Il 12 Dicembre a Roma, il summit IISFA: Cybercrime e Intelligenza Artificiale
Il Centro Congressi Frentani ospiterà il 12 dicembre la conferenza “Cybercrime, Artificial Intelligence & Digital Forensics”, l’evento annuale organizzato da IISFA – Associazione Italiana Digital Forensics e da Gerardo Costabile, che riunirà i massimi esperti italiani di sicurezza informatica, forze dell’ordine, accademici e professionisti del settore.
Per chi vorrà partecipare, l’ingresso sarà gratuito, ma sarà necessaria la registrazione su Eventbrite.
Sarà una giornata intensa, caratterizzata da analisi tecniche, prospettive investigative e un confronto pubblico sempre più necessario in un’epoca dominata dall’intelligenza artificiale.
Apertura dei lavori: il quadro aggiornato delle minacce cyber
La conferenza si aprirà con i saluti di Gerardo Costabile, presidente IISFA, seguiti dall’intervento di Nunzia Ciardi, Vicedirettrice dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che evidenzierà l’urgenza di costruire un ecosistema di difesa più solido e reattivo.
L’Ammiraglio Gianluca Galasso dell’ACN – CSIRT Italia offrirà un aggiornamento sul trend nazionale degli attacchi cyber, sottolineando un livello di minaccia mai così elevato, soprattutto verso infrastrutture critiche e servizi essenziali.
Successivamente, Ivano Gabrielli, direttore della Polizia Postale, analizzerà i nuovi trend del cybercrime, sempre più automatizzati, distribuiti e alimentati dall’intelligenza artificiale.
Follow the money e anatomia degli attacchi ransomware
Molto atteso sarà l’intervento del Generale Antonio Maccazzo della Guardia di Finanza, dedicato alle nuove frontiere del follow the money, tra criptovalute anonime e schemi di riciclaggio avanzati.
Stefano Mele, avvocato specializzato in Space & Cyber Law, presenterà un approfondimento sull’anatomia di un attacco ransomware, mostrando come psicologia del ricatto, tecniche di pressione e comunicazione criminale siano ormai componenti strategiche dell’attacco.
Intelligenza artificiale, etica e informatica forense
La prima tavola rotonda vedrà la partecipazione di Eugenio Albamonte della Direzione Nazionale Antimafia, Giuseppe Corasaniti dell’UniMercatorum, Paolo Galdieri, Mattia Epifani, Marco Calonzi e Gianluca Boccacci, che discuteranno del rapporto tra intelligenza artificiale, etica e informatica forense.
Cybercrime, social media e comunicazione giornalistica tra forma e sostanza
La seconda tavola rotonda sarà dedicata al ruolo dei media, del giornalismo e dei social network nella rappresentazione e comprensione delle minacce cyber. Interverranno Domenico Colotta di Assocomunicazione, Arturo Di Corinto, Luigi Garofalo e Roland Kapidani di Red Hot Cyber. Kapidani evidenzierà come la comunicazione sia ormai centrale quanto la difesa tecnica, sottolineando l’importanza di diffondere consapevolezza e prevenzione. “Non si tratta solo di informare: dobbiamo aiutare le persone a capire come il cybercrime si muove, perché lo fa e quali strumenti abbiamo per difenderci.”
Paolo Galdieri: tra diritto, criminologia e cultura cyber
Interverrà nei panel anche Paolo Galdieri, avvocato penalista e professore universitario, figura molto stimata all’interno della community di Red Hot Cyber, dove contribuisce da anni con competenza e sensibilità ai temi che collegano diritto, tecnologia e società.
Galdieri, noto per la sua capacità di tradurre concetti giuridici complessi in un linguaggio chiaro e comprensibile, ha portato nella discussione un punto di vista fondamentale: la necessità di aggiornare costantemente il quadro normativo per stare al passo con l’evoluzione delle minacce digitali.
Il pomeriggio: mobile forensics, OSINT e post-quantum security
Nel pomeriggio, il focus si sposterà su scenari tecnici avanzati. Paolo Dal Checco presenterà uno studio sullo spy hunting nei dispositivi mobili. Michela Carloni Gammon e Veronica Vacchi illustreranno nuove forme di media investigation e OSINT applicate alla sicurezza aziendale. Stefano Aterno discuterà dei reati informatici legati all’AI generativa, mentre il Prof. Aniello Castiglione analizzerà le frontiere della post-quantum security, con attenzione alle implicazioni investigative.
Cyber Forensics Game: il pubblico diventa analista
La giornata si concluderà con una simulazione di analisi forense guidata da Cosimo de Pinto e Salvatore Filograno, che coinvolgerà il pubblico in un caso reale di investigazione digitale.
Conclusioni: l’Italia cerca una risposta unitaria al cybercrime
Il summit IISFA 2025 si confermerà uno degli appuntamenti chiave per comprendere lo stato dell’arte della sicurezza informatica in Italia. La giornata metterà in evidenza un punto cruciale: senza divulgazione, community attive e un ecosistema informativo affidabile, la lotta al cybercrime non potrà essere vinta. La cybersecurity diventerà così un bene collettivo, che richiederà partecipazione e consapevolezza a ogni livello della società.
