Sul quorum ai referendum abrogativi
Nel nostro paese è perfettamente accettabile che alle politiche vada a votare una persona sola, che ii partito dal lei scelto abbia il 100% dei seggi, possa fare qualsiasi legge e anche riscriversi la Costituzione da cima a fondo.
Però, sulle cazzatine come abbassare da 10 a 5 anni il tempo di permanenza in italia per chiedere la cittadinanza ("cazzatine" inteso come decisioni che non hanno il minimo impatto sulla vita della gran parte della popolazione) deve esprimersi il 50% degli aventi diritto, più uno.
Questo quorum non serve a garantire che non ci sia una minoranza che decide per tutti, questo quorum serve per garantire che non si possa mettere in discussione quanto fatto da chi detiene il potere politico e fa comodo tanto alla destra quanto alla sinistra.
Un partito che avesse veramente a cuore i diritti e la democrazia metterebbe l'abolizione del quorum al primo posto del suo programma, invece di stracciarsi le vesti per gli inviti all'astensione e di fare questi teatrini sul "diritto dovere" di andare a votare.
Che poi, a parti invertite, se la destra avesse messo in piedi un referendum per cancellare la possibilità di dare la cittadinanza a chi non ha entrambi i genitori italiani avrei voluto proprio vedere se la sinistra avrebbe invitato a votare "no" o avrebbe invitato all'astensione.
Meno nati più espatriati
@Politica interna, europea e internazionale
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Meno nati più espatriati
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Nerf Blaster Becomes Remote Control Turret
For most of us, turrets that aim and shoot at things are the sole domain of video games. However, they’re remarkably easy to build with modern technology, as [meub] demonstrates. Meet the SwarmTurret.
The build is based around an existing foam blaster, namely the Nerf Swarmfire. This blaster was chosen for being easy to integrate into the build, thanks to its motorized direct-plunger firing mechanism and electronic trigger. It also has the benefit of being far less noisy and quicker to fire than most flywheel blasters.
For this build, the Nerf blaster was slimmed down and fitted to a turret base built with hobby servos and 3D printed components. The blaster is also fitted with a webcam for remote viewing. A Raspberry Pi is running the show, serving up a video feed and allowing aiming commands to be sent via a Websockets-based interface. Thus, you can login via a web browser on your phone or laptop, and fire away at targets to your heart’s content.
We’ve featured some great turrets before, like this Portal-themed unit.
youtube.com/embed/2ocf1J5Sax4?…
la #resistenza invisibile dei #subalterni
di
#JamesCampbellScott
Paolo Bosca su Il Tascabile
Fondazione Treccani Cultura
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Dalla Newsletter di Haaretz sulla guerra in Palestina
Scuola di Liberalismo 2025: Sabino Cassese – Il sistema politico italiano
@Politica interna, europea e internazionale
Sabino Cassese è giudice emerito della Corte Costituzionale e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa. Già Ministro per la funzione pubblica nel Governo Ciampi, Cassese è riconosciuto in modo unanime come uno dei giuristi più autorevoli sul
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The Need For Speed?
We wrote up a video about speeding up Arduino code, specifically by avoiding DigitalWrite
. Now, the fact that DigitalWrite
is slow as dirt is long known. Indeed, a quick search pulls up a Hackaday article from 2010 demonstrating that it’s fifty times slower than toggling the pin directly using the native pin registers, but this is still one of those facts that gets periodically rediscovered from generation to generation. How can this be new again?
First off, sometimes you just don’t need the speed. When you’re just blinking LEDs on a human timescale, the general-purpose Arduino functions are good enough. I’ve written loads of useful firmware that fits this description. When the timing requirements aren’t tight, slow as dirt can be fast enough.
But eventually you’ll want to build a project where the old slow-speed pin toggling just won’t cut it. Maybe it’s a large LED matrix, or maybe it’s a motor-control application where the loop time really matters. Or maybe it’s driving something like audio or video that just needs more bits per second. One way out is clever coding, maybe falling back to assembly language primitives, but I would claim that the right way is almost always to use the hardware peripherals that the chipmakers gave you.
For instance, in the end of the video linked above, the hacker wants to drive a large shift register string that’s lighting up an LED matrix. That’s exactly what SPI is for, and coming to this realization makes the project work with timing to spare, and in just a few lines of code. That is the way.
Which brings me to the double-edged sword that the Arduino’s abstraction creates. By abstracting away the chips’ hardware peripherals, it makes code more portable and certainly more accessible to beginners, who don’t want to learn about SPI and I2C and I2S and DMA just yet. But by hiding the inner workings of the chips in “user friendly” libraries, it blinds new users to the useful applications of these same hardware peripherals that clever chip-design engineers have poured their sweat and brains into making do just exactly what we need.
This isn’t really meant to be a rant against Arduino, though. Everyone has to start somewhere, and the abstractions are great for getting your feet wet. And because everything’s open source anyway, nothing stops you from digging deeper into the datasheet. You just have to know that you need to. And that’s why we write up videos like this every five years or so, to show the next crop of new hackers that there’s a lot to gain underneath the abstractions.
