Simulating the Commodore PET
Over on his blog our hacker [cpt_tom] shows us how to simulate the hardware for a Commodore PET. Two of them in fact, one with static RAM and the other with dynamic RAM.
This project is serious business. The simulation environment used is Digital. Digital is a digital logic designer and circuit simulator designed for educational purposes. It’s a Java program that runs under the JVM. It deals in .dig files which are XML files that represent the details of the simulated hardware components. You don’t need to write the XML files by hand, there is a GUI for that.
This digital simulation from [cpt_tom] is based on the original schematics. To run [cpt_tom]’s code you first need to clone his GitHub repository: github.com/innot/PET-Digital-S…. You will need to install Digtial and configure it with the PETComponentsDigitalPlugin.jar Java library that ships with [cpt_tom]’s code (the details are in the blog post linked above).
What’s not in the documentation is that you will need to update the paths to the binaries for the ROMs. This means searching in the .dig XML files for “C:\Users\thoma\Documents\Projects\PET-Digital-Simulation” and replacing that path to whichever path actually contains your ROM binaries (they will be in the code from GitHub and have the same directory structure). This simulation is complete and the hardware components defined can actually run the binaries in the emulated ROMs.
It is immensely satisfying after you’ve got everything running to enter at the keyboard:
10 PRINT "HELLO, WORLD"
RUN
To be greeted with:
HELLO, WORLD
READY.
This is what technology is all about! 😀
If you do go through the process of downloading this code and loading it in the Digital simulator you will be presented with a complete schematic comprised of the following components: CPU, IEEE-488 Interface, Cassette and Keyboard, ROMS, RAMS, Master Clock, Display Logic, and Display RAMs. All the bits you need for a complete and functional computer!
If you’re interested in the Commodore PET you might also like to check out A Tricky Commodore PET Repair And A Lesson About Assumptions.
Thanks to [Thomas Holland] for writing in to let us know about this one.
2026 da incubo per il settore delle Automobili! I Criminal hacker stanno arrivando più attrezzati che mai
Ultimamente circolano molte voci su un crescente numero di hacker che si infiltrano nelle reti informatiche delle auto e ne prendono il controllo mentre sono in movimento – in questo caso, non intendiamo intercettare volgarmente il segnale per aprire le portiere e avviare il motore. Tuttavia, gli hacker informatici, soprattutto quelli altamente qualificati, sono persone che difficilmente lavorano solo per il proprio divertimento.
Diversi casi di alto profilo di attacchi riusciti alle reti informatiche delle auto e il conseguente controllo dei sistemi di sterzo e accelerazione non hanno certamente causato panico nel mondo. Tuttavia, i servizi stradali, le case automobilistiche e i proprietari di auto particolarmente “truccate” hanno nuovi motivi di legittime preoccupazioni.
Tuttavia, i primi non hanno ancora nulla di cui preoccuparsi. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che creare caos sulle strade non sia la principale minaccia rappresentata dagli hacker automobilistici. Dopotutto, il loro obiettivo è molto più banale e prosaico: i soldi dei proprietari di auto.
Questo è esattamente ciò che Di Ma, professore presso l’Institute of Transportation Research dell’Università del Michigan, ha dichiarato ad Automotive News: “I tentativi di hacking criminale saranno senza dubbio perpetrati contro i veicoli futuri dotati di sistemi di comunicazione avanzati. Tuttavia, poiché la maggior parte degli attacchi informatici ai veicoli finora sono stati condotti da ricercatori, è difficile prevedere i metodi dei veri attacchi criminali e la gravità delle loro conseguenze”.
Gli esperti suggeriscono che i futuri criminali informatici potrebbero avere diversi obiettivi.
In primo luogo, sbloccare e rubare da remoto un’auto costosa realizzata su misura. In secondo luogo, ottenere un riscatto dal proprietario per ripristinare il controllo dell’auto. In terzo luogo, rubare i dati della carta di credito dai telefoni cellulari collegati tramite porte USB o accedere al computer personale del proprietario dell’auto. In quarto luogo, accedere alle reti di comunicazione chiuse tra le auto della polizia. E in quinto luogo, ascoltare conversazioni private sui sedili posteriori delle limousine: spionaggio industriale o raccolta di prove compromettenti.
Secondo le stime di IHS Automotive, entro il 2020, oltre la metà dei veicoli sarà in grado di comunicare in modalità wireless con altre auto, telefoni cellulari e computer portatili.