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Vecchia password addio. Ecco perché, secondo Cisco, l’autenticazione a più fattori è più sicura
Utilizzare la password per accedere agli account online non è più sicuro come lo era fino a qualche tempo fa. Anzi: attualmente la password rappresenta uno dei punti deboli più utilizzati dai cybercriminali per entrare in possesso dei nostri dati. Molti utenti utilizzano la stessa password per più servizi o ne scelgono di troppo semplici. Altri le salvano in modo poco sicuro per poterle ricordare. Il risultato? Basta una sola violazione per mettere a rischio più account contemporaneamente.
Un dato impressionante: su un singolo forum criminale sono state trovate 244 milioni di password trapelate. E la metà degli utenti Internet nel mondo è stata esposta ad attacchi basati sul riutilizzo delle credenziali.
Per questo motivo, sempre più aziende e esperti di sicurezza stanno adottando l’autenticazione senza password. In pratica, si accede ai propri account usando metodi più sicuri e comodi, come l’impronta digitale, il riconoscimento facciale o una chiave fisica collegata al dispositivo. Questi sistemi semplificano la vita degli utenti e, allo stesso tempo, rendono il lavoro degli hacker molto più difficile. Non solo: offrono una protezione efficace contro truffe come il phishing e riducono i rischi legati a password deboli o rubate.
I grandi miti sull’autenticazione senza password
Anche se i vantaggi sono evidenti, molte persone restano ancora scettiche. Attorno all’autenticazione senza password circolano infatti alcuni falsi miti che frenano gli utenti dal fare il passo successivo e abbandonare definitivamente le vecchie password.
- L’autenticazione senza password è meno sicura dell’autenticazione a più fattori (MFA). In realtà è vero il contrario. L’autenticazione senza password è di fatto una forma di autenticazione multifattoriale: verifica sia il dispositivo utilizzato, sia qualcosa che solo l’utente può fornire – come l’impronta digitale, il volto o un PIN. Durante l’accesso, il dispositivo sblocca una chiave digitale unica che non viene mai condivisa online. I dati biometrici o il PIN restano memorizzati in modo sicuro sul dispositivo e non viaggiano in rete. Questo approccio rende estremamente difficile per un cybercriminale rubare o imitare un accesso. In pratica, offre la stessa protezione dell’MFA, ma con un’esperienza più semplice e senza la necessità di ricordare o digitare una password.
- Un PIN è solo un’altra password. A prima vista, un PIN può sembrare una semplice password. In realtà funziona in modo molto diverso, e soprattutto più sicuro. Il PIN non viene mai inviato su Internet né archiviato su server esterni: serve solo a sbloccare il dispositivo localmente, direttamente sul telefono o sul computer. Questo significa che non c’è nulla che un hacker possa rubare da remoto. Inoltre, anche se il PIN può essere breve, il dispositivo limita il numero di tentativi possibili. Chi prova a indovinarlo rischia di bloccare tutto, e per farlo dovrebbe comunque avere fisicamente il dispositivo tra le mani. Per una protezione ancora più elevata, il PIN può essere affiancato da metodi biometrici come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale, che rendono l’accesso ancora più sicuro e personale.
- Le password sono più sicure dei dati biometrici. I sistemi biometrici moderni – come Face ID di Apple o Windows Hello – utilizzano tecnologie avanzate come la mappatura 3D, la luce a infrarossi e il rilevamento della “vivacità”, cioè la capacità di riconoscere se davanti al dispositivo c’è una persona reale. Tutto questo rende estremamente difficile, quasi impossibile, ingannare il sistema. Nell’autenticazione senza password, il volto o l’impronta digitale servono solo a sbloccare una chiave privata memorizzata sul dispositivo e mai condivisa online. Questo significa che la chiave non può essere rubata né riutilizzata su altri siti. Poiché l’intero processo avviene in locale, la biometria offre una protezione efficace anche contro gli attacchi remoti che spesso colpiscono le password tradizionali.
- I dati biometrici sono segreti che possono essere divulgati. Molte persone temono che usare la biometria – come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale – significhi consegnare i propri dati personali, esponendoli al rischio di furto. Questo timore nasce spesso dalle notizie sulla sorveglianza biometrica, dove le informazioni vengono conservate in grandi database centrali. Ma l’autenticazione senza password funziona in modo diverso: i dati biometrici restano sempre sul dispositivo e servono solo a sbloccare una chiave di sicurezza locale. Queste informazioni non vengono mai inviate online né condivise con altri sistemi. La differenza è fondamentale: la sorveglianza biometrica identifica le persone da remoto confrontando i dati con milioni di record, mentre l’autenticazione biometrica – come Face ID o Windows Hello – conferma semplicemente che sei tu a usare il dispositivo. Tutto avviene in locale, mantenendo i dati privati e al sicuro.