This article is part of the Hackaday.com newsletter, delivered every seven days for each of the last 200+ weeks. It also includes our favorite articles from the last seven days that you can see on the web version of the newsletter. Want this type of article to hit your inbox every Friday morning? You should sign up!
Basta un click e la luce si spegne! La Germania lancia l’allarme rosso contro i cyber attacchi
La trasformazione digitale e decentralizzata del sistema energetico tedesco, trainata dalla diffusione delle energie rinnovabili, sta portando a un aumento della superficie esposta agli attacchi informatici. A lanciare l’allarme è l’Ufficio federale tedesco per la sicurezza informatica (BSI), che in un recente rapporto evidenzia i rischi crescenti legati a dispositivi come inverter solari, contatori intelligenti e altre tecnologie connesse alla rete. Questi strumenti, spesso privi di adeguata protezione, stanno diventando punti d’ingresso critici per i cyber criminali, aggravando la vulnerabilità delle infrastrutture elettriche del paese.
Secondo la BSI, il settore energetico è oggi uno dei più esposti a minacce cyber, anche a causa delle tensioni geopolitiche. Gruppi di hacker sponsorizzati da stati, come Nylon Typhoon e Fancy Bear, hanno intensificato gli attacchi contro infrastrutture critiche tedesche nel 2024. Anche il ransomware è diventato una minaccia crescente, colpendo direttamente aziende del comparto energetico. La presidente dell’agenzia, Claudia Plattner, ha avvertito che un’interruzione di corrente su larga scala potrebbe causare effetti devastanti su società ed economia.
Tuttavia, l’implementazione delle difese informatiche è frenata da un quadro normativo europeo ancora incompleto. Sebbene la direttiva NIS2 dell’Unione Europea sia entrata in vigore nel 2023, a metà 2025 ben 23 Stati membri non avevano ancora adottato le necessarie misure di adeguamento. Questa mancanza di armonizzazione sta limitando la possibilità di una risposta coordinata a livello internazionale, come dimostrato dal blackout che ha colpito Spagna e Portogallo nell’aprile 2025, scatenato da un effetto domino di vulnerabilità interconnesse.
Tra i principali rischi individuati dal BSI vi sono attacchi alla supply chain — come l’inserimento di codice malevolo in dispositivi energetici importati — e la proliferazione incontrollata di dispositivi IoT connessi alla rete. L’agenzia propone contromisure come la definizione di standard di sicurezza unificati, il rafforzamento dei poteri ispettivi e d’intervento, la promozione della condivisione di informazioni tra gli operatori e l’adozione diffusa di strumenti avanzati di rilevamento delle minacce come SIEM e IDS.
Ma il bilanciamento tra protezione informatica e difesa fisica rappresenta una sfida. Alcuni esperti segnalano che i danni più gravi alle reti elettriche finora sono stati causati da attacchi fisici, come l’attacco armato a una sottostazione negli USA nel 2022. Inoltre, la gestione della sicurezza diventa più complessa con la crescente decentralizzazione: impianti fotovoltaici domestici e operatori minori spesso mancano delle risorse per garantire controlli efficaci e continui, rendendo la rete vulnerabile anche a incidenti circoscritti.
In conclusione, il rapporto della BSI mette in guardia su un futuro in cui l’energia distribuita sarà al centro della strategia energetica europea, ma anche della sua superficie d’attacco. La sicurezza della rete elettrica dipenderà dalla capacità di armonizzare standard, coordinare le politiche internazionali e integrare le difese fisiche e informatiche in una strategia unitaria. Solo con un approccio olistico e cooperativo sarà possibile garantire stabilità e resilienza nel nuovo panorama energetico.
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Buon Compleanno Java! 30 anni dall’utopia di un software per tutto alla licenza Oracle
Trent’anni fa, la prima versione pubblica del linguaggio di programmazione Java introdusse al mondo il concetto di “Scrivi una volta, esegui ovunque” e mostrò agli sviluppatori qualcosa di più intuitivo dei rigidi C e C++.
Originariamente chiamato “Oak“, Java è stato sviluppato nei primi anni ’90 da James Gosling presso Sun Microsystems. Sebbene inizialmente il linguaggio fosse stato concepito per i dispositivi digitali, la sua attenzione si spostò presto su una piattaforma all’epoca completamente nuova: il World Wide Web.
Il linguaggio, che presenta alcune somiglianze con C e C++, viene solitamente compilato in bytecode che può teoricamente essere eseguito su qualsiasi Java Virtual Machine (JVM). L’idea era che i programmatori potessero scrivere il codice una volta ed eseguirlo ovunque, anche se sottili differenze nelle implementazioni JVM facevano sì che questo sogno non si realizzasse sempre. Un arguto collega dell’autore dell’articolo ha descritto il sistema come “Scrivi una volta, testa ovunque”, poiché un’altra caratteristica inaspettata della JVM causava un comportamento imprevedibile dell’applicazione.
