Drahtbericht: Deutsche Diplomaten fordern undiplomatisch Chatkontrolle
Forza, voglio vedere chi è il primo delle persone che seguo a commentare l'arresto di Al Masri con qualcosa tipo "in Libia sì che rispettano il Diritto mica come qui da noi".
😁
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SolidWorks Certification… With FreeCAD?
There are various CAD challenges out there that come with bragging rights. Some, like the Certified Solid Works Professional Exam (CWSP) might actually look good on a resume. [Deltahedra] is apparently not too interested in padding his resume, nor does he have much interest in SolidWorks, and so decided to conquer the CWSP with FreeCAD in the name of open source — and to show us all how he did it.
Because these CAD exams are meant to show your chops with the program, the resulting video makes an awesome FreeCAD tutorial. Spoiler alert: he’s able to model the part, though it takes him about 15 minutes. After modeling the part, the CWSP exam needs you to find the mass of the part, which [Deltahedra] does with the FCInfo macro — which, of course, he shows us how to install and use. The second and third questions are similar: change some variables (it is a parametric modeling software, after all) and find the new mass. In a second exercise, he needs to modify the model according to a new drawing. Modifying existing models can sometimes be more difficult than creating them, but [Deltahedra] and FreeCAD pass with flying colors once again.
If you’re at all curious about what FreeCAD can do, this video is a really impressive demonstration of FreeCAD’s part modeling workbench. We’ve had a few FreeCAD guides of our on on Hackaday, like this one on reverse engineering STLs and this one on best practices in the software, but if you’d asked us before the release of v1.0 we’d never have guessed you could use it for a SolidWorks exam in 2025. So while there are kudos due to [Deltahedra], the real accolades belong to the hardworking team behind FreeCAD that has brought it this far. Bravo!
youtube.com/embed/VEfNRST_3x8?…
Microsoft avverte: Gli aggiornamenti di sicurezza causano problemi con BitLocker
Un’allerta urgente è stata diramata da Microsoft per gli utenti del sistema operativo Windows, in merito ad una problematica potenziale che, a partire dagli aggiornamenti di sicurezza distribuiti il 14 ottobre 2025, potrebbero causare l’avvio in alcuni dispositivi della schermata di ripristino BitLocker.
L’avviso sottolinea che non sono interessate le edizioni server, limitando l’ambito di applicazione agli ambienti client consumer e aziendali. Il problema riguarda tre piattaforme client chiave: Windows 11 versione 25H2 e 24H2, entrambe collegate all’articolo di origine della knowledge base KB5066835, e Windows 10 versione 22H2 nell’articolo KB5066791.
Una indagine approfondita è in corso da parte di Microsoft su specifiche versioni client di Windows, con un impatto soprattutto sui sistemi Intel-based che dispongono della funzione Connected Standby. Questa particolare opzione di risparmio energetico, permette ai dispositivi di rimanere connessi durante fasi di ridotto consumo di energia.
Sembra che i processori Intel dotati di supporto Connected Standby siano particolarmente esposti, in quanto la persistenza di rete propria di questa funzione potrebbe interferire con le procedure di avvio successive agli aggiornamenti. Gli aggiornamenti, volti a risolvere vulnerabilità critiche e a migliorare la stabilità del sistema, hanno inavvertitamente causato l’attivazione del comportamento di BitLocker sui dispositivi hardware compatibili.
Nonostante il problema non incida sulla sicurezza dei dati, può causare un’interruzione dei flussi di lavoro degli utenti, in quanto può essere necessario inserire la chiave di ripristino di BitLocker una volta al riavvio. Gli utenti coinvolti potrebbero essere tenuti a visualizzare la richiesta di ripristino durante l’avvio o nei riavvii successivi agli aggiornamenti, stando a quanto riportato nella documentazione sullo stato di salute delle versioni di Windows di Microsoft.
Una volta fornita la chiave, il dispositivo, dovrebbe riprendere il normale funzionamento senza ulteriori interruzioni. Questo modalità di ripristino è dovuto alle interazioni tra gli aggiornamenti e i meccanismi di crittografia di BitLocker, sebbene Microsoft non abbia ancora specificato la causa esatta.
