sistema in cui molti elementi semplici, interconnessi, lavorano insieme per affrontare compiti complessi. Tale unione dovrebbe funzionare come un unico “supercervello“, in cui tutti i componenti partecipano alla presa di una decisione comune. Tuttavia, ancora una volta, i meccanismi naturali del pensiero collettivo esistono già e operano in modo molto più efficace di tutti gli analoghi da noi creati.
Un ottimo esempio è una colonia di api mellifere. Quando si tratta di trovare una nuova casa, migliaia di insetti agiscono come un unico organismo, ma senza alcun centro di controllo. Le api esploratrici esplorano la zona circostante alla ricerca di siti adatti e poi tornano all’alveare, dove eseguono una speciale “danza dell’oscillazione”. I loro movimenti contengono tutte le informazioni importanti: quanto è lontana una potenziale casa, in quale direzione, quanto è spaziosa e protetta. Altri individui leggono i segnali e vanno in ricognizione. Di conseguenza, la colonia prende la decisione più vantaggiosa per la sopravvivenza.
Cosa offre l’intelligenza digitale? Un gruppo di chatbot che raccolgono informazioni da Reddit.
Scoiattoli: i campioni della memoria in natura
Un altro punto di forza dell’intelligenza artificiale è la capacità di archiviare e recuperare i dati. Gli scienziati spesso misurano l’intelligenza in base alla capacità di ricordare grandi quantità di informazioni e di recuperarle quando necessario. Per raggiungere questo obiettivo, le moderne reti neurali utilizzano tecnologie complesse: i database vettoriali trasformano le informazioni in modelli matematici multidimensionali e i meccanismi di “annidamento” aiutano il programma a gestire terabyte di informazioni.
Uno scoiattolo comune, senza computer, riesce perfettamente a gestire compiti di memoria e di navigazione. In autunno nasconde centinaia di noci in posti diversi e riesce a ritrovarle anche dopo diversi mesi, sotto la neve. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che questi animali utilizzano strategie complesse per proteggere i loro nascondigli: possono fingere di seppellire una noce, ma in realtà la nascondono in un altro posto, ingannando i potenziali ladri. Allo stesso tempo, i roditori distinguono inequivocabilmente i nascondigli genuini da quelli falsi, a differenza dei roditori che spesso hanno “allucinazioni“, creando fatti inesistenti.
Cosa significa “Io” nell’intelligenza artificiale?
Cosa può imparare l’intelligenza artificiale dal mondo animale? In primo luogo, la coscienza non è un fenomeno universale. La navigazione di un moscerino della frutta, il processo decisionale in un alveare, la memoria di uno scoiattolo: ogni esempio rappresenta un tipo distinto di cognizione plasmato dalla pressione evolutiva.
In secondo luogo, ci costringe a riconsiderare i presupposti di base. Come accennato in precedenza, i ricercatori stanno aumentando la potenza delle reti neurali, convinti che enormi quantità di dati e risorse di elaborazione daranno alla fine vita a qualcosa di analogo alla coscienza umana. Ma se in natura esiste un ampio spettro di diverse forme di pensiero, perché crediamo che l’elaborazione statistica delle informazioni porterà all’intelligenza artificiale generale?
Il vero pensiero è incarnato nella materia. Esiste all’interno di un sistema vivente che interagisce dinamicamente con l’ambiente. L’intelligenza artificiale, d’altro canto, prevede sequenze di testo anziché cause ed effetti.
Quindi l’AGI è realizzabile? Forse.
Ma se si vuole imparare dalla natura, tanto vale investire molto nella ricerca sui moscerini della frutta.
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Leggere per crescere. Così si contrasta il brain rot
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“È necessario sviluppare una coscienza civica sul fenomeno dell’abuso del digitale e della conseguente incapacità di scrivere a mano che oggi riguarda tutti, ma che coinvolge soprattutto i più giovani. Penso che sul piano delle politiche pubbliche questo tema possa essere trattato in modo ancora più
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Adozione di DORA: facciamo il punto
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Banca d’Italia ha reso disponibile per gli intermediari direttamente vigilati, un modello per l’autovalutazione del livello raggiunto nell’ambito dell’adeguamento al Regolamento DORA, uno strumento che in realtà può essere molto utile anche a qualsiasi altra entità finanziaria
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mostra di opere di William Burroughs a Londra, alla October Gallery.
qui una selezione di opere e un video: gammm.org/2025/03/28/works-by-…
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Ecco perché secondo me #Librewolf non è, al momento, una vera alternativa a #Firefox.
L'ho installato su un PC al lavoro su cui precedentemente usavo Firefox.
Ecco come si presenta il mio client #zimbra su librewolf (prima immagine) rispetto a come si vede su Chrome (seconda immagine).
Sì, ok, non si muore, ma se si moltiplicano queste piccole cose per le centinaia di siti che uso durante la settimana, diventano una grande cosa.
Io mi auguro che dal codice di Firefox nasca qualcosa di nuovo, o forse di vecchio, come era Firefox un tempo. Che sia librewolf, waterfox o qualcos'altro.
Ma la strada da fare è ancora tanta per me, e in salita.
Scanning Film The Way It Was Meant To Be
Scanning a film negative is as simple as holding it up against a light source and photographing the result. But should you try such a straightforward method with color negatives it’s possible your results may leave a little to be desired. White LEDs have a spectrum which looks white to our eyes, but which doesn’t quite match that of the photographic emulsions.
[JackW01] is here with a negative scanning light that uses instead a trio of red, green, and blue LEDs whose wavelengths have been chosen for that crucial match. With it, it’s possible to make a good quality scan with far less post-processing.
The light itself uses 665 nm for red, 525 nm for green, and 450 nm blue diodes mounted in a grid behind a carefully designed diffuser. The write-up goes into great detail about the spectra in question, showing the shortcomings of the various alternatives.
We can immediately see the value here at Hackaday, because like many a photographer working with analogue and digital media, we’ve grappled with color matching ourselves.
This isn’t the first time we’ve considered film scanning but it may be the first project we’ve seen go into such detail with the light source. We have looked at the resolution of the film though.
freezonemagazine.com/rubriche/…
Eccolo lì, l’idiota! Sbronzo marcio. Attorniato da un branco di ubriachi ancora più fatti di lui. Non l’avevo mai visto, in città. Ho chiesto a Coso chi fosse. Non ne sapeva niente neanche lui. Ho ordinato un’altra birra. Quello si vantava. Della sua grana: non parlava d’altro. E doveva averne, visto che pagava da bere, […]
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Un Threat Actors rivendica un attacco al Festival di San Valentino: Database Trafugato?
