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Nuovo Maidan angloamericano sionista in Nepal

In Nepal, i manifestanti hanno incendiato il palazzo del Parlamento e la residenza del Primo Ministro. Diversi ministri del governo avrebbero lasciato la capitale e lo stesso Primo Ministro si sarebbe dimesso.

Le proteste in Nepal sono scoppiate dopo il divieto assoluto dei social media (Facebook, Instagram, WhatsApp, YouTube e altri). Le autorità hanno giustificato la misura sostenendo che le piattaforme di social media violavano le regole di registrazione, poiché il governo aveva chiesto l'apertura di uffici di rappresentanza in Nepal, richiesta che hanno ignorato. Allo stesso tempo, non è stata offerta alcuna alternativa nazionale ai social media e alle piattaforme di messaggistica vietate.

A seguito delle proteste sui "social media", almeno 19 persone sono morte. Più di 500 sono rimaste ferite in varia gravità. I dati non sono ancora definitivi.

La moglie dell'ex primo ministro nepalese Jhala Nath Khanal è morta a causa delle ustioni riportate quando i manifestanti l'hanno intrappolata nella sua residenza in fiamme, proprio come era successo alla casa dei sindacati di Odessa: è stata letteralmente bruciata viva.

Cellule dormienti dell'intelligence occidentale angloamericana-sionista si stanno muovendo in vari paesi: nei Balcani, con il tentato colpo di Stato in Serbia, ecc.

L'impero predatorio sionista anglo-americano, morente e in bancarotta, sta diventando molto pericoloso.

L'impunità di Israele, un regime di occupazione criminale, ne è un esempio: la stessa tattica-strategia fatta con l'Iran, nel momento di accordi; è successo con la false flag dell'attentato di ieri; e il bombardamento del Quatar di oggi.

Chi si fida ancora di Trump, sionista e guerrafondaio?

CONTANO I FATTI così come afferma sempre il grande giornalista Manlio Dinucci. Ovviamente lasciando perdere il fantasioso Gianfranco Landi, difensore accanito e spesso presente su Visione TV.



in quale data per la prima volta la cisgiordania ha "ospitato" militari israeliani e civili definiti "coloni"?

La presenza militare e civile israeliana in Cisgiordania ha avuto inizio in seguito alla Guerra dei Sei Giorni del giugno 1967.

In quell'anno, Israele conquistò la Cisgiordania, che era precedentemente sotto il controllo della Giordania. Subito dopo la fine del conflitto, le forze armate israeliane stabilirono un'occupazione militare del territorio.

Parallelamente, ebbero inizio i primi insediamenti civili israeliani. Già nel settembre 1967, il blocco di Etzion, vicino a Hebron, fu uno dei primi insediamenti a essere costruito nella Cisgiordania occupata, segnando l'inizio di una politica di colonizzazione che si sarebbe espansa nei decenni successivi.



esattamente, secondo quale logica, i soldati e di coloni israeliani in cisgiordania, non dovrebbero essere considerati una forma armata di occupazione, illegale secondo i dettami onu?


il mondo è pieno di muri e barriere. e non stanno diminuendo.


Anche a Napoli letti i nomi dei giornalisti uccisi a Gaza


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/anche-a…
Mariam Abu Dagga, Hussam al-Masri, Mohammed Salama, Moaz Abu Taha e Ahmed Abu Aziz. Sono i nomi dei giornalisti uccisi nell’attacco all’ospedale Nasser dello scorso 25 agosto. Cinque nomi che si




la pace è una conquista dello spirito prima di tutto nel modo di fare politica e di comportarsi ogni giorno con gli altri esseri umani. non è dovuta e non è automatica. esistono i bulli contro i quali l'unica soluzione è la forza o almeno la deterrenza della forza. putin per chi non lo avesse capito è un bullo. chi va in giro a picchiare il giocatore che alla partire di calcio non ha lasciato spazio al proprio figlio è un bullo ed è un putin.


puoi anche decidere che i politici o certe categorie sono tutti dei parassiti senza utilità. se però tu non hai capacità di discernimento, o ascolti solo chi urla più forte, o non sai essere razionale e ascolti solo chi dà voce alla tua pancia, o ascolti chi propone di dare tutto a tutti, senza spiegare come ottenere o da chi le risorse, allora la causa della mala politica sei solo te e solo te puoi biasimare.

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in reply to simona

Una volta mi candidai per le comunali in un paesello (ero certo di diventare consigliere di minoranza: con 2 liste basta 1 voto) e un tipo a cui lo segnalai mi disse: "non voto, sono tutti ladri!".

"Vota me, sai che non rubo" risposi.

"E allora sei sciemo, che se ci vado io mi porto via anche le piastrelle del cesso!".

A questo punto chi sarebbero i ladri?




In Qatar c'è la più grande base militare USA nel Vicino Oriente. Gli USA hanno dato il via libera ad Israele per attaccare il Qatar, dove si stava tenendo un vertice dell'ala politica in esilio di Hamas. Il Qatar, a sua volta, non reagirà in alcun modo (salvo alcune dichiarazioni di circostanza) perché in larga parte è complice di USA e Israele. Tuttavia, questo dimostra che nessun è realmente al sicuro. Negli ultimi due anni Israele ha bombardato Siria, Libano, Yemen, Iran e Qatar (senza considerare, ovviamente, la distruzione genocida di Gaza e la silenziosa occupazione di Cipro, dove le basi britanniche vengono utilizzate a suo piacimento dall'IDF, e dove forse si prepara un attacco alla zona occupata dalla Turchia e priva di riconoscimento internazionale, cosa che renderebbe vano il ricorso all'articolo V della statuto NATO). Ribadisco, Israele rappresenta una minaccia per tutti i popoli rivieraschi del Mediterraneo. Rappresenta, insieme al suo padrino d'oltreoceano, il più evidente ostacolo alla sovranità europea su questo specchio d'acqua ed alla costruttiva cooperazione tra i popoli europei e nordafricani. Deve essere fermato prima che sia troppo tardi.

