Tanti auguri Windows! 40 anni di storia dei sistemi operativi e non sentirli
Esattamente 40 anni fa, il 20 novembre 1985, Microsoft rilasciò Windows 1.0, la prima versione di Windows, che tentò di trasformare l’allora personal computer da una macchina con una monotona riga di comando in un sistema con finestre, icone e controllo tramite mouse.
Si tratta della messa a terra di alcune delle più grandi innovazioni del nostro tempo, ideata dal genio di Duglas Engelbart e dell’“oN-Line System”, il sistema progettato negli anni sessanta che introduceva un sistema operativo a finestre connesso ad un mouse, presentati nella storica “mother of all demos” del 9 dicembre del 1968.
Schermata di caricamento di Windows 1.0
Per il pubblico di oggi, questo sembra scontato (o sconosciuto) ma a metà degli anni ’80, l’idea stessa di un’interfaccia grafica sul PC IBM di massa era praticamente rivoluzionaria.
Tecnicamente, Windows 1.0 non era un sistema operativo completo. Era una sovrapposizione grafica su MS-DOS , una shell a 16 bit chiamata MS-DOS Executive che si sovrapponeva al sistema esistente e consentiva l’esecuzione di programmi in modalità finestra.
La prima versione fu rilasciata solo negli Stati Uniti; aggiornamenti ed edizioni internazionali seguirono in seguito, e il pacchetto costava circa 99 dollari, una cifra considerevole all’epoca.
Desktop di Windows 1.0, dove si possono vedere le finestre non modificabili nella loro dimensione
L’interfaccia appariva insolita persino per gli standard degli anni ’80. In Windows 1.0, le finestre non potevano essere sovrapposte liberamente: erano rigorosamente affiancate sullo schermo. L’utente controllava il sistema principalmente con il mouse, selezionando le voci di menu e trascinando gli elementi, sebbene i menu stessi funzionassero in modo strano e richiedessero di tenere premuto il pulsante del mouse.
Ma anche allora, Microsoft stava già definendo i principi che in seguito si sarebbero evoluti nel modello desktop che conosciamo.
Windows 1.0 includeva una suite di applicazioni sorprendentemente riconoscibili ancora oggi. Agli utenti venivano offerti Paintbrush, l’antenato dell’odierno Paint, Blocco note, l’editor di testo Write, Calcolatrice, un orologio, un terminale, il database di schede Cardfile, gli appunti e un gestore di stampa. Queste applicazioni consentivano agli utenti di prendere semplici appunti, disegnare semplici grafici, stampare documenti ed eseguire più programmi contemporaneamente, sebbene con un multitasking molto limitato.
I requisiti hardware al momento del rilascio erano considerati piuttosto elevati. Per eseguire Windows 1.0 era necessario un processore Intel 8086 o 8088, almeno 256 kilobyte di RAM, una scheda grafica e due unità floppy disk a doppia faccia o un disco rigido. Molti recensori si sono lamentati del notevole rallentamento del sistema durante l’esecuzione di più applicazioni, soprattutto se il computer disponeva di una memoria inferiore ai 512 kilobyte consigliati. In confronto, l’attuale minimo di 4 gigabyte per Windows 11 sembra quasi un balzo in avanti.
Windows 1.0 ricevette un’accoglienza tiepida dal mercato. I critici ne notarono l’interfaccia lenta, la scarsa compatibilità con i programmi DOS esistenti e il numero limitato di applicazioni scritte specificamente per Windows. Rispetto ai sistemi grafici Apple già disponibili, il prodotto Microsoft appariva rudimentale e alcuni recensori paragonarono le sue prestazioni su un PC con 512 kilobyte di RAM a “melassa versata nell’Artico”, alludendo alla sua incredibile lentezza.
Desktop di Windows 2.0
Tuttavia, Microsoft non abbandonò l’idea. Nel giro di un paio d’anni, l’azienda rilasciò diversi aggiornamenti di Windows 1.x con supporto per nuovo hardware e layout di tastiera europei, per poi introdurre Windows 2.0 e il particolarmente riuscito Windows 3.0.
Queste versioni, da sole, resero l’interfaccia grafica dei PC IBM uno standard di fatto del settore e gettarono le basi per il vasto ecosistema software a cui ci siamo abituati negli anni ’90.
