🍝Spaghetti Hacker👩💻 pensare e praticare un rapporto diverso con la tecnologia
(N.B. Il titolo dell’iniziativa non ha nulla a che vedere con il libro.)
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📅 Sabato 6 dicembre, ore 16:30
SERVER RIBELLI — con @giulianasorci@mastodon.world e il Collettivo @Collettivo Bida oltre a @kappazeta e altri ancora
Un percorso nella storia dell’attivismo digitale in Italia: dagli hacklab nei centri sociali agli hackmeeting degli anni ’90, fino alle nuove comunità hacker e all’esperienza di mastodon.bida.im.
📍 Via Fontanellato 69, Che Guevara Roma
✨E voi che fate? Ci sarete?
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Con l’app Home Google ha grossi problemi in casa
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Google Home assediata da utenti inferociti per il peggioramento del servizio. Mountain View in alcuni casi ha ammesso i bug e chiesto di pazientare, ma negli Usa è stata avviata una class action. Nelle ultime ore nuova lamentela: le videocamere di prima generazione
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L’eterno ritorno di Chat Control
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Dopo anni di rinvii e modifiche, il Consiglio dell’Unione Europea ha votato a favore della norma contro la diffusione di materiale pedopornografico: ecco come funziona, quali sono i rischi e che cosa succederà adesso
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Guerre di Rete - Il riepilogo del mese
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Continua il nostro crowdfunding. Ai donatori a breve un ebook in anteprima.
#GuerreDiRete è la newsletter curata da @Carola Frediani
guerredirete.substack.com/p/gu…
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Dio mio, “garanti” della privacy, come siete caduti in basso
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/dio-mio…
Una doverosa premessa. Le «Autorità» furono negli anni 90 del secolo scorso una felice scelta per rendere più veloci procedure ed interventi in settori in rapida trasformazione, nei e sui quali la
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Missouri’s age verification law, enacted on November 30, is the halfway mark for the sweep of age verification laws across the country. #ageverification #porn
Giornata internazionale persone con disabilità: l’Associazione Luca Coscioni racconta le battaglie su accessibilità, ausili, assistenza con il Podcast Corpi Politici
In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità lanciamo il video podcast condotto dalla giornalista Valentina Tomirotti
Nel video podcast si raccontano le storie che cambiano i diritti
In occasione della Giornata Internazionale per i diritti delle persone con disabilità, l’Associazione lancia il podcast dal titolo “Corpi politici”, condotto dalla giornalista Valentina Tomirotti che ne ha realizzato la la narrazione costruendo un viaggio attraverso le esperienze delle persone con disabilità e le iniziative dell’Associazione Luca Coscioni. Le quattro puntate – dedicate all’accessibilità, agli ausili, all’assistenza e ai caregiver – saranno online sulle principali piattaforme di distribuzione e in video podcast su YouTube.
Podcast su SpotifyViedo Podcast su Youtube: Episodio 1 ; Episodio 2 ; Episodio 3 ; Episodio 4
In tutti questi anni, questo metodo dell’Associazione Luca Coscioni ha portato importanti risultati, tra gli ultimi ricordiamo quello che ha consentito a Christian Durso, giovane con disabilità motoria grave, di diventare il primo studente della Sapienza a frequentare Giurisprudenza ed effettuare esami da remoto, o le recenti conquiste ottenute grazie all’impegno dell’avvocato Alessandro Gerardi sul fronte dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche, con cui sta prendendo forma un vero e proprio “diritto ai PEBA”, confermato dalle pronunce dei tribunali per i comuni di Santa Marinella e Catania che impongono l’obbligo di adottare piani di accessibilità completi e vincolanti.
Dichiara Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative per i diritti delle persone con disabilità dell’Associazione Luca Coscioni: “Una delle puntate di questo podcast riprende il tema dell’assistenza e del caregiver familiare, tema affrontato nell’ultimo congresso dell’associazione anche attraverso il racconto di Stefano Massoli, marito di Laura Santi, che ha voluto condividere l’altra parte della loro storia. La vita quotidiana, spesso invisibile, di un caregiver familiare, preannunciando su questo il suo impegno personale.