Gli utenti possono fare riferimento ai tracker dei problemi di Microsoft, come WI1183025 per Windows 11 25H2, WI1183026 per 24H2 e WI1183027 per Windows 10 22H2, tramite il portale Windows Release Health per conoscere lo stato più recente.
Microsoft consiglia alle organizzazioni interessate di applicare un Known Issue Rollback (KIR) per aggirare il problema. Questo strumento di mitigazione, descritto in dettaglio nel blog IT Pro dell’azienda, richiede di contattare il Supporto Microsoft per le aziende per l’implementazione a livello aziendale.
I singoli utenti devono assicurarsi di avere a portata di mano le chiavi di ripristino di BitLocker, solitamente archiviate negli account Microsoft o stampate durante la configurazione, per evitare tempi di inattività prolungati.
L'articolo Microsoft avverte: Gli aggiornamenti di sicurezza causano problemi con BitLocker proviene da Red Hot Cyber.
Subito Commissione d’inchiesta su Paciolla, Attanasio e Iacovacci. Appello in Senato
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/subito-…
In Senato oggi i famigliari di Mario Paciolla, Luca Attanansio, Vittorio Iacovacci, insieme a parlamentari, avvocati,
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Surveillance under Surveillance: Weltkarte der Videoüberwachung gerettet
Il Consiglio Nazionale dei giornalisti: reintegrare Nunziati
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/il-cons…
– “Non si può essere di fatto licenziati per aver posto una domanda”: il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime “sconcerto per la vicenda che ha visto suo malgrado, protagonista
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Leonardo, crescita sostenibile e nuove alleanze trainano i risultati nel terzo trimestre
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I risultati approvati dal Consiglio di Amministrazione di Leonardo confermano la traiettoria di crescita e la solidità del gruppo lungo le direttrici del Piano Industriale 2025-2029. Nei primi nove mesi dell’anno, il colosso italiano dell’aerospazio e della difesa ha registrato un
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Aggiornamenti Android novembre 2025, corretta una vulnerabilità critica
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
È stato rilasciato l’Android Security Bulletin per il mese di novembre 2025: al suo interno, gli aggiornamenti per due vulnerabilità, di cui una di esecuzione remota del codice classificata come critica. Ecco i dettagli e i consigli per mettere in sicurezza
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Medieval Iron, Survivorship Bias and Modern Metallurgy
When you hear it said that “Modern steel is disposable by design”, your ears perk up, as you just caught the unmistakable sound of faux romanticism along with ‘lost ancient technology‘ vibes. Although it happens sometimes that we did lose something important, as with for example the ancient Roman concrete that turns out to have self-healing properties as a result of so-called hot mixing, this is decidedly an exception.
We nearly lost that technology because of the technological and scientific bonfire that was the prelude to a thousand years of darkness over Europe: called the Dark Ages, Middle Ages as well as the medieval period. Thus when you come across a slideshow video with synthesized monotonal voice-over which makes the bold claim that somehow medieval iron was superior and today’s metallurgy both worse and designed to break, you really have to do a spit-take. The many corrections in the comment section further reinforces the feeling that it’s more slop than fact.
One of the claims made is that the bloomery furnace beats the blast furnace, due to beneficial additives to the iron. Considering that the video cites its sources, it’s at least worthy of a dive into the actual science here. Are modern iron and steel truly that inferior and disposable?
The Iron Age
Han Dynasty iron sickle and plow. (Credit: Gary Todd, Wikimedia)
The Iron Age is defined as the point when a civilization begins to mass-produce tools and weapons made from processed iron ore rather than just the use of found meteoric iron. What makes this such a telling technological moment is because in order to smelt iron, you need to have a furnace capable of generating temperatures around 1,250 °C. The transition between the easier to process bronze and superior iron took place between 1,200 and 1,100 BCE in Europe, along with much of Asia, in particular India and China.
