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I referendum hanno perso da tempo la loro funzione: è ora di ripensarli


@Politica interna, europea e internazionale
Il referendum dell’8 e 9 giugno si è consumato senza raggiungere il quorum, come facilmente prevedibile e come ormai consuetudine per i referendum abrogativi, che necessitano di un’affluenza superiore al 50 per cento per essere ritenuti validi. Ormai l’impressione è infatti che tale strumento, sempre più



Carraro e gli altri: la folle corsa alla presidenza del Coni


@Politica interna, europea e internazionale
La folle corsa alla presidenza del Coni ha già registrato un notevole colpo di scena. Nei giorni scorsi sono state annunciate le candidature in vista del voto del 26 giugno. I candidati a prendere il posto di Giovanni Malagò, costretto a farsi da parte per il limite dei tre mandati, sono ben 8 a fronte […]



Il mondo finisce a Oriente.


Stavolta il post è lungo.
E' il brutto di lavorare a turni: il tempo per scrivere, se vuoi, si trova.

Ciò che sta accadendo tra #Israele ed #Iran ci porta sempre più vicino al punto di non ritorno.
Forse per questo mi sono dilungato.

Abbiate pazienza.

noblogo.org/transit/il-mondo-f…


Il mondo finisce ad Oriente.


(168)

(IR)

Nota: Lo so, non è da me farla così lunga, ma in un mondo che impazzisce forse un pochino di squilibrio ce lo metto anche io. La verità è che la #Pace è davvero impossibile. Almeno così sembra. Il che rende, fondamentalmente, questo uno sfogo. Ci vuole pazienza.

La notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 ha visto l'ennesima escalation del conflitto mediorientale, quando #Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo contro l' #Iran, mirato principalmente alle strutture nucleari e militari di Teheran. Le forze israeliane hanno colpito siti sensibili, distruggendo laboratori e centri di ricerca, nonché eliminando alcuni tra i principali comandanti delle Guardie della Rivoluzione, l'élite militare iraniana. Un colpo che ha scatenato una serie di reazioni internazionali. L'Iran, come prevedibile, ha replicato con una serie di droni che hanno tentato di colpire obiettivi strategici in Israele, gettando il paese in una nuova spirale di violenza.

Le parole di #DonaldTrump, che ha immediatamente espresso un sostegno incondizionato all'azione israeliana, hanno ulteriormente polarizzato il dibattito internazionale. Trump ha minacciato l'Iran con nuove offensive se non avesse accettato un accordo sul nucleare, aggiungendo così un ulteriore strato di complessità alla già tesa situazione geopolitica. L’appoggio degli Stati Uniti alla politica aggressiva di Israele sembra segnare il punto di non ritorno di un conflitto che ha radici profonde, alimentato da ideologie contrapposte e da interessi strategici divergenti.

Politicamente, l'attacco israeliano ha reso evidente l'intensificarsi della guerra a bassa intensità tra le potenze regionali. Israele, con la sua operazione “Leone Ascendente”, ha voluto chiarire una volta per tutte che non tollererà il programma nucleare iraniano, ritenuto una minaccia per la propria sicurezza nazionale. Questo attacco ha avuto l'effetto di indebolire momentaneamente l'Iran, uccidendo alcuni dei suoi strateghi più esperti e decimando parte delle sue capacità operative. Tuttavia, la risposta dell'Iran non si è fatta attendere: il lancio di droni ha avuto il chiaro intento di far capire a Israele che ogni azione avrà una controparte, anche se le capacità belliche di Teheran, pur impressionanti, non possono in alcun modo paragonarsi alla potenza di fuoco israeliana.

Le implicazioni politiche per il Medio Oriente sono incalcolabili. L'Iran ha immediatamente mobilitato le sue milizie alleate in Siria, Libano e Iraq, preparando il terreno per una possibile guerra per procura che potrebbe estendersi ben oltre i confini dei due paesi coinvolti. In questo scenario, la comunità internazionale rischia di assistere a una polarizzazione crescente, con i paesi arabi che, pur condannando l’aggressione israeliana, non sembrano disposti a schierarsi apertamente a favore di Teheran, temendo le ripercussioni di un allineamento troppo esplicito.

(IR2)

Moralmente, invece, l'attacco israeliano solleva interrogativi inquietanti sulla legittimità di un'azione preventiva, soprattutto quando si considera che l'Iran ha sempre sostenuto di non avere intenzioni belliche dirette contro Israele. Sebbene Israele possa giustificare il suo intervento come una misura di difesa preventiva, non si può ignorare la violazione della sovranità iraniana e il fatto che l’attacco possa generare un'ulteriore spirale di violenza e vendetta. La morte di alti ufficiali iraniani e scienziati nucleari potrebbe, inoltre, rafforzare la narrativa del martirio e alimentare il risentimento tra la popolazione iraniana, creando un ulteriore fossato tra l'Iran e l'Occidente.

Da un punto di vista etico, sorge anche la questione dell’equilibrio delle forze: mentre gli Stati Uniti e Israele vedono la sicurezza come una priorità assoluta, l'Iran non può fare a meno di difendere ciò che considera un diritto sovrano, ossia la propria capacità di autodefinirsi come potenza regionale. La domanda che sorge spontanea è quindi se la logica della deterrenza, che ha caratterizzato la guerra fredda, possa essere applicata efficacemente in un contesto così volatile e intrinsecamente pericoloso.

L'operazione ha accentuato le divisioni interne in Iran, dove il regime potrebbe trovarsi a fronteggiare un'ondata di proteste interne. La crisi economica che affligge Teheran, le sanzioni internazionali e il crescente malcontento popolare potrebbero minare ulteriormente la stabilità del governo. Tuttavia, un sentimento di orgoglio nazionale potrebbe temporaneamente consolidare il consenso interno contro l'invasore straniero, come spesso accade in contesti bellici.

In Europa, la situazione appare delicata. L'Unione Europea, da sempre promotrice di un approccio diplomatico e pacifico, si trova ora a dover navigare tra due fuochi: la necessità di mantenere relazioni economiche con l'Iran, e l'alleanza con Israele, che rappresenta uno dei suoi principali partner strategici. La Francia e la Germania hanno condannato l'escalation, chiedendo una de-escalation immediata, ma non sono riuscite a offrire una soluzione concreta. L'Italia, pur allineata in linea di principio con le posizioni europee, ha adottato un tono più cauto, sottolineando la necessità di una mediazione internazionale urgente per evitare che il conflitto degeneri in una guerra totale.

Il nostro stato si è trovato a giocare un ruolo delicato nel bilanciare il proprio supporto a Israele con l’esigenza di non alienarsi la cooperazione iraniana. Sebbene il governo italiano abbia espresso una condanna per l'aggressione israeliana, si è anche preoccupato delle implicazioni a lungo termine di una rottura totale tra l'Iran e l'Occidente. L'Italia, infatti, è da sempre favorevole a un approccio diplomatico per risolvere la crisi nucleare iraniana, e un’escalation militare potrebbe compromettere gli sforzi compiuti negli anni passati per stabilire un dialogo.