Nel panorama della cybersecurity, le fughe di dati rappresentano una minaccia sempre più ricorrente, e il recente leak del database di “festivaldisanvalentino.com” ne è l’ennesima dimostrazione. Un utente di un noto forum underground ha infatti pubblicato un presunto archivio SQL contenente dati sottratti dal sito web, mettendo a rischio informazioni sensibili degli utenti.
Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di tali dati. Al momento, non è possibile verificare in modo indipendente l’autenticità delle informazioni riportate, poiché l’organizzazione coinvolta non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio sito web. Di conseguenza, questo articolo deve essere considerato esclusivamente a scopo informativo e di intelligence.
Print screen del forum underground dove il criminale informatico ha rivendicato il presunto attacco informatico prelevato attraverso l’utilizzo della piattaforma di intelligence delle minacce di Recorded Future
I Dettagli del Leak
L’utente “lluigi”, registrato sulla piattaforma nel novembre 2023 e con un’attività limitata ma significativa, ha rilasciato il database in un post datato 22 febbraio 2025. Secondo la descrizione fornita, il dump SQL ha una dimensione di 6MB, che si espande fino a 94MB una volta decompresso.
Un’anteprima dei dati compromessi rivela indirizzi email, IP, e messaggi di comunicazione interna, suggerendo una violazione su larga scala che potrebbe esporre (qualora confermata) centinaia o migliaia di utenti a rischi di phishing, furto d’identità e altri attacchi informatici.
Alcuni esempi includono conversazioni in cui gli utenti richiedono conferme di invio di file e altre informazioni di carattere privato. La presenza di dettagli tecnici nei metadati (come user agent e versioni di browser) potrebbe inoltre fornire agli attaccanti ulteriori spunti per orchestrare attacchi mirati.
Chi c’è Dietro l’Attacco?
Non sono stati forniti dettagli sulle modalità di attacco utilizzate per ottenere il database da parte del criminale informatico, ma è plausibile che il sito sia stato vittima ad esempio di una vulnerabilità non patchata o di credenziali di accesso compromesse. “lluigi”, l’autore del post, non sembra essere direttamente l’autore della violazione, bensì un intermediario che ha ricevuto e pubblicato i dati.
Conseguenze e Contromisure
Le vittime di questa fuga di dati devono adottare misure di sicurezza come:
- Cambiare le password associate all’account del sito
- Utilizzare plugin per poter rendere anonima l’esposizione dei pannelli di amministrazione di accesso al sito (ad esempio wp-admin.php)
- Cambiare le stesse password correlate ad altri servizi
- Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA)
- Diffidare di email sospette o tentativi di contatto non richiesti
Per il team di sicurezza del sito, è fondamentale analizzare il vettore il potenziale attacco e nel caso attivare specifiche misure di sicurezza, come ad esempio il patch management del sistema per evitare ulteriori potenziali problemi.
Conclusioni
Questo incidente dimostra ancora una volta quanto sia cruciale la sicurezza informatica per qualsiasi piattaforma che gestisca dati sensibili. La pubblicazione di database trafugati su forum underground è un fenomeno in crescita, e l’attenzione di aziende e utenti deve rimanere sempre alta e vigile per prevenire e mitigare i danni derivanti da questi attacchi.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’organizzazione qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda e saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono accedere utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Questo articolo è stato redatto attraverso l’utilizzo della piattaforma Recorded Future, partner strategico di Red Hot Cyber e leader nell’intelligence sulle minacce informatiche, che fornisce analisi avanzate per identificare e contrastare le attività malevole nel cyberspazio.
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Alla scoperta della Pseudonimizzazione: Tra definizione e valore giuridico
La pseudonimizzazione è una tecnica di protezione dei dati definita dall’art. 4(5) del GDPR. Consiste nella trasformazione dei dati personali in modo tale che non possano più essere attribuiti direttamente a un interessato, se non attraverso l’uso di informazioni aggiuntive tenute separate e protette da misure tecniche e organizzative adeguate.
Questa tecnica ha il vantaggio di ridurre il rischio di identificazione pur mantenendo la possibilità di utilizzare i dati per scopi analitici, statistici o operativi. Il processo si basa sulla sostituzione degli identificatori diretti (come nome, cognome, codice fiscale, ID) con pseudonimi, ossia valori che, da soli, non consentono di risalire all’identità dell’individuo, ma che possono essere ricostruiti mediante l’accesso controllato a informazioni aggiuntive, come tabelle di corrispondenza o chiavi crittografiche.
Perché la pseudonimizzazione sia efficace, è essenziale che queste informazioni aggiuntive siano custodite separatamente e protette da accessi non autorizzati. È importante sottolineare che i dati pseudonimizzati rimangono, a tutti gli effetti, dati personali secondo il GDPR, poiché esiste sempre la possibilità teorica di reidentificare l’interessato. Solo un processo che renda l’identificazione assolutamente impossibile e irreversibile può essere considerato anonimizzazione, uscendo così dall’ambito di applicazione del regolamento.
Oltre al valore operativo, la pseudonimizzazione è riconosciuta dal GDPR come una misura tecnica e organizzativa utile per ridurre i rischi nel trattamento dei dati. Rientra infatti tra le pratiche raccomandate per attuare i principi di privacy by design e by default (artt. 25 e 32) e può essere prevista anche da normative nazionali o settoriali come requisito per trattamenti specifici.
Obiettivo e Vantaggi della Pseudonimizzazione
Come indicato nel Considerando 28 del GDPR, la pseudonimizzazione rappresenta una misura strategica per ridurre i rischi connessi al trattamento dei dati personali, preservando al contempo la possibilità di effettuare analisi e valutazioni sui dati in forma non identificabile.
Riduzione del rischio
Quando implementata in modo corretto, la pseudonimizzazione contribuisce significativamente alla protezione della riservatezza dei dati. La sua efficacia si fonda sulla separazione e sulla protezione delle informazioni aggiuntive necessarie per la reidentificazione, in linea con quanto previsto dall’Art. 4(5) del GDPR.
Questa tecnica opera su due livelli:
- Previene l’esposizione diretta degli identificatori personali, garantendo che i destinatari dei dati pseudonimizzati non possano identificare gli interessati.