Tuttavia, il linguaggio ottenne rapidamente una popolarità enorme e divenne la base di molti sistemi aziendali. Microsoft introdusse rapidamente la propria versione, Visual J++, che, pur rispettando le specifiche del linguaggio Java, non superò i test di conformità di Sun Microsystems. Ciò portò Sun a fare causa a Redmond nel 1999. Nel 2000, J++ fu rimosso da Visual Studio e presto ritirato dal mercato.
La popolarità di Java è cresciuta dopo il suo lancio e ha iniziato a calare solo negli ultimi anni, quando gli sviluppatori hanno iniziato a prendere in considerazione soluzioni alternative. Nel sondaggio Stack Overflow del 2024, il linguaggio è rimasto nella top 10, davanti a C#, C++ e C. Un leggero calo di popolarità può essere osservato nell’indice TIOBE, dove il linguaggio, un tempo al primo posto, ora si trova al quarto posto. Secondo TIOBE, Python è di gran lunga il linguaggio più diffuso. Nel 2015, TIOBE ha nominato Java linguaggio dell’anno.
Brian Fox, co-fondatore e CTO di Sonatype, ha dichiarato: “Java è sopravvissuto a tendenze, linguaggi rivali e paradigmi in continua evoluzione. Da applet e servlet a microservizi e architetture cloud, Java si è evoluto pur rimanendo familiare. Ha aperto la strada al software open source in ambito aziendale, ed è giusto dire che le aziende non si sono mai guardate indietro”.
In effetti, l’enorme quantità di codice Java che oggi supporta i sistemi aziendali fa sì che le competenze Java siano ancora necessarie, anche se le tendenze della programmazione cambiano. Sebbene la sua ubiquità, longevità e presenza in molti sistemi d’ufficio possano far pensare ad alcuni ingegneri al COBOL, trent’anni fa il linguaggio era una ventata di aria fresca rispetto ai suoi contemporanei moderni e la promessa di portabilità era allettante.
Tuttavia, gli ultimi 30 anni non sono stati privi di nubi. Fox ha dichiarato: “Java a 30 anni non è solo una storia di codice. È una storia di fiducia: fiducia guadagnata attraverso decenni di affidabilità, governance e standard condivisi. Ma questa fiducia non è garantita”.
Quando Oracle acquisì Sun nel 2010, portò con sé anche Java. Sebbene gran parte dell’implementazione JVM di Sun fosse open source, nel giro di un decennio Oracle iniziò ad applicare tariffe di licenza per ciò che prima era gratuito. Nel 2023, Big Red ha modificato i termini di licenza del suo modello di abbonamento, con un potenziale costo per le aziende di migliaia di dollari. All’inizio di quest’anno, uno studio ha rilevato che solo un utente Java su dieci intende rimanere con Oracle. Tuttavia, l’ubiquità della piattaforma implica che esistono alternative a Oracle Java e la popolarità del linguaggio non è diminuita dalle cosiddette tattiche di licenza predatoria .
In 30 anni Java è passato dall’essere una novità a qualcosa su cui le aziende hanno imparato a fare affidamento. Sì, potrebbe non avere le nuove funzionalità richieste dalle moderne applicazioni di intelligenza artificiale, ma resta il fondamento di gran parte dello sviluppo software moderno. Un ecosistema fiorente e una vasta comunità di appassionati fanno sì che Java continui ad essere più che rilevante anche mentre entra nel suo quarto decennio.
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Agromafie: fenomeno di dimensioni internazionali. Serve maggior cooperazione, prima di tutto in ambito europeo
### La presentazione del Rapporto
L'ottavo rapporto sulle #agromafie ( a cura di Fondazione Osservatorio sulla criminalità sull’agricoltura e sul sistema agroalimentare, #Coldiretti ed #Eurispes) rivela un preoccupante aumento del volume d'affari della criminalità organizzata nel settore agroalimentare italiano, passato da 12 miliardi di euro nel 2011 a oltre 25 miliardi attuali.
La crescita è dovuta all'attrattiva economica del settore (620 miliardi di euro, 70 miliardi di export, 4 milioni di occupati).
Le agromafie attuali sono gestite da "colletti bianchi" con competenze specifiche e non da figure tradizionali, e sono infiltrate in tutta la filiera, compresa la ristorazione, i mercati ortofrutticoli e la grande distribuzione.
Investono anche nell'acquisto diretto di terreni e sfruttano la difficoltà di accesso al credito delle aziende agricole, aprendo la strada all'usura.
E' sottolineata la necessità di educazione alimentare nelle scuole per insegnare il valore del cibo e il rispetto delle regole. Coldiretti è in prima linea nella lotta contro le agromafie e il caporalato, chiedendo che i fondi PAC vadano solo a chi rispetta le regole.