Ciò li renderà estremamente vulnerabili agli attacchi esterni. Per ora, il problema della criminalità informatica nel settore automobilistico non preoccupa nessuno. Solo circa il 40% dei produttori dispone di reparti dedicati alla prevenzione di tali minacce. E quasi l’85% delle case automobilistiche ha valutato come elevati i rischi di hacking dei propri sistemi.
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Supercomputer: Fugaku NEXT sarà il primo supercomputer di classe zetta del Giappone
RIKEN, Fujitsu e Nvidia stanno collaborando allo sviluppo di FugakuNEXT, il nuovo supercomputer di punta del Giappone, destinato a diventare operativo presso il campus RIKEN di Kobe intorno al 2030.
Con un budget stimato di circa 110 miliardi di yen (pari a circa 740 milioni di dollari USA), FugakuNEXT rappresenta il successore dell’attuale Fugaku, oggi al settimo posto nella classifica mondiale dei supercomputer.
L’obiettivo è ambizioso: raggiungere i 600 exaFLOPS (EFLOPS) in precisione FP8, un traguardo che lo renderebbe il primo supercomputer di classe zetta (10²¹) al mondo. Rispetto a Fugaku, il nuovo sistema offrirà un miglioramento delle prestazioni complessive superiore a 100 volte, grazie a:
- un incremento hardware di circa 5x
- ottimizzazioni software comprese tra 10x e 20x
Il tutto mantenendo invariata l’efficienza energetica, con un consumo stimato di 40 MW.
Architettura e tecnologie chiave
- CPU Fujitsu MONAKA-X: successore della CPU MONAKA, attualmente in sviluppo.
- Acceleratori GPU Nvidia: con interconnessione NVLink Fusion per una comunicazione ad alta larghezza di banda tra CPU e GPU.
- Memoria e connettività avanzata: progettate per costruire una piattaforma ibrida AI-HPC, in grado di combinare simulazione scientifica e intelligenza artificiale.
Un supercomputer al servizio della scienza
FugakuNEXT sarà basato sulla piattaforma “AI for Science”, pensata per automatizzare e accelerare processi di ricerca complessi. Tra le principali applicazioni:
- simulazioni sismiche e di disastri naturali
- modellazione climatica e ambientale
- ottimizzazione della produzione industriale
- ricerca multidisciplinare basata su AI
Il progetto non rappresenta solo un avanzamento tecnologico, ma anche un investimento strategico nella sovranità del Giappone nel settore dei semiconduttori, con un forte impegno nella collaborazione internazionale, in particolare con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.
Roadmap di sviluppo
- 2025 → completamento della progettazione di base
- 2026 → avvio della progettazione dettagliata
- 2030 → entrata in funzione del sistema
In parallelo sarà reso disponibile “Virtual Fugaku”, un ambiente cloud che consentirà agli sviluppatori di iniziare a lavorare sul software già nelle prime fasi, con la possibilità di integrare in futuro anche capacità di calcolo quantistico ibrido (QC-HPC).
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Google Will Require Developer Verification Even for Sideloading
Do you like writing software for Android, perhaps even sideload the occasional APK onto your Android device? In that case some big changes are heading your way, with Google announcing that they will soon require developer verification for all applications installed on certified Android devices – meaning basically every mainstream device. Those of us who have distributed Android apps via the Google app store will have noticed this change already, with developer verification in the form of sending in a scan of your government ID now mandatory, along with providing your contact information.
What this latest change thus effectively seems to imply is that workarounds like sideloading or using alternative app stores, like F-Droid, will no longer suffice to escape these verification demands. According to the Google blog post, these changes will be trialed starting in October of 2025, with developer verification becoming ‘available’ to all developers in March of 2026, followed by Google-blessed Android devices in Brazil, Indonesia, Thailand and Singapore becoming the first to require this verification starting in September of 2026.
Google expects that this system will be rolled out globally starting in 2027, meaning that every Google-blessed Android device will maintain a whitelist of ‘verified developers’, not unlike the locked-down Apple mobile ecosystem. Although Google’s claim is that this is for ‘security’, it does not prevent the regular practice of scammers buying up existing – verified – developer accounts, nor does it harden Android against unscrupulous apps. More likely is that this will wipe out Android as an actual alternative to Apple’s mobile OS offerings, especially for the hobbyist and open source developer.