- Attenua le conseguenze di eventuali violazioni di sicurezza, riducendo il rischio di danni per gli interessati, a condizione che terze parti non abbiano accesso ai dati ausiliari che permetterebbero la reidentificazione.
Un ulteriore beneficio risiede nella mitigazione del rischio di function creep, ovvero dell’utilizzo dei dati per scopi diversi e incompatibili rispetto a quelli originariamente dichiarati. L’impossibilità per i soggetti autorizzati – come responsabili o incaricati del trattamento – di risalire direttamente all’identità degli interessati limita il potenziale abuso e rafforza il principio di limitazione della finalità.
La pseudonimizzazione, inoltre, può contribuire alla qualità del dato. L’utilizzo di pseudonimi differenziati per soggetti con attributi simili aiuta a prevenire errori di attribuzione e migliorare l’accuratezza complessiva delle informazioni trattate.
Infine, il livello di protezione offerto da questa tecnica è direttamente proporzionale alla robustezza delle misure tecniche e organizzative adottate. Una progettazione attenta e coerente consente ai titolari e ai responsabili di conformarsi agli obblighi previsti dagli Articoli 24, 25 e 32 del GDPR, assicurando un trattamento dei dati conforme, sicuro e incentrato sulla tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.
Struttura della Trasformazione Pseudonimizzante
Per essere considerata efficace, la pseudonimizzazione deve impedire che i dati trasformati contengano identificatori diretti, come il codice fiscale o altri identificatori univoci, qualora questi possano permettere l’attribuzione dell’identità dell’interessato all’interno del contesto operativo ( dominio di pseudonimizzazione). Tali elementi vengono rimossi durante la trasformazione o sostituiti con identificatori alternativi (i pseudonimi)che, da soli, non consentono l’identificazione, se non tramite l’uso di informazioni aggiuntive tenute separatamente.
Oltre alla sostituzione degli identificatori diretti, la trasformazione può intervenire su altri attributi sensibili attraverso tecniche come la soppressione, la generalizzazione o l’introduzione di rumore controllato. Questi interventi sono finalizzati a limitare la possibilità di reidentificazione e a rafforzare la protezione dei dati trattati.
Un aspetto centrale della pseudonimizzazione è l’impiego di dati riservati (segreti di pseudonimizzazione) come chiavi crittografiche o tabelle di corrispondenza tra identificatori originali e pseudonimi. Questi elementi, essenziali per la riconduzione del dato all’interessato, devono essere generati e gestiti in modo da garantirne la sicurezza e la separazione logica e fisica rispetto ai dati pseudonimizzati.
Dal momento che tali segreti rappresentano le informazioni aggiuntive menzionate all’Art. 4(5) del GDPR, è obbligatorio proteggerli tramite misure tecniche e organizzative adeguate. Il loro accesso deve essere limitato esclusivamente al personale autorizzato, e devono essere conservati in ambienti sicuri, al fine di prevenire ogni possibilità di uso improprio o non autorizzato.
Tecniche di Pseudonimizzazione
La scelta della tecnica di pseudonimizzazione più appropriata dipende da molteplici fattori, tra cui il livello di rischio, la necessità di reversibilità, la dimensione del dataset e le finalità specifiche del trattamento. Di seguito sono illustrate le principali tecniche disponibili, con una valutazione comparativa di vantaggi e criticità operative.
Principali Tecniche
- 1. Contatore Sequenziale (Counter)
È la tecnica più semplice, in cui ogni identificatore viene sostituito da un numero progressivo. Il vantaggio è nella facilità di implementazione, soprattutto in contesti di dati ridotti o poco complessi. Tuttavia, la sequenzialità può rivelare informazioni implicite (come l’ordine temporale), e questa tecnica mostra limiti significativi in termini di scalabilità e sicurezza per dataset più ampi o sofisticati. - 2. Generatore di Numeri Casuali (Random Number Generator – RNG)
In questo caso, a ogni identificatore viene associato un valore generato casualmente. L’assenza di una relazione diretta con il dato originale garantisce un buon livello di protezione, a patto che la tabella di mappatura sia adeguatamente protetta. I principali punti critici sono il rischio di collisioni (assegnazione accidentale dello stesso pseudonimo a più identificatori) e le problematiche di gestione in contesti su larga scala. - 3. Funzione di Hash crittografica
Consiste nell’applicare una funzione unidirezionale (come SHA-256) all’identificatore, producendo un output fisso. Sebbene offra integrità e irreversibilità, da sola non è sufficiente per garantire protezione: è vulnerabile ad attacchi di forza bruta e dizionario, soprattutto se gli input sono prevedibili (come codici fiscali o email aziendali). - 4. Message Authentication Code (MAC)
Si tratta di una variante sicura della funzione hash, che introduce una chiave segreta nel processo. Senza conoscere la chiave, è impossibile ricostruire il legame tra pseudonimo e identificatore originale. L’HMAC è oggi tra i metodi più robusti per la pseudonimizzazione, e viene ampiamente utilizzato nei protocolli Internet. Unico limite: la difficoltà nella riconciliazione dei dati se non si conservano gli identificatori originali. - 5. Cifratura Simmetrica
Utilizza un algoritmo di cifratura a blocchi (es. AES) per trasformare l’identificatore in un pseudonimo, utilizzando una chiave segreta. Questa chiave funge sia da “segreto di pseudonimizzazione” che da chiave di decifratura. È una tecnica potente e flessibile, simile al MAC, ma introduce una sfida importante: chi possiede la chiave può sempre decifrare i dati, il che potrebbe non essere conforme al principio di minimizzazione se la riconciliazione non è necessaria. - 6. Tokenizzazione
La tokenizzazione consiste nella sostituzione di identificatori sensibili (es. nome, codice fiscale, ID cliente) con stringhe o valori alternativi detti token, generati in modo casuale o secondo regole predefinite.- I token non hanno alcun significato intrinseco e non possono essere riconvertiti al valore originario senza una lookup table che gestisca le corrispondenze.
- Questa tabella di associazione deve essere conservata separatamente, protetta da cifratura e accessibile solo a personale autorizzato.
- È una tecnica altamente flessibile e indicata in contesti in cui serve mantenere la struttura del dato (es. lunghezza del campo, formato), ma garantire un buon livello di protezione.