Si chiede inoltre di difendere il patrimonio alimentare italiano e scoraggiare le pratiche sleali dall'estero, basandosi sul principio di reciprocità sulle normative. Il governo ha istituito una cabina di regia per i controlli amministrativi e il disegno di legge agroalimentare mira a inasprire le sanzioni contro le frodi e proteggere il Made in Italy.
La presentazione del rapporto ha visto un gesto simbolico: la donazione di un ramoscello dell'albero di Giovanni Falcone, simbolo della lotta alle mafie, che sarà donato a una cooperativa che lavora su terreni confiscati alla camorra. Questo sottolinea il legame tra la lotta alle agromafie e la speranza di riscatto sociale.
### Le dimensioni internazionali del fenomeno ed il caporalato transnazionale
Il fenomeno ha dimensioni internazionali, con reti che reclutano manodopera all'estero (spesso attraverso il caporalato) ed esportano il loro modello di business. L'Italia è all'avanguardia nei controlli, ma il problema è sottovalutato in Europa.
Le agromafie infatti non operano più solo all'interno dei confini italiani, ma stanno attivamente esportando il loro redditizio "modello di business" in altri paesi, in particolare dove la consapevolezza del fenomeno è minore. Questo significa che le tecniche di infiltrazione, sfruttamento e frode sviluppate in Italia vengono replicate e adattate a contesti esteri. Il rapporto menziona specificamente la minor consapevolezza all'estero riguardo il fenomeno delle agromafie. Questo crea un terreno fertile per le organizzazioni criminali italiane che possono sfruttare lacune normative, minore attenzione dei controlli e una generale mancanza di conoscenza dei meccanismi criminali legati all'agroalimentare.
Un aspetto cruciale delle implicazioni internazionali è la creazione di reti criminali transnazionali dedicate allo sfruttamento della manodopera nel settore agricolo. Queste reti coinvolgono soggetti italiani e stranieri.
Il rapporto cita esplicitamente il fenomeno del caporalato, che viene gestito da queste reti criminali internazionali. Organizzazioni italiane e straniere agiscono come "agenzie di intermediazione illecita" per la manodopera agricola, reclutando lavoratori, spesso da paesi come India e Bangladesh, sfruttando anche i "decreti flussi". Questi lavoratori pagano ingenti somme per arrivare in Italia e vengono poi sfruttati, lavorando in condizioni disumane e senza tutele per ripagare il debito contratto. Il fatto che diverse nazionalità siano coinvolte nella gestione del traffico sottolinea la natura transnazionale di questo crimine.
Nonostante l'Italia sia considerata all'avanguardia nei controlli e nel contrasto alle agromafie, il rapporto evidenzia che il fenomeno è ancora largamente sottovalutato in altri paesi europei. Le agromafie italiane possono operare più tranquillamente all'interno del mercato unico europeo, sfruttando le differenze nelle normative e nei livelli di sorveglianza tra i vari stati membri. Prodotti contraffatti o ottenuti attraverso sfruttamento possono circolare più facilmente al di fuori dell'Italia, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la concorrenza leale a livello europeo. La mancanza di una risposta coordinata a livello UE rende più difficile contrastare le agromafie che operano su larga scala.
Le implicazioni internazionali portano alla forte richiesta di un maggiore coordinamento tra i paesi e l'armonizzazione delle normative per affrontare efficacemente le agromafie.
Coldiretti, insieme ad altre organizzazioni, sta cercando di portare l'attenzione della Commissione Europea sul tema. L'obiettivo è promuovere accordi internazionali basati sul principio di reciprocità. Questo principio implicherebbe che i prodotti che entrano nel mercato europeo, e nello specifico italiano, debbano rispettare gli stessi standard di sostenibilità ambientale, economica e sociale in vigore nell'UE. Un esempio specifico menzionato è la richiesta all'UE di limitare il commercio di prodotti che sfruttano la manodopera minorile, un chiaro esempio di come le problematiche interne si estendano a livello globale e richiedano una risposta coordinata.
I Carabinieri svolgono un ruolo fondamentale nel contrasto al fenomeno delle agromafie in Italia. Il Comando dell' #ArmadeiCarabinieri specificamente dedicato a questi tipi di reati e alla tutela del settore agroalimentare è il Comando delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri (#CUFA), il cui comandante, Generale Parrulli, è a sinistra nella foto sopra.
Le implicazioni internazionali delle agromafie non si limitano all'esportazione di prodotti contraffatti, ma includono l'esportazione di modelli criminali, la creazione di sofisticate reti transnazionali per lo sfruttamento della manodopera e la necessità di una risposta collaborativa a livello europeo e mondiale data la sottovalutazione del fenomeno in molti paesi.
Il Rapporto è reperibile qui eurispes.eu/wp-content/uploads…
#FondazioneOsservatoriosullacriminalitàsullagricolturaesulsistemaagroalimentare
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Scuola di Liberalismo 2025 – Messina: Giovanni MOSCHELLA: «Capocrazia» (Michele Ainis)
@Politica interna, europea e internazionale
Dodicesimo ed ultimo appuntamento dell’edizione 2025 della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e la Fondazione Bonino-Pulejo. Il
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Scuola di Liberalismo 2025 – Messina: Enzo PALUMBO: «Non esistono pasti gratis» (Milton Friedman)
@Politica interna, europea e internazionale
Undicesimo e penultimo appuntamento dell’edizione 2025 della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e la
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Who Needs 100K Speakers When You’ve Got a 3D Printer?