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Avocado Harvester is A Cut Above
For a farmer or gardener, fruit trees offer a way to make food (and sometimes money) with a minimum of effort, especially when compared to growing annual vegetables. Mature trees can be fairly self-sufficient, and may only need to be pruned once a year if at all. But getting the fruit down from these heights can be a challenge, even if it is on average less work than managing vegetable crops. [Kladrie] created this avocado snipper to help with the harvest of this crop.
Compounding the problem for avocados, even compared to other types of fruit, is their inscrutable ripeness schedule. Some have suggested that cutting the avocados out of the trees rather than pulling them is a way to help solve this issue as well, so [Kladrie] modified a pair of standard garden shears to mount on top of a long pole. A string is passed through the handle so that the user can operate them from the ground, and a small basket catches the fruit before it can plummet to the Earth. A 3D-printed guide helps ensure that the operator can reliable snip the avocados off of the tree on the first try without having to flail about with the pole and hope for the best, and the part holds the basket to the pole as well.
For those living in more northern climates, this design is similar to many tools made for harvesting apples, but the addition of the guide solves a lot of the problems these tools can have which is largely that it’s easy to miss the stems on the first try. Another problem with pulling the fruits off the tree, regardless of species, is that they can sometimes fling off of their branches in unpredictable ways which the snipping tool solves as well. Although it might not work well for avocados, if you end up using this tool for apples we also have a suggestion for what to do with them next.
Denmark wants to break the Council deadlock on the CSA Regulation, but are they genuinely trying?
Denmark made the widely-criticised CSA Regulation a priority on the very first day of their Council presidency, but show little willingness to actually find a compromise that will break the three-year long deadlock on this law. The Danish text recycles previous failed attempts and does nothing to assuage the valid concerns about mass surveillance and encryption. Not only is Denmark unlikely to be able to broker a deal, it also stands in the way of EU countries finding an alternative, meaningful, rights-respecting solution to tackling CSA online.
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Uno dei più convinti anti-Trump è George Takei, per chi guardava Star Trek lui è il signor Sulu.
😍😍😍
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Assemblee annuali delle Cellule Coscioni
In vista del XXII Congresso nazionale dell’Associazione Luca Coscioni che quest’anno si terrà a Orvieto dal 4 al 5 ottobre 2025, i riferimenti territoriali dell’Associazione Luca Coscioni APS, le Cellule Coscioni, indicono le proprie assemblee annuali. È stato un anno pieno di iniziative per la libertà di scelta dall’inizio alla fine della vita, che hanno coinvolto volontari e volontarie nel nostro territorio. È ora tempo di un rendiconto delle attività di quest’anno e della programmazione delle attività future.
↓ CERCA SULLA MAPPA L’INCONTRO DELLA CELLULA PIÙ VICINA A TE ↓
google.com/maps/d/embed?mid=1Z…
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#Cina, #India e l'incubo di #Trump
Cina, India e l’incubo di Trump
Nel teatro della geopolitica contemporanea, poche scene si preannunciano così cariche di significato quanto l’incontro che dovrebbe avvenire tra il primo ministro indiano, Narendra Modi, e il presidente cinese, Xi Jinping, a margine del vertice SCO i…www.altrenotizie.org
La feroce censura israeliana in Palestina dura da decenni
È dal 1967 che il governo di Tel Aviv cerca di mettere a tacere i giornalisti palestinesi. E dal 2000 ha cominciato a ucciderli. Fino ad arrivare alle stragi di Gaza. LeggiMaha Nassar (Internazionale)
Musk ci riprova: X e xAi fanno causa a OpenAi e Apple
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Fallita la precedente mossa giudiziale, Musk torna all'assalto di OpenAi e questa volta lo fa attaccando anche Apple: il loro accordo, sostiene il magnate sudafricano che intende spingere il proprio Grok sui device di tutto il
l'Inter riparte da cinque
L'Inter riparte da cinque
Di solito, dopo la prima giornata di campionato si formano due bande: quelle che dicono che la prima non significa nulla, che ci sono ancora 37 partite e che le squadre sono ancora in rodaggio; l’altra, che dice che tre punti in un campionato vinto p…www.altrenotizie.org
Ecco come Trump non molla l’Europa sui servizi digitali
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Tutte le ultime novità sulla diatriba fra Usa e Ue sui servizi digitali.