- Il passwordless non protegge dal phishing. Un sistema senza password integra già diverse difese contro le moderne tecniche di phishing. Ogni accesso avviene tramite una chiave digitale unica, che resta memorizzata solo sul dispositivo utilizzato e non viene mai inviata al sito web. Inoltre, le soluzioni passwordless controllano automaticamente che l’utente stia visitando un sito legittimo e non una copia ingannevole: è il browser a verificare l’autenticità prima di consentire al dispositivo di completare l’accesso. In più, solo il software affidabile del dispositivo può avviare la richiesta di accesso. App sospette o tentativi di “push phishing” vengono bloccati sul nascere, rendendo gli attacchi molto più difficili e nella maggior parte dei casi completamente inefficaci.
In conclusione: accessi più facili e sicuri per tutti
L’autenticazione senza password non è solo un’evoluzione tecnologica, ma un passo avanti verso un modo più semplice e sicuro di proteggere le identità degli utenti. Ridurre l’utilizzo delle password significa diminuire i rischi legati a furti o truffe online e rendere la sicurezza più accessibile a tutti.
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Quale e-commerce italiano presto sarà compromesso? La vendita degli accessi nel Dark Web
Un nuovo post pubblicato poche ore fa sul forum underground Exploit rivela l’ennesima offerta criminale legata alla vendita di accessi a siti compromessi. L’inserzionista, un utente storico del forum noto per la sua attività da seller, ha messo in vendita un negozio online italiano basato su WordPress, completo di accesso amministratore e con plugin attivi e funzionanti.
Secondo quanto riportato, il sito compromesso non sarebbe un semplice shop qualunque: l’annuncio include infatti dettagli operativi sul volume delle transazioni, suddivise per metodo di pagamento e mese di attività. Numeri che fanno pensare a un e-commerce pienamente funzionante, utilizzato dagli attaccanti come leva per rendere l’offerta più appetibile sul mercato criminale.
Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di tali dati. Al momento, non è possibile verificare in modo indipendente l’autenticità delle informazioni riportate, poiché l’organizzazione coinvolta non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio sito web. Di conseguenza, questo articolo deve essere considerato esclusivamente a scopo informativo e di intelligence.
Print Screen dal forum exploit.in fornita da Paragon Sec
Chi sono gli Initial Access broker (IaB)
Gli Initial Access Broker (IAB) sono attori criminali specializzati nel guadagnare e rivendere l’accesso iniziale a sistemi, reti o infrastrutture compromesse. A differenza dei gruppi ransomware o dei threat actor più complessi, gli IAB non eseguono direttamente l’attacco finale: il loro ruolo è quello di infiltrarsi in un target sfruttando vulnerabilità dei sistemi, credenziali rubate, configurazioni errate o tecniche di social engineering. Una volta ottenuto l’accesso – che può essere un account VPN, un pannello RDP, un’installazione WordPress compromessa, un accesso cloud o un’intera infrastruttura – lo mettono in vendita nei forum underground, rendendolo disponibile ad altri criminali più specializzati. Il modello di business è chiaro: monetizzare l’ingresso, non l’attacco.
Per questo motivo gli Initial Access Broker rappresentano oggi uno degli anelli più importanti dell’ecosistema cybercriminale. I gruppi ransomware-as-a-service, i data broker, gli operatori di botnet e gli specialisti di frodi acquistano da loro il punto di accesso già pronto per l’uso, accelerando enormemente i tempi di intrusione e abbassando la barriera tecnica per chi vuole lanciare attacchi distruttivi.
Questa divisione del lavoro rende gli attacchi più rapidi, più organizzati e più difficili da rilevare. Gli IAB operano spesso su piattaforme come Exploit, XSS o BreachForums, dove pubblicano annunci con metriche dettagliate (privilegi, geolocalizzazione, volume di traffico, tipo di accesso), contribuendo a creare un vero e proprio mercato nero dell’accesso iniziale.
Dettagli dell’offerta
L’accesso in vendita riguarda un WordPress Shop italiano, con pieno accesso all’area amministrativa (WP-admin). L’annuncio specifica che il sito utilizza vari metodi di pagamento, inclusi:
- Stripe
- PayPal
- Contrassegno (COD)
- Bonifico bancario
Statistiche condivise dal venditore
L’inserzionista mostra le vendite recenti del negozio per dimostrare la sua “legittimità” e attrattività nel mercato nero:
- Novembre: oltre 370 ordini
- 123 tramite Stripe
- 148 tramite PayPal
- 81 in contrassegno
- Il resto tramite bonifico
- Dicembre: 58 ordini
- 15 tramite Stripe
- 22 tramite PayPal
- 12 in contrassegno
- 7 tramite bonifico
Il venditore sottolinea inoltre che gli ordini sono “100% unici”, frase tipicamente usata negli ambienti criminali per rassicurare i compratori sul fatto che non si tratti di dati riciclati o già venduti ad altri.
