Andrea Martinelli a Spoleto per l’incontro “Fine vita, eutanasia e testamento biologico”
Andrea Martinelli, coordinatore Cellula Coscioni di Terni interverrà durante l’incontro “Fine vita, eutanasia e testamento biologico”, nell’ambito della rassegna “I Dialoghi dell’Essere – Conversazioni sulla vita, la memoria, l’umano”
Spoleto – Palazzo Due Mondi, Corso G. Mazzini, 46,
Domenica 14 dicembre 2025
Ore 10:30
Ingresso gratuito
Insieme a lui interverrà la notaia Vittoria Scattone, sarà un momento di approfondimento e confronto aperto alla cittadinanza, per riflettere insieme su temi cruciali per la libertà individuale e il diritto alla scelta.
L'articolo Andrea Martinelli a Spoleto per l’incontro “Fine vita, eutanasia e testamento biologico” proviene da Associazione Luca Coscioni.
Il prezzo di un esercito di bot svelato su centinaia di piattaforme online. Presentazione del Cambridge Online Trust and Safety Index
Il primo indice globale che monitora in tempo reale i prezzi per l'acquisto di verifiche di account falsi su oltre 500 piattaforme online in ogni paese
L'Università di Cambridge ha lanciato un nuovo sito che tiene traccia delle fluttuazioni giornaliere dei costi per l'acquisto di un esercito di bot su oltre 500 piattaforme social e commerciali, da TikTok ad Amazon e Spotify, in ogni nazione del pianeta.
reshared this
Brasile. Proteste contro il tentativo delle destre di ridurre la condanna di Bolsonaro
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Manifestazioni in tutto il Brasile contro l'approvazione di un disegno di legge che riduce fortemente la condanna inflitta all'ex presidente Bolsonaro per il tentato golpe del 2023
L'articolo Brasile. Proteste contro il tentativo
Cile 2025: L’ombra del pinochettismo e il vicolo cieco della sinistra atlantista
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L’11 marzo 2026 si insedierà al governo del Paese José Antonio Kast, primo presidente dell’estrema destra dal 1990. Vincitore del ballottaggio del 14 dicembre con il 58,16% dei voti, Kast capitalizza il voto obbligatorio e una sinistra
Russia e Cina ambiscono ai “satelliti ombra”. Ecco come funzionano
@Notizie dall'Italia e dal mondo
“Nello spazio profondo, nessuno può sentirti urlare” è la celeberrima tagline del film del 1979 “Alien”. Ma modificando leggermente la frase in “Nello spazio profondo, nessuno può vederti”, si fornisce una descrizione tanto concisa quanto efficace delle ultime mosse di Pechino e Mosca in ambito
Australia: whatever you do, don't call it a ban
IT'S MONDAY, AND THIS IS DIGITAL POLITICS. I'm Mark Scott, and after a few weeks of feeling burned out, I am now channeling this guy's energy for the final weeks of the year. Enjoy.
— Australia's social media ban for teenagers is an imperfect solution to deal with social media harms. But it's better than doing nothing.
— The White House wants to stop US states from overseeing most forms of artificial intelligence. It's a move other countries should be wary of.
— How do the leading AI models rank in terms of publishing data on how they work? Here are the stats.
Let's get started.
Mass Spectrometer Tear Down
If you have ever thought, “I wish I could have a mass spectrometer at home,” then we aren’t very surprised you are reading Hackaday. [Thomas Scherrer] somehow acquired a broken Brucker Microflex LT Mass Spectrometer, and while it was clearly not working, it promised to be a fun teardown, as you can see in the first part of the video below.
Inside are lasers and definitely some high voltages floating around. This appears to be an industrial unit, but it has a great design for service. Many of the panels are removable without tools.
The construction is interesting in that it looks like a rack, but instead of rack mounting, everything is mounted on shelves. The tall unit isn’t just for effect. The device has a tall column where it measures the sample under test. The measurement is a time of flight so the column has to be fairly long to get results.
The large fiber laser inside produces a 100 kW pulse, which sounds amazing, but it only lasts for 2.5 ns. There’s also a “smaller” 10W laser in the unit.
There are also vacuum pumps and other wizardry inside. Check out the video and get a glimpse into something you aren’t likely to have a chance to tear into yourself. There are many ways to do mass spectrometry, and some of them are things you could build yourself. We’ve seen it done more than once.
youtube.com/embed/hTTPhed7Ghk?…
kulturjam.it/in-evidenza/seque…
in cile tutto è perfetto... perché cambiare qualcosa. non sia mai detto che ci possa essere progresso. ecco un altro corrotto amicone di trump. il veleno di trump si diffonde sempre più nel mondo. e produce distopie, ingiustizie, violenza, bullismo, decadenza sociale.
essere conservatori in un paese di merda... capire un paese civile con i paesi nordici. ma essere conservatori per conservare la spazzatura praticamente. voglio proprio vedere questo genialone all'opera... anche lui metterà dazi?
bravi cileni: avrete sicurezza ma marcerete tutti all'unisono con un bel palo dietro che insidia lw chiappe. veramente io come un personaggio tipo la meloni possa rappresentare la soluzione di un qualche problema non lo capisco proprio.