Registriamo proprio su questo tema da parte del Governo, attraverso la Ministra Locatelli, annunci di grandi riforme. Ma la semplice definizione di caregiver familiare non lo è, e peraltro esisteva già: ciò che manca è la “definizione” di risorse adeguate. Se le risorse previste si fermassero a 250 milioni, ci troveremmo davanti a una cifra apparentemente significativa ma del tutto insufficiente a coprire il fabbisogno. Se venissero reperite sottraendole a fondi già destinati in bilancio alle persone con disabilità, sarebbe un paradosso ancora più grave, perché finirebbe per penalizzare proprio le persone che si dichiara di voler tutelare.
A questo si sommano criteri di accesso che chiamare restrittivi è dir poco, come il limite ISEE di 15.000 euro, l’obbligo di almeno 91 ore settimanali di assistenza e un reddito da lavoro non superiore a 3.000 euro annui. Peraltro con stanziamenti così esigui, i beneficiari si ridurrebbero comunque a circa 52.000 persone, a fronte dei 2,2 milioni di caregiver stimati nel nostro Paese.
Subordinare un diritto fondamentale alla scarsità delle risorse, invece di adeguare le risorse ai bisogni reali, significa capovolgere la logica espressa dalle sentenze della Corte costituzionale sul tema. E alla fine, far finta di risolvere un problema è il modo peggiore per affrontarlo”
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Roberto D’Andrea, interverrà al convegno “Profili dilemmatici della maternità surrogata” al Tribunale di Napoli
Tribunale di Napoli, Aula Girardi – Piazza Giovanni Falcone e Paolo Borsellino 1, Napoli
Venerdì 5 dicembre 2025
Ore 11:00
Venerdì 5 dicembre, presso l’Aula Girardi del Tribunale di Napoli, si terrà il convegno “Profili dilemmatici della maternità surrogata”, promosso da AIGA Napoli, dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e dal Comitato Pari Opportunità COA Napoli.
Tra i relatori, interverrà anche l’Avv. Roberto D’Andrea, dottore di ricerca in diritto penale presso la Scuola Superiore Sant’Anna e referente dell’Associazione Luca Coscioni, che porterà il punto di vista dell’associazione sui profili penali, etici e di tutela dei diritti fondamentali legati al tema.
Per l’elenco completo dei relatori consultare il sito
Sono previsti 3 crediti formativi.
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Mina Welby tra i volti della mostra “Marianne d’Italia” a Montecitorio
Palazzo Montecitorio, P.zza Montecitorio 1 – Roma
Domenica 7 dicembre 2025
dalle 10 alle 13:30
Mina Welby Co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, sarà tra i volti immortalati della mostra “Marianne d’Italia”, nuovo progetto artistico del fotografo Riccardo Bagnoli, a cura di Paola Severini Melograni.
L’esposizione propone una riflessione visiva sul tema della rappresentazione femminile nell’Italia contemporanea, ispirandosi alla figura simbolica di “Marianne”, emblema universale di libertà, impegno civico e identità repubblicana, mostrando attraverso il linguaggio della fotografia, il ruolo delle donne nella società odierna e la loro centralità nei processi culturali e civili del Paese.
La mostra sarà aperta al pubblico in occasione di Montecitorio a porte aperte previa registrazione sul sito ufficiale della Camera dei deputati.
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DRUETTI-MARRO: ARRESTO BLENGINO, UNA NORMA ASSURDA CHE COLPISCE CHI LAVORA NELLA LEGALITÀ
Oggi a Torino è stato arrestato Filippo Blengino, segretario dei Radicali Italiani, durante un’azione dimostrativa in cui ha ceduto cannabis CBD non drogante. Un gesto di disobbedienza civile che mette in luce l’assurdità dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza, una norma che equipara prodotti non stupefacenti allo spaccio e espone le persone a pene fino a vent’anni di carcere.
«Solidarietà da parte di tutta Possibile a Filippo Blengino, arrestato a Torino sulla base di norme inutili e proibizioniste che non producono alcun risultato se non criminalizzare cittadini e imprenditori della cannabis CBD. È un’impostazione anti-scientifica e repressiva, pienamente fatta propria dal governo e dal ddl Sicurezza. Speriamo che la determinazione di Blengino porti l’articolo 18 davanti alla Corte Costituzionale: saremo al suo fianco», dichiara Francesca Druetti, Segretaria nazionale di Possibile.