Desktop di Windows 3.0
Oggi, Windows 1.0 è ormai da tempo diventato un reperto da museo: emulatori del sistema vengono lanciati per nostalgia e curiosità, e la stessa Microsoft occasionalmente ricorda la sua prima interfaccia grafica attraverso Easter egg e progetti a tema, come la divertente app per Windows 1.11 basata sulla serie TV Stranger Things.
Ma molte idee e persino alcuni programmi di quell’epoca sono sopravvissuti fino a oggi, e il 40° anniversario ci ricorda quanto rapidamente siano cambiati sia i computer che la nostra comprensione di cosa dovrebbe essere un’interfaccia intuitiva in una sola generazione .
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Papa Leone XIV ad Assisi: “Da San Francesco un segno di speranza per un mondo smarrito”
[quote]ASSISI – Papa Leone XIV ha visitato il Sacro Convento per una preghiera sulla tomba di San Francesco. Accompagnato dal presidente della Cei Matteo Zuppi e accolto tra gli applausi…
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Nascite in Italia ai minimi storici: oltre 3 mila euro per chi ha un figlio (Il Fatto del giorno)
[quote]A cura di Leonardo Macciocca
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Nascite in Italia ai minimi storici: oltre 3 mila euro di aiuti per chi ha un figlio
[quote]Le nascite in Italia sono ai minimi storici. Secondo l’ultimo report dell'Istat, sono solo 369 mila i bambini nati nel 2024, quasi cinquemila in meno rispetto all’anno precedente
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E’ ora di sciogliere Casa Pound in base alla Legge Anselmi. Da Torino via alla petizione
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CasaPound va sciolta usando la Legge Anselmi, n. 17 del 1982, ed i suoi beni vanno confiscati. Il libro di
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Fuga di dati WhatsApp, perché è giusto preoccuparsi
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Un gruppo di ricerca austriaco ha documentato il comportamento anomalo della struttura di WhatsApp che si occupa di verificare se un numero appartiene o no a un utente dell'applicazione. Per farlo è riuscita ad estrarre oltre 3 miliardi di account con relativi dettagli. Falla chiusa ma il rischio c'è
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VIDEO. Israele confisca Sebastia, il più importante sito archeologico palestinese
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Il pretesto dell'espropriazione: "La conservazione e lo sviluppo del sito come sito accessibile ai visitatori e al grande pubblico", naturalmente israeliano.
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“Pertini. L’arte della democrazia”: al Museo M9 la collezione privata del Presidente
[quote]VENEZIA – Il Museo M9 di Mestre inaugura la più grande mostra dedicata in Italia a Sandro Pertini, presidente della Repubblica tra il 1978 e il 1985. L’allestimento sarà a…
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Psychisch-Kranken-Gesetz in Niedersachsen: Gefährlich per Verwaltungsvorschrift
Cyber attacco ad Almaviva, tutti i dettagli
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Pesante attacco hacker ai sistemi di Almaviva. Che cosa si sa
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startmag.it/cybersecurity/cybe…
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Perché la trimestrale e la Casa Bianca fanno esultare Nvidia
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Nvidia festeggia tre volte: la Casa Bianca si schiera contro le limitazioni commerciali del Gain Ai Act, il governo autorizza le vendite in Medioriente e gli ottimi risultati del terzo trimestre allontanano i timori sulla bolla
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Trasferimento dati: il Consiglio d’Europa chiarisce le modalità per eventuali reclami
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il Consiglio d’Europa ha adottato una nuova legge tesa ad accelerare la gestione dei reclami transfrontalieri in materia di protezione dati. Le misure intendono semplificare l’iter procedurale, burocratico e amministrativo, rendendo più
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Diskette Game Floppy Flopper is Certainly no Flop
There’s a tactile joy to the humble 3.5″ floppy that no USB stick will ever match. It’s not just the way they thunk into place in a well-made drive, the eject button, too, is a tactile experience not to be missed. If you were a child in disk-drive days, you may have popped a disk in-and-out repeatedly just for the fun of it — and if you weren’t a child, and did it anyway, we’re not going to judge. [igor] has come up with a physical game called “Floppy Flopper” that provides an excuse to do just that en masse, and it looks like lots of fun.