"Sarà il primo presidente cileno ad aver votato per il proseguimento della dittatura nel referendum del 1988: la sua famiglia ha forti legami con il regime di allora, durante il quale il fratello Miguel fu ministro e direttore della Banca del Cile (mentre nel 2021 Associated Press scoprì che suo padre era stato iscritto al partito nazista in Germania)"
si... ancora un po' di dittatura grazie....
L’estremista di destra José Antonio Kast ha vinto le presidenziali in Cile
Sarà il presidente più conservatore dalla fine della dittatura di Pinochet, nel 1990Il Post
Firmato oggi il decreto da 35 milioni per il potenziamento dei #laboratori musicali e coreutici. Una misura in continuità con le tante iniziative avviate in questi mesi come:
🔹 lo studio della storia della musica sin dalla Scuola primaria previsto n…
Ministero dell'Istruzione
Firmato oggi il decreto da 35 milioni per il potenziamento dei #laboratori musicali e coreutici. Una misura in continuità con le tante iniziative avviate in questi mesi come: 🔹 lo studio della storia della musica sin dalla Scuola primaria previsto n…Telegram
Shakerati Anonimi: L’esperienza di Giorgio e la truffa che ha divorato suo Padre
Salve ragazzi,
mi chiamo Giorgio, ho 58 anni, lavoro da sempre come tecnico amministrativo e, nella vita, sono sempre stato quello “razionale” della famiglia. Quello che controlla i conti, che non si fida delle telefonate strane, che dice a tutti “non cliccare link, non rispondere a numeri sconosciuti”.
Eppure oggi sono qui, assieme a voi, non perché io abbia cliccato un link sbagliato… ma perché non sono riuscito a fermare una truffa che stava divorando mio padre.
Mio padre ha 83 anni. È vedovo, vive solo, è orgoglioso e testardo come solo una persona della sua generazione può essere. Ha sempre gestito i suoi soldi con attenzione: pensione più che dignitosa, casa di proprietà, poche spese, una vita fatta di equilibrio.
Io vivo all’estero, mio fratello abita vicino a lui e ogni tanto lo aiuta con le cose pratiche.
Tutto è iniziato in modo quasi invisibile. Qualche email “strana“, qualche telefonata che lui liquidava con un “sono quelli della banca” o “uno che mi deve aiutare a sbloccare dei soldi”.
All’inizio non ci abbiamo dato troppo peso. Poi, un anno fa, lo abbiamo colto in flagrante: mio fratello aveva accesso alle sue email e ha visto scambi continui con sedicenti intermediari, consulenti, benefattori. Promesse di somme enormi in cambio di piccoli anticipi. Classica truffa, textbook scam.
Lo abbiamo convinto a denunciare.
Siamo andati dai carabinieri. Addirittura uno dei truffatori ha chiamato mentre eravamo lì. Minacce velate, tentativi di intimidazione. Ma, alla fine, nulla di concreto. Un cambio di numero, password nuove, e la sensazione – sbagliata – che fosse finita lì.
Non era finita per niente.
Qualche mese dopo, mio padre ha iniziato a comportarsi in modo strano. Ha chiesto soldi in prestito a mio fratello. Non lo aveva mai fatto in vita sua. Mai.
È stato lì che abbiamo capito che qualcosa non tornava. Abbiamo controllato di nuovo le email: i truffatori erano tornati. O forse non se ne erano mai andati.
Quando lo abbiamo affrontato, ha negato tutto. Classico schema: negazione, minimizzazione, silenzio. Come se ammettere la truffa fosse peggio della truffa stessa.
Nel frattempo, il conto era praticamente prosciugato. Risparmi di una vita evaporati in bonifici, ricariche, promesse di “ultimi pagamenti” per sbloccare somme mai esistite.
La paura più grande, a quel punto, non era nemmeno il conto corrente. Era il passo successivo: i buoni fruttiferi postali, l’ultimo salvagente.
Abbiamo provato a chiedergli di cointestare il conto.
Rifiuto totale.
Orgoglio.
Paura di perdere il controllo.
Paura, forse, di ammettere di non averlo più.
Alla fine abbiamo fatto la cosa più dura: gli abbiamo sequestrato il telefono per limitare i danni e contattato un avvocato. Amministrazione di sostegno. Una parola che pesa come un macigno, ma che a volte è l’unico modo per salvare una persona… anche da sé stessa.
Ecco perché sono qui.
Non come vittima diretta di phishing, smishing o vishing.
Ma come vittima collaterale di una truffa di lungo periodo, costruita sulla solitudine, sull’età, sulla fiducia e sulla vergogna.
Sono qui perché il silenzio è il miglior alleato dei truffatori.
Perché ogni storia non raccontata diventa un manuale operativo per chi sfrutta le fragilità altrui.
Perché la vergogna non protegge, isola.
E l’isolamento è terreno fertile per chi promette aiuti, guadagni, soluzioni miracolose.
Sono qui perché condividere non è esporre una debolezza, ma rompere un incantesimo.
È togliere potere a chi vive nell’ombra, a chi costruisce castelli di menzogne mattone dopo mattone, approfittando di chi ha meno strumenti per difendersi.