The B&W Nautalis is, depending who you ask, either infamous or an icon of modern design. Want the look but don’t have a hundred grand to spare? [Every Project All at Once] has got aNautalis-inspired design on printables you can run off for pennies. He also provides a tutorial video (embedded below) so you can follow along with his design process and get build instructions.
The model was done in Blender, and is designed to contain a 3.5″ full-range driver by Dayton Audio — a considerable simplification from the array of woofers and tweeters in the original Nautalis. On the other hand, they cost considerably less than a car and have no production wait list. [Every Project All At Once] is apparently working on a matching woofer if that interests you, but unless he invests in a bigger printer it seems we can safely say that would require more assembly than this project.
Of course it would also be possible to copy B&W’s design directly, rather than print a loose inspiration of it as makers such as [Every Project All At Once] have done, but what’s the fun in that? It’s a much more interesting hack to take an idea and make it your own, as was done here, and then you can share the design without worrying about a luxury brand’s legal team.
Desktop 3D printing offers a wealth of possibilities for would-be speaker makers, including the possibility ofrolling your own drivers.
youtube.com/embed/xNANfZlagAw?…
Kruku reshared this.
Su Radio Vaticana, il podcast dell'intervista a Cetta Petrollo sul Premio Elio Pagliarani
Qui da 21' 36" : https://t.ly/u3Jmw oppure direttamente qui : https://t.ly/6CbJQ
#premiopagliarani #poesia #premiodipoesia #radiovaticana #vaticannews
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A passeggio con l'informatica #33 – Governare la trasformazione digitale nell’interesse nazionale (seconda parte)
precedente #32 ––– di Enrico Nardelli Abbiamo iniziato a riflettere nel precedente post sulla necessità di una seria azione p...link-and-think.blogspot.com
GAZA. Medico riceve all’ospedale i corpi di 9 figli uccisi da una bomba
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La donna. una pediatra, era al lavoro quando le ambulanze hanno portato i corpi di nove figli uccisi da una bomba su Khan Yunis. Un decimo si è salvato
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⏰ Promemoria: opporsi al trattamento IA di Facebook ⏰ a cura di @Etica Digitale
🤖 Chi ha un profilo Instagram o Facebook, ha tempo fino a dopodomani 26 maggio per impedire che i due social usino i propri contenuti per addestrare le loro IA. Ecco come:
🤖 Chi ha un profilo Instagram o Facebook, ha tempo fino a fine maggio per impedire che i due social usino i propri contenuti per addestrare le loro IA. Ecco come
In questi giorni, le persone iscritte a Facebook o Instagram hanno ricevuto una mail da parte di Meta. Nella mail si comunica che i propri contenuti verranno usati per addestrare l'IA dell'azienda, a meno che non ci si rifiuti esplicitamente. La possibilità di rifiuto, non presente per esempio nella versione statunitense, esiste grazie al diritto di opposizione al trattamento dei dati presente nell'RGPD, il Regolamento Generale per la Protezione dei Dati europeo (anche noto come GDPR).
Per esercitare il proprio diritto di opposizione, basta aprire i link sottostanti inserendo la mail con la quale siete iscrittɜ al social e premere "Invia". In caso di più profili, l'operazione va effettuata con le varie mail associate.
👉 Facebook
👉 Instagram
❓ A cosa mi sto opponendo?
All'utilizzo dei vostri contenuti pubblici per addestrare l'IA di Meta
❓ E i contenuti privati invece?
Meta ha promesso che i contenuti privati (es. chat) non verranno utilizzati. Tuttavia, considerata la serie di promesse non mantenute delle grosse aziende tecnologiche, non è illogico pensare che questo possa cambiare in futuro
❓ Se qualcunə carica pubblicamente delle mie foto?
...Eh. Se si hanno prove che escano dati personali consultando l'IA di Meta, ci si può opporre tramite questo link. Vien da sé che il fornire prove è a dir poco scomodo e che la protezione migliore è far sì che più persone possibili si oppongano (o mettano il profilo privato, vedasi però sopra) così da risolvere il problema alla radice
❓ Se mi oppongo dopo fine maggio?
Il diritto di opposizione si applicherà solo ai contenuti successivi al vostro rifiuto. Tutto ciò che di pubblico avete messo prima sarà usato per l'addestramento. Si consideri tuttavia che la notizia di Meta è un tema caldo e i Garante della Privacy di vari paesi europei sono in costante lavoro per definire meglio la legittimità del tutto
❓ Perché dovrei oppormi?