Prezzi richiesti
L’offerta segue la tipica struttura di pricing del mercato cybercriminale:
- Start: 400
- Step: 100 (incrementi di rilancio)
- Blitz: 800 (acquisto immediato)
- PPS: 16
La modalità “asta” è comune, soprattutto per asset che possono generare profitti immediati, come store online compromessi utilizzati per campagne di frodi finanziarie, triangolazioni o attività di drop-shipping illegale.
Un’offerta collocata in un contesto criminale più ampio
L’inserzionista promuove anche altri servizi e exploit nel footer del post, tra cui:
- Vulnerabilità RCE con bypass Cloudflare
- Database premium (shopping, forex, seekers/job)
- Lead spam
- E altri servizi di attacco
Questo rafforza la sua credibilità nel forum e mostra come la vendita di accessi a shop WordPress si inserisca in un portafoglio più ampio di attività criminali.
Perché questo post è rilevante nel panorama della cybercriminalità
La vendita di siti WordPress compromessi – soprattutto e-commerce – è diventata una pratica diffusa per diversi scopi:
1. Frodi finanziarie
Gli attaccanti possono sfruttare i metodi di pagamento integrati per:
- Processare transazioni fraudolente
- Vendere beni virtuali/non spediti
- Utilizzare il sito come ponte per outgoing fraudolenti
2. Distribuzione di malware
I plugin o l’area admin possono essere usati per:
- Inserire script malevoli
- Reindirizzare utenti verso phishing o exploit kit
- Compromettere checkout e form di pagamento (skimming)
3. Raccolta dati dei clienti
Email, numeri di telefono, indirizzi e dati di pagamento possono essere rivenduti o utilizzati in altre campagne criminali.
4. Triangolazioni e logistica clandestina
Gli store ancora operativi possono essere sfruttati come “negozi fantasma” per truffe con merce reale, un modus operandi noto nelle frodi da e-commerce.
Conclusioni
L’annuncio apparso su Exploit rappresenta un chiaro esempio di come gli e-commerce WordPress vulnerabili vengano monetizzati nel mercato underground. La presenza di statistiche dettagliate e la segmentazione dei metodi di pagamento indica un livello di professionalità ormai consolidato tra i venditori di accessi compromessi.
Per le aziende italiane che gestiscono shop online, episodi come questo sottolineano l’urgenza di:
- mantenere aggiornati plugin e CMS
- implementare misure di hardening
- monitorare regolarmente accessi e attività sospette
- eseguire vulnerability assessment periodici
In un contesto dove la vendita di asset compromessi è così strutturata e dinamica, la sicurezza diventa più che mai un requisito critico.
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Responsible Disclosure si Stato: il Portogallo avvia questa rivoluzione nella PA
Era febbraio 2023 quando su queste pagine parlammo dell’esigenza, in ambito italiano, di avviare un responsible disclosure di Stato, una cornice normativa chiara che permettesse agli hacker etici di segnalare vulnerabilità senza il timore di incorrere in responsabilità penali.
All’epoca lo CSIRT Italia dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ricordò ad un ricercatore di sicurezza che, secondo la normativa vigente, qualsiasi attività di scansione o test invasivo su sistemi informatici è da considerarsi penalmente rilevante se non espressamente autorizzata dal titolare del sistema.
Questa posizione, seppur pienamente conforme al quadro legislativo attuale, stride con la realtà operativa e con la pressione costante esercitata dal panorama delle minacce moderne. Ogni giorno assistiamo a violazioni che colpiscono enti pubblici, aziende e servizi essenziali, rendendo evidente quanto sia rischioso scoraggiare la community hacker dal contribuire con segnalazioni spontanee e di valore.
Il Portogallo in questi giorni ha ampliato il suo quadro giuridico in materia di sicurezza digitale, prevedendo tutele per i professionisti in buona fede che studiano le vulnerabilità nei sistemi informativi.
Questa normativa aggiornata risponde a una richiesta di lunga data del settore, che mira a operare in modo trasparente e senza il rischio di incriminazioni penali per azioni tecniche intraprese nell’interesse della sicurezza informatica.
Le modifiche hanno interessato l’articolo 8.º-A, che ha introdotto una disposizione sull’interesse pubblico al rafforzamento della sicurezza delle infrastrutture digitali. Essa esenta dalla sanzione coloro che accedono a sistemi o dati al solo scopo di identificare vulnerabilità e successivamente notificarle ai responsabili. Le norme sono formulate in modo rigoroso.
Sono consentite azioni volte esclusivamente a scoprire vulnerabilità senza alcun profitto oltre alla ricompensa standard. I problemi rilevati devono essere segnalati tempestivamente al proprietario della risorsa, al responsabile del trattamento dei dati e al National Cybersecurity Center (CNCS).
Il lavoro deve essere limitato a quanto necessario per la diagnostica, senza interferire con i servizi, modificare le informazioni o causare danni. Sono vietati attacchi di tipo Denial of Service, ingegneria sociale, furto di password, modifica dei dati o distribuzione di malware.