Politiche di Pseudonimizzazione
Oltre alla tecnica adottata, è fondamentale stabilire una politica di pseudonimizzazione, ovvero definire come e quando applicare le trasformazioni nei vari dataset:
- Pseudonimizzazione Deterministica
La pseudonimizzazione deterministica è una tecnica in cui lo stesso identificatore originale viene sempre trasformato nello stesso pseudonimo, ogni volta che compare, sia nello stesso dataset che in dataset diversi.
Vantaggi
- Coerenza trasversale: lo stesso individuo può essere riconosciuto in dataset differenti, senza conoscerne l’identità. Questo è utile in analisi longitudinali o confronti tra sistemi.
- Efficienza analitica: facilita il collegamento di record riferiti allo stesso soggetto in contesti diversi (es. database clinico + database farmaceutico).
- Non richiede lookup table (in alcuni casi): se il pseudonimo è generato tramite funzioni deterministiche (es. HMAC), la mappatura è implicita.
Rischi
- Linkability elevata: un attore malevolo che ottiene due dataset pseudonimizzati può facilmente riconoscere che lo stesso pseudonimo (TK_XX1) si riferisce allo stesso soggetto, anche senza sapere chi sia. Questo aumenta il rischio di ricostruzione del profilo di un individuo.
- Vulnerabilità alle correlazioni: se un pseudonimo appare frequentemente in correlazione con dati noti o prevedibili può essere dedotto chi sia l’individuo.
- Non ideale per dati altamente sensibili: soprattutto se distribuiti a più soggetti esterni, poiché consente collegamenti tra informazioni.
- Pseudonimizzazione Randomizzata a Livello di Documento
Questa tecnica consiste nel generare pseudonimi diversi per lo stesso identificatore, ma conservando coerenza all’interno di insiemi specifici di dati (ad esempio tra due documenti correlati o due dataset congiunti). È utile quando si desidera rompere la linkabilità globale tra tutti i dataset, ma preservare relazioni locali all’interno di uno stesso contesto operativo.
Tuttavia, il sistema mantiene una mappatura logica: i record riferiti allo stesso soggetto sono riconoscibili come tali in entrambi i dataset A e B, pur avendo pseudonimi differenti (TK_X1, TK_Y1).
Vantaggi
- Maggiore protezione contro la linkabilità trasversale: anche se più dataset venissero compromessi, un attaccante non potrebbe collegare lo stesso soggetto attraverso dataset diversi usando i pseudonimi, perché questi cambiano da un dataset all’altro.
- Preserva l’analiticità locale: consente l’analisi delle relazioni all’interno dello stesso dataset o gruppo di documenti, mantenendo intatte le correlazioni.
- Equilibrio tra sicurezza e usabilità: è un buon compromesso tra le esigenze di protezione e la necessità di analisi complesse.
Rischi
- Complessità gestionale aumentata: richiede la gestione di più tabelle di corrispondenza o meccanismi logici per sincronizzare le relazioni tra dataset.
- Possibile perdita di confrontabilità esterna: non consente analisi aggregate tra database diversi senza accesso alla logica di corrispondenza dei pseudonimi.
- Maggior carico computazionale: i sistemi devono essere in grado di gestire trasformazioni dinamiche e coerenza dei dati su più livelli.
- Pseudonimizzazione Completamente Randomizzata
La pseudonimizzazione completamente randomizzata è una tecnica in cui ogni occorrenza di uno stesso identificatore viene trasformata in un pseudonimo diverso, anche all’interno dello stesso documento o dataset. Non viene mantenuta alcuna coerenza tra dataset, tra righe, né tra sessioni diverse di elaborazione. Questo approccio rompe completamente ogni possibilità di tracciamento o correlazione automatica tra record appartenenti allo stesso soggetto.
Anche se l’identificatore di partenza è lo stesso (BNCLRA89A41H501Z), ogni sua rappresentazione pseudonimizzata è unica e scollegata dalle altre.
Vantaggi
- Massima protezione contro la reidentificazione e la linkabilità: non essendoci coerenza tra pseudonimi, risulta estremamente difficile, se non impossibile, correlare le informazioni per risalire a un individuo, anche analizzando più dataset.
- Impatto positivo sul rischio residuo: particolarmente utile in ambiti dove i dati pseudonimizzati devono essere largamente condivisi o trattati in ambienti a rischio elevato.
- Conformità rafforzata: offre un livello di protezione tale da soddisfare anche i requisiti più stringenti di privacy by design e by default.
Limiti
- Totale perdita di tracciabilità: non è possibile collegare le diverse istanze di un soggetto, né all’interno di un dataset né tra dataset diversi. Questo impedisce analisi longitudinali, statistiche personalizzate o valutazioni storiche.
- Inapplicabile in scenari che richiedono reversibilità o audit: nei casi in cui sia necessario dimostrare che determinati record appartengono allo stesso individuo (es. per diritto d’accesso ai dati), questa tecnica si rivela inadatta.
- Richiede un’accurata valutazione del contesto: va usata solo quando la completa disconnessione tra i dati è accettabile e voluta.
La scelta delle tecniche di pseudonimizzazione deve basarsi su una valutazione del rischio, della necessità di reversibilità, e della robustezza delle misure organizzative a supporto. In uno scenario ideale, queste tecniche dovrebbero essere complementari, rafforzando la resilienza del trattamento anche in presenza di attacchi o accessi non autorizzati. Le tecniche più robuste (come RNG, HMAC e cifratura) offrono un’elevata protezione contro attacchi di tipo esaustivo o basati su dizionari, ma possono limitare la flessibilità d’uso. Le politiche deterministiche e document-randomised permettono analisi trasversali o longitudinali, ma con un rischio maggiore di linkabilità. Nella pratica, spesso è consigliabile combinare più tecniche per ottenere un equilibrio tra sicurezza, utilità e reversibilità, adattando l’approccio al contesto operativo e normativo.
Caso Pratico: Pseudonimizzazione dei Dati Sanitari
Scenario Errato: Trasferimento di Dati Identificabili
Un ospedale condivide con un’azienda di ricerca un dataset clinico contenente dati personali in chiaro:
Problemi riscontrati:
1. Rischio elevato di reidentificazione diretta
La presenza di identificatori espliciti come nome, cognome, codice fiscale e numero della cartella clinica consente un’immediata associazione tra i dati e l’identità dei pazienti. Questo espone gli interessati a potenziali violazioni della riservatezza, discriminazioni o abusi in caso di accesso non autorizzato.