Processing iron ore to turn it into any of the types of iron alloys possible can be done in a variety of ways, with direct reduction through smelting commonly being used throughout history, alongside blast furnaces. These latter became the most common approach in the 20th century, using a two-stage process involving refining in a converter. Electric arc furnaces can take both the pig iron from blast furnaces and scrap metal as input. Regardless of the method used, the iron ore has to have its impurities removed or reduced to the desired levels for the target alloy.Bloomery smelting during the Middle Ages, as depicted in the De Re Metallica by Georgius Agricola, 1556 (Source: Wikimedia)
Pig iron is the output of blast furnaces and can be used for cast iron when melted. This is different from the wrought iron, which traditionally was produced using the output from a bloomery. This is a type of metallurgical furnace capable of smelting iron ore. Using direct reduction with a reduction gas like carbon monoxide, methane or hydrogen, it produces direct reduced iron, also called sponge iron, with the intended reduction in carbon content. This can then be processed by a blacksmith into wrought iron products.
Blast furnaces also provide this carbon reduction, using coke or hydrogen as the redox agent, but as a continuous process the resulting pig iron has a carbon content of 3.8 – 4.7% compared to the higher purity of direct reduced iron that puts it on the level of scrap steel.
Currently blast furnaces and electric arc furnaces offer the most economical way to produce large amounts of steel. Modern direct reduction furnace types have been developed that while not directly competitive have certain advantages, such as being able to process certain ore types that blast furnaces struggle with.
That said, China in particular focused significantly on blast furnaces, with no significant use of bloomeries, but instead the use of finery forges to refine the pig iron from their blast furnaces. By using water power, the blast furnaces could produce massive amounts of pig iron, giving China a significant advantage over medieval Europe.
Archaeometallurgy
The Iron pillar of Delhi, erected around 400 CE. (Credit: Sujit Kumar, Wikimedia)
So how did medieval iron alloys differ from that during the early days of the Iron Age in Europe and China, never mind during the technological boom of the ancient Roman Empire? Unsurprisingly the Early Middle Ages (500 – 1000 CE) saw mostly a sharp decline in mining and metallurgy that took until the High Middle Ages (11th to 13th centuries) to begin to recover and the Late Middle Ages to see a strong push for innovation. This was however not an easy period, as famine, war and pestilence kept ravaging economies and its people. Compared to the relative peace and structured society of the Roman times, things couldn’t have been more different.
The study of metallurgy from a historical context is called archaeometallurgy, which focuses on observable evidence such as slag and similar residues left over at former furnace and blacksmithing sites, as well as found metal artefacts. This latter aspect of found artefacts bears reminding, as these include the iron objects that survived often being buried for hundreds if not thousands of years. This risks indulging in survivorship bias, as we do not recover iron artefacts that did rust away, nor those that were tossed with other scrap metal into a furnace.
The iron pillar of Delhi is one such example. This six-ton, 7.21 m tall behemoth has drawn significant attention for its lack of corrosion despite having been exposed to the elements for more than a thousand years. After study of this pillar and other examples of Indian iron from roughly the same era, the levels of phosphor (P) were implicated in the formation of a corrosion resistant hydrate layer, as summarized in a 2000 article by R. Balasubramaniam in Corrosion Science. This is however a relatively thin and fragile layer. Before a protective cage was added, the constant touching of visitors would affect this layer, explaining why its bottom is rather rusty.
What this does however highlight is the importance of a passivation element in iron alloys to enable some level of corrosion resistance by preventing or slowing down the oxidation process. This, combined with environmental factors such as dry air and a low-oxygen environment can be key to the survival of an iron object.Spanish medieval gilded spur. 13th – 15th century as found (a) and preserved (b) (Credit: Marco Veneranda et al., 2016)
In the case of modern stainless steel, this passivation is provided primarily by chromium which helps form a protective layer. As pre-Industrial Revolution iron alloys tended to have significant amounts of slag and other contaminants embedded in them, this provided enough opportunities for such a passivation layer to be formed.
A good study subject when it comes to medieval iron can be found in the surviving medieval structures, which are primarily churches and cathedrals. These have iron reinforcements that are exposed to various environments, ranging from an dry indoor climate to ones more conducive to corrosion. In a study of these iron rebars in the 13th century Bourges’ Cathedral attic, including a broken one, it was found that they were decidedly rusting away and that even these primarily indoor rebars need special preservation techniques to keep them from eventually failing.