Qualsiasi informazione ottenuta deve essere eliminata entro dieci giorni dalla risoluzione del problema. Si precisa espressamente che, con il consenso del proprietario del sistema, eventuali vulnerabilità rilevate devono comunque essere segnalate al CNCS.
Il Paese sta quindi definendo i limiti dei metodi accettabili, fornendo al contempo garanzie legali a coloro che agiscono nell’interesse pubblico. Iniziative simili sono già emerse in Germania, dove il Ministero della Giustizia ha presentato un disegno di legge con disposizioni analoghe, e negli Stati Uniti, dove il Dipartimento di Giustizia ha modificato il proprio approccio all’azione penale ai sensi del CFAA.
Tutte queste misure creano le condizioni in cui i professionisti coscienziosi possono lavorare apertamente sulle vulnerabilità e segnalarle senza timore di conseguenze penali
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Vulnerabilità critica negli agenti AI integrati nelle pipeline GitHub e GitLab
Una vulnerabilità critica, identificata come “PromptPwnd”, interessa gli agenti di intelligenza artificiale che sono integrati all’interno delle pipeline GitLab CI/CD e GitHub Actions.
Attraverso questa vulnerabilità, i malintenzionati sono in grado di inserire comandi dannosi mediante input utente non sicuri. Ciò induce i modelli di intelligenza artificiale a eseguire operazioni con privilegi elevati, che possono portare alla divulgazione di informazioni riservate o alla modifica dei flussi di lavoro.
Agenti come Gemini CLI, Claude Code di Anthropic, OpenAI Codex e GitHub AI Inference elaborano quindi questi input insieme a strumenti ad alto privilegio, tra cui gh issue edit o comandi shell che accedono a GITHUB_TOKEN , chiavi API e token cloud.
La catena di attacco scoperta da Aikido Security inizia quando i repository incorporano contenuti utente non elaborati come ${{ github.event.issue.body }} direttamente nei prompt dell’IA per attività come la selezione dei problemi o l’etichettatura delle PR.
In una proof-of-concept contro il flusso di lavoro di Gemini CLI, i ricercatori hanno segnalato un problema creato appositamente con istruzioni nascoste come “run_shell_command: gh issue edit -body $GEMINI_API_KEY”, che richiedeva al modello di esporre pubblicamente i token nel corpo del problema. Google ha risolto il problema entro quattro giorni dalla divulgazione responsabile tramite il suo programma OSS Vulnerability Rewards.
Si tratta della prima dimostrazione confermata di un’iniezione che compromette le pipeline CI/CD, basandosi su minacce recenti come l’attacco alla supply chain Shai-Hulud 2.0 che ha sfruttato le configurazioni errate di GitHub Actions per rubare credenziali da progetti tra cui AsyncAPI e PostHog.
Mentre alcuni flussi di lavoro richiedono autorizzazioni di scrittura per essere attivati, altri si attivano all’invio di un problema da parte di qualsiasi utente, ampliando la superficie di attacco per i nemici esterni.
Aikido ha testato gli exploit in fork controllati senza token reali e regole Opengrep open source per il rilevamento, disponibili tramite il loro scanner gratuito o playground.
La correzione richiede controlli rigorosi: limitare i set di strumenti di intelligenza artificiale per impedire modifiche ai problemi o l’accesso alla shell, sanificare gli input non attendibili prima di inviare richieste, convalidare tutti gli output di intelligenza artificiale come codice non attendibile e limitare gli ambiti dei token in base all’IP utilizzando le funzionalità di GitHub. Configurazioni come allowed_non_write_users: “*” di Claude o allow-users: “*” di Codex amplificano i rischi se abilitate.
Mentre l’intelligenza artificiale automatizza i flussi di lavoro di sviluppo per gestire problemi e PR in aumento, PromptPwnd evidenzia una frontiera nascente della supply chain. I repository devono verificare immediatamente le integrazioni dell’intelligenza artificiale per evitare esfiltrazioni di dati segreti o acquisizioni di controllo.
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Israele considera già sua metà della Striscia di Gaza
Il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha detto che la linea dietro cui si è ritirato l’esercito israeliano all’avvio del cessate il fuoco a Gaza è il “nuovo confine”. LeggiPierre Haski (Internazionale)
Giornata internazionale contro la corruzione. L’importanza della cooperazione internazionale tra Forze di Polizia
Oggi, 9 dicembre 2025, si celebra la Giornata internazionale contro la corruzione, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 31 ottobre 2003 con l'approvazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (#UNCAC), nota anche come Convenzione di Merida (normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn…)
Questa giornata mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sui danni causati dalla corruzione, che mina le istituzioni democratiche, ostacola lo sviluppo sostenibile e compromette lo stato di diritto. Inoltre distorce i mercati, scoraggia gli investimenti stranieri e priva i cittadini di diritti fondamentali, creando un circolo vizioso che impoverisce i paesi.