“Quello che è accaduto a Blengino accade ogni giorno in tutta Italia: anche in Piemonte, da Cuneo in giù, negozi di cannabis legale vengono perquisiti, prodotti sequestrati e persone denunciate come spacciatori, con danni enormi a un intero comparto economico che opera nella legalità”, commenta Giulia Marro, Consigliera Regionale del Piemonte AVS.
Come Possibile e come consigliera regionale del Piemonte di Alleanza Verdi Sinistra, ribadiamo che questa norma va cambiata. Serve una legislazione basata su evidenze scientifiche, non sulla propaganda proibizionista. Serve tutelare chi lavora onestamente, non criminalizzarlo.
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Druetti (Pos): ONU critica i centri per migranti in Albania, Meloni abbandoni il progetto
Druetti (Possibile): ONU critica i centri per migranti in Albania, Meloni abbandoni il progetto
“Mentre Meloni continua a dire che “funzioneranno”, i campi per le persone migranti di Gjadër in Albania sono finiti al centro delle preoccupazioni e critiche del comitato ONU contro la Tortura e Comportamenti Disumani e Degradanti. E la notizia già si commenta da sola sottolineando il fallimento e lo scempio etico e politico di questo progetto.”
Lo dichiara la Segretaria Nazionale di Possibile Francesca Druetti, commentando il report del Comitato ONU, disponibile qui: ohchr.org/en/press-releases/20…
“Il Comitato ONU — continua Druetti — ha espresso dubbi sul Protocollo Italia-Albania, in particolare sulla mancanza di chiarezza sulla giurisdizione e sul rispetto del divieto di refoulment (principio fondamentale del diritto internazionale).
Ha inoltre evidenziato dubbi riguardo la conformità alla Convenzione contro la tortura così come l’assenza di dati affidabili su torture, maltrattamenti e uso eccessivo della forza da parte della polizia. La detenzione delle persone migranti è una violazione della dignità umana, come dimostrano chiaramente le numerose prove dai nostri CPR. Deportare le persone contro la propria volontà perlopiù in un paese con cui non hanno legami, non può in alcun modo essere considerato ragionevole o sostenibile.
Noi continueremo a chiedere la chiusura non solo del CPR di Gjader ma anche di tutti quelli presenti in Italia, perché rappresentano luoghi in cui i diritti umani vengono calpestati quotidianamente.”
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Ministero dell'Istruzione
Oggi il Ministro Giuseppe Valditara e il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero, hanno siglato un Protocollo d’Intesa che consente di promuovere nelle #scuole i valori dell’etica della partecipazione civile, della solidariet…Telegram
166: Maxie
Maxie Reynolds loves an adventure, especially the kind where she’s breaking into buildings (legally). In this episode, she shares stories from her time as a professional penetration tester, including high-stakes physical intrusions, red team chaos, a…
PALESTINA. Quando Ada Sereni lavorava alla “emigrazione volontaria” da Gaza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Viaggio di solo andata per i gazawi. I piani si Israele per svuotare la Striscia sono antichi e l’icona del sionismo italiano vi partecipò da protagonista
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Italia e Romania: scompaginata una rete rumena di traffico di esseri umani
Condotta congiuntamente da Italia e Romania, l'operazione ha preso di mira un clan familiare di cittadini rumeni con sede a Iasi, in Romania.
Il gruppo criminale organizzato, operante da oltre 20 anni, sfruttava le ragazze attraverso la coercizione, la violenza e la manipolazione psicologica e aveva forti legami con cittadini albanesi coinvolti nello sfruttamento sessuale a Roma, in Italia.
Nel corso dell'attività sono state effettuate 25 perquisizioni domiciliari condotte (20 in Romania, 5 in Italia);sequestrati 20 000 euro in contanti;
arrestati 19 sospetti rumeni; due persone poste sotto controllo giudiziario;
individuati 99 conti bancari presumibilmente utilizzati per riciclare i proventi criminali; sequestrate 7 spade, 1 ascia e 4 pistole; sequestrati in Romania 10 immobili, 8 auto di lusso, gioielli, 45 documenti, 32 telefoni cellulari e 3 computer.
La rete criminale utilizzava la tecnica del "lover boy" per reclutare e adescare le vittime, spesso a partire dalla giovane età, e costringerle a prostituirsi a Roma. Soltanto nei tempi delle indagini si sospetta che la rete criminale abbia generato un utile stimato di 1,7 milioni di euro.