L’Unione Europea, nel suo insieme, ha rilasciato dichiarazioni ufficiali invocando una “de-escalation immediata”, ma la divisione tra i membri più favorevoli a un duro confronto (come la Polonia) e quelli più favorevoli a un negoziato (come l’Italia e la Spagna) è ormai palese. Il rischio è che l'Europa, incapace di adottare una linea unitaria, finisca per essere marginalizzata in un conflitto che potrebbe ridisegnare gli equilibri di potere nell'intera regione mediorientale.

L'attacco israeliano all'Iran ha profondamente scosso gli assetti geopolitici internazionali, mettendo in luce non solo le fragilità politiche e sociali dei protagonisti del conflitto, ma anche la difficoltà di una comunità internazionale a trovare un punto di mediazione efficace. Le conseguenze politiche, morali e sociali di questa nuova escalation sono ancora in divenire, ma una cosa è certa: l'Europa e l'Italia dovranno affrontare con urgenza la necessità di rinnovare i propri approcci diplomatici, se vogliono evitare che il conflitto si trasformi in una guerra su scala globale. La strada verso una stabilizzazione del Medio Oriente sembra sempre più incerta e tortuosa, e l'unica speranza risiede nel ritorno al dialogo e alla cooperazione internazionale.

#Blog #Iran #Israele #Medioriente #War #Guerra #Opinioni #Politica #Politics

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Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com




Droni, sesta generazione e supply chain. Cosa aspettarsi dal Salone di Le Bourget

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La prossima settimana, a Parigi Le Bourget, aprirà i battenti la 55sima edizione del Salone Aerospaziale Internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio, con cadenza biennale e alternato a quello inglese di Farnborough. È il più grande evento atteso e



A Remote-Controlled USB Rubber Ducky Clone


A circuit board is shown on a white background. It has a USB-A port on the front side, and a coiled wire antenna extending from another circuit board mounted above the first one.

Despite the repeated warnings of system administrators, IT personnel, and anyone moderately aware of operational security, there are still quite a few people who will gladly plug a mysterious flash drive into their computers to see what’s on it. Devices which take advantage of this well-known behavioral vulnerability have a long history, the most famous of which is Hak5’s USB Rubber Ducky. That emulates a USB input device to rapidly execute attacker-defined commands on the target computer.

The main disadvantage of these keystroke injection attacks, from the attacker’s point of view, is that they’re not particularly subtle. It’s usually fairly obvious when something starts typing thousands of words per minute on your computer, and the victim’s next move is probably a call to IT. This is where [Krzysztof Witek]’s open-source Rubber Ducky clone has an advantage: it uses a signal detected by a SYN480R1 RF receiver to trigger the deployment of its payload. This does require the penetration tester who uses this to be on the site of the attack, but unlike with an always-on or timer-delayed Rubber Ducky, the attacker can trigger the payload when the victim is distracted or away from the computer.

This project is based around the ATmega16U2, and runs a firmware based on microdevt, a C framework for embedded development which [Krzysztof] also wrote. The project includes a custom compiler for a reduced form of Hak5’s payload programming language, so at least some of the available DuckyScript programs should be compatible with this. All of the project’s files are available on GitHub.

Perhaps due to the simplicity of the underlying concept, we’ve seen a few open source implementations of malicious input devices. One was even built into a USB cable.


hackaday.com/2025/06/13/a-remo…



The GBA Console You Never Knew You Wanted


Do you like Nintendo games? How about handhelds? Do you prefer the now-venerable Game Boy Advance (GBA) to more modern platforms, but wish your aging eyes could enjoy its content on a large CRT instead of a dinky LCD? If you answered yes to all those questions, you are exactly the type of person [GouldFish on Games] made this custom console for, and you should probably be friends.

The external appearance of this hack is slick: a 3D printed console with the contours of the GBA in that iconic purple, but with a cartridge bay door like an NES and a SNES controller port. It’s the GBA console Nintendo never made, sitting next to a period-appropriate CRT. Playing GBA game on a CRT with an SNES controller is already hacky; what makes it really hacky is the guts are yet another Nintendo system — the DS Lite.

Why a DS Lite? Two reasons: one, it is cheaper to get a busted DS Lite than an old GBA mainboard. Two, as we covered before, the DS Lite can do composite-out with a relatively cheap add-on board. [GouldFish] really is hacking on the shoulders of giants, and they acknowledge it in the video. Aside from the composite-out board, he also makes use of community knowledge on how to make the DS Lite boot without screens or batteries.

Should you be interested in putting your own version of this console together, [GouldFish] was kind enough to share the STLs for the 3D printed enclosure, as well as the Gerber files for the custom PCB that interfaces with the SNES controller port.

We featured a CRT mod for an original Game Boy before, but this seems a lot more practical, if a lot less portable. [GouldFish] has no shortage of old titles and newer homebrew to chose from for this console, but they could always use more. We once featured a primer on how to get into the GBA homebrew scene, if you want to make a game.

youtube.com/embed/niw_-F2xzqw?…

Thanks to [Kris] for the tip.


hackaday.com/2025/06/13/the-gb…



Mappe – seconda parte
freezonemagazine.com/rubriche/…
Da quello che è stato tolto a quello che è stato messo. Ovvero dall’oblio del tempo alla bulimia dello sviluppo industriale. Le mappe registrano tutto, ma non in tempo reale. Neppure Google ci riesce. I satelliti sì. Affollano i nostri cieli come un’autostrada nei giorni del grande esodo e, come le automobili, si scontrano fra […]
L'articolo Mappe – seconda parte proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
Da quello che è


La strategia UE per difendere la sanità dalle minacce informatiche


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Al'inizio dell'anno la Commissione europea ha svelato un ambizioso programma per rafforzare la cyber security nel settore sanitario, puntando a proteggere ospedali e operatori dalle crescenti minacce cyber. Vediamo cosa comporta
L'articolo La strategia UE per difendere la



Days Gone per gli sviluppatori Sony

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Nel 2024 Sony è inciampata sul videogame Concord, costato oltre 400 milioni e chiuso dopo la vendita di appena 25mila copie. Col biennio di tagli draconiani i bilanci sono tornati a sorridere al gigante nipponico che però resta molto cauto a causa dei dazi di



ignorare i problemi non è mai stato utile


trump sta distruggendo proprio tutto


in italia non c'è un timoniere ma qualcuno che prega (ed ecco perché non è uno stato laico ma affidato alle preghiere) e spera che un qualche evento casuale risolva il problema. e io lo posso dire (pensandolo davvero) giusto perché non ho la TV e il cervello inquinato.



Perché il governo rottamerà Spid

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Butti ringrazia e congeda gli identity provider, partner privati dello Stato nell'avventura della Spid e suggerisce a tutti di passare a Cie: "è gratuita e più sicura". Ma la partita non sembra di così facile risoluzione dato che circolano ancora 40 milioni di

in reply to Informa Pirata

Carta d'identità e gestore accessi. In un soffio due strumenti compromessi in un colpo solo.