It consists of nine working floppy drives in a 3×3 grid, all mounted on a hefty welded-steel frame. Each drive has an RGB LED above it. The name of the game is to swap floppies as quickly as possible so that the color of the floppy in the drive matches the color flashing above it. Each successful insertion is worth thirteen points, tracked on a lovely matrix display. Each round is faster than the last, until you miss the window or mix up colors in haste. That might make more sense if you watch the demo video below.
[igor] could have easily faked this with NFC tags, as we’ve seen floppy-like interfaces do, or perhaps just use a color sensor. But no, those nine drives are all in working order. In the interest of speed — this is a timed challenge, after all, and we don’t need a PC slowing it down — each floppy is given its own microcontroller. Rather than reading data off the disk, only the disk’s write-protect and density holes are checked. He’s only using R, G, and B for floppy colors, so those four bits are enough. Unfortunately [igor]’s collection of floppies is very professional — lots of black and grey — so he needed to use colored stickers instead of technicolor plastic.
The project is open source, if you happen to have a stack of floppy drives of your own. If you don’t, but still want to play, the area, the Floppy Flopper is being exhibited at RADIONA in Rijeka, Croatia until December 5th 2025. If you happen to be in the neighborhood, it might be worth a trip.
If we had a nickle for every physical game that used a floppy drive, we’d have two nickles just this year. Which isn’t a lot, but it’s kind of neat to see so long after the last diskettes came off the production lines.
youtube.com/embed/wWfkXNIbJLw?…
scrittura asemica al #PalazzoEsposizioni domenica: palazzoesposizioniroma.it/even…
presentazione e dialoghi per
IN ITINERE, di Fabrizio M. Rossi
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“In Italia, decine di bambini e bambine sono discriminati e invisibili alle istituzioni perché nati con tecniche di fecondazione non gradite al Governo”
Questo il commento delle avvocate Francesca Re e Filomena Gallo nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia
Oggi è la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia, che sono violati in tanta parte del mondo a causa di guerre, sfruttamento e violenze, anche all’interno della famiglia. Come se tutto ciò non bastasse, in Italia lo Stato aggiunge l’ottusità burocratica di negare a decine di bambini nati all’estero, grazie alla gravidanza per altri all’estero, in paesi in cui è perfettamente legale, la trascrizione del certificato di nascita. Così facendo, li si discrimina e mette a repentaglio la loro sicurezza affettiva e giuridica. Questo non è più accettabile. La trascrizione di un certificato di nascita nel paese in cui si vive non è solo una formalità ma un atto che rende pubblico e certo un fatto, ovvero il rapporto di genitorialità da cui derivano diritti fondamentali irrinunciabili.
Esistono bambini invisibili alle istituzioni solo perché nati con tecniche di fecondazione assistita non gradite al governo italiano, come la gravidanza per altri.
Impedire le trascrizioni, in assenza di una legge che lo preveda, bensì solo sulla base di una decisione degli ufficiali di stato civile, è oggi una forma subdola di punizione delle coppie o delle persone che vanno all’estero dove alcune tecniche di fecondazione assistita sono consentite, ma che di fatto determina una grave lesione dei diritti dei minori nati da queste tecniche. La legge 40 del 2004 al contrario, prevede che tutti i nati da tecniche di fecondazione assistita devono essere riconosciuti dai genitori, biologici o intenzionali, che hanno fatto ricorso a quelle tecniche.
In questa giornata, nata proprio per riconoscere diritti civili, sociali e politici a tutti i bambini e le bambine chiediamo al Governo, ai comuni, alle istituzioni di assumersi la responsabilità di garantire a ogni bambino e bambina il pieno riconoscimento giuridico e affettivo della propria famiglia, senza discriminazioni basate sulle modalità di nascita o sull’orientamento dei genitori, anche alla luce degli obblighi e le prospettive derivanti dal diritto europeo.
L'articolo “In Italia, decine di bambini e bambine sono discriminati e invisibili alle istituzioni perché nati con tecniche di fecondazione non gradite al Governo” proviene da Associazione Luca Coscioni.