2. Violazione dei principi fondamentali del GDPR
Il trasferimento di dati in chiaro senza adeguate misure di protezione contrasta con i principi di minimizzazione, integrità e riservatezza previsti dagli articoli 5(1)(c) e 5(1)(f) del GDPR. Inoltre, l’assenza di misure tecniche e organizzative adeguate costituisce una violazione dell’articolo 32, che impone la protezione dei dati personali da trattamenti non autorizzati o illeciti.
3. Esposizione a gravi rischi in caso di violazione o intercettazione
Nel caso in cui i dati vengano sottratti o intercettati durante il trasferimento, gli identificatori presenti permetterebbero una facile reidentificazione. Questo scenario espone l’organizzazione a sanzioni, perdita di reputazione e responsabilità nei confronti degli interessati, i quali potrebbero subire danni concreti (furti d’identità, esclusioni assicurative, stigmatizzazione sociale).
Scenario Corretto: Applicazione di Tecniche di Pseudonimizzazione
Dopo aver applicato un processo strutturato di pseudonimizzazione, i dati vengono trasformati come segue:
Struttura della Lookup Table
Conservazione delle tabelle
Di seguito le misure tecniche utilizzate per proteggere le tabelle:
- Cifratura con AES-256
AES-256 (Advanced Encryption Standard a 256 bit) è uno degli algoritmi di crittografia simmetrica più sicuri e ampiamente adottati nel settore. Applicare la cifratura AES-256 alle tabelle di pseudonimizzazione significa che:
- Il contenuto della tabella (che collega i dati pseudonimizzati agli identificatori originali) è inaccessibile in chiaro anche in caso di accesso non autorizzato al file o al database.
- Solo chi possiede la chiave di decifratura, custodita separatamente e con accesso controllato, può leggere o gestire i dati.
Vantaggi:
- Alto livello di protezione in caso di data breach.
- Conforme alle misure tecniche richieste dall’Art. 32 del GDPR.
Best practice:
- Conservare la chiave in un HSM (Hardware Security Module) o sistema equivalente.
- Ruotare periodicamente le chiavi e revocarle in caso di compromissione.
- Accesso consentito solo a personale sanitario autorizzato
Il principio di “need-to-know” e limitazione degli accessi è centrale nel GDPR (Art. 5 e 32). In questo caso:
- Solo operatori sanitari autorizzati, esplicitamente identificati e abilitati, possono accedere alla tabella.
- L’accesso deve avvenire tramite autenticazione forte (es. 2FA o smart card).
- Ogni operatore deve avere un profilo con permessi minimi necessari per svolgere le proprie funzioni (principio del least privilege).
Misure organizzative associate:
- Contratti e policy interne che specificano i ruoli.
- Formazione obbligatoria sulla sicurezza dei dati e sul GDPR.
- Revoca immediata degli accessi in caso di cambio mansione o cessazione del rapporto.
- Logging e auditing
Il monitoraggio continuo delle attività svolte sulle tabelle di pseudonimizzazione è fondamentale per garantire trasparenza e tracciabilità. Ciò include:
- Logging automatico di ogni accesso, modifica, copia o esportazione della tabella.
- Dati registrati: ID utente, data/ora, operazione effettuata, esito.
- Auditing periodico, ossia la revisione dei log da parte di un responsabile (es. DPO o IT security officer), per:
- Individuare comportamenti anomali o accessi non autorizzati.
- Dimostrare la conformità in caso di ispezioni da parte del Garante Privacy.
Obblighi GDPR:
- Questi log costituiscono una misura di accountability, come richiesto dall’art. 5(2) e 24 del GDPR.
- I log devono essere conservati in forma protetta, non modificabile e accessibile solo a personale designato.
Conclusioni
La pseudonimizzazione, seppur spesso percepita come una semplice tecnica di protezione dei dati, rappresenta in realtà un pilastro strategico della sicurezza informatica e della conformità normativa, in particolare nel contesto del GDPR. La sua corretta implementazione consente di ridurre significativamente i rischi per i diritti e le libertà degli interessati, senza compromettere l’utilità dei dati per fini analitici, statistici o operativi.
Come abbiamo visto, esistono diverse tecniche e politiche applicative, ognuna con vantaggi e limiti specifici. La scelta del metodo più idoneo deve essere il risultato di una valutazione del rischio ben strutturata, che tenga conto delle finalità del trattamento, del contesto operativo e delle esigenze di reversibilità o anonimato.
L’adozione di misure tecniche avanzate (es. HMAC, AES, tokenizzazione sicura) e organizzative (es. segregazione dei dati, controllo degli accessi, auditing) non è solo raccomandata, ma necessaria per trasformare la pseudonimizzazione in una reale garanzia di protezione, in linea con i principi di privacy by design e by default.
In un’epoca in cui il valore del dato è al centro di ogni processo decisionale e innovativo, pseudonimizzare non significa solo proteggere, ma anche abilitare: consente di trattare dati sensibili in sicurezza, favorendo al contempo la ricerca, l’analisi e l’interoperabilità tra enti pubblici e privati.
La pseudonimizzazione, quindi, non è un semplice adempimento tecnico, ma uno strumento di equilibrio tra privacy e progresso, tra sicurezza e innovazione. E in questo equilibrio risiede la
L'articolo Alla scoperta della Pseudonimizzazione: Tra definizione e valore giuridico proviene da il blog della sicurezza informatica.
Scuola di Liberalismo 2025: Lucrezia Ercoli – Fuga dalla libertà
@Politica interna, europea e internazionale
Lucrezia Ercoli è docente di “Storia dello spettacolo” all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2011, ricopre il ruolo di direttrice artistica di “Popsophia”. Ha collaborato con il programma televisivo “Terza Pagina” su Rai5 e Rai3 ed è una presenza fissa nel programma “Touch.