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Questo sono io che tutto stupito mi faccio la foto ricordo fuori dal primo AutoVeg della mia vita 😮
Stavamo tornando da un minitour in Sicilia passando per la Calabria, e c'era un traffico bestiale, tipo controesodo di fine Agosto, bollino rosso proprio. A un certo punto mi viene un po' di fame ma mi dico che non mi fermerò mai all'Autogrill, se non per pisciare, perché in quel non-luogo maledetto ti prendono per il collo, ti fanno pagare l'acqua come fosse champaigne, panini schifosi come fossero gourmet etc.etc. Proprio mentre facevo questi ragionamenti vedo il cartello lato strada di questo posto chiamato AutoVeg. Mi fermo subito, parcheggio al volo ed entro. All'interno trovo un locale pieno di banchi di frutta e verdura di tutti i tipi, tipo un mercato proprio, dalle carote ai cocomeri, dalle banane a tutto il resto. Vedo i prezzi e sono decenti. Ci sono anche robe sporzionate, promte per essere mangiate sui tavolini allestiti poco più in là, vicino al banco del bar, dove dalle vetrine si intravedono anche panini, affettati (sicuramente vegani), verdure sott'olio, tipo il banco di un pizzicarolo insomma, ma anche insalate di farro, cous cous e cose del genere. E poi serie di frigo con la G4zaCola dentro, diapenser di acqua gratuita per tuttu, etc.etc Insomma, un sogno. Allora fermo un'inserviente del reparto frutta e le dico: scusi ma che posto assurdo è questo?! E lei mi fa: questo è il progetto pilota di una nuova catena tipo Autogrill, ideata e gestita da una cooperativa di produttori e consumatori nata a Bugliano. E io le chiedo: ma come è possibile che i prezzi siano così bassi rispetto all'Autogrill?! E lei: be' chiaro, i prezzi sono onesti perché non c'è nessuno a monte che fa guadagni stratosferici sulla pelle dei lavoratori, dei produttori e dei consumatori. Io basito. Comunque vabbe', per farla breve compro un kilo di carote, un kilo di pomodorini, tutto già lavato e pronto per essere consumato on the road, poi un kilo di banane mature, un pacchetto di ceci secchi e anche una confezione di piadine integrali, per fare un banana spliff a un certo punto, hai visto mai. Tutto quello che mi serve per affrontare a pancia piena e senza alcuna pesantezza da junk-food il viaggio verso casa, che purtroppo si annuncia lunghissimo. Quindi insomma, se vedete anche voi questa insegna, fermatevi con fiducia, straconsigliata! 👍😋
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La rinaturalizzazione delle zone umide rallenta il riscaldamento globale e il declino delle specie
Per molti secoli, gli agricoltori hanno prosciugato le paludi per ottenere terreni coltivabili. Ma questo contribuisce ai cambiamenti climatici.Hans Von der Brelie (Euronews.com)
Microsoft coinvolge l’Fbi per monitorare le proteste pro Pal?
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Secondo un rapporto di Bloomberg, Microsoft si è rivolta all'Fbi per monitorare le proteste palestinesi nel suo campus di Redmond nell'ultimo anno. Le proteste riguardavano la richiesta al gigante della
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Trapani: il 27 agosto sit in a favore della nave Mediterranea Saving Humans, fermata dal Decreto Piantedosi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/trapani…
Mentre in Libia si sostiene chi tortura e spara in
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Gaza. Raid su ospedale e giornalisti. Ormai i crimini di guerra si sovrappongono
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/gaza-ra…
Israele a Gaza ha ucciso altri cinque giornalisti con il primo colpo e i soccorritori con il secondo, tutti presenti nei pressi di un
In ricordo di Carlo Pepi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/in-rico…
Carlo, c’è chi ti ha chiamato il “Don Chisciotte dell’arte”. Si sbagliava: sei stato un paladino della legalità. Un paladino munito di expertise, certificata – su nostra indicazione – dalla Fondazione Antonino Caponnetto. Ricordiamo quel giorno in cui ti premiammo: commosso, come sempre, ma pieno di
possibile.com/sostieniamo-la-g…
Il 31 agosto e il 4 settembre 2025, una flottiglia internazionale, la Global Sumud Flotilla, salperà da Spagna, Tunisia e altri porti del Mediterraneo, con una sola rotta: verso Gaza. C'è bisogno di tutto il sostegno possibile: dona, condividi, mobilitati.