freezonemagazine.com/news/sian…
Ore dopo la scorgiamo, un luccichio in lontananza. Port Man Tou. La città fantasma. Non so cosa mi aspettavo. Sembra vera. Sembra una città vera. Solo a osservarne le vie non si capisce che è un falso. Ha la stessa planimetria e gli stessi schemi di qualunque agglomerato urbano, lo stesso DNA di cemento. La differenza è che non […]
L'articolo Siang Lu – Le città impossibili proviene da FREE ZONE M
freezonemagazine.com/articoli/…
Il sassolino che cade e diventa valanga. Pare questo il destino dell‘inchiesta aperta dalla Procura di Milano e denominata “Safari Sarajevo“. Sui giornali italiani si continuano a ripetere le stesse notizie: le dichiarazioni del giornalista e scrittore milanese Ezio Gavazzeni che ha coraggiosamente scoperchiato una pentola che bolliva da troppi anni, la denuncia presentata dalla […]
L'articolo Saf
Il sassolino che cade e
Aperitivo assemblea della Cellula Coscioni Roma con Marco Cappato e Filomena Gallo
Friccicore – Via delle Acacie 14, Roma
Mercoledì 26 novembre 2025
Ore 19:30 – 21:00
Un’occasione di confronto, aggiornamento e rilancio delle attività della Cellula Coscioni di Roma in compagnia di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, e Filomena Gallo, Segretaria nazionale, da anni in prima linea nelle battaglie per la libertà di scelta e per i diritti civili.
Durante l’aperitivo si discuterà delle campagne in corso, delle nuove iniziative locali e nazionali e dei prossimi obiettivi
Contributo richiesto: 15€. Parte del contributo sarà destinato a finanziare le attività della Cellula.
Per partecipare, è necessario preannunciare la propria presenza preferibilmente entro domenica 23 novembre all’indirizzo email cellularoma@associazionelucacoscioni.it
L'articolo Aperitivo assemblea della Cellula Coscioni Roma con Marco Cappato e Filomena Gallo proviene da Associazione Luca Coscioni.
Più capitali (privati) per una Difesa d’avanguardia. Il caso Keen venture raccontato da Lacerenza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La Difesa europea è fatta di tante anime. Non bastano volontà politica e buona intenzioni, servono capitali da veicolare su investimenti mirati, a cominciare dalla tecnologia. Il tandem pubblico-privato, come sempre, può fornire un contributo decisamente poco
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Oltre l’entusiasmo di Nvidia: il ruolo dell’Europa nella definizione dell’IA per l’umanità
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
“La Cina vincerà la corsa all’IA contro l’America”, ha dichiarato Jensen Huang, amministratore delegato di Nvidia. Le sue parole dovrebbero
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Cos’è (e chi aiuta) la finanza climatica
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I Paesi ricchi si sono impegnati a stanziare fino a 300 miliardi di dollari annui ai Paesi poveri per sostenerli nella transizione climatica, ma buona parte di questi fondi arrivano in India, in Cina e alle petromonarchie del Golfo. Secondo un’inchiesta del Guardian, appena un quinto degli aiuti raggiungono i Paesi in via
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Trump vende gli F35 all’Arabia Saudita, Israele vuole un “risarcimento”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Usa e Arabia Saudita siglano nuovi accordi e Trump dice sì alla vendita dei caccia F35 a Riad. Israele formalmente non si oppone ma teme la fine della sua superiorità aerea in Medio Oriente
L'articolo Trump vende gli F35 all’Arabia Saudita, Israele vuole un
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Online-Verfahren im Zivilrecht: Digitalisierung in der Justiz benachteiligt Menschen
Perché c’è baruffa politica in Europa sull’intelligenza artificiale
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Che cosa prevede la proposta della Commissione Ue per semplificare le norme su startmag.it/innovazione/e-arti…
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Trump vende gli F35 all’Arabia Saudita, i timori di Israele
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Usa e Arabia Saudita siglano nuovi accordi e Trump dice sì alla vendita dei caccia F35 a Riad. Israele formalmente non si oppone ma teme la fine della sua superiorità aerea in Medio Oriente
L'articolo Trump vende gli F35 all’Arabia Saudita, i timori di Israele proviene da Pagine Esteri.
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Bastian’s Night #452 November, 20th
Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).
Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.
If you want to read more about @BastianBB: –> This way
Finanza contro economia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/finanza…
Amintore Fanfani con la Legge 28/02/1949 “Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia…”, poi detta “Piano Casa”, si inimicò la finanza internazionale (USA) perché osò indirizzare verso l’economia reale (e ci fu il boom) le risorse finanziarie del piano Marshall. Wall Street avrebbe voluto che
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Partito Dem: il caso della strage in carcere non può concludersi impunito
La Commissione legale e per i diritti umani del partito DEM ha condannato la gestione del caso del massacro in carcere del 19 dicembre e ha affermato che l’impunità è un risultato inaccettabile. L’operazione condotta il 19 dicembre 2000, pubblicizzata come operazione “Ritorno alla Vita”, ebbe un esito grave e devastante. Persone che lo Stato era tenuto a proteggere furono uccise e ferite. Trentadue persone persero la vita, tra cui due membri delle forze di sicurezza che avevano preso parte all’operazione, e centinaia rimasero gravemente ferite.