Meta, una delle aziende più grosse al mondo e in mano a una delle persone più ricche mai esistite sulla faccia della Terra, non ha bisogno di espandere ulteriormente il suo dominio sfruttando a costo zero ciò che pubblicate - rendendo inoltre la vita impossibile a chi vuole sviluppare modelli di IA nel suo piccolo con metodi onesti
❓ Ci sono social dove non devo sbattere la testa per queste cose?
Sì. Social come Mastodon (simil Twitter X) e Pixelfed (simil Instagram, abbastanza agli albori) non scendono a tali bassezze e sono in generale molto più etici
https://t.me/eticadigitale/883
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Dai Balcani a Bruxelles, le proteste serbe non si fermano
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Continuano, dallo scorso novembre 2024, le mobilitazioni in Serbia che si stanno distinguendo per numeri, resilienza e solidarietà ricevuta. Gli eventi che si son successi dopo il crollo della stazione a Novi Sad, con la conseguente morte di sedici persone, ha smosso qualcosa nella politica
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Andrea Cortellessa sul Premio Pagliarani alla carriera, conferito quest'anno ad Antonella Anedda
Domenica 25 alle 17, alla Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni di Roma, sotto la conduzione di Arnaldo Colasanti si terrà la cerimonia di premiazione della decima edizione del Premio di poesia intitolato a Elio Pagliarani. Il premio alla carriera è stato assegnato quest’anno ad Antonella Anedda, e - come nelle precedenti edizioni - consiste dell’opera di un artista contemporaneo: in questa occasione un 'Amuleto' di Claudia Losi. La premiazione sarà preceduta dalle 10 alle 13 dal seminario Elio Pagliarani bibliofilo, condotto da Giuseppe Andrea Liberti, e dalle 15 alle 17 dal dibattito Dieci anni di premiati, con la conduzione di Andrea Cortellessa. Del quale si offre ai lettori di «Antinomie» la motivazione del premio ad Antonella Anedda: antinomie.it/index.php/2025/05…
tutte le informazioni sulla Giornata Pagliarani e sul premio
qui: slowforward.net/2025/05/19/25-…
e qui: slowforward.net/2025/05/20/25-…
Le stalle, le stelle - Andrea Cortellessa
«Vorrei disfarmi dell’io è la moda che prescrive la critica / ma la povertà è tale che possiedo solo un pronome», dice Anedda in "Historiae", con l’ironia tipica del suo “stile tardo”; per poi paragonare quell’«io» a un mero contenitore, «una busta c…Andrea Cortellessa (Antinomie)
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Vi racconto il fallimento dei controlli sui chip (di Nvidia e non solo)
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
La guerra dei chip, gli intrecci di Nvidia, le ambizioni controverse delle amministrazioni americane e il ruolo della Cina. L'analisi di Alessandro startmag.it/innovazione/nvidia…
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Diario della discesa di una famiglia di Gaza verso la fame
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Mervat Hijazi: "Non ho abbastanza latte nel seno per nutrire mia figlia di pochi mesi perché mangio a malapena. Mio marito è stato ucciso mentre andava a procurarsi del cibo".
pagineesteri.it/2025/05/24/med…
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freezonemagazine.com/articoli/…
Bello quando i mondi si intrecciano. Prendiamo ad esempio la musica. È facile pensare che in essa sia innata un’intrinseca idea di anarchia, cugina amabile della creatività. Il che, per un ascoltatore, non è poi una idea così folle. Sarebbe difficile immaginare la musica accostarsi con qualcosa invece di più rigoroso, schematico, diciamo
Niente più crittografia e navigazione in incognito in Svizzera?
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
In Svizzera sono allo studio importanti modifiche alla legge sulla sorveglianza digitale. Se la normativa venisse approvata, i fornitori di servizi di reti private virtuali (Vpn) e di app di messaggistica crittografate pensano
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Operazione congiunta Italia-Francia contro il traffico di esseri umani. 18 indagati italiani e stranieri
Un’attività investigativa in cooperazione con la Francia (convenzionalmente denominata SCENIC) ha permesso alla Polizia di Stato di Ventimiglia (Imperia) di disarticolare una rete strutturata e ben organizzata di soggetti di origine straniera dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso la frontiera italo-francese. Sei le persone arrestate a Nizza dalla Polizia francese e sottoposte alla misura cautelare in carcere, 7 quelle fermate in Italia dalla Polizia italiana. Altre 6 sono state sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora ed una a quella della custodia cautelare in carcere.
Inoltre, 5 gli arrestati in flagranza di reato: autisti (passeur), 4 dei quali francesi e di questi due donne.
Per fronteggiare più efficacemente il fenomeno criminale, il 6 maggio 2024 fu stilato l’Accordo per la costituzione di una Squadra Investigativa comune (JIC/SIC) tra le Procure di Imperia e Nizza (F), con la partecipazione della Squadra Informativa e di Polizia Giudiziaria di Ventimiglia e della Polizia giudiziaria della Police aux Frontières di Nizza.
Questo accordo ha rafforzato la cooperazione transfrontaliera, consentendo uno scambio diretto di informazioni e il coordinamento delle attività investigative.