Daniele Perra



Questo articolo bisognerebbe farglielo leggere alla sig.ra Meloni...

Come ha fatto l’Italia a “perdere” 120 mila lavoratori in un mese | Pagella Politica
pagellapolitica.it/articoli/re…



India potenza navale entro il 2040? Ecco la strategia di Nuova Delhi per inserirsi tra Cina e Usa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il ministero della Difesa indiano ha recentemente pubblicato la Technology perspective capability roadmap (Tpcr) 2025, un documento che sviscera le priorità delle Forze armate di Nuova Delhi in materia di tecnologie emergenti



Difesa e innovazione. Il Dsei 2025 mette in mostra la forza dell’industria italiana

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Ha preso il via oggi a Londra il Defence and security equipment international (Dsei), considerato il più importante salone europeo e uno dei principali appuntamenti mondiali dedicati a difesa e sicurezza. L’edizione 2025, che proseguirà fino al 12




Anduril, Palantir e la nuova Rivet in corsa per rivoluzionare il kit militare americano

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nei primi giorni di settembre l’esercito statunitense ha avviato il programma Soldier borne mission command (Sbmc), concepito per superare i limiti del precedente Integrated visual augmentation system (Ivas) sviluppato da Microsoft. Sbmc è un



NEPAL. Il premier si dimette in seguito alle proteste dei giovani


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo le dimissioni del premier Oli e del ministro dell’Interno, la protesta guidata dalla Generazione Z non si ferma: i giovani chiedono lo scioglimento del Parlamento, dimissioni di massa e nuove elezioni per voltare pagina nella politica del Nepal
L'articolo NEPAL. Il premier si



Stato dell’Unione 2025, von der Leyen in bilico tra ambizione e contestazioni

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Ursula von der Leyen si prepara a pronunciare domani a Strasburgo il suo primo discorso sullo Stato dell’Unione europea del secondo mandato. Un passaggio che



Tutti al corteo a difesa del nostro futuro. Ci vediamo dalle 17.30 al sito anche per raccogliere la firma di chi ancora non l'ha messa.
Venite tutti!


Israele attacca il Qatar. Bombe contro la leadership di Hamas durante i negoziati


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Attacco senza precedenti durante i colloqui di cessate il fuoco: il Qatar denuncia una grave violazione della sua sovranità
L'articolo Israele attacca il Qatar. Bombe contro la leadership di Hamas durante i negoziati proviene da Pagine Esteri.



Così il Regno Unito trasforma la difesa in motore di potenza economica

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La difesa come motore di crescita economica e leva geopolitica. È l’assunto da cui parte la nuova Defence Industrial Strategy 2025 del governo britannico, il documento che ridisegna la relazione tra Forze Armate, industria e politica estera in un’epoca di minacce crescenti.




Collegamenti tra ransomware gang: Play, Ransomhub e Dragonforce


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Un caso investigato dagli analisti di The DFIR Report all’inizio del 2025 è l’esempio perfetto della tendenza criminale a fare re-brand e accorpamenti: un’intrusione che mostrava le impronte digitali di tre grandi attori del ransomware contemporaneamente. Un’operazione in cui l’affiliato,



Grokking: quando l’intelligenza artificiale diventa un’arma dei malvertiser


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il Grokking è una tecnica malevola che sfrutta l’assistente artificiale Grok di X per diffondere pubblicità ingannevoli che nascondono truffe, malware e schemi di phishing. Ecco come funziona, le implicazioni per la sicurezza e i consigli per aumentare la

in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

Mannaggia alla miseria questo Grok di merda! MANNAGGIA!

Parlo da chi ha avuto la fortuna di non beccare troppe email spam...



Qualche settimana fa avevo letto un messaggio relativo ad una tastiera Open Source per Android.

Purtroppo non l'ho salvato e quindi non lo ritrovo più.

Mi dareste un paio di alternative a Gboard che avete provato voi stessi?

La caratteristica che mi interessa di più su una tastiera è il completamento delle parole, in tre lingue almeno (IT, EN, FR).

Mi piacerebbe che si potesse dettare il testo.

Grazie.



Öcalan: il Rojava è la mia linea rossa

Pervin Buldan, esponente della delegazione di Imralı, ha affermato che Öcalan ha ripetutamente sottolineato che “il Rojava è la mia linea rossa”, aggiungendo: “Escludere i curdi ed eliminare i loro successi non porterà alcun beneficio alla Turchia”. Pervin Buldan della delegazione di Imralı del partito DEM, ha parlato a JINTV del processo di pace e della società democratica e dell’ultimo incontro con Öcalan.

Öcalan: il Rojava è la nostra linea rossa

Pervin Buldan ha affermato che Abdullah Öcalan ha espresso valutazioni sulla Siria settentrionale e orientale e sugli sviluppi in Siria. Ha spiegato che Öcalan ha discusso di questi temi con la delegazione statale, aggiungendo: “Con noi, con la delegazione del DEM, ha parlato solo di politica turca, ma so che lo ha ripetuto più volte: ‘Siria e Rojava sono la mia linea rossa. Per me, quel posto è diverso'”.