Successivi esami forensi hanno stabilito che tutti i decessi causati da ferite da arma da fuoco, compresi quelli degli agenti di sicurezza, erano dovuti ad armi utilizzate dal personale statale. I rapporti hanno confermato che non sono stati sparati colpi dall’interno verso l’esterno. Le armi che hanno causato le morti erano armi da fuoco militari ad alta energia cinetica, armi estremamente potenti e a canna lunga.
I metodi utilizzati nel reparto femminile erano pura barbarie. Vennero aperti dei buchi nel tetto e materiale incendiario fu lanciato nei dormitori. Agenti incendiari a base chimica, proibiti all’uso in spazi chiusi, furono rilasciati in grandi quantità provocando l’incendio dei reparti e rendendo impossibile respirare alle prigioniere. Quando le detenute, rendendosi conto che sarebbero state uccise, tentarono di raggiungere il cortile, furono colpite anche lì. Sei persone persero la vita in questo attacco.
Nonostante le istanze e le denunce presentate, furono avviati procedimenti contro le vittime, mentre non fu concessa alcuna autorizzazione a procedere contro gli agenti coinvolti nell’operazione. L’indagine fu deliberatamente protratta fino al 2010.
Quell’anno furono infine presentate accuse contro 37 coscritti, ma non contro alcun ufficiale di grado superiore. L’avvio tardivo del procedimento contro coloro che avevano comandato l’operazione non ne alterò l’esito. Il tribunale respinse le richieste di audizione personale degli imputati e di deposizione di persona di vittime e testimoni. Le dichiarazioni sono rimaste incomplete per anni. La mancata presentazione dei documenti e delle informazioni richiesti dal tribunale ha intenzionalmente prolungato il processo per molti anni. Alla fine il caso è stato archiviato per prescrizione.
Tuttavia, secondo la giurisprudenza consolidata della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), la prescrizione non può essere invocata quando i ritardi sono causati dalle autorità giudiziarie o dai funzionari statali. I crimini che possono essere considerati crimini contro l’umanità non possono essere conclusi impunemente, poiché ciò viola sia la legge sia i principi normativi fondamentali che sostengono i diritti umani.
Per queste ragioni, la CEDU ha stabilito il 15 novembre 2016,nel caso Hamdemir e altri contro la Turchia, che la forza e i metodi utilizzati nel carcere di Bayrampaşa erano sproporzionati e che il diritto alla vita era stato violato. Inoltre, lo Stato non aveva rispettato le Regole minime standard delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti, di cui è parte.
La perdita di diritti causata dalle politiche carcerarie dello Stato e il fatto che un altro massacro abbia portato all’impunità sono inaccettabili. Respingiamo l’archiviazione dell’ultimo caso riguardante le operazioni simultanee condotte in 20 carceri, il caso del raid nel carcere di Bayrampaşa, attraverso l’applicazione della prescrizione e il conseguente esito di impunità.”
L'articolo Partito Dem: il caso della strage in carcere non può concludersi impunito proviene da Retekurdistan.it.
La pace come dovere: prime note in calce alla Critica della ragione bellica
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/la-pace…
I vostri primi doveri, primi non per tempo ma per importanza e perché senza intendere quelli non potete compiere se non imperfettamente gli altri,
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Oggi vi presento la sister!
Piccolo spazio promozionale pre-natalizio per un'artista indipendente e attivista LGBTQ+ (ma per niente "social"... anche se le dico sempre che sul Fediverso si troverebbe bene...)
Cinzia è attrice e speaker/voiceover artist e ha uno shop di prodotti parlanti!
Su PrintedVOICE trovate magliette, felpe, shopper, tazze, borracce... su ognuna delle quali c'è un QR che rimanda a una clip con la sua voce.
I design sono ispirati al contenuto delle clip: le frasi più emozionanti della letteratura italiana, inglese (in inglese) e non solo (ci sono anche il francese e il latino!).