#Europol ha sostenuto l'operazione facilitando lo scambio di informazioni, fornendo supporto analitico e coordinando la cooperazione transfrontaliera, mentre #Eurojust ha coordinato l'indagine internazionale istituendo una squadra investigativa congiunta e organizzando diverse riunioni presso la sede di Eurojust all'Aia.
Inoltre l'indagine è stata sostenuta dalla Rete @ON (#atON) finanziata dalla Commissione Europea, guidata dalla Direzione Investigativa Antimafia Italiana (#DIA), che ha sostenuto finanziariamente le riunioni operative e il reciproco dispiegamento degli investigatori.
Prosegue la persistente minaccia posta dalle reti criminali coinvolte nella tratta di esseri umani, sì da esaltare l’importanza della #cooperazioneinternazionale nella lotta a questi crimini.
La tratta di esseri umani è un crimine grave che abusa dei diritti fondamentali e della dignità delle persone.
Implica lo sfruttamento criminale delle persone vulnerabili al solo scopo di guadagno economico.
La tratta di esseri umani è una forma moderna di schiavitù. È spesso di carattere internazionale e le sue vittime appartengono ad entrambi i sessi, a tutte le età e origini.
Paesi e agenzie partecipanti:
Italia: Polizia di Stato Italiana – Squadra Mobile di Roma e il Servizio Centrale Operativo (Polizia di Stato – Squadra Mobile di Roma e Servizio Centrale Operativo); Procura della Repubblica Roma (Procura Distrettuale di Roma)
Romania: Polizia rumena - Brigata per la lotta alla criminalità organizzata Iaяi (Poli Brigadiei Română - Brigada de Combaterea Criminalităii Organizate Ia Iii)
Eurojust
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Retro Style VFO Has Single-Digit Parts Count
Not every project has to be complicated– reinventing the wheel has its place, but sometimes you find a module or two that does exactly what you want, and the project is more than halfway done. That the kind of project [mircemk]’s Simple Retro Style VFO is — it’s a variable frequency oscillator for HAM and other use, built with just a couple of modules.Strictly speaking, this is all you need for the project.
The modules in question are the SI5351 Clock Generator module, which is a handy bit of kit with its own crystal reference and PLL to generate frequencies up to 150 MHz, and the Elecrow CrowPanel 1.28inch-HMI ESP32 Rotary Display. The ESP32 in the CrowPanel controls the SI5351 module via I2C; control is via the rest of the CrowPanel module. This Rotary Display is a circular touchscreen surrounded by a rotary display, so [mircmk] has all the inputs he needs to control the VFO.
To round out the parts count, he adds an appropriate connector, plus a power switch, red LED and a lithium battery. One could include a battery charger module as well, but [mircmk] didn’t have one on hand. Even if he had, that still keeps the parts count well inside the single digits. If you like video, we’ve embedded his about the project below; if not the write up on Hackaday.io is upto [mircmk]’s typical standard.
People have been using the SI5351 to make VFOs for years now, but the addition of the round display makes for a delightfully retro presentation.
Thanks to [mircmk] for the tip.
youtube.com/embed/_3T-qhv57ZI?…
LoRa Repeater Lasts 5 Years on PVC Pipe and D Cells
Sometimes it makes sense to go with plain old batteries and off-the-shelf PVC pipe. That’s the thinking behind [Bertrand Selva]’s clever LoRaTube project.PVC pipe houses a self-contained LoRa repeater, complete with a big stack of D-size alkaline cells.
LoRa is a fantastic solution for long-range and low-power wireless communication (and popular, judging by the number of projects built around it) and LoRaTube provides an autonomous repeater, contained entirely in a length of PVC pipe. Out the top comes the antenna and inside is all the necessary hardware, along with a stack of good old D-sized alkaline cells feeding a supercap-buffered power supply of his own design. It’s weatherproof, inexpensive, self-contained, and thanks to extremely low standby current should last a good five years by [Bertrand]’s reckoning.
One can make a quick LoRa repeater in about an hour but while the core hardware can be inexpensive, supporting electronics and components (not to mention enclosure) for off-grid deployment can quickly add significant cost. Solar panels, charge controllers, and a rechargeable power supply also add potential points of failure. Sometimes it makes more sense to go cheap, simple, and rugged. Eighteen D-sized alkaline cells stacked in a PVC tube is as rugged as it is affordable, especially if one gets several years’ worth of operation out of it.