Ha sollevato questo punto sulla Siria più volte. Oltre a ciò, tuttavia, vorrei sottolineare che non ha espresso con noi valutazioni sulla Siria e sul Rojava. Ne ha discusso principalmente con la delegazione statale, ha dibattuto la questione lì e ha persino affermato che, se si fossero presentate l’opportunità e le circostanze avrebbe ritenuto importante stabilire una comunicazione anche con loro.

Sì, ha sottolineato più volte l’importanza della comunicazione con il Rojava. Ha espresso il desiderio di parlare con loro, dibattere con loro e valutare insieme quale percorso intraprendere e quale decisione prendere. “Questo non è ancora avvenuto, ma se in futuro si faranno progressi e si creerà un’opportunità del genere, magari attraverso incontri e contatti con i funzionari del Rojava, crediamo che la questione sarà risolta più facilmente”.

Pervin Buldan ha anche richiamato l’attenzione sulle dichiarazioni del governo sulla Siria settentrionale e orientale, commentando: “La Turchia, in questo senso, sulla questione del Rojava e della Siria, deve schierarsi dalla parte del popolo curdo”.

Escludere i curdi, lanciare un’operazione contro di loro o vanificare i successi del popolo curdo non porta alcun vantaggio alla Turchia, e nemmeno i curdi in Turchia lo accetteranno. Questo deve essere compreso chiaramente e credo che sia necessario pensare in modo più razionale e prendere decisioni corrette per risolvere la questione attraverso il giusto percorso e metodo.

Pertanto, anche la Turchia monitora attentamente gli sviluppi in Siria, gli accordi, i negoziati con il governo di Damasco, ecc. Ma i curdi sono estremamente sensibili a questo tema. Il Rojava è la zona più sensibile del popolo curdo. Quindi, non importa quanti passi facciamo verso la democratizzazione in Turchia, anche la più piccola perdita in Rojava, o un’operazione militare in quella zona, causerebbe una grande devastazione tra il popolo curdo. Un simile approccio non sarebbe accettato. Nessuno lo accetterebbe. Soprattutto, il signor Öcalan non lo accetterebbe. Quindi non importa quanti passi facciamo verso la democratizzazione in Turchia, anche la più piccola perdita in Rojava, o un’operazione militare in quella zona, causerebbe una grande devastazione tra il popolo curdo. Un simile approccio non sarebbe accettato. Nessuno lo accetterebbe. Soprattutto, il signor Öcalan non lo accetterebbe.

Credo che se la Turchia affronta questa questione con un’intesa che la vede al fianco del popolo curdo, ne rispetta i successi e ne riconosce il diritto a vivere in ogni regione con le proprie conquiste, la propria lingua, identità e cultura, e cerca di risolvere la questione su basi democratiche, legali e costituzionali, allora sarà la Turchia stessa a guadagnarci. In questo modo, non partendo da una situazione di perdita o di perdita, ma partendo da una situazione di vittoria e di aiuto agli altri, una comprensione e un consenso comuni possono effettivamente risolvere questa questione.

Tre concetti chiave

Pervin Buldan ha affermato che Öcalan ha sottolineato tre concetti chiave: “Possiamo pensare alle questioni della società democratica, della pace e dell’integrazione come a un unico pacchetto. Considerarle separatamente o scollegate l’una dall’altra sarebbe un errore, sarebbe sbagliato. Öcalan ha sottolineato l’importanza di adottare misure rapide e sincronizzate che possano intrecciare tutti questi aspetti e di garantire che l’integrazione diventi finalmente realtà”.

Mettiamola così: è stata istituita una commissione. Questa commissione ha iniziato i suoi lavori e il suo vero scopo è quello di approvare le leggi il più rapidamente possibile. Perché senza leggi sull’integrazione, nulla può essere attuato. Certo, possiamo parlare di pace, possiamo parlare di democratizzazione, possiamo certamente discutere delle ingiustizie e dell’illegalità in Turchia e di come si possano approvare nuove leggi per affrontarle. Ma l’integrazione è qualcosa di molto diverso.

Oggi ci sono migliaia di persone sulle montagne con le armi in mano. Sì, simbolicamente si è svolta una cerimonia di scioglimento. Il PKK ha dichiarato il suo scioglimento. Ma ci sono ancora persone armate. Ora, queste persone armate devono deporre le armi e tornare in Turchia, e le barriere che impediscono loro di partecipare alla politica democratica devono essere rimosse. Questo può diventare realtà solo attraverso le leggi che emergeranno dalla commissione.

@Politica interna, europea e internazionale

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Il neocolonialismo della sorveglianza! Pakistan: la macchina della sorveglianza di massa e della censura è alimentata da aziende cinesi, europee, emiratine e nordamericane

L'espansione illegale della sorveglianza di massa e della censura in Pakistan è alimentata da una rete di aziende con sede in Germania, Francia, Emirati Arabi Uniti (EAU), Cina, Canada e Stati Uniti, ha dichiarato oggi Amnesty International nel nuovo rapporto "Shadows of Control". L'indagine, durata un anno, è stata condotta in collaborazione con Paper Trail Media, DER STANDARD, Follow the Money, The Globe and Mail, Justice For Myanmar, [b]InterSecLab[/b] e Tor Project.