Nelle foto potete vedere qualche esempio interessante... ma vi consiglio di esplorare il sito e provare le combinazioni di colori che preferite!
Qui invece trovate un esempio delle clip che si apriranno inquadrando il QR!
E... vi consiglio di approfittare degli sconti di novembre / black friday: fino a domenica c'è il 20% di sconto, mentre il 28-29 ci sarà uno sconto speciale del 25% su ordini a partire da 70 €
Ricondivisioni molto gradite... Grazie!
Tiziano reshared this.
Regno Unito, Laburisti a tutta destra
Regno Unito, Laburisti a tutta destra
Il Partito Laburista britannico sotto la guida del primo ministro, Keir Starmer, sta procedendo a passo spedito verso la trasformazione in un soggetto di (estrema) destra, liquidando anche formalmente riferimenti e principi di carattere progressista.www.altrenotizie.org
Chatbot roleplay and image generator platform SecretDesires.ai left cloud storage containers of nearly two million of images and videos exposed, including photos and full names of women from social media, at their workplaces, graduating from universities, taking selfies on vacation, and more.#AI #AIPorn #Deepfakes #chatbots
We talk the terrible format of the latest Epstein dump; how a contractor is hiring randos on LinkedIn to physically track immigrants for $300; and a new code of conduct in the adult industry.#Podcast
Druetti-Marro (Possibile): Cannabis, il Senato blocca l’esame del DDL di iniziativa popolare in violazione del proprio regolamento. Conferenza stampa il 20 novembre, ore 16.00 – Sala Nassirya
Il 20 novembre alle ore 16.00, presso la Sala Nassirya del Senato, si terrà la conferenza stampa “Io Coltivo: che fine ha fatto la proposta di legge popolare?” dedicata al Disegno di Legge di iniziativa popolare S.1317 – “Depenalizzazione della coltivazione per uso personale e in forma associata della cannabis”, promosso da Meglio Legale, Associazione Coscioni, Forum Droghe e con il sostegno di oltre 70 organizzazioni.
A quasi un anno dal deposito della proposta, sostenuta da 54.000 firme, e a dieci mesi dalla sua assegnazione alle Commissioni Giustizia, Sanità e Lavoro, il Senato non ha ancora avviato l’esame del testo, violando apertamente l’Art. 74 del Regolamento.
Una mancata discussione che svilisce e di fatto denigra lo strumento della proposta di legge di iniziativa popolare, previsto dalla Costituzione per garantire ai cittadini un canale diretto di partecipazione democratica.
“Siamo da anni al fianco della battaglia per la legalizzazione della cannabis e siamo al fianco di Meglio Legale”, dichiara la Segretaria di Possibile Francesca Druetti, “con la convinzione che sia urgente e necessario togliere il mercato della cannabis dalle mani della criminalità organizzata, separarlo da quello delle droghe pesanti, trovare risorse per le casse dello Stato che possono essere investite in una corretta informazione sulle droghe e sulla sanità pubblica. Che il Parlamento non voglia nemmeno discutere una proposta firmata e condivisa da decine di migliaia di persone è un danno che la maggioranza fa non solo a noi, ma alla qualità del rapporto tra istituzioni e cittadinanza”.
In quest’ottica, Druetti ha partecipato alla Controconferenza nazionale sulle Droghe a Roma insieme alla Consigliera Regionale del Piemonte Giulia Marro, che aggiunge: “La Controconferenza è stato un luogo di confronto serio e necessario in un momento in cui le politiche governative procedono a colpi di “tolleranza zero”, senza risultati e senza ascolto.
È emerso con chiarezza quanto queste scelte – dalle oscillazioni continue sulla canapa agli interventi punitivi sulle sostanze – stiano producendo solo danni: non diminuisce l’uso, non si riduce la circolazione delle droghe, che anzi oggi sono più varie e più diffuse che mai.
Si continua a combattere battaglie simboliche, inseguendo un nemico immaginario, invece di confrontarsi con ciò che cinquant’anni di studi e pratiche ci insegnano: la repressione non funziona. Funzionano l’informazione corretta, la comunicazione trasparente, la riduzione del danno, il coinvolgimento delle persone e delle associazioni di consumatori.
Per questo considero grave che il Senato non abbia ancora avviato l’esame del DDL di iniziativa popolare sulla coltivazione domestica.