You can watch [Bertrand] raise a LoRaTube repeater and do a range test in the video (French), embedded below. Source code and CAD files are on the project page. Black outdoor helper cat not included.
youtube.com/embed/_I2cU9q78XQ?…
Censorship by invoice: Public records cost $164,000 in Michigan township
Michigan’s Grand Blanc Township thinks it has discovered a trick to weasel out of accountability: charging a reporter more for government records than most people earn in two years.
Independent journalist Anna Matson filed two requests for records about the township’s fire chief, Jamie Jent, being placed on administrative leave. That decision — later lifted after outcry from residents and firefighters — reportedly came after he raised concerns about staffing issues following the tragic September shooting at the township’s Church of Jesus Christ of Latter-day Saints.
The government told her she’d have to pay a combined $164,000 in labor costs ($100,000 for her first request and $64,000 for a second) for finding and reviewing the records in order for them to respond to the request. That’s ridiculous. Michigan’s legislature should act to ensure that other local governments don’t get any ideas.
There’s nothing unusually burdensome about Matson’s requests. If the township’s recordkeeping is so shoddy and its search capabilities so lacking that it costs six figures’ worth of employee time to find some emails and documents, that’s the township’s problem, not Matson’s. If anything, it begs another Freedom of Information Act request to figure out how the township reached that level of incompetence, and what officials are spending money on instead of basic software.
The township doubled down on evasiveness when Matson showed up to a board meeting last week to contest the fees, and it made nonsensical excuses to enter into closed session so that it could discuss its secrecy in secret.
Maybe the township thinks the fees will discourage the press from trying to hold it accountable. More likely, it will do the opposite: inspire reporters to keep digging. Intrepid journalists see obvious obstruction tactics like these and think, “I must be on to something.” We’re confident Matson will eventually uncover whatever the township doesn’t want her and her readers to see.
Michigan’s Freedom of Information Act, like the federal FOIA and state public records laws across the country, was intended to let everyone — not just rich people — find out what their government is up to and how their money is being spent.
The law allows agencies to charge reasonable fees — copying costs, mailing expenses, and limited labor charges calculated at the hourly wage of the lowest-paid employee capable of doing the work. Agencies aren’t permitted to charge for the first two hours of labor, and they can only charge for search and review time if not doing so would result in “unreasonably high costs.”
Officials are taking advantage of the media’s weak financial position to hold accountability for ransom.
We’re not fans of charging any labor costs for FOIAs. Tax dollars already pay for agencies to maintain public records. Allowing the public to access them is a basic government function. But putting that aside, how does finding records about one employee during a limited time frame — which was all her first request sought — cost six figures? The $64,000 price tag for the second request for departmental records is equally absurd and also shows the arbitrariness of the whole thing — how does the broader request cost less than the narrower one?
This obstruction tactic is hardly a local innovation. Last year, Nebraska’s legislature had to step in after the state’s Department of Environment and Energy tried charging the Flatwater Free Press more than $44,000 to review environmental records. It claimed figuring out what exemptions to the public’s records law applied would be time-consuming — essentially making the press pay for their time figuring out legal arguments to not give it the records it wanted.
The Trump administration — which has attempted to close FOIA offices and fired officials who released embarrassing information pursuant to FOIAs — recently demanded journalist Brian Karem pay a $50,000 bond just to expedite a lawsuit for documents about the classified records Trump took to Mar-a-Lago. It’s far from the first instance of fee bullying by the federal government, regardless of who is president.
Trump, of course, claims he did nothing wrong by taking those documents, but doesn’t want to let the public be the judge. The situation in Grand Blanc Township is similar — the same government that may have punished a fire chief for speaking up about public safety wants to punish a journalist for asking questions about it. It’s secrecy stacked on secrecy.
It’s no coincidence that so many of these overcharging cases involve requests by independent journalists or small local outlets. The government knows the news industry is struggling economically. That’s no secret. Officials are taking advantage of the media’s weak financial position to hold accountability for ransom. If they get their way, transparency will become a luxury only affordable to major media outlets that are unlikely to have much interest in public records from Grand Blanc Township in the first place.
The township needs to rescind its invoice, apologize to Matson, and get her the records she’s entitled to right away. Beyond that, state legislators need to put politics aside and follow Nebraska’s example by narrowing what the government can charge the public for its own records and making those limits unambiguous (and of course, they should also remove absurd provisions exempting the governor and legislature from transparency).