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Perché l’interpretazione della cyber security di Microsoft ha molto senso


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’esperienza pregressa traccia la via per il futuro e la risposta al cyber crimine deve essere all’altezza delle minacce sempre più sofisticate. Ecco le strategie di Microsoft che, grazie alla loro logica di implementazione, sono una guida per qualsiasi organizzazione
L'articolo Perché



Huawei a Napoli: l’innovazione “intelligente” incontra l’Italia, tra visione tecnologica e dinamiche globali


Napoli, 21 maggio 2025. In un punto preciso di via Posillipo, strada che abbraccia il versante meridionale dell’omonima collina, troneggia l’elegante Villa Cilento: un’opera d’arte incastonata tra il verde, con lo sguardo rivolto al mare dove Capri e Punta Campanella sembrano volersi stringere in un azzurro abbraccio.

Proprio qui, in questo scrigno di armonia tra architettura e natura, Huawei ha scelto di ambientare la seconda tappa del suo Enterprise Roadshow 2025, un viaggio che unisce tecnologia e bellezza per lanciare la strategia “Italia Intelligente”. Dopo Roma (14 maggio) e prima di Messina (28 maggio), Napoli diventa palcoscenico di innovazione: reti ICT, cloud e soluzioni di storage dialogano con un territorio che ha fatto della sinergia tra tradizione e futuro il suo marchio.
Villa Cilento
Un evento pensato per svelare la strategia “Italia Intelligente”. Un itinerario che ha confermato la volontà del colosso cinese di intrecciare la propria spinta innovativa con le specificità e le eccellenze del tessuto imprenditoriale italiano.

La giornata è stata arricchita da una significativa tavola rotonda dal titolo “Accelerating the Intelligent Italy”, che ha visto la partecipazione di figure chiave del panorama locale e nazionale come Augusto Natale (CEO, Nabacom). Renato Massa (dirigente ASL Napoli 3 Sud), Rocco Saviano (dirigente transizione digitale, Istituto Tumori Pascale di Napoli) e Riccardo Iuzzolino (presidente, Fondazione Cultura e Innovazione).

La Discussione


Durante la discussione sono emerse testimonianze dirette dell’impatto della collaborazione tecnologica sul territorio. Augusto Natale (Nabacom), unico Gold Partner Huawei del Sud Italia, ha lodato la reattività del supporto tecnico. Supporto cruciale per un system integrator che opera a stretto contatto con il cliente finale.

Un’esperienza di vicinanza al cliente confermata da Rocco Saviano (Pascale). Saviano che ha descritto il cruciale progetto di digital pathology della Rete Oncologica Campana. Destinato a impattare 17 strutture sanitarie e reso possibile da soluzioni di storage Huawei e da una profonda collaborazione tecnica che ha incluso la personalizzazione del software per ottimizzare la gestione di pesanti immagini diagnostiche.

Renato Massa (U.O.C. Sistemi Informatici e ICT ASL Napoli 3 Sud) ha illustrato come, nonostante le sfide di un’infrastruttura sanitaria estesa (98 sedi) e risorse umane limitate, soluzioni intelligenti come iMaster NCE e il Wi-Fi 7 di Huawei stiano abilitando la modernizzazione, la semplificazione gestionale e la pianificazione di servizi innovativi per i pazienti, come il monitoraggio dei flussi interni.

La Fondazione


Riccardo Iuzzolino (Fondazione Cultura e Innovazione) ha sottolineato come la sua Fondazione apprezzi la visione di Huawei, riconoscendola come un “partner strategico di circa 170 paesi”. Con la capacità di penetrare nei territori, affiancare gli stakeholder per innovare tecnologicamente i processi educativi e quelli della trasformazione digitale nel mondo enterprise.

Inoltre, questa filosofia si traduce in progetti concreti e pluripremiati (riconosciuti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito):

  • la “tracciabilità della filiera 4.0” applicata a eccellenze del Made in Italy come la “pizza 4.0” e la “sfogliatella 4.0” (utilizzando soluzioni IoT e blockchain);
  • la creazione del “quartiere intelligente” a Piazza del Gesù a Napoli, che connette sette scuole, artigiani e imprese attraverso tecnologie Huawei.


L’impegno di Huawei: vicinanza, servizi e partnership strategiche

L’impegno di Huawei verso l’Italia, forte di ingenti investimenti globali in Ricerca e Sviluppo (circa il 20% degli utili), è stato al centro dell’intervento di Eduardo Perone, vicepresidente Huawei Europa. Perone ha menzionato le proficue collaborazioni con eccellenze campane come l’Istituto Pascale e l’Università Federico II, definite “best practice nazionali e internazionali” presentate con orgoglio in Europa.

«Veniamo a metterci la faccia», ha affermato Perone con passione, «e ci fa piacere creare questo ponte tra Shenzhen… (La Silicon Valley cinese, ndr) e Napoli… È uno dei ponti più belli del mondo!»

Questo approccio riflette la filosofia Customer First dell’azienda, mirata a una profonda comprensione e vicinanza al cliente. A rafforzare questo impegno, Domenico Mittiga, direttore Service Partner Enablement, Huawei Italia, ha illustrato la strategia dedicata al potenziamento dei partner locali.

“Huawei investe anche sui servizi”, presentando un nuovo dipartimento focalizzato sullo sviluppo delle competenze dei collaboratori italiani attraverso programmi di formazione personalizzati e certificazioni mirate. L’obiettivo è lavorare “spalla a spalla con i nostri partner” per assicurare la trasformazione digitale dei clienti “in sicurezza, efficienza e qualità”.

Tecnologie chiave per l’Italia digitale


Il portfolio tecnologico svelato a Napoli ha confermato la notevole spinta innovativa di Huawei. Per i data center sono state presentate soluzioni ad altissime prestazioni, inclusi switch fino a 100 Tbps e gli avanzati sistemi di storage All-Flash OceanStor, cruciali per carichi mission-critical e la gestione di grandi volumi di dati.

Nel campo della connettività avanzata si è spaziato da FTTO (Fiber to the Office) e DCI (Data Center Interconnect) alla premiata soluzione Wi-Fi 7 AirEngine, per reti fisse e mobili ultraveloci, affidabili e a bassa latenza.

Cuore della strategia software è l’ecosistema Xinghe Intelligent Network, potenziato dall’IA per garantire automazione intelligente, sicurezza predittiva e ottimizzazione delle performance di rete. A questo si affianca la piattaforma Datacom, per cui Huawei è stata riconosciuta “Leader nel Magic Quadrant 2024 di Gartner” per le infrastrutture LAN cablate e wireless aziendali, a testimonianza della solidità della sua offerta.

Prosegue inoltre con decisione l’impegno verso il Net5.5G, standard che integra intelligenza artificiale ed efficienza energetica, proiettando le reti verso le esigenze del prossimo futuro.