La Convenzione, entrata in vigore nel dicembre 2005, rappresenta il primo strumento giuridico vincolante a livello internazionale per prevenire e combattere la corruzione. Include misure di prevenzione, criminalizzazione e recupero dei patrimoni trafugati. L' #UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime, con sede a Vienna) funge da segretariato, supportando i paesi nell'implementazione della Convenzione e nel recupero dei beni sottratti. Inoltre, la lotta alla corruzione è Obiettivo 16 dell'Agenda 2030 come traguardo per lo sviluppo sostenibile.
La Giornata internazionale promuove la consapevolezza attraverso eventi organizzati da governi, organizzazioni internazionali e società civile, con l'obiettivo di incentivare la prevenzione e il contrasto di questo fenomeno.
Nel 2024-2025, il tema della campagna delle Nazioni Unite è "Uniamoci ai giovani contro la corruzione: promuoviamo l’integrità di domani", evidenziando il ruolo fondamentale delle nuove generazioni nella promozione della trasparenza.
Oltre l’UNCAC (Convenzione ONU) quale principale strumento giuridico internazionale, ratificato da oltre 180 paesi, che obbliga gli Stati a prevenire e punire la corruzione, altri strumenti a livello internazionale sono il Gruppo d'Azione Finanziaria (GAFI/FATF), che combatte il riciclaggio di denaro legato alla corruzione, la ONG Transparency International, che monitora i livelli di corruzione globale attraverso indici come il CPI (Corruption Perceptions Index) e la Banca Mondiale ed il FMI (Fondo Monetario Internazionale), che condizionano prestiti e aiuti a riforme anticorruzione.
A livello europeo, l’ OLAF (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode) protegge gli interessi finanziari dell'UE, attraverso lo strumento operativo impersonato da EPPO (Procura Europea), che può perseguire reati contro il bilancio UE, inclusa la corruzione. Europol facilita la cooperazione tra forze di polizia nazionali, basandosi sulle Direttive UE, le normative comuni per armonizzare le legislazioni nazionali anticorruzione. Il GRECO (Gruppo di Stati contro la Corruzione del Consiglio d'Europa) monitora il rispetto degli standard anticorruzione.
La corruzione è un fenomeno transnazionale per diverse ragioni:
- La Globalizzazione economica: multinazionali operano in più paesi, aumentando le opportunità di corruzione cross-border;
- Gli Appalti internazionali: grandi progetti infrastrutturali coinvolgono attori di diverse nazioni;
- I Paradisi fiscali: i proventi della corruzione vengono nascosti in giurisdizioni offshore;
- La Criminalità organizzata: gruppi criminali transnazionali usano la corruzione per facilitare traffici illeciti;
- Riciclaggio internazionale: il denaro sporco attraversa multiple giurisdizioni per essere "ripulito";
- Le Catene di fornitura globali: creano vulnerabilità in più paesi simultaneamente
Il ruolo della cooperazione internazionale di polizia appare quindi fondamentale perché consente lo scambio di informazioni, ovvero la condivisione rapida di intelligence su reti corruttive transfrontaliere; permette indagini congiunte tramite la formazione di team investigativi comuni per casi complessi; facilita la assistenza giudiziaria, quali esecuzione di rogatorie internazionali ed estradizioni; facilita il tracciamento dei flussi finanziari (seguire il denaro attraverso paradisi fiscali e giurisdizioni multiple) ed il recupero dei beni, amezzo della confisca e restituzione di asset illeciti nascosti all'estero. Infine sollecita la formazione e il capacity building attraverso il trasferimento di competenze tra paesi.
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La guerra di confine tra Thailandia e Cambogia riesplode: crolla la tregua, civili in fuga
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Raid aerei, artiglieria e scontri in più province segnano il collasso dell’accordo di ottobre: evacuazioni di massa e timori di una crisi regionale fuori controllo.
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L’UE apre un’indagine sull’uso di contenuti online da parte di Google per i modelli di intelligenza artificiale
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La Commissione europea ha avviato un’indagine antitrust formale per valutare se Google abbia violato le norme UE
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Venezuela-Usa, geopolitica dell’ultimatum
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel cuore di Caracas, tra propaganda digitale dell’opposizione e mobilitazione popolare, il governo bolivariano risponde alla campagna di destabilizzazione con presenza pubblica, disciplina civico-militare e un messaggio diretto a Washington.
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Portavoce Ue, per Musk noi come Hitler? Libertà di dire cose folli. Costa: rapporti con Usa cambiati
Costa ha parlato a Parigi alla conferenza annuale dell’Istituto Jacques Delors. Trump torna di nuovo a criticare l'Europa: "Sta andando in direzioni sbagliate"Redazione di Rainews (RaiNews)
linkiesta.it/2025/12/la-linea-…
"la verità è che oggi l’America, come scrive Christian Rocca su Linkiesta, è «guidata da una cosca di affaristi interessati soltanto al business personale e da una setta nazional-razzista che si ispira ideologicamente all’apartheid sudafricano» e che «entrambi, affaristi e neo afrikaaners, sono spalleggiati e istigati dai nuovi “conquistadores digitali” (copyright Giuliano da Empoli) che alimentano il caos globale e sfruttano l’arma dell’algoritmo per intorpidire la società aperta»."