And if agencies have the nerve to defend these shakedowns in court, judges should hold government lawyers accountable for whatever frivolous legal arguments they concoct to justify charging well over the cost of a house in Detroit for basic transparency.
White House media bias tracker: Another tired gimmick
FOR IMMEDIATE RELEASE:
The White House has launched a media bias tracker to catalog instances of supposedly distorted coverage by the press. Predictably, the site is long on hyperbole and short on substance.
The following statement can be attributed to Seth Stern, director of advocacy for Freedom of the Press Foundation (FPF):
“If Trump thinks the media is getting stories wrong or being unfair to him, he should release the public records, correspondence, and legal memoranda that prove it, instead of wasting time and taxpayer money on silly websites.“He’s got more power than anyone to correct the record with documented facts and has countless platforms on which to do so. Instead, he calls reporters ‘piggy’ and posts empty rants that don’t refute anything, while doing everything in his power to hinder Americans’ access to public records containing verifiable facts.
“Trump’s anti-speech antics are highly unpopular, and I doubt many people take his ramblings about ‘fake news’ seriously at this point. He has made it extremely clear that his beef is not with media bias but with journalists not flattering him and regurgitating his lies. It’s a safe bet that his bias tracker will not have anything to say about the influencers and propagandists he favors over serious journalists.
“People understand the obvious conflict inherent in an image-obsessed presidential administration appointing itself the arbiter of media bias. I expect that after the initial wave of publicity, few Americans will be paying attention to this latest stunt, let alone consulting it when deciding what news to consume. The gimmick is wearing thin.”
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Werbeanzeigen: EuGH nimmt Plattformen bei Datenschutzverstößen in die Pflicht
Für gemeinwohlorientierten Journalismus: So unterstützt ihr uns mit Spenden aus und von Unternehmen
Quindi, caro Putin, ti diamo altri due anni ma vedi di sbrigarti con l'Ucraina perché non è che possiamo tenere il piede in due scarpe per sempre.
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MESSICO. Le insidie della legge sull’acqua: «un lupo travestito da agnello»
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo più di una settimana di dibattiti, gli esperti denunciano che la nuova proposta di legge sulle risorse idriche perpetua il modello mercantilista e centralizza il potere in una Commissione Nazionale dell’Acqua (Conagua) opaca, ignorando gli accordi
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Sinagoga Monteverde. Sant’Egidio: un’offesa alla memoria di tutta la città
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/sinagog…
La Comunità di Sant’Egidio esprime la sua solidarietà alla Comunità ebraica romana per il vergognoso vandalismo subito nella sinagoga del quartiere di
Il filo che collega attacchi alla magistratura e più scorta a Ranucci: controllo in cambio di sicurezza
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/il-filo…
C’è un filo che lega gli attacchi alla magistratura, i più
Piena solidarietà e sostegno al vescovo Derio. Ci uniamo a lui nella difesa dell’imam Mohamed Shahin
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/piena-s…
Abbiamo letto con sconcerto la lettera aperta inviata ai giornali da parte
Give peace a chance
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/give-pe…
Dopo quasi quattro anni di combattimenti ininterrotti, dopo centinaia di migliaia di morti e feriti da entrambe le parti, dopo incommensurabili devastazioni ambientali, dopo un’escalation irrefrenabile della violenza bellica, finalmente con l’annuncio del piano di pace in 28 punti proposto da Trump, si è aperta la
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Alice Ceresa, tradotta e traduttrice
Alice Ceresa, tradotta e traduttrice
a cura di Tania Collani, Tatiana Crivelli
edu.sefeditrice.it/catalogo/al…
Società Editrice Fiorentina
il pdf del libro è liberamente scaricabile
Alice Ceresa, tradotta e traduttrice
Questo volume indaga per la prima volta la dimensione plurilingue e transnazionale dell’opera di Alice Ceresa (1923-2001), una delle voci più originali della letteratura in lingua italiana del Novecento.edu.sefeditrice.it
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Se funziona come Immuni, l'app prodotta dallo stato che ti doveva avvisare se eri vicino ad una persona con il COVID-19, direi che gli indiani possono dormire sonni tranquilli.
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No, Putin non ha minacciato nessuno: sono l’Unione Europea e la Nato a minacciare la Russia!