L'indagine svela come le autorità pakistane abbiano ottenuto tecnologie da aziende straniere, attraverso una catena di fornitura globale segreta di sofisticati strumenti di sorveglianza e censura, in particolare il nuovo firewall (Web Monitoring System [WMS 2.0]) e il Lawful Intercept Management System (LIMS).

Il rapporto documenta come il firewall WMS si sia evoluto nel tempo, inizialmente utilizzando la tecnologia fornita dall'azienda canadese Sandvine (ora AppLogic Networks). In seguito alla cessione di Sandvine nel 2023, è stata utilizzata una nuova tecnologia della cinese Geedge Networks, che utilizza componenti hardware e software forniti da Niagara Networks dagli Stati Uniti e Thales dalla Francia, per creare una nuova versione del firewall. Il Lawful Intercept Management System (LIMS) utilizza la tecnologia dell'azienda tedesca Utimaco, tramite un'azienda emiratina chiamata Datafusion.

"Il sistema di monitoraggio web e il sistema di gestione delle intercettazioni legali del Pakistan operano come torri di guardia, spiando costantemente la vita dei cittadini comuni. In Pakistan, messaggi, email, chiamate e accesso a internet sono tutti sotto esame. Ma le persone non hanno idea di questa sorveglianza costante e della sua portata incredibile. Questa realtà distopica è estremamente pericolosa perché opera nell'ombra, limitando gravemente la libertà di espressione e l'accesso alle informazioni", ha dichiarato Agnès Callamard, Segretaria generale di Amnesty International.

"La sorveglianza di massa e la censura in Pakistan sono state rese possibili dalla collusione di un gran numero di attori aziendali che operano in giurisdizioni diverse come Francia, Germania, Canada, Cina ed Emirati Arabi Uniti. Si tratta di una vasta e redditizia economia di oppressione, resa possibile da aziende e Stati che non rispettano i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale.


amnesty.org/en/latest/news/202…

@Etica Digitale (Feddit)



L’allarme dell’Ocse: in Italia le donne rinunciano prima agli studi

ROMA – L’Italia fatica rispetto al resto del mondo, dove le donne che si iscrivono a corsi di laurea triennale hanno maggiori probabilità, rispetto ai loro colleghi uomini, di completare…
L'articolo L’allarme dell’Ocse: in Italia le donne rinunciano prima agli studi su Lumsanews.


Addio a Stefano Benni, l’autore di “Bar Sport” aveva 78 anni

[quote]ROMA – È morto a 78 anni lo scrittore, giornalista e drammaturgo Stefano Benni, stroncato da una lunga malattia. Autore di grande successo, tra i suoi libri più amati si…
L'articolo Addio a Stefano Benni, l’autore di “Bar Sport” aveva 78https://www.lumsanews.it/addio-a-stefano-benni-lautore-di-bar-sport-aveva-78-anni/



Gaza, Israele accetta la proposta di tregua di Trump. Flotilla: “Colpiti da un drone”

[quote]TEL AVIV – “Desideriamo porre fine alla guerra a Gaza”. È con questa dichiarazione del ministro degli Esteri Gideon Sa’ar che Israele ha annunciato ufficialmente l’approvazione della proposta di accordo…
L'articolo Gaza, Israele accetta la proposta di tregua di Trump.



Francia, cade il governo di Bayrou. Macron schiva gli attacchi e pensa al successore

[quote]PARIGI – È “caos” la parola del giorno, scelta dalla stampa internazionale per descrivere la situazione politica francese all’indomani della caduta del governo di François Bayrou. L’ormai ex primo ministro,…
L'articolo Francia, cade il governo di Bayrou. Macron schiva



Oggi, 9 settembre, nel 1966, la strage di Malga Sasso (Brennero). Tre finanzieri uccisi in un attentato dinamitardo

Negli anni ’60 la protesta autonimistica del Befreiungsausschuss Südtirol (BAS), (“Comitato di Liberazione del Sudtirolo”), si tradusse in una serie di azioni terroristiche contro infrastrutture e simboli della presenza italiana. La strage della caserma della Guardia di Finanza di Malga Sasso si inserisce in questa lunga catena di attacchi.
Nell’esplosione morirono tre finanzieri: Franco Petrucci, di anni 28, tenente, originario di Montecastrilli (TR), Heribert Volgger, 27enne vicebrigadiere, sudtirolese di lingua tedesca e Martino Cossu, appena 20enne.

storiachepassione.it/accadde-o…

@Storia

#acceddeoggi
#otd
#guardiadifinanza
#malgasasso

in reply to storiaweb

L'immagine mostra tre fotografie in bianco e nero di giovani uomini in uniforme militare. La prima fotografia, a sinistra, ritrae un giovane con capelli scuri e corti, indossando una divisa con epaulette e una cravatta. La seconda fotografia, al centro, mostra un giovane con capelli scuri e corti, indossando una divisa con decorazioni sul collo. La terza fotografia, a destra, ritrae un giovane con un berretto militare decorato con un simbolo, indossando una divisa con epaulette. Tutti e tre i giovani hanno un'espressione seria e diretta verso la telecamera.

Fornito da @altbot, generato localmente e privatamente utilizzando Ovis2-8B

🌱 Energia utilizzata: 0.196 Wh



Ringraziamo chi vota gente così seria e affidabile, è proprio ciò di cui c'è bisogno nel governo di un paese che voglia risollevarsi un pochino.