L'articolo Possibile sostiene la Global Sumud
Possibile sostiene la Global Sumud Flotilla
Il 31 agosto e il 4 settembre 2025, una flottiglia internazionale, la Global Sumud Flotilla, salperà da Spagna, Tunisia e altri porti del Mediterraneo, con una sola rotta: verso Gaza.
Decine di imbarcazioni da oltre 44 Paesi unite in una missione civile per rompere l’assedio illegale imposto al popolo Palestinese.
A bordo: medici, avvocati, giornalisti, artisti e attivisti.
Non solo aiuti: presenza civile internazionale per denunciare crimini e testimoniare resistenza.
Un’intercettazione da parte di Israele sarebbe pirateria, una violazione del diritto internazionale.
La missione GSF chiede: Stop all’assedio
Stop alla fame usata come arma
Stop alla disumanizzazione
Stop al genocidio
Unisciti. Condividi. Mobilitati.
Dona alla delegazione italiana
Segui global movement to gaza italia
L'articolo Possibile sostiene la Global Sumud Flotilla proviene da Possibile.
Oggi, presso la Sala Neri Generali Cattolica del Meeting di Rimini, si svolgerà l’evento “I giovani e la sfida della formazione” alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara.
Qui la diretta dalle ore 13 ➡ youtube.
Ministero dell'Istruzione
Oggi, presso la Sala Neri Generali Cattolica del Meeting di Rimini, si svolgerà l’evento “I giovani e la sfida della formazione” alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara. Qui la diretta dalle ore 13 ➡ https://www.youtube.Telegram
Influencer al posto dei giornalisti: Israele prova a occultare la fame a Gaza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I nuovi testimonial del governo Netanyahu, liberi di entrare mentre i giornalisti vengono tenuti a distanza, mostrano banchi con aiuti alimentari, convogli ordinati, scorte distribuite “generosamente” al popolo palestinese.
L'articolo Influencer al
Flottiglia globale per Gaza: via alle partenze dall’Italia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dall’Italia si uniscono alla mobilitazione mondiale decine di imbarcazioni di attivisti e aiuti umanitari, in partenza da Genova e dalla Sicilia per rompere l’assedio di Gaza e gettare luce sui crimini contro la popolazione palestinese
L'articolo Flottiglia globale per Gaza: via alle
Il genocidio del popolo palestinese è il volto più evidente dell’imperialismo coloniale
C’è un filo rosso che collega luoghi e tempi distanti nella Storia come l’Irlanda, gli Stati Uniti, l’Australia, il Sud Africa e Israele, un filo che lo storico sudafricano Leonard Thompson ha definito come “mito politico”.
Nel suo libro The political Mythology of Apartheid (1985) lo storico analizza il sistema sudafricano dell’Apartheid e tramite ciò arriva a definire il mito politico come quella “narrazione del passato atta a legittimare o screditare un sistema politico”, più narrazioni unite e atte a rafforzarsi reciprocamente formano, poi, la mitologia politica.
Nel libro, Thompson parla del Sud Africa e dell’avvento dei cosiddetti afrikaner, i primi colonizzatori europei bianchi provenienti dai Paesi Bassi. Per legittimare la loro presenza, infatti, i coloni affermavano fondamentalmente due principi: prima di tutto che i popoli africani fossero presenti da poco in Sud Africa e in seconda battuta che, data la prima affermazione, fossero pochi e quindi selvaggi.
Quest’ultima affermazione, ossia poche persone equivale a essere selvaggi, era stata alla base del ragionamento di un altro storico sudafricano: Francis Jennings. Jennings, che scriveva nel 1975 il suo The Invasion of Americas: Indians, Colonialism and the Cant of Conquest, affermava che il mito politico serviva a “mettere a tacere gli scrupoli morali circa gli eventi passati” e quanto riportato sopra era utile a ciò.
Assieme a lui, anche Robert Berkhofer giunse alla stessa conclusione: “L’immagine del selvaggio serve a razionalizzare la conquista europea”.