La stampa di regime e la politica stanno totalmente capovolgendo, ancora una volta, la situazione. Partiamo dal fatto che Putin, qualche giorno fa, ha lanciato un’apertura enorme verso i guerrafondai europei, ovvero sedersi attorno a un tavolo e mettere nero su bianco un accordo. Ma in quel caso venne inascoltato.
Ma andiamo a ciò che ha detto oggi, visto che la propaganda, pur di mettere paura all’opinione pubblica, continua a mentire o a usare dichiarazioni in modo del tutto strumentale:
“L’Europa si è esclusa da sola dal processo negoziale ucraino. Non ha un’agenda di pace e attualmente sta intralciando gli sforzi degli Stati Uniti per le trattative. L’Europa avanza proposte inaccettabili per la Russia nel piano di pace sull’Ucraina.
La Russia non intende fare la guerra all’Europa, l’ho detto cento volte. Se invece l’Europa decidesse di cominciare la sua guerra e la cominciasse davvero, allora la situazione cambierebbe molto rapidamente in una in cui a noi semplicemente non resterà più nessuno con cui negoziare. La Russia non ha intenzione di combattere con l’Europa, ma se inizierà, saremo subito pronti”.
Ecco, questo ha detto Putin e non mi pare abbia minacciato qualcuno. Ha solamente detto che, se la Russia dovesse essere attaccata – come auspicato qualche ora fa da Cavo Dragone – risponderebbe. Cosa dovrebbe dire? “No, per favore, combattiamo con le pale, smontiamo i chip dalle lavastoviglie, abbiamo un’economia totalmente fallita grazie alle vostre sanzioni, quindi lasciateci in pace”?
Ma io dico: ci rendiamo conto di quanto ridicoli e pericolosi siano quelli che ci governano e quelli che dovrebbero informarvi?
Giuseppe Salamone
Incontro online su "Oggettistica" (e gli 'oggetti' testuali/letterari) in collegamento con l'Università di Perugia
Giovedì 4 dicembre, h. 12:30, “Oggettistica”_
Incontro in collegamento con l’Università di Perugia
info:
slowforward.net/2025/12/01/4-d…
per assistere in diretta:
https://t.ly/0jBvh
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C'erano i panettoni nei negozi, le luminarie, ma sentivo che mancava qualcosa... poi ho capito: la Lega che si strappa le vesti a favore di telecamera perché a scuola non si può fare il presepe.
È perché non si può fare il presepe? Per colpa degli stranieri maledetti!
Ooohhh... adesso è Natale!
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si chia
non capisco una cosa, ma anche per i più scettici, se putin dice di aver conquistato la città per 4 volte, non è la dimostrazione che o le 3 volte prima erano false, o l'ha persa già 3 volte e quindi una quarta conquista suona nel migliore dei casi "molto temporanea"? a casa mia a uno che racconta balle puoi credere giusto la prima volta... siamo così coglioni che raccontano N volte una balla e ogni volta ci ricaschiamo? tipo i no vax... a sentire loro chi si vaccinava doveva morire in 1 anno massimo. direi che è evidente che non è successo. ci potevi credere all'inizio ma adesso è palese che era una cazzata, no? a casa mia mi freghi la prima volta ma non le successive... si chiama imparare dall'esperienza.
STATI UNITI. “L’ICE funziona come un esercito di occupazione. Lo so perché ne ho fatto parte”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La testimonianza di un ex militare statunitense impiegato in Afghanistan sulle retate contro gli immigrati affidate da Donald Trump all'ICE, un corpo di polizia pesantemente armato e responsabile di atti di violenza ingiustificati
L'articolo STATI UNITI. “L’ICE funziona
Social Media in Italia 2024/2025: mercato saturo, ma cresce il tempo di utilizzo
Anche quest'anno è arrivato il momento di fare il consueto punto sull’utilizzo dei social media in Italia, rielaborando i dati del sistema di rilevazione Audicom – sistema Audiweb di cui sono venuto in possesso.
Complessivamente assistiamo ad una inedita contrazione nell’uso di alcuni social media, che inizia nel 2024 e prosegue nei primi mesi del 2025. Analizziamola considerando ciascuna piattaforma [qui la pagina dell’Osservatorio Social Media i dati aggiornati di Settembre].