Quando iniziano i cantieri del ponte sullo Stretto? - Il Post
https://www.ilpost.it/2025/09/09/data-inizio-cantieri-ponte-stretto-messina/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Pubblicato su News @news-ilPost




Cosa può fare (da sola) l’Italia in Libano. Parla il gen. Camporini

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le tensioni non accennano a ridursi in Medio Oriente. In Libano, nuovi incidenti hanno coinvolto la missione Onu Unifil, cui partecipano molti soldati italiani, e hanno riacceso il dibattito sul futuro della presenza internazionale nel Paese. Il Consiglio di sicurezza ha deliberato il ritiro



Global Sumud Flotilla. Un incendio danneggia un’imbarcazione, gli attivisti accusano Israele


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Un incendio ha danneggiato la Family Boat nel porto tunisino di Sidi Bou Said. Gli attivisti denunciano: "è stato un drone a sganciare un ordigno". Le autorità tunisine smentiscono
L'articolo Global Sumud Flotilla. Un



L’olandese ASML investe 1,3 miliardi in Mistral AI: l’Europa punta a rafforzare la sovranità tecnologica

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Il colosso olandese ASML, leader mondiale nella produzione di macchinari per semiconduttori, ha annunciato un



Perché l’azienda di tecnologia pubblicitaria PubMatic cita in giudizio Google

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Dopo la serie di sanzioni della scorsa settimana – tra cui la maxi-multa da 2,95 miliardi inflitta dall’Ue – Alphabet, la casa madre di Google, finisce di nuovo sotto accusa: la




Turning a $2 IKEA Lantern into a Stylish Enclosure


It’s fair to say that the average Hackaday reader enjoys putting together custom electronics. Some of those builds will be spaghetti on a breadboard, but at some point you’ll probably have a project that needs a permanent case. If you’re looking for a small case for your latest creation, check out [Julius Curt’s] modification of an IKEA Vårsyren lantern into a customizable enclosure!

Like most things IKEA, the Vårsyren lantern is flat pack — but rather than coming as a collection of wooden components, the lantern is made of sheet metal. It’s hexagonal in shape with a pair of three sided panels, so [Curt] simply snaps one of them off to make three sides of the final case. The other three sides are 3D printed with the STEP files provided so the case can be made to fit anything around 60x60x114 mm in size.

If flat pack hacking is up your alley, make sure to check out this IKEA 3D printer enclosure next!

youtube.com/embed/IFn1qn9qHpg?…

Thanks [Clint] for the tip!


hackaday.com/2025/09/09/turnin…



Vulnerabilità RCE in Apache Jackrabbit: sfruttamento in atto, aggiornare subito


È stata scoperta una pericolosa vulnerabilità in Apache Jackrabbit che può causare l’esecuzione remota di codice arbitrario e la compromissione dei sistemi aziendali. Il problema è registrato come CVE-2025-58782 e colpisce due componenti chiave contemporaneamente: Jackrabbit Core e JCR Commons. L’errore è presente in tutte le versioni dalla 1.0.0 alla 2.22.1 ed è considerato importante in termini di gravità.

Il problema è legato alla deserializzazione non sicura dei dati quando si utilizzano richieste JNDI nei repository JCR. Se un’applicazione accetta parametri esterni per connettersi a un repository, un aggressore può iniettare un indirizzo JNDI dannoso. Il componente vulnerabile interpreta quindi l’oggetto codificato nel collegamento, consentendo al criminale informatico di eseguire comandi arbitrari sul server. Questo scenario apre la strada al furto di informazioni, all’installazione di backdoor o al controllo completo dell’infrastruttura.

Le distribuzioni che utilizzano JndiRepositoryFactory per trovare repository JCR sono particolarmente vulnerabili. In questo caso, un URI sostituito consente la distribuzione di un payload dannoso, che viene poi elaborato dal sistema senza un’adeguata verifica. Grazie alla deserializzazione automatica, lo sfruttamento non è impedito dai meccanismi di sicurezza integrati e il potenziale danno dipende direttamente dal livello di privilegi con cui è in esecuzione il processo Jackrabbit.

Uno degli sviluppatori principali del progetto, Marcel Reutegger, ha confermato il bug e ha esortato gli amministratori ad aggiornare immediatamente. La correzione è inclusa nella versione 2.22.2, dove le richieste JNDI sono disabilitate di default. Chi necessita della funzionalità dovrà abilitarla manualmente, controllando attentamente tutte le impostazioni. Chi non può aggiornare rapidamente alla nuova versione è invitato a disabilitare almeno le ricerche JNDI e a monitorare le connessioni sospette associate a URI esterni.

Il pericolo è che una tale falla possa essere automatizzata tramite exploit, trasformando i server non protetti in un bersaglio facile. Apache Jackrabbit è ampiamente utilizzato per la gestione dei contenuti, la ricerca aziendale e l’archiviazione di documenti, quindi la portata dei possibili attacchi è stimata come significativa. All’interno del progetto, l’errore è registrato con il numero JCR-5135 e le informazioni al riguardo sono state pubblicate nel database ufficiale di Apache e nel catalogo CVE . Il problema è stato segnalato dal ricercatore James John, che viene ringraziato nel bollettino.

Gli esperti avvertono: visti i tentativi di sfruttamento già registrati, ritardare l’aggiornamento è estremamente rischioso. Una transizione tempestiva alla versione 2.22.2 o la disattivazione di meccanismi non sicuri potrebbero diventare l’unica barriera tra i dati aziendali e gli aggressori.