Sia Jennings che Berkhofer ragionavano sulla colonizzazione delle Americhe, ma è evidente come questo pensiero possa essere applicato anche in altri contesti, in particolare in quello palestinese. Sarà Edward Said che facendo riferimento a questi studi, infatti, nel suo The Question of Palestine del 1979 chiamò “epistemologia morale dell’imperialismo” quello che potremmo definire come l’inesistente limite morale dei colonizzatori che iniziava, secondo lo scrittore, già con quell’azione definita “annientamento della conoscenza”, ossia la cancellazione della Storia dei popoli indigeni dalle storie ufficiali dei Paesi nati dall’Imperialismo, come ad esempio Israele e gli Stati Uniti stessi.
Una definizione di ciò molto “poetica” viene da Paul Carter che scrisse che i popoli nativi, questa volta riferito agli aborigeni australiani, erano spesso trattati alla stregua della flora e della fauna e quindi “consegnati alla categoria delle informazioni generali […] che abitano il degno dell’eccetera”.
Tutto questo ci mette davanti alla deumanizzazione completa dei Palestinesi che il Sionismo sta compiendo quotidianamente tramite informazioni falsate, narrazioni volutamente propagandistiche e, aggiungo, anche necessariamente tali per riuscire ad unire l’opinione pubblica. Come scriveva Frantz Fanton, “Il colonialista […] arriva al punto di non riuscire più a immaginare che ci sia stato un tempo senza di lui. La sua irruzione nella storia del popolo colonizzato è idealizzata, trasformata in una necessità assoluta”.
Da questo deriva la visione di Israele come salvatore dei fondamenti democratici nei territori del Medio Oriente, nonostante le reiterate violazioni dei diritti umani sui cittadini palestinesi. A ciò va aggiunta la riflessione di Said sul fatto che il gruppo colonizzatore si assume il ruolo di vittima: la madrepatria europea dei coloni è l’oppressore mentre loro perseguono pace e libertà.
Ora, legando tutto questo ragionamento alla propaganda sionista e letta all’interno della questione del genocidio palestinese, capiamo come questo filo rosso non sia nient’altro che il volto più evidente dell’imperialismo coloniale.
Thomas Predieri
(Su www.possibile.com/unafirmaper puoi firmare la petizione per chiedere che Italia-Israele, in programma il 14 ottobre a Udine, non venga disputata.)
L'articolo Il genocidio del popolo palestinese è il volto più evidente dell’imperialismo coloniale proviene da Possibile.
Una proposta per Gaza, leggiamo i nomi dei giornalisti uccisi dall’esercito israeliano
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/una-pro…
Il numero purtroppo andrà aggiornato, ma siamo a 245 giornalisti di varie nazionalità, la maggioranza palestinesi,
possibile.com/il-genocidio-del…
Da questo deriva la visione di Israele come salvatore dei fondamenti democratici nei territori del Medio Oriente, nonostante le reiterate violazioni dei diritti umani
Linda Sartini reshared this.
Gaza, diventiamo la voce dei giornalisti uccisi: scendiamo in piazza per urlare “basta”
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/gaza-di…
Ogni reporter a Gaza è una voce in pericolo. Noi giornalisti occidentali non possiamo più limitarci a scrivere i nostri
Linda Sartini reshared this.
In Norvegia la depressione resistente si tratterà con la ketamina
Testo preparato con Peppe Brescia
“La decisione presa dal Forum Decisionale per i Nuovi Metodi è il risultato di un processo approfondito e di una valutazione delle conseguenze umane derivanti dalla decisione di introdurre e da quella di non introdurre un metodo per la valutazione, il trattamento e/o la procedura/organizzazione. Se si ricevono nuove informazioni che modificano significativamente il risultato, la decisione può essere riconsiderata”.
Si apre così il documento con cui il 25 Agosto il Beslutningsforum, l’ente regolatore norvegese per i farmaci, ha approvato un provvedimento che consentirà il rimborso nazionale per l’utilizzo off-label della ketamina come terapia per la depressione resistente al trattamento (TRD).
La votazione del Caso 119 – 2025 ID2022_018, inserito nell’ambito di un’altra dozzina di misure inerenti metodologie mediche innovative, costituisce un evento di portata storica: la Norvegia diviene infatti il primo paese al mondo a muoversi in tale direzione.