Considerando le medie mensili del 2024, il social più usato dagli italiani è stato YouTube, che ha collezionato una audience di 37,1 milioni di persone (+0,5% rispetto alla media del 2023). Ma se confrontiamo i primi nove mesi del 2024 e del 2025 notiamo un lieve calo dell’1%.
A poca distanza Facebook, che ha fatto registrare una media mensile di circa 35,8 milioni di utilizzatori (-0,1%). Il calo nei primi 9 mesi del 2025 è di ben 1 milione di utenti, pari al 2,9%.
Chiude il podio ancora una volta Instagram con quasi 32,9 milioni di utenti ossia +2,7% sul 2023, ma con un decremento di 1,9 punti in quest’anno (sempre rispetto ai primi nove mesi del 2024)TikTok è stabile al quarto posto con una audience di 22,4 milioni di utenti, in crescita dal 2023 al 2024 del 3,6%, ma in leggera flessione negli ultimi nove mesi dello 0,6%.
Sale al quinto posto Telegram (qui considerato perché ha anche una parte di funzioni tipiche dei social media) con 16,5 milioni di utilizzatori (+1,2% sul 2023, ma in calo dell’1,5% negli ultimi mesi).
A seguire troviamo LinkedIn con circa 15 milioni di utenti al mese. Il suo è un calo continuo, prima del 13% e ora del 7,7%.
Nelle immediate vicinanze c’è X che ha subito un calo del 12,8% tra 2023 e 2024 e negli ultimi mesi del 27,6% pari ad un’emorragia di 4,4 milioni di utenti.
Segue Pinterest con 14,3 milioni di fedeli, in calo del 2% sul 2023 e del 14,3% in questi ultimi mesi.Al nono posto troviamo la piattaforma che sta crescendo di più, Reddit, aggregatore di forum online, che ha avuto una media mensile di 6,1 milioni di utenti nel 2024 (+46%) e che continua a crescere anche nel 2025 (+81%).
Segnalo l’entrata di Threads, social di Meta, che ha già conquistato 5 milioni di utenti nel 2024. A settembre 2025 ne aveva 6 milioni (+31,6% considerando il confronto con i primi nove mesi del 2024).
Chiudono la classifica tre piattaforme in calo: Twitch con 2,6 milioni di utenti nel 2024 (-35%), Snapchat con 1,8 milioni (-4,4%) e Tumblr 1,2 milioni di fedelissimi (-40%). Tutte e tre continuano a crollare a velocità simile anche in questi mesi del 2025.
Grazie a @Xab per la segnalazionevincos.it/2025/11/29/social-me…
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“Lasciatemi morire ridendo” arriva a Prato – Proiezione del documentario e dibattito post-film
Cinema Garibaldi, Via Giuseppe Garibaldi 6 – Prato
Lunedì 8 dicembre 2025
Ore 20:30
Nell’ambito della campagna nazionale di presentazione del documentario Lasciatemi morire ridendo, la Cellula Coscioni di Prato invita alla proiezione del film dedicato alla storia di Stefano Gheller, primo cittadino veneto a ottenere il via libera per l’aiuto medico alla morte volontaria.
A seguire, dibattito post-proiezione con:
- Marco Perduca, Senatore, Coordinatore attività internazionali Associazione Luca Coscioni
- Bernard Dika, Sottosegretario alla Presidenza Regione Toscana
- Erica Mazzetti, Deputata della Repubblica
- Sabrina Pientini, Coordinamento Cure Palliative ASL Toscana
Modera: Matteo Giusti, Coordinatore Cellula Coscioni Prato.
L’appuntamento sarà un’occasione per riflettere sui diritti ancora negati nel fine vita e sull’urgenza di garantire piena libertà di scelta alle persone in condizioni di sofferenza estrema.
L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” arriva a Prato – Proiezione del documentario e dibattito post-film proviene da Associazione Luca Coscioni.
Il caso Alma Mater di Bologna e il dovere di non alimentare nuovi estremismi. Il commento di Butticé
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Alla luce di quanto accaduto a Bologna, sento il dovere di intervenire pubblicamente. Non per alimentare polemiche sterili, ma perché ciò che è successo tocca il cuore del rapporto tra Forze Armate, Università e società democratica. Parlo da soldato e Fiamma
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il mio #differxdiario brontola qui: noblogo.org/differx/ci-sono-au…
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Krypt3ia
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