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facendo immersioni sub ti rendi subito conto che il tuo assetto (tendenza a risalire o scendere, più o meno marcato) è pesantemente condizionato dai pomoni e da quanta aria usi per riempirli, mente respiri. non a caso prendere una bella boccata d'aria e cominciare la discesa è "contro-efficace". un sub svuota bene i polmoni mente si dà la spinta verso il basso, prima di cominciare a scendere, specie nei primi metri di discesa, quelli più difficili per definizione.
poi scopri che i primi rudimentali polmoni sono l'evoluzione sentite bene.... non delle branchie... ma della vescica natatoria. sapete a cosa serve la vescica natatoria vero? ignorerò chi non lo sa. quindi beh... alla fine tutto torna fin troppo magnificamente alla grande.
freezonemagazine.com/news/the-…
Membro fondatore degli Heartbreakers di Tom Petty, Stan Lynch, il batterista del gruppo, ha ora una nuova band, The Speaker Wars, composta da Stan Lynch – Batteria, Jon Christopher Davis – Voce, Jay Michael Smith – Chitarra, Brian Patterson – Basso, Steve Ritter – Percussioni e Jay Brown – Tastiera. Stan ha dichiarato: “Dopo 20
USA, #dazi senza freni
USA, dazi senza freni
Anche se scopi e obiettivi ufficiali dei nuovi dazi, annunciati questa settimana sulle auto di importazione, non corrispondono alle conseguenze che avranno realmente nel breve e medio periodo, il presidente americano Trump ha deciso di procedere con …www.altrenotizie.org
L’Italia è in grado di difendersi? Crosetto spiega perché serve agire presto
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito oggi in Parlamento che l’Italia non sta perseguendo una politica di riarmo, ma sta lavorando per costruire una difesa adeguata alle sfide globali. In un intervento alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e
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Difendere la democrazia, ecco la sfida incompresa del Libro Bianco per la Difesa. L’analisi di Zecchini
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Come era prevedibile la presentazione del Libro Bianco sulla Difesa Europea, al pari del precedente ReArm Europe, ha rinfocolato in Italia polemiche, furore populista e divisioni su un tema vitale per il futuro della
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Perché le parole “non vengono”? «Non è per forza demenza, a volte è colpa del multitasking»
La ricerca del neurochirurgo Giorgio Fiore: le origini più comuni sono invecchiamento e perdita di neuroni. Lo sport può aiutareAlba Romano (Open)
Il Governo Meloni diventa il quinto esecutivo più longevo della storia della Repubblica
@Politica interna, europea e internazionale
Il Governo Meloni sale nella classifica degli esecutivi più longevi della storia della Repubblica italiana. Oggi, giovedì 27 marzo 2025, è diventato il quinto governo rimasto in carica più lungo: insediatosi il 22 ottobre 2022, ha infatti toccato gli 887
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Politica e UE: Router Freedom nell'UE. Il podcast di FSFE - (Qui la trascrizione del poscast)
Hai mai usato il tuo router personale per connetterti a Internet? @Free Software Foundation Europe ha recentemente ottenuto una grande vittoria in Germania per Router Freedom. In questo 32 ° episodio del Software Freedom Podcast, Bonnie Mehring, Alexander Sander e Lucas Lasota parlano di Router Freedom e del nostro lavoro per proteggere la libertà di scelta dei dispositivi Internet.
fsfe.org/news/podcast/episode-…
SFP#32: Policy and EU: Router Freedom in the EU - FSFE
Have you ever used your personal router to connect to the internet? Recently we achieved a major win in Germany for Router Freedom. In this 32nd episode of...FSFE - Free Software Foundation Europe
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Passaggio a Sud Est. I confini dell’Europa ai tempi della nuova guerra fredda
@Politica interna, europea e internazionale
Oggi, giovedì 27 marzo ci sarà l’evento di presentazione del quadrimestrale di Startmag, “Passaggio a Sud Est” dalle 15:30 alle 16:30 sarà presente Renata Gravina per conto della Fondazione. La Fondazione Luigi Einaudi di Roma ha contribuito al
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Ciao ciao Firefox
Alla fine non è stato troppo difficile salutare #Firefox dopo 22 anni di utilizzo.
Le nuove politiche che ha adottato @Mozilla non riesco proprio a digerirle; non amo il fatto che una fondazione (o chiunque altro) possa dirmi come devo usare il mio browser, e che in qualunque momento possa cambiare decisione senza nemmeno farmelo sapere. A questo punto, tanto vale usare un browser proprietario. Quale sarebbe il vantaggio di continuare ad usare Firefox?
Odio il fatto che i dati immessi nel browser non siano più miei. E tutto questo, badate bene, per un software #opensource !
Valutando tutte le complesse variabili della mia presenza on line e della geografia, ho scelto Vivaldi che ha importato tutte le password e la cronologia in un attimo, senza battere ciglio. Le impostazioni fondamentali ci sono tutte; mi mancano alcune funzioni peculiari di firefox, come la modalità lettura scura, ma sopravvivrò; non sono cose che non ci si dorme la notte.
Unica scocciatura, siccome avevo usato la funzione firefox relay, che trovavo comodissima, la Mozilla foundation stava nel mezzo tra la mia casella e molti servizi a cui mi ero iscritto, che così non conoscevano il mio indirizzo reale. Bella pensata, mi mancherà. Pazienza. Ho dovuto cambiare un po' di email, ma ne è valsa la pena.
Ci rivedremo, spero, quando vorrete di nuovo aderire alla filosofia OpenSource.
E poi ci sono i fork, io continuo a sperare in qualche fork del browser più bello ed equo che ci sia mai stato.
Fino ad ora.
#browser #opensource #vivaldi #brave #chromium #mozilla #firefox #softwarelibero #fsf
freezonemagazine.com/rubriche/…
Paul McCartney, probabilmente il più amato autore pop di sempre cosa ha in comune con il punk rock dei Ramones? Un po’ di pazienza lo scopriremo più avanti. “Sono orgoglioso dei Beatles“ ha detto Paul McCartney alla rivista Rolling Stone nel 1974. I Beatles appunto sono stati grazie alle canzoni composte da lui insieme a […]
L'articolo Paul
Il #SignalGate ci ha mostrato un governo di traditori, prima ancora che di imbecilli
Grazie alle rivelazioni del giornalista Jeffrey Goldberg, caporedattore di The Atlantic, il mondo intero è venuto a conoscenza del fatto che i funzionari apicali dell’amministrazione Trump sono dei criminali e degli imbecilli. Essi hanno utilizzato infatti un’app privata per discutere e coordinare un’operazione di guerra contro gli Houthi in Yemen.
@Politica interna, europea e internazionale
Le chat sono state pubblicate da “The Atlantic” solo a fatti avvenuti e dopo un’attenta valutazione da parte dei legali della testata.
Infatti, benché i dettagli operativi siano stati condivisi in chat in modo informale e attraverso un sistema protetto ma non approvato per comunicazioni con la massima classifica di sicurezza, se Jeffrey Goldberg avesse diffuso i dettagli cui era venuto a conoscenza (obiettivi, orari e armi utilizzate) prima o durante il raid, avrebbe potuto compromettere la sicurezza nazionale, mettendo a rischio la vita dei militari coinvolti nell’operazione, e avrebbe violato l’Espionage Act e altre normative sulla divulgazione di informazioni classificate. Come ben sa chi ha seguito le nostre campagne per la liberazione di Julian Assange, queste leggi prevedono pene severe, inclusa la reclusione, per chiunque diffonda informazioni riservate senza autorizzazione o attraverso canali non autorizzati.