Rispettare la volontà di migliaia di cittadine e cittadini è un obbligo democratico. Continuare a rinviare la discussione significa lasciare spazio a politiche inefficaci e punitive, mentre avremmo bisogno di responsabilità, dati e prevenzione”.
Interverranno:
Antonella Soldo, presidente Meglio Legale e vicesegretaria +Europa
Marco Perduca, Associazione Luca Coscioni
Francesca Druetti, segretaria Possibile
Leonardo Fiorentini, Forum Droghe
Mattia Cusani, Canapa Sativa Italia
Denise Amerini, CGIL
Parlamentari, rappresentanti istituzionali, stampa e organizzazioni sono invitati a partecipare.
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Basta tagli: al presidio AVS contro i tagli agli enti locali
Oggi in piazza a Roma insieme a tanti amministratori e amministratrici da tutta Italia per partecipare al presidio organizzato da Alleanza Verdi e Sinistra che denuncia i tagli agli enti locali fatti dal governo Meloni.
139,5 milioni su 140 tagliati al fondo per la messa in sicurezza di scuole, strade ed edifici pubblici.
100 milioni su 200 tagliati ai fondi contro il dissesto idrogeologico.
400 milioni su 400 di taglio ai fondi per gli interventi di sviluppo sostenibile.
29,9 milioni su 30 tagliati a opere per la messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche.
Soldi, tantissimi soldi, tolti all’edilizia scolastica, agli edifici pubblici, al contrasto al dissesto idrogeologico, all’edilizia pubblica.
Tagli che significano la cancellazione o riduzione di servizi essenziali, di politiche per la casa, di interventi sull’efficientamento energetico, della messa in sicurezza di infrastrutture e territorio. In un paese in cui milioni persone vivono in aree a rischio idrogeologico, in cui l’emergenza abitativa dovrebbe essere in cima alle priorità di qualunque governo. Tagli che investono fondi in gran parte destinati al Mezzogiorno e alle Aree interne.
In un paese in cui l’astensionismo alle urne è un dato allarmante, il governo decide tagli che vanno a depotenziare le amministrazioni comunali, le istituzioni più vicine ai cittadini e alle cittadine, quelle che dovrebbero poter garantire servizi essenziali nella vita quotidiana delle persone, che dovrebbero essere la fondazione del rapporto tra cittadinanza e chi in sua rappresentanza amministra la cosa pubblica. Se i Comuni non hanno i mezzi per erogare questi servizi, si incrina ulteriormente la fiducia tra cittadinanza e istituzioni, si infierisce su chi è più fragile, aumentando ulteriormente le disuguaglianze, si mina la tenuta delle città e dei territori di fronte alla crisi economica, sociale, climatica.
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Ahmad Salem libero: la mobilitazione per la Palestina non è reato
Ahmad Salem è un nome che alla maggior parte di noi non dice niente, ed è questo il problema.
Salem è un ragazzo palestinese, da sei mesi detenuto in regime di alta sicurezza in un carcere della nostra regione per aver denunciato il genocidio che il suo popolo stava e sta subendo per mano di Israele.
Durante l’iter per ottenere asilo politico in Italia il suo telefono è stato sequestrato e perquisito: spezzoni decontestualizzati di un video in cui invita la società civile a mobilitarsi per la Palestina sono bastati per accusarlo di “propaganda jihadista”.
Altri filmati presenti sul suo cellulare sono considerati dall’accusa “video istruttivi” di matrice terroristica. I filmati — diffusi in passato dalle principali testate giornalistiche italiane — non contengono però effettive indicazione tecniche o di addestramento.
I reati contestati a Salem — istigazione a delinquere e autoaddestramento con finalità di terrorismo — sono stati introdotti dal DDL Sicurezza, cardine della repressione del dissenso che è l’unico tratto distintivo del governo Meloni. Un provvedimento che, tramite l’introduzione di nuovi reati e l’inasprimento di pene, aggravanti e sanzioni, limita diritti e libertà fondamentali.
Salem ora va sostenuto, come lui ha tentato di fare col popolo palestinese. Dobbiamo diventare la sua voce, amplificare la sua rabbia e aggiungerci la nostra verso un governo sempre più securitario e criminalizzante.
Raccogliendo l’appello delle attiviste e degli attivisti, come @vincenzo23fullone, vi invitiamo a spezzare l’indifferenza che circonda la detenzione di Salem.