L’indagine ha messo in luce un fenomeno complesso e ramificato, che coinvolgeva diversi attori su entrambi i lati del confine e che si avvaleva di una fitta rete logistica e operativa. I migranti venivano contattati nella zona di Ventimiglia e successivamente affidati ai ‘passeur’ che si occupavano del loro trasporto verso la Francia mediante veicoli con targa francese, spesso noleggiati.
L’inchiesta è iniziata nel novembre 2023 grazie a una serie di attività di osservazione e monitoraggio avviate dalla Squadra Informativa e di Polizia Giudiziaria del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia, ha avuto il suo punto di svolta con l’individuazione di un’auto francese con a bordo tre soggetti di presunta origine araba, i cui molteplici spostamenti transfrontalieri potevano essere tracciati, configurando un’attività sistematica e finalizzata al trasporto illecito di migranti.
Il monitoraggio si è poi esteso a oltre venti veicoli tra auto e furgoni, quasi tutti con targa francese, molti dei quali risultati regolarmente noleggiati o immatricolati in “garage fantasma”.
I migranti trasportati – prevalentemente tunisini, egiziani, bengalesi e iracheni – potevano essere anche cinque alla volta. I viaggi venivano effettuati nel primo pomeriggio, in tarda serata o nelle prime ore del mattino ed il trasporto si concludeva in Francia – a Nizza – con il deposito dei migranti presso stazioni ferroviarie, degli autobus, o autogrill.
Le attività di geolocalizzazione dei veicoli e la captazione di comunicazioni telefoniche e telematiche hanno fornito ulteriori riscontri investigativi.
L’auto francese, ad esempio, aveva effettuato almeno venti viaggi nel mese di febbraio 2024. Le celle telefoniche associate ad uno dei correi hanno rivelato che i viaggi transfrontalieri erano iniziati già nel settembre 2023, raggiungendo un totale stimato di oltre 100 passaggi al confine fino al 13 maggio 2024.
Un giro di affari particolarmente lucroso se si tiene conto del tariffario emerso dalle intercettazioni telefoniche: 250 euro per un passaggio in berlina, 75 euro per un passaggio su piccola utilitaria e 100 euro per l’attraversamento a piedi del confine lungo i sentieri montani.
L’attività svolta ha portato all’arresto, da parte della Polizia francese, di sei soggetti di origine araba, tutti naturalizzati francesi e residenti a Nizza, ritenuti appartenenti a un sodalizio criminoso connotato da comportamenti aggressivi e ostili nei confronti delle Forze dell’Ordine.
Tale virulenza è stata riscontrata anche nel corso di attività di controllo, in particolare allorquando durante un inseguimento un passeur ha effettuato pericolose manovre in eccesso di velocità che provocavano la perdita di controllo del veicolo, la sua collisione contro un muro e l’abbandono dello stesso con i migranti a bordo. Il passeur in fuga poteva essere identificato attraverso le impronte digitali rilevate sul veicolo e successivamente tratto in arresto.
Parallelamente, la Squadra Investigativa italiana ha documentato i legami tra i procacciatori di migranti a Ventimiglia e gli autisti in arrivo dalla Francia e ha eseguito le misure cautelari del divieto di dimora nelle province di Imperia, Cuneo, Torino e Aosta nei confronti di 2 marocchini, 1 tunisino, 3 sudanesi e 1 afgano.
Il procuratore di Imperia, il dottor Alberto Lari, ha affermato: "La presenza del procuratore di Nizza alla conferenza stampa dimostra la collaborazione che si è creata tra i due uffici, che è una cosa davvero importante, per combattere il traffico dell'immigrazione clandestina. E' la quarta squadra investigativa comune che facciamo. Ne avevamo già fatta una per un'indagine di droga e tre per combattere questo fenomeno. Le due procure hanno una collaborazione costante e uno scambio di informazioni e di ricettazioni in via diretta e in tempo reale. I dati vengono comunicati immediatamente e c'è uno scambio di informazioni costante come se l'indagine avvenisse su un unico territorio nazionale. Siamo riusciti a superare il discorso frontiere e far sì che anche i reati che vengono commessi su entrambi i territori vengono perseguiti in maniera corretta e completa".
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Memorandum militare tra Italia e Israele, 10 giuristi diffidano il Governo Meloni: “Incostituzionale rinnovare l’accordo”
@Politica interna, europea e internazionale
Un gruppo di giuristi, esperti in diritto costituzionale e internazionale, ha inviato una diffida formale al Governo Meloni per chiedere la sospensione del “Memorandum d’Intesa in materia di
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
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È cambiata l’aria attorno a Israele
I governi, i media e l'opinione pubblica occidentali sono molto meno comprensivi nei confronti di Netanyahu, dopo un anno e mezzo di massacri.
Ci sono voluti più di 50.000 morti, e chissà quanti altri ce ne vorranno per passare dalle parole ai fatti.