During an excavation in a medieval necropolis in Spain, a gilded spur was uncovered. This was used for an experimental archaeological analysis method, detailing just how far this gilded, medieval iron object was decayed. While the gold layer provided some protection against corrosion, eventually moisture and oxygen managed to make its way past this layer and over the course of a few hundred years much of the spur decayed to the point where it was largely falling apart.
Modern Age
Although it’s tempting to hold modern day in contempt and indulge in romanticism of a past that never was, the fact of the matter is that these days we have ways to analyze and manipulate iron and other alloys in ways that the ancient Romans and medieval metallurgists could only dream of. While they had extensive institutional knowledge based on empirical findings, we can use methods like Raman spectroscopy to prod molecules to determine their identity and electron microscopes to find out their structure.
Whereas for ancient Roman concrete we can definitely state that it’s better in certain ways than the concrete we have been using since the Industrial Revolution, there we have the hard to miss evidence of Roman concrete structures like ancient seawalls and the Pantheon in Rome seemingly oblivious to the elements and weather of the past two thousand-odd years.
As far as miraculous ancient iron goes, there are definitely a few oddities out there like certain types of Indian iron, and using modern metallurgy we should definitely do our utmost to understand the materials science behind their longevity. That said, modern metallurgy is already pretty good. If your tools are rusting away, or your stainless steel car is taking on a disquieting orange sheen, you probably should have picked that 304 stainless steel instead of cheapening out with a 200-series or 301 stainless steel. We have the technology.
Andre123 reshared this.
L’era dei Paywall è finita? I Browser intelligenti l’aggirano e controllarli è molto difficile
Come possono gli editori proteggersi dai browser “intelligenti” dotati di intelligenza artificiale se hanno l’aspetto di utenti normali? L’emergere di nuovi browser “intelligenti” basati sull’intelligenza artificiale sta mettendo in discussione i metodi tradizionali di protezione dei contenuti online.
Il browser Atlas di OpenAI, recentemente rilasciato, così come Comet di Perplexity e la modalità Copilot di Microsoft Edge, stanno diventando strumenti in grado di fare molto più che visualizzare pagine web: svolgono attività in più fasi, ad esempio raccogliendo informazioni di calendario e generando briefing per i clienti basati sulle notizie.
Le loro capacità stanno già ponendo serie sfide agli editori che cercano di limitare l’uso dell’intelligenza artificiale nei loro contenuti. Il problema è che tali browser sono esteriormente indistinguibili dagli utenti normali.
Quando Atlas o Comet accedono a un sito, vengono identificati come sessioni standard di Chrome, non come crawler automatici. Questo li rende impossibili da bloccare utilizzando il protocollo di esclusione dei robot, poiché bloccare tali richieste potrebbe contemporaneamente impedire l’accesso agli utenti normali. Il rapporto “State of the Bots” di TollBit osserva che la nuova generazione di visitatori AI è “sempre più simile a quella umana”, rendendo più impegnativo il monitoraggio e il filtraggio di tali agenti.
Un ulteriore vantaggio per i browser basati sull’intelligenza artificiale è il modo in cui sono strutturati gli abbonamenti a pagamento moderni. Molti siti web, tra cui MIT Technology Review, National Geographic e il Philadelphia Inquirer, utilizzano un approccio lato client: l’articolo viene caricato per intero ma viene nascosto dietro una finestra pop-up che offre un abbonamento. Mentre il testo rimane invisibile agli esseri umani, è accessibile all’intelligenza artificiale. Solo i paywall lato server, come quelli di Bloomberg o del Wall Street Journal, nascondono in modo affidabile i contenuti fino a quando l’utente non effettua l’accesso. Tuttavia, se l’utente ha effettuato l’accesso, l’agente di intelligenza artificiale può leggere liberamente l’articolo per suo conto.
OpenAI Atlas ha ricevuto il testo completo di un articolo esclusivo per gli abbonati da MIT Technology Review (CJR).
Durante i test, Atlas e Comet hanno estratto facilmente il testo completo delle pubblicazioni classificate del MIT Technology Review, nonostante le restrizioni imposte da crawler aziendali come OpenAI e Perplexity.
In un caso, Atlas è anche riuscito a riassemblare un articolo bloccato di PCMag combinando informazioni provenienti da altre fonti, come tweet, aggregatori e citazioni di terze parti. Questa tecnica, soprannominata “digital breadcrumb”, è stata precedentemente descritta dallo specialista di ricerca online Henk van Ess.