La misura avanzata dal Beslutningsforum si articola sinteticamente in cinque punti: si stabilisce la possibilità di ricorrere alla ketamina a fronte della certificazione di una condizione di TRD mostrata dal paziente, specificando come, “fino a quando non saranno disponibili maggiori informazioni sugli effetti a lungo termine, il trattamento deve essere seguito attraverso registri o studi clinici e, per il momento, deve essere somministrato in ospedale o presso il Distretto di Servizio Psichiatrico”. Si indicano le informazioni di cui il paziente deve essere messo a conoscenza, come il fatto che si tratti di un percorso medico off-label e, appunto, la possibilità di rimborso per quest’ultimo. Aggiungendo che “il trattamento può essere utilizzato dal momento della decisione”, il documento si chiude fissando per la fine del 2028 il riesame del provvedimento.
La decisione del Beslutningsforum, che entrerà in vigore con effetto immediato, giunge dopo mesi di fervente dibattito accademico e istituzionale nel paese.
A Marzo 2025, infatti, il Journal of the Norwegian Medical Association ha pubblicato un articolo sulla ketamina per la TRD, che ha preso in analisi il campione nazionale complessivo di circa 350 pazienti in cura con questa terapia, concludendo che l’esperienza clinica finora maturata appare ampiamente in linea con gli studi stranieri, rendendo la ketamina per via endovenosa “un trattamento sicuro ed efficace per una popolazione di pazienti con poche opzioni”.
Nel contesto del crescente interesse per il potenziale mostrato dalla molecola nel trattamento di tale patologia depressiva, l’Agenzia Norvegese per i Prodotti Medici (DMP) ha recentemente pubblicato una propria valutazione delle tecnologie sanitarie riguardo l’utilizzo della ketamina per via endovenosa nell’ambito della cura della TRD, sulla base dell’analisi di 21 studi clinici.
Dalla revisione emergerebbe un maggior potenziale mostrato dalla ketamina rispetto a opzioni come la soluzione salina, il midazolam o la Terapia ElettroConvulsivante (nota anche come elettroshock).
Allo stesso tempo, per la ketamina è stata osservata un’efficacia sostanzialmente comparabile a quella dell’esketamina, la quale ha però a sua volta ricevuto il diniego al finanziamento pubblico da parte del sistema sanitario norvegese.
Infine, negli scorsi mesi L’Unità di Ketamina del DPS Nordre dell’Ospedale di Østfold, uno dei centri coinvolti nella sperimentazione off-label, ha preparato un protocollo di 24 pagine per l’uso della ketamina nella TRD. Il documento affronta le varie fasi del trattamento, dalle metodologie di somministrazione alle sessioni di controllo, fornendo dettagliate disposizioni per ognuno di questi passaggi.
La piccola rivoluzione norvegese giunge in concomitanza con l’imminente entrata in vigore delle nuove linee guida dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) sull’indagine clinica dei medicinali per il trattamento della depressione, prevista per il 30 Settembre 2025, a conferma di una significativa accelerazione cui si sta assistendo in ambito comunitario in merito a ricerca e sviluppo circa le terapie psichedeliche.
Di psicoterapie assistite da molecole psichedeliche, come di uso off-label della ketamina si parlerà all’evento precongressuale “psichedelico” che l’Associazione Luca Coscioni organizza a La Spezia il 27 settembre alla biblioteca comunale.
L'articolo In Norvegia la depressione resistente si tratterà con la ketamina proviene da Associazione Luca Coscioni.
ROTTE SPAZIALI, SFIDE TERRESTRI: IL FUTURO DEL MADE IN ITALY È OLTRE L’ATMOSFERA
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Nel mondo multipolare e instabile che stiamo vivendo, lo spazio non è più soltanto un orizzonte tecnologico o scientifico...
L'articolo ROTTE SPAZIALI, SFIDE TERRESTRI: IL FUTURO DEL MADE IN ITALY È OLTRE L’ATMOSFERA proviene da GIANO NEWS.
freezonemagazine.com/news/chan…
Uscito lo scorso 22 agosto, il nuovo singolodi Chantal Acda, intitolato Hit the Verge brano che cattura quella precisa sensazione di quando si sta seduti in macchina mentre la pioggia scorre sui finestrini. Tutte le cattive notizie, il caos e la confusione della quotidianità vengono chiuse fuori, dentro pervade uno stato di
Flock said it has "paused all federal pilots" after police departments said they didn't realize they were sharing access with Customs and Border Patrol.
Flock said it has "paused all federal pilots" after police departments said they didnx27;t realize they were sharing access with Customs and Border Patrol.#Flock
Dún Piteog
in reply to Adriano Bono • • •Adriano Bono
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