"La differenza tra la prudenza dei leader europei, compresi i Volenterosi, e l’ambiguità di Meloni sta nel fatto che i primi devono dissimulare la propria avversione ai metodi e alle parole d’ordine dell’Amministrazione Trump per non compromettere il rapporto con gli Stati Uniti; la seconda, al contrario, deve dissimulare la propria affinità ai nuovi fascisti americani, per non compromettere il rapporto con l’Unione europea."
"Del resto, non c’è una riga del documento sulla Strategia di sicurezza nazionale che non potrebbe figurare in un volantino sovranista, a cominciare dalla ridicola campagna dei signori delle piattaforme contro la presunta censura europea. Uno dei tanti grotteschi rovesciamenti della realtà cui ci siamo purtroppo abituati, come sottolinea giustamente Rocca quando se la prende con questi «oligarchi di regime che parteggiano per gli eversori dello Stato di diritto, annebbiano le menti occidentali e criticano, di concerto con i macellai del Cremlino e i razzisti della Casa Bianca, la società e le istituzioni europee accusandole di censura del dibattito pubblico, malgrado gli unici a censurare siano russi, cinesi e compagnia malvivente, tanto che uno degli sgherri di Putin per denunciare su X, sulla scia di Elon Musk e J.D. Vance, l’inesistente mancanza di libertà di parola in Europa ha dovuto usare una vpn francese perché X in Russia è, appunto, vietato»."
Scoperte sul Conero migliaia di impronte di tartarughe preistoriche
Un gruppo di geologi ha scoperto sul monte Conero, nelle Marche, migliaia di tracce lasciate da tartarughe in fuga da un terremoto.Focus.it
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Che cosa ha detto e che cosa non ha detto Macron su Cina, terre rare, semiconduttori, Asml e non solo. L'analisi di Aresu
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Ci sono artisti che sembrano nascere per attraversare i confini, per camminare sul filo che separa il classico dal contemporaneo, il rigore dallo stupore. Alessandra Celletti appartiene a questa rara specie. Eclettica pianista romana, formatasi in ambito accademico ma sempre insofferente a qualsiasi recinto, ha costruito negli anni un percorso fatto di libertà: recital che […]
RAI, A QUASI 4 ANNI DI GUERRA ARRIVA IL SECONDO REPORTAGE DAL LATO RUSSO: MICALESSIN ENTRA A POKROVSK
La maggior parte dei civili ha gradualmente abbandonato le zone conquistate dalla Russia fra Avdiïvka e Pokrovs'k, dove è si è svolta una delle battaglie più violente dell'intera guerra in Ucraina. Per le strade si vedono passare quasi soltanto mezzi militari dell'esercito di Mosca, tra cui i convogli che portano aiuti nelle città assediate. Nel reportage di Gian Micalessin, la vita "dell'altro fronte", quello russo, e i pensieri dei civili.
Puntata andata in onda dalle 0:30 alle 2:45, non sia mai ci sia troppa gente a vedere dei civili ucraini che accusano il regime di Kiev di usarli come scudi umani, mentre l'esercito russo vuole difenderli.
Il primo reportage lato russo fu fatto da Report.
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IPv6 al FLUG
firenze.linux.it/2025/12/ipv6-…
Segnalato dal LUG di Firenze e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
#Firenze
Nuova attività in collaborazione col GOLEM e con la partecipazione straordinaria del sensei giomba, promotore ufficiale di IPv6 nella piana empolese e dintorni. Martedì 9 novembre 2025, ci sarà una serata di spippolamento
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Da Haaretz:
Far-right National Security Minister Itamar Ben-Gvir arrived at the Knesset's National Security Committee hearing on his party's proposed death penalty bill for terrorists wearing a gold noose-shaped pin
a gold noose-shaped pin = una spilletta in oro a forma di cappio
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Perché dovremmo preoccuparci della privacy quando navighiamo, anche se non abbiamo nulla da nascondere. Il post di @Emanuele
Questo non è un tutorial sulla privacy. È il mio punto di vista, frutto di anni di vita online e di errori che mi hanno insegnato a proteggere i miei dati. Lo dedico a chi naviga, a chi usa i social senza pensarci troppo e a chi pensa di non avere nulla da nascondere.
La tua privacy online è preziosa come le chiavi di casa.
Se vuoi seguire altri post sulla #Privacy puoi seguire il gruppo Activitypub @Privacy Pride
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We are publishing a risograph-printed zine about the surveillance technologies used by ICE.#Announcements
Amazon, Alphabet, Meta e Oracle con i bond per l’intelligenza artificiale
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Il diluvio di bond per l’IA aumenta la pressione sui mercati. L'articolo del Wall Street Journal tratto dalla rassegna di Liturri.