OpenAI afferma che i contenuti visualizzati dagli utenti tramite Atlas non vengono utilizzati per addestrare i modelli, a meno che non sia abilitata la funzione “Memorie del browser”. Tuttavia, “ChatGPT ricorderà i dettagli chiave delle pagine visualizzate”, il che, come ha osservato Jeffrey Fowler, editorialista del Washington Post, rende l’informativa sulla privacy di OpenAI confusa e incoerente. Non è ancora chiaro in che misura l’azienda utilizzi i dati ottenuti tramite contenuti a pagamento.
Si osserva un approccio decisamente selettivo: Atlas evita di contattare direttamente i siti web che hanno intentato cause legali contro OpenAI , come il New York Times, ma cerca comunque di aggirare il divieto compilando un riassunto dell’argomento da altre pubblicazioni – The Guardian, Reuters, Associated Press e il Washington Post – che hanno accordi di licenza con OpenAI. Comet, al contrario, non mostra tale moderazione.
Questa strategia trasforma l’agente artificiale in un intermediario che decide quali fonti sono considerate “accettabili”. Anche se l’editore riesce a bloccare l’accesso diretto, l’agente sostituisce semplicemente l’originale con una versione alternativa degli eventi. Questo altera la percezione stessa dell’informazione: l’utente riceve non un articolo, ma un’interpretazione generata automaticamente.
I browser basati sull’intelligenza artificiale non hanno ancora raggiunto un’ampia diffusione, ma è già chiaro che le barriere tradizionali come i paywall e il blocco dei crawler non sono più efficaci. Se tali agenti dovessero diventare il mezzo principale per leggere le notizie, le case editrici dovranno trovare nuovi meccanismi per garantire la trasparenza e il controllo su come i loro contenuti vengono utilizzati dall’intelligenza artificiale.
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European Parliament backs Europol expansion: “A dangerous step towards mass surveillance in the EU”
Today, the European Parliament’s Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs (LIBE) voted in favour of a new Europol Regulation, part of the EU’s so-called Facilitators Package, despite widespread warnings from civil society and the European Data Protection Supervisor. The vote was voted for by 59 MEPs, whilst 10 voted against and 4 abstained.
The post European Parliament backs Europol expansion: “A dangerous step towards mass surveillance in the EU” appeared first on European Digital Rights (EDRi).
Marwan Barghouti, da simbolo a mito per la Palestina
@Notizie dall'Italia e dal mondo
A seguito del fragile cessate il fuoco imposto a Israele da Donald Trump, gli scambi di prigionieri previsti dal piano statunitense si sono conclusi. Gli ostaggi israeliani ancora in vita sono tornati alle loro case, mentre molti dei palestinesi arrestati durante il genocidio a Gaza
L'articolo Marwan Barghouti, da
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PRESIDIO PER LO STOP AL CANTIERE DI TERRA CONTAMINATA
PRESIDIO PER LO STOP AL CANTIERE DI TERRA CONTAMINATA
OGGI ALLE ORE 16:30 APPUNTAMENTO AL SITO
#Ambiente #StopInceneritore #NoInceneritore #NoInceneritori #ZeroWaste #Rifiuti #Riciclo #EconomiaCircolare #NoAlCarbone #EnergiaPulita
Leonardo-Rheinmetall, primo contratto per la nuova difesa terrestre italiana
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall segna il primo passo concreto verso la modernizzazione dei mezzi corazzati dell’Esercito italiano. Con la firma del contratto per la fornitura dei primi 21 veicoli A2cs Combat, Roma consolida la sua posizione nel panorama
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Il Perù rompe le relazioni diplomatiche con il Messico
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il governo del Perù ha deciso di rompere con il Messico dopo che la presidente Sheinbaum ha concesso l'asilo politico alla ex premier Betssy Chavez, accusata di aver partecipato al "golpe" guidato da Pedro Castillo
L'articolo Il Perù rompe le relazioni diplomatiche con il Messico proviene da
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qui:
slowforward.net/2010/06/20/tes…
(anche se in effetti la situazione è assai assai peggiorata)
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PNLUG di nuovo a Punto D’Incontro
pnlug.it/2025/11/05/pnlug-di-n…
Segnalato dal Grupo Linux di #Pordenone e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Cari studenti e futuri professionisti, Preparatevi, perché anche quest'anno, Pordenone Linux User Group (PNLUG) sbarca a Punto D'Incontro! Sì, proprio […]
GNU/Linux Italia reshared this.