Trump con lo staff rappresentato dai personaggi del Muppets Show (by Grok)
Il livello di classifica delle informazioni pubblicate e di quelle che non sono state rese pubbliche sembra infatti essere almeno “segreto“, ma sappiamo che altre che presumibilmente sono state condivise in chat come nomi degli agenti CIA coinvolti nelle operazioni di intelligence sono al livello “Top secret“.
In questi giorni ci si è concentrati molto sulle eventuali responsabilità cui Goldberg si sarebbe potuto esporre pubblicando le chat prima dell’operazione e si è parlato anche delle singole responsabilità dei funzionari coinvolti, a partire dallo “sprovveduto” Mike Waltz; tuttavia mi sembra che non ci si sia concentrati abbastanza sulla responsabilità collettiva di quei funzionari nella loro collegialità!
Premesso che il “rasoio di Hanlon” ci suggerisce che la stupidità è quasi sempre in grado di spiegare un fenomeno meglio della malafede, sta di fatto che Mike Waltz ha commesso un “errore” davvero molto, molto sbagliato; il buon Mike infatti ha incluso accidentalmente non un semplice giornalista, ma un brillante esperto di politica estera, con una focalizzazione particolare sul Medio Oriente e sull’Africa. Goldberg, secondo ciò che in questi giorni riporta la pagina inglese di Wikipedia, è stato definito “il giornalista/blogger più influente su questioni relative a Israele” e “uno dei giornalisti di politica estera più incisivi e rispettati in circolazione”. Si tratta inoltre dell’autore dell’esplosivo articolo che riportava le disgustose parole di Trump sugli americani caduti in guerra “perdenti” e pure “tonti” che ha contribuito ad alienare diversi consensi al Trump del 2020.
Mike Waltz ha ammesso di aver inserito Jeffrey Goldberg nella chat per errore, attribuendo la confusione a un problema con i suoi contatti salvati e ha dichiarato che il numero di Goldberg era stato salvato sotto un nome diverso, probabilmente a causa di un errore del suo staff (del resto, a cosa serve uno staff, se non ad attribuirgli la responsabilità delle proprie cazzate?).
Immagino che Waltz abbia memorizzato Goldberg con il nome “Pezzo di Merda” e il cognome “Pericoloso” ma che il suo staff abbia erroneamente importato in rubrica il numero come “Pericoloso” “Pezzo di Merda” rendendolo inaspettatamente simile al modo in cui memorizzava il responsabile dell’ufficio “Risoluzione Bonaria delle Controversie”
In realtà non ci sono prove che Waltz si sia confuso con un altro funzionario con un nome simile, ma è comunque possibile che intendesse aggiungere un membro del suo team o un altro alto funzionario coinvolto nella pianificazione degli attacchi agli Houthi.
Il punto è che Waltz, primo soldato delle Forze Speciali dell’esercito eletto al Congresso, veterano in Afghanistan, Medio Oriente e Africa, ex direttore delle politiche di difesa al Pentagono e consigliere antiterrorismo del vicepresidente Dick Cheney, si è forse involontariamente (o forse no?) prodotto in un ultimo atto eroico, contribuendo a smascherare il più pittoresco caso di cospirazione statunitense dai tempi del “Business Plot”!
Se infatti due interlocutori utilizzano dispositivi mobili e app commerciali come Signal, per trattare informazioni classificate che possono viaggiare solo attraverso canali approvati dalla sicurezza nazionale e soggetti alle fisiologiche procedure di tracciamento e conservazione dei dati, allora dovrebbero essere entrambi perseguiti ai sensi dell’Espionage Act. Ma se a farlo è un gruppo di funzionari che rappresenta il gotha della sicurezza nazionale, siamo in presenza di un tradimento di gruppo, di una cospirazione!
L’amministrazione Trump finora ha condotto indisturbata il proprio colpo di stato plutocratico, volto a demolire quel che resta in USA dello stato di diritto e la sua base elettorale (con qualche eccezione) si è sempre schierata con il suo idolo o con quello scarso venditore di auto che nella sua fanboy passa per essere un incrocio tra Einstein e Tony Stark, ma che somiglia sempre più a Mr. Evil.
La mia percezione di Elon Musk
Eppure la “gaffe” dei chatterboxes Trumpiani sta mostrando agli USA, ai suoi alleati e ai suoi avversari, che l’amministrazione USA sembra essere il maggiore pericolo per la sicurezza nazionale.
Chiunque continuerà a difendere questi traditori dovrebbe essere considerato esso stesso un traditore, primo tra tutti il Presidente.
E se il Dipartimento di Giustizia e il Congresso non prenderanno provvedimenti, allora dovrebbero farlo le Forze Armate.
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Il #SignalGate ci ha mostrato un governo di traditori, prima ancora che di imbecilli
L'amministrazione Trump finora ha condotto indisturbata il proprio colpo di stato plutocratico, volto a demolire quel che resta in USA dello stato di diritto, ma ora -se possibile- le cose stanno andando peggio
freezonemagazine.com/news/rena…
In libreria dal 1 aprile 2025 Riscoprire Kuno, il romanzo più disturbante della letteratura tedesca del dopoguerra. Storie Effimere annuncia la pubblicazione di Kuno, il romanzo d’esordio di Renate Rasp, la “specialista del male” che sfidò il sistema culturale tedesco. La metamorfosi di Kuno: il ragazzo che doveva diventare un albero Il patrigno di Kuno […]
L'articolo Renate Rasp – Kuno proviene d
In libreria dal 1
GAZA. In migliaia protestano contro tutti: Israele, il mondo, anche Hamas
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Da inizio settimana a Gaza sotto attacco israeliano si tengono manifestazioni contro la guerra e per la situazione umanitaria. Molti puntano l'indice contro Hamas che però smentisce di essere il bersaglio delle proteste
L'articolo GAZA. In migliaia protestano
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PODCAST. Ucraina, la Cina è pronta a inviare i suoi caschi blu
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante le smentite ufficiali, i peacekeeper di Pechino potrebbero mettere d'accordo Russia, Usa ed Europa. I particolari nella corrispondenza da Shanghai di Michelangelo Cocco
pagineesteri.it/2025/03/27/mon…
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Brasile: Bolsonaro a processo per “tentato golpe”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'ex presidente brasiliano di estrema destra, Jair Bolsonaro, è stato rimandato a giudizio con l'accusa di cospirazione e tentato colpo di stato
L'articolo Brasile: Bolsonaro a processo per “tentato golpe” proviene da Pagine Esteri.