Il 21 novembre è stato organizzato un presidio di solidarietà davanti al Tribunale de L’Aquila per altri tre giovani palestinesi — Ahmad, Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh — accusati di terrorismo, in cui manifestare anche la solidarietà ad Ahmad Salem.
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Press-hating president kisses up to press-murdering crown prince
FOR IMMEDIATE RELEASE:
President Donald Trump shamefully welcomed Saudi Crown Prince Mohammed bin Salman to the White House today. He brushed aside questions about Prince Mohammed’s role in the gruesome murder of Washington Post journalist Jamal Khashoggi, commenting that “things happen” and “You don’t have to embarrass our guest by asking a question like that.”
Freedom of the Press Foundation Director of Advocacy Seth Stern said:
“Somehow calling a female reporter ‘piggy’ was only the second-most offensive anti-press utterance to come out of the president’s mouth in recent days. And somehow Biden’s infamous fist bump is now only the second-most disgusting public display of flattery by a U.S. president to journalist-murderer Mohammed bin Salman.“Scolding a U.S. reporter for asking questions about MBS ordering a fellow journalist to be bonesawed signals to dictators everywhere that they can murder journalists with impunity — as if Trump hadn’t already sent that message clearly enough by bankrolling and arming Israel while it does just that in Gaza.
“Today’s fiasco felt like the nail in the coffin for whatever was left of the U.S.’s global standing as a leader on press freedom. The next president is going to have their work cut out for them in rebuilding that credibility. In the meantime, judges, lawmakers, and everyone else in a position to slow the backslide need to step up and rise to the moment before more journalists get killed.”
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Piantedosi, faccia votare i fuorisede
Nella giornata di ieri, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rivolto un appello alla partecipazione al voto. Un invito che ogni rappresentante delle istituzioni ha il dovere di fare, ma che rischia di apparire contraddittorio se non accompagnato dalle misure necessarie a rendere realmente possibile l’esercizio del diritto di voto per tutte e tutti.
Ancora ad oggi, infatti, il Governo non ha introdotto una norma che consenta ai fuorisede di votare senza dover affrontare costi e disagi significativi. Sono migliaia di persone che, pur volendo partecipare, vengono di fatto ostacolate da un sistema che non tiene conto dei problemi. Studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori che vivono lontano dal proprio comune. Parliamo anche di persone temporaneamente domiciliate fuori sede per motivi di cura.
Il diritto di voto deve essere garantito pienamente, senza discriminazioni territoriali o economiche. È necessario introdurre subito una legge sul voto dei fuorisede: una misura di civiltà, di democrazia e di rispetto verso chi studia, lavora e contribuisce al Paese.
Chiediamo che il Governo abbandoni rinvii e ambiguità e si assuma la responsabilità di rendere l’Italia una democrazia più accessibile e inclusiva. Invitare al voto è importante; permettere davvero a tutte e tutti di votare lo è ancora di più.
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Alberto Trentini, dal governo un anno di silenzio intollerabile
È passato un anno dall’arresto di Alberto Trentini, non si è mosso nulla.
“Sono qui dopo 365 giorni a esprimere indignazione. Per Alberto non si è fatto ciò che era doveroso fare. Sono stata troppo paziente ed educata ma ora la pazienza è finita”.
Sono le parole di Armanda Colusso, mamma dell’operatore umanitario detenuto in Venezuela da un anno senza un’accusa formale a suo carico.
L’immobilismo del governo Meloni non può essere tollerato, facciamo pressione, chiediamo che si attivi e adoperi ogni strumento diplomatico necessario alla sua liberazione.
Facciamolo per Alberto e la sua famiglia, facciamolo per la giustizia che perde valore ogni minuto che Alberto passa nella cella in cui è detenuto senza colpa.
Insistiamo.
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Questo tema è rivolto ai #genitori nell’ambito della campagna #Sicurnauti, il nuovo percorso che aiuta studenti, famiglie e personale scolastico a comprendere l'importanza de…
Ministero dell'Istruzione
L'uso consapevole dei dispositivi mobili, sono online i contenuti dedicati! Questo tema è rivolto ai #genitori nell’ambito della campagna #Sicurnauti, il nuovo percorso che aiuta studenti, famiglie e personale scolastico a comprendere l'importanza de…Telegram
simona
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