Il mondo selvaggio dei numeri sulla mania dello sviluppo dell’IA
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
L’UE e i governi nazionali sono determinati a migliorare la posizione dell’Europa nella corsa globale all’IA, ma non è chiaro contro cosa si stanno scontrando. La Commissione ha stanziato
Intelligenza Artificiale reshared this.
“Lasciatemi morire ridendo” – Proiezione a Roma con Stefano Massoli
Cinema Barberini, – Roma, Piazza Barberini 25
Martedì 19 novembre 2025
Ore 18:45
In occasione della distribuzione nazionale del docufilm “Lasciatemi morire ridendo”, la Cellula Coscioni di Roma invita alla proiezione presso il Cinema Barberini.
Il documentario di Massimiliano Fumagalli racconta la storia di Stefano Gheller, giovane affetto da distrofia muscolare e primo in Veneto ad ottenere dalla ASL l’autorizzazione alla morte volontaria medicalmente assistita, come previsto dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale.
Al termine della proiezione seguirà un dibattito con:
– Stefano Massoli, coordinatore della Cellula Coscioni Perugia e marito di Laura Santi, Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni e giornalista, prima persona in Umbria ad accedere alla morte medicalmente assistita.
L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” – Proiezione a Roma con Stefano Massoli proviene da Associazione Luca Coscioni.
“Lasciatemi morire ridendo” a Latina – Proiezione e dibattito sul fine vita
Latina – Multisala Oxer, Viale Pier Luigi Nervi
Giovedì 14 novembre 2025
Ore 21:00
Il docufilm “Lasciatemi morire ridendo” di Massimiliano Fumagalli approda a Latina per una serata dedicata al tema dell’autodeterminazione e dei diritti nel fine vita promossa dalla Cellula Coscioni di Latina
Il film racconta la storia di Stefano Gheller, giovane veneto con distrofia muscolare, la seconda persona in Italia ad ottenere l’autorizzazione alla morte volontaria medicalmente assistita, secondo i criteri fissati dalla Corte costituzionale. Un racconto di coraggio, libertà e dignità.
Dibattito post-proiezione a cura di: – Dott. Luca Palombo, Infermiere e coordinatore Cellula Coscio Latina; – Dott.ssa Michela Guarda, Dirigente Infermieristico Hospice San Marco; – Dott. Ferdinando Tucci, Psicoterapeuta.
L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” a Latina – Proiezione e dibattito sul fine vita proviene da Associazione Luca Coscioni.
“Lasciatemi morire ridendo” a Reggio Emilia – Proiezione e dibattito sul fine vita
“Lasciatemi morire ridendo” a Reggio Emilia – Proiezione e dibattito sul fine vita
Cinema AlCorso Corso Giuseppe Garibaldi 14 – Reggio Emilia
Domenica 17 novembre 2025
Ore 19:30
Il docufilm “Lasciatemi morire ridendo” di Massimiliano Fumagalli, prodotto in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni, arriva al Cinema AlCorso di Reggio Emilia, con una serata di riflessione pubblica sul fine vita promossa dalla Cellula Coscioni Modena-Reggio Emilia.
Il film racconta l’ultima parte di vita di Stefano Gheller, giovane affetto da una grave forma di distrofia muscolare e prima persona in Veneto ad aver ottenuto l’autorizzazione alla morte volontaria medicalmente assistita, come previsto dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale.
La proiezione sarà seguita da un dibattito con gli attivisti dell’Associazione Luca Coscioni, che approfondiranno i temi del diritto all’autodeterminazione per garantire il rispetto delle proprie scelte nel fine vita.
L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” a Reggio Emilia – Proiezione e dibattito sul fine vita proviene da Associazione Luca Coscioni.