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Prodi sulla tirata di capelli alla giornalista: “Ho commesso un errore, ma no a strumentalizzazioni”
@Politica interna, europea e internazionale
Romano Prodi ammette di aver “commesso un errore” nel tirare i capelli alla giornalista di Rete Quattro Lavinia Orefici, ma va anche al contrattacco contro chi ha “strumentalizzato” questa vicenda per attaccarlo. “Ritengo sia arrivato il momento di
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More info at: flaviotothemoon.pallamondo.net…
Sandro Santilli reshared this.
Hi all, we're a Burt Bacharach tribute project from central #Italy and here's our selection of tracks for #MusiciansDay : makertube.net/c/helloburt/vide…
More info at: helloburt.pallamondo.net/
Hello, Burt!
Burt Bacharach tribute project "Hello, Burt!" | See https://helloburt.pallamondo.netMakerTube
Sandro Santilli reshared this.
controinformazione.info/?p=114…
I partiti della “coalizione” tedesca in disaccordo sulla regolamentazione dell’IA e sulla sovranità digitale
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Documenti di coalizione trapelati rivelano un disaccordo tra i gruppi di lavoro dei cristiano-democratici di
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Commercio illegale online di specie selvatiche (flora ed avorio). Un punto di situazione
Una relazione predisposta dal Global Initiative Against Transnational Organized Crime (GI-TOC, una iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale) è la terza di una serie di Global Trend Reports che mirano a presentare e contestualizzare le tendenze nel commercio illegale di fauna selvatica online, nell'ambito del programma ECO-SOLVE.
La relazione analizza il commercio illegale di specie selvatiche online, concentrandosi in particolare su avorio e flora. Utilizzando il Global Monitoring System (GMS), il rapporto esamina le tendenze del commercio illecito in paesi come Brasile, Sudafrica e Thailandia tra agosto e ottobre 2024. Si evidenzia il ruolo dei social media come piattaforme principali per questo traffico, con un'analisi specifica del mercato online di avorio in Thailandia e del crescente commercio illegale di piante a livello globale. La relazione discute inoltre le sfide normative e di applicazione della legge e formula raccomandazioni per contrastare efficacemente queste attività illecite.
Nel periodo tra agosto e ottobre 2024, Facebook è emerso come il canale principale per la commercializzazione online illegale di fauna selvatica (IWT), rappresentando il 91% di tutte le rilevazioni effettuate dal Global Monitoring System (GMS) in Brasile, Sudafrica e Thailandia. Questo dato segna un aumento rispetto al periodo precedente, quando il 78% delle rilevazioni proveniva da Facebook.
L'aumento significativo di rilevazioni su Facebook è attribuibile in gran parte all'inclusione dei dati provenienti dalla Thailandia, dove l'hub del GMS non ha rilevato alcuna pubblicità su piattaforme di e-commerce. Tuttavia, analizzando separatamente i dati di Brasile e Sudafrica, si osserva una notevole diminuzione delle rilevazioni su Facebook.
Concentrandosi specificamente sul mercato illegale di avorio in Thailandia, una ricerca del 2020 condotta dall'ONG TRAFFIC ha rilevato che Facebook rappresentava il 99% di tutti gli articoli in avorio offerti online nel paese, evidenziando il ruolo cruciale di questa piattaforma in tale commercio. Un altro studio del 2016 aveva già identificato Facebook e Instagram come piattaforme popolari per la pubblicazione di annunci relativi a gioielli in avorio e altri prodotti decorativi.
Il passaggio al commercio online, e in particolare a piattaforme come Facebook, è stato osservato come una risposta al rafforzamento delle normative e all'intensificazione degli sforzi di contrasto nei mercati fisici tradizionali. I commercianti hanno spostato le loro attività online, dove il monitoraggio e l'applicazione della legge sono percepiti come meno severi.
Infine, è importante notare che le piattaforme di social media, inclusa Facebook, sono utilizzate anche per la commercializzazione di flora illegale.
In sintesi, secondo il Rapporto, Facebook svolge un ruolo predominante nel commercio illegale online sia di fauna selvatica che di flora, fungendo da piattaforma principale per la pubblicità e la connessione tra venditori e acquirenti, soprattutto per quanto riguarda l'avorio in Thailandia e più in generale per l'IWT nei paesi monitorati.
Il rapporto [en] è reperibile qui
globalinitiative.net/wp-conten…
#commercioillegaledifaunaselvaticaonline #GITOC #mercatoillegalediavorio
Ambiente - Sostenibilità e giustizia climatica reshared this.
Tototun
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gildadriel
in reply to Tototun • • •imbarazzante come sempre
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Elezioni e Politica 2025
in reply to gildadriel • •Politica interna, europea e internazionale reshared this.
alfredon996
in reply to Tototun • • •Non siamo solo noi, le nazioni europee da tempo sono incapaci di esprimere qualcosa che non sia la sottomissione acritica e incondizionale agli USA.
Pensa alla Danimarca, che ha confermato da poco l'acquisto degli F35, cioé regalare miliardi a un paese che sta minacciando di invadere parte del suo territorio.
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DoctorZmorg
in reply to alfredon996 • • •Elezioni e Politica 2025 likes this.
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alfredon996
in reply to DoctorZmorg • • •Alcuni dicono che è vero, altri dicono il contrario. Ma di fatto dipendere da ricambi e sopratutto software e telemetria gestiti dagli USA renderebbe quegli F35 estremamente ineffettivi.
Ad ogni modo l'Europa non può competere militarmente con gli Stati Uniti, a partire dal piccolo dettaglio che abbiamo le loro basi piazzate in casa.
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DoctorZmorg
in reply to alfredon996 • • •Affidarsi ad un "alleato" che si è dimostrato inaffidabile più volte non è il massimo.
Possiamo farci andare bene il fatto di essere affiliati agli USA, ma possiamo farci stare un po' meno bene l'idea di dover dipendere da loro per la nostra sicurezza.
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Tototun
in reply to DoctorZmorg • • •alfredon996
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