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Deregulating digital rights: Why the EU’s war on ‘red tape’ should worry us all


The European Commission has made deregulation a top priority for the EU over the next four years. Under the banner of ‘simplifying’ EU rules, we risk seeing the entire digital rulebook – for which we have advocated for years – being stripped away. If the EU wants a healthy, competitive tech market that puts people at its center, then this deregulation push is not only bad for the protection of fundamental rights, but is also an act of self-sabotage which must be reversed.

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Le Aziende italiane dei call center lasciano online tutte le registrazioni audio


Le aziende italiane che utilizzano piattaforme di telefonia online (VoIP) basate su software open-source come Asterisk e Vicidial, si affidano a questi sistemi per contattare quotidianamente i cittadini italiani, proponendo la vendita di prodotti e servizi di varia natura.

Paragon Sec, durante una ricerca nelle underground, ha individuato numerosi call center di aziende italiane attivi in diversi settori dalla promozione di pannelli fotovoltaici alla fornitura di acqua, luce e gas, fino a prodotti di benessere.

Quello che abbiamo scoperto, però, è allarmante: una fuga di registrazioni audio private tra operatori e clienti, rese pubblicamente accessibili sul web senza alcuna protezione.

Perché è un problema di sicurezza e privacy


Le registrazioni audio dei call center non sono semplici file tecnici dentro ci sono voci, dettagli personali e informazioni quotidiane dei cittadini italiani. Se questi contenuti finiscono online senza protezione, i rischi diventano reali e immediati.

  • Frodi e truffe telefoniche: chiunque ascolti questi audio può usare numeri di telefono e dettagli personali per fingere di essere un operatore, ingannare le persone e ottenere ulteriori informazioni sensibili.
  • Furto di identità: i dati anagrafici, se combinati con altre informazioni pubbliche, possono essere sfruttati per aprire contratti, richiedere finanziamenti o fare acquisti a nome delle vittime.
  • Phishing e social engineering: dalle registrazioni emergono abitudini, preferenze e necessità dei clienti, informazioni preziose per costruire attacchi mirati, difficili da riconoscere come falsi.
  • Violazione della dignità e della fiducia: ascoltare conversazioni che avrebbero dovuto restare private mina il rapporto tra cittadini e aziende, generando un clima di sfiducia generalizzata.

Inoltre, la voce è un dato biometrico. Questo apre scenari inquietanti: truffe bancarie via telefono, ordini falsi impartiti ad assistenti virtuali, e persino manipolazioni nei contesti lavorativi o familiari.

Violazione della normativa privacy


Il GDPR (Reg. UE 2016/679) e il Codice Privacy italiano (D.lgs. 196/2003) impongono obblighi precisi:

  • Consenso esplicito e informato prima di registrare le conversazioni.
  • Diritto di accesso, correzione o cancellazione dei dati personali.
  • Conservazione dei dati solo per il tempo strettamente necessario.

L’esposizione di questi file online, senza autenticazione, cifratura o controlli di accesso, rappresenta una violazione diretta della legge e può comportare sanzioni rilevanti.

Se non protette, queste registrazioni possono essere sfruttate per frodi, phishing e social engineering, con rischi immediati per clienti e operatori.

Come sono state trovate le registrazioni


Le registrazioni non erano custodite in archivi riservati né nel dark web: erano semplicemente disponibili online, accessibili a chiunque sapesse dove cercare.

Il nostro team di analisti ha utilizzato la piattaforma di terze parti, che hanno un motore di ricerca che indicizza dispositivi e server esposti su Internet. Attraverso query mirate è stato possibile individuare server di call center italiani che utilizzavano piattaforme come Asterisk o Vicidial.

Questi sistemi, se configurati male, espongono cartelle contenenti file .wav o .mp3 delle conversazioni tra operatori e clienti. Alcuni server mostravano anche directory web navigabili senza autenticazione, un errore di sicurezza basilare che ha reso le registrazioni accessibili a chiunque.

Molti di questi sistemi, basati su Asterisk e Vicidial, erano configurati senza autenticazione o cifratura, rendendo pubblicamente accessibili registrazioni riservate.

Impatti per le aziende italiane


Le aziende coinvolte rischiano:

  • Multe salate da parte del Garante Privacy.
  • Perdita di fiducia da parte dei clienti.
  • Danni reputazionali difficili da recuperare.

Le registrazioni audio non espongono solo le aziende, ma soprattutto i cittadini italiani che ogni giorno ricevono telefonate dai call center. Le conversazioni trapelate contengono informazioni che possono avere conseguenze dirette e concrete.

In un contesto in cui la protezione dei dati è cruciale per la protezioni dei dati personali.

Conclusioni


Il caso delle registrazioni audio dei call center italiani trovate online non è un semplice incidente tecnico è la prova di come configurazioni errate e mancanza di controlli di base possano trasformarsi in una minaccia concreta per aziende e cittadini.

Per le aziende, significa esporsi a multe, perdita di fiducia e danni reputazionali difficili da recuperare. Per i cittadini, invece, il rischio è diretto: frodi telefoniche, furto di identità, phishing mirato e persino l’uso della propria voce come dato biometrico per creare falsi digitali.

Paragon Security, qualora contattata, mette a disposizione le informazioni acquisite alle aziende dei call center interessate.

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Open Letter: The EU weakens the rules that safeguard people and the environment


470 civil society society organisations, trade unions and public interest groups are making it clear to European Commission President Ursula von der Leyen, European Commissioners and EU Member States that our rights, planet, health and justice are not for sale. They call on EU lawmakers to protect and promote the rights enshrined in the EU Charter and international human rights law, instead of endangering them.