“Lasciatemi morire ridendo” a Milano – Proiezione con Marco Cappato e Diego Silvestri
Milano – Cinema Beltrade, Via Nino Oxilia 10
Giovedì 21 novembre 2025
Ore 19:20
Una serata da non perdere con la proiezione del docufilm “Lasciatemi morire ridendo”, diretto da Massimiliano Fumagalli, che racconta la storia di Stefano Gheller, primo in Veneto e secondo in Italia ad ottenere l’autorizzazione alla morte volontaria medicalmente assistita, secondo i criteri fissati dalla Corte costituzionale.
Introduzione a cura di Marco Cappato, tesoriere di Associazione Luca Coscioni e Diego Silvestri, Consigliere Generale di Associazione Luca Coscioni;
Dibattito post proiezione con Massimiliano Fumagalli, regista Virginia Rosaschino e Alessandro Conconi, produttori
Un evento organizzato in collaborazione con la Cellula Coscioni di Milano,
Per informazioni: cellulamilano@associazionelucacoscioni.it
L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” a Milano – Proiezione con Marco Cappato e Diego Silvestri proviene da Associazione Luca Coscioni.
Matteo D’Angelo interviene all’incontro pubblico “Veneto, terra di diritti”
Dolo (VE) – Circolo del Partito Democratico, Piazza Cantiere 4
Sabato 15 novembre 2025
Ore 9:45
Matteo D’Angelo, avvocato e attivista dell’Associazione Luca Coscioni, interverrà all’incontro pubblico “Veneto, terra di diritti” organizzato dal Partito Democratico
Modera Mattia Garzana (Giovani Democratici Venezia), saluti di Chiara IULIANO(Coordinatrice PD Riviera del Brenta) e Massimo IOVINE (Presidente Giovani Democratici Veneto), intervengono Jonatan MONTANARIELLO e Francesca BRESSANIN (candidati al Consiglio Regionale) e Iryna SHAPARAVA (attivista LGBT+)
L'articolo Matteo D’Angelo interviene all’incontro pubblico “Veneto, terra di diritti” proviene da Associazione Luca Coscioni.
avvenire.it/mondo/afghanistan-…
questo è trump e il suo mondo. discriminazioni e ingiustizie. cosa c'entra trump? quando si tratta di discriminazioni è il principe negli usa... solo l'uomo bianco ha diritto. basta anche vedere quello che fa nel sud africa... o repubblica ceca dove ha preteso una costituzione transfobica. o le persone transgender. le donne? sulla stessa faccia della medaglia: devono stare a casa a fare solo figli. e parlare il meno possibile.
Un destino di nome Mamdani
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/un-dest…
Zohran Mamdani sarà molto più del nuovo sindaco di New York. Figlio di un politologo ugandese e della regista indiana Mira Nair, musulmano, dichiaratamente a favore della causa palestinese, sostenitore dell’arresto di Netanyahu qualora dovesse mettere piede nella Grande Mela e favorevole
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LIBANO. Nel campo profughi palestinese di Shatila, è una morte di troppo
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'omicidio legato alla droga di una giovane donna nell'area di Beirut più povera ha scatenato una pesante operazione di sicurezza
L'articolo pagineesteri.it/2025/11/05/med…
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Mamdani sindaco di New York, i Democratici vincono anche in Virginia e New Jersey
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le prime elezioni dell’era Trump II premiano la nuova generazione democratica. Dalla sinistra socialista di Mamdani al centrismo di Spanberger e Sherrill, il partito ritrova slancio e fiducia dopo mesi di smarrimento.
L'articolo Mamdani sindaco di
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I no vax creano un po' di imbarazzo persino a destra.
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
freezonemagazine.com/articoli/…
C’è una parola che attraversa come un filo luminoso tutto il libro di Gianni Lucini: rinascita. Ma non la rinascita come concetto storico o slogan celebrativo — bensì quella intima, quotidiana, domestica, che nasce nei gesti più semplici: un negozio che riapre, un’officina che ricomincia a battere, un ragazzo che sogna un motorino, una donna
Trames
in reply to Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹 • • •Tuttavia....
puntarella.party/@muffa/115497…
muffa
2025-11-05 13:04:43
Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹
in reply to Trames • •@Trames
Non è tra i miei contatti 😁