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Noelle and Sam discuss everything from sexbots and AI porn to censorship, age verification legislation, and their favorite parody porn flicks.#Podcast
Press Release: EU stands up to Big Tech with €120 million fine to X
The European Commission took aim at X for breaking the DSA, proof that Europe’s landmark law can bite. Despite political pressure and corporate pushback, the EU is showing that online platforms can and will be held accountable for practices that mislead users, cause harm, or undermine democracy.
The post Press Release: EU stands up to Big Tech with €120 million fine to X appeared first on European Digital Rights (EDRi).
PODCAST SIRIA. Un anno di celebrazioni, tra problemi atavici e l’incertezza del futuro
@Notizie dall'Italia e dal mondo
A Damasco e nelle più importanti città del Paese si celebra il primo anniversario della caduta di Bashar al-Assad e della presa del potere da parte del gruppo dell'autoproclamato presidente Ahmad al-Sharaa.
L'articolo PODCAST SIRIA. Un
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Il PD delega all’ANM il “no” alla riforma
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Il PD delega all’ANM il “no” alla riforma proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
L’Europa tra pace impossibile e leadership smarrita. L’opinione del gen. Del Casale
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Continua a far discutere il piano Trump per la pace in Ucraina come pure la posizione che l’Unione europea deve assumere a sua volta, schiacciata tra un’emarginazione internazionale e un ruolo rivendicato, almeno da co-protagonista, nella soluzione della crisi che più direttamente intacca la sua
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Alternative a Google Drive (self hosting)
Pensavo di avercela fatta installando Nextcloud ma oggi ho aggiornato alla versione 32 e mi sono trovato tra i piedi un errore legato ad AppAI che non riesco a risolvere senza accesso alla shell (ho un hosting condiviso e ho solo cPanel come strumento di amministrazione). Ho disabilitato quell'app tanto non mi serve e amen.
Fino alla versione 31 di Nextcloud c'era l'app "OCC web" che permetteva di fare qualcosina ma è "deprecated" e non ne esiste una versione per Nextcloud 32
Considerato che tutto quello che mi serve è un repository per i file che vorrei avere sempre con me, dal telefono o da qualunque PC sul pianeta, tipo i codici fiscali miei e di mio figlio, la polizza dell'assicurazione auto, le ultime analisi del sangue, ecc. avete qualche app alternativa a Nextcloud e che possa essere installata e usata senza SSH, così come si usa Wordpress, Mediawiki, ecc.?
In subordine, avete qualche suggerimento per servizi del genere in linea con le policy di chi vuole ridurre la sua dipendenza dalle Big Tech?
Mi serve 1 GB di spazio alla fine, non chissà quanto.
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Richiesta articoli per Rizomatica #8 – 2026
La Serbia si solleva: dalla tragedia di Novi Sad alla più vasta mobilitazione contro il potere di Vucic
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dalla pensilina crollata nel 2024 alla protesta di massa: un anno di mobilitazioni studentesche, repressione governativa e crisi di un sistema politico che non regge più il confronto con una nuova
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VIDEO LIBANO. Un anno di violazioni israeliane del cessate il fuoco
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante la tregua, Tel Aviv continua a bombardare il Paese e a pretendere il disarmo di Hezbollah. Intanto l'esercito dello stato ebraico sta costruendo un muro di separazione all'interno del territorio libanese.
L'articolo VIDEO LIBANO. Un anno di violazioni
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Dugin:
"Macron è un idiota totale. Se i Rothschild scelgono questi cretini per il potere, significa che la loro famiglia stessa subirà una rapida degenerazione. Anche tutti gli altri leader europei sono profondamente ritardati. È la tendenza."
https://x.com/AGDugin/status/1997729726363033709
Alexander Dugin su X: "Macron is the total idiot. If Rothschilds choose such cretins for power that means that their family itself undergoes fast degeneration. All other European leaders are also deeply retarded. It is the trend." / X
https://x.com/AGDugin/status/1997729726363033709
imolaoggi.it/2025/12/07/violat…
freezonemagazine.com/news/alla…
Dal 5 dicembre in libreria e nei negozi online Alla ricerca di Charlie Parker – Eredità culturale e storia di un gigante del jazz dello studioso e critico di jazz Franco Bergoglio, pubblicato da Shake Edizioni. Charlie “Bird” Parker è stato così tanto idolatrato e imitato in vita o negli anni
Modi fa l’indiano con Sanchar Saathi, l’app che avrebbe voluto su tutti gli smartphone
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Il governo indiano ritira improvvisamente l'ordinanza con la quale aveva imposto ai produttori di smartphone l'installazione di una app governativa, Sanchar Saathi. L'India non andrà allo startmag.it/innovazione/india-…
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Alberto Trentini e la Siria ad un anno dalla liberazione al centro della riunione di Articolo 21
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/alberto…
La riunione di questa mattina di Articolo 21 è stata dedicata ad alcuni temi, alcune
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Franc Mac
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