Contesto e visione per la Campania


Mentre il dibattito tecnologico globale verte su temi quali sovranità digitale e sicurezza delle infrastrutture, e Huawei ribadisce il proprio impegno per trasparenza e conformità alle normative, l’intervento di Franco Picarone, presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, ha ancorato la discussione alla realtà dei cittadini. Con una visione pragmatica, ha infatti affermato: «Il cittadino non chiede se un chip è cinese o americano. Chiede servizi che funzionino».

Ha illustrato progetti regionali ambiziosi:

  • Tracciabilità blockchain del latte di bufala “fino al singolo animale produttore”;
  • Potenziamento della medicina territoriale nelle aree interne tramite “botteghe di comunità” e soluzioni di telemedicina;
  • Accessibilità universale ai siti culturali per i disabili.

Per affrontare queste sfide servono “idee chiare e partner forti sul territorio”, sottolineando come “la tecnologia è imprescindibile” in un’epoca di grandi cambiamenti.
On. Franco Picarone. Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania

Conclusioni: un impegno per la crescita digitale


L’Enterprise Roadshow 2025 di Huawei ha confermato la determinazione del colosso cinese nel voler essere un protagonista attivo e propositivo nella trasformazione digitale italiana, mettendo a disposizione un notevole patrimonio di innovazione e un forte orientamento alla collaborazione con le specificità locali.

Per le aziende e la pubblica amministrazione italiana si presenta l’opportunità di esplorare e implementare queste tecnologie avanzate, attraverso un’attenta valutazione che consideri performance, sostenibilità, visione futura e integrazione armonica con i propri percorsi di crescita e le esigenze dei cittadini.

Con la tappa di Messina del 28 maggio, il Huawei Italy Enterprise Roadshow 2025 ha concluso il suo viaggio attraverso la penisola. Sarà interessante osservare nei prossimi mesi come le strategie e le soluzioni presentate si concretizzeranno in nuove opportunità e progetti per il dinamico mercato ICT italiano.

La capacità di Huawei di continuare a investire, dialogare e adattarsi alle dinamiche del mercato italiano sarà fondamentale per trasformare le sfide attuali in proficue opportunità di sviluppo reciproco.

Carlo Denza

L'articolo Huawei a Napoli: l’innovazione “intelligente” incontra l’Italia, tra visione tecnologica e dinamiche globali proviene da il blog della sicurezza informatica.



Reflections from the 34th Commission on Crime Prevention and Criminal Justice Side Event at UNOV


Last month PPI’s United Nations Office at Vienna main representative Kay Schroeder attended a side event co-hosted by Interpol and the United Nations Office on Drugs and Crime during the 34th Commission on Crime Prevention and Criminal Justice. The event focused on the use of neurotechnologies in criminal justice. PPI is closely monitoring these conversations out of our concern that overzealous institutions will use these technologies to infringe on civil liberties.

Neurotechnology includes everything from functional MRI scanners to brain stimulation devices. And the scary thing is that law enforcement have been adopting these technologies. While these capabilities promise new avenues for crime prevention, they also raise profound questions about privacy and social inequalities. The poor and weaker members of society are at risk, and we must defend them from being abused by these technologies. Unfortunately, many of the speakers at the event did not seem concerned about the negative consequences of unleashing these tools.

Several presenters cited pioneering studies that predict reoffending based on brain activity, showing that it is even more reliable than profiling demographic factors. We worry about the scientific rigor and transparency of these studies, as well as safeguards against discrimination. Neurodata should never be used to reinforce discrimination. A recurring theme was the tension between voluntary interventions and coercive mandates. Rather we believe funding should be allocated to community-led mental-health services, rather than cheap technological attempts to prevent crime.

Speakers touted next-generation wearable devices that can decode semantics from brain-wave patterns. This eerie technology brings to mind the Orwellian thought police. They suggested that within three years, such devices might achieve more than 95% accuracy in lie detection, surpassing polygraphs. Others on site raised immediate concerns about readings, whereby even a 5% error rate can unjustly convict or exonerate. Aside from this, the dystopian invasion of privacy cannot be ignored. What happens when a suspect refuses the test? Would such refusal be deemed noncooperation or proof of guilt? We recommend statutory prohibition on compulsory neural lie detection, judicial oversight, and defending the right to silence.

Several NGOs showcased pilot programs in which neurofeedback helped participants with PTSD, addiction, or impulse-control issues. Such programs that seek to help people might offer positive ways to use this technology. We can be optimistic about some uses of this technology, but we should be careful. We must require informed consent, future studies about long-term impacts before such technologies are implemented, and careful oversight about how these programs are funded. We worry about cases where prisoners and less developed countries will be used as guinea pigs.

A highlight of the side event was a panel on “Neurorights”. They proposed five core entitlements to counterbalance neurotech’s invasive potential: mental privacy, ensuring that personal identity is not reprogrammed to distort one’s sense of self, cognitive liberty, protection from bias, ensuring these technologies do not exacerbate socioeconomic divides.

We believe PPI should call for a ban on covert neural data collection. We also would emphasize that such a ban should be considered on using such technology, except for positive reasons that involve psychological treatments where the patients are fundamentally aware of their rights to participate or refuse treatment. Until rigorous long-term studies are conducted, we should consider banning this technology outright, as we have with chemical weapons and other atrocious tools. We also should be careful that informed consent is not coerced. If a prisoner’s early release hinges on compliance with a “neurorehabilitation” protocol, is consent truly voluntary? Side event speakers recounted cases where incarcerated individuals felt compelled to sign on for neurofeedback to avoid extended sentences.

The side event showed both the promise and the peril of integrating neurotechnology into criminal justice. We applaud technological developments. We do not want to say that we should limit technological development. This technology may have positive uses in psychology and other fields, which can dramatically improve the well-being of some individuals. However, in the context of crime prevention, the use of this technology is frightening. We risk eroding mental privacy, entrenching biases, and coercing vulnerable populations.

As a UN ECOSOC member NGO, we are committed to ensuring that our voice is heard at the UN on these issues.

If you would like to help PPI continue to send representatives to these meetings, please consider making a small donation to our organization or becoming a member. If you would like to be involved personally in the movement, by writing about these issues or attending events, please let us know.


pp-international.net/2025/06/c…

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Com'era? Aggressore ed aggredito? Sono ansioso di vedere dalla feccia occidentale ed alleati, l'esposizione delle bandiere iraniane.

Ma Gianluca reshared this.



Il regime criminale sionista, appoggiato dalla feccia occidentale, ha iniziato l'ennesima aggressione


Max De Paz – Mendicare
freezonemagazine.com/articoli/…
“Il riscaldamento ci stava tutto, stanotte, perché non ho sentito freddo. Sia chiaro, il riscaldamento ci sta sempre tutto perché non si può spegnere. A volte mi piacerebbe proprio “abbassare il riscaldamento” come dice la gente bene, ma non è possibile perché ora riderai ma il mio riscaldamento è il condotto di ventilazione della metro. […]
L'articolo Max De Paz – Mendicare proviene da FREE ZONE
“Il


La privacy su Meta? Mera illusione!


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/meraillu…
È nato un nuovo giorno e, anche oggi, Signorina37 ci regala il suo particolarissimo modo di leggere i fatti. La notizia è di cronaca, ma per interpretarla correttamente servono occhi allenati, esperti, consapevoli e disillusi. Claudia condivide tutti i sentimenti

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Pogrom razzisti, in Irlanda del Nord è caccia allo straniero


@Notizie dall'Italia e dal mondo
In Irlanda del Nord continuano gli scontri con la polizia e gli attacchi razzisti contro i migranti, istigati dalla propaganda e dalle fake news dell'estrema destra
L'articolo Pogrom razzisti, in Irlanda del Nord è caccia allo straniero pagineesteri.it/2025/06/13/mon…



il problema non è neppure se le la prima o poi saranno in grado di sostituirci in funzioni anche sensibili, ma se noi vogliamo continuare a essere utili e lavorare. perché almeno in italia, l'impressione è quello di un tessuto professionale che ha tirato i remi in barca e sta andando avanti per inerzia. si cerca di fare solo cose ovvie e scontate e manca la volontà di cercare di capire cosa vuole la persona o di essere creativi, complice una disillusione generale. ma la cosa si applica anche a medici che ad esempio nona scontano i pazienti, che smettono di ascoltare al primo sintomo secondo loro fuori posti (pessimi indagatori) e manca la voglia di fare diagnosi e scoprire i problemi. ci si limita a valutare le opzioni ovvie, si evita di indagare su patologie rare e alla fine si manda via il paziente con un cerotto e senza l'interesse per una vera soluzione. un commercialista la cui funzione è quella di fare da intermediario con un'amministrazione finanziaria storicamente assurda, incostante, capricciosa, che fa sgambetti, sono stanchi dei continui cambi di strategia (ma quando è stato diverso da cosaì?). insomma... se neppure noi vogliamo fare le cose che senso ha lamentarsi che inevitabilmente saremo sostituiti? alla fine qualcuno dovrà pur cominciare svolgere davvero questi compiti.




La Danimarca dice addio a Windows e Word: il ministero della Digitalizzazione passa a Linux e LibreOffice | DDay.it

dday.it/redazione/53314/la-dan…

Il ministero danese ha avviato la transizione a software open source per rafforzare la sovranità digitale e ridurre la dipendenza da Big Tech statunitensi

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Boston Dyke March Friday


Join us at the Boston Dyke March this Friday, June 13th, 6-8pm.

Other upcoming events:


masspirates.org/blog/2025/06/1…



Neues Berliner Verfassungsschutzgesetz: Mehr Überwachung, weniger Kontrolle, erschwerte Auskünfte


netzpolitik.org/2025/neues-ber…



La recente conferma della condanna a sei anni di reclusione per l’ex presidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner, sancita oggi dalla Corte Suprema, rappresenta un ennesimo attacco alla democrazia in America Latina e una minaccia all’autonomia della politica rispetto ai poteri economici e giudiziari. Il processo noto come “Vialidad”, già ampiamente contestato per le sue [...]


Brasilianisches Verfassungsgericht: Soziale Medien sollen für Postings von Nutzer:innen haften


netzpolitik.org/2025/brasilian…



WordPress plugins on ATProto, managing digital badges and attestations, and more.


ATmosphere Report – #120

WordPress plugins on ATProto, managing digital badges and attestations, and more.

I also run a weekly newsletter, where you get all the articles I published this week directly in your inbox, as well as additional analysis. You can sign up right here, and get the next edition tomorrow!

The News


The Linux Foundation has announced FAIR, a package manager project for WordPress. It is “a federated and independent repository of trusted plugins and themes for web hosts, commercial plugin and tool developers in the WordPress ecosystem and end users.” To achieve this independent and federated repository of tools for the WordPress ecosystem, FAIR uses ATProto underneath. FAIR has build their own protocol, the FAIR protocol, on top of ATProto. It uses DID PLC as an identifier for the packages, and ATProto for indexing and discoverability. As the project has just launched and some of the final parts are still being ironed out there are no packages yet that use the FAIR system. As such I cannot give yet a good context for what discoverability of WordPress packages over ATProto actually looks like. The chaos of the last year around the management of WordPress shows a need for decentralised repository of packages and plugins, and FAIR does already show that ATProto can be much more than only a microblogging network.

Gnosco is a new tool for digital badges and attestations on ATProto. It acts as a secure middleman between the application that issues the badge and your PDS. This allows applications to create a signed record to award a badge of attestation for a user. This badge is then not yet placed into the user’s PDS, but instead held in escrow by Gnosco. Users can then log into Gnosco with their ATProto account and review the badges. If they approve, the signed badge then added to their own PDS.

Gnosco took me a while to wrap my head around what the tool is and what it does, but it tackles the following problem. Badges and awards and other attestations need to be accepted and signed by both the issuer and the receiver. But not for all attestations that are issued it is known in advance if the user actually wants to receive this attestation and store it on their PDS. So there needs to be a way for the user to accept or reject a badge or attestation that is issued. Gnosco provides this interface that is platform-neutral, where users can accept and reject any attestation or badge.

Photo-sharing platform Grain now has their own moderation system on their own infrastructure. Grain is building a social photo-sharing network on ATProto that is separate from Bluesky, using their own lexicon. One reason why image-sharing platforms so far tend to have been alternate Bluesky clients is that means that the client does not have to be responsible for moderation. For Grain, the goal is to build their own independent social network, and thus their own moderation system is mandatory as well. The Grain developer also released a stand-alone app to embed Grain galleries on your own website.

Blacksky is proposing to make a soft-fork of the Bluesky client for the Blacksky community. With their own forked app, Blacksky can set some default values that benefit their community, such as setting the default feed to the Blacksky Trending feed, and setting the Blacksky moderation as default moderation. The organisation is looking for 2500 USD in recurring monthly donations, and they are close to reaching that goal.

ATProto chatroom app Roomy has released the another alpha version. Besides offering public chatrooms, Roomy continues to experiment with features for collecting and aggregating chat messages into longer-lived places for text. In this update they included ‘boards’, where people can create simple markdown pages as well as collect ‘threads’ that are pulled out of the chat log. Roomy is on the bleeding edge of technology when it comes to using ATProto, by combining it with Conflict-free Replicated Data Type (CRDT). The Roomy blogs go into more detail on why they are building the architecture this way, but the current practical problem is that CRDTs are new enough that what Roomy needs is still in development.

Tech updates and news


  • ATStudio is a new developer-focused tool that allows people to interact with ATProto. It allows you to “experiment with the protocol and debug code paths by making direct XRPC requests and executing @ATProtocol SDK methods using the integrated dashboard.”
  • Boost Blue is a new Bluesky client for Android and iOS, that has a few in-demand features that the main Bluesky client is missing, such as repost muting by user, drafts and bookmarks.
  • Bluesky’s latest update adds a ‘share’ button on every post, and an announced update to get notification on likes on reposts is pushed back to the next update which contains more notification filters.
  • An update by Skylight on how they are building their algorithm.
  • Work on the Deer client is paused for the summer.
  • Graze announced they are backing Party Starter with a 1k USD grant, a “toolkit for creating short-lived, location-aware events”. Not much else is known yet about Party Starter.
  • A “minor change to the PLC Directory service, with the aim of expanding compatibility with non-atproto apps and services”.
  • A tool to run raffles on Bluesky posts.
  • A new PDS browser with a retro interface.


The Links


That’s all for this week, thanks for reading! If you want more analysis, you can subscribe to my newsletter. Every week you get an update with all this week’s articles, as well as extra analysis not published anywhere else. You can subscribe below, and follow this blog @fediversereport.com and my personal account @laurenshof.online on Bluesky.

#bluesky

fediversereport.com/atmosphere…




Israele attacca l’Iran. Esplosioni a Teheran


@Notizie dall'Italia e dal mondo
La nuova guerra scatenata da Netanyahu segue le rivelazioni sull'imminenza dell'attacco fatte ieri da due televisioni americane
L'articolo Israele attacca l’Iran. Esplosioni a Teheran proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/06/13/med…



Exclusive: An FTC complaint led by the Consumer Federation of America outlines how therapy bots on Meta and Character.AI have claimed to be qualified, licensed therapists to users, and why that may be breaking the law.#aitherapy #AI #AIbots #Meta


Telescopes perched on the Andes Mountains glimpsed elusive encounters fueled by the first of the first stars in the universe more than 13 billion years ago.#TheAbstract


✍ Tutte le novità della #Maturità2025 spiegate dalla Dott.ssa Flaminia Giorda, Coordinatrice Nazionale del Servizio Ispettivo e della Struttura Tecnica degli Esami di Stato.

Qui il video➡️ youtu.be/af_bqCfx9nc

#MIMaturo



possibile che non ci sia nessuno che non si riconosce più in questi stati uniti? tutti buoni e tutti zitti? in un paese dove anche i bambini sono armati poi? come fa non succedere un macello? i carri armati praticamente a sedare la rivolta? ma la rivolta di chi?


Come direbbe il buon Emilio Fede, che figura di m....da 🤣🤣🤣🤣🤣🤣 Calenda, un inutile al senato. Solo in questo paese gestito da saltimbanchi poteva fare il senatore.


Capite perché uno non crede più alla retorica delle buone intenzioni?


L'errore dei Dem Usa è stato non distruggere lo psicopatico arancione in questi 4 anni.
Esattamente lo stesso errore nostro con i fascisti a suo tempo.



Rutte-Meloni, industria e difesa gettano le basi della Nato di domani

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La Nato è unita, deve rafforzarsi anche con l’aiuto del suo pilastro atlantico, di cui l’Italia è parte strategica. Mark Rutte non ha, nel suo incontro a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni, solo messo l’accento sulle priorità strutturali dell’alleanza atlantica ma in “un’era




L’asse Roma-Aia decide la sicurezza euroatlantica

@Notizie dall'Italia e dal mondo

A meno di un mese dal vertice Nato dell’Aia, la capitale è tornata a ospitare un confronto ad alta densità strategica. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Mark Rutte, in una tappa significativa del suo primo giro europeo dopo la




È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale


@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 13 giugno, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in



Mr Coinbase scippa talenti a Neuralink e punta a un’alternativa ai chip cerebrali

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Neuralink ha un altro rivale. Il co-fondatore di Coinbase sta lavorando a un progetto per realizzare un dispositivo per trattare malattie neurologiche ma anche "per



Una giungla di fenomeni.


Se non riesci a concentrarti su cose serie per più di mezz'ora, è tempo di un post cazzaro.
Può anche non riuscire.
Tanto, sul #Blog, chi ti scova?

noblogo.org/transit/una-giungl…

#blog


Presentazione del canale


Info Note Privacy si pone in opposizione all'attuale sistema del Web commerciale e di internet. Questo è un blog antitetico, anti sistemico, divergente e inconciliabile all’attuale sistema di sfruttamento digitale del Web commerciale.
Il blog è focalizzato sui diritti umani e in particolare sul diritto alla privatezza e la riservatezza in ambito tecnologico, informatico e telematico, ciò che viene chiamato comunemente i-Tech.
In questo angolo del cyberspazio si argomenta la sfuggente, inafferrabile ed ancora incompresa privatezza e riservatezza in relazione al Web ed internet.
Abbiamo constatato che quello che chiamiamo Web è una dimensione che io definisco "Ente", il quale non è un semplice luogo dove si esprime e manifesta un comportamento alla moda e o, una socializzazione come tanti definiscono il "progresso" della tecnologia, ma una vera forma perniciosa di "sistema" di vitadigitalizzato. 
L’ Ente cyberspazio, ha cambiato radicalmente tutti gli aspetti del vivere di interi popoli.
Miliardi di persone parlano lingue diverse, non si capiscono, centinaia di milioni, ancora ad oggi non sanno leggere e scrivere la propria lingua, eppure tutti sanno usare un cellulare smart.
Tutti accumunati dalla unica lingua del “Dio Macchina” di Google e dei conosciuti gerarchi negrieri del potere che ci hanno imposto una prigione digitale come se fosse un premio. Noi tutti sorvegliati nel “pan-ottico” e completamente trasparenti alla vista del padrone onnipotente.

Abilmente gli sfruttatori oggi come ieri hanno creato nuove esigenze e nuovi mercati di profitto, nuovi schiavi e soprattutto, questo Ente ora con la quarta rivoluzione industriale, grazie al great reset, sta sostituendosi al nostro mondo il nostro "Ente naturale" in una forma di "contro cultura".
Da ciò sento (e credo che ne abbiamo bisogno tutti) la necessita di comprendere le ragioni e scoprire l'arcano dietro l'apparenza che sta governando il così chiamato progresso tecnologico "Deo Machina".
Partendo da domande semplici e ragionamenti elementari, onesti e chiari si può arrivare a dipanare il tutto.
Il mio intento è:
Analizzare, pubblicare, informare, commentare e promuovere soluzioni. Denunciare i crimini e conservare una copia documentale degli eventi, come testimonianza dei fatti e delle follie di questi tempi.
Le mie dovute avvertenze per chi legge.
Questo blog esprime il pensiero dell'autore, non è in nessun modo neutrale o super partes.
E' esplicitamente partigiano dei principi ispiratori della cultura di origine e provenienza dell'autore.
I presupposti identificabili come i pilastri e le basi di ogni concetto espresso in questo blog sono dedotti dai classici, dalla logica, dalla natura e dalla civiltà e delle radici di provenienza.

in reply to PrivacyArchitect

PrivacyArchitect ha taggato stato di PrivacyArchitect con #tecnologia_diritti_umani_privacy_sicurezza_digitale


Presentazione del canale


Info Note Privacy si pone in opposizione all'attuale sistema del Web commerciale e di internet. Questo è un blog antitetico, anti sistemico, divergente e inconciliabile all’attuale sistema di sfruttamento digitale del Web commerciale.
Il blog è focalizzato sui diritti umani e in particolare sul diritto alla privatezza e la riservatezza in ambito tecnologico, informatico e telematico, ciò che viene chiamato comunemente i-Tech.
In questo angolo del cyberspazio si argomenta la sfuggente, inafferrabile ed ancora incompresa privatezza e riservatezza in relazione al Web ed internet.
Abbiamo constatato che quello che chiamiamo Web è una dimensione che io definisco "Ente", il quale non è un semplice luogo dove si esprime e manifesta un comportamento alla moda e o, una socializzazione come tanti definiscono il "progresso" della tecnologia, ma una vera forma perniciosa di "sistema" di vitadigitalizzato. 
L’ Ente cyberspazio, ha cambiato radicalmente tutti gli aspetti del vivere di interi popoli.
Miliardi di persone parlano lingue diverse, non si capiscono, centinaia di milioni, ancora ad oggi non sanno leggere e scrivere la propria lingua, eppure tutti sanno usare un cellulare smart.
Tutti accumunati dalla unica lingua del “Dio Macchina” di Google e dei conosciuti gerarchi negrieri del potere che ci hanno imposto una prigione digitale come se fosse un premio. Noi tutti sorvegliati nel “pan-ottico” e completamente trasparenti alla vista del padrone onnipotente.

Abilmente gli sfruttatori oggi come ieri hanno creato nuove esigenze e nuovi mercati di profitto, nuovi schiavi e soprattutto, questo Ente ora con la quarta rivoluzione industriale, grazie al great reset, sta sostituendosi al nostro mondo il nostro "Ente naturale" in una forma di "contro cultura".
Da ciò sento (e credo che ne abbiamo bisogno tutti) la necessita di comprendere le ragioni e scoprire l'arcano dietro l'apparenza che sta governando il così chiamato progresso tecnologico "Deo Machina".
Partendo da domande semplici e ragionamenti elementari, onesti e chiari si può arrivare a dipanare il tutto.
Il mio intento è:
Analizzare, pubblicare, informare, commentare e promuovere soluzioni. Denunciare i crimini e conservare una copia documentale degli eventi, come testimonianza dei fatti e delle follie di questi tempi.
Le mie dovute avvertenze per chi legge.
Questo blog esprime il pensiero dell'autore, non è in nessun modo neutrale o super partes.
E' esplicitamente partigiano dei principi ispiratori della cultura di origine e provenienza dell'autore.
I presupposti identificabili come i pilastri e le basi di ogni concetto espresso in questo blog sono dedotti dai classici, dalla logica, dalla natura e dalla civiltà e delle radici di provenienza.


in reply to PrivacyArchitect

Ciao @PrivacyArchitect ,
vorrei condividere con te degli appunti su una questione che riguarda i post Friendica con il titolo

Formattazione post con titolo leggibili da Mastodon

Come forse saprai già, con Friendica possiamo scegliere di scrivere post con il titolo (come su WordPress) e post senza titolo (come su Mastodon). Uno dei problemi più fastidiosi per chi desidera scrivere post con il titolo è il fatto che gli utenti Mastodon leggeranno il tuo post come se fosse costituito dal solo titolo e, due a capi più in basso, dal link al post originale: questo non è di certo il modo miglior per rendere leggibili e interessanti i tuoi post!

Gli utenti Mastodon infatti hanno molti limiti di visualizzazione, ma sono pur sempre la comunità più grande del Fediverso e perciò è importante che vedano correttamente i vostri post: poter contare sulla loro visibilità è un'opportunità per aggiungere ulteriori possibilità di interazioni con altre persone.

Fortunatamente, con le ultime release di Friendica abbiamo la possibilità di modificare un'impostazione per rendere perfettamente leggibili anche i post con il titolo. Ecco come fare:

A) dal proprio account bisogna andare alla pagina delle impostazioni e, da lì, alla voce "Social Network" al link poliverso.org/settings/connect…
B) Selezionando la prima sezione "Impostazione media sociali" e scorrendo in basso si può trovare la voce "Article Mode", con un menu a cascataC) Delle tre voci disponibili bisogna scegliere "Embed the title in the body"

Ecco che adesso i nostri post saranno completamente leggibili da Mastodon!

Altre informazioni utili

Se vuoi sapere cosa succede qui, puoi iniziare da

1) Questo link poliverso.org/community che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti del solo server Poliverso
2) Questo link poliverso.org/community/global che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti di server diversi da Poliverso
3) Questo link poliverso.org/network dove vedrai gli aggiornamenti dei tuoi contatti; e se anche non hai ancora contatti (e quindi non vedrai nulla nella pagina principale), puoi dare un'occhiata ai link a sinistra, dove troverai un filtro sui contenuti, in base alla tua lingua, gli ultimi contenuti pubblicati oppure tag come #Art #Socialmedia e #USA.
4) Questo link poliverso.org/calendar che ti mostra gli eventi federati condivisi da persone del tuo server o dai contatti dei tuoi contatti

Infine ti do il link di un promemoria utile per i nuovi utenti Friendica (ma anche per quelli meno nuovi)


I dieci comandamenti di Friendica. Cosa fare con l’account che abbiamo aperto su Poliverso?

Ecco una sorta di decalogo su Friendica. Ci sono molti link che possono appesantire la lettura, ma speriamo che vi piaccia e soprattutto ci auguriamo che lo troviate utile!

informapirata.it/2025/02/02/i-…

#Fediverse #Fediverso #Friendica

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Cosa c’è dietro le strette francesi a porno e social?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Emmanuel Macron sembra aver intrapreso una crociata contro le principali piattaforme Internet, per lo più statunitensi, minacciando di togliere il traffico generato dai minorenni su social e perfino e-commerce. Un colpo ai



di Laura Tussi e Antonio Mazzeo

Il 28 aprile 2025, tre organizzazioni insignite del Premio Nobel per la Pace – Nihon Hidankyo (2024), ICAN (2017) e IPPNW (1985) – hanno inviato una lettera congiunta ai presidenti Donald Trump e Vladimir Putin, esortandoli a intraprendere azioni decisive per la de-escalation nucleare e a impegnarsi in negoziati significativi per il disarmo.

Nella lettera, i firmatari sottolineano che Stati Uniti e Russia detengono insieme circa il 90% degli arsenali nucleari mondiali, attribuendo a entrambi una responsabilità speciale nel prevenire una catastrofe globale. Rievocando il vertice del 1986 tra Reagan e Gorbaciov a Reykjavík, che segnò un momento storico per il disarmo, gli autori dell’appello invitano i leader attuali a riprendere quello spirito di cooperazione e a compiere passi concreti verso l’eliminazione totale delle armi nucleari.

Terumi Tanaka, sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki e rappresentante di Nihon Hidankyo, ha dichiarato: “Le armi nucleari non devono mai essere usate. Il loro impiego sarebbe un crimine contro l’umanità”. Tanaka ha criticato le minacce nucleari di Putin nel contesto del conflitto in Ucraina, sottolineando la mancanza di comprensione delle devastanti conseguenze umane delle armi nucleari.

Melissa Parke, direttrice esecutiva di ICAN, ha ribadito l’urgenza dell’azione: “Ascoltare Tanaka descrivere gli effetti orribili del bombardamento dovrebbe convincere i leader mondiali a fare di più che semplicemente congratularsi con i hibakusha per questo premio. Devono onorarli eliminando urgentemente le armi nucleari”.

Michael Christ, a nome di IPPNW, ha aggiunto: “Le armi nucleari non sono una forza naturale inevitabile. Sono state costruite da mani umane e possono essere smantellate da mani umane. Tutto ciò che è necessario è la volontà politica”.

L’appello congiunto delle tre organizzazioni Nobel rappresenta un richiamo potente alla responsabilità e alla leadership necessarie per prevenire un conflitto nucleare. In un momento in cui la minaccia nucleare è più alta che mai, la loro voce si leva a favore della pace e della sicurezza globale. E ovviamente non si può che condividerlo pienamente, anche alla luce delle sempre più numerose minacce provenienti dagli stati maggiori di Stati uniti d’America, Russia, paesi NATO, Israele, Cina, India e Pakistan di impiegare le armi nucleari per “chiudere” i conflitti in atto.

Crediamo tuttavia che l’appello alla denuclearizzazione totale debba essere fatto anche a Francia e Regno Unito, due partner NATO dotati di armi di distruzione di massa, anch’essi in piena corsa al riarmo nucleare e all’adozione di strategie sempre più aggressive in ambito militare.

Allo stesso modo non possiamo dimenticare Israele, India e Pakistan, tutti paesi che non hanno firmato il trattato di non proliferazione e che purtroppo, si caratterizzano per la spregiudicatezza, direi meglio la follia, nel considerare l’uso di testate come un’opzione praticabile e “sostenibile” in caso di conflitto.

L’appello dei premi Nobel per la pace incita i movimenti No War a rafforzare il proprio impegno contro ogni sistema nucleare e rilanciare – così come fu negli anni ’80 – grandi campagne internazionali per il disarmo nucleare e la denuclearizzazione, anche attraverso atti concreti di “primo passo” di disarmo unilaterale nel cuore del vecchio continente , a partire dal nostro paese, che ha consentito l’US Air Force a dislocare le famigerate bombe “tattiche” B-61-12 nelle basi di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone), testate che in caso di conflitto o escalation bellica potranno essere montate a bordo dei cacciabombardieri di quarta e quinta generazione nella disponibilità dell’Aeronautica Militare italiana.

“Vi scriviamo come vincitori del Premio Nobel per la Pace impegnati nell’eliminazione delle armi nucleari. In questo momento di estremo pericolo nucleare, vi invitiamo a prendere misure urgenti per la de-escalation delle tensioni e impegnarvi in negoziati significativi per il disarmo nucleare”, si legge nella lettera congiunta delle Organizzazione Premi Nobel per la pace indirizzata a Putin e a Trump.

E’ un messaggio importante questo documento a firma di tre Premi Nobel per la Pace rappresentanti rispettivamente le Organizzazioni Nihon Hidankyo, ICAN e IPPNW. Perché “come leader di stati armati nucleari che possiedono il 90% degli arsenali mondiali, i presidenti Putin e Trump hanno l’obbligo speciale di agire con l’urgenza che questo momento di immenso pericolo richiede.”

Ancora una volta, e questa volta direttamente ai leader di Russia e Stati Uniti, viene rammentato il rischio sempre più alto di una escalation nucleare e di un conflitto atomico; oltretutto accentuato dai voluti processi di modernizzazione degli arsenali e dall’abbandono di storici trattati che, pur insufficienti per assicurare un disarmo concreto, erano comunque segno di seppur tiepida intenzione di accordo tra le superpotenze.

“Come hanno dichiarato gli Stati parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) al loro recente incontro a New York: “L’architettura di lunga data del disarmo e della non proliferazione viene erosa, gli accordi sul controllo degli armamenti abbandonati e le posizioni militari si sono indurite, indebolendo ulteriormente l’architettura di sicurezza globale esistente. Un ambiente di sicurezza internazionale teso e sempre più polarizzato, combinato con una mancanza di fiducia e comunicazione, esacerba i pericoli esistenti dell’uso di armi nucleari.”

“Ricostruire il dialogo, ripristinare la fiducia, impegnarsi nuovamente nel disarmo nucleare.” L’invito dei Nobel aggiunge nuovamente l’esperienza degli Hibakusha, testimoni concreti dell’orrore di quanto l’atomica genera. Perché: “Sanno, per esperienza diretta, che nessuno dovrebbe mai sopportare la sofferenza che queste armi causano. Questo 21 giugno un gruppo di hibakusha arriverà a Reykjavík a bordo della Peace Boat dove visiteranno Höfði House, il sito di uno dei momenti più promettenti nella storia del disarmo nucleare.”

Ricordando infatti che “il vertice del 1986 tra i presidenti Reagan e Gorbaciov a Reykjavík ha aperto la strada a significative riduzioni di armi” e al quasi totale smantellamento dei missili nucleari. “Hanno quasi raggiunto una svolta storica per l’eliminazione di tutte le armi nucleari. Quel momento ha dimostrato che la volontà politica può superare divisioni apparentemente insormontabili.”

“Ora avete l’opportunità di riconquistare quello spirito e di andare oltre e ottenere ciò che i presidenti Reagan e Gorbaciov non sono riusciti a fare: l’eliminazione totale delle armi nucleari. Come premi Nobel per la pace, vi invitiamo a incontrarvi l’un l’altro per raggiungere un accordo sul disarmo nucleare totale.”

Ma, “nessuno dei nove paesi che possiedono armi nucleari – Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord – sembra attualmente interessato al disarmo nucleare e al controllo degli armamenti.”

“Questo è il momento di mostrare al mondo la leadership coraggiosa e visionaria necessaria. Le armi nucleari non sono una forza naturale inevitabile che deve essere sopportata. Sono stati costruiti da mani umane e possono essere smantellati da mani umane. Tutto ciò che è necessario è la volontà politica. È nel vostro potere, come presidenti dei paesi nucleari più potenti del mondo, porre fine alle armi nucleari prima che finiscano noi”, afferma infine il documento a firma di Terumi Tanaka, Shigemitsu Tanaka, and Toshiyuki Mimaki, on behalf of Nihon Hidankyo, Nobel Peace Prize 2024, Melissa Parke and Akira Kawasaki, on behalf of ICAN, Nobel Peace Prize 2017, Michael Christ, on behalf of International Physicians for the Prevention of Nuclear War, Nobel Peace Prize 1985.

Stefano Andaloro reshared this.



Cultura della Difesa e spesa militare sostenibile. Crosetto e Giorgetti a confronto

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Autorità dello Stato, rappresentanti delle istituzioni e militari, Pmi e colossi della Difesa si sono riuniti nel IV Forum sulla Difesa organizzato del Centro Studi Machiavelli, presso l’università Link di Roma, per discutere sulle priorità strategiche e sulle necessità stringenti per la