Raccontare queste storie serve a lasciare tracce, segnali, anticorpi collettivi.
Serve a dire a chi sta vivendo la stessa cosa: non sei stupido, non sei solo, non è colpa tua.
Serve a ricordarci che dietro ogni truffa non ci sono solo numeri, ma famiglie che si rompono, fiducie che si incrinano, dignità che vengono erose lentamente.
Se anche una sola persona, leggendo queste parole, riconoscerà un campanello d’allarme prima che sia troppo tardi, allora questa condivisione avrà avuto senso.
Perché la vera prevenzione non nasce dai sistemi, dai codici o dagli algoritmi.
Nasce dal coraggio di raccontare ciò che fa male.
Lesson learned
La storia di Giorgio ci insegna alcune cose fondamentali:
- Le truffe non colpiscono solo l’ignoranza tecnologica, ma la fragilità emotiva
Solitudine, lutto, età avanzata e bisogno di sentirsi ancora “in controllo” sono vettori di attacco potentissimi. - La negazione è parte integrante della truffa
La vittima spesso difende il truffatore, mente ai familiari e continua a pagare pur di non ammettere l’errore. - Non esiste la “truffa una tantum”
Quando un truffatore aggancia una vittima, tende a sfruttarla nel tempo, spremendo ogni risorsa disponibile. - La prevenzione è anche familiare, non solo tecnica
Accesso condiviso alle email, alert sui conti, limiti operativi, dialogo continuo e – nei casi estremi – strumenti legali come l’amministrazione di sostegno. - Prima si interviene, meno si perde
Ogni mese di ritardo significa più soldi persi e più potere psicologico in mano ai criminali.
Prevedere tutto questo è possibile, osservando i segnali deboli: richieste di segretezza, promesse di guadagni irrealistici, richieste di “anticipi”, isolamento dalla famiglia, rifiuto di confrontarsi.
Le truffe moderne non bucano i sistemi informatici.
Bucano le persone.
E quando succede, non basta dire “te l’avevo detto”. Serve agire. Anche quando fa male.
Genesi dell’articolo
L’articolo è stato ispirato da una truffa reale, condivisa da un utente su Reddit.
A questa persona va tutto il nostro conforto: il suo coraggio nel raccontare ciò che ha vissuto permette ad altri di riconoscere i segnali, proteggersi e imparare dall’esperienza che ha affrontato.
L'articolo Shakerati Anonimi: L’esperienza di Giorgio e la truffa che ha divorato suo Padre proviene da Red Hot Cyber.
reshared this
Ministero dell'Istruzione
Il #15dicembre ricorre la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, istituita nel 2024 con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto che condanni con fermezza ogni forma di aggr…Telegram
All-Screen Keyboard Has Flexible Layouts
Most keyboards are factory-set for a specific layout, and most users never change from the standard layout for their home locale. As a multilingual person, [Inkbox] wanted a more flexible keyboard. In particular, one with the ability to change its layout both visually and logically, on the fly. Thus was born the all-screen keyboard, which can swap layouts on demand. Have a look at the video below to see the board in action.
The concept is simple enough: It’s a keyboard with transparent keys and a screen underneath. The screen displays the labels for the keys, while the transparent plastic keys provide the physical haptic interface for the typist. The device uses a Raspberry Pi to drive the screen. [Inkbox] then designed a plastic frame and transparent keys, which are fitted with magnets, which in turn are read by Hall effect sensors under the display. This eliminates the need for traditional key switches, which would block light from the screen below.
Unfortunately for [Inkbox], the prototype was very expensive (about $1,400 USD) and not particularly functional as a keyboard. However, a major redesign tackled some of these issues. Version two had a smaller screen with a different aspect ratio. It also jettisoned the Hall effect sensors and uses plastic keys capacitively operating a traditional touch screen. Some design files for the keyboard are available on Github for the curious.
An all-screen keyboard is very cool, if very complicated to implement. There are other ways to change your layout that aren’t quite as fancy, of course. You can always just make custom keycaps and remap layouts on a regular mechanical keyboard if desired. Still, you have to admire the work that went into making this thing a reality.
youtube.com/embed/NptK0l-rtlQ?…
youtube.com/embed/hqKPu2BEkI0?…
Deauth attack: l’arma più comune contro le reti Wi-Fi domestiche
Il Deauth attack è uno degli attacchi più noti e storicamente utilizzati contro reti WPA2-Personal, soprattutto come fase preparatoria per altri attacchi.
Sfrutta diverse vulnerabilità intrinseche nel processo d’autenticazione che permettono all’attaccante, tra le altre cose, di estrapolare alcuni dati utilizzabili per il cracking della chiave. È efficace contro la quasi totalità delle reti WPA2 standard IEEE 802.11.
L’efficienza dell’attacco allo scopo di ottenere la chiave di autenticazione è proporzionale alle risorse hardware dell’attaccante ed inversamente proporzionale alla complessità della chiave d’autenticazione.
Può essere lanciato da qualsiasi dispositivo dotato del giusto software e di una scheda di rete compatibile che supporti la monitor mode (una modalità che permette di operare la scheda wireless a più basso livello, avendo così più controllo sull’hardware).
Panoramica
Glossario: AP: Access point (comunemente router Wi-Fi)
Client: Il dispositivo che intende connettersi
Cos’è il Deauth Attack
Il Deauth attack è un attacco informatico il cui scopo principale è quello di forzare la deautenticazione, e quindi la disconnessione, anche temporanea, di uno o più dispositivi Client da una rete Wi-Fi.
Obbiettivi
Gli obbiettivi di questo attacco possono essere di vario genere e natura.
Il più elementare è quello di indurre un disservizio nella rete interrompendo la comunicazione tra questa ed i dispositivi ad essa collegati.
In questo caso l’attacco ricade sotto la categoria dei DoS (Denial of Service).
Un altro caso in cui si vede utilizzato questo attacco è in combinazione con un Evil Twin attack.
Si tratta di un altro attacco informatico ai danni di una rete Wi-Fi e dei dispositivi ad essa connessi che consiste nell’installazione di una rete Wi-Fi apparentemente identica all’originale allo scopo di indurre i dispositivi a connettersi ad essa per perpetrare poi ulteriori attacchi come lo sniffingdel traffico e la manipolazione delle informazioni trasmesse (MITM).
Lo scopo più comune del Deauth attack, tuttavia, è quello di indurre una disconnessione forzata allo scopo di ascoltare e registrare il processo di autenticazione che avviene tra i client e l’access point durante la successiva autenticazione. Questo attacco verrà particolarmente approfondito nell’articolo.
L’autenticazione
Glossario:
AP: Access point (comunemente router Wi-Fi)
Client: Il dispositivo che intende connettersi
Supplicant: Il client, durante l’autenticazione
PSK: Passphrase o password
Pacchetto: dato trasmesso (terzo livello OSI)
Frame: dato trasmesso (secondo livello OSI)
Canale radio: intervallo di frequenze radio definito
Richiesta di autenticazione:
Per comprendere appieno questo attacco, è necessario conoscere il processo di autenticazione delle reti WPA2 personal.
Dopo alcune fasi preliminari non dettagliate in questo articolo (Beacon, Probe request, associazione…) ha inizio il vero e proprio processo di autenticazionecon la richiesta da parte del supplicant verso l’AP tramite l’invio di un frame “Authentication request” (da ora semplicemente “request”). Questo frame viene trasmesso sul canale radio dedicato alla connessione Wi-Fi (2.4GHz / 5Ghz) ed innesca il processo di seguito descritto.
L’handshake
Il cuore dell’autenticazione è senza dubbio la negoziazione che avviene tra il Client e l’AP allo scopo di dimostrare che il Client possiede la chiave d’accesso. Questo dialogo prende il nome di 4 way handshake e può essere così sintetizzato:
MESSAGGIO 1 – ANONCE ED INIZIO DELLA DERIVAZIONE
Il 4-way handshake inizia quando l’Access Point (AP), chiamato Authenticator, invia al client (Supplicant) il primo frame “EAPOL-Key” contenente il proprio dato “ANonce” (Authenticator Nonce), un numero casuale di 256 bit (32 byte) generato sul momento dall’AP. Questo frame contiene anche il Replay Counter (8 byte), numero che serve ad identificare in modo univoco ogni messaggio dell’handshake ed evitare replay (messaggi duplicati).
MESSAGGIO 2 – CALCOLO DELLA PTK ED INVIO DEL SNonCE
Il client genera ora il proprio SNonce (Supplicant Nonce), anch’esso di 256 bit, in modo casuale e non riutilizzabile. Con entrambi i nonce e con le altre informazioni note, il client calcola la PTK (Pairwise Transient Key, una chiave di cifratura temporanea).
La PTK è derivata da una funzione pseudo-casuale definita nello standard IEEE 802.11i, chiamata PRF (Pseudo-Random Function). La formula generale è:
PTK = PRF(PMK, “Pairwise key expansion”, Min(MAC_AP, MAC_STA) ‖ Max(MAC_AP, MAC_STA) ‖ Min(ANonce, SNonce) ‖ Max(ANonce, SNonce))
dove:
- PMK (Pairwise Master Key) è una chiave di 256 bit ottenuta dalla passphrase (in WPA2-Personal) tramite PBKDF2-HMAC-SHA1(Password, SSID, 4096, 256).
- La stringa “Pairwise key expansion” è un’etichetta fissa che serve come diversificatore per la PRF.
- MAC_AP e MAC_STA sono gli indirizzi MAC dell’AP e del client.
- L’uso di Min e Max garantisce che entrambe le parti concatenino i valori nello stesso ordine,
indipendentemente da chi esegue il calcolo. Queste funzioni sono infatti di ordinamento e restituiscono il primo (MIN) e l’ultimo (MAX) indirizzo MAC secondo l’ordine alfabetico.
La PTK è lunga 384 bit (48 byte) che vengono suddivisi in tre sottochiavi:
- KCK (Key Confirmation Key, 128 bit) → per il calcolo del MIC.
- KEK (Key Encryption Key, 128 bit) → per cifrare le chiavi nel messaggio 3.
- TK (Temporal Key, 128 bit) → per cifrare il traffico unicast successivo.
Il client calcola poi un MIC (Message Integrity Code) sul messaggio “EAPOL-Key” usando la KCK secondoMIC=HMAC-SHA1(KCK, EAPOL-Frame) ed invia il secondo frame all’AP. In questo messaggio sono inclusi: SNonce, Replay Counter aggiornato ed il MIC. La presenza del MIC dimostra all’AP che il client possiede la PMK valida, poiché senza di essa il calcolo della PTK e di conseguenza del MIC non sarebbe possibile.
MESSAGGIO 3 – VERIFICA E DISTRIBUZIONE DELLA GTK
L’AP, ricevendo il messaggio 2, possiede tutto il necessario per calcolare la PTK in modo identico al client (ha PMK, ANonce, SNonce, MAC_AP e MAC_STA). Verifica quindi il MIC ricevuto: se è corretto, l’AP sa che il client possiede la PMK e valida l’autenticazione.
A questo punto, l’AP installa localmente la PTK e genera o seleziona la GTK (Group Temporal Key, generata dall’AP come numero di 128bit pseudocasuale), usata per il traffico multicast e broadcast. La GTK viene cifrata con la KEK (parte della PTK) per impedirne la lettura da parte di terzi.
Il messaggio 3, inviato dall’AP al client, contiene quindi:
- Il Replay Counter aggiornato.
- Il campo “Key Information” con flag impostati per indicare che la GTK è inclusa.
- Il campo “Key Data”, dove la GTK è cifrata con KEK.
- Un nuovo MIC, calcolato con la KCK.
Questo messaggio serve sia a consegnare la GTK, sia a confermare la validità della PTK calcolata da entrambe le parti.
MESSAGGIO 4 – CONFERMA FINALE DEL CLIENT
Il client, ricevuto il messaggio 3, decifra il campo Key Data usando la KEK e ottiene la GTK. Dopo aver verificato il MIC, installa la PTK e la GTK nella propria interfaccia radio per abilitare la cifratura del traffico (ad esempio con AES-CCMP).
Infine invia il quarto messaggio, che contiene solo un MIC calcolato con la KCK ed il Replay Counter incrementato, come conferma della corretta ricezione e installazione delle chiavi.
A questo punto, sia AP che STA condividono la stessa PTK (per il traffico unicast) e la stessa GTK (per il traffico multicast). Il 4-way handshake termina e la connessione cifrata WPA2 è pronta a trasmettere dati in modo sicuro.
La deautenticazione
Glossario: Checksum: codice, calcolato sulla base del contenuto del dato trasmesso, utile per rilevare interferenze nella trasmissione
Il primo passo del Deauth attack (dopo alcune operazioni preliminari atte ad individuare la rete target) è la deautenticazione forzata di uno o più client dalla rete. Questo può essere fatto tramite l’invio di un frame deauth. Questo frame è legittimamente utilizzato per “espellere” un dispositivo dalla rete in caso di necessità costringendolo ad autenticarsi nuovamente, ad esempio in seguito ad una nuova generazione delle chiavi, in caso di inattività prolungata, o per rispettare una policy interna.
Il Deauth frame
I Deauth frames, appartenenti ai Management Frames, non sono in alcun modo cifrati nelle reti WPA2 perché non considerati possibile vettore d’attacco al tempo della definizione dello standard 802.11 (che definisce la maggioranza delle reti WPA2 oggi attive), e per questo la loro falsificazione è molto semplice. Ad oggi esiste uno standard che mitiga questa vulnerabilità (802.11w), ma tuttora quasi inutilizzato.
Il Deauth frame è composto da:
Un header contenente:
- Un dato “frame control” di 2 bytes che identifica il tipo (in questo caso, management frame) ed il sottotipo (in questo caso, deauthentication) del frame
- Un dato “duration” di due bytes che indica il tempo per il quale il canale sarà occupato
- Un dato “destination address” di 6 bytes che indica l’indirizzo MAC del destinatario a cui è rivolto il frame
- Un dato “source address” di 6 bytes che indica l’indirizzo MAC del mittente (facilmente falsificabile)
- Un dato “BSSID” che indica il nome della rete a cui il frame si riferisce
- Un dato “sequence control” utile per il controllo dell’ordine dei pacchetti ricevuti
E da un body (corpo del messaggio) contenente:
- Un dato “reason code” di 2 bytes che indica il motivo della deautenticazione (non importante ai fini dell’attacco)
- Un dato “frame check sequence” di 4 bytes che contiene un checksum del frame
L’invio del frame
L’attacco ha inizio con l’invio, spesso in broadcast, di uno o più deauth frames.
Il frame viene quasi sempre inviato falsificando l’indirizzo MAC dell’AP, salvo in caso di alcune configurazioni estremamente rare, probabilmente non più esistenti, non coperte da questo articolo.
I client autenticati e connessi accettano il frame e si deautenticano.
La cattura dell’handshake
Dopo un certo tempo dalla deautenticazione (tipicamente alcuni secondi), i client tentano automaticamente di riautenticarsi (salvo diversa impostazione manuale da parte dell’utente, rara negli smartphone e nei dispositivi IoT).
A questo punto, l’attaccante può ascoltare i canali radio e registrare la negoziazione che avviene tra i client (in questo momento “supplicant”) e L’AP.
Il cracking della passphrase
Purtroppo per l’attaccante, i dati trasmessi che hanno a che fare con la chiave (password o passphrase) sono frutto di algoritmi non reversibili. Questo significa che non è possibile ottenere la PSK invertendo l’operazione partendo da un risultato.
È possibile tuttavia procedere per tentativi, introducendo il concetto di bruteforcing.
Il bruteforcing
Conosciuto anche come attacco bruteforce, a volte erroneamente tradotto in attacco di forza bruta, è uno dei più elementari attacchi informatici. Può essere perpetrato contro ogni dato la cui cifratura si basa sull’utilizzo di un secret (un dato che funge da chiave per la decrittazione, come un PIN, una password, un token…).
Consiste nel compiere numerosi tentativi in rapida sequenza allo scopo di indovinare il secret richiesto. Nella forma più elementare, il secret viene generato da un algoritmo pseudocasuale.
In altre forme più sofisticate, il secret può essere estratto da una lista di probabili candidati detta wordlist. In quest’ultimo caso, l’attacco prende il nome di “attacco dizionario”.
Esistono ulteriori forme di attacco bruteforce.
È importante dire che, senza limiti di tempo e/o di risorse, il brute force attack ha il 100% di probabilità di crackare il secret.
La ricostruzione della chiave
L’attacco bruteforce viene in questo caso utilizzato per crackare la PSK. Lo si fa ricostruendo l’handshake registrato, simulandolo localmente tante volte in rapida sequenza, ogni volta utilizzando una nuova chiave candidata, che può essere generata casualmente o letta da una wordlist.
Per ogni chiave candidata viene quindi calcolata la PMK, dunque la PTK ed il MIC, il quale viene confrontato con quello registrato durante la cattura dell’handshake autentico.
Nel caso in cui uno dei tentativi porti ad una corrispondenza dei due MIC, la chiave candidata viene considerata vincitrice.
Post exploitation
Glossario: Backdoor: punto di accesso persistente installato da un attaccante allo scopo di collegarsi al sistema violato con maggiore semplicità
In seguito ad un attacco deauth andato a segno, l’attaccante può utilizzare l’accesso alla rete per i propri scopi.
È tipico bersagliare infrastrutture interne come server locali, computer, dispositivi di rete.
Essendo la rete wireless locale di difficile accesso, poiché richiede vicinanza fisica tra l’interfaccia radio dell’attaccante e l’AP, solitamente si utilizza per accedere più facilmente ad altri dispositivi sui quali installare una backdoor attraverso la quale accedere tramite Internet o altra rete di più semplice utilizzo.
Strumenti
Esistono numerosi strumenti utili all’esecuzione del Deauth attack.
Tra i più conosciuti e storici troviamo Aircrack-ng (contenente Airmon-ng ed Aireplay-ng) ed MDK4 per la deautenticazione, mentre Hashcat e John the ripper per il cracking.
Alternative più complete e moderne come Airgeddon automatizzano il processo ed includono tutti i software menzionati.
L'articolo Deauth attack: l’arma più comune contro le reti Wi-Fi domestiche proviene da Red Hot Cyber.
Sabrina Web 📎 reshared this.
linkiesta.it/2025/12/strage-an…
"L’eroico fruttivendolo, sposato e padre di due figli, che ieri ha rischiato la vita per salvare gli ebrei di Sydney è uno di questi luminosi granelli di sabbia nel diabolico ingranaggio della propaganda di odio, alimentata e sfruttata ogni giorno da politici senza scrupoli. Politici come Benjamin Netanyahu, che ieri non ha perso un secondo prima di utilizzare la tragedia per attaccare il governo australiano, in pratica attribuendogli la responsabilità morale della strage per la sua decisione di riconoscere lo stato palestinese (come peraltro gran parte del mondo)."
RFanciola reshared this.
RFanciola reshared this.
i reietti e gli eletti
qui: noblogo.org/differx/il-funzion…
il funzionamento delle *erde colonialiste e genocide:
reshared this
linkiesta.it/2025/12/italia-li…
"Ha ragione l’attivista ucraina Oleksandra Matvijchuk, premio Nobel per la pace duemilaventidue, che in un’intervista al Corriere ci accusa di «considerare la libertà come la possibilità di scegliere tra diversi tipi di formaggio al supermercato»."
"Altro che spesa intelligente: in materia di diritti umani e democrazia siamo degli analfabeti funzionali. Sarà la propaganda, il clima di guerra, saranno le nostre ossessioni, fatto sta che stiamo perdendo la trebisonda, tanto da arrivare a preferire Putin a Emmanuel Macron o a Ursula von der Leyen. O da non vedere la differenza tra Elon Musk e George Soros e sostenere anzi, senza scoppiare a ridere, che il padrone di X e di Tesla, poverino, sarebbe mal visto in Italia solo perché «non è di sinistra» (copyright Giorgia Meloni)."
"Nessuno si accorge che zitti zitti, senza bombe e senza stragi, sulle ali dei droni, dei D’Orsi e degli Orsini, stiamo scivolando nell’Eurussia. Uno Stato di soggezione strisciante verso il Cremlino, che prova ogni giorno, e con crescente successo, a fiaccare la nostra fiducia nella democrazia, a intorbidare i nostri media con le fake news e a intralciare il gioco elettorale."
"Basta che non ci tolgano le libertà a cui teniamo davvero. La libertà dalle tasse e dagli autovelox, per esempio. Libertà di farci la casetta abusiva a Ischia e di circolare in centro col diesel Euro-4. Libertà dalle auto elettriche, dalle pale eoliche, dai tappi di plastica che non si staccano e dagli altri diktat degli odiati eurocrati. Libertà di non vaccinarci, di non mandare a scuola i figli, di andare in pensione quando ci va, di mangiare carne di orso. Libertà di invadere il marciapiede coi tavolini del bar, di parcheggiare sulle strisce e nei posti dei disabili, di ancorare il motoscafo a un metro dalla spiaggia. Libertà di dare del negro e del frocio senza offesa per nessuno o di dire che i musulmani sono una razza inferiore e che gli spareremmo volentieri in bocca (Vittorio Feltri)."
come ho già detto, siamo solo dei bulli.
AUSTRALIA: Attacco armato fa 16 morti e 40 feriti. Civile evita bilancio più ampio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli attentatori sono due pakistani. padre e figlio. Il civile che ha provato a fermarli è di origine araba
L'articolo pagineesteri.it/2025/12/15/ori…
freezonemagazine.com/rubriche/…
A quindici anni si trasferisce con sua madre in una nuova città e ricomincia in una nuova scuola. Non è un’età facile per cose del genere – l’ordine sociale scolastico è già consolidato e lui ha qualche difficoltà a farsi degli amici. A un certo punto però lega con un ragazzo, un altro tipo solitario. […]
L'articolo David Szalay – Nella carne proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
A quindici anni si
freezonemagazine.com/articoli/…
Avevamo lasciato Steve qui: freezonemagazine.com/articoli/… ma ora il Nostro riparte con una nuova avventura discografica … Il nuovo album di Steve Rudivelli – se non ho perso il conto mi pare sia il settimo – è un viaggio sonoro che trasforma la vita quotidiana in arte. Bla bla bla Mon Amour non è solo musica: […]
L'articolo Steve Rudivelli –
“Le città di pianura”, di Francesco Sossai, Ita-Ger., 2025. Con Sergio Romano, Pierpaolo Capovilla, Filippo Sacchi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/le-citt…
Un film che sorprende per la sua capacità di
“La vostra presenza è un pericolo per le vostre vite” – di Samar Yazbek
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/la-vost…
Samar Yezbek, è un’ intellettuale siriana nata nel 1970, laureata in letteratura araba, impegnata nel sostegno dei diritti umani e dei diritti delle donne, è
You stopped Flock surveillance in Cambridge!
Cambridge City Manager Yi-An Huang pulled Cambridge’s Flock surveillance camera contract as a result of the December 9th Public Safety Meeting. Thanks to everyone who spoke out against these cameras and to Digital 4th and the ACLU for their efforts on this issue.
The Cambridge Police Department still wants to put up surveillance cameras from a different vendor instead of Flock, who put up two additional cameras after the City Council ordered them removed. That is a fight for another day. For now, we are happy for the win!
Adesione a Maastricht: mai messa a vaglio elettorale
Referendum sull'Euro: mai svolto
Rapporto deficit/PIL: mai messo a vaglio elettorale, non ha alcuna valenza scientifica, ci hanno ucciso la Grecia.
Banca Centrale Europea: è un'istituzione privata
Presidente della Repubblica Italiana: è il garante dei trattati internazionali, mai messo a vaglio elettorale
[Marzo 2018, maggioranza elettoralmente designata propone ministro economico vagamente euroscettico: Mattarella rifiuta la nomina]
Consiglio Europeo: no vaglio elettorale
Commissione Europea: no vaglio elettorale
Parlamento Europeo: eletto, non ha alcun potere legislativo
Partiti antieuropeisti altissimi nei sondaggi in Romania, in Bulgaria, in Moldova, in Germania: messi fuorilegge prima delle elezioni
cittadini europei: decidono st_c_zz_
Gabriele Busti
C'è qualche problema con poliversity.it? Il mio account @ floreana (manco lo riesco a taggare) non mi è più accessibile (email o password non validi).
Taggo @macfranc e vado a dormire. 👋🏻
Ho letto, provato e risposto, ma ora devo proprio dormire. Domani è un altro giorno! 😂
Ho fatto bene a dormirci sopra. 😆
Tentavo il login con l'email sbagliata. 🙈
Grazie per il supporto e mi scuso per l'allarme inutile. 😆
like this
Come fa Babbo Natale a consegnare tutti i regali in una sola notte? Una possibile risposta è che non ne esista uno solo, ma tantissimi, molti dei quali si allenano a Pont-Saint-Martin. I Santa Claus si ritrovano in Piazza 4 novembre, da dove partono per un giro assolutamente non competitivo per le strade cittadine.
Organizzata dall'associazione commercianti e artigiani di Pont-Saint-Martin e giunta alla quinta edizione, la corsa ha scopo benefico. In particolare quest'anno la quota verrà donata integralmente al Centro Donne contro la violenza di Aosta, per la quale sono stati raccolti in totale mille euro.
Interviste ad alcuni partecipanti e a Christian Bordet, presidente dell'Associazione commercianti e artigiani di Pont-Saint-Martin.
rainews.it/tgr/vda/video/2025/…
I Babbi Natale che fanno del bene correndo
A Pont-Saint-Martin in più di duecento per la manifestazione, giunta alla quinta edizione. Il ricavato sarà devoluto al Centro donne contro la violenza di AostaRaiNews
reshared this
Per vedere altri post come questo, segui la comunità @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Tutti i dettagli sull'espansione di marchi cinesi come Tcl, Hisense, Xiaomi e Lenovo in Francia e non solo. L'articolo di Le Figaro tratto dalla startmag.it/innovazione/xiaomi…
Atreju e l’odio messo in scena
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/atreju-…
La derisione del dissenso, la ridicolizzazione del conflitto sociale, la svalutazione della memoria
L'articolo Atreju e l’odio messo in scena proviene da Articolo21.
Così l’Ai ha incantato Walt Disney: tutti gli affari miliardari con OpenAi
Per vedere altri post come questo, segui la comunità @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Disney investirà un miliardo di dollari nella creatrice di ChatGpt. Inoltre, OpenAi potrà includere nei suoi software, a iniziare da Sora, oltre 200 personaggi inclusi Topolino, Pippo, Paperino e quelli dei brand Marvel, startmag.it/innovazione/disney…
Dopo il tour mondiale, Carmen Consoli torna a teatro, nell’acustica calda e morbida delle sale, con la vicinanza affettuosa del pubblico. Il racconto del concerto al Teatro Splendor di Aosta, dove ha fatto tappa l'Amuri Luci Tour.
reshared this
Questa cosa dell'IA ci sta sfugge di di mano.
Leggo che potrebbero tornare gli smartphone android con 4 GB di RAM.
Perché sai, non sia mai che l'IA venga anche vagamente rallentata, meglio rallentare la vita delle persone.
#la #RAM #ramshortage
like this
@Dario Zanette intendiamoci, a me è stata utile in più di un'occasione.
Ma non è sostenibile, né di per sé né per l'alone di divinità che la accompagna.
Resoconto GNU/Linux Day 2024
firenze.linux.it/2025/12/resoc…
Segnalato dal LUG di Firenze e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
#Firenze
Un altro giorno di GNU/Linux se n’è andato e io mi decido con ritardo mostruoso a scopiazzare da un messaggio di Leandro nella lista del FLUG, con l’obiettivo di fissare nella memoria
reshared this
La fenice di Meta non brucia più? Menlo Park rinvia gli occhiali-visori Phoenix
Per vedere altri post come questo, segui la comunità @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Dopo i tagli al programma sul metaverso, Meta potrebbe rinviare di un anno il suo progetto hardware più ambizioso: il device Phoenix, a metà strada tra i visori e gli smart glasses. Che startmag.it/innovazione/meta-o…
ICYMI: The Tournament Ends Tomorrow
ICYMI
On October 20th, the United States Pirate Party had begun the process of determining the location of the 2026 Pirate National Conference, marking 20 years of the United States Pirate Party.
This week was the finals week between finalist cities Boston, MA (1) and Vicksburg, MS (4).
Tomorrow, December 15th, we shall reveal the winner of the location tournament finals and find out once and for all where the Conference will take place.
Those of you who are disappointed in your city of choice not making it to the finals, fear not: all ten cities eliminated, including the eleventh city due to be eliminated tomorrow, will remain in consideration for future conferences. San Francisco, which was the host city for the 2024 Pirate National Conference, shall return to consideration as well.
Pirates: Will it be Boston or will it be Vicksburg?
We shall find out tomorrow.
Il cuore pulsante dell'economia informatica
L’informatica e la tecnologia non sono più semplici strumenti al servizio dell’uomo: sono diventate l’infrastruttura invisibile su cui poggia gran parte dell’economia globale. Ogni gesto quotidiano, dal pagamento con lo smartphone allo streaming di un contenuto, dall’invio di una mail all’uso di un assistente vocale, attraversa piattaforme digitali costruite, gestite e monetizzate da colossi dell’hi-tech. Dietro l’apparente semplicità dell’interfaccia si muove un ecosistema complesso fatto di software, hardware, dati, algoritmi e soprattutto di business. Un business enorme, stratificato, spesso opaco, ma incredibilmente efficiente.
Leggo su un'altra testata che Igor Bosonin era stato candidato con la Lega alle comunali di Ivrea e successivamente espulso dal partito.
continua su: fanpage.it/attualita/torino-qu…
fanpage.it/
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Giank_hill
in reply to simona • • •Hitler finì i suoi giorni convinto di essere stato tradito dai suoi, non aveva capito la situazione manco di striscio
simona likes this.
simona
in reply to Giank_hill • •