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REPORTAGE. Afghanistan 2025: terremoto e apartheid di genere


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Gli arretramenti in tema di diritti civili sono in contrasto con gli intenti dichiarati dal governo talebano. E comunque passano sotto silenzio, dato che canali televisivi, radio e giornali sono stati chiusi o sono controllati dall’alto
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info@freeassangeitalia.it Siamo volontari in lotta per la liberazione del coraggioso giornalista investigativo Julian Assange. Vogliamo far capire, in Italia e ovunque, che sotto processo non è soltanto Julian ma anche il nostro #DirittoDiSapere!


Michael James Pratt was sentenced to federal prison on charges of sex trafficking connected to the GirlsDoPorn crime ring. “He turned my pain into profit, my life into currency,” said one victim.#girlsdoporn


Michael Pratt, GirlsDoPorn Ringleader, Sentenced to 27 Years in Prison


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Judge Janis Sammartino sentenced Michael James Pratt, the owner and operator of the GirlsDoPorn sex trafficking ring, to 27 years in federal prison on Monday.

Pratt masterminded GirlsDoPorn until 2019, when he and multiple of his co-conspirators were charged with federal counts of sex trafficking by force, fraud and coercion. His victims number in the hundreds, according to the FBI and court documents.

“It’s quite clear that without you none of this would have occurred," Judge Sammartino said prior to issuing his sentence. “The women here today and hundreds of others would not have been victimized except for your direction... You led the conspiracy, you supervised it, you managed it.”

In addition to the 27 years, the judge ordered 10 years of supervision. Prosecutors has asked the court for 22 years. Judge Sammartino also forbade Pratt from contacting any victims, ordered that he would not be allowed to consume adult material or go to a store that primarily sells it, along with several more restrictions and provisions.

In federal court on Monday in San Diego, Pratt gave a short apology before the court before victims started giving statements. "It was never my intention to hurt anybody," he said, adding that he would never have come to this country to make a website.

One victim said she “never feels safe,” never feels like her family is safe, and worries for her school-aged son. “Your crimes were never a single mistake, Michael. It was a pattern,” she said. “What you did was not a fleeting act. It was a lasting scar.” Another said her children “had their photos stolen from social media and reposted with links to this video.”

💡
Are you a victim of GirlsDoPorn? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at sam.404. Otherwise, send me an email at sam@404media.co.

Another victim said she has lived a double life for a decade, “outwardly holding it together while inwardly drowning,” she said. She lost her marriage, friendships, and a sense of control over her own life, she said. She asked the judge for the maximum possible sentence.

“The scariest part is the internet doesn’t forget and every day I’m reminded of the pieces of me that were stolen,” another said. “Justice on paper doesn’t undo what was done to me.”

“He turned my pain into profit, my life into currency,” said another victim, before turning to Pratt directly, sitting to her right. “I want you to look at me,” she said to him. “I’m not your victim. I’m your reckoning.” She said she altered her face to not be recognized. “My reflection may be different, but the girl you broke still lives inside of me.” She told Pratt to look around the courtroom as the survivors gathered there. “You thought we would break. Instead we linked arms.”

Kristy Althaus, a victim who was targeted by Pratt when she was a senior in high school and had her life upended as she was doxed online after her Miss Teen Colorado pageant runner-up contestant status brought her intense media scrutiny, said in her statement she is “disgusted” by Pratt. “My interaction with you wasn’t hours or days or months, it was years of terrorism,” she said. Althaus is suing Pornhub and its parent company Aylo for hosting the videos and partnering with GirlsDoPorn.

Ahead of Sentencing, GirlsDoPorn Ringleader Michael Pratt Attempts to Seem Reformed
In sentencing memos and exhibits, Pratt’s attorney paints of picture that points at Pratt’s abusive father, his ADHD, his co-conspirators, the entire pornography industry, and the victims themselves.
404 MediaSamantha Cole


Several mentioned being trapped in the hotel rooms, being forced to reshoot the videos when they cried out or bled. “It didn’t take long for me to realize the quickest way out of that room was to do and say whatever they wanted,” one said, claiming Pratt controlled the situation and what they did and said on camera, including re-doing testimonials. “I have no doubt Pratt’s cutting room floor is filled with some of the most gut wrenching footage imaginable.”

“I don’t think you expected to see me again,” one said directly to Pratt. “But now the tables have turned... Now what used to be my face all over the media is now yours.”

“He fueled it, he enjoyed it and he would do it again if he had the chance,” another said. She asked the judge for permission to address Pratt directly, then turned sharply to face him. “Hey pedophile,” she said. “You chose to get me a birthday cake so the whole world would know I would be the next youngest victim.”

Another victim said she considered suicide. “There are nights I didn’t think I would survive the pain. I felt so numb and so powerless. I thought the only solution was to take my own life.” Several victims mentioned attempting suicide over the years. A different victim said during her testimony that 15 women “that they know of” have died since filming with GirlsDoPorn.

One said after falling victim to Pratt’s enterprise, she turned to alcohol and heroin. “I have died three times and have been brought back to life,” she said. Her roommates in college blackmailed and harassed her using the videos. She said she plans to never marry or have children, and can’t be intimate physically with anyone, and never plans to be again. “This wasn’t just a video. This was my body and identity ... you destroyed years I can never get back. But that I’m here speaking proves you will never win. [...] You ran. I didn’t. We had to face the world every day.”