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Mit zwei Kochplatten.
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Das Gerät (XTAR VC4) findet keine Verwendung mehr. 18650er Akkus für eDampfen können damit geladen werden.
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Dieses Gerät wird mit zwei AAA-Batterien betrieben und hat ein LCD-Display. Uhrzeit ist wohl auch einstellbar.
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È morto Sebastião Salgado
rsi.ch/info/cultura-e-spettaco…
È morto Sebastião Salgado - RSI
Il fotografo franco-brasiliano, conosciuto per i suoi magnifici scatti in bianco e nero, aveva 81 annirsi
Il fantasma di Donna Olimpia continua a perseguitarmi 😮
Ieri il destino, complice anche l'ukulele e il Monopolele Fest, mi ha portato a suonare di nuovo nei luoghi in cui visse Donna Olimpia, uno dei personaggi storici più influenti e affascinanti della Roma del 1600, e quindi del mondo intero probabilmente. Già qualche anno fa ebbi il piacere di partecipare a una bellissima residenza artistica organizzata da MarteLive presso Palazzo Pamphilj a San Martino al Cimino (VT), la dimora signorile in cui Olimpia Maidalchini morì in esilio di peste nel 1657, residenza durante la quale scrissi delle canzoni dedicate a questo sfaccettato personaggio storico, anche noto come La Pimpaccia e La Papessa, per poi cantarle dal vivo durante uno spettacolo multidisciplinare come restituzione della residenza stessa. Ieri invece con una bella rappresentanza del Monopolele Fest abbiamo suonato sempre dentro Palazzo Pamphilj, ma stavolta a Piazza Navona, in quello che è una vera gemma della Roma barocca, voluta da quel Papa Innocenzo X che tale divenne soprattutto grazie al sostegno proprio di Donna Olimpia, in un'epoca in cui le femmine se volevano contare qualcosa il meglio che potevano fare era tenersi quanto meno un passo dietro a qualche uomo, magari anche meno valente di loro stesse. E così ieri con quelle simpaticissime mattacchione de Le Cumbinate e con tanti altri ottimi artisti, tra cui i miei fratelli Danilo Vignola e Giovanni Gio Didonna, ci siamo ritrovati a fare backstage proprio dentro le stanze in cui Donna Olimpia viveva e riceveva le sue visite. Dal 1920 Palazzo Pamphilj è sede dell'Ambasciata del Brasile, e in effetti quello che si è tenuto ieri è stato un piccolo gemellaggio tra questo paese, da cui proviene uno degli artisti ospiti del Monopolele Fest, ossia il bravissimo Vinicius Vivas, e Monopoli, cittadina costiera perla della Puglia, che settimana prossima ospiterà la quinta edizione di quello che è ormai il festival dell'ukulele più importante del mediterraneo.
Insomma quella di ieri, complice anche l'apparizione per un attimo del fantasma dell'austera Donna Olimpia nella sala del concerto, proprio mentre fuori a un certo punto cominciava a piovere e tuonare, è stata una serata di quelle che non si dimenticano facilmente, anche quando hai qualcosa come 2500 live alle tue spalle 😋
Video report molto casareccio qui:
#DonnaOlimpia #PalazzoPamphilj #brasilele #monopolele #ukulele #EventiPuglia #Monopoli
Un uomo con barba e cappello nero posa con una bicicletta da strada davanti a un edificio storico illuminato. Indossa una giacca con colori vivaci: rosso, giallo e verde, e pantaloni scuri. La bicicletta è bianca con manubri e sella bianchi, e ha un portapacchi sul retro. Il terreno è di pietra bagnata, riflettendo le luci. Sullo sfondo, si vede un edificio con una cupola e statue, suggerendo un contesto urbano notturno.
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L'ultimo articolo di Connessioni, la rivista online del Centro Milanese di Terapia della Famiglia.
Lo specchio unidirezionale è ancora valido e utile? Quali sono le implicazioni epistemologiche, etiche e relazionali in terapia e in formazione?
Di Beppe Pasini
connessioni.cmtf.it/specchio-d…
Specchio delle mie brame. Sul setting nella terapia famigliare sistemica e la sua obsolescenza
Di Beppe PasiniLo specchio unidirezionale è ancora valido e utile? Quali sono le implicazioni epistemologiche, etiche e relazionali in terapia e in formazione?Connessioni Web
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e-privacy XXXVI
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/e-privac…
Un bel posto, Bari. Un bell'evento, e-privacy. Un bel presidente, Marco Calamari (Cassandra)... questo però non si può dire senza sorridere e per più di un motivo. Un bel tema: «La vita è tutto un dossier» Avere come obiettivo solo una riduzione del danno alla…
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L'Impero colpisce ancora, il film dopo 45 anni rimane l'apice di Star Wars
Il 21 maggio del 1980 usciva nelle sale il secondo capitolo della Trilogia di George Lucas, capace di portare la saga verso vette di perfezione assolutaGiulio Zoppello (Wired Italia)
Eleonora
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