Cosa sappiamo finora sul nuovo progetto ipersonico di Kratos
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La startup statunitense Kratos ha annunciato l’avvio di un nuovo e ambizioso progetto atto a sviluppare di un nuovo drone in grado di volare a velocità ipersoniche, ovvero superiori a Mach 5, cercando allo stesso tempo di rendere questo velivolo significativamente meno costoso da produrre rispetto a qualsiasi altro
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Booting a Desktop PDP-11
Ever heard of VENIX? There were lots of variants of Unix back in the day, and VENIX was one for the DEC Professional 380, which was — sort of — a PDP 11. The 1982 machine normally ran the unfortunately (but perhaps aptly) named P/OS, but you could get VENIX, too. [OldVCR] wanted to put one of these back online and decided the ST-506 hard drive was too risky. A solid-state drive upgrade and doubling the RAM to a whole megabyte was the plan.
It might seem funny to think of a desktop workstation that was essentially a PDP-11 minicomputer, but in the rush to corner the personal computer market, many vendors did the same thing: shrinking their legacy CPUs. DEC had a spotty history with small computers. [Ken Olsen] didn’t think anyone would ever want a personal computer, and the salespeople feared that cheap computers would eat into traditional sales. The Professional 350 was born out of DEC’s efforts to catch up, as [OldVCR] explains. He grabbed this one from a storage unit about to be emptied for scrap.
The post is very long, but you get a lot of history and a great look inside this vintage machine. Of course, the PDP-11 couldn’t actually handle more than 64K without tricks and you’ll learn more about that towards the end of the post, too.
Just as a preview, the story has a happy ending, including a surprising expression of gratitude from the aging computer. DEC didn’t enjoy much success in the small computer arena, eventually being bought by Compaq, which, in turn, was bought by Dell. During their heyday, this would have been unthinkable.
The PDP/11 did have some success because it was put on a chip that ended up in several lower-end machines, like the Heathkit H11. Ever wonder how people programmed the PDP computers with switches and lights?
Musings on a Good Parallel Computer
Until the late 1990s, the concept of a 3D accelerator card was something generally associated with high-end workstations. Video games and kin would run happily on the CPU in one’s desktop system, with later extensions like MMX, 3DNow!, SSE, etc. providing a significant performance boost for games that supported it. As 3D accelerator cards (colloquially called graphics processing unit, or GPU) became prevalent, they took over almost all SIMD vector tasks, but one thing which they’re not good at is being a general parallel computer. While working on a software project this really ticked [Raph Levien] off and inspired him to cover his grievances.
Although the interaction between CPUs and GPUs has become tighter over the decades, with PCIe in particular being a big improvement over AGP & PCI, GPUs are still terrible at running arbitrary computing tasks and PCIe links are still glacial compared to communication within the GPU & CPU dies. With the introduction of asynchronous graphic APIs this divide became even more intense. The proposal thus is to invert this relationship.
There’s precedent for this already, with Intel’s Larrabee and IBM’s Cell processor merging CPU and GPU characteristics on a single die, though both struggled with developing for such a new kind of architecture. Sony’s PlayStation 3 was forced to add a GPU due to these issues. There is also the DirectStorage API in DirectX which bypasses the CPU when loading assets from storage, effectively adding CPU features to GPUs.
As [Raph] notes, so-called AI accelerators also have these characteristics, with often multiple SIMD-capable, CPU-like cores. Maybe the future is Cell after all.
ReactOS 0.4.15: Il “Windows Open Source” Ora Supporta x86_64!
Il sistema operativo ReactOS, un analogo open source di Microsoft Windows, ha ricevuto un aggiornamento atteso da tempo: la versione 0.4.15 è diventata la prima build stabile dalla fine del 2021. Non c’è ancora alcun annuncio sul sito Web ufficiale, ma il codice sorgente è già disponibile su GitHub e le immagini di installazione possono essere scaricate da SourceForge.
La caratteristica principale della nuova versione è il supporto preliminare per l’architettura x86 a 64 bit (amd64), che consente al sistema di avviarsi sul desktop. Tuttavia, non esiste ancora una versione completa a 64 bit, poiché gli sviluppatori continuano a lavorare sulla propria implementazione di WOW64, necessaria per eseguire applicazioni a 32 bit in un ambiente a 64 bit.
ReactOS 0.4.15 non offre nuove funzionalità rivoluzionarie, ma include centinaia di correzioni e miglioramenti della compatibilità con i programmi Windows. Gli aggiornamenti includono nuovi driver di archiviazione e di rete, miglioramenti della shell grafica, supporto migliorato per font, temi, finestre di dialogo e API di Windows. Il team continua inoltre a sviluppare l’installer grafico e il supporto UEFI, componenti importanti per l’esecuzione su PC e dispositivi moderni come Steam Deck.
Il sistema è ancora incentrato sull’esecuzione di programmi creati per Windows XP e Windows Server 2003. Il supporto per le applicazioni che utilizzano API di Windows Vista e versioni successive è limitato. Il supporto per Windows NT 6.x (Vista, 7, 8, 8.1) è previsto nella versione 0.5.0, ma la data di rilascio è ancora incerta.
Ciononostante, ReactOS rimane un progetto interessante per gli appassionati, che consente di eseguire vecchi giochi e programmi su PC a basso consumo o su macchine virtuali. I requisiti hardware sono minimi: processore x86, 64 MB di RAM e 450 MB di spazio su disco con partizione FAT16/FAT32. Per installare programmi di grandi dimensioni è consigliabile avere almeno 2 GB di spazio libero.
Scarica le immagini di ReactOS 0.4.15 puoi su SourceForge . Sono disponibili sia build Live per una rapida revisione, sia immagini per l’installazione su un disco rigido o un’unità USB utilizzando le utility Rufus o Balena Etcher.
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Nuovo report FBI: Medusa Ransomware colpisce 300 vittime in pochi mesi!
Il presente articolo si basa su un documento congiunto pubblicato da FBI, CISA e MS-ISAC nel marzo 2025, nell’ambito della campagna #StopRansomware. Il report fornisce dettagli sulle tattiche, tecniche e procedure (TTP) utilizzate dal ransomware Medusa, insieme agli indicatori di compromissione (IoC) e alle raccomandazioni per la mitigazione. La finalità di questa analisi è sensibilizzare le organizzazioni sulle minacce emergenti e fornire strumenti concreti per la protezione delle infrastrutture critiche.
Medusa Ransomware
Medusa Ransomware si conferma come una delle minacce più attive nel panorama cybercriminale globale. Identificato per la prima volta nel giugno 2021, Medusa ha adottato un modello di Ransomware-as-a-Service (RaaS), evolvendosi in una rete distribuita di affiliati che colpiscono settori critici come sanitario, educativo, legale, assicurativo, tecnologico e manifatturiero. La recente analisi condotta da FBI, CISA e MS-ISAC rivela che, a febbraio 2025, il ransomware ha già colpito oltre 300 organizzazioni a livello internazionale.
Medusa Ransomware si distingue per l’impiego di tecniche avanzate per ottenere l’accesso iniziale, muoversi lateralmente nei sistemi infetti ed esfiltrare dati sensibili. Il suo schema di attacco segue il modello della doppia estorsione: non solo i file vengono criptati, ma i dati sottratti vengono minacciati di pubblicazione nel dark web in caso di mancato pagamento del riscatto.
Tecniche di Attacco
Gli attori di Medusa si avvalgono di:
- Phishing e vulnerabilità non patchate: sfruttano vulnerabilità note come CVE-2024-1709 e CVE-2023-48788 per ottenere accesso ai sistemi.
- Strumenti LOTL (Living Off The Land): software legittimi come PowerShell, WMI e Advanced IP Scanner vengono utilizzati per la persistenza ed evasione.
- Movimento laterale e esecuzione remota: impiegano strumenti come PsExec, RDP e software di accesso remoto come AnyDesk, ConnectWise, Splashtop.
- Cancellazione delle tracce: eliminano i log di PowerShell e utilizzano tecniche di offuscamento per evitare il rilevamento.
- Cifratura e sabotaggio: disattivano Windows Defender e altre misure di sicurezza prima di criptare i file con AES-256 e cancellare le copie shadow.
Il modello economico di Medusa prevede un portale Tor dedicato dove le vittime possono negoziare il riscatto. In alcuni casi, i criminali hanno richiesto un pagamento aggiuntivo sostenendo che l’importo iniziale era stato sottratto da un altro membro del gruppo, introducendo una forma di tripla estorsione.
Indicatori di Compromissione (IoC)
Alcuni file e hash identificati nelle operazioni di Medusa:
- !!!READ_ME_MEDUSA!!!.txt: file contenente la richiesta di riscatto.
- openrdp.bat: script per abilitare RDP e connessioni remote.
- pu.exe (80d852cd199ac923205b61658a9ec5bc): eseguibile per la creazione di shell remote.
Email utilizzate per la negoziazione del riscatto:
- key.medusa.serviceteam@protonmail.com
- medusa.support@onionmail.org
- MedusaSupport@cock.li
Mitigazioni
Per proteggersi da Medusa e da altre minacce ransomware, FBI, CISA e MS-ISAC raccomandano di:
- Mantenere aggiornati i sistemi con patch e fix di sicurezza.
- Implementare l’autenticazione multi-fattore su tutti gli account critici.
- Segmentare la rete per limitare il movimento laterale degli attaccanti.
- Monitorare il traffico di rete per individuare comportamenti anomali.
- Eseguire backup offline e testarne la ripristinabilità per garantire la continuità operativa.
Medusa Ransomware rappresenta una minaccia persistente e sofisticata, capace di adattarsi alle difese delle aziende colpite. La consapevolezza e la prevenzione rimangono le armi più efficaci per contrastare questo tipo di attacchi. Per un approfondimento tecnico sui TTP di Medusa, si consiglia di consultare il report completo di FBI, CISA e MS-ISAC.
Resta aggiornato su Red Hot Cyber per ulteriori analisi e aggiornamenti sulle minacce emergenti nel panorama della cybersecurity.
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NoName057(16) è tornato! Nuova ondata di DDoS sulle infrastrutture italiane
Gli hacker di NoName057(16) riavviano le loro attività ostili contro diversi obiettivi italiani, attraverso attacchi di Distributed Denial-of-Service (DDoS). Ma Telegram è in costante moderazione dei loro contenuti e i filorussi sono costretti a cambiare canale in modo costante.
Questa volta a farne le spese sono il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’amministrazione del sistema portuale dell’Adriatico orientale, l’aeroporto di Linate e altri obiettivi italiani.
NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Questi attacchi vengono in genere eseguiti su agenzie governative, media e siti Web di società private.
Che cos’è un attacco Distributed Denial of Service
Un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) è un tipo di attacco informatico in cui vengono inviate una grande quantità di richieste a un server o a un sito web da molte macchine diverse contemporaneamente, al fine di sovraccaricare le risorse del server e renderlo inaccessibile ai suoi utenti legittimi.
Queste richieste possono essere inviate da un grande numero di dispositivi infetti da malware e controllati da un’organizzazione criminale, da una rete di computer compromessi chiamata botnet, o da altre fonti di traffico non legittime. L’obiettivo di un attacco DDoS è spesso quello di interrompere le attività online di un’organizzazione o di un’azienda, o di costringerla a pagare un riscatto per ripristinare l’accesso ai propri servizi online.
Gli attacchi DDoS possono causare danni significativi alle attività online di un’organizzazione, inclusi tempi di inattività prolungati, perdita di dati e danni reputazionali. Per proteggersi da questi attacchi, le organizzazioni possono adottare misure di sicurezza come la limitazione del traffico di rete proveniente da fonti sospette, l’utilizzo di servizi di protezione contro gli attacchi DDoS o la progettazione di sistemi resistenti agli attacchi DDoS.
Occorre precisare che gli attacchi di tipo DDoS, seppur provocano un disservizio temporaneo ai sistemi, non hanno impatti sulla Riservatezza e Integrità dei dati, ma solo sulla loro disponibilità. pertanto una volta concluso l’attacco DDoS, il sito riprende a funzionare esattamente come prima.
Che cos’è l’hacktivismo cibernetico
L’hacktivismo cibernetico è un movimento che si serve delle tecniche di hacking informatico per promuovere un messaggio politico o sociale. Gli hacktivisti usano le loro abilità informatiche per svolgere azioni online come l’accesso non autorizzato a siti web o a reti informatiche, la diffusione di informazioni riservate o il blocco dei servizi online di una determinata organizzazione.
L’obiettivo dell’hacktivismo cibernetico è di sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni importanti come la libertà di espressione, la privacy, la libertà di accesso all’informazione o la lotta contro la censura online. Gli hacktivisti possono appartenere a gruppi organizzati o agire individualmente, ma in entrambi i casi utilizzano le loro competenze informatiche per creare un impatto sociale e politico.
È importante sottolineare che l’hacktivismo cibernetico non deve essere confuso con il cybercrime, ovvero la pratica di utilizzare le tecniche di hacking per scopi illeciti come il furto di dati personali o finanziari. Mentre il cybercrime è illegale, l’hacktivismo cibernetico può essere considerato legittimo se mira a portare all’attenzione pubblica questioni importanti e a favorire il dibattito democratico. Tuttavia, le azioni degli hacktivisti possono avere conseguenze legali e gli hacktivisti possono essere perseguiti per le loro azioni.
Chi sono gli hacktivisti di NoName057(16)
NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Questi attacchi vengono in genere eseguiti su agenzie governative, media e siti Web di società private
Le informazioni sugli attacchi effettuati da NoName057(16) sono pubblicate nell’omonimo canale di messaggistica di Telegram. Secondo i media ucraini, il gruppo è anche coinvolto nell’invio di lettere di minaccia ai giornalisti ucraini. Gli hacker hanno guadagnato la loro popolarità durante una serie di massicci attacchi DDOS sui siti web lituani.
Le tecniche di attacco DDoS utilizzate dal gruppo sono miste, prediligendo la “Slow http attack”.
La tecnica del “Slow Http Attack”
L’attacco “Slow HTTP Attack” (l’articolo completo a questo link) è un tipo di attacco informatico che sfrutta una vulnerabilità dei server web. In questo tipo di attacco, l’attaccante invia molte richieste HTTP incomplete al server bersaglio, con lo scopo di tenere occupate le connessioni al server per un periodo prolungato e impedire l’accesso ai legittimi utenti del sito.
Nello specifico, l’attacco Slow HTTP sfrutta la modalità di funzionamento del protocollo HTTP, che prevede che una richiesta HTTP sia composta da tre parti: la richiesta, la risposta e il corpo del messaggio. L’attaccante invia molte richieste HTTP incomplete, in cui il corpo del messaggio viene inviato in modo molto lento o in modo incompleto, bloccando la connessione e impedendo al server di liberare le risorse necessarie per servire altre richieste.
Questo tipo di attacco è particolarmente difficile da rilevare e mitigare, poiché le richieste sembrano legittime, ma richiedono un tempo eccessivo per essere elaborate dal server. Gli attacchi Slow HTTP possono causare tempi di risposta molto lenti o tempi di inattività del server, rendendo impossibile l’accesso ai servizi online ospitati su quel sistema.
Per proteggersi da questi attacchi, le organizzazioni possono implementare soluzioni di sicurezza come l’uso di firewall applicativi (web application firewall o WAF), la limitazione delle connessioni al server e l’utilizzo di sistemi di rilevamento e mitigazione degli attacchi DDoS
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Generazione magazine: Una lista di film sulla Palestina disponibili gratuitamente
In light of the current events in Palestine, a large number of filmmakers have made their films about #Palestine available online for free. In this post, I share with you links to films you can view and share to get the message out to the world:
generazionemagazine.it/una-lis…
Una lista di film sulla Palestina disponibili gratuitamente - Generazione Magazine
In light of the current events in Palestine, a large number of filmmakers have made their films about Palestine available online for free.Redazione Generazione (Generazione Magazine)
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Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹 reshared this.
Dopo lo shock sulle condizioni d'uso di Firefox, mi tocca salutare quel browser. È stato bello usarlo per così tanti anni (ho iniziato ad usarlo quando non c'era nemmeno la versione 1.0, figuratevi...), ma ora le nostre strade si separano.
Ho fatto un po' di ricerche ma al momento sembra impossibile trovare un vero e proprio sostituto. Perché?
Per me, nel 2025 le caratteristiche che un browser deve avere sono poche, ma imprescindibili.
1) Deve essere open source o almeno europeo.
2) Devo poterlo utilizzare su tutti i miei dispositivi.
3) Devo poter sincronizzare password, preferiti e schede tra i miei dispositivi.
4) Deve avere un buon supporto all'accessibilità perché essendo debole di vista devo poter leggere agevolmente.
Un software che risponde a tutte queste caratteristiche non esiste, ma quello che si avvicina maggiormente è Vivaldi. La modalità lettura lascia un po' a desiderare, ma diamo loro il tempo di lavorare.
Ne ho valutati molti, come dicevo, e al momento rilevo queste che per me sono gravi carenze:
- Librewolf, Chromium, non esistono per android
- Opera, in parte di proprietà cinese
- Tor, lento come l'anno della fame
- Waterfox, sincronizza ancora tramite la Mozilla foundation
- Chrome, Edge, Brave, sono poco europei per i miei gusti,
- Mozilla (Firefox) sembra impazzita di colpo.
Opera, tra tutti, era uno dei più maturi; mi dispiace molto che sia stato venduto a una società cinese (non lo sapevo). So che stanno ricomprando le loro azioni, vedremo cosa accadrà.
Alla fine penso che userò Vivaldi, ma devo ancora provarlo per bene su PC.
Sembra un problema da poco,una dal browser passa tutta la nostra vita digitale o quasi.
Che qualcuno prenda il posto di Mozilla nel panorama Open? Speriamo! 🤞🏻
Resto in ascolto delle vostre osservazioni 🙂
#browser #alternative #softwarealternatives #mozilla #firefox #vivaldi #waterfox #brave #opera #chromium #chrome #edge
perché mai si estingua la rosa di bellezza,
e quando ormai sfiorita un dì dovrà cadere,
possa un suo germoglio continuarne la memoria" Shakespeare, sonetto 1
Tre anni fa, dopo svariate difficoltà ed o…
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Manifeste castronerie
@Politica interna, europea e internazionale
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Politica interna, europea e internazionale reshared this.
Ieri è iniziata la Settimana contro il razzismo in Canton Ticino, che durerà fino al 30 marzo. Sono previsti diversi eventi per sensibilizzare la popolazione sul #razzismo e la #discriminazione. Quest'anno, l'attenzione è rivolta all'importanza di comprendere il significato e l'impatto del linguaggio, promuovendone un uso più consapevole e positivo, con lo slogan "Questione di parole".
A questo link c'è il programma in pdf.
Ieri, con l'associazione di cui faccio parte, abbiamo assistito a un piccolo spettacolo teatrale e successivamente abbiamo partecipato con una bancarella informativa. Io mi sono divertita a (ri)proporre un gioco di traduzione e indovinelli sulle lingue parlate dalle persone che frequentano le nostre attività. L'idea è nata in gruppo, ma lo sviluppo e la creazione del gioco sono (orgogliosamente) opera mia 😊
Stasera invece andrò alla presentazione della mostra sul fumetto "Celeste: bambina nascosta". La triste realtà dei lavoratori stagionali italiani di pochi decenni fa, costretti a far vivere i loro figli nella clandestinità, perché il permesso di lavoro "A - stagionale" non gli consentiva di portarli con sé in Svizzera.
A questo link altre informazioni, più dettagliate e precise: lapagina.ch e su youtube si trova anche la versione animata del fumetto.
Questi eventi sono sempre molto belli e importanti a mio parere, ma purtroppo a partecipare siamo sempre e solo i soliti quattro gatti che già si sa essere #antirazzisti. Chissà se un giorno ci verrà anche un leghista🤷
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orizzontescuola.it/valditara-o…
Ricordiamo che il principio di autorità è il primo errore logico che ti viene spiegato in un qualsiasi corso di logica
Erdogan decapita l’opposizione, rivolta contro il “golpe civile”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Temendo la sua sconfitta alle prossime elezioni, Erdogan ha voluto togliere di mezzo il sindaco di Istanbul, il kemalista Ekrem Imamoglu. Proteste in tutta la Turchia contro quello che le opposizioni definiscono un “colpo di stato”
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Qui lo speciale di Rai Scuola dedicato alla ricorrenza ▶ https://www.
Ministero dell'Istruzione
Oggi #22marzo è la Giornata Mondiale dell'acqua, istituita dall'ONU per sensibilizzare in particolare sull'accesso all'acqua dolce e sulla sostenibilità degli habitat acquatici. Qui lo speciale di Rai Scuola dedicato alla ricorrenza ▶ https://www.Telegram
George Foreman, una leggenda del pugilato, è morto all'età di 76 anni
Nato in Texas, iniziò la sua carriera di pugile nei pesi massimi diventando medaglia d'oro olimpica a Città del Messico 1968.
Nel 1973 divenne campione del mondo battendo Joe Frazier.
La sua fama di atleta inarrestabile si arrestò a Kinshasa nel 1974 contro Muhammad Alì, quando perse la 'Rumble in the Jungle', uno storico incontro di pugilato, disputato il 30 ottobre, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa nello Zaire. 👉 youtu.be/ElWMImS6K78
George Foreman era campione del mondo dei pesi massimi. Fu sfidato dal precedente campione Muhammad Ali, che cercava di riottenere il titolo, diventando così il secondo a riuscire nell'impresa dopo Floyd Patterson.
L'incontro è considerato uno dei match più importanti della storia della boxe e segnò la riconquista del titolo da parte di Ali.
Al match assistettero 60 mila spettatori, mentre fu visto da più di un miliardo di persone in diretta televisiva, rendendolo la trasmissione live televisiva più vista della storia fino a quel momento.
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Trames reshared this.
A passeggio con l’informatica #24 – Dati digitali e vita reale
precedente #23 ––– successivo #25 di Enrico Nardelli Nell’ articolo precedente abbiamo discusso l’importanza di mantenere un approccio...link-and-think.blogspot.com
Sicuramente mi sbaglio, ma nella crociata "contro l'IA" (come se fosse una sola cosa, o una persona), stiamo dimenticando i potenziali benefici.
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Stiamo guardando un genocidio (o un vasto assortimento di crimini contro l'umanità, non facciamone una questione semantica) seduti sul divano di casa.
Fino a un paio di generazioni fa che c'era stato un genocidio lo scoprivi dopo, sui libri di storia.
Uno si sarebbe aspettato che il progresso avrebbe fatto sparire certi spettacoli e invece no, il progresso ci ha portato che te li vedi succedere sotto gli occhi, in diretta.
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Ministero dell'Istruzione
#MIM: Circolare alle scuole, il Ministero raccomanda di non usare simboli nelle comunicazioni ufficiali e di attenersi alle regole della lingua italiana.Telegram
Il caccia del futuro Usa ha un nome. Trump annuncia l’arrivo dell’F-47
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il caccia più letale mai costruito. È con queste parole che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dato l’annuncio sull’assegnazione a Boeing del contratto per lo sviluppo del caccia di sesta generazione dell’US Air Force, denominato F-47. L’annuncio, dato insieme al
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SUDAN. Le forze governative controllano di nuovo il Palazzo presidenziale di Khartum
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L'avanzata delle Forze armate sudanesi nella capitale potrebbe avere un impatto significativo sulla guerra civile in corso, potenziando la posizione dell'esercito nelle regioni centrali del paese
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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FORESTE: LA LORO CRUCIALE IMPORTANZA E LE MINACCE GLOBALI
La Giornata Internazionale delle Foreste, celebrata ogni anno il 21 marzo, è un'occasione istituita dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 2012 per sensibilizzare la popolazione sull'importanza degli ecosistemi forestali per le generazioni presenti e future. Le foreste, che assorbono circa l'80% della specie terrestri, rappresentano un pilastro fondamentale per la stabilità climatica del pianeta e contribuiscono in modo cruciale a mitigare gli effetti dei gas serra.
La Deforestazione: Un Problema Urgente
Paesi più piccoli (come ad esempio il Belgio), nonostante non lo si percepisca immediatamente, sono tra i principali responsabili indiretti della distruzione delle foreste tropicali a causa dell'importazione massiccia di materie prime legate alla deforestazione.
L'Italia è identificata come il terzo maggior importatore europeo di commodities che causano deforestazione, come olio di palma, soia, caffè, legname e derivati bovini, per un valore di circa 36,6 miliardi di euro nel 2021. Le importazioni italiane, che valgono circa 36,6 miliardi di euro e coinvolgono oltre 175.000 imprese, alimentano la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste ogni anno, soprattutto in aree ad alta biodiversità come l’Amazzonia.
La deforestazione è la causa dell'espansione agricola nelle aree tropicali, con conseguenze come la perdita di biodiversità, l'aumento delle temperature, la desertificazione e persino l'aumento dei prezzi di beni come caffè e cacao.
Il Regolamento Europeo "Deforestazione Zero" (EUDR)
Il Regolamento "Deforestazione Zero" (EUDR), approvato dall'Unione Europea, mira a garantire che i prodotti importati nell'UE non abbiano causato deforestazione. Gli operatori dovranno dichiarare l'origine delle commodities e certificare che la loro produzione non ha comportato la distruzione di foreste. La sua applicazione è posticipata al 30 dicembre 2025, e si spera che possa aiutare i consumatori a fare la differenza, scegliendo prodotti certificati e riducendo il consumo di carne e derivati, privilegiando alimenti locali e biologici.
Il Ruolo dei Carabinieri Forestali
I Carabinieri Forestali sono in prima linea per la Giornata Internazionale delle Foreste.
Essi svolgono importanti attività di tutela del territorio, contrasto al bracconaggio, controllo degli ecosistemi forestali (CON.ECO.FOR.), inventario forestale nazionale e perimetrazione delle aree a rischio di incendi boschivi.
Durante la Giornata, vengono organizzate iniziative didattiche di educazione ambientale rivolte agli alunni degli istituti d'istruzione superiore, sensibilizzando sull'importanza della tutela del patrimonio forestale. Ad esempio, a Brescia i Carabinieri Forestali del Comando Gruppo hanno collaborato con diverse istituzioni per rilevare le caratteristiche di cinque alberi monumentali, candidati ad essere inseriti nell'elenco degli Alberi Monumentali d'Italia.
I Carabinieri Forestali si impegnano anche a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla tutela delle foreste, evidenziando il valore biosferico planetario del bosco e i servizi multifunzionali che assicurano all'umanità (acqua, legna, cibo, regolazione idrogeologica e del clima).
A tale proposito è di grande importanza la prevenzione e repressione degli incendi boschivi, un fattore di maggiore criticità per il patrimonio forestale nazionale.
La Corruzione come Forza Motrice della Deforestazione
Un ruolo devastante nel guidare la deforestazione e portare le foreste sull'orlo dell'estinzione lo ha la corruzione.
Negli ultimi 30 anni, il mondo ha perso il 10% delle foreste, con una perdita equivalente a 37 campi da calcio al minuto dal 1990.
Le foreste sono cruciali per mitigare il cambiamento climatico (assorbendo CO2) e ospitano una vasta biodiversità (80% dei mammiferi, 75% degli uccelli e 80% degli anfibi terrestri).
La corruzione rende le foreste vulnerabili, poiché i fattori che attraggono attività criminali (come il valore economico del legname o i prodotti agricoli come cioccolato e olio di palma) sono esacerbati dalla corruzione che permette l'accesso illegale alla terra e l'elusione delle normative.
Molte compagnie ottengono illegalmente terreni per piantagioni, e la corruzione tra funzionari pubblici permette di ignorare le politiche di protezione forestale.
La vastità geografica delle foreste complica ulteriormente la supervisione e l'applicazione delle normative, creando opportunità per la corruzione.
Il Crimine Organizzato Transnazionale e il Traffico di Fauna Selvatica
La deforestazione e il traffico di legname illegale sono collegate con il crimine organizzato e il traffico di altre merci illecite, come la droga.
Il traffico di legname illegale è un modo per riciclare denaro sporco.
Il crimine transnazionale contro la fauna selvatica, stimato fino a 199 miliardi di dollari annui.
Questo crimine può privare i governi di entrate significative (7-12 miliardi di dollari annui) e ha un valore economico globale stimato tra 1-2 trilioni di dollari all'anno.
Va sottolineato come la perdita di biodiversità esacerbi il cambiamento climatico e come lo sfruttamento eccessivo della fauna selvatica sia un importante motore del declino delle specie e aumenti i rischi per la salute umana.
Conclusione
Il quadro sullo stato delle foreste a livello globale è complesso e preoccupante. La deforestazione, alimentata da dinamiche di mercato globali e dalla corruzione, rappresenta una seria minaccia per la biodiversità, il clima e il benessere umano. La Giornata Internazionale delle Foreste 2025 rappresenta un'occasione cruciale per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere azioni concrete a livello individuale, nazionale e internazionale. L'impegno dell'Italia, anche attraverso l'attività dei Carabinieri Forestali e l'implementazione di regolamenti come l'EUDR, è fondamentale per contribuire alla protezione di questo patrimonio insostituibile. Tuttavia, è essenziale affrontare anche le radici del problema, come la corruzione e il crimine organizzato, per garantire una tutela efficace e duratura delle foreste del nostro pianeta. A tale riguardo la "Global Initiative to End Wildlife Crime" (Iniziativa Globale per Porre Fine al Crimine contro la Fauna Selvatica), mira a incoraggiare gli Stati a intensificare gli sforzi per contrastare questo crimine a livello internazionale e nazionale. Questa iniziativa prevede, tra l'altro, la creazione di un protocollo aggiuntivo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale (UNTOC).
Lettera aperta sulla situazione delle carceri italiane
È di ieri la drammatica notizia che rivela che, in quarantotto ore, all’interno della casa circondariale di Verona, si sono verificati due suicidi portando così, la tragica conta delle morti in carcere e per carcere del 2025 (siamo solo al 19 marzo) a 19, dei quali 6 in Emilia-Romagna (4 nel carcere di Modena, 1 a Bologna e 1 a Parma) e lo stato di cose è così in Toscana, in Umbria e in molti altri territori. Negli anni precedenti la situazione non era migliore e, tra i casi passati agli onori della cronaca, ricordiamo i 9 morti della rivolta del carcere di S. Anna di Modena dell’8 e 9 marzo 2020, in epoca di lockdown covid dove va sottolineata l’opacità del sistema carcerario nell’iter giudiziario. Purtroppo, dati i presupposti, anche il 2025 non andrà in direzione diversa.
Il caso di Verona rappresenta un esempio significativo ma, purtroppo, non è un caso isolato anzi, tutt’altro. Il rapporto annuale 2024 di Antigone sulle condizioni e sul rispetto dei diritti e delle garanzie delle persone private della libertà personale ci consegna un quadro che definire drammatico e allarmante è poco.
Problemi già noti ed ampiamente denunciati sono ancora tutti lì e, spesso, si sono addirittura aggravati: è così per esempio per il sovraffollamento (16.000 detenute/i oltre la capienza regolamentare, cifre che portano l’indice nazionale di sovraffollamento al 133,44%), per le condizioni totalmente inadeguate e fatiscenti di molte strutture che mettono le persone in stato di privazione della libertà personale nella condizione di vivere in situazioni insopportabili sul piano psicologico ed anche igienico-sanitario.
Inoltre, sussiste la mancanza di personale qualificato: educatrici/educatori, psicologhe/psicologi, mediatrici e mediatori culturali e, contestualmente, su tutto il territorio nazionale fatto salvo per pochissimi esempi virtuosi, è quasi del tutto assente una vera attività di reinserimento sociale che permetterebbe alle detenute e ai detenuti di passare alcune ore al giorno fuori dalle piccole ed anguste celle (lavoro, scuola etc.).
Alla luce di questo disastro sociale nel solo 2024 le persone detenute in Italia che si sono suicidate sono state 86, il numero più alto da quando a livello nazionale vengono raccolti i dati, altissimo anche il numero, sempre crescente, degli atti di autolesionismo e, dai presupposti che ci sono, il 2025 non andrà meglio.
Morire nelle mani dello Stato è inaccettabile, la misura è colma, e non è possibile che nessun Governo, non quello in carica e nemmeno i precedenti, abbiano mai manifestato l’intenzione di intervenire in tal senso venendo meno al principio Costituzionale che vede la detenzione in Carcere come strumento riabilitativo e prevede che le pene non possano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità.
In questo paese serve una vera riforma del sistema carcerario che preveda:
- misure alternative alla detenzione per ridurre i numeri nelle carceri per adulti e in quelli minorili
- rinnovamento e adeguamento delle strutture
- un nuovo regolamento che innovi la vita interna, più ore fuori dalle celle, lavoro, istruzione, attività di reinserimento sociale (dove ciò avviene il tasso di recidiva è sotto l’1%)
- assunzione di personale specializzato come operatori, educatori e mediatori culturali
- presenza costante di supporto psicologico
Inoltre, come chiede Antigone, serve che:
- Le Regioni facciano investimenti straordinari nella formazione professionale
- Le ASL vadano a verificare con visite ispettive non preventivamente annunciate se le condizioni carcerarie siano o meno rispettose di standard minimi igienico sanitari
Questo sarebbe l’operato del governo di un paese civile. Purtroppo, il governo attuale da questo punto di vista è sordo, e il DDL 1660 cosiddetto “sicurezza” che criminalizza il dissenso prevedendo anni di condanne per azioni che non sono certamente reati si muove nella direzione di esasperare ulteriormente una situazione già di suo al collasso.
Servono mobilitazione e sensibilizzazione sul rispetto dei basilari Diritti Umani.
Costituzione, Articolo 27
La responsabilità penale è personale.
L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato [cfr. art. 13 c. 4].
Non è ammessa la pena di morte.
19 marzo 2025
Prime/i firmatarie/i:
Daniela Alessandri, Valeria Allocati, Elena Maria Anelli, Simone Antonioli, Michela Arricale, Fabrizio Baggi, Tatiana Bertini, Michela Becchis, Giovanni Bruno, Giovanna Capelli, Silvana Cesani, Marisa Chiaretta, Monica Coin, Luisa Colombo, Domenico Cosentino, CRED, Alberto Deambrogio, Stefania de Marco, Erica Erinaldi, Fiorenzo Fasoli, Eliana Ferrari, Grazia Francescatti, Loredana Fraleone, Giada Galletta, Nicola Giudice, Stefano Grondona, Tonia Guerra, Cristian Iannone, Ezio Locatelli, Massimo Lorusso, Vittore Luccio, Stefano Lugli, Chiara Marzocchi, Maura Mauri, Vito Meloni, Rosario Marra, Cadigia Perini, Miria Pericolosi, Tania Poguish, Stefanella Ravazzi, Luca Sardone, Vittorio Savini, Monica Sgherri, Giulio Strambi, Silvia Stocchetti, Giovanna Ticca, Danielle Vangieri, Roberto Villani
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Il problema è comune in Europa, probabilmente sarebbe più efficace e corretto risolverlo in sede europea.
Comunque è una vera schifezza
investigate-europe.eu/posts/re…
Revealed: how gambling embedded itself into European football
Almost 300 top-flight clubs have deals with betting firms this season, exposing the game’s financial dependence on the sector.Investigate Europe
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Il Tridente
in reply to Simon Perry • •Discorso ampio, almeno per me. Io mi sono riavvicinato a Firefox di recente, da quando ho deciso di installare distro Linux in tutti i miei pc. Vuoi per l'integrazione con tutti i dispositivi, vuoi per l'ampia disponibilità di estensioni, sembrerebbe la scelta migliore. Qualcuno reputa che su Firefox sia stata fatta disinformazione, io non ho indagato particolarmente. Come motore di ricerca utilizzo SearXNG dei Devol (di cui esiste anche l'estensione per Firefox... Per altri browser non so), in casa uso come DNS una macchina virtuale che esegue Pi-hole e fuori casa uso la VPN di casa (quindi idem con patate). Ho notato che Pi-hole blocca spesso richieste che fanno riferimento ai domini di Mozilla, quindi, da una parte deduco che il database consideri maligni tali domini in quanto pubblicitari o di tracciamento, dall'altra parte sono tranquillo perché le richieste vengono dirottate. Non so se ciò sia risolutivo, ma mi sento abbastanza tranquillo, in ogni caso, per il momento continuo ad utilizzare Firefox perché non credo che il gioco valga la candela. Questa è la mia conclusione 😛
Simon Perry
in reply to Il Tridente • •@Il Tridente in un primo momento anche a me era sembrata tutta un'esagerazione ma approfondendo ho capito che...non posso più fidarmi di una fondazione che mi dice cosa posso o non posso fare con un browser open source, e che mi dice che qualsiasi cosa inserisco nel browser diventa una loro proprietà.
Peggio, dopo aver corretto il tiro ti dicono che dal 25 febbraio si riservano di modificare in qualunque momento i termini d'uso, e basta che tu apra il browser che li avrai accettati automaticamente, che tu li abbia letti o meno, che tu sapessi che sono stati cambiati o meno.
Basta, la mia fiducia era evidentemente mal riposta.
In generale dipende da quali sono le tue priorità, ma per me un'alternativa va trovata. Se poi è closed, per me ok, purché sia qualcosa di europeo.
Simon Perry
Unknown parent • •@Andre123 sono d'accordo con te. Speriamo.
Alla peggio, cambieremo ancora! 🤷🏻