The mother of one of Pratt’s now-deceased victims stood before the judge. The mother had only just learned about GirlsDoPorn, she said, and her daughter’s involvement, in May. Her daughter, Isabelle, started becoming distant from family and friends in late 2017 and “began to disappear,” becoming withdrawn and quiet. Her mother said she didn’t understand why at the time. “As a mother I love my child no matter what, no matter where,” she said, but she said she thinks shame kept her daughter from confiding in anyone. Isabelle died by overdose in 2023. “I can still hear her speaking to me,” her mother said. Her mother said she still hears her daughter’s voice. “[She says,] ‘I was tortured, lied to, hunted after. Earth was hard and I miss you.’”

‘She Turned Ghost White:’ How a Ragtag Group of Friends Tracked Down a Sex Trafficking Ringleader
Michael Pratt hid a massive sex trafficking ring in plain sight on PornHub. On the run from the FBI, an unexpected crew of ex-military, ex-intelligence officers and a lawyer tracked him down using his love of rare sneakers and crypto. For the first time, the group tells their story.
404 MediaSamantha Cole


Many more women — nearly 40, for more than four hours — spoke before the judge on Monday. Their stories were all similar and all horrific, recounting sexual assault, rape and lies by Pratt’s associates, isolation and rejection from their families, torment that extended to their loved ones, trauma that causes them to feel like they’re never safe, night terrors, futures stolen and dreams crushed, relationships destroyed, and online harassment that still continues to this day. “You made me give up on my life, and now I just exist,” one said.

In the final statement of the day, read by a prosecutor, the victim said she suffered a PTSD-related seizure when she landed in San Diego. On the day her GirlsDoPorn video was shot nine years ago, after being picked up at the airport by a woman representing the organization and taken to a hotel, she “was brutally raped for nearly nine hours.”

GirlsDoPorn videos were all over the internet, massively popular in part because of the women Pratt and his team primarily targeted: usually college-aged, completely inexperienced in the porn industry, and newly legal adults. In at least one case, a woman blew out the candles on a birthday cake Pratt bought her so he could demonstrate to the camera she’d just turned 18, she said. Pratt and his co-conspirators lied to the women they recruited, telling them they would just be “modeling." Pratt would fly the women to San Diego where shoots happened in hotel rooms. Once in the rooms, many of the women reported the doors were locked, they were assaulted before and during the video shoots, and were told their return flights home would be canceled if they didn’t go through with hours of painful sexual assault.

Pratt and the GirlsDoPorn operators promised the women that the videos wouldn’t be seen by anyone except private collectors in Australia and New Zealand. Instead, Pratt and his colleagues posted the videos to massive porn tube sites including Pornhub, where GirlsDoPorn videos received millions of views and reached the families, friends, and schoolmates of the women in them. Many of the women were ostracized from their communities, pushed out of the job market, lost relationships, and some said they considered self-harm and suicide.

Many women said GirlsDoPorn operatives also rushed them through signing consent forms and legally-dense contracts and some claim they were plied with alcohol and drugs including marijuana and Xanax before being given a contract. The contracts didn’t even mention GirlsDoPorn by name, a conscious choice by the operators; GirlsDoPorn was already widely known by the time a lot of them were recruited. Pratt continued operating GirlsDoPorn after 22 women sued him for $12 million in a case that went to trial in June 2019. The women won that case in 2020.

Right up until the last minute before the operation was federally indicted, the main actor in the videos, Andre Garcia, was still recruiting, as Pratt’s childhood friend and business partner Matthew Wolfe testified in October 2019. Pratt was still operating it from on the lam after fleeing the US in mid-2019, after the civil case went to trial and right before the federal sex trafficking charges came down.

Pratt was on the FBI’s Most Wanted list for years. Private investigators involved in the case tracked Pratt down in Spain in 2022. He was arrested by Spanish authorities in December 2022 and extradited to the US, where he’s been in custody since. After initially pleading not guilty in March 2024, Pratt flipped his plea to guilty in June 2025.

“Michael James Pratt, you had the power to control the narrative. For many years, you have tried to silence us, but today, it is our turn to set this record straight,” one of the victims said before the court on Monday. “You are evil, you are a predator, you are a rapist, and this is who you are. Your ego is too big to believe you would ever get caught, but karma comes around and it will haunt you now the book of your life is in its final chapter: a miserable one. I will continue to stand with my head high, prosper and live with gratitude, as your time is spent behind bars. It is your turn now to suffer, as we lock you away from all the beauty this world has to offer.”

“Pratt was a calculating and cruel predator,” US Attorney Adam Gordon said in a DOJ press release Monday afternoon. “He lured young victims, caused others to abuse them on video, and then taunted them for years as they sought to reclaim their names. Afterwards these victims suffered each day the cruelty of the internet and social media. As one victim said today during sentencing, ‘Pratt caused me to fear my own name.’ We as a society failed these women. They were forced to walk alone. But today as they confronted Pratt, they personified courage and grace. They showed everyone what should have been apparent when they first were victimized - they don’t need society’s forgiveness, we need theirs.”

Almost all of Pratt’s co-conspirators have already been sentenced. Garcia was sentenced to 20 years in prison on June 14, 2021; Theodore Gyi, the primary cameraman for the ring, was sentenced to four years on November 9, 2022 and ordered to pay victims $100,000; Wolfe was sentenced to 14 years on March 20, 2024; Valorie Moser, the operation’s office manager who recruited women and repeated the lie about DVD-exclusive video releases, is set for sentencing on September 12, 2025 and faces up to five years in prison and a $250,000 fine.

Updated 9/8/2025 5:12 p.m. PST with statement